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Autore: Dalybook04    09/01/2022    0 recensioni
Nell'antichità ogni tanto nascevano persone magiche con delle voci speciali, talmente belle da far tremare le montagne ed esplodere i cuori dei nemici, distruggere le mura nemiche o far fiorire le colture anche durante gli inverni più rigidi. Erano persone molto, molto speciali, e venivano venerate al pari degli dei. Ne nasceva uno su un milione, erano rarissimi. Non ne nascono più da un migliaio di anni, forse di più.
Ma sarà davvero così?
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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È passato un mese e no, Antonio non è migliorato, ma d'altronde neanche il resto del mondo l'ha fatto, quindi per lo meno c'è della coerenza.
Il governo di Liber, ma in generaledell'occidente, negli ultimi decenni si è mostrato piuttosto aperto verso le minoranze a onor del vero, d'altronde il parlamento riflette il popolo e nel popolo si stava verificando una certa apertura verso quelli che fino a cinquant'anni prima sarebbero stati gettati negli angoli più remoti della società: neri, omosessuali, transgender...
Poi è arrivata La Novità, ovvero le Belle Voci, e come sempre quando c'è una Novità L'Uomo si caga sotto, e quando L'Uomo si caga sotto arriva Il Politico pronto a sistemare tutto per magia distruggendo La Novità e facendo cose atroci. Quindi, come molte altre volte nella storia, si è andati a fasi.
La prima fase è stata la Negazione Ma Nel Dubbio Stacci Lontano, ovvero: "le Belle Voci non esistono ma devono essere allontanate perché pericolose". E la cosa più scioccante sapete qual è? Che la gente ha pure dato retta ad una prospettiva del genere!
Nel caso di Liber i è partiti con una bella legge, la 3718-bis comma secondo che così recita: qualunque danno perpetrato tramite l'ausilio di una Bella Voce o da una Bella Voce stessa prevederà un'aggiunta di cinque anni alla condanna, aggiunta che con il passare dei mesi è aumentata fino all'ergastolo diretto senza appello.
È interessante notare come ci sia prima il "ausilio di una Bella Voce", come se queste fossero solo delle armi e non delle persone.
C'è però un piccolo problema: la maggior parte delle Belle Voci sono bambini, perché di solito vengono simpaticamente ammazzate appena manifestano i loro poteri, oppure crescendo imparano a reprimerli a tal punto che non si fanno più beccare. La legge vigente prevedeva che i reati dei minorenni ricadessero sui tutori legali. Si è quindi giunti, dopo una settimana, all'aggiunta di un comma alla legge 145-bis-infondoadestra, legge riguardo i crimini perpetrati da minorenni, che così recita: "in caso il crimine sia commesso tramite l'ausilio di una Bella Voce o da una Bella Voce stessa, la pena per i minorenni sarà tale e quale agli adulti e non ricadrà sui tutori".
Sì, questo dopo una settimana. Vorrei farvi partecipi di un particolare: circa un anno prima, per una legge sulla regolamentazione delle emissioni di CO2 da parte delle aziende, ci sono voluti centoundici giorni, diverse confezioni di xanax e qualche bustarella da varie multinazionali. Giusto per dire.
Con il passare del tempo, tragicamente poco in realtà, è sorto un altro problema: la gente, impaurita dai racconti dei media e assetata di sangue come la gente tende ad essere, ha iniziato ha riunirsi allegramente in piazza per picchiare, ferire gravemente o in un caso anche bruciare al rogo una Bella Voce o qualcuno sospettato di esserlo (nel caso del rogo, un ragazzino di undici anni che non c'entrava nulla). Si è quindi entrati definitivamente in un'altra fase, la fase definitiva: Sono Inferiori Meritano Di Soccombere Se Non Lo Fa Il Governo Lo Faremo Noi.
Legge 57891: qualsiasi atto di difesa nei confronti di una Bella Voce è pienamente legittimo e non condannabile. Legge retroattiva.
