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Autore: Spensieratezza    13/01/2022    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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I poteri che Castiel aveva momentaneamente perduto e che non gli avevano consentito di trovare subito Dean e Sam quando Gabriel aveva pensato bene di sparpagliarli ognuno in posti diversi, gli erano stati restituiti, soprattutto per volere di Gabriel, con grande stupore di Castiel che non pensava l’arcangelo potesse fare qualcosa del genere.

“Fratello, da quella volta che io e Sammy abbiamo condiviso la mente e dal giorno della mia trasformazione, mi sono evoluto! Un po’ come i pokemon!” gli aveva detto galvanizzato.

Si erano così inventati una storia singolare, per cui le loro valigie con i loro vestiti e i passaporti erano stati rubati da dei ladruncoli in treno, per questo poi avevano perso la testa e avevano cominciato a bere fino a ubriacarsi e dimenticarsi perfino chi erano. Si erano ubriacati in treno e poi ognuno aveva preso una direzione diversa, sotto i fiumi dell’alcool

“Amico, questa storia sembra davvero incredibile. Non hai paura che questi vi abbiano ingannato?” chiedeva il tipo della taverna cui stavano alloggiando quella sera.

“Naaa, sono brava gente. Hanno fatto anche un bel discorso in piazza, due giorni fa. Possiamo fidarci di loro.” Diceva Lucien, al bancone, bevendo il suo boccale di birra.

“E poi anche  noi siamo un po’ giramondo.” Disse Edward tutto allegro.

“Anche noi siamo giramondo. Giramondo molto generosi.” Disse Gabriel, posando rumorosamente un sacco pieno di sterline d’oro.

Il barista lo guardò stranito.

“Per tutti i lumi di Merlino.”

“Credevo ti avessero rubato tutto.” Disse Lucien stranito.

“Già..è una fortuna che il mio giaccone avesse un doppio fondo nascosto, vero?” chiese Gabriel dopo un attimo di stranimento, per poi prendere la sua birra fumante e andando verso il tavolo dai loro amici.

“Io fossi in te li terrei d’occhio..” disse il barista.

“Non hai bisogno di dirmelo, Thomas..ma qualunque cosa nascondino, non credo siano cattivi.”

“È una fortuna, perché altrimenti non meriterebbero i costumi che ho intenzione di prestarvi.”

Lucien sorrise malizioso.

 

La mattina dopo Fushico  e Mark stavano buttando dei costumi sulle teste di Dean e Sam.

“Ma che diavolo..” borbottò Dean, mezzo sveglio, tirandosi da parte la lunga barba finta, mentre Sam mugugnava.

“Sveglia!! È ora di andare a girare per le strade!! E poi è una giornata perfetta per fare babbo natale. Guardate un po' che roba.” canticchiava Mark, por spingendoli verso le finestre, mentre guardavano con stupore e a bocca aperta, il grosso manto bianco avvolgere ogni cosa.

“Ho cambiato idea, non voglio più farlo. “ diceva Dean, buttando il costume addosso al ragazzo dai capelli viola, Fushico.

Fushico sorrise soave senza togliersi il costume dagli occhi.

“Nessuno può rifiutarsi di marciare il giorno di Natale, è una tradizione da quando siamo tutti insieme e visto che avete accettato di seguirci...”

“Siete stati voi a costringerci!” disse Sam allegro, a mò di presa in giro.

“Lucieeeen!" cantilenò Mark. "Dean e Sam non vogliono fare babbo natale!!” concluse Fushico cantilenando, mentre trotterellavano giù per le scale.

 Dean e Sam sospirarono, buttandosi sul letto di nuovo.

“Dean..” iniziò Sam.

“Faremo quella maledetta marciata ok? Mi sto solo divertendo un po’, vieni qui.” Disse Dean dandogli un bacio.

“È così che si lavora??” chiese una voce.

Si voltarono e videro Castiel vestito da babbo natale, con gli occhi coperti dalla barba e cominciarono a ridere fragorosamente.

“Non lo sai che la privacy va rispettata?” chiese un’altra voce in falsetto.

