Luke
sentì le risate arrivare dalla
saletta e si chiese cosa stava accadendo poi guardo il navicomputer e vide che si stavano
avvicinando ad Alderaan
e chiamo Han.
“
Han stiamo arrivando ad Alderaan”
“Ok
adesso arrivo.” disse il
giovane, Luke sentiva che stava discutendo animatamente con la ragazza.
All’improvviso
Luke provò una
sensazione che gli fece venire i brividi, c’era qualcosa che
non andava.
Uscì
dall’iperspazio e vide che
intorno al pianeta di Alderaan c’erano alcuni Stardestroyer.
“Han
vieni subito, sbrigati.” gridò
Luke.
Han
sentì il tono allarmato del
ragazzo ed entrò di corsa nella cabina lasciando Leia li
ferma.
“Cosa
c’è ragazzo?”
“Guarda
lì.” disse Luke indicando
il pianeta.
“Maledizione!”
Sbottò Han, “Presto fuggiamo.”
disse sedendosi sulla poltrona di pilotaggio lasciata subito libera da
Luke.
Intanto
Leia e Ben Kenobi erano
entrati nella cabina di pilotaggio e avevano sentito tutto e Leia
dichiarò “Tu
non vai da nessuna parte, ti abbiamo pagato per portarci su Alderaan e
ci
porterai su Alderaan.”
Mentre
Han le rispondeva a tono,
all’improvviso Luke percepì un’oscura
presenza e girandosi verso Leia gli
ordinò “occulta la tua presenza,
sbrigati.”
“Ma
che stai dicendo?” sbottò Leia.
Ben
Kenobi le posò una mano sul braccio
e disse con la sua voce calma “Fa come ti ha detto
Leia.” Poi si girò verso
Luke per parlargli ma vide che il ragazzo era pallido e teneva gli
occhi chiusi,
suo padre era lì da qualche parte e Luke lo aveva percepito
e temeva che lui lo
sentisse. Anche il vecchio doveva averlo percepito.
Han
lo vide e chiese preoccupato “Ehi
ragazzo stai bene?”
“Si.”
mormorò Luke poi continuò “Andiamo
via, subito.”
“Ok
hai ragione, facciamo subito il
salto nell’iperspazio e ce ne andiamo da qui.”
disse Han ma subito dopo un
forte colpo li fece sbattere contro i sedili.
“Che
succede “ sbottò Leia.
“Maledizione!”
sbottò Han. “Ci hanno
presi con un raggio traente. Cercherò di liberarmi ma
sarà diffi- cile è troppo
potente.”
Tentò
per un po' di minuti di
liberare la nave mentre il rombo dei motori saliva sempre
più d’intensità poi Han
lasciò i comandi mormorando “E’ inutile.
Devo spegnere tutto altrimenti
bruciamo i motori. Ma dovranno sudare per catturarci. Giusto
Chewie?”
Il
Wookie lanciò un ruggito
possente.
Mentre
si avvicinavano sempre di
più agli Stardestroyer notarono che il raggio traente li
stava portando all’interno
di una base spaziale a forma di luna, ormai erano nelle mani
dell’Impero.
“E’
inutile combattere se non puoi
vincere, ma ci sono delle alternative al battersi.” disse
Kenobi non un
sorrisetto e guardando verso il vano di carico.
“Ho
capito, buona idea vecchio. Avanti
entrate tutti nel compartimento segreto certo staremo un po'
strettini.” replicò
Han Solo.
La
nave fu trascinata dal potente raggio
traente dello Stardestroyer all’interno dell’enorme
base spaziale.
Lord
Darth Vader fissava lo spazio
mentre stava aspettando che il Moff Tarkin finisse di parlare con
alcuni suoi
sottoposti poi l’uomo si girò verso di lui e disse
“Allora Vader sei riuscito a
sapere qualcosa dal prigioniero.” L’ultima
parola fu detta con il massimo disprezzo.
“Si.
La base ribelle si trova su
Dantooine. Ho già mandato una squadra a controllare. Ma non
mi ha an- cora detto
i nomi dei suoi complici” rispose Vader.
“Ottimo
dobbiamo…”
In
quel momento una voce usci da un
intercom “Signore abbiamo catturato un’astronave
che è uscita dall’iperspazio
nello spazio di Alderaan. Ci risulta da alcune informazioni che sia
fuggita dall’astroporto
di Mos Eisley.”
