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Autore: Khailea    08/01/2022    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 

 
 
 
Nessuno fece nulla quando una ragazzina alta la metà di Ryujin gli saltò addosso, ma nessuno si trattenne dal dare un’occhiata.
La ragazzina era bassa e minuta, dai capelli che passavano da morbide sfumature rosse a un acceso viola, corti sulla fronte e lungo il collo ma stretti in delle lunghe code di cavallo bloccate da dei fermacapelli bianchi identici alle cupole delle moschee antiche.
Gli occhi simili ad ametisti non nascondevano sotto la loro dolcezza un carattere sferzante, e tra di loro si trovava un piccolo cerchio rosso.
Vestiva con l’uniforme della scuola, e un paio di orecchini dorati da fare invidia perfino ad Ayame, ma erano certi di non averla mai vista prima.
Ryujin impiegò qualche secondo a riprendersi, spalancando gli occhi come la vide.
-Ra-ra?!-
-Oooh, le cose si fanno interessanti…- sussurrò Vladimir a Johanna.
Le cose divennero ancora più interessanti quanto Ryujin strinse a sé la ragazzina in un abbraccio tutt’altro da sconosciuti.
-Oh oh Ryujin, non ti facevo così focoso.- sorrise Yume piegandosi verso di lui.
-Cosa? Oh! No! No no no no no. NO!- disse rapidamente lui con un’espressione quasi disgustata, riuscendo finalmente a rialzarsi. -Lei è mia sorella minore. Rahu.-
La ragazzina vistasi presentare sciolse il fratello dall’abbraccio, rivolgendosi al gruppo con un inchino rispettoso.
-Piacere di conoscervi! Sono Rahu, dodicesima figlia di Zahir, signore del deserto, e sono qui per riportare mio fratello a casa!-
-Come scusa?- rispose Grace temendo di non avere capito bene. Ryujin d’altra parte non sembrava nuovo alla scenetta.
-Ra-ra… tornerò quando sarò pronto.-
-Non c’è bisogno che ti sposi! Non voglio che ti sposi! Non mi interessano queste cose! Ti rivoglio a casa e basta! Sono pur sempre tua sorella, è mio diritto farti pesare il fatto che mi manchi!-
-Credo di essermi persa qualcosa…- sussurrò Annabelle imbarazzata ad Ailea. Era entrata nel gruppo da relativamente poco tempo, e questi discorsi di matrimoni e fughe erano nuovi per lei.
-In realtà non ne so nulla. Non facciamo molte domande sul passato della gente, ricordo aveva accennato a qualcosa sul viaggiare il mondo in fuga…-
Ryujin cercò di gestire la situazione al meglio che poté. -Certo che conta, ma è la mia vita, le mie scelte. Dovete darmi il tempo di farle.-
-Falle a casa!-
-Rahu, ma quante urla. Ti si sente da oltre il corridoio.-
Stavolta non fu nessuno del gruppo a parlare, ma una ragazza che non avevano mai visto prima d’ora, e che difficilmente sarebbe passata inosservata se fosse stata lì già da mesi.
La pelle diafana era priva di qualsivoglia imperfezione, così come gli occhi ambrati che luccicavano di dolcezza. Le labbra erano rosa e sottili, e la divisa metteva splendidamente in risalto il suo corpo slanciato e magro. Il seno sapeva essere intrigante dietro i primi bottoni slacciati della camicetta.
I lunghissimi capelli lillà toccavano quasi terra e sulla fronte un sottile diadema reggeva un rubino opaco.
Ridacchiando Ayame punzecchiò il braccio di Yume. -Aria di competizione?-
-Hmph. È carina.-
Abbastanza carina sicuramente da far girare i ragazzi della scuola, lei però non li guardò nemmeno, camminando lentamente fermandosi proprio davanti a Ryujin.
-Ti andrebbe di presentarmi?-
-No.- rispose Rahu infastidita, spingendola via di qualche metro.
-Allora ci penso io. Il mio nome è Sharazade, molto lieta.- concluse con dolce sorriso, continuando a fissare Ryujin, che si sentì in imbarazzo.
