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Autore: Smeralda Elesar    07/01/2022    2 recensioni
Grazie al Guerriero Dragone, Lord Shen non è stato ucciso dalla sua stessa arma che crollava su di lui.
Non che il pavone sia minimamente contento della cosa, primo perché odia avere un debito con il panda, e secondo perché l'unica alternativa alla morte è la prigione, e per il suo orgoglio essere incarcerato è intollerabile.
Nonostante questo, Po vuole aiutare Shen a fare i conti con le ferite del passato.
Il problema è... come si fa ad aiutare chi non vuole essere aiutato?
Cosa può sorgere dal buio di una prigione per una creatura avvelenata dall'odio, dalla rabbia e dal desiderio di vendetta?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Shen, Po
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Stavolta è l'impaginazione degli a capo che mi ha dato un sacco di problemi.

Ditemi per favore se dai vostri dispositivi notate impaginazioni strane.

Ciò che sorge

***

Dal rancore

***

The secret side of me, I never let you see
I keep it caged but I can't control it
So stay away from me, the beast is ugly
I feel the rage and I just can't hold it

It's scratching on the walls, in the closet, in the halls
It comes awake and I can't control it
Hiding under the bed, in my body, in my head
Why won't somebody come and save me from this, make it end?

I feel it deep within, it's just beneath the skin
I must confess that I feel like a monster
I hate what I've become, the nightmare's just begun
I must confess that I feel like a monster

(Monster – Skillet)



-Dobbiamo incontrare i delegati delle corporazioni dei negozianti che hanno perso i loro negozi all'imboccatura del porto. E poi dobbiamo cominciare i lavori per rimuovere le macerie. Se i detriti bloccheranno il canale grande, quella zona della città diventerà una palude. E poi... Bue? Mi stai ascoltando?-

Croc era chino sul tavolino basso su cui aveva disposto un elenco delle cose di cui occuparsi per ricostruire la città. Sperava che in quel modo Bue si impegnasse in qualcosa, ma a quanto pareva i progetti non lo interessavano nemmeno un po'.

Era seduto a guardare davanti a sé, ma il suo sguardo era assente, torvo e fisso su qualcos'altro nella sua mente.

-Bue?- insistette Croc.

-Lo odio e lo voglio morto- rispose lui senza alzare lo sguardo e senza cambiare espressione.

Croc sospirò e mise da parte la lista.

Quella piega che stava prendendo Bue non gli piaceva proprio per niente.

-Ormai abbiamo preso la decisione di lasciargli un mese. Si tratta solo di aspettare, se non cambierà-

-Lui non cambierà mai! Ed il patto che il Guerriero Dragone ha stretto con lui è pura follia-

Croc era pensieroso. Era difficile argomentare qualcosa contro l'ovvio che Bue stava sottolineando.

-Nemmeno io ho grandi speranze che Shen cambi in meglio. Io credo che abbia solo un mese di vita in più. Ma quanto al patto, in realtà ci mette al sicuro, no? Se Shen non vuole sprecare energie perché vuole usarle per combattere contro il Guerriero Dragone non tenterà di nuovo di evadere. Ed anche se tentasse, sono sicuro che non riuscirebbe mai a superare gli arcieri dell'arena centrale-

Bue scrollò la testa infastidito.

-Perché non capisci? Non è la questione che ci riesca meno, io non sopporto che approfitti delle buone intenzioni del Guerriero Dragone e della Divinatrice e che per giunta continui a disprezzarle. Lui... lui non meritava una proroga alla sua esecuzione, né meritava che lo salvassero ieri-

Faceva inaspetttamente male sentire Bue parlare in quel modo.

-No, non lo meritava- disse lentamente Croc -Ma suppongo sia questo il senso della compassione, no? Che ne abbia anche chi non ne merita-

Bue si alzò con uno scatto che fece strisciare il tavolo in avanti.

-Come puoi parlare di compassione per lui?! Sembra che a te non importi nulla di quello che ha fatto a Maestro Rhino!-

Anche Croc saltò in piedi, i progetti di ricostruzione ormai completamente dimenticati.

-Certo che mi importa! Non ti permetto di mettere in dubbio la mia lealtà a Maestro Rhino! Ma se condannassimo Shen a morte...-
-Cosa? Dimmi che non se lo meriterebbe!-

-Stavo per dire che se lo uccidessimo per vendetta dicendo che lo facciamo per giustizia non saremmo migliori di lui-

Quello fece rinsavire Bue all'istante.

Lasciò ricadere le spalle e le braccia lungo i fianchi.

Croc si era un po' pentito di essere stato brusco, ma aveva dovuto dire le cose come stavano.
-Maestro Rhino mi ha battuto, ma non mi ha giustiziato- ricordò -Avrebbe potuto, sai cosa ero prima che lui mi prendesse con sé-

Bue fece uno sbuffo irritato.
-È diverso. Tu rubavi, Croc, non hai mai ucciso nessuno-
-No? Rubare ad un contadino le provviste per l'inverno, o i beni che deve vendere al mercato, non è lo stesso che ucciderlo?-

-Non...-
-Non ho mai ucciso direttamente, è vero, ma nemmeno mi sono mai curato delle conseguenze delle mie azioni sugli altri. Proprio come Shen. Per questo non avrei il coraggio di condannarlo a morte. Io non ero migliore di lui-

Bue non ne era convinto, e si vedeva.
diverso- ribadì -Il suo animo è malvagio. A te è stata data l'occasione di cambiare e l'hai colta, mentre lui non fa che gettare via le occasioni che gli vengono concesse-

Anche quello era vero. Croc non poteva sperare di convincere il suo amico per forza, poteva solo sperare di smorzare la sua impulsività con delle argomentazioni.
-Bue, per favore. Non riesco a condannarlo. Lasciamogli un mese di tempo, lasciamo che il guerriero Dragone faccia altri tentativi. Shen è al di là della nostra portata come lo erano i suoi cannoni per il nostro kung fu, ma Po è diverso. Se esiste anche una sola possibilità che Shen cambi io non voglio che la perda. E... ed anche se sembra assurdo, non voglio essere io a contribuire a negargliela-

Per un po' di tempo nessuno parlò.