“Mos
Eisley, su Tatooine. Non mi
importa.” sbottò Tarkin
“Invece
a me sì.” rispose Vader. “Credo
proprio che la figlia del nostro prigioniero stia cercando di portare i
droidi e
le piani scomparsi su Alderaan. Forse possiamo ricongiungerla con suo
padre.”
“Allora
lascio tutto nelle tue
mani, Vader.” rispose Tarkin.
Darth
Vader arrivò all’hangar e
disse “E’ questo?”
“Si
signore, non hanno risposto
alle nostre ripetute chiamate così abbiamo aperto la rampa
dall’esterno.”
“Va
bene faccia salire i suoi
uomini ed ispezionatelo completamente.” disse Vader.
Una
squadra di assaltatori con le
armi pronte salì a bordo, dopo pochi minuti uno di loro, il
capo della squadra,
si affacciò dalla rampa e disse a un ufficiale che aveva
aspettato giù “E’
completamente deserta signore, non c’è
nessuno.” Poi continuò “Abbiamo
controllato tutta la nave. Dal computer risulta che sono stato lanciati
dei
gusci di salvataggio. Forse l’hanno abbandonata subito dopo
che sono decollati da
Mos Eisley.”
“Li
faccio scendere, Milord.” chiese
l’ufficiale imperiale
“Non
mi convince mandi a bordo una
squadra di ricerca, voglio che la nave sia controllata pezzo per
pezzo.” Detto
questo Lord Darth Vader si allontanò, sentiva
un’inquietante sensazione
come se ci fosse qualcosa che non riusciva a
percepire.
Quando
i soldati si furono
allontanati dal Falcon, a bordo della nave silenziosa si
sentì un fruscio e poi
un colpo secco. Due piastre di metallo si sollevarono dal pavimento e
emersero
delle teste arruffate. Han e Luke diedero un’occhiata in giro
e quando furono
sicuri che la nave era deserta fecero cenno ai loro compagni di uscire,
l’ultimo
ad uscire, con un po' di fatica fu Chewbacca.
“Meno
male che avevi questi compartimenti
segreti.” disse Leia
“Ehi
bambola dove pensavi che portassi
la merce di contrabbando? Ma non avrei mai pensato che avrei
contrabbandato me
stesso.”
Leia
stava per controbattere ma
Lucas la fermò “Shh, stanno arrivando dei
soldati.”
Due
tecnici si stavano avvicinavano
alla nave trascinando una cassa. Uno dei soldati disse “Ecco
la nave, è tutta
vostra. Se i vostri sensori captano qualcosa chiamateci
subito.”
I
due tecnici annuirono e salirono
sulla nave. Una volta scomparsi all’interno della nave si
udì uno schianto e
una voce disse “Ehi potete darci una mano.”
I
soldati si guardarono e salirono
sulla nave seccati da quei tecnici incapaci.
Si
sentì un altro schianto ma
questa volta nessuno se ne accorse.
Dopo
pochi minuti l’’ufficiale
sulla torretta di controllo si accorse dell’assenza dei due
soldati.
Prese
il comlink e disse “DST-468
perché non siete al vostro posto? DST-468 rispondi
immediatamen-te”.
Un
stormtroopper scese dalla rampa
della nave e si toccò il casco, mimando che non sentiva.
“Laggiù
hanno di nuovo una
ricetrasmittente fuori uso, prendi il mio posto intanto vado a vedere
cosa posso
fare.”
Appena
aprì la porta l’ufficiale si
trovò di fronte un’enorme bestione peloso e
infuriato che lo colpì con un pugno
sulla testa facendolo stramazzare al suolo. Il secondo ufficiale si
alzò ma
venne colpito dal blaster di Han in pieno petto che lo uccise
all’istante.
“Fai
segno agli altri di venire.”
disse Han mentre controllava i computer che si trovavano nella stanza.
Quando
vide i suoi compagni entrare
sbottò “se non disattiviamo quel maledetto raggio
traente non riuscirò neanche
a uscire dall’hangar.”
“Questi
sistemi non li conosco.
Sono strani per essere di uno Stardestroyer.” Disse Leia
entrando nella stanza
e dando un’occhiata alla consolle che si trovava al centro
della stanza, poi si
rivolse al piccolo astrodroide che la seguiva disse “R2
controlla quelle
consolle.”
