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Autore: My Pride    09/01/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Some things you just can't refuse Titolo: Some things you just can't refuse
Autore: My Pride
Fandom: Batman Beyond
Tipologia: One-shot [ 1156 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Richard John Grayson

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Fluff

Avvertimenti: What if?, Hurt/Comfort, Accenni Slash
Advent Calendar: 41. Dove sono le tue medicine?


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Gemendo dolorosamente, Dick sollevò le palpebre con un debole lamento, sentendo un peso ben assestato accanto al suo stomaco.
    Non ricordava bene cosa fosse successo e faticava a mettere a fuoco la figura china sul suo letto, tanto che dovette sbattere le palpebre più e più volte per rendersi conto che la zazzera di capelli neri che stava osservando apparteneva a Damian. Che ci faceva laggiù a Blüdhaven?
    «D... Damian?» biascicò nello strascicare quel nome con voce roca, sentendo la gola secca e il respiro raschiare le pareti della sua laringe. Ma non dovette nemmeno ripetersi, poiché il giovane alzò la testa così di scatto che, per un momento, sembrò uno di quegli stupidi pupazzi a molla dalla testa grossa che si mettevano sul cruscotto della macchina, per quanto la sua espressione fosse tutt'altro che stupida.
    «Finalmente ti sei svegliato?» affermò schietto. Dick odiava ammetterlo ma, crescendo, Damian aveva finito col superarlo di una buona decina di centimetri e aveva acquisito le stesse spalle larghe di suo padre, per quanto la sua figura fosse più slanciata di quella di Bruce. Se Dick avesse dovuto fare un paragone, avrebbe potuto tranquillamente dire che Damian aveva preso il meglio da entrambi i genitori con la forma longilinea di Talia e parte della massa muscolare di Bruce; aveva la mascella meno squadrata e il volto più sottile, con quella bellezza esotica conferitagli dal colore ambrato della sua pelle e dal taglio un po' orientale degli occhi, quegli stessi occhi verdi e profondi che, in quel momento, lo stavano osservando con innervosita preoccupazione. «Koru mi ha informato delle tue condizioni. Sei il solito sconsiderato, Grayson».
    Grugnendo, Dick si portò una mano alla testa, sentendola tremendamente pesante mentre cercava di fare mente locale e capire che cosa fosse successo. Oh, giusto. Si era ammalato due giorni prima e aveva preteso che una dormita e un'aspirina lo avrebbero aiutato, invece era rimasto inchiodato a letto con un febbrone da cavallo e l'aria di chi era sul punto di morire. «Sono malato... non maltrattarmi...»
    «Se ti sei ammalato, è perché sei un idiota. Non meriti la mia compassione».
    «Mhn... che direbbe B se sapesse che hai lasciato l'Himalaya e sei venuto fin qui?» brontolò a mezza voce, ma Damian arcuò finemente un folto sopracciglio.
    «Sono un adulto e ho il diritto di fare ciò che più mi aggrada. Mio padre non comanda le mie scelte da anni né deve interessargli delle persone di cui decido di prendermi cura», sentenziò solenne. Dick a volte faticava a credere che quel giovane uomo, il quale avrebbe potuto letteralmente avere il mondo ai propri piedi con un singolo schiocco di dita, stravedesse per lui in modi in cui i fratelli, che fossero di sangue o meno, non avrebbero mai dovuto fare. Ma Damian era testardo e lui stesso non poteva negare di aver cominciato a provare qualcosa per l'attuale Testa del Demone. Che ironia della sorte. «Ora, se hai finito con le tue idiozie, potresti cortesemente dirmi dove sono le tue medicine?»
    Dick si massaggiò le tempie e strinse un po' gli occhi, indicando la cassettiera accostata al muro. Non ricordava nemmeno perché alla fine le avesse buttate lì, ma dubitava che dare a Damian una spiegazione sarebbe servito a qualcosa, in quel momento; sprofondando nelle coperte, lo sentì borbottare qualcosa fra sé e sé e, quando Damian si alzò, Dick notò che non indossava la sua armatura, bensì un pantalone della tuta e una felpa che aveva lasciata aperta sul davanti, dato che non gli entrava. E non serviva un genio per capire che era una delle sue. Il giovanotto si era messo comodo... da quanto tempo era lì nel suo appartamento, comunque?