-Ehm… molto piacere… io sono Ryujin, e loro sono i miei amici.- disse indicando il gruppo alle sue spalle, e alcuni mossero una mano in segno di saluto. -Come conosci mia sorella?-
-Niente di eclatante. Ci siamo incontrate pochi minuti fa. Sono un po’ sbadata e mi perdo molto facilmente. È imbarazzante ammetterlo, ma non dovrei proprio girare da sola ahah.-
-Se cerchi una guida la grande Cirno fa al caso tuo! Non c’è nulla che non possa fare!- urlò la ragazza lanciandosi in prima linea.
-Direi la cotta per Alex e Andrea è andata.- commentò Johanna sospirando, Sharazade tuttavia non degnò la ragazza neanche di uno sguardo.
-Sarei veramente felice se un bravo ragazzo dall’animo gentile come te mi accompagnasse per le classi. Qualcuno su cui contare, e con cui poter parlare.-
-Ehm…-
-Secondo me sa già chi è questo qualcuno…- sussurrò Ayame facendo ridacchiare Lacie, il suono della campanella della prima ora però salvò Ryujin da quella situazione.
-È ora di andare in classe! Ra-ra, dopo le lezioni ti accompagnerò in stazione, così potrai tornare a casa.-
-Neanche per sogno! Ti starò addosso finché non ti deciderai a tornare a casa con me! È il minimo che tu possa fare dopo avermi lasciata!- esclamò la ragazza portando i pugni sui fianchi. -Non mi scollerò neanche per un secondo.- sibilò poi guardando Sharazade, che si diresse verso la classe precedendo Ryujin.
-Credo che siamo in classe assieme. Posso sedermi vicino a te? Temo di essere rimasta indietro con le lezioni.-
-Oh, certo. Spero di poterti aiutare.- sorrise timidamente il ragazzo, cercando di mantenere una rispettosa distanza di sicurezza.
Alla prima ora avevano italiano, con l’insegnante Mustang, quella che li aveva accompagnati in gita per la precisione, ed era evidente dai quattro caffè sulla scrivania che non era una buona mattinata.
Vedendoli in fila Vladimir si avvicinò, chiudendo la mano a pugno in segno di rispetto, aspettando lei lo battesse.
-Se non abbassi la mano te la infilo su per il…-
-Vado a sedermi!- sorrise il ragazzo come se nulla fosse.
Ryujin si mise in prima fila, e mentre un’altra ragazza stava per mettersi accanto a lui Sharazade la precedette, spingendola via con i fianchi mantenendo un sorriso candido.
Rahu si mise al lato opposto, lanciandole un’occhiataccia.
-Bene branco di scimmie. Al primo che fiata gli stacco la lingua!-
Con questo gentile saluto mattutino la Mustang si alzò dalla scrivania, cominciando a segnare alcuni appunti alla lavagna.
Ryujin cominciò a sistemare metodicamente tutti i libri e le sue cose al banco, facendo scivolare per terra una delle matite che voleva usare.
Rapidamente fece per raccoglierla, ma Sharazade lo bruciò sul temo, facendo sfiorare le loro dita raccogliendogli la matita. Quando il ragazzo alzò lo sguardò lei fece altrettanto, e una ciocca di capelli le scivolò lungo il viso.
Con un sorriso imbarazzato lei se la portò dietro l’orecchio, sorridendogli dolcemente continuando a fissarlo, porgendogli la matita.
Il cuore di Ryujin perse un battito, soprattutto quando una mano si frappose tra loro, afferrando la matita e spezzandola in due.
-Basta con ste cazzate.-
Per poco Ayame non sputò il polmone per la risposta della professoressa, ma riuscì a nascondersi dietro al libro prima che fosse tardi.
-Ehi ehi, Ayame.- Nadeshiko accanto a lei cercò di attirare la sua attenzione, sfiorandola con la coda. -Che ne pensi della nuova? Ha una cotta per Ryujin, vero? Sono così carini assieme!-
-È una stronza.-
-Eh?-
La domanda spiazzò completamente Nadeshiko, tanto che continuò a fissare l’amica aspettandosi una risposta, che però non arrivò da lei.
