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Autore: Angela Rosa    06/01/2022    1 recensioni
Fred mi osserva.
Si sofferma sui miei lineamenti, mi guarda, mi mette a disagio.
Mantengo lo sguardo.
Cedo.
Cado.
Sento che sorride.
Alzo lo sguardo.
Sorride.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie '"Fred..." , "Si, Granger?"'
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Fred prende la mia mano e la intreccia con la sua. La mano di Fred è calda e grande.
Mi trascina lentamente, quasi come se fosse una sorta di danza mesta, verso i corridoi.
Le dita di Fred si incastrano con le mie. Resto un po' più indietro, lascio che sia la sua figura a trasportarmi.
Fred cammina tra i sentieri e le scorciatoie del castello; le conosce tutte, dannazione. 
Le mie mani invece sono sempre così fredde, sempre con questo bisogno di essere scaldate. E Fred sa che devono essere scaldate, ha imparato tutto di me.
Fred svolta in un angolo e man mano i muri sono più fitti e stretti. I muri sembrano che mi stiano mangiando, ma c’è Fred. Fred è così intelligente, così furbo, così attento, stranamente non ho più paura da quando c’è lui a colorarmi le giornate.
Le dita di Fred stringono le mie. Improvvisamente si ferma e si volta verso di me. Le luci delle bacchette illuminano le sue lentiggini.
Sorride.
"Siamo quasi arrivati." Mormora.
Annuisco. Non voglio arrivare da nessuna parte.
‘Se non con te
.
"Girato l'angolo sei direttamente nel corridoio, basta salire le scale e sarai davanti al dipinto." Mi spiega.
"Tu non vieni?" Chiedo, non appena sento tutti i singolari nella sua affermazione.
"Devo sistemare alcune cose." Mi risponde.
Mi impunto. Che vuol dire che deve sistemare alcune cose? È notte fonda, io sono prefetto e non posso permetterglielo.
"No."
"Come, Granger?"
"Assolutamente no, tu vieni con me."
Fred ride sottovoce. Il suo viso puntellato da tutte quelle dannate lentiggini mi fa innervosire quando non mi ascolta.
"È tardi e tu vieni con me, le cose che devi fare, le fai domani. " Provo a proferire alterata.
Fred mi osserva.
Si sofferma sui miei lineamenti, mi guarda, mi mette a disagio.
Mantengo lo sguardo.
Cedo.
Cado.
Sento che sorride.
Alzo lo sguardo.
Sorride.
Odio quando fa così. Aspetta che io ceda, aspetta che io demorda.
"Non puoi fare così, smettila di far così." Distolgo nuovamente lo sguardo.
"Non sto facendo nulla." Ribatte divertito.
"Tu, fai tutto, invece. Basta il tuo sguardo. Bastano i tuoi occhi, il modo in cui mi osservi. Come mi guardi. Cosa stai cercando?" Dico stizzita.
Fred ride di nuovo.
"Smettila-di-ridere." Digrigno.
"Herm-Mione-Granger..." Dice, copiando la mia ultima battuta.
La sua mano è così veloce che nell'oscurità fatico a vederla, si poggia sul mio volto e comincia ad accarezzarlo.
"Sto cercando di cogliere tutti questi tuoi particolari. Secondo te come faccio a dormire la notte standoti lontano? Comunque devo andare."
Rimango stavolta io ad osservarlo. Mi sono persa nelle sue parole. Guardo il suo volto, sorride lui, lui sorride sempre.
Le sue parole. Le sue parole sono una sorta di veleno.
"Non puoi andare, vieni con me in sala comune. Accompagnami. E vai a letto anche tu. Non mi confondere, togli questa mano."
Come al solito mi accarezza, mi distrae quando fa così. Ammorbidisce tutti i lati spigolosi di me. Basta solo un suo flebile tocco.
Fred fa scendere la sua mano sul mio collo, accarezza l'incavo che fino a qualche secondo fa è stato rifugio per le sue preoccupazioni.
È concentrato.
"Mi rispondi?" Sto cercando di tenere viva quella misera conversazione, di non pensare alla sua mano che accarezza il mio collo, a quelle dita che si muovono lente su di me.
"Ti ho già risposto." Dice assorto.
"No."
"Granger, non mi ascolti? Cosa c'è?"
"Non voglio... Tu devi... Vieni con me!" Lo sto pregando.
"Sono con te." Pronuncia dolcemente.
"Fino in sala comune. Ho detto." Sbatto un piede per terra, adirata.
"Granger, no. Ho da fare."
"Fred io.. Se tu non vieni con me… tolgo dei punti ai Grifondoro. Tolgo dieci punti, anzi no… ne tolgo cinquanta!"
"Non sei in grado di farlo." Fred ride ancora.
