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Autore: MaryFangirl    02/01/2022    0 recensioni
[Sequel di 'Lacrime di ghiaccio']. Dodici anni dopo, Hanamichi e Kaede sono ancora insieme ed entrambi giocano nell'ACB spagnola. La stagione è finita ed è tempo di vacanze...ma non saranno così tranquille come avrebbero desiderato.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il ristorante Ca'n Pepe si trovava sul lungomare. Furono fortunati e nonostante fosse abbastanza pieno riuscirono a trovare posto in terrazza. Per tutta la cena non smisero di parlare della decisione che avevano preso ore prima.
 
“Tu cosa preferiresti, un maschio o una femmina?” chiese Hanamichi.
 
“Non lo so...sono così diversi...” rispose Kaede.
 
“E se adottassimo un maschio e una femmina?”

“Ehi ehi, con calma...”
 
Hanamichi rise e guardò il mare, così buio a quell'ora che si confondeva con il cielo nero. Si fece improvvisamente serio.
 
“Se è una femmine, mi piacerebbe chiamarla Sayuri, come mia madre...” mormorò.
 
La madre di Hanamichi era morta quattro anni prima per un cancro fulminante. Era normale che ogni volta che pensasse a lei il giovane si intristisse, soprattutto perché non aveva potuto stare al suo fianco per tutto il tempo che avrebbe voluto.
 
“Va bene” mormorò Kaede.
 
“Se è maschio, scegli tu il nome” disse Hanamichi guardandolo di nuovo sorridendo, ma ancora tristemente.
 
“Eike...” disse il marito con lo stesso sorriso.
 
“Va bene...”
 
^ ^ ^ ^
 
Dopo cena tornarono a casa passeggiando. Il ristorante dove erano andati a festeggiare il loro anniversario non era molto lontano, per questo ci erano andati a piedi. In realtà in quella piccola urbanizzazione nessun luogo era granché lontano da un altro.
Non appena entrati in camera, Kaede si lanciò letteralmente su Hanamichi, facendolo cadere sul letto.
 
“E ora?” chiese perplesso Hanamichi, ma ugualmente deliziato dallo sfogo appassionato della sua volpe.
 
“È mezzanotte passata” disse Kaede, “quindi è già domenica...”
 
Dicendo ciò, Kaede si strofinò contro Hanamichi, provocando una rapida reazione da parte di entrambi. Hanamichi gemette piano.
 
“E stanotte faremo quello che voglio...” continuò con un sorriso malizioso.
 
“Mmh...” Hanamichi gemette di nuovo, “vedremo...”
 
Kaede prese le sue labbra possessivamente, leccandole e mordendole, strappando ulteriori gemiti a suo marito, sorpreso e allo stesso tempo compiaciuto del suo atteggiamento che quasi non si rese conto di aver alzato le braccia appoggiando le mani quasi a toccare la testiera in ferro battuto del letto, finché non sentì qualcosa di freddo contro il polso e uno strano 'clic'.
 
“Ma cosa...?” troppo tardi, si udì subito un altro 'clic'.
 
“Eravamo d'accordo che stanotte avremmo fatto quello che voglio io” sorrise la volpe, sedendosi sulle sue cosce.
 
Hanamichi provò ad abbassare le braccia ma qualcosa di freddo e metallico glielo impedì, gettò indietro la testa più che poté e vide che c'erano davvero delle manette intorno ai suoi polsi che lo legavano a una delle sbarre del letto.
 
“Dove le hai prese?!” esclamò, lottando inutilmente per liberarsi.
 
“Dal nostro vicino Joan, il poliziotto” il sorriso di Kaede non scomparve.
 
“Te le ha lasciate così?!” chiese Hanamichi sorpreso.
 
“Abbiamo fatto un piccolo accordo...”

“Che accordo?”

“Un pallone e una maglia autografati per suo figlio in cambio delle manette per stanotte”
 
Le guance di Hanamichi divennero di un rosso acceso mentre immaginava a cosa poteva aver pensato Joan di loro.
 
“E vi siete capiti?” chiese, ricordandosi delle difficoltà che entrambi avevano con la lingua.
 
“La lingua dei segni è internazionale...”

Stanco di parlare, Kaede decise di agire. Si inclinò sopra il marito e con uno strattone gli sbottonò la camicia, facendo saltare diversi bottoni, scoprendo il suo torso perfetto e i suoi addominali ben marcati.
 
“Ehi!” si lamentò Hanamichi divertito, “quella camicia mi piaceva molto!”
 
“Ne hai altre cinque uguali...” disse Kaede prima di iniziare a mordergli i capezzoli senza pietà.
 