Quindi sì, dare fuoco a un ragazzino di undici anni in pubblica piazza perché sospettato, ingiustamente, di essere una Bella Voce, secondo la magistratura è Legittima Difesa.
E la sapete la cosa più tremenda?
Che queste leggi vengono generalmente accolte bene, che sono approvate così in fretta perché i partiti sono tutti d'accordo, perché il popolo è d'accordo con quelle leggi e voteranno per dei governi che le faranno. Le poche voci di dissenso non vengono ascoltate, perché la gente ha paura, non conosce e ha paura, e invece di cercare di capire si scaglia contro il mostro sotto il letto con qualsiasi arma in suo possesso, invece di accendere la luce e scoprire che è solo il tuo fratellino piccolo che si è nascosto.
A scuola la situazione è paradossale.
Grosso modo ci si è divisi in due fazioni, ma questo non rende a pieno. Dire "due fazioni" dà l'impressione che questi due partiti siano pari, ma è una falsità.
Il primo partito è quello dei Forti Privilegiati Terrorizzati Figli Di Papà Che Odiano I Mostri Belle Voci E Vogliono La Libertà (Loro) ed è il più ampio. Dentro ci sono tutti quelli d'accordo con il governo.
Poi c'è il secondo partito, più minuto, con quelli che si sono fermati un attimo a pensarci e a dire: "fermi un attimo. Sono persone anche loro", detti anche Checce Comuniste Buoniste dai rivali.
Cosa fa la scuola?
Ovviamente alimenta un dibattito aperto e pulito ricordando agli studenti che no, non è giusto escludere, bullizzare, aggredire o vittimizzare qualcuno per qualsivoglia motivo, anche se Bella Voce, no?
No. Alimenta la violenza, ricordando come le Belle Voci siano Pericolose, Potenti e Picchiabili, mai Persone eh, tutte le P del mondo tranne Persone, e chi dissente va in punizione per Aver Risposto Male Al Docente, o si prende delle sonore Insufficienze, o altre cose simpatiche.
Arthur, Francis e Gilbert sono fieramente della fazione dei perdenti. Antonio è nella maggioranza, e anzi ne è uno dei più ferventi sostenitori.
"Le Belle Voci sono dei mostri" ribadisce "vanno controllati o ci distruggeranno tutti"
E tutti quelli intorno a lui latrano, d'accordo con lui.
Ludwig, piccolo, giovane ingenuo, si lascia condizionare. Per lui gli insegnanti sono i riferimenti assoluti, ha quattordici anni d'altronde, e ciò significa che è tendente alla maggioranza ma è combattuto, perché suo fratello ribadisce il contrario, e allora chi ha ragione?
Feliciano è solo incazzato. Tanta rabbia in un adolescente così piccolo: rabbia perché la gente è stupida e non capisce un cazzo, rabbia perché suo fratello l'ha abbandonato senza neanche lasciargli un fottuto bigliettino, rabbia perché suo nonno si rifiuta di dirgli qualsiasi cosa e lo esclude da tutte le questioni serie, rabbia perché è ferito, tradito da tutte le persone a cui tiene, dal mondo intero, e perché è un adolescente e gli adolescenti fanno così.
In questo clima rilassante e idilliaco, cosa potrebbe mai andare storto?
Tutto. Risposta: tutto potrebbe andare storto. I dibattiti sono all'ordine del giorno, quasi mai sono civili, e le Checce Comuniste Buoniste Radical Chic si ritrovano continuamente gli oggetti personali distrutti, le camere sfracellate e via discorrendo, nella più totale incuranza degli insegnanti. E sì, alcuni professori concordano anche con le Checche ma non vogliono rischiare il posto, hanno delle famiglie a cui pensare, quindi si limitano a tacere. Altri, che invece concordano con la maggioranza, ne approfittano per schiacciare i colpevoli di pietà e raziocinio, crimini gravissimi, quando ristabiliranno la pena di morte per queste cose?, e imporre il proprio dominio ora che ne hanno l'opportunità.
L'essere umano fa proprio schifo, sapete?

