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Autore: __eryn__    09/01/2022    1 recensioni
Edward è un diciassettenne attratto dagli stimoli e dall'adrenalina della vita. Questi ultimi li ricerca in una realtà spericolata composta da skate, uscite notturne, alcol e soprattutto... le droghe.
Edward è accecato da ogni tipo di droga, gli comportano la visione temporanea di un mondo alternativo fatto di desideri e pazzia.
I suoi genitori e gli amici hanno accettato il fatto che non possono più aiutarlo e che staranno solo guardare mentre ogni giorno si lascia morire...
Riuscirà a disintossicarsi e a riprendersi in mano la sua vita?
𝙎𝙏𝙊𝙍𝙄𝘼 𝘼𝙏𝙏𝙐𝘼𝙇𝙈𝙀𝙉𝙏𝙀 𝙄𝙉𝙏𝙀𝙍𝙍𝙊𝙏𝙏𝘼
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LA SUA DROGA MIGLIORE

<< Io ora devo andare >> Dice sbrigativo Oliver per poi prendere lo zainetto da terra e alzarsi dal divano.

Edward è rimasto scioccato dal racconto dell'amico su Nicholas.
Guarda basso con gli occhi sgranati con le gambe che gli tremano.

Nicholas è davvero pericoloso?
Potrebbe fargli del male?
Se i due dovessero litigare come andrà a finire?
Se Nicholas si ingelosisce di qualcuno cosa succederà? Lo ferirà?

<< Ci sentiamo Bro, stai attento a quello lì >> Esclama Oliver per poi uscire di casa.

Edward si alza e cammina per il corridoio guardando basso.
Si reca in bagno e chiude la porta spingendo la maniglia verso di sé.
Continua a camminare a passo lento, pensando ancora a quello che gli ha detto Oliver.

Tutti quei sorrisi.
Tutte le volte che gli parla con un tono tranquillo.
Cosa nasconde davvero? Rabbia? Frustrazione?
Cosa riesce a controllare davvero?
Quali altri impulsi potrebbe avere?
Come farà a capire chi è davvero Nicholas?
Come farà a decifrare quelle espressioni?
C'è mai stato qualcosa tra di loro?
Sta solo giocando un ruolo di una messa in scena?
Se Nic verrà a sapere di quello che gli ha detto Oliver potrebbe tornare a fargli del male?
Quanto tempo c'è stato dentro quell'istituto psichiatrico? È uscito perché gliel'hanno detto loro o è scappato?

Mille domande vagano contemporaneamente nella mente del ragazzo.

Si guarda allo specchio notando la sua espressione incredula e spaventata.
Poi si guarda i capelli spettinati che Nic adora accarezzare con le sue mani, quelle mani... quelle mani con cui ha preso le forbici con l'intenzione di fargli del male inconsapevolmente, quelle mani con cui ha preso quel taglierino ferendo il suo amico.

Edward prende da un cassetto la macchinetta che suo padre usa per radersi i capelli.
Il corvino la fissa e l'accende mentre il suo respiro si fa sempre più irregolare.
Continua a fissare quell'oggetto scuote la testa come un cenno "no".
Decide di spegnerla poi guarda verso lo specchio.

Respira affannosamente per poi continuare a sentire la sensazione del tocco di quelle mani sui suoi capelli mossi e nerissimi.
È a quel punto che strizza gli occhi riaccendendo la macchinetta.

Guarda a terra le ciocche corvine che lentamente cadono sul suolo, come se stesse vedendo tutto al rallentatore, sfocato, con gli occhi bagnati dalle lacrime.
La macchinetta continua quel suono fastidioso e Ed la poggia sopra un cassetto per poi mettere le mani sul viso.

Si asciuga le guance con la manica della maglietta e non appena si guarda nuovamente allo specchio nota che i suoi capelli sono ancora lì, poi volta lo sguardo a terra e il pavimento è vuoto.

Si era immaginato tutto, non lo ha fatto davvero.
Quella sensazione delle mani di Nicholas nei suoi capelli continua a perseguitarlo nella sua testa, ma non vuole perderla.

Spegne la macchinetta e poggia le mani sul lavabo.
Chiude gli occhi e cerca di respirare regolarmente.

<< Che stavi facendo? >>

Edward si volta improvvisamente dietro con il corpo e spalanca gli occhi.

<< Nic!? Come sei entrato? >> Domanda con le mani dietro la schiena per nascondere la macchinetta e chiude il cassetto.

