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Autore: darkjedi    09/01/2022    1 recensioni
CAPITOLO 13: DUELLO TRA LUKE E DARTH VADER
Luke è cresciuto da suo padre, Darth Vader, come un Sith, ed è stato addestrato ad eseguire gli ordini crudeli dell'Imperatore e di suo padre senza discutere. Un giorno viene mandato a cercare ed uccidere un Jedi scampato al massacro del Tempio, Lo trova e la sua visione della vita cambia completamente. Luke cerca di cambiare vita e tornare alla luce dove appartiene. Ma non sarà facile.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Principessa Leia Organa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Luke sentì le risate arrivare dalla saletta e si chiese cosa stava accadendo poi guardo il navicomputer  e vide che si stavano avvicinando ad Alderaan e chiamo Han.

“ Han stiamo arrivando ad Alderaan”

“Ok adesso arrivo.” disse il giovane, Luke sentiva che stava discutendo animatamente con la ragazza.

All’improvviso Luke provò una sensazione che gli fece venire i brividi, c’era qualcosa che non andava.

Uscì dall’iperspazio e vide che intorno al pianeta di Alderaan c’erano alcuni Stardestroyer.

“Han vieni subito, sbrigati.” gridò Luke.

Han sentì il tono allarmato del ragazzo ed entrò di corsa nella cabina lasciando Leia li ferma.

“Cosa c’è ragazzo?”

“Guarda lì.” disse Luke indicando il pianeta.

“Maledizione!” Sbottò Han, “Presto fuggiamo.” disse sedendosi sulla poltrona di pilotaggio lasciata subito libera da Luke.

Intanto Leia e Ben Kenobi erano entrati nella cabina di pilotaggio e avevano sentito tutto e Leia dichiarò “Tu non vai da nessuna parte, ti abbiamo pagato per portarci su Alderaan e ci porterai su Alderaan.”

Mentre Han le rispondeva a tono, all’improvviso Luke percepì un’oscura presenza e girandosi verso Leia gli ordinò “occulta la tua presenza, sbrigati.”

“Ma che stai dicendo?” sbottò Leia.

Ben Kenobi le posò una mano sul braccio e disse con la sua voce calma “Fa come ti ha detto Leia.” Poi si girò verso Luke per parlargli ma vide che il ragazzo era pallido e teneva gli occhi chiusi, suo padre era lì da qualche parte e Luke lo aveva percepito e temeva che lui lo sentisse. Anche il vecchio doveva averlo percepito.

Han lo vide e chiese preoccupato “Ehi ragazzo stai bene?”

“Si.” mormorò Luke poi continuò “Andiamo via, subito.”

“Ok hai ragione, facciamo subito il salto nell’iperspazio e ce ne andiamo da qui.” disse Han ma subito dopo un forte colpo li fece sbattere contro i sedili.

“Che succede “ sbottò Leia.

“Maledizione!” sbottò Han. “Ci hanno presi con un raggio traente. Cercherò di liberarmi ma sarà diffi- cile è troppo potente.”

Tentò per un po' di minuti di liberare la nave mentre il rombo dei motori saliva sempre più d’intensità poi Han lasciò i comandi mormorando “E’ inutile. Devo spegnere tutto altrimenti bruciamo i motori. Ma dovranno sudare per catturarci. Giusto Chewie?”

Il Wookie lanciò un ruggito possente.

Mentre si avvicinavano sempre di più agli Stardestroyer notarono che il raggio traente li stava portando all’interno di una base spaziale a forma di luna, ormai erano nelle mani dell’Impero.

“E’ inutile combattere se non puoi vincere, ma ci sono delle alternative al battersi.” disse Kenobi non un sorrisetto e guardando verso il vano di carico.

“Ho capito, buona idea vecchio. Avanti entrate tutti nel compartimento segreto certo staremo un po' strettini.” replicò Han Solo.

La nave fu trascinata dal potente raggio traente dello Stardestroyer all’interno dell’enorme base spaziale.

Lord Darth Vader fissava lo spazio mentre stava aspettando che il Moff Tarkin finisse di parlare con alcuni suoi sottoposti poi l’uomo si girò verso di lui e disse “Allora Vader sei riuscito a sapere qualcosa dal prigioniero.”  L’ultima parola fu detta con il massimo disprezzo.