-Non è che è una stronza, ma è evidente non è tutto zucchero come vuole far sembrare.- si intromise Vladimir davanti alle due.
-Ma che dici!-
-Se lo sai lo sai Nade.- annuì Ayame.
-Nessuno è così dolce.- aggiunse il ragazzo.
-Mph, siete due cinici.-
Le erano bastate due frasi per metterla di cattivo umore, ma nessuno dei due fece nulla per rimediare.
Cirno poco più in là stava con la testa appoggiata al banco, sbuffando di continuo.
-Smettila o ti sentirà.- l’ammonì Zell, ma lei non l’ascoltò.
-Voglio tornare in vacanza.-
-Vacci.-
-Ma voglio che sia pagata!-
-Io sicuramente non te la offro.-
-E perché?-
-Perché se avessi i soldi per una vacanza non li spenderei per te.-
-Uffa… che cattivo. E anche quella ragazza, mi ha completamente ignorata! Ma lo sa chi sono?!-
-Forse proprio perché lo sa lo ha fatto.- ribatté il ragazzo facendole cenno di abbassare la voce. -Poi mi sembra le piaccia già qualcun altro.-
-Mh, si beh. Visto sono molto popolare posso concedere a Ryujin una ragazza.-
-Magnanimo da parte tua…-
-… andiamo. Pagami una vacanza.-
-Piantala.-
-Andiamo. Andiamo andiamo.-
-Cirno. Giuro su Dio, mi alzo se continui.-
-Andiamoooo.-
Zell era una persona di parola, e scattò in piedi all’ennesima richiesta della ragazza, schivando per un pelo il libro della professoressa Mustang.
-Dove credi di andare?-
-In bagno.-
-Fattela addosso. Siediti.-
Purtroppo sapeva di non potere fare altrimenti, e così lentamente il ragazzo si sedette, con Cirno lì accanto che sorrideva divertita.
-Andiamo.-
Qualche fila più avanti Rahu guardò la scena a occhi aperti. -Wow, è sempre così la vostra professoressa?-
-La scuola in generale… non preoccuparti, non c’è niente di cui avere paura.- sussurrò Johanna, preoccupata la professoressa la potesse sentire.
-Preoccupata? È incredibile! Deve essere tutto così eccitante!-
-Ra-ra. Non ci pensare nemmeno. Qualsiasi cosa tu stia pensando.- l’ammonì il fratello tenendo d’occhio la lavagna. -Questo posto è pericoloso.-
-Io mi sento piuttosto tranquilla con te vicino.- ribatté Sharazade sorridendo addolcita dall’espressione del ragazzo, mentre la sorella sbuffò infastidita.
-Segui e stai zitta.-
Johanna non disse nulla, ma porse all’altra ragazza un sorriso comprensivo, ma l’altra la ignorò completamente concentrandosi sul foglio sotto di sé.
La lezione proseguì piuttosto facilmente, e al suono della campanella la donna si alzò lasciando il posto alla sorella per la seconda lezione della giornata, inglese.
La professoressa entrò facendo sfoggio delle sue lunghe gambe con tanto di giarrettiera sulla coscia.
Ryujin vedendola tossì un paio di volte, alzando il libro sulla faccia della sorella.
-Buongiorno amorini… come state? Spero abbiate trascorso delle splendide notti. Soprattutto voi che siete andati in vacanza.- disse facendo l’occhiolino al gruppo. -Allora. Oggi ho intenzione di interrogare, quindi a uno a uno venite qui davanti a me. Gli altri possono ripassare come preferiscono. Chi ha i voti più alti riceverà un regalino… cominciamo da te.-
Con un sorrisetto allegro la donna indicò Lighneers, che in parte apprezzò di essere il primo. Almeno poteva levarsi subito quel pensiero.
-Nooooo volevo ripassare con te!- protestò Ayame provando ad alzarsi, ma le ferite dell’altro giorno erano ancora troppo fresche.
-Un vero peccato che tra poco mi verrà una diarrea esplosiva e starò chiuso in bagno per tutta l’ora.-
La maggior parte delle ragazze storse la bocca a quel commento, preferendo concentrarsi sullo studio piuttosto che sulla sua interrogazione.