-Ho bisogno di uscire- disse piano Bue.

-Bue...-

-No, Croc! Voglio stare da solo-

Bue lo lasciò nella stanza dove avrebbero dovuto discutere della ricostruzione della città.

Croc non sapeva cosa sarebbe stato peggio, se seguirlo lo stesso anche a costo di farlo arrabbiare di più, oppure lasciarlo andare per non pressarlo e poter solo sperare che rinsavisse da solo.

***

Nella cella dove lo avevano trasferito dopo che la porta della sua era stata scardinata non c'era il lusso della finestrella sottile.

Era nella parte interna della prigione, ma Shen non sapeva quanto interna, e quel che riusciva a vedere del corridoio da un lato e dall'altro non era abbastanza per consentirgli di orientarsi.

Non sapeva dov'era, e sapeva a stento che era mattina perché una guardia gli aveva passato un vassoio con qualcosa per colazione.

Shen era stato indeciso se mangiare oppure no.

Era stato indeciso anche se ritentare di togliersi la vita.

Non avrebbe sopportato che il panda si fosse preso gioco di lui in quel modo solo per impedirgli di morire. Perché mai avrebbe dovuto volerlo tenere in vita a tutti i costi?

Comunque rigirasse la questione, per Shen il comportamento del panda non aveva senso.

L'unica cosa che lo aveva trattenuto dal ripetere il tentativo era stata la curiosità di vedere se davvero quello stupido orso avrebbe tenuto fede al loro accordo.

Ovviamente non avevano concordato un orario, ma Shen aveva deciso che se entro l'oraro del pasto della sera il panda non si fosse fatto vedere, lui avrebbe provveduto a rimediare all'errore che aveva

fatto il giorno prima salvandolo.

Nel dubbio, nella possibilità che avesse dovuto scontrarsi, aveva deciso di mangiare per tenersi in forze.

I panini al vapore non erano così male. Non erano ciò a cui lui era abituato, ma nemmeno il cibo disgustoso che si era aspettato da una prigione.

Erano... normali.

Anzi aveva mangiato di peggio nei primi tempi in cui era stato esiliato.

Erano quattro e li finì tutti.

Almeno le sue ali erano state lasciate libere ed aveva potuto mangiare da solo senza l'umiliazione di dover chiedere di essere imboccato, ed inoltre era riuscito a spaccare la ciotola ed il vassoio di legno in schegge affilate che adesso aspettavano pazienti sotto la sua veste. Non erano le lame di finissimo acciaio a cui era abituato ma erano comunque meglio di nulla.

Si mise in attesa, stranamente calmo.

Quella era una svolta inaspettata nella sua situazione, e lui aveva intenzione di sfruttarla fino in fondo.

Passarono due turni di guardia, e Shen cominciava già a pensare che il panda si fosse preso gioco di lui e che avrebbe dovuto provvedere da sé, quando, al terzo turno, qualcosa cambiò.

I passi che si avvicinavano erano pesanti ma troppo rapidi per essere un'altro turno di ronda, ed in più c'era il rumore di un ansimare che lui ormai aveva imparato a conoscere bene.

Pochi secondi dopo davanti alle sbarre della sua cella apparve Bue Infuriato.

-Che cosa gli hai detto?- lo aggredì subito il bue.

Shen lo guardò con il massimo disprezzo.

-Non ho alcun interesse ad avviare una discussione con te-

Bue sbattè l'ascia contro le sbarre per richiamare la sua attenzione.

-Voglio sapere come hai fatto a raggirare Po! Nessun essere sano di mente avrebbe fatto con te un patto come il suo!-

Shen lo guardò dall'alto in basso, per nulla impressionato.

-Allora la risposta mi sembra piuttosto ovvia: il panda è mentalmente incapace e voi tutti vi siete affidati ad un demente. I miei complimenti-

BANG!

Il botto stavolta lo fece trasalire, perché Bue aveva mirato alla serratura e l'aveva fatta saltare con un colpo solo.

Quello Shen non se lo era aspettato. O meglio, in un certo senso sì, non lo sorprendeva. Sapeva che prima o poi sarebbe riuscito a spezzare l'autocontrollo del bue, e adesso era proprio curioso di sapere cosa sarebbe successo.

Rimase immobile a testa alta mentre lui gli si avvicinava minaccioso.

Il suo cipiglio lo faceva solo ridere perché era solo la prova della sua superiorità sull'amico di Maestro Rhino

-Che cosa pensi da fare?- lo sfidò -Non... agh!-

Il bue lo aveva afferrato per il collo e sollevato da terra per portarlo all'altezza del suo muso.

Nonostante il dolore Shen non aveva paura. Nessuna paura. Sentiva solo la soddisfazione di essere riuscito ad abbassare un maestro kung fu al livello di una bestia irragionevole.

Gli rivolse un ghigno malevolo e soddisfatto per farlo arrabbiare ancora di più.

-Vuoi uccidermi? Avanti, fallo! È quello che vuoi da quando ho...-

Non potè finire la frase perché il bue lo scaraventò a terra.

L'impatto gli tolse il fiato e per qualche secondo vide nero, poi sentì il clangore del metallo troppo vicino alla sua testa.

Avrebbe voluto trovare la voce per deridere il bue circa la sua pessima mira, visto che lui era ancora vivo, quando un altro botto vicino alla caviglia gli fece capire cosa aveva fatto in realtà: non voleva massacrarlo a colpi di ascia, gli aveva tolto i ceppi.

Shen non capiva.

Decise di prendere tempo fingendosi ancora stordito dal colpo e rimase a terra.

-Il Guerriero Dragone non ti darà mai la lezione che meriti. Prova batterti con me, invece! E adesso in piedi!-

Ah, dunque era quello che voleva?

Bene, meglio di quanto Shen si era aspettato!

Con un salto fu in piedi, una scheggia pronta nell'ala ed un'altra che già volava verso l'occhio del bue.