“Si. La base ribelle si trova su Dantooine. Ho già mandato una squadra a controllare. Ma non mi ha an- cora detto i nomi dei suoi complici” rispose Vader.

“Ottimo dobbiamo…”

In quel momento una voce usci da un intercom “Signore abbiamo catturato un’astronave che è uscita dall’iperspazio nello spazio di Alderaan. Ci risulta da alcune informazioni che sia fuggita dall’astroporto di Mos Eisley.”

“Mos Eisley, su Tatooine. Non mi importa.” sbottò Tarkin

“Invece a me sì.” rispose Vader. “Credo proprio che la figlia del nostro prigioniero stia cercando di portare i droidi e le piani scomparsi su Alderaan. Forse possiamo ricongiungerla con suo padre.”

“Allora lascio tutto nelle tue mani, Vader.” rispose Tarkin.

Darth Vader arrivò all’hangar e disse “E’ questo?”

“Si signore, non hanno risposto alle nostre ripetute chiamate così abbiamo aperto la rampa dall’esterno.”

“Va bene faccia salire i suoi uomini ed ispezionatelo completamente.” disse Vader.

Una squadra di assaltatori con le armi pronte salì a bordo, dopo pochi minuti uno di loro, il capo della squadra, si affacciò dalla rampa e disse a un ufficiale che aveva aspettato giù “E’ completamente deserta signore, non c’è nessuno.” Poi continuò “Abbiamo controllato tutta la nave. Dal computer risulta che sono stato lanciati dei gusci di salvataggio. Forse l’hanno abbandonata subito dopo che sono decollati da Mos Eisley.”

“Li faccio scendere, Milord.” chiese l’ufficiale imperiale

“Non mi convince mandi a bordo una squadra di ricerca, voglio che la nave sia controllata pezzo per pezzo.” Detto questo Lord Darth Vader si allontanò, sentiva un’inquietante sensazione  come se ci fosse qualcosa che non riusciva a percepire.

Quando i soldati si furono allontanati dal Falcon, a bordo della nave silenziosa si sentì un fruscio e poi un colpo secco. Due piastre di metallo si sollevarono dal pavimento e emersero delle teste arruffate. Han e Luke diedero un’occhiata in giro e quando furono sicuri che la nave era deserta fecero cenno ai loro compagni di uscire, l’ultimo ad uscire, con un po' di fatica fu Chewbacca.

“Meno male che avevi questi compartimenti segreti.” disse Leia

“Ehi bambola dove pensavi che portassi la merce di contrabbando? Ma non avrei mai pensato che avrei contrabbandato me stesso.”

Leia stava per controbattere ma Lucas la fermò “Shh, stanno arrivando dei soldati.”

Due tecnici si stavano avvicinavano alla nave trascinando una cassa. Uno dei soldati disse “Ecco la nave, è tutta vostra. Se i vostri sensori captano qualcosa chiamateci subito.”

I due tecnici annuirono e salirono sulla nave. Una volta scomparsi all’interno della nave si udì uno schianto e una voce disse “Ehi potete darci una mano.”

I soldati si guardarono e salirono sulla nave seccati da quei tecnici incapaci.

Si sentì un altro schianto ma questa volta nessuno se ne accorse.

Dopo pochi minuti l’’ufficiale sulla torretta di controllo si accorse dell’assenza dei due soldati.

Prese il comlink e disse “DST-468 perché non siete al vostro posto? DST-468 rispondi immediatamen-te”.

Un stormtroopper scese dalla rampa della nave e si toccò il casco, mimando che non sentiva.

“Laggiù hanno di nuovo una ricetrasmittente fuori uso, prendi il mio posto intanto vado a vedere cosa posso fare.”

Appena aprì la porta l’ufficiale si trovò di fronte un’enorme bestione peloso e infuriato che lo colpì con un pugno sulla testa facendolo stramazzare al suolo. Il secondo ufficiale si alzò ma venne colpito dal blaster di Han in pieno petto che lo uccise all’istante.

“Fai segno agli altri di venire.” disse Han mentre controllava i computer che si trovavano nella stanza.

Quando vide i suoi compagni entrare sbottò “se non disattiviamo quel maledetto raggio traente non riuscirò neanche a uscire dall’hangar.”