Sharazade fece per parlare con Ryujin, ma Rahu gli afferrò il bordo della sedia, tirandolo a sé con una forza incredibilmente forte per una ragazzina.
-Tu studi con me! Sono tua sorella minore, è tuo dovere assicurarti io prenda buoni voti.-
La sua logica era troppo perfetta per ribattere, soprattutto perché non ne aveva le forze.
-Va bene. Cominciamo.-
Notando la scena molti pensarono si sarebbe arresa, invece spostò la sedia sistemandosi proprio accanto a Ryujin, con le spalle che si toccavano.
-Mmmh… vediamo un po’. “L’amore è quella cosa che tu stai da una parte e lei dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate.”-
Per poco Ryujin non perse completamente il filo della sua frase, trovando quella della ragazza estremamente dolce e… particolare, vista la loro posizione.
-“Come ti vidi mi innamorai. E tu sorridi perché lo sai.”-
Sapeva stava solo ripassando, però le sue frasi avevano un non so che di… passionale, e divenne rosso sentendo un sorrisetto a fior di labbra.
Purtroppo anche la sorella lo notò, e gli tirò il libro in testa. -Allora?!-
-S-scusa scusa! Riprendiamo.-
-La pantera è a caccia.- ridacchiò Yume guardandola.
-Ma che dici? Sembra una ragazza così carina.- obbiettò Hope confusa.
-Loro sono le più pericolose. Lo rispetto, finché non prova a pestarmi i piedi.-
-Mah, secondo me ti sbagli.- rispose Hope scuotendo il capo. -Vero che sembra tanto dolce?- chiese rivolgendosi ad Alexander.
-Certo.-
In verità non gli importava affatto. Non ricordava nemmeno il suo nome e a malapena come fosse fatta. Era solo felice dell’occasione di potere parlare di più con Hope.
Sarebbe stato più facile farlo però se non avesse avuto le urla di Lacie a mezzo metro di distanza.
-Nyaaa non ho voglia di farmi interrogare. Non possiamo andare a giocare?-
-Possiamo andare all’intervallo.- propose il fratello.
-Io ci voglio andare ora nya!-
-Allora fatti interrogare, così puoi uscire.- rispose Seraph.
Avevano deciso di fare un gruppo di tre persone, visto avevano superato la fase in cui erano Ryujin, Rahu e Sharazade.
-Ma non voglio nya!-
-Allora fai ripassare me, così prenderò un buon voto.- disse Astral passandole il libro, e Lacie li fissò per una manciata di secondi.
-Cominciate a irritarmi nya.-
-Beh, noi vogliamo passare l’interrogazione. Potresti andare a chiacchierare con le nuove ragazze se ti annoi.- disse Seraph alzando le spalle.
-Magari dopo nya. La sorellina è molto simpatica, l’altra invece sembra così timida nya.-
-Vedrai si aprirà subito con un’amica come te.- disse Astral elogiandola.
-Oh! Ho un’idea! Ho un’idea un’idea!-
-Signorina, in inglese per favore!- la rimproverò la professoressa, fissando la ragazza.
-Ve la dico dopo…-
La nuova arrivata aveva riscosso successo, non era però al centro dell’attenzione di tutti, Jack continuava a pensare a quello che era successo allo chalet, e al fatto che non ne avessero ancora parlato.
Aveva pensato l’ora di inglese potesse essere l’occasione buona per provare a farlo ragionare, ma alzando lo sguardo aveva visto Daimonas sedersi accanto ad Ailea e Khal, e così addio al suo proposito.
Per quanto voleva evitarlo? Cominciava a fargli male…
Daimonas non aveva intenzione di ferirlo, ma non aveva nemmeno idea di come comportarsi.
-“Pensi troppo. È questo il tuo problema.”-
Mostro era rimasto in silenzio per giorni, e la prima cosa che diceva era questa?
Ottimo.
-“Non avevo voglia di vedere le smancerie tra voi due, ma certo non mi aspettavo tutta questa confusione. I tuoi pensieri rimbombano tanto sono assillanti.”-
-Per favore…-
-Cosa?-
Ailea aveva alzato lo sguardo appena l’amico aveva parlato, e questo si rese conto di averlo fatto ad alta voce.