-MALEDETTO BASTARDO!!!-

Per un attimo Shen sperò di avergli cavato un occhio, ma purtroppo il legno non era acciaio, ed era

riuscito solo a ferirlo di striscio sul sopracciglio.

Incurante del sangue, Bue levò l'ascia per farlo a pezzi, ma Shen fu più rapido: con l'altra scheggia si buttò di lato, in basso, e gli lasciò un lungo solco sanguinante sulla coscia prima di schizzare fuori dalla cella.

Non aveva pianificato quello, ma certo non si sarebbe fatto sfuggire una simile occasione per fuggire!

Dietro di lui sentiva i muggiti furibondi del bue, che ebbero solo l'effetto di farlo ridere forte.

Ignorava il dolore e correva, correva lungo i corridoi alla ricerca di un'intersezione che lo portasse all'arena centrale, e nel frattempo scagliava dietro di sé una scheggia quando sentiva il Bue troppo vicino.

Alla fine, per forza di cose, si trovò all'intersezione con uno dei corridoi principali.

Aveva pochi attimi per decidere se andare a sinistra o a destra, prima che il bue gli arrivasse addosso, e decise di buttarsi a sinistra.

Appena in tempo per evitare un fendente!

Però per una volta la fortuna era dalla sua parte, dato che vedeva l'arena libera davanti a sé e non un muro.

Era così impegnato a sfuggire al bue che si era dimenticato degli arcieri appostati al livello superiore, ma dovette ricordarsene quando sentì una freccia fischiare troppo vicino al suo collo.

Si voltò per affrontare loro, stavolta.

-Fermi!- ordinò Bue, appena arrivato nell'arena.

Aveva fisso su Shen uno sguardo carico di rabbia, ma ugualmente aveva alzato il pugno per fermare la gragnola di frecce.

-Guardie! Bloccate l'uscita! Non tirate adesso per nessun motivo. Lo ucciderete solo se riuscirà ad

uccidere me!-

-Con immenso piacere- sibilò Shen.

Adesso che non doveva più preoccuparsi degli arcieri poteva tornare a concentrarsi sul bue.

La sua prima mossa fu scattare di lato ed impossessarsi della freccia che pochi secondi prima lo aveva mancato e che adesso era conficcata a terra.

Quella era un'arma molto migliore delle schegge di suppellettili da cucina!

La strappò dal suolo, ma quel movimento gli era costato istanti preziosi e per evitare la carica del bue dovette spiegare la coda e saltare più in alto che poteva per planare fuori dalla sua portata.

Atterrò abbastanza lontano, stavolta pronto a sostenere l'attacco.

La carica successiva la schivò all'ultimo secondo, facendo perno sulle zampe e colpendo il bue al collo con la coda come con una frusta.

Riuscì ad evitare altri colpi di scure soprattutto grazie al fatto di essere più in basso, e ad ogni colpo

mancato vedeva il suo avversario perdere sempre di più il controllo.

Era esaltante combattere in quel modo!

Il dolore del suo corpo ancora ferito era come fuoco su ogni terminazione nervosa, ma Shen non avrebbe rinunciato a quello scontro per nulla al mondo!

Continuava a roteare, leggero e senza sforzo, evitando abilmente il colpi dell'avversario più massiccio e ferendo in ogni modo possibile con la freccia che avrebbe dovuto uccidere lui.

L'adrenalina dello scontro era una droga che lo rendeva insensibile alla fatica ed al suo stesso dolore.

Non gli importava che il bue menasse fendenti tali da far rabbrividire, lui non aveva paura.

Tanto anche se fosse stato colpito che sarebbe cambiato? Shen non aveva paura di ferirsi o di morire, non gliene sarebbe importato nulla di evitare i colpi se non avesse saputo che il fatto che lui riuscisse ad uscirne illeso mandava il bue fuori di testa, e lui non si sarebbe perso l'occasione di tormentarlo più a lungo possibile.

Dopo l'ennesimo volteggio si trovarono a distanza uno dall'altro.

Si squadrarono per lunghi secondi, entrambi ansimanti ed astiosi.

Entrambi sanguinavano, Shen per le ferite che ancora una volta si erano riaperte, e Bue per i tagli che il pavone era riuscito ad infliggergli.

E nonostante tutto si odiavano ed avrebbero continuato a lottare.

Shen calcolò tutto: non evitò la carica fino davvero all'ultimo secondo, e si spostò solo quando l'ascia di Bue era arrivata tanto vicino da stracciargli parte delle bende sull'ala.

Un fendente menato con quella forza portò l'ascia a conficcarsi a terra, e Shen ne approfittò per riprodurre il trucco di usarla come ponte per arrivare addosso al bue.

Solo che stavolta non mirava agli occhi o a ferire in altro modo.

Sgusciando dalle braccia tozze di Bue, arrivò sulla sua nuca, dove con una delle bende che si erano

allentate gli serrò la gola in una stretta.

-Tutti sottovalutano la stoffa. È delicata, leggera... ma quanto può essere resistente? Più della tua

trachea?-

E cominciò a stringere, facendo leva sulla nuca con una zampa.

Lo sapeva che sarebbe stato crivellato di frecce nello stesso momento in cui il suo avversario fosse caduto a terra morto, ma non riusciva a farne a meno.

Lo avrebbe ucciso.

Voleva ucciderlo!

-Shen! No! -

La voce del panda lo scosse dalla trance in cui era caduto.

In un attimo ricordò tutto: la promessa, i dubbi, il suo proposito di ammazzarlo lentamente e dolorosamente... forse dopotutto per il momento non gli conveniva uccidere il bue, altrimenti non

avrebbe potuto vendicarsi del panda.

-Lascialo andare! Lo avevamo detto ieri che dovevi combattere contro di me e contro nessun altro!-

Quello lo fece rinsavire del tutto.

-Non ho mai detto che non mi sarei difeso, specie se qualcuno viene a cercarmi di persona per insultarmi- rispose gelido.

Assestò un calcio sulla nuca di Bue per rendere più chiaro il concetto.

-Lascialo andare!-

-Chi ti credi di essere per darmi ordini?!-

Strinse ancora di più e Bue cominciò a crollare a terra.