<< Qualcuno ha lasciato la porta aperta >>

<< Oliver >> Pensa Ed.

Nicholas si avvicina a lui con un sorriso e l'altro vorrebbe indietreggiare ma si rende conto che dietro ha il lavabo.

<< Che hai fatto in faccia? >> Gli domanda notando alcuni lividi sul viso di Edward.

Il corvino non gli risponde e lo guarda ancora incredulo, sarà vero che la porta era aperta? Già una volta era riuscito ad entrare di nascosto in casa sua.

<< Perché mi guardi così? >> Chiede il biondino per poi poggiare le mani sul suo viso e gli accarezza le guance con il pollice di entrambe le mani.

Edward continua a non rispondergli e Nic lo guarda stranito aggrottando la fronte.

<< Hai pianto? >> Gli chiede notando gli occhi lucidi e rossi del corvino.

<< No, mi sono fatto una canna >> Mente l'altro.

<< Non prendermi per un idiota >> Dice Nic con un tono stranamente serio continuando a fissarlo negli occhi.

<< È la verità >>

<< Perché sei pieno di lividi? >>

Edward vorrebbe dirgli la verità, che Jacob lo ha preso a pugni e calci per la storia della droga, ma non vuole che poi Nic si vendica e gli faccia del male.
Il corvino fa le spallucce e poi guarda altrove.

<< Perché sei diventato freddo con me? È successo qualcosa? >>

<< Ho bisogno di una pausa e stare da solo >> Dice Ed sbrigativo per poi uscire dal bagno.

Nic lo segue da dietro e gli afferra il polso costringendolo a fermarsi e a voltarsi verso di lui.

<< L-Lasciami! Non hai sentito che ti ho detto? Voglio stare da solo! >> Esclama Edward dimenandosi per cercare di liberarsi dalla presa di Nic.

<< Prima devi dirmi che ti succede! >>

<< Non devo dirti niente! >> Dice con le lacrime agli occhi sentendo la presa al polso diventare più forte.

<< Nic, per favore. Non è il momento >> Lo guarda per poi strizzare gli occhi facendo cadere il pianto sulle guance.

Nicholas lascia la presa al polso e nota che l'altro se lo massaggia con la mano.

<< Scusami Edward >> Sussurra il biondino per poi avvicinarsi.

Edward fa per allontanarsi ma non appena l'altro lo abbraccia si arrende.
Nic lo stringe a sé e porta la mano sui capelli, accarezzando quelle morbide ciocche corvine che lo fanno impazzire.
Il moro porta le mani sul petto dell'altro e stringe il tessuto della maglia per farlo rimanere vicino a lui.

In quel momento tutte le paure e le paranoie si affievoliscono.

Nicholas è la sua droga migliore, quella che ti fa eccitare, che ti fa fare cazzate, quella di cui non riesci a farne a meno e la cerchi anche quando sai che dovresti allontanarti, quella che riesce a manipolarti, quella con l'effetto collaterale peggiore quando va via, ma soprattutto è quella sostanza che comporta la perdita di ogni pensiero se non quello di volerne ancora...

I due ragazzi se ne stanno sdraiati sul letto nella camera del corvino a baciarsi.
La stanza è illuminata solamente delle luci natalizie accese appese sul muro, regna solo la melodia data dai loro baci continui.
Si guardano entrambi arrossendo e Nic gli accarezza il viso con la mano.

<< Chi ti ha ridotto così? >> Sussurra Nic per poi dargli un bacio.

<< Un ragazzo con cui uscivo per comprare la roba >> Risponde l'altro con un tono basso.
<< Ma non succederà più, è stato solo oggi >> Continua lui.

<< Dimmi chi è >> Dice il biondino e l'altro fa cenno di no.

<< Non voglio metterti in mezzo >> Sussurra Edward per poi baciargli il collo.

<< È per colpa sua che piangevi da solo al bagno? >> Nic gli accarezza i capelli dolcemente e l'altro fa dei ghirigori con la punta dell'indice sul suo petto senza rispondergli.

<< Ho riconosciuto il suono della macchinetta, Ed >>

<< Non lo avrei fatto comunque >> Dice l'altro usando sempre un tono basso.
<< Perché mi piace quando mi tocchi i capelli, mi rilassa un sacco >> Continua il corvino per poi alzare il viso verso di lui.

<< E perché piangevi? >>

<< E perché tu sei così insistente? >>

<< Ed, te l'ho già detto che non si risponde con una domanda ad un'altra mia domanda >> Gli dice Nic accarezzandogli le guance.

