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Autore: pokas    08/01/2022    2 recensioni
Uno specchio per raggiungere l'ignoto, quattro improbabili eroi che lavorano per la regina del Male, un diario perduto.
Mike, Lukas, Chiara e Half, si tufferanno in un avventura colorata e mortale nel magico mondo di MLP, per trovare il primo elemento della disarmonia.
Risate, pianti, passato cupo e futuro incerto, si mescolano nella prima avventura alla ricerca del Bdiary per salvare non il mondo, ma i Mondi.
Per godere al massimo dell'avventura si consiglia di seguire anche la serie "LucasForce's Journey".
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cutie Mark Crusaders, Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Trixie
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Quattro piccole anime (parte 2 su 3)

 

--- Dopo la partenza di Chiara e Lukas da Blackword ---

 

Fatti partire i due umani, mi avviai all'uscita, ma venni bloccata nell'androne
 

-BG… BG tutto bene?- mi chiese Maximilian entrando dal portone e chiudendoselo alle spalle -hai già inviato Alexia?-


-No, non ancora, devo aspettare che Chiara e Lukas finiscano la prima fase della missione… Guardati attorno, sta crollando Blackword… Se crolla Blackword crollerà anche ciò che abbiamo costruito…-


-Non accadrà… Tu stai seguendo il tuo destino e sai che anche questo ne fa parte-


-Non posso affidarmi ciecamente alle leggende! Io dovrei fare qualcosa, dovrei lottare, dovrei combattere per ciò che ho costruito!-


-Lo farai, ma non ora. Il tuo popolo ha bisogno di te, devi fare del tuo meglio per essere la colonna portante dei Regni del Sud… Se falliamo… Lui tornerà- disse guardando ciò che rimaneva di un dipinto sopra le scale principali.

 

-Black Jack…- pensai guardando quel volto bruciato. Mi faceva male parlarne, non perché fosse una brutta persona, non perché aveva in mente di schiavizzare le creature che creava dalla magia dell'Oblio, non per le sue crudeltà… Lo odiavo perché era mio padre. Tutto ciò che avevo appreso da lui, mi rendeva come lui.

In me scorre il suo sangue, la sua essenza più che altro. Ogni volta che uso la magia, è come essere lui, come dargli vita, come dargli la possibilità di dare uno sguardo al mio paradiso mentre lui è intrappolato in un luogo ancora peggiore dell'Oblio.

 

-Tu non sei come lui- mi disse Maximilian poggiandomi una mano sulla spalla


-Invece si… La mia magia è la sua magia… Se perdo il controllo? Se Darius trova tutte le gemme? Non era mai successo, cosa potrebbe fare? Non credo di poter proteggere tutti voi…-

-Noi sapremo proteggerci, ci hai insegnato a combattere per le nostre case, quindi non preoccuparti per noi, piuttosto pensa a riprendere una forma stabile, dopo dovrai fare un discorso al popolo e sarebbe meglio evitare di sembrare già sconfitti. Noi crediamo in te BG, gli umani che hai scelto saranno capaci di fare il proprio lavoro, ma hanno bisogno di qualcuno qui che mantenga le cose sotto controllo e quel qualcuno sei tu… Ora vado, a dopo- mi disse dandomi un colpetto sulla spalla che mi fece vacillare.



 

Quando lo vidi allontanarsi il portone non si chiuse dietro di lui, io lo guardai incuriosita ed entrò il mercante dei Mondi
 

-Tu… Hai dato lo specchio ai ragazzi?-


-Certo mia Regina… Credevo non avresti mai ascoltato le mie profezie… Ma sembra che non ti resti altra scelta in questo momento-

disse scorrendo un dito su un mobile che gli crollò sotto la mano

-Era già così quando sono entrato- disse ritirando la mano

 

-Non importa… Hai qualcosa per me?-


-Qualcosa per il problema di mutaformismo, un sorso ogni mattina per una settimana- disse dandomi una boccetta. Sospirai, feci un sorso e la misi in tasca, almeno un problema era risolto.



 

-Noto che si sente meglio… Allora ne approfitto per discutere di affari-


-Ti sembra il caso?-


-È sempre il buon momento per un buon affare- 


-E quale sarebbe il tuo buon affare? E soprattutto, per chi è un buon affare?-


-Per entrambi direi… Io devo tornare nella Culla degli Specchi… Ma ho bisogno di protezione, protezione che saranno i tuoi a darmi-


-E cosa ci guadagno? Rischio di perdere soldati valorosi, devo sapere per cosa lottano-


-Io so dove sono gli altri oblidi che ti servono, o più che altro alcuni di loro. Con uno o più frammenti dello Specchio Universale potrei fare tanto per la tua causa. La prima squadra che ho mandato è già arrivata a Fantasia sulla terra 017, alla tua squadra serve un componente che difficilmente troveranno visto che non è sulla loro Terra. Dammi una scorta e potrei portare la ragazza da loro in tempo, prima che il suo mondo ricominci il Loop della Luna D'argento-


-Lei? Quella specie di pazzoide dai capelli verdi?-


-Non esattamente, ma la sua tecnologia potrebbe essere utile… Se vuoi la loro Luna ovviamente-


-Va bene, acconsentito, ma guai a te se torni senza ciò che ci serve… GUARDIE! Tu e tu, prendete due uomini a testa e seguite il mercante- dissi


-Tre, tre uomini- disse, io lo guardai male, poi mi corressi


-Vada per tre, muovetevi e state attenti, là fuori non sappiamo cosa ci aspetta- dissi congedando soldati e mercante.