Non riusciva ad allenare la stretta attorno al collo né riusciva a raggiungere lui per levarselo di dosso, e stava lentamente soccombendo alla carenza di ossigeno.

Shen sogghignò soddisfatto quando lo sentì piegarsi.

-Non è straordinario? Aveva promesso di darmi una lezione e guarda come è ridotto-

-Shen, ti prego! Lascialo...-

Shen si voltò verso di lui. In un secondo aveva completamente dimenticato il bue ed il piacere che provava a strangolarlo lentamente.

-Ma bene, la cosa si fa interessante- fissò i suoi occhi rossi in quelli verdi e sgranati del panda.

-Sentiamo, panda, cosa saresti disposto a fare perché io gli risparmi la vita?-

-Io... io... qualsiasi cosa, Shen-

Un brivido lo percorse dalla testa ai piedi.

Era quella la sensazione giusta! Avere pieno potere su chi aveva pensato di poterlo intralciare!

-Allora per cominciare... inchinati a me-

Per un attimo il panda sembrò sorpreso.

-E questo cosa c'entra? Voglio dire, io credevo che avessi in mente qualcosa di più malvagio!

Qualcosa del tipo... non lo so, sei tu il malvagio...-

-In ginocchio, panda!- Sputò Shen.

-Ok, ok... se è solo questo... non hai molta fantasia come malvagio, sai?-

Come se fosse la cosa più naturale del mondo, il panda piegò a terra un ginocchio, poi l'altro, e rimase prostrato con la fronte sulle zampe anteriori.

Shen era senza parole.

Nessuno sguardo irritato, nessuna tensione nei muscoli, nessun segno di rabbia per l'umiliazione subita.

Il pavone bianco strinse gli occhi, scrutando intensamente la palla di pelo.

Il fatto che quel maledetto lo avesse assecondato come se fosse stato un pulcino capriccioso gli aveva rovinato tutta la soddisfazione di averlo finalmente costretto in ginocchio, ed anzi stava riuscendo a farlo sentire uno stupido.

Sotto di lui il bue accennò un movimento ma lui fu rapido a stringere ancora ed a farlo cadere di nuovo nell'incoscienza per non essere più disturbato.

-Ok, e ora? Per quanto tempo ci devo stare?-

Ma che...?!

Com'era possibile?!

Shen fremeva di rabbia ed indignazione.

-Non hai dunque alcun rispetto per te stesso? Ti stai inchinando a chi ha sterminato la tua famiglia!

Non hai nessun senso dell'onore?-

-È un onore salvare una vita-

Questo fece uscire Shen completamente fuori di testa.

Odiava quello stupido panda che gli dava lezioni, odiava che si sentisse tanto superiore a lui da inginocchiarsi senza che gliene importasse nulla, odiava la sua morale, semplicemente odiava tutto di lui!

Uno sguardo di lato gli bastò per cogliere l'opportunità.

Dalla cintura del Bue estrasse la spada dalla lama a forma di foglia, ben affilata sui due lati.

Con un saltò rapidissimo scattò dalla schiena del bue, ma puntò la spada a terra e la usò per un volteggio aggraziato e letale che lo portasse fino al panda per colpirlo dall'alto e trafiggerlo una buona volta!

Non se l'aspettava, era la sua occasione!

...

No.

Aveva mirato alla nuca del plantigrade ancora prostrato a terra, ma lui invece di scappare era rimasto in ginocchio ed aveva bloccato la parte piatta della lama tra le zampe giunte.

Senza nemmeno degnarsi di aprire gli occhi per guardarlo in faccia.

Shen tirò ma senza risultato. Provò a girare la lama per ferirlo, ma il panda assecondò il suo movimento e troppo tardi Shen si rese conto dell'errore che aveva fatto: adesso l'angolazione della lama non era più a suo favore.

Era convinto che il panda gliel'avrebbe strappata di mano, e si preparò a lottare con tutte le sue forze per impedirglielo.

Già una volta quel malefico orso gli aveva rivoltato contro le sue stesse armi, non sarebbe successo di nuovo!

Sentiva il panico montare insieme ad una rabbia feroce, e cominciò a strattonare con tutte le sue forze la lama, che però non si smosse di un millimetro nella presa del panda.

Pensò di attaccarlo con qualche calcio bel assestato ma era troppo lontano da quella posizione, e non aveva la minima intenzione di lasciare la sua arma!

-Molla la presa, maledetto panda! Mi hai sentito?! Molla!-

Ma lui non mollò. Invece finalmente aprì gli occhi e guardò in su verso di lui.

Quello che Shen vide in quegli occhi bastò ad inchiodarlo.

Il panda non aveva paura. Non lo odiava. Non era nemmeno arrabbiato con lui.

Tutto ciò che vedeva era... come un senso di tristezza.

Lentamente il panda si rialzò, e solo quando fu di nuovo in piedi deviò con uno scatto la lama della spada verso l'alto e fece un salto indietro per mettersi a distanza di sicurezza.

Shen lo guardava senza capire, solo con l'impressione che qualcosa di appiccicoso e soffocante gli fosse rimasto dentro.

Il panda era di nuovo in posizione di difesa, e presto avrebbe avuto davvero di che difendersi!

Shen era pronto per lanciarsi di nuovo all'attacco quando percepì due cose nello stesso momento: la prima il panda che sgranava gli occhi preoccupato, la seconda il rumore di zoccoli troppo vicino a lui.

Si girò una frazione di secondo troppo tardi per vedere la carica di Maestro Bue, ed anche se il suo corpo aveva reagito d'istinto spianando la spada era stato troppo tardi.

Fu sbalzato dall'impatto, ma non indietro e schiacciato dalla mole del bovino... fu sbalzato di lato, da un'impatto morbido, e solo quando finì di rotolare a terra e riuscì a riprendere il senso dell'orientamento capì cosa era realmente successo: era stato il panda a spingerlo via, ed a prendersi al posto suo tutta la massa di Maestro Bue Infuriato alimentata da odio e rabbia.