"Io li sterminerei tutti!" latra uno studente, figlio di un politico, mai avuto meno di cinquecento euro e una carta di credito superplatino nel portafoglio, maschio, bianco, etero, cis "mettono a rischio tutto quello per cui abbiamo lottato!" l'unica volta che ha visto una protesta ci stava passando vicino in limousine per andare a vedere l'opera con suo padre.
"No, ci abbasseremmo al loro livello" risponde Antonio. L'onda di Ragazze Di Buona Famiglia In Cerca Di Marito annuisce alle sue parole senza neanche ascoltarle, con aria sognante "dobbiamo essere superiori. Loro vogliono la morte e la distruzione, noi daremo loro l'equilibrio e le regole!"
L'intero tavolo della mensa annuisce. Ordine e disciplina suonano bene quando sono gli altri a subirne le conseguenze.
"Ma ti senti quando parli o la botta in testa che hai preso ti ha spento definitivamente il cervello?" urla Francis, stanco di essere maltrattato per la sua opinione dai Maltrattati Per Essere Amanti Della Libertà Oh Poveri Noi Discriminati Per Essere Bianchi Etero Cis E Ricchi "stai parlando di schiacciare bambini innocenti per potertene stare tranquillo a goderti i tuoi diritti e vuoi anche passare per buono? Quanti qui hanno mai avuto l'ombra di un problema? Quanti hanno mai rischiato seriamente la vita? Nessuno, eppure le Belle Voci esistono da secoli, ma siamo ancora qui"
"Perché li abbiamo repressi. Ora vogliono distruggerci tutti!" latra qualcuno. È facile parlare quando si è cento contro uno.
"Vogliono solo avere gli stessi diritti che hai tu. O hai paura che possano rivelarsi migliori di te se li lasci arrivare dove sei?"
Antonio ride "guardatelo, il buonista. So che è brutto, ma è un male necessario. Se vogliamo sopravvivere, dobbiamo estirpare questo cancro alla radice"
Francis guarda l'iberico dritto negli occhi "quindi Lovino è un cancro per te?"
Antonio vacilla, colpito dritto dritto al cuore "che c'entra?"
"Lovino è una Bella Voce, no? Ci sei stato fidanzato per mesi. Non lo sapevi o hai fatto finta? Il "controlliamoli" vale solo quando non te li porti a letto?" ha evitato di giocarsi quella carta finora, per rispetto verso quello che comunque era stato suo amico per anni. Ora però il rispetto è finito.
"Non ne avevo idea" sibila Antonio, sfidandolo a dire il contrario "altrimenti avrei sicuramente fatto qualcosa"
"Ah, davvero?" sta mentendo e lo sanno entrambi, ma va bene, Francis farà il suo gioco e lo lascerà impiccarsi con le sue regole se serve.
"Davvero"
"Eppure mi sembravi innamoratissimo. Giuravi e spergiuravi di volertelo sposare. Cos'è, tutto quell'amore è finito quando si è permesso di salvarti la vita? Perché in caso te lo fossi scordato, se tu sei lì a sparare stronzate è grazie ad una Bella Voce che ti amava"
Antonio ha uno sguardo di supplica negli occhi che Francis non sa e non vuole interpretare. Si rivolge al suo pubblico "non posso amare un mostro, tanto meno uno che mi mente per così tanto tempo"
"Guardami negli occhi mentre lo dici" lo richiama Francis "guardami dritto negli occhi e dimmi che non ami più Lovino, che se te lo trovassi davanti non esiteresti a dargli fuoco"
Antonio lo guarda negli occhi. Inspira, una gocciolina di sudore gli scivola lungo la tempia, espira e lo ripete.
Francis alza i tacchi e se ne va dalla mensa. Neanche si volta quando gli urlano dietro insulti e sputano per terra al suo passaggio, ormai c'è abituato.
Si perde, però, un qualcosa che gli avrebbe dato una soddisfazione enorme: il dolore, il puro, autentico dolore, nascosto negli occhi verdi di Antonio.