    Sentendosi osservato, Damian gli scoccò un'occhiata scettica prima di tornare a frugare nei cassetti tra un'imprecazione e l'altra, riuscendo a trovare le medicine sol dopo una buona manciata di minuti, anche se Dick tossicchiò imbarazzato nel vederlo scostare mutande e calzini; quando tornò accanto a letto, non si stupì di vedere che Damian aveva già preparato anche una bottiglietta d'acqua che gli porse insieme alle pillole.
    «Prendile, senza storie».
    Una singola frase che non ammetteva repliche e, per quanto in teoria fosse lui ad essere il più anziano dei due, Dick non aveva davvero la forza di controbattere, giacché l'influenza gli aveva portato via la maggior parte della voglia di farlo; così, allungando la mano, afferrò dapprima quelle pillole e le buttò poi giù con un lungo sorso d'acqua, sentendola scendere piacevolmente lungo la gola. Impegnato com'era, ci mise un secondo di troppo a rendersi conto che Damian si era accomodato al suo fianco sul letto e si era appena sfilato la felpa.
    «Fammi posto», ordinò, e Dick lo fissò curioso, sbattendo le palpebre.
    «Potresti ammalarti anche tu».
    «Lotto ogni giorno con gruppi terroristici diversi. Una comune malattia non mi spaventa».
    Dick assunse un'aria scettica ma, nonostante il colpo di tosse che gli sfuggì, non poté fare a meno di ridacchiare. «Mi perdoni, oh potente Testa del Demone», rimbeccò, e Damian grugnì qualcosa in risposta, spostandolo malamente dal materasso per potersi sdraiare accanto a lui.
    «Non costringermi a maltrattarti davvero, Grayson», gli disse, avvolgendo un braccio intorno ai suoi fianchi prima di affondare il viso nell'incavo del suo collo, beandosi di quel calore febbrile. «Non sono venuto fin qui per accoltellarti».
    «Perché, allora?»
    «Perché mi mancavi», ammise senza mezzi termini nello stringerlo maggiormente a sé, e il cuore di Dick perse un battito. Damian era sempre stato un ragazzo difficile ed era raro che ammettesse così apertamente qualcosa... se aveva espresso in modo chiaro i suoi sentimenti, allora lo pensava davvero. Ma era combattuto.
    «...sai che con l'età che ho potrei essere il tuo sugar daddy?», tentò di sdrammatizzare, e la presa di Damian divenne più salda.
    «Comando una Lega millenaria e ho sicuramente più risorse di quante potrebbe averne un futuro sindaco come te. Potrei comprarti l'intera città se solo tu lo volessi. Piuttosto il tuo sugar daddy potrei essere io».
    Seppur pronunciata con quel suo solito tono stoico, la frase provocò l'ilarità di Dick, il quale dovette passarsi il dorso della mano sotto gli occhi per asciugarsi le lacrime. «Sei sempre il solito, Little D».
    «Non chiamarmi così».
    «Scusa... Damian», ridacchiò, voltandosi verso di lui per nascondere il viso nel suo petto, con quel sorriso che ancora aleggiava sulle sue labbra. «Sono contento che tu sia qui, ragazzo».
    «Qualcuno deve pur prendersi cura di un irresponsabile come te», affermò Damian e, per quanto la sua voce suonasse dura, Dick lo sentì carezzargli la schiena con una mano, stringendolo a sé in una morsa calda e protettiva.
    Damian poteva anche aver preso un percorso diverso, aver fatto delle scelte che Bruce non condivideva e aver deciso di affrontare il crimine con altri mezzi... ma era in momenti come quello che Damian dimostrava quanto lo amasse
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Tanto per cambiare (giusto perché non ci facciamo mancare proprio niente), ecco un'altra storia scritta per l
'#adventarcalendar indetto sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia.
Diciamo che è... una DickDami velatissima, perché non ho voluto aggiungere niente di che apposta. Si può anche scambiare come amore per un fratello, o amore per un'altra persona, insomma, un qualunque tipo di amore che ti spinge a dire che vuoi prenderti cura di qualcuno proprio perché si tratta di quel qualcuno.
Ovviamente anche in questa storia Damian è la Testa del Demone, ma perché si rifà molto a ciò che succede proprio in Batman Beyond (quindi è il cazzutissimo capo della Lega e fa quel che cacchio vuole quando lo vuole)
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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