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Autore: rocchi68    08/01/2022    1 recensioni
Una persona che ha chiuso gli occhi in passato può riaprirli dopo tanto dolore?
Ne vale davvero la pena?
Non sarebbe meglio proseguire senza voltarsi indietro e sorridendo delle poche gioie che incrociano il tuo cammino?
Si passa per egoisti, per idioti o per scaltri se si evita di ricadere nei ricordi del passato?
È questo che il nuovo Consiglio Studentesco si prefigge di cambiare, anche se si tratta di un problema interno e di un'impresa ardua.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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I momenti di pace in una scuola così grande erano assai rari.
Poteva entrare qualche ragazzo preoccupato di essere sospeso o espulso, poteva bussare un professore per confrontarsi su alcuni progetti da presentare agli studenti più giovani, poteva essere anche il Preside che controllava lo svolgimento dei lavori: alla fine non c’era quasi mai un momento di respiro.
E allora Mike sfogliava i suoi documenti o leggeva la sua agenda con Zoey al suo fianco, intenta a confrontare le varie richieste, mentre Scott e Dawn si passavano dei fogli e il primo insegnava qualche nozione di base su come avere dei conti sempre in ordine.
Il budget era un argomento spesso difficile da affrontare e bisognava usare la massima precisione per non ritrovarsi Chef Hatchet con un bastone in mano, con una minaccia di tagliare qualche festa attesa a lungo e con il rischio così d’inimicarsi mezza scuola.
In molti lo sottovalutavano, ma il ruolo affidato al tesoriere era quello più delicato di tutti.
Bastava una virgola fuoriposto e si diventava lo studente più odiato dell’intero liceo, cosa che per Scott non era questo gran miglioramento. Mike gli aveva affidato quel compito per riemergere, ma anche per la consapevolezza che fosse l’unico a non avere nulla da rimetterci.
 
“Scott…qui forse hai sbagliato.” Teorizzò Dawn, facendolo voltare di scatto.
 
“Mi sembra strano.”
 
“Hai dimenticato di inserire le ultime statistiche.”
 
“Sicura?” Chiese, provando a difendere il suo lavoro.
 
“Non credi a quello che dico?”
 
“È solo che conosco questo lavoro da diverso tempo, non ho mai riscontrato errori e nessuno ha mai avuto da ridire sui miei calcoli.”
 
“E questo ti porta a pensare che io ti stia mentendo?” Domandò stizzita.
 
“Non ho detto questo.”
 
“Ma l’hai pensato.” Ribatté lei, spingendo Scott a credere che quello potesse essere l’inizio di un nuovo, ennesimo, litigio.
 
“Anche tu difenderesti qualcosa in cui eccelli.” Replicò infastidito.
 
“Metterei da parte il mio orgoglio e ascolterei una voce imparziale.”
 
“Io…”
 
“Forse sei così preso da Courtney che non hai tempo da perdere e vuoi essere sbrigativo, ma ti ricordo che il Consiglio ci mette sempre la faccia.”
 
“Adesso la cosa t’interessa?” Domandò acido, facendola tentennare.
 
“Che vuoi dire?”
 
“Io credevo…beh, anzi ero sicuro che mi avessi solo usato per i tuoi comodi, per poi lasciarmi indietro e poi pretendi di recuperare?” Ringhiò nervoso.
 
“Tu non capisci.”
 
“Ragazzi…potreste calmarvi?” Chiese Zoey che temeva seriamente di doversi frapporre, onde evitare un’altra discussione molto accesa.
 
“Vorrei sapere che cosa c’è che non va in te, Dawn.” Soffiò Scott, abbassando la testa.
 
“Io sto bene.” Replicò nervosa.
 
“Qualcuno è di cattivo umore…prova a sorridere.”
 
“Falla finita!”
 
“Ma che ti è preso, Dawn? Non mi sembra il caso di fare drammi per qualche conto, potrei sempre dargli un’altra occhiata.” Sospirò conciliante, appoggiando una mano sulla sua spalla, sperando di calmarla.
 
“A volte vorrei prendere quella tua testa dura…e riempirla di pugni.” Ringhiò, scostando la sua mano.
 