Hanamichi era sempre più eccitato. Non era molto abituale che Kaede prendesse l'iniziativa così, ma quando succedeva, doveva ammettere che non gli importava affatto di essere il passivo. Ed evidentemente quella notte lo sarebbe stato.
 
Dopo diversi minuti di tortura, Kaede abbandonò i suoi capezzoli per scendere molto lentamente lungo l'addome, con piccoli morsi e leccate. Quando raggiunse l'ombelico vi immerse la lingua, disegnando movimenti circolari. Hanamichi inarcò la schiena preso dal puro piacere, la sua erezione cercava di forare il tessuto dei pantaloni.
 
“Vo-volpe...aah...” gemette senza sosta.
 
Senza lasciare il suo ombelico, Kaede sbottonò i propri pantaloni e quelli del marito. Poi fermò le sue umide carezze per alzarsi un po' e togliersi la camicia sensualmente.
 
“Mmh...per fortuna mi hai legato...” grugnì Hanamichi maliziosamente.
 
“Lo so” disse Kaede.
 
Lanciò la camicia dall'altra parte della stanza e abbassò i pantaloni di Hanamichi insieme ai boxer blu che indossava, lasciando scoperto il suo membro gonfio. Kaede si chinò di nuovo e Hanamichi, pensando che gli avrebbe fatto una fellatio, chiuse gli occhi per godersi maggiormente la carezza intima. Le sue labbra bagnate invece viaggiarono all'interno delle sue cosce, depositando piccoli baci sulla sua pelle bruna. Non che non gli piacesse, ma non era quello che voleva.
 
“Kae...non essere cattivo...dai...” ansimò, inarcandosi.
 
Ma Kaede lo ignorò e continuò a baciare le pelle intorno al suo sesso, senza mai toccarlo.
 
“Kae...per favore...” gemette sull'orlo della follia.
 
Alla fine Kaede acconsentì alla sua richiesta e di colpo avvolse il suo membro con la bocca, provocando un forte sussulto di Hanamichi.
 
Le labbra di Kaede iniziarono a scivolare rapidamente sopra il glande, fermandosi di tanto in tanto con piccole leccate. L'unica cosa che Hanamichi riusciva a pensare era che voleva liberarsi per tenergli la testa con le mani e obbligarlo ad andare più in profondità. Quando Kaede notò che Hanamichi stava cercando di liberarsi, si fermò.
 
“Non fermarti!” esclamò.
 
Kaede lo guardò divertito mentre si toglieva i pantaloni e i boxer bianchi. Poi si sdraiò su di lui finché le sue labbra non furono sul lobo del suo orecchio, e nel contempo si allungò verso il comodino per recuperare il tubetto di lubrificante.
 
“Non osare darmi ordini...” sussurrò fintamente arrabbiato.
 
Si staccò di nuovo, gli occhi fissi su di lui, e spalmò sia il proprio membro che due dita con il freddo unguento. Rimise il tubetto sul comodino e delicatamente cominciò a preparare Hanamichi. Non poteva comunque evitargli un po' di dolore, dato che non era così abituato come lui.
 
“Pronto?” chiese dopo qualche minuto.
 
Hanamichi annuì e Kaede si sistemò tra le sue gambe per penetrarlo. Lentamente entrò completamente in lui, poi riuscì e rientrò, ogni volta con più forza. Hanamichi sospirò e gemette, non solo per l'invasione nel suo corpo ma anche perché il suo sesso era intrappolato tra i loro ventri e la frizione lo stava facendo impazzire.
 
Kaede appoggiò i palmi delle mani su entrambi i lati della testa di Hanamichi, investendolo e guardando compiaciuto il volto estatico del suo doaho, con gli occhi castani serrati.
 
Pochi minuti bastarono ad Hanamichi per esplodere di piacere. Kaede notò il corpo di Hanamichi tendersi insieme all'umidità tra i loro addomi. Inclinandosi su di lui per leccargli il lobo dell'orecchio mentre spingeva ancora più forte, poco dopo anche lui finì con un orgasmo sconvolgente.
 
Uscì con cautela e cadde dolcemente su di lui, con la testa appoggiata sul suo petto, notando il suo respiro agitato come il proprio. Rimasero immobili per alcuni secondi, a riprendersi, quando Hanamichi si preoccupò che la volpe si addormentasse.
 
“E-ehi, volpe...non addormentarti, devi liberarmi...”

“Mmh...” mugugnò lui in risposta.
 
“Kaede!” esclamò inarcandosi di colpo in modo che Kaede quasi non rotolò giù dal letto.
 