"È UN FOTTUTO IDIOTA" Francis scaglia il suo zaino per terra, tira un pugno all'armadio e comincia a fare avanti e indietro per la stanza. Gilbert e Arthur lo guardano senza commentare. Loro due ci hanno rinunciato già da un po', è Francis quello che ha sempre creduto un po' troppo nelle persone "Lovino era la cosa migliore che gli potesse capitare, e ora sputa nel piatto in cui ha mangiato! Ma che cazzo gli è preso?!"
Arthur alza le spalle, scartando il suo pranzo. Ormai mangiano nascosti in camera, hanno risistemato le stanze un paio di settimane fa e messo insieme i cosìdetti Buonisti per "evitare risse tra visioni politicamente opposte". Come se le risse non ci fossero comunque, era solo una scusa per non lasciare delle Checche con il privilegio della stanza singola.
"Forse la morte rende stronzi"
"Com'è possibile che si siano dimenticati di quel che hanno visto?! Abbiamo assistito in prima fila a un fottuto miracolo, e ora prenderebbero a sassate chi l'ha compiuto!"
"Be', hanno messo Gesù sulla croce"
"E LA COSA BELLA È CHE QUESTE TESTE DI MINCHIA SI DEFINISCONO CATTOLICI"
Da quando è cominciata tutta quella situasione Gilbert si è fatto silenzioso. Riflette, medita, si limita a trattenere le bestemmie o tutte e tre le cose.
"Calmati, rana. Urlare non risolverà le cose"
"NIENTE SEMBRA RISOLVERLE. ALMENO MI SFOGO"
"E mi fai venire il mal di testa"
"Fanculo. Raccontatemi qualcosa di divertente, ho bisogno di distrarmi" Francis si lancia a pancia in giù nel letto, seppellendo la faccia nel cuscino con l'aria di Ophelia prima di uccidersi.
Arthur ci pensa, non è che siano successe molte cose divertenti negli ultimi mesi, a meno che non ci si arrischi a considerare tutta quella situazione tragicomica "pensavano fossi una Bella Voce e ho dovuto tirare una nota così stonata da spaccare i timpani per convincerli del contrario ed evitare di venir picchiato. È divertente?"
"È divertente che non abbiano pensato al fatto che anche una Bella Voce possa stonare" brontola Gilbert. Sono le prime parole che pronuncia da un paio d'ore a questa parte "cos'hanno in testa, noccioline?"
"È la paura" Francis stritola il cuscino "è umano avere paura, ma se abbiamo un cervello è perché dobbiamo superarla con la ragione"
"L'umanita fa schifo. Meglio le fatine dei boschi" ribatte Arthur.
"Non esistono quelle cose. Se esistessero, quelle teste di cazzo sarebbero già nel bosco con torcia e forcone a controllare ogni filo d'erba, Antonio in testa a urlare qualche minchiata sull'inquisizione spagnola" risponde Francis. Sospira "è una scena molto divertente. Grazie, mi ha rallegrato l'umore"
"E comunque esistono"
"Spero per loro di no. Fa schifo esistere in questo periodo" e con questa nota felice, Gilbert chiude la conversazione.

"Salve, Maggiore Vargas"
"Oh, sono ancora Maggiore? Non hanno ancora fatto una legge retroattiva che vieta alle Belle Voci di entrare nell'esercito?"
"Non serve il sarcasmo"
"O uso il sarcasmo o vado in parlamento a fare una strage. Scegliete pure con calma"
"Tutta questa faccenda non la riguarda"
"Ah no?"
"No. Lei gode dell'immunità dovuta alle sue azioni militari. Non si preoccupi"
"E mio nipote no?"
"Suo nipote Feliciano non è coinvolto in quanto non è una..."
"Non faccia il coglione, parlo dell'altro mio nipote, Lovino"
"Per lui non è possibile concedere l'amnistia"
"Ovvio. È troppo potente e troppo più intelligente di suo nonno per farsi sfruttare come un'arma per anni"
"L'ho chiamata per garantirmi che non aprirà bocca sui segreti di stato di sua conoscenza"
"Oh certo. Sono proprio invogliato a farvi fare gli ipocriti doppiogiochisti teste di cazz..."