Scattò immediatamente in piedi, nel caso i due avessero deciso di attaccarlo insieme, ma in quel momento tutta la rabbia del bue era passata da lui al panda.

-Perché continui a metterti in mezzo?! Non hai alcun rispetto per le persone che sono morte a causa sua! Lasciarlo vivere è una minaccia per tutti!-

Il panda si stava rialzando a fatica.

-Maestro, capisco che siete arrabbiato...-

-No! Tu non capisci nulla, stupido ragazzino! Quanto ancora dovrà durare questo gioco? Lui non cambierà mai!-

Ed indicò Shen con tutto il disprezzo di cui era capace.

Per una volta siamo d'accordo su qualcosa” pensò Shen con amara ironia, ma tenne il pensiero per sé perché voleva sapere cosa avrebbe risposto il panda.

-Io non voglio cambiarlo. Voglio capirlo-

Cos...?

Maestro Bue si avvicinò minaccioso al panda.

-Questo vostro accordo è pura follia! Per lui non c'è nulla di sacro o vincolante! Non manterrà mai la parola! Mentre tu cerchi di capirlo, lui studierà un piano per fuggire, e se questo accadrà, se tornerà libero a distruggere quello che cerchiamo di ricostruire ed ad uccidere altre persone, sarai tu a pagarne il prezzo. Che tu sia il Guerriero Dragone oppure no-

Si voltò di nuovo verso Shen, che si irrigidì, pronto ad un nuovo impatto, ma Bue non lo attaccò.

Lo tenne d'occhio mentre andava a riprendere la spada che era finita a terra e poi la rimise nel fodero.

-Quanto a te, non sperare che ci sarà sempre il panda a proteggerti-

Voltò le spalle ad entrambi e fece un cenno alle guardie perché calassero la piattaforma che serviva per uscire dai sotterranei.

Shen lo osservò salire nella piattaforma di legno con gli occhi ridotti a due fessure.

Sapeva perfettamente perché Bue aveva scelto quel metodo: non c'entravano il dolore o le ferite, semplicemente non aveva voluto che lui vedesse qual'era il corridoio giusto per uscire.

Maledetto bovino! Shen aveva sperato che fosse più accecato dalla rabbia e si tradisse, ed invece no!

-Uff...- sospirò Po quando Bue se ne fu andato -Be', è andata bene. Nessuno si è fatto male, no?-

Shen lo scrutò per un attimo, immobile come una statua.

-No- soffiò appena udibile, e poi scattò di nuovo all'attacco.

-Oh, accidenti, ecco che ci risiamo!-

E lo scontro riprese.

Grande” pensò Po “Non male come primo giorno”.

***

Quando tornò alla casa era dolorane ed ammaccato, in verità più per la carica di Maestro Bue che per i colpi di Shen.

Quel pavone non stava bene per niente!

Aveva continuato ad attaccarlo in ogni modo, ed aveva risposto alle sue proposte di parlare o di una tregua solo con insulti, minacce, o altri tentativi di colpirlo.

Shen si era fermato solo per forza, quando era crollato svenuto per la fatica, ed a lui ancora una volta non era rimasto altro da fare che guardare le guardie che lo portavano via di peso.

Appena entrato dalla porta principale trovò Maestro Shifu ad aspettarlo.

-Ah! Io non ho fatto niente stavolta!-

-Panda? Non volevo rimproverarti-

-Oh, bene... che sollievo... perché di solito quando ve ne state lì ad aspettarmi con quell'aria così seria vuol dire che...-

-Po-

-Ops! Scusate. Che succede?-

-Qualcuno vuole parlarti. Renditi presentabile e poi scendi nel giardino-

-Posso sapere chi è il qualcuno?-

-Prova ad immaginare-

Po andò nella sua camera, dove si lavò via la polvere velocemente e prese un paio di pantaloni puliti.

Dato che doveva sbrigarsi ma allo stesso tempo il suo stomaco reclamava nutrimento, dovette ricorrere all'antica e collaudata tattica del riempirsi la bocca con quanto più cibo possibile e masticarlo mentre faceva altro.

In questo modo era sia pulito che decentemente sazio in poco tempo.

Era sinceramente incuriosito da chi mai potesse voler parlare con lui. Sperava che fosse la Divinatrice e non Maestro Bue. Non gli era piaciuto quando il Maestro lo aveva rimproverato così malamente.

Invece il qualcuno che lo aspettava sotto il portico del giardino era Maestro Croc.

-Salute, Guerriero Dragone- lo salutò rispettosamente.

Il panda ricambiò l'inchino tentando di comportarsi da persona matura e di non cadere in uno dei suoi eccessi da fan sfegatato.

Dopotutto Maestro Croc era una leggenda, ma Po sapeva che non era il momento opportuno per chiedergli come avesse messo a punto la tecnica delle Mille Scaglie.

Ovviamente Croc era venuto per parlare di quello che era successo quel pomeriggio.

-Sono preoccupato. Bue mi ha raccontato cosa è successo-

-Ah... sì, ci sono stati un paio di... incidenti-

-Questa definizione è molto riduttiva. Come hai intenzione di giustificarlo stavolta?-

-Io... ecco, io...- l'unica giustificazione che riusciva a trovare era un sospirone -Non posso giustificarlo, va bene? Shen è il più ingiustificabile nella storia dell'ingiustificabilitá-

-Peró sei ancora contrario alla possibilità di giustiziarlo-

-Certo!-

-Panda... Guerriero Dragone... Anche io vorrei che cambiasse in meglio, ma dopo quello che è successo oggi... io voglio davvero darti fiducia, ma non so se riuscirò mai a darne a Shen. Come speri di aiutarlo se lui rifiuta ogni possibilità di dialogo?-

-Maestro, sinceramente non lo so! Non so come fare a fagli capire che non deve per forza buttare via la sua vita. E so che sarà difficile, ma devo provare... lo so, lui è arrogante, ed ha fatto cose terribili... bè, in realtà continua a farle... ma io non riesco a scaricarlo dopo che mi ha guardato in quel modo sulla nave-

Croc lo guardò perplesso, ma almeno lui sembrava più propenso a sentire le sue ragioni, il che dava a Po un po' di sollievo.