“Va bene, va bene...” sorrise, mettendosi a sedere. Improvvisamente il suo viso mutò. “Oh merda...”
 
“Cosa?”

“Ho chiesto a Joan le manette, ma ho dimenticato di chiedere la chiave...”

Hanamichi guardò Kaede per un momento, vedendolo grattarsi la testa come a dire, 'Come sono sbadato'.
 
“COSA?!” gridò infine con la faccia sconvolta.
 
Kaede però aprì il cassetto del comodino, tirandone fuori una piccola chiave d'argento.
 
“Scherzavo” disse facendo oscillare la chiave davanti a sé, cercando di trattenere le risate.
 
“Ma sei...!”

Dopo una serie di, 'maledetto' e 'stupida volpe', Kaede finalmente si avvicinò ai polsi di Hanamichi con la chiave e aprì le manette, liberandolo. Hanamichi si raddrizzò, accarezzandosi i polsi mentre Kaede lasciava le manette e la chiave dentro il cassetto.
 
“Ti hanno fatto male le...?”

Ma Kaede non riuscì a finire la domande, perché non appena si girò, Hanamichi con un rapido movimento lo prese per le spalle e lo gettò supino sul letto, mettendosi sopra di lui, senza dargli il tempo di reagire gli bloccò le braccia ed entrò in lui in un colpo solo.
 
“Ah!” gridò Kaede, gettando la testa indietro e chiudendo gli occhi.
 
“Pensavi che la notte terminasse qui...?” soffiò Hanamichi nel suo orecchio.
 
Kaede non poté rispondere, perché le violente spinte di Hanamichi lo lasciarono senza fiato.
 
“Mi vendicherò per le manette...” continuò a sussurrargli, “non potrai sederti per una settimana...”

Un gemito strozzato sfuggì dalle labbra di Kaede.
 
Ma il ritmo frenetico che Hanamichi aveva imposto gli richiesero qualche altro minuto per un secondo orgasmo, poi si gettò esausto sopra di lui, schiacciandolo con il suo peso, che era abbastanza superiore.
 
Rimasero fermi per un po', Hanamichi perché dopo due orgasmi aveva la testa un po' obnubilata, Kaede perché era troppo dolorante per sposarsi.
 
Quando Hanamichi si schiarì, iniziò a pensare che forse aveva esagerato un po', soprattutto notando che Kaede era rimasto completamente immobile sotto di lui.
 
“Kae, stai bene?” chiese, raddrizzandosi un po' e guardando i suoi occhi chiusi.
 
Gli occhi blu si aprirono e Hanamichi fu sorpreso di vedere la sua espressione arrabbiata. Kaede si tolse Hanamichi di dosso con uno spintone e scese dal letto pronto a lasciare la stanza, ma il braccio destro di Hanamichi lo fermò.
 
“Kae, scusa!” esclamò, “ti ho fatto male, vero?”

“Certo che mi hai fatto male, doaho!” Kaede si divincolò dalla sua presa con uno strattone, “ma non è questo!”

“E allora...?”

“Allora, hai rotto l'accordo!”, quando vide l'espressione sconcertata di Hanamichi, aggiunse, “dovevi solo lasciarmi questa notte! Solo una notte! Ma come sempre alla fine hai dovuto dominare la situazione!”
 
Hanamichi non seppe cosa dire, quindi Kaede si infilò le mutande più rapidamente che poté per quanto il suo fondoschiena glielo permetteva e uscì dalla stanza sbattendo la porta. Hanamichi rimase immobile per alcuni secondi, poi anche lui si rimise i boxer e andò a cercare la sua volpe. Ma prima prese qualcosa dal comodino.
 
Lo trovò disteso sul divano in soggiorno, con il telecomando in mano sul punto di accendere la tv. Ma Hanamichi si inginocchiò davanti a lui, impedendogli di vedere lo schermo.
 
“Mi dispiace...”

Kaede si strinse nelle spalle, lasciò cadere il telecomando, chiuse gli occhi e si sistemò ulteriormente sul divano.
 
“Intendi dormire qui?”

“...”
 
“Come desideri”
 
Kaede spalancò immediatamente gli occhi sentendo un 'clic'. Il doaho aveva legato il suo polso sinistro al proprio destro.
 
“Che stai facendo?!” esclamò sconcertato.
 
“Se dormi qui, lo farò anch'io” disse con uno dei suoi speciali sorrisi calorosi capaci di scioglierlo.
 
Kaede sospirò, sorridendo leggermente. Era impossibile rimanere molto tempo arrabbiato con lui.
  
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