La sua mano resta aggrappata al mio collo. La sua mano è calda. La sua mano è sempre calda.
"Fred, per l'ultima volta, vieni con me. Le fai domani le cose che devi fare. Per favore."
Fred continua a guardarmi con quella stessa intensità che mi mette a disagio, non riesco a finire di studiare per quella dannata intensità, non riesco a finire le frasi, non riesco a finire di mangiare alcune volte.
Cosa ha?
"Gazza non c'è, nessuno ti vedrà."
Forse non ha capito che io senza di lui non mi muovo.
Fred muove le dita sul mio collo e si accerchiano intorno al mio orecchio.
Mi bacia?
"Fred... Gazza? ... Vieni con me!" Le mie parole cominciano a perdere senso perché quando fa così, la mia razionalità scompare del tutto, come se non ci fosse mai stata, come se fossi totalmente assente e in balia dell'irrazionalità di Fred.
Si avvicina, mi squadra, osserva ogni mio movimento, conta ogni mio respiro. I suoi occhi sono incollati ai miei che cedono. Cedono ogni volta, cedo ogni volta.
Il volto di Fred si staglia nell'oscurità.
Poi è un attimo.
Mi bacia.
Mi bacia tanto.
Ha quelle labbra così delicate e belle. Così morbide.
Ricambio il bacio in profondità, lui lo sa che se mi bacia così non mi stacco più.
Fred mi ha catturato. L'amore per Fred va oltre tutto, oltre la mia razionalità e oltre la mia irrazionalità.
Si ferma.
Mi guarda di nuovo e sghignazza.
"Ora vai, su!" Mi dice in tono provocatorio, come se fossi una bambina.
"Non ci siamo capiti. Io senza di te non mi muovo." Cantileno.
"Io non posso salire con te in sala comune, perché dopo che sono dentro, tu non mi lasci andare più via e non andrai mai a dormire, perché sei dipendente da me."
"E tu no?" Chiedo stizzita. Ho un po' paura a fargli questa domanda.
"Io sono dipendente da te. Ma anche dai miei prodotti dei Tiri Vispi." Ride.
Lo guardo di sbieco. Se ne accorge.
"Granger..."
Lo guardo ancora. Stavolta non cedo, parola mia, stavolta non ci casco.
Mantengo lo sguardo dritto nei suoi occhi verdi. Sono furente.
Muovo le mie mani all'altezza del suo collo e le intreccio dietro la sua nuca e mi avvicino.
Lo bacio. Gli bacio il collo, poi le labbra e infine le orecchie.
"Eh no, Herm, non esiste. Staccati." Sospira.
Lo sapevo. Le orecchie sono il suo punto debole.
"La finisco se vieni con me in sala comune." Gli sussurro.
"Non puoi usare le mie stesse armi contro di me." In effetti è così, è lui che mi ha insegnato queste cose. Ma continuo. Non mollerò fino a quando lui non oltrepasserà il dipinto insieme a me.
"Herm so dove vuoi arrivare. Staccati o ti tiro di forza in sala comune." Ripete Fred.
"Già il solo fatto che mi chiami Herm denota che stai cedendo. Vieni con me e mi stacco."
Gli bacio il lobo dell'orecchio, lo mordicchio.
"Non centra niente il nome." Fred ha il respiro più pesante ora. Sta facendo fatica. L'ho in pugno.
"Granger, staccati." Dice freddo.
"Oh ma insomma. Ma possibile che i Tiri Vispi sono più importanti di me? Tanto non te li faccio vendere." Mi stacco repentinamente da lui. Questa storia mi ha stancata. Anche in un momento del genere continua a pensare ai Tiri Vispi.
"Abbiamo fatto un patto. Tu non ostacolerai la vendita." Fred si sente scosso. Lo vedo dai suoi occhi che si innervosiscono.
"Riformulo il patto, allora. Io non ostacolerò la vendita se tu la sera verrai con me. Altrimenti puoi dire addio ai tuoi dolci." Sorrido soddisfatta dei miei stessi compromessi.
"Riformulo ancora il patto, Granger. Tu non ostacolerai la vendita perché, semplicemente, non ne sei capace, non più almeno." Ride ancora.
"Se non la finisci di ridere ti becchi un bel pugno in faccia." Mi sta facendo perdere il controllo con quelle risatine odiose.
"Come quello che hai dato a Malfoy, qualche anno fa? Peccato non fossi presente..." Dice, fingendo tristezza.
"Allora?" Cambio immediatamente discorso, non voglio che si cominci a parlare di Malfoy e dei miei pugni.
"Allora che?" Rispose Fred intento a ricordare i dettagli che Ron aveva aggiunto a quel racconto del mio pugno a Malfoy.
Mi ha stancato.
"Basta, lascia perdere." Spengo la bacchetta e mi inoltro nel muro costituito di legno, scorgo il corridoio della scuola e mi incammino nella direzione della mia sala comune. Volto il capo più volte nella speranza di non incontrare nessuno.