Era bello trovare uno spiraglio per uno scambio dopo che Bue aveva chiuso ogni possibilità in quel senso.

-Di che stai parlando, Guerriero Dragone?-

-Quando ho distrutto l'intera flotta con... be' , con la pace interiore e tutta la mia miticitá, lui mi ha chiesto come avessi trovato la pace. Non era arrabbiato con me, era solo incredulo. Sono sicuro che in quel momento voleva davvero trovare la pace anche per sé. Certo, poi si è arrabbiato ed ha cercato di uccidermi in ogni modo, ma prima, per un attimo ho creduto davvero che avesse capito

quello che gli avevo detto. Lui... lui ha sofferto molto. Sta ancora soffrendo. Non posso ignorarlo dopo che l'ho guardato negli occhi mentre mi chiedeva come trovare la pace-

Decisamente, Maestro Croc era molto più comprensivo, perché sembrava che stesse almeno considerando la sua spiegazione.

Insomma, non gli aveva urlato addosso né tentato di dissuaderlo a colpi di kung fu...

-Vorrei anche io che si rendesse conto di quanto di male ha fatto, e che cambiasse in modo che non fosse più necessario ucciderlo. Lo desidero davvero, Guerriero Dragone, ma...- si interruppe, inseciso se continuare o no, poi scosse la testa come per scacciare qualcosa di molesto -C'è tempo. Dopotutto abbiamo deciso di concedergli un mese. Qualsiasi cosa tu voglia fare, falla in fretta e prega gli dei che funzioni. Nel frattempo io mi assicurerò che Bue non vada più a cercare Shen. Sono preoccupato per lui. Quel pavone sembra avere il dono demoniaco di tirare fuori il peggio dalle persone. Ora che ci penso tu e la Divinatrice sembrate i soli ad esserne immuni-

Croc lo salutò, ed il panda rimase piuttosto confuso dall'ultima frase che gli aveva rivolto.

Si grattò la testa un paio di volte, ma non riuscì a cavarne un senso.

Forse era la fame ad occludere i suoi pensieri, per questo decise di andare dritto in cucina a preparare degli spaghetti ed una buona zuppa.

Peccato che in cucina ci fossero tutti e cinque i suoi amici e Maestro Shifu che si girarono a guardarlo non appena lui ebbe fatto scorrere un minimo la porta di carta di riso.

-Po!-

-Ah! Ok, ok, lo so, è stata una cattiva idea! Per favore, non vi ci mettete anche voi adesso!- li supplicò.

Era troppo biasimo da sopportare per un solo panda in una sola giornata!

Però Maestro Shifu si fece avanti e non era per nulla severo, anzi sembrava... sorridere?

-Non siamo qui per rimproverarti, Guerriero Dragone. Abbiamo saputo di come ti sei comportato oggi per difendere Maestro Bue Infuriato. Siamo fieri di te-

Maestro Shifu si inchinò in un saluto, seguito da tutti gli altri.

Po potè vedere che sorridevano anche loro.

-Wow... ragazzi, io... io... davvero!-

-Non piangere, panda-

***

-Allora? Ci hai parlato?- chiese impaziente Bue non appena Croc fu di ritorno.

Il coccodrillo sospirò anche lì, pronto a sostenere una sfuriata dell'amico perché le cose non erano andate come avrebbero dovuto.

-Sì, ci ho parlato. So che quello che ti dirò non ti piacerà, quindi promettimi di ascoltarmi fino alla fine prima di tentare di spiaccicarmi-

Bue non disse nulla, però il suo sguardo ed i pugni serrati erano abbastanza eloquenti.

-Avanti, dimmi-

-Io voglio che tu non vada più a cercare il pavone-

-Che cosa?!-

-Mi hai capito bene. Io credo che dobbiamo dare fiducia al Guerriero Dragone e non intrometterci in quello che sta facendo a meno che non sia strettamente necessario-

Il bue gli si avvicinò di un paio di passi, e se Croc non fosse stato sicuro del rapporto che c'era tra di loro si sarebbe preparato a difendersi da un attacco.

-Mi stai chiedendo di starmene con le mani in mano mentre un folle piano basato sul niente rischia di mettere di nuovo in pericolo tutti noi? Croc, sei impazzito anche tu?-

-Non sono impazzito. Solo, io mi fido del panda. Hai visto anche tu cosa è riuscito a fare al porto contro delle palle di cannone, no? Chissà che non riesca a fare un altro miracolo ed a riportare Shen alla ragione-

Bue emise uno sbuffo scettico. Non sapeva se sarebbe scoppiato a ridere o se era ancora troppo arrabbiato.

-E tu ci credi davvero? Credi che Shen possa cambiare? Lui è un demone, nient'altro! Non ha fatto altro che dimostrarlo da quando si è ripresentato in città, e chissà che altro ha fatto mentre era in esilio. Sarebbe meglio anche per lui se lo spedissimo più in fretta verso i luoghi della purificazione, così forse avrebbe qualche crimine in meno da scontare nel Diyu-

Croc non aveva mai sentito il suo amico parlare in quel modo, e cominciava ad esserne sempre più spaventato.

Gli si avvicinò anche lui ma ritenne più opportuno non toccarlo.

-La rabbia e l'odio ti stanno accecando. Sono sempre più convinto che tu non debba più avere a che fare con il pavone-

-Io lo odio!-

-Lo so! Per questo ti impedisco di andare da lui! Ricordi cosa ha detto Po? Di non lasciare che il dolore faccia a te quello che ha fatto a lui? Ecco, tu ci stai cadendo ed io non te lo permetterò-

Bue lo guardava sconcertato, ma Croc era determinato a mantenere la sua posizione.

-Come puoi essere così tranquillo? Tu non lo odi? Non ti ricordi più che...?-

Non riuscì a finire perché l'orrore di ciò che Shen aveva fatto a Maestro Rhino era troppo enorme per essere espresso a parole.