“Qual è il problema?” Tentò, cercando di rimanere calmo e dando una fugace occhiata a Zoey e Mike, chiedendogli di non intromettersi.
 
“Problema? Io non ho problemi…forse è la tua Courtney ad avere problemi.”
 
“Senti perché tanto interesse nei confronti di Courtney?”
 
“Io no.”
 
“Tu no?”
 
“Io no!” Ringhiò nervosa.
 
“Tu no cosa?”
 
“Non lo so.”
 
“Questo va ben oltre l’emotivamente instabile.” Commentò sarcastico, ricevendo un ceffone che gli fece molto male.
 
“Se la pensi così…credo sia meglio andarmene.” Borbottò, mentre alcune lacrime le rigavano il volto, facendo risentire il compagno.
 
“Ma…”
 
“Posso Mike?” Chiese la giovane, voltandosi verso il Presidente che annuì impercettibilmente.
 
Seduto sul divanetto con gli ultimi fogli tra le mani, Scott si chiese il motivo per cui dovessero sempre litigare. Erano peggio di una vecchia coppia di sposi e, come se non bastasse, a volte raschiavano il fondo del barile, discutendo anche per delle scemenze di poco conto.
Inspirando profondamente, sollevò lo sguardo e si ritrovò contro i suoi migliori amici.
Nel passare ben due anni con loro aveva imparato cosa apprezzassero e cosa no e in particolare riconosceva le loro pose da incazzati o i momenti di gioia.
L’aria si era fatta decisamente pesante e lo sguardo fisso di Mike era sufficiente per convincerlo a ritornare sui suoi passi. Di solito era Zoey a rimproverare Dawn, ma in quel caso c’era una suddivisione imparziale e senza troppi studi. Se sbagliava come tesoriere o come semplice amico, ecco che toccava a Mike rimproverarlo, passo che veniva compiuto da Zoey, qualora fosse stata Dawn a tenere un atteggiamento sopra le righe.
 
“Scott, tu…”
 
“Ho capito, Mike.” Borbottò, riaprendo il file e ricontrollando i conti.
 
“La settimana che non litigherete nemmeno una volta, credo che dovremo chiuderci in casa per aspettare l’Apocalisse.” Ridacchiò Zoey.
 
“Sono un idiota e lei dovrebbe saperlo.”
 
“E come l’avrebbe capito?” Domandò Zoey.
 
“È evidente.”
 
“Sei un ragazzo strano e la cosa non è così chiara e limpida come pensi, Scott.” Proseguì la vice, facendolo sussultare.
 
“In cosa starei sbagliando?”
 
“Il problema è che un giorno t’isoli e nascondi, mentre quello dopo cerchi di ottenere il perdono e di aprirti al mondo. A volte ti comporti così anche nel giro di una singola giornata e…Dawn non può…beh in poche parole la confondi.” Spiegò sbrigativa, sperando di aver centrato il nocciolo della questione.
 
“Io…”
 
“È difficile capire una persona che prima ti abbraccia e poi cerca di ucciderti.” Continuò la rossa, sperando di essere stata abbastanza chiara.
 
“Mi chiedo come fate ad avere sempre ragione.” Mugugnò stanco.
 
“Intanto controlla quello che ti ha detto, sii certo di capire da dove proveniva l’errore e se poi ritieni di aver sbagliato, la pace verrà da sé.” Gli consigliò Zoey, facendolo annuire e vedendolo ritornare a studiare le varie spese.
 
Aveva dovuto controllare l’intero file, ricalcolare buona parte del fatturato e poi si era sbattuto una mano sulla fronte, digrignando i denti e negando sconsolato.
Credeva di essere sempre stato impeccabile, ma per una volta la sua mente si era divertita a prenderlo in giro. Non sapeva davvero chi scegliere e il suo lavoro era stato impreciso e svogliato.
A sua difesa, però, si sentiva d’avanzare una domanda: chi sarebbe rimasto impassibile nel dover scegliere tra due meraviglie, consapevole che entrambe avevano pregi e difetti introvabili?
Digitando nervosamente aveva corretto il tiro e poi aveva stampato il suo vecchio progetto, quello sbagliato, e infine quello nuovo.
Salutati gli amici, scese le scale e poi cercò Dawn per tutto il giardino, trovandola all’ombra a godersi la pace. Andatole alle spalle, sventolò i fogli sotto i suoi occhi e lei si ridestò, voltandosi preoccupata e scattando subito in piedi, pronta a urlargli contro.
 