"Feliciano è al primo anno di collegio, giusto? Dormitorio D, stanza 4-C, corretto?" silenzio "le conviene fare il bravo, Maggiore Vargas. Non vuole ulteriori perdite in famiglia, immagino"

"Ehm, ragazzi..."
"Taci" Gilbert schiva l'ex amico e si rinchiude in biblioteca. Francis e Arthur si guardano, perché lo spagnolo li sta degnando della sua attenzione?
"Che vuoi?" dice l'inglese, interrompendo il silenzio.
Antonio si guarda intorno. Sembra nervoso.
"Venite in camera mia alle cinque e un quarto" risponde infine prima di andarsene con aria fintamente indifferente. Certo, è bravo a fingere una camminata sicura, ma qualcosa nei suoi gesti lo tradisce.
"Col cazzo" sbotta Gilbert appena gli riferiscono dell'appuntamento, prima di tornare a immergersi nell'enorme libro che stava leggendo.
Arthur e Francis si guardano.
"Andiamo o no?"
"Sono curioso" ammette Francis "ma potrebbe essere un trabocchetto"
"Ho una mazza da baseball in camera, me l'ha regalata il mio fratellastro"
"Io ho lo spray al peperoncino in tasca"
"Io ne ho le palle piene" brontola Gilbert da dietro il libro.

Toc toc.
Ci vogliono cinque minuti perché Antonio, in mutande, apra la porta con aria assonnata. Francis sobbalza notando il succhiotto e i segni di graffi sulle spalle dell'ispanico.
"Adesso tradisci pure Lovino?!" esclama, scioccato. Sì, okay, ne ha combinate lo spagnolo di recente, ma Francis ha pensato che almeno avesse avuto la decenza di aspettare prima di scoparsi il primo o la prima di turno. Antonio li riconosce, sgrana gli occhi, sorride, li afferra per le rispettive magliette e li trascina dentro, chiudendo la porta a chiave. Pessimo segno. Francis tiene la mano serrata sullo spray al peperoncino che nasconde nella tasca dei jeans.
Qualcuno si agita tra le lenzuola sfatte del letto di Antonio. È sdraiato sulla pancia, per cui Francis vede solo la schiena nuda, ricoperta di sottili cicatrici bianche, e i capelli castani. Antonio si siede accanto alla misteriosa figura e gli stampa un bacio sulla testa "querido, sono arrivati"
Francis e Arthur si guardando. C'è solo una persona che Antonio chiamava querido.
Lovino si gira e li guarda, stropicciandosi gli occhi con l'aria di essersi appena svegliato, e a ben pensarci è così. Francis urla e gli punta contro il dito "È VIVO! È... È QUI! Oh mio... Oh mio Dio, Antonio ma si può sapere che cazzo stai combinando?! Tieni il piede in due scarpe?!"
Lovino si mette seduto e Antonio non esita ad abbracciarlo e a stringerselo contro, baciandolo sulla fronte. Una situazione così comune, così normale, Francis li aveva visti comportarsi così un miliardo di volte, più vestiti di solito ma non è quello il punto, che è quasi surreale in tutto quel disastro.
"Ah ma quindi eri serio?" Antonio inclina la testa, confuso "pensavo che tu e Gil l'aveste capito"
"CAPITO COSA?! CHE SEI UN FOTTUTO IPOCRITA?"
"Che stavo fingendo..." lo spagnolo si imbroncia "cioé credete davvero che io pensi quelle cose?"
"Non lo so, Antonio, le ripeti da un mese a questa parte, cosa dovremmo pensare, che ti scopi Lovino mentre fuori dici peste e corna di lui?!" Francis è ormai isterico.
Lovino guarda il... suo ragazzo? con aria contrita "cos'è che dici di me?"
Quello alza le mani con aria innocente "fa parte della copertura, giuro!"