Edward lo guarda e pensa: << Non voglio fargli credere che ho paura di lui, anche perché è stato solo un momento prima >>

Ed sospira: << Troppi pensieri per la testa, ora sto bene >>

<< Uhm, ok >>

Nic si guarda intorno e stringe a sé Edward.

<< Nic, tutto ok? >> Domanda il corvino arrossendo.

<< Scusa ehm... le pareti... >>

<< Che hanno? >>

<< Mi è sembrato che si stessero avvicinando >>

<< Nic lo vedi solo tu >> Dice guardandolo dal basso.

<< Scusami, sono un disadattato >> Dice il biondino con un tono intimorito cercando di non guardare le pareti.

<< Non è colpa tua, tranquillo >>

Edward lo stringe a sé e gli dà alcuni baci sul collo e sulle labbra.
I due si scambiano altri baci e si tolgono entrambi le magliette.
Ed si ritrova sdraiato con il ventre rivolto verso di lui e i gomiti poggiati sul lenzuolo mentre l'altro è sdraiato su di lui con le mani sui fianchi del ragazzo.
I loro baci continuano, sono sempre più vogliosi, arrivando ad usare la lingua per spingerla nella bocca dell'altro sempre più frequentemente e gli attimi di pausa per prendere l'ossigeno sono sempre meno.

<< Non lo abbiamo mai fatto in camera tua >>

<< Ma che ti metti a dire >> Sussurra l'altro affondando nell'imbarazzo.

<< Ahahah, scherzo dai >> Nic struscia la punta del naso con quella dell'altro e riprendono i loro baci.

Edward è innamorato della risata di Nicholas, ma gli piace soprattutto la sua espressione, è davvero bello quando ride.

Quel ritmo costante, però, viene bruscamente interrotto non appena la porta della camera si apre ed Edward allontana di colpo il viso da quello di Nic ferendosi al labbro.

<< Che... che stavate facendo? >> Domanda sua madre vedendoli entrambi seminudi e uno sopra l'altro.

<< N-Niente >> Risponde Edward scuotendo la testa.

<< Niente? >> Domanda sua madre continuando a guardare entrambi.

Nicholas si volta prima verso il ragazzo notando dal suo viso quanto si stesse vergognando, poi guarda il volto della donna.

<< Volevo tirarlo su di morale ma Edward non soffre il solletico da sopra la maglia, è incredibile. Ora ci prenderà per due gay >>

<< Ahah, sì, da quando era piccolo che Edward non si fa fare il solletico >>

Nic le sorride e Edward lo guarda confuso notando quanto sia incredibilmente bugiardo e come riesca a far credere a tutto quello che dice.

<< Vi preparo la merenda >> Dice la donna per poi chiudere la porta e recarsi in cucina.

<< Come... come hai fatto? >>

<< A fare cosa? >> Gli domanda Nic facendo ruotare la punta dell'indice intorno al capezzolo del ragazzo.

<< A convincerla >>

<< Ho detto solo una piccola bugia >> Confessa facendo le spallucce.

<< Si ma è una bugia idiota e invece lei ci ha creduto >>

<< Sarà il modo in cui la guardavo che ne so, meglio così, no? >> Nic subito dopo aver detto così riprende a baciarlo.

<< E comunque anche tu me ne hai detta una stamattina >> Continua lui.

<< Quale? >> Chiede confuso Edward.

<< Mi hai detto che eri rimasto a casa e invece no >>

<< Mi dispiace >>

<< Non me lo hai detto per via dei lividi? >> Sussurra Nic per poi accarezzargli uno dei lividi sul viso.

<< N-Non volevo farti preoccupare >> Balbetta l'altro guardando altrove per l'imbarazzo.

<< Non importa dai, però non mentirmi più >>

<< Sì ok >>

I due tornano a baciarsi e poi dopo una mezz'ora buona si recano in sala, entrambi vestiti con una maglia nera.
I ragazzi fanno merenda con i biscotti.
Edward guarda come Nic parla con sua madre vicino a loro, sembra un ragazzo sempre sorridente, gentile e buono, dà un' apparenza completamente diversa davanti a lei.
Ed continua a fissarlo senza rendersi conto di star arrossendo.
Non decide di parlagli di Oliver e di quello che gli ha raccontato, vuole tenerglielo nascosto, ma fino a quando?

 

   
 
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