Mi stanca quando fa così. Mi stanca quando non mi ascolta, quando fa di testa sua, quando mi vuole ignorare.
I miei passi sono lesti, e non so il motivo, sarà perché non voglio che Fred (se mai cambiasse idea) mi raggiunga o per Gazza. Chi lo sa?
Nel frattempo arrivo alle scale.
Perché non vuole venire con me?
Perché non resta con me?
Sento dei passi. Mi affretto, sono quasi arrivata al dipinto, manca l'ultimo pezzo e la parola d’ordine.
Poi mi sento afferrata dalle spalle e delle braccia mi accerchiano la vita. Un profumo familiare entra in contatto con le mie narici.
Mi giro.
"Fred..." la sua testa è poggiata nell’incavo del mio collo.
Non me lo aspettavo…
“Mione, ho esagerato.” Sospira. Sento i suoi respiri contro la mia pelle.
“Fred, lascia perdere, vai a fare quello che devi fare, ci vediamo domani.” Rispondo un po’ fredda.
“Vengo con te.” Si scosta da me.
“Non c’è n’è bisogno.” Dico un po’ più dolce.
Si avvicina al dipinto e pronuncia la parola d’ordine. Mi trascina dentro la sala comune.
“Forse dovrei ascoltarti un po’ di più.” Pronuncia.
“Non voglio che stai tutta la notte fuori.” Dico solamente.
“E io non dovrei mandarti da sola in sala comune e dovrei capirlo. Ma arrivati a questo punto, tu mi prendi, mi fai sedere lì, al camino, mi abbracci e restiamo così tutta la notte e non va bene, caro prefetto.” Dichiara supponente.
“Perché voglio stare con te!” Strillo.
“Shh, così svegli tutti. Lo so che vuoi stare con me. Anche io voglio stare con te. Ma tu sei troppo dipendente da me… Come facciamo?” ricomincia con il suo solito tono ilare.
“Uff… Mi stai facendo ammattire stasera. Facciamo che io divento meno dipendente da te?” provo a prendere le scale per il mio dormitorio, ma Fred mi ferma, tirandomi da un braccio.
“No, no, frena, Granger. Non esiste proprio! C’ho messo un anno per conquistare la tua dipendenza da me e ora la perdo così?” Ride ancora.
Smetterà mai di ridere?
“E allora che dobbiamo fare?” Chiedo, fingendomi annoiata.
Mi guarda, squadra di nuovo il mio volto.
Mi bacia.
Mi bacia di nuovo.
“Va bene questo?” Mi chiede.
“Certo che va bene.” Pronuncio sconvolta.
Fred prende la mia mano e mi accompagna al primo scalino del dormitorio femminile e questo mi rende un po’ più alta. Lo abbraccio.
“Non me ne voglio andare…” Mormoro con un fil di voce tra le sue braccia.
“Lo vedi, Mione?” Sospira tra i miei capelli.
“Io non riesco a stare lontano da te.” Ribatto, mentre lo stringo più forte.
“Neanche io, ma troveremo il tempo per stare assieme. Lo trovo io per te.”
Mi bacia ancora e ancora.
Il mio cuore sta uscendo pazzo stasera.
“Non me ne frega niente, Fred.” Voglio restare con lui.
“No, a te importa tutto invece. Quindi ora da brava, sali su, io me ne vado dall’altra parte e ci vediamo domani mattina, d’accordo?”
“No!”
“Granger ora ti porto di forza su…”
“Non puoi.”
Fred prova a staccarmi. Ma mi aggrappo ancora di più.
“Mione… E va bene… restiamo qua stanotte.” Fred sbuffa e scioglie l’abbraccio, esausto.
“SII!”
Lo trascino al caminetto, ci sediamo tra cuscini e tappeti della sala e lo abbraccio forte.
“Questa è l’ultima volta, Granger.” Mi avverte Fred.
“Si, l’ultima volta, Fred, promesso.”
Sto mentendo.




 

*Angolo autrice:

Piccola one shot, senza pretese! 

La fanfiction non mira principalmente a nulla, in realtà, non c'è una vera e propria trama o contenuto, non c'è una vicenda che nasce e si sviluppa, ma vuole solo descrivere i battibecchi della coppia, sotto il punto di vista della nostra Hermione. 
Amando alla follia la coppia, immagino il loro quotidiano ed avendo, entrambi i personaggi, un bel caratterino, credo che le loro giornate siano tempestate di litigi, quanto di coccole. 
Fred è il solito furbo, scansa le domande di Hermione, la confonde, la ingarbuglia nelle sue stesse parole, ma poi cede alle suppliche della strega ed egli non può farci nulla. 

Spero che la lettura sia stata divertente! 
Aspetto recensioni per migliorare, alla prossima!

XOXO

   
 
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