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Autore: Spensieratezza    08/01/2022    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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“Sei l’angelo più pestifero dell’intero creato, lo sai?” diceva Castiel.
“No, non è vero. C’è Lucifer.” Diceva Gabriel.

I due angeli stavano volteggiando grazie ai loro poteri, mentre facevano l’amore e si scambiavano baci e carezze mielose.
“Allora non sei contento che ti ho portato qui?” chiedeva l’arcangelo.
“Sono contento di essere da qualunque parte con te.”
 
In quel momento, Elijah con i suoi capelli rossi corti, sparati in tutte le direzioni, che era venuto per chiamarli per la colazione, sussultò incredulo, quando vide quella scena.
Oh mio dio…
Corse a perdifiato senza guardarsi indietro.
 
 
I ragazzi dopo aver fatto colazione alla locanda, portarono Sam e Dean in giro a vedere le piazze più carine, Sam e Dean si divertirono molto a vedere Cedric e Fushico dai capelli viola, dare da mangiare ai piccioni.
“Mi piacerebbe provare.” Disse Dean scherzando, ma Lucien prese per buona la sua parola e spinse i due fratelli a farsi avanti che si ritrovarono in men che non si dica tutti i piccioni a volargli sulle spalle.
“Sam, aiutooooo.”

“Aiutoooo?? Aiuta tu me!!” diceva Sam, mentre poi scoppiavano  a ridere entrambi.
“Ci stiamo divertendo come non mai con voi mattacchioni.” Diceva Lucien.
“Ma non ci avete ancora detto dove abitate.” Diceva Elijah pensieroso senza guardarli negli occhi.

“In realtà..non abitiamo esattamente in un posto, ci piace spostarci, di luogo in luogo.” Disse Sam nervosamente.
“Guadagnate molto con le disinfestazioni, per permettervi una vita sempre in movimento.” Osservò Lucien.

“In effetti, abbastanza..ma il denaro non è NIENTE, in confronto ad avere il cuore LIBERO, quello non te lo può donare nessuno e non ha alcun senso vivere se non c’è questo!” disse Dean con entusiasmo.

“Sì, in effetti vediamo che anche i vostri vestiti sembrano abbastanza ricercati..che modello sono? In che negozio li avete presi?” chiese sempre Elijah.
Dean e Sam si guardarono spaventati, mentre i due angeli li guardavano pensierosi.

“Elijah!! Per tutte le fisarmoniche! Hai finito con l’interrogatorio? Li stai facendo sentire a disagio.”
“Mi dispiace..è che mi interessa molto il loro vestiario..vorrei poterli indossare anche io.” Disse lui.

“Mi dispiace, di solito non fa così, dev’essere il Natale che si avvicina.”
“Natale??” domandarono Sam e Dean straniti.
Lucien li osservò attentamente.

“Vabbè che vi abbiamo incontrati che ci siete sembrati con delle rotelle un po’ disperse, ma addirittura dimenticare che domani è NATALE??”
“Domani è Natale e lo passerete con noi, non pensate neanche per un momento di darci un bidone proprio adesso.” Disse Edward.
“V-veramente, noi—d-dovremmo..” balbettò Sam.

“Cosa? COSA c’è di più importante di passare il Natale tra amici?” chiese Fushico.
“N-niente.” Rispose Dean sorridendo.

“Allora è deciso!! Domani tutti a marciare in strada vestiti da Babbi Natali. E non voglio sentire storie!” disse Lucien.
“Io non voglio vestirmi da Babbo Natale.” Si lamentò Castiel.
“Allora ti faremo vestire da renna.” Diceva Gabriel.
 

Elijah lasciò che le parole dei suoi compagni attraversassero le sue orecchie senza ascoltare, come fossero uccelli migratori arrivati finalmente in primavera.
Senza accorgersene era tornato in piazza dove i piccioni infastidivano i passanti.
“Elijah, vieni?” lo chiamò Fushico.

L’altro non rispose, ma subito dopo tutti sussultarono, vedendo uno stormo di rondini sovrastare il cielo e come scendere quasi in picchiata.
“Per tutte le fisarmoniche.” Disse Edward.
 
Elijah come in trance, non disse nulla, ma allargò le braccia e le rondini scesero in picchiata verso di lui, ma lui non si spostò.
Loro però non volevano attaccarlo, gli passarono solo vicinissimo, tanto che si trovò in mezzo a una vera e propria tempesta di rondini, poi passarono oltre, sotto lo sbigottimento di tutti i presenti.
 
 
 
 
 
 
In un altro tempo..in un altro luogo…
“Alan, vieni?” la voce del suo amico Matt lo stava richiamando.
“Sì. Arrivo.” Disse lui notando un pezzo di carta per terra e plasmandolo con le mani.

Sorrise quando assunse la forma di un origami.
Poi lo puntò come fosse un aeroplano e gli fece prendere il volo.
   
 
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