“Questo
non è uno Stardestroyer.” affermò
Luke poi si diresse alla consolle di un computer digitò
qual- cosa e subito
dopo apparve una mappa, Luke gli diede un’occhiata veloce poi
spense il
computer. ‘Si, era proprio come se la ricordava.’
pensò. Si girò e mormorò
“Questa
è la Morte Nera. La stazione da battaglia
dell’Impero Ci penserò io a disattivare
il raggio traente, voi tornate sul Falcon.”
“Come
sai dov’è?” chiese Leia con accenno
di sospetto nella voce.
Luke
la guardò con un’espressione impenetrabile
“Ho studiato i piani di costruzione di questa cosa quando
avevo solo 12 anni.
La conosco perfettamente fidati e la voglio distruggere quanto te. In
quel
computer ci sono tutti i piani di costruzione di questa
mostruosità.”
“Ce
l’abbiamo già i piani. Ma
quelli ci serviranno ugualmente, grazie.” disse Leia.
Stava
per andare via e Kenobi si avvicinò
e gli sussurrò “Stai attento
c’è Vader lassù da qualche
parte.”
“Lo
so. State attenti voi o lui vi
ucciderà. Non ha pietà per i jedi.” gli
rispose Luke andandosene.
“Non
capisco cosa sta succedendo e
non mi piace. Da quando siete arrivati il ragazzo si comporta in modo
strano.”
borbottò Han sedendosi su una poltrona.
In
quel momento il piccolo astrodroide
iniziò a pigolare, e Leia disse “Cosa
c’è R2.”
Una
fila di dati iniziarono a
scorrere sullo schermo, più leggeva e più il viso
di Kenobi si illuminava.
“Tuo
padre è qui Leia, in una delle
celle.” Poi lesse ancora e disse “Ecco si trova al
livello cinque nel blocco di
detenzione PP- 40.”
“Andiamo
a liberarlo, presto.”
disse Leia dirigendosi verso la porta, poi si girò verso Han
Solo stravac- cato
su una poltrona, ordinò “Andiamo Han.”
Il
giovane rimase seduto e disse “Io
non vado da nessuna parte, se usciamo da qui finiremo anche noi dentro
una di
quelle celle e poi il ragazzo ha detto di tornare sul Falcon e
così farò.”
“Ha
ragione Leia e poi non abbiamo
un piano” disse Kenobi, poi continuò guardando Han
di soppiatto continuò “certo
se avessimo con noi un giovane astuto ed intelligente capace di
superare in
astuzia que-gli imperiali e ideasse un piano, forse potremmo riuscire a
liberare tuo padre. E certamente, lui, ricono- scente per essere stato
salvato
dall’Impero, lo ricompenserebbe con più di quanto
riuscisse ad immagi- nare.”
“Quanto
per essere precisi?” bofonchiò
Han.
“Ah
non so. Sai la Casa Reale di
Alderaan è molto ricca. Immagina” disse Leia
ironica, “ma purtroppo un tipo
così non l’abbiamo.”
Han
Solo si alzò di scatto dalla poltrona
sbuffando “bhe la potete anche smettere con questi giochetti,
ho capito. Ragazzina
tu e il vecchio indossate le divise dei soldati e indosserò
quella dell’ufficiale,
e speria- mo che vada tutto bene. “ poi si girò
verso il suo compagno e disse “Chewie
vai sulla nave e nasconditi appena ti do il segnale che stiamo tornando
preparala per la partenza e speriamo che il ragazzo disattivi quel
maledetto
raggio traente. Ah, porta alla nave anche la ferraglia dorata e il
piccoletto e
mi raccoman- do restate nascosti.” Mentre il grosso Wookie
usciva Leia sbottò
indicando l’armatura degli stormtroo- oper
“perché devo indossare io questo
coso ingombrante, non posso indossare la divisa da ufficiale?”
“Perché
ragazzina, il piano l’ho
ideato io, e io sono alto, bello e aitante. Nessuno ti prenderebbe per
un ufficiale
imperiale, mentre al contrario a me si” rispose Han beffardo.
Mentre
Leia, aiutata da Kenobi si
metteva l’armatura mormorava tra se e se “Se mi
chiama un’altra volta ragazzina
giuro che lo strangolo.”
Intanto
Luke s’immergeva sempre più
a fondo nelle viscere della Morte Nera, aveva già
disattivato uno dei reattori
del raggio traente, ora doveva disattivarne altri due in modo che il
Falcon potesse
fuggire senza problemi.