-Oh… ecco… nulla…-
Non se la sentiva di spiegare c’era qualcun altro nella sua testa, e non quel tipo di voce che la gente sente, qualcosa di più complesso, un’entità con “vita” e volontà propria, con la quale conviveva da anni.
-Ti stai ancora arrovellando per Jack?- chiese l’amica comprensiva.
-Sì… non voglio fare danni.-
-Beh, standogli lontano non gli fai certo bene. Un foglio di carta si rovina anche se lo stringi in mano senza fare nulla.- si intromise Khal, che voleva solo se ne andasse per lasciarli soli.
-E se dicessi qualcosa di sbagliato? Se non capisse cosa voglio dire?-
-Daimonas, fa parte dell’avere una relazione. Non va sempre tutto bene, ma ciò che fa la differenza è lavorare assieme per migliorare.-
-Così mi fai preoccupare.- disse Khal stringendo la mano della ragazza, baciandole le dita.
-Scusa, sai che non intendevo nulla.-
-Ti coccolerò di più lo stesso oggi.-
Con un finto sorriso Daimonas distolse lo sguardo, portandolo senza accorgersene verso Jack, voltandosi subito quando i loro sguardi si incrociarono.
Perché doveva essere tutto così difficile certe volte?
Non trovò risposte durante la lezione, e al suono della campanella la classe dovette spostarsi per la lezione di latino, con la professoressa Hanna.
Naturalmente Sharazade non mancò di prendere la sedia accanto a Ryujin, con Rahu che ogni volta il fratello non guardava verso la lavagna gli tirava dei pizzicotti, ma nonostante tutto Sharazade si rivelò un’allieva modello, seguendo e intervenendo quando necessario.
Jack al contrario ancora non si degnava di seguire, tamburellando la matita sul banco, almeno finché qualcuno non gli tirò un cricco dietro la testa.
-Stai facendo troppo rumore.- lo rimproverò Grace.
-Scusi sua grazia.-
-Era una battuta?-
-No… scusa. Sono solo un po’ irritato.-
-Tu e Daimonas avete litigato?- chiese Sammy notando non erano vicini e non si erano ancora parlati.
-No, non proprio. È che non capisce voglio solo il suo bene.-
-Forse dovresti provare ad ascoltarlo. Lui saprà dirti qual è il suo bene.- azzardò Annabelle, ricevendo un’occhiataccia dal ragazzo.
Fortunatamente Milton intervenne prima che fosse tardi.
-Lasciagli un po’ di tempo. Vedrai che andrà tutto bene.-
-Lo spero…-
Finalmente anche la campanella della terza ora suonò, e gli studenti si fiondarono fuori dalla classe, cercando aria di libertà.
Prima che Ryujin potesse fare lo stesso sentì qualcuno picchiettargli la spalla.
-Ehi, scusa se ti disturbo ancora… mi chiedevo se potessimo mangiare insieme.-
-No.-
Rahu si era messa in mezzo tra i due, abbracciando il fratello per la vita e trascinandolo per la porta, Sharazade però non demordeva e fece come se nulla fosse.
-Mi serve ancora un po’ di tempo per ambientarmi, ma inaspettatamente mi trovo molto a mio agio con te. È come se sentissi di potermi fidare. Per favore?-
-No! Sloggia!- urlò ancora Rahu muovendo un braccio per scacciarla.
-Ra-ra! Non essere maleducata!-
-È lei la maleducata! Non capisce quando è di troppo!-
Hope vedendo la situazione cercò di intervenire per sedare gli animi. -Potremmo mangiare tutti insieme. Ci fa sempre piacere avere altra compagnia.- disse sorridendo alla ragazza, che rispose con un sorriso simile, ma senza dire nulla, tornando poi a guardare Ryujin.
-Allora mangiamo insieme Ryujin?-
La presa di Rahu era sempre più stretta, come se da quella risposta ne andasse della vita del fratello, ma sotto lo sguardo di Sharazade non fu in grado di rifiutarsi.
-Certo, possiamo mangiare tutti insieme.-
   
 
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