"Copertura? Parli di quella che dovreste avere addosso, visto che tu hai addosso solo le mutande e ho come la sensazione che Lovino sotto quel lenzuolo sia nudo?" sbotta Arthur, che non ha distolto lo sguardo da Lovino un secondo da quando è entrato in quella stanza, con la faccia di chi abbia appena visto un fantasma. In loro difesa, Antonio indica l'orologio.
"Siete in anticipo. Avevo detto cinque e un quarto. Per quell'ora saremmo stati presentabili"
"QUALCUNO CI SPIEGA CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?!" strilla Francis.
Lovino si appoggia alla testata del letto e sbadiglia "giusto. Volete la versione lunga o quella breve?"
"La verità! Voglio la verità!"
Lovino annuisce "ottima scelta. Uhm, dunque... al momento sono ricercato in non so quanti paesi, quindi sarebbe carino se non diceste che sono qui. La stanza è insonorizzata, quindi urlate pure quanto vi pare. Quando ero in ospedale con 'Ndonio, dopo il... l'incidente, è venuto un tizio, vi risparmio il come lo conosco perché è una storia assurda e non lo so bene neanche io, fatto sta che 'sto tizio è una specie di mago"
"Mago" ripete Francis.
"Seh. Avete presente folletti, gnomi, unicorni e compagnia bella? Sì, ecco, esistono, solo che poi abbiamo iniziato a sterminarli e hanno avuto la saggia idea di levarsi dai coglioni e andarsene in un altro pianeta, per farla breve. Non è proprio un pianeta, ma non sto a rompervi le palle con i tecnicismi perché non li ho capiti manco io. Solo che, uhm, le Belle Voci nascono a caso sulla Terra, non è una cosa che si trasmette dal sangue, capite? Se uno ha i genitori unicorno nasce unicorno, ma se uno ha i genitori Belle Voci non nasce Bella Voce, quindi noi abbiamo continuato a nascere a cazzo di cane sulla Terra. Solo che mo' nell'altro, uhm, mondo vogliono tornare sulla Terra, e quindi stanno facendo un po' di casini, per questo sono stato mandato in questa scuola, per questo, visto che non stava succedendo niente, hanno fatto quasi crepare 'Ndonio... o crepare, effettivamente. E niente, eravamo con questo tizio che ci ha spiegato tutta questa pappardella e, mh, mi ha offerto un lavoro in cambio di, sapete no?, protezione. In breve è pieno di Belle Voci sparse per il mondo, quindi stanno un po' cercando di recuperarle in giro e riunirle in uno di questi altri mondi... diciamo più mondi paralleli, per tenerle al sicuro, e, uhm, io gli sto tipo insegnando a controllarsi eccetera. 'Ndò ha insistito nell'aiutare e fa sostanzialmente da spia"
Antonio sorride e bacia la spalla di Lovino "sto un po' mandando a rotoli le cose. Volevano fare irruzione nelle vostre camere e fare cose non molto belle, ma li ho fermati, e ho mandato a monte altre cose senza che se ne accorgessero. È divertente"
"Perché ci dite tutto questo?" interviene Arthur "potremmo tradirvi"
Lovino lo guarda, serio "sto imparando parecchie cosette. Oltre a tutte le fottute canzoni Disney, anche degli incantesimi. Posso farvi dimenticare tutto quanto, se serve"
"E perché avete deciso di dircelo?" aggiunge Francis.
"Se volete, potreste aiutarci. 'Ndonio ha detto che siete molto contrariati da tutta la, ehm... situazione attuale"
"E rivoglio i miei amici" brontola Antonio "non mi piace farmi odiare da voi"
"Dovrete continuare a fingere in ogni caso" gli ricorda Lovino.
"Sapere di star fingendo è un'altra cosa"
Lovino alza le spalle "finché non fate casino mi va bene tutto"
Francis e Arthur si guardano. Breve conversazione muta.
"Cosa vi serve?"