Han,
Leia e Ben si stavano
dirigendo verso le prigioni, fortunatamente nessuno li aveva fermati.
Ben aveva
dato un’occhiata alla
mappa per vedere
dove dovevano andare e poi aveva spiegato a Han la strada
più breve per arrivarci.
Salirono su un turboascensore che li avrebbe portati dritti nel blocco
di
detenzione. Appena usciti dal turboascensore si trovarono davanti ad un
ufficiale con i gradi uguali a quelli di Han che li guardò
con sospetto e disse
“ Cosa ci fate voi qui?”
Han
lo guardò e stava per sollevare
i blaster per colpirlo quando Ben lo e togliendosi il casco disse con
voce
suadente “Noi siamo qui per sostituirvi.”
“Voi
siete qui per sostituirci”
ripete l’ufficiale come in trance.
“Adesso
andrete nei vostri alloggi a
riposarvi, siete molto stanchi.” disse di nuovo Ben
“Si
siamo stanchi, molto stanchi.”
disse l’ufficiale imperiale e andò via seguito dai
suoi soldati, anche loro
sotto il controllo della Forza.
In
quel momento Lord Darth Vader
era in una delle grandi sale riunioni insieme al governatore Tarkin e
un ufficiale
stava facendo loro un rapporto, improvvisamente il Signore Oscuro
sollevò una
mano fermando il resoconto dell’uomo e sollevò la
testa come se avesse sentito qualcosa
che solo lui poteva sentire.
“Cosa
c’è Vader?” disse Tarkin
sorpreso.
“Kenobi
è qui?” disse cupo
Vader
“Come
lo sai?”
“Lo
sento, è stato come un tremito
nella Forza. Ora però è scomparso.”
disse
Vader dirigendosi poi ver- so la porta. “Se
è qui devo trovarlo.” E usci
dalla sala.
Intanto
ignaro che Lord Vader l’avesse
sentito Ben, guardando su uno schermo disse. “Sbrigati Leia
va a liberare tuo
padre, si trova nella cella PP 40.” disse Kenobi
La
prigione era fatta a più
livelli, Leia iniziò a controllare le celle del livello in
cui si trovava, in
fretta controllò tutte quando alla fine del corridoio la
trovò. Sparò alla
porta e quando il fumo della porta dimi- nuì vide il padre
seduto su una brandina,
l’uomo la guardava a bocca aperta e con aria sorpresa, Leia
si accorse di avere
ancora il casco in testa se lo tolse e corse da suo padre.
L’uomo
la vide e disse “Leia,
cosa..”
“Padre,
sono qui con Obi Wan, siamo
venuti a salvarti.”
Bail
Organa uscì dalla cella e
quando incontrò il suo amico Obi
Wan lo
abbracciò con calore.
Han
lo guardo sbalordito, lo aveva
riconosciuto, anche se lui era un avventuriero, aveva riconosciuto il
principe del
pianeta Alderaan.
“Ora
dobbiamo sbrigarci ad andare
via.” disse Ben.
“Come
facciamo.”
“Nello
stesso modo in cui siamo
arrivati qui. Con la nave di questo nostro amico, il capitano Han Solo,
è lui
che ci ha aiutato ad arrivare qui.” disse Kenobi.
“Ma
come facciamo ad uscire dalla
prigione? Ci sono delle guardie fuori.” disse Bail.
“Non
più le abbiamo fatte andare
via. Han, hai un’idea di come tornare
all’Hangar?” disse Obi Wan guardandolo.
“Indossando
la divisa di uno stormtrooper.”
disse Han.
Intanto
Luke era riuscito a
disattivare tutti i
reattori del raggio
traente e stava tornando all’hangar, all’improvviso
trovò la strada sbarrata da
due stormtrooper, con la Forza gli fece credere che ci fosse qualcuno
nel
corridoio accanto, i due si diressero da quella parte poi tornarono
indietro
turbati, ma Luke ormai era passato.
Darth
Vader si stava dirigendo
verso le prigioni dove aveva sentito Obi Wan, ma si fermò
all’improvvi-so aveva
sentito una altra presenza, una presenza più familiare: suo
figlio. ‘Anche Luke
si trovava lì, perché?’ si chiese il
Signore Oscuro seguendo, ora, la traccia di
Luke.