 

Finalmente un momento di pace, salì le scale per poi avviarmi verso la mia stanza. Spalancai la porta, la camera era l'unica cosa integra al 100%.
 

Mi sedetti sul letto, le coperte di velluto rosso, il profumo di lavanda. Guardai una foto che era su un comodino, ritraeva un cavaliere, dalla corazza completamente nera e scintillante, sulla spalla la Fire Dragon che brilla e sotto i piedi un mucchio di nemici morti.

 

-Mi manchi così tanto amore mio…- dissi asciugandomi una lacrima.

Era dalla Prima Guerra tra i Regni del Nord e del Sud che non percepivo di avere accanto qualcuno simile a me, poi è arrivata Chiara e quella sensazione… Mi sembrò di riavere l'amore della mia eternità lì accanto a me, ma sapevo bene che era impossibile far tornare indietro le cose, senza ingannare il tempo almeno.

 

Rimasi ad osservare la foto, poi mi gettai sul letto ad osservare un terrario che pendeva dal soffitto. Dentro c'era una singola rosa nera. Era incredibile che tutta la mia vita dipendesse da quel piccolo fiore, ma era il prezzo da pagare, un prezzo alto per proteggere la persona che amo.



 

--- Indefinito e troppo tempo prima, prima della morte di Black Jack ---

 

Ero nel castello, lo stesso castello che sarebbe diventato il fulcro del mio potere, ma all'epoca non lo sapevo.

 

-BG, figlia mia, vieni qui da me, voglio insegnarti a fare una cosa incredibile. Se imparerai bene in futuro governerai tu su queste terre abitate da disgustose creature create da tua madre- mi disse un giorno mio padre. Ero piccola, impreparata agli orrori che aveva intenzione di farmi compiere, ero obbligata a scegliere lo sterminio, erano irrecuperabili.

 

Mi portò nei sotterranei, in un laboratorio buio e puzzolente di muffa

-BG, ti ricordi del signor Kawakay mi auguro, perché da oggi il suo nome risplenderà tra i geni della storia. Abbiamo la cura, possiamo riprogrammare queste immonde creature che tua madre ci ha mollato… guarda come si contorce, sembra un verme- disse ridendo.

 

Mio padre fece una cosa orribile, utilizzò la sua dishwa, il suo braccio destro, lo infuse di magia dell'Oblio e le strappò via il cuore, davanti ai miei occhi. Al posto di quel cuore creò una creatura di pura oscurità e la mise in quel corpo.

 

Mi voltai verso il dottore, era schiacciato nel muro, quasi volesse scomparirci oltre, ma sorrideva, aveva un sadico e malato sorriso in volto. Kymiky, la figlia del dottore, sembrò essere rimasta un guscio vuoto, non si mosse dall'ingresso del laboratorio. Fu lì che aprì gli occhi, tutto ciò andava fermato, mio padre andava fermato.

 

Nella notte gli rubai il suo libro degli incantesimi e mi rinchiusi in una stanza remota del castello, concentrai le mie energie magiche e tra le mani iniziò a crearsi una piccola creatura tutta nera, la lasciai cadere a terra e mi allontanai. La creatura divenne sempre più grande, l'oscurità lasciò spazio ad una pelle chiara, capelli neri e lunghi, un sorriso gentile dai denti aguzzi, occhi neri come l'Oblio stesso

 

-Io… Io chi sono?- mi chiese la ragazza coprendosi il corpo dal freddo


-Trisha- dissi dandole dei vestiti che avevo con me.

 

----
 

Mi ripresi e smisi di pensare al passato, al momento era importante il presente e non potevo lasciarmi influenzare dal mercante, non c'erano molte probabilità che potesse davvero riportarmi il cimelio del Popolo della Luna, era un popolo estinto, maledetto, isolato in un loop eterno nel quale non sarei mai tornata.

 

Mi alzai e presi il terrario con la rosa, i petali cadevano lentamente, c'era ancora una speranza
 

-Trisha… Ti salverò- dissi lasciando andare le lacrime che mi tenevo dentro da troppi anni.


 

 

ATTENZIONE
 

Avete accesso alla pagina numero 5 di "Il Leggendiario: la storia perduta di Blackword"

   
 
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