“Questi sistemi non li conosco. Sono strani per essere di uno Stardestroyer.” Disse Leia entrando nella stanza e dando un’occhiata alla consolle che si trovava al centro della stanza, poi si rivolse al piccolo astrodroide che la seguiva disse “R2 controlla quelle consolle.”

“Questo non è uno Stardestroyer.” affermò Luke poi si diresse alla consolle di un computer digitò qual- cosa e subito dopo apparve una mappa, Luke gli diede un’occhiata veloce poi spense il computer. ‘Si, era proprio come se la ricordava.’ pensò. Si girò e mormorò “Questa è la Morte Nera. La stazione da battaglia dell’Impero Ci penserò io a disattivare il raggio traente, voi tornate sul Falcon.”

“Come sai dov’è?” chiese Leia con accenno di sospetto nella voce.

Luke la guardò con un’espressione impenetrabile “Ho studiato i piani di costruzione di questa cosa quando avevo solo 12 anni. La conosco perfettamente fidati e la voglio distruggere quanto te. In quel computer ci sono tutti i piani di costruzione di questa mostruosità.”

“Ce l’abbiamo già i piani. Ma quelli ci serviranno ugualmente, grazie.” disse Leia.

Stava per andare via e Kenobi si avvicinò e gli sussurrò “Stai attento c’è Vader lassù da qualche parte.”

“Lo so. State attenti voi o lui vi ucciderà. Non ha pietà per i jedi.”  gli rispose Luke andandosene.

“Non capisco cosa sta succedendo e non mi piace. Da quando siete arrivati il ragazzo si comporta in modo strano.” borbottò Han sedendosi su una poltrona.

In quel momento il piccolo astrodroide iniziò a pigolare, e Leia disse “Cosa c’è R2.”

Una fila di dati iniziarono a scorrere sullo schermo, più leggeva e più il viso di Kenobi si illuminava.

“Tuo padre è qui Leia, in una delle celle.” Poi lesse ancora e disse “Ecco si trova al livello cinque nel blocco di detenzione PP- 40.”

“Andiamo a liberarlo, presto.” disse Leia dirigendosi verso la porta, poi si girò verso Han Solo stravac- cato su una poltrona, ordinò “Andiamo Han.”

Il giovane rimase seduto e disse “Io non vado da nessuna parte, se usciamo da qui finiremo anche noi dentro una di quelle celle e poi il ragazzo ha detto di tornare sul Falcon e così farò.”

“Ha ragione Leia e poi non abbiamo un piano” disse Kenobi, poi continuò guardando Han di soppiatto continuò “certo se avessimo con noi un giovane astuto ed intelligente capace di superare in astuzia que-gli imperiali e ideasse un piano, forse potremmo riuscire a liberare tuo padre. E certamente, lui, ricono- scente per essere stato salvato dall’Impero, lo ricompenserebbe con più di quanto riuscisse ad immagi- nare.”

“Quanto per essere precisi?” bofonchiò Han.

“Ah non so. Sai la Casa Reale di Alderaan è molto ricca. Immagina” disse Leia ironica, “ma purtroppo un tipo così non l’abbiamo.”

Han Solo si alzò di scatto dalla poltrona sbuffando “bhe la potete anche smettere con questi giochetti, ho capito. Ragazzina tu e il vecchio indossate le divise dei soldati e indosserò quella dell’ufficiale, e speria- mo che vada tutto bene. “ poi si girò verso il suo compagno e disse “Chewie vai sulla nave e nasconditi appena ti do il segnale che stiamo tornando preparala per la partenza e speriamo che il ragazzo disattivi quel maledetto raggio traente. Ah, porta alla nave anche la ferraglia dorata e il piccoletto e mi raccoman- do restate nascosti.” Mentre il grosso Wookie usciva Leia sbottò indicando l’armatura degli stormtroo- oper “perché devo indossare io questo coso ingombrante, non posso indossare la divisa da ufficiale?”

“Perché ragazzina, il piano l’ho ideato io, e io sono alto, bello e aitante. Nessuno ti prenderebbe per un ufficiale imperiale, mentre al contrario a me si” rispose Han beffardo.

Mentre Leia, aiutata da Kenobi si metteva l’armatura mormorava tra se e se “Se mi chiama un’altra volta ragazzina giuro che lo strangolo.”