Lovino si concede un piccolo sorriso soddisfatto "ci sono due Belle Voci bloccate in Francia. Ci serve che qualcuno vada a recuperarle. Io non posso rischiare, 'Ndò è bloccato qui e gli altri sono impegnati. Questi due sono nascosti al momento in un orfanotrofio nostro alleato, ma non ci potranno rimanere a lungo. Dovete andarci, consegnare loro una cosa e poi andarvene senza farvi notare"
"Cosa dobbiamo consegnare?"
"Queste" Lovino gattona fino al bordo del letto, grazie al cielo il lenzuolo che ha addosso non cade, si china a raccogliere una borsa di pelle, ci fruga dentro e solleva due piccole biglie colorate. I colori sembrano cambiare: verde, blu, giallo... "se le stringete in mano e le rompete, vi portano dove teniamo le Belle Voci" le infila in un sacchettino tutto ricamato preso dalla sacca, ci posa le labbra sopra e mormora qualcosa "ci ho fatto mettere sopra un botto di maledizioni, per cui solo una Bella Voce può aprirlo senza farsi ammazzare e distruggere le biglie, quindi attenti. Non dovrebbero beccarvi, ma in caso..." consegna loro due bastoncini di vetro contenenti del fumo rosso "spezzateli e sapremo che siete in pericolo, e anche chi e come li avrà rotti. Vi manderemo qualcuno. Accettate?"
I due si guardano di nuovo, c'è un'altra breve conversazione muta prima che annuiscano.
"Bene. Domani partite per le vacanze, giusto? Guarda caso, proprio nella zona dove c'è l'orfanotrofio abita la vecchia Muriel, zia di Francis"
"Ma io non ho una zia di nome Muriel"
"Ora sì. Sorpresa. Hai una scusa per andare lì"
"E io che c'entro?" Arthur guarda spaesato l'italiano "ho una zia Muriel anch'io?"
"Oh no" Lovino sorride con aria maligna "tu andrai con lui perché il caro Francis, molto devoto alla famiglia, vuole presentare alla vecchia zia Muriel il suo nuovo ragazzo"
"Il suo che?!"
"Non stiamo insieme! Nessuno ci crederà" ribatte Francis. Antonio sorride con aria colpevole.
"Potrei aver sparso in giro la voce da qualche tempo, e, be', state sempre appiccicati, quindi ci credono tutti"
I due spasimanti guardano malissimo lo spagnolo.
"Bene! Avete l'aereo domani alle otto" Lovino infila tutto il materiale in un'ulteriore borsa, mormora qualcosa e la consegna a Francis "questa sarà invisibile a tutti meno che a voi due e a me. State attenti e grazie di tutto"
Francis si sporge ad abbracciarlo. Lovino sgrana gli occhi, questo non se lo aspettava, ma gli dà qualche pacca sulla spalla.
"Grazie. Pensavo di aver perso per sempre il mio migliore amico"
Antonio allarga le braccia "e a me niente?"
"A te al massimo tiro un ceffone" Francis incrocia le braccia al petto, offeso "ti ci è voluto un mese per dirmi la verità! Un mese!"
"Era a rischio la vita di centinaia di persone" si giustifica Antonio"
"Un mese!"
Lovino controlla l'orologio "devo andare. Scusate se sono stato rapido ma abbiamo poco tempo e m'è toccato essere pratico. La prossima volta vi offro un caffé" raccatta i suoi vestiti, se li infila da sotto il piumone e si alza. Si china a baciare Antonio, forse per qualche secondo di troppo, ma Francis lo capisce, quindi non fa commenti, prende la sua borsa e sforza un sorriso "ci vediamo tra... non lo so" si gira verso Antonio "lo sai"
Antonio gli prende la mano, con un sorriso triste "lo so. Solita ora, solito modo"
"Sì..." evidentemente imbarazzato, si sporge a sussurrargli qualcosa all'orecchio. Antonio lo abbraccia per alcuni secondi, un abbraccio disperato, mormorando un "anch'io" che Francis finge di non sentire. Lui e Arthur si guardano, entrambi imbarazzati, finché i due non si staccano. Arthur saluta Lovino con la mano, il tempo di sbattere le palpebre e quello è scomparso.


 

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