-Odio quello che ha fatto, sì, ed anche io vorrei vederlo punito. Ma è la rabbia che ci fa pensare certe cose. Ascoltami, Bue, immagina che tu oggi fossi riuscito ad ucciderlo. Immagina che uno dei tuoi colpi fosse andato a segno e gli avesse spaccato il cuore-

Il brontolio basso di Bue gli diede la conferma di quanto fosse rammaricato che non fosse successo davvero, ma non era intenzione di Croc continuare a fomentare la sua rabbia, anzi voleva fargli capire quanto fosse pericolosa.

-Cosa pensi che avrebbe detto il Maestro se tu lo avessi ucciso?-

Ok, forse aveva esagerato.

Non si aspettava di vedere Bue indietreggiare con gli occhi pieni di paura.

-Ehi, ehi, è tutto apposto... non lo hai ucciso. È andato tutto bene- gli disse Croc in fretta.

-No... no, tu non capisci... io volevo ucciderlo! Io... aarggh!!!-

Bue si prese la testa tra le mani come se gli stesse esplodendo.

Aveva visto chiaramente il corpo del pavone spaccato da un colpo d'ascia, ma aveva visto altrettanto chiaramente accanto a lui Maestro Rhino che lo guardava con stupore e delusione.

-Io... io non... LUI SE LO MERITA!- Urlò alla fine.

Croc gli andò vicino e gli posò una mano sul gomito.

-Lo so, amico mio, so che meriterebbe di morire. Ma tu non meriti di diventare un assassino per colpa sua-

Rimase vicino a lui mentre il bue respirava affannato.

Croc sapeva quanto dovesse essere difficile.

Gli fece sentire la sua presenza attraverso un contatto fisico non invadente, ed aspettò che si calmasse.

Alla fine Bue lasciò andare tutto in un grosso sospiro.

Quando lo guardò di nuovo negli occhi erano arrossati, ma Croc non sapeva se dalla rabbia o dal pianto, e non avrebbe osato chiedere.

-E va bene! Non andrò più a cercarlo! Gli starò lontano, almeno fino a quando lui non sarà una minaccia per qualcuno o per la città-

Croc si limitò ad annuire.

Sapeva che se Shen avesse tentato di nuovo di evadere o avesse ferito qualcuno sarebbe stato molto difficile contenere una seconda volta la rabbia di Bue, ma per il momento era sufficiente che non

andasse a cercarlo di proposito.

Potevano solo sperare che il panda riuscisse in qualsiasi fosse il suo intento.

***

-Allievi, vi ho convocati di nuovo per decidere come comportarci-

Era la seconda volta che Maestro Shifu li convocava di notte, all'insaputa di Po.

La cosa cominciava a mettere Tigre a disagio.

-Quello che Po sta facendo con Shen non ha precedenti. Lui sta tirando fuori tutta la rabbia e l'odio che Shen ha in corpo come si farebbe con il pus da una ferita infetta, e lo sta facendo nell'unico modo possibile senza fare del male ad altre persone, cioè facendo in modo che tutta la distruzione sia rivolta sempre e solo contro di lui. Lui sta contenendo Shen, lo sta mantenendo in uno spazio sicuro dove possa sfogare tutto il suo rancore senza fare altre vittime-

Il maestro li guardò attentamente uno ad uno.

-Nessun altro di noi combatterà mai contro Shen se non Po-

***

Nella notte di inizio estate il crepuscolo durava poco: da quando il sole scendeva sotto le colline ad ovest della città c'era meno di mezz'ora prima che calasse la notte.

Bue lo sapeva bene, per questo si era portato dietro una lanterna già accesa.

Giunse al cancello del cimitero, dove c'era la solita pagoda chiusa su tutti i lati eccetto uno, occupata dal guardiano.

L'anziano macaco lo guardò solo un attimo da sotto le sue sopracciglia bianche e cespugliose, con occhi dorati che avevano visto ogni tipo di sofferenza varcare quella soglia.

Senza dire una parola, la scimmia raggiunse la serratura centrale del cancello e la fece scattare, poi scostò uno dei battenti per permettere a lui di entrare.

-Volete che vi accompagni, Maestro?-

-No, posso andare da solo-

-Non avete paura degli spiriti?-

-No. Niente di quello che potrebbero farmi i morti sarebbe peggio di quello che mi hanno già fatto i vivi-

Il macaco annuì.

Nel passargli accanto, Bue gli rivolse un cenno di ringraziamento.

Il rumore metallico del cancello che si chiudeva segnò il suo ingresso nel regno delle tombe e degli spiriti.

Era un mondo che di notte era fatto di luci sospese, delle piccole braci dei coni di incenso che bruciavano, di offerte di cibo e bevande, e delle lanterne di carta di riso che adornavano le lapidi; tutte quelle luci erano riprese e riflesse dalle lapidi stesse, nere ma lucidate come specchi tranne per gli ideogrammi incisi al di sopra.

Bue imboccò deciso la grande scalinata centrale, fatta di gradini bassi e molto ampi, così che non sembrava una scala ma allo stesso tempo non era nemmeno una strada in salita.

Ai lati era delimitata da lanterne rosse che tenessero compagnia alle anime presenti in quel luogo.

"La via dei morti" pensò cupo Bue.

In cima c'era l'architrave rosso, sorretto da colonne anch'esse rosse, che era l'unico varco in un muro di mattoni traforati che separava la parte del cimitero destinata ai cittadini comuni da quella destinata alle personalità che avevano preso parte al governo della città.

Bue oltrepassò l'architrave, e da lì in poi il sentiero era di terra battuta ma non più dritto: era una spirale che simboleggiava il drago addormentato sulla cima della collina.

Il sentiero del Drago, simbolo di energia vitale, fortuna e di una buona reincarnazione.

Bue sapeva di non essere pronto. Non sarebbe mai stato pronto, probabilmente, ed infatti quando dalla curva del sentiero potè vedere il martello di Maestro Rhino Tonante dentro di lui ogni cosa tornò ad urlare per il rifiuto.

Dovette farsi forza per percorrere gli ultimi metri per arrivare davanti alla tomba.