“Avevi ragione tu.” Borbottò dispiaciuto, abbassando il capo, spegnendo i suoi istinti bellicosi.
 
“Scott…”
 
“Come sempre del resto.”
 
“Mi sono accorta subito del tuo errore, ma forse avevi la testa da un’altra parte.” Ipotizzò, facendolo annuire.
 
“Sono uno stupido superficiale.”
 
“Io…”
 
“Non voglio passare per un ragazzino impreciso, ma non voglio nemmeno che gli altri pensino che sia inutile al gruppo.” Spiegò, piegando i fogli e mettendoli nella tasca del giubbotto.
 
“Hai difeso solamente le tue idee ed io come il solito m’innervosisco per delle cavolate.” Minimizzò lei, facendolo annuire.
 
“Succede troppo spesso…che io difenda i miei errori.”
 
“Stai cercando di scusarti?” Domandò diretta, pensando si mettesse a bofonchiare qualcosa di simile.
 
“Circa.”
 
“Ed io dovrei perdonarti?”
 
“Solo se pensi che sia la cosa migliore.” Replicò divertito.
 
“Che io ti perdoni o che tu possa scusarmi, ogni volta ci ritroviamo sempre a questo punto e dopo un po’ è stancante.”
 
“Nei nostri pochi punti in comune facciamo solo casino.” Borbottò conciliante, credendo di essere riuscito ad ammorbidirla quanto bastava.
 
“Forse la colpa è di chi ha un carattere impossibile e pieno di contraddizioni.”
 
“Oh Dawn…non serve che cerchi di fare un passo indietro, quando è evidente che questa volta è solo colpa mia.” La derise, aspettandosi una risposta fredda e piccata, possibile seguito di un nuovo litigio, ma scorgendo un sorriso che lo rasserenò.
 
“Sei uno scemo.”
 
“Forse è così, ma vorrei comunque che sapessi quanto io sia stupido.” Mormorò, sollevando lentamente la mano destra per accarezzarle il volto.
 
“È il discorso di tutti i giorni: io dovrei essere meno rigida e puntigliosa e tu dovresti prendere le cose un po’ più seriamente.”
 
“Se dovessi avere bisogno ancora di te, potresti accettare?”
 
“Sei sicuro di volerlo?” Domandò, mentre lui ritraeva la mano.
 
“Lo voglio e ne ho assoluto bisogno.” Ribatté, facendola arrossire.
 
“Ma…”
 
“Sono sempre stato solo, nessuno mi correggeva e sono cresciuto, credendo di essere superiore a tutti quelli che entravano nel mio territorio.”
 
“Se in futuro dovessi sbagliare, ti autorizzo a rimproverarmi.” Borbottò lei, facendolo sorridere.
 
“Per sdebitarmi di questo…accetteresti di uscire con me per bere qualcosa?”
 
“Hai intenzione di farmi ubriacare?” S’informò divertita.
 
“Desidero soltanto farmi perdonare e stare un po’ in tua compagnia.”
 
“Per questa volta accetto, ma se dovesse riaccadere, non te la caverai a buon mercato.” Replicò felice.
 
“E, comunque, ti chiedo scusa.” Borbottò, fissandola intensamente e convincendola a seguirlo verso uno dei suoi locali preferiti.






Angolo autore:

Siamo tornati

Ryuk: Presenti anche nel 2022, seppur qualcuno sia in ritardo di quasi tre mesi con questa serie

Manco siamo tornati e già rompi?
Sapete una cosa...la storia l'ho finita da un pezzo, ma non avevo tanta voglia di pubblicare.

Ryuk: Pure pigro e svogliato?

Non sottolineare a tutti i miei pregi: rischi di mettermi in imbarazzo
Comunque sia...conto di terminare questa serie per fine anno e non è così scontata la cosa
Se la puntualità e la buona volontà non mi abbandonano, credo che sabato o domenica prossima potrei essere di nuovo presente
Alla prossima!
 
   
 
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