Intanto Luke s’immergeva sempre più a fondo nelle viscere della Morte Nera, aveva già disattivato uno dei reattori del raggio traente, ora doveva disattivarne altri due in modo che il Falcon potesse fuggire senza problemi.  

Han, Leia e Ben si stavano dirigendo verso le prigioni, fortunatamente nessuno li aveva fermati. Ben aveva dato un’occhiata  alla mappa per vedere dove dovevano andare e poi aveva spiegato a Han la strada più breve per arrivarci. Salirono su un turboascensore che li avrebbe portati dritti nel blocco di detenzione. Appena usciti dal turboascensore si trovarono davanti ad un ufficiale con i gradi uguali a quelli di Han che li guardò con sospetto e disse “ Cosa ci fate voi qui?”

Han lo guardò e stava per sollevare i blaster per colpirlo quando Ben lo e togliendosi il casco disse con voce suadente “Noi siamo qui per sostituirvi.”

“Voi siete qui per sostituirci” ripete l’ufficiale come in trance.

“Adesso andrete nei vostri alloggi a riposarvi, siete molto stanchi.” disse di nuovo Ben

“Si siamo stanchi, molto stanchi.” disse l’ufficiale imperiale e andò via seguito dai suoi soldati, anche loro sotto il controllo della Forza.

In quel momento Lord Darth Vader era in una delle grandi sale riunioni insieme al governatore Tarkin e un ufficiale stava facendo loro un rapporto, improvvisamente il Signore Oscuro sollevò una mano fermando il resoconto dell’uomo e sollevò la testa come se avesse sentito qualcosa che solo lui poteva sentire.

“Cosa c’è Vader?” disse Tarkin sorpreso.

“Kenobi è qui?” disse cupo  Vader

“Come lo sai?”

“Lo sento, è stato come un tremito nella Forza. Ora però è scomparso.” disse  Vader dirigendosi poi ver- so la porta. “Se è qui devo trovarlo.” E usci dalla sala.

Intanto ignaro che Lord Vader l’avesse sentito Ben, guardando su uno schermo disse. “Sbrigati Leia va a liberare tuo padre, si trova nella cella PP 40.” disse Kenobi

La prigione era fatta a più livelli, Leia iniziò a controllare le celle del livello in cui si trovava, in fretta controllò tutte quando alla fine del corridoio la trovò. Sparò alla porta e quando il fumo della porta dimi- nuì vide il padre seduto su una brandina, l’uomo la guardava a bocca aperta e con aria sorpresa, Leia si accorse di avere ancora il casco in testa se lo tolse e corse da suo padre.

L’uomo la vide e disse “Leia, cosa..”

“Padre, sono qui con Obi Wan, siamo venuti a salvarti.”

Bail Organa uscì dalla cella e quando incontrò il suo amico  Obi Wan lo abbracciò con calore.

Han lo guardo sbalordito, lo aveva riconosciuto, anche se lui era un avventuriero, aveva riconosciuto il principe del pianeta Alderaan.

“Ora dobbiamo sbrigarci ad andare via.” disse Ben.

“Come facciamo.”

“Nello stesso modo in cui siamo arrivati qui. Con la nave di questo nostro amico, il capitano Han Solo, è lui che ci ha aiutato ad arrivare qui.” disse Kenobi.

“Ma come facciamo ad uscire dalla prigione? Ci sono delle guardie fuori.” disse Bail.

“Non più le abbiamo fatte andare via. Han, hai un’idea di come tornare all’Hangar?” disse Obi Wan guardandolo.

“Indossando la divisa di uno stormtrooper.” disse Han.

Intanto Luke era riuscito a disattivare tutti  i reattori del raggio traente e stava tornando all’hangar, all’improvviso trovò la strada sbarrata da due stormtrooper, con la Forza gli fece credere che ci fosse qualcuno nel corridoio accanto, i due si diressero da quella parte poi tornarono indietro turbati, ma Luke ormai era passato.

Darth Vader si stava dirigendo verso le prigioni dove aveva sentito Obi Wan, ma si fermò all’improvvi-so aveva sentito una altra presenza, una presenza più familiare: suo figlio. ‘Anche Luke si trovava lì, perché?’ si chiese il Signore Oscuro seguendo, ora, la traccia di Luke.

  
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