Alla tomba vuota, dovette ricordare.

Il martello piantato lì era una presenza solida e silenziosa, come era stato in vita il suo proprietario.

Se chiudeva gli occhi Bue poteva immaginare che fosse Maestro Rhino a reggerlo, con una zampa sola e senza sforzo.

Ricordare che sarebbe stata solo la forza d gravità a tenerlo in piedi da allora in poi, e che nessuno avrebbe più avuto la forza di sollevarlo e di usarlo in battaglia, era... era troppo!

Era un dolore che spaccava il cuore, ma in qualche modo Bue aveva bisogno di sentirlo, quel dolore.

Non c'era modo di chiedere scusa per non essere stato abbastanza pronto, per non aver compreso cosa stava per succedere e per non aver fatto nulla per impedire che...

Il dolore gli artigliò lo stomaco e lo fece piegare su sé stesso, a lamentarsi come non aveva potuto fare il giorno prima davanti agli altri.

***

Acqua. Era torbida, fangosa, carica di sedimenti in sospensione.

Sapeva di stare guardando la zona del porto davanti alla città.

Perché qui?

Cosa devo vedere?

Il fondale si scorgeva a stento, e le sagome contorte di quelli che erano stati i cannoni della flotta da guerra emergevano dalle ombre come fantasmi in un cimitero di creature fantastiche.

Dopo solo pochi giorni erano già state coperte dal pulviscolo fine sollevato dalle mareggiate, ed il metallo una volta lucente era adesso opaco e spento.

Perché qui?

Cosa devo vedere?

Avrebbe potuto chiudere il contatto, forse si sarebbe svegliata e riaddormentata, ma il fatto che quella scena fosse tanto legata a Shen le fece scegliere di lasciare scorrere la visione.

In risposta alle sue domande, qualcosa richiamò la sua attenzione.

Nell'acqua torbida, più avanti, c'era il relitto di una nave.

Il ponte e lo scafo erano stati distrutti dall'esplosione e le assi spezzate sporgevano come i denti di un mostro marino; la carena a cui erano inchiodate era rimasta abbastanza intatta e pesante da trascinare tutto sul fondo.

Perché qui?

Cosa devo vedere?

N'ell'acqua torbida apparve un luccichio.

Era un riverbero argenteo di qualcosa che riusciva a catturare la luce anche se in profondità e attraverso i sedimenti.

Brillava come un frammento di stella caduto in fondo al mare; era l'unica cosa ancora intatta in mezzo a quella distruzione, e l'unica cosa che luccicasse mentre il resto del metallo era stato coperto.

Il guan dao di Shen si era conficcato con la punta nel fondale, e questo aveva impedito al fango ed al pulviscolo di accumularsi e di spegnere la sua luce.

Era quello che l'aveva chiamata. Il bagliore del metallo era insistente, pressante...

Era... importante... in qualche modo.

"Ha ancora una parte da svolgere in questa storia"

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Cantuccio dell'Autore

È arrivata la Befana!

Quest'anno avrei voluto portare carbone ad un paio di persone, ma tutte le mie scorte sono state rubate da un certo pavone... e quindi nulla, vi accontentate del capitolo.

Questo è uno dei superstiti, per fortuna, e mi sono presa solo il tempo di revisionarlo prima di postare.

Vi ricordo di seguire la mia pagina facebook di chiacchiericcio da fanerd https://www.facebook.com/Il-mondo-di-Smeralda-690971065087881

Vi lascio subito le note.

-Il Diyu citato da Maestro Bue è un concetto di infrerno sorprendentemente simile a quello dantesco, cioè con una serie di luoghi adibiti a diverse torture in rapporto ai peccati che l'anima deve scontare. Puro contrappasso dantesco, con la differenza però che queste torture servono all'anima per essere purificata dai peccati per potersi poi reincarnare; concetto, quello della reincarnazione, totalmente assente nella cultura occidentale dopo l'arrivo del cristianesimo.

-Meng Po è una delle figure presenti nel Diyu; è una vecchia che fa bere alle anime un thé speciale alla fine del ciclo di torture, che fa loro dimenticare tutto dell'inferno, in modo che possano reincarnarsi purificate. Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma non credo di avere lo spazio per tutto. Vi lascio la pagina di wikipedia in inglese, purtroppo non ho trovato nulla di alrettanto dettagliato in italiano https://en.wikipedia.org/wiki/Diyu

-Per quanto riguarda l'atteggiamento di Maestro Croc, mi sono rifatta alla versione della Dreamworks che nella sua backstory lo aveva creato inizialmente come cattivo. Era un bandito che era stato affrontato in duello da Maestro Rhino, ma lui non lo aveva ucciso, gli aveva chiesto di utilizzare le sue capacità per fare del bene. In un'altra versione della Dreamworks, "secrets of the masters", Bue, Croc e Rhino sono tre avventurieri che non vanno d'accordo tra loro, e devono imparare a collaborare. Vi lascio le versioni ufficiali, anche se pare che la stessa Dreamworks sia abbastanza confusa https://kungfupanda.fandom.com/wiki/Croc. Anche qui, solo in inglese, mi spiace.

-La canzone all'inizio, "Monster", è proprio quella con cui ho scoperto gli Skillet, guardacaso in un vecchissimo video tribute per Shen. Dopo anni il cerchio si chiude! Comunque, non è dedicata tanto a Shen in questo caso, quanto a Maestro Bue. Vi lascio il link https://www.youtube.com/watch?v=1mjlM_RnsVE

-Nello scorso apitolo ho notato che è tornato il mashup dei font. Scusatemi. Sto cercando di capire perché succede e come evitarlo.



Grazie per aver letto anche questo capitolo, un riconoscimento speciale se avete sopportato anche le note, ed un bonus se avete anche la pazienza di andare a vedere la pagina e se avrete il coraggio di aprire tutti i link che condivido. Ci vuole tempo ma vi assicuro che ne vale la pena.



Buona fine delle feste del Solstizio d'Inverno a tutti! Che la luce possa da ora in poi accompagnarvi.



Smeralda E. Elessar



   
 
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