Un Gabriel vestito da elfo gli diede una bastonata con il bastone finto.

“Ah!!Non puoi trattarmi così, sono babbo natale!”

“No, sei solo un falso gemello! Mentre io sono il VERO elfo!!”

“Che cos’è questo chiasso e perché voi due non siete ancora vestiti??” tuonò il vocione di Lucien.

 

   

*





“Sammy, ma ci pensi alla faccia che farebbe, se ci vedesse nostro padre? Non ci ha mai fatti vestire lui così.” chiedeva Dean a Sam, mentre si allacciava gli scarponi.

“Di sicuro direbbe che non permetterebbe mai ai suoi figli di vestirsi in quel modo!” disse Sam ridendo.

Dean lo guardò intenerito.

“Se vuoi..sai..potremmo andare a trovarli. Chiedere a Cas e Gabe se..”

“Dean, no! E poi..non è come se non li avessi già visti, giusto?”

“Sì, ma..”

"Troppo rischioso e poi..i nostri nuovi amici non ci lascerebbero andare via così facilmente.” Sorrise Sam.

“Già, hai ragione..vecchietto!” disse Dean riferendosi al suo costume, dandogli uno scappellotto sul sedere.

Sam gli fece una linguaccia.

“Non mi sembra che giudichi il mio posteriore tanto vecchio!”

Dean fece una faccia scandalizzata e acchiappò Sam per cui finirono entrambi rotolando sul pavimento.

“Lo amerò sempre, come te.” disse passandogli sensualmente un dito sulle labbra.

“Come sei sdolcinato!” disse Sam miagolando.

“Concordo e farete meglio a muovervi prima che Lucien vi trasformi tutti in una palla di miele gelato.” Disse Edward per poi scoppiare a ridere, scansando i cuscini che i due fratelli gli tirarono dietro.





*





Fu una giornata all’insegna dell’allegria.

Thomas aveva preparato dei sacchi giganti pieni di doni, che i clienti avevano regalato loro in vista del Natale, e cui i ragazzi ora stavano girando per distribuire tra le strade.

“Ora so come dovrebbe sentirsi Babbo Natale facendo questo. “ disse Castiel.

“Babbo Natale non esiste, Castiel!” gli ricordò Gabriel ridendo.

“Sì, ma almeno adesso so come gli umani si sono immaginati che dovesse sentirsi!” disse lui.

Tutti intorno la gente indicava i Babbi Natali e chiedeva loro di fare delle foto con delle antiquate macchine fotografiche polaroid.

Dean e Sam si scambiarono un’occhiata ma dopo che Gabriel diede loro un segno di assenso, capirono che non poteva accadere niente di male e acconsentirono.

Le foto che vennero fuori furono molto graziose e buffe.

Edward e Mark fecero una foto in cui Mark gli dava un bacio sulla guancia e si poteva vedere chiaramente Edward arrossire, in un’altra Lucien fingeva di picchiare Fushico e Elijah, ma poi subito dopo li abbracciava.

Una ritraeva Sam e Dean che facevano delle facce buffissime con le smorfie. Sam con la lingua di fuori e Dean con gli occhi finti strabuzzati.

In un’altra Gabriel posava i mignoli sulle spalle di Castiel, aggrappato alla sua schiena e dopo che la bambina e la madre se ne furono andate, Castiel lo aveva rimproverato.

“Perché cavolo hai fatto le corna?”

“Non ho fatto le corna, stupido..i mignoli sollevati stavano a indicare le ali. Simbolicamente, chiaro! Almeno la bambina quando lo vedrà, potrà dire che crede agli angeli!”

“La bambina non capirà i tuoi gesti stupidi!”

“Tu dici? Sopravvaluti i bambini..e soprattutto…ME!” disse buttandogli una palla di neve molto grossa sulla testa.

“Ma che..adesso me la pagherai.”

Rotolarono a quel punto entrambi nella neve, Dean e Sam si scambiarono un’occhiata e lasciarono perdere i sacchi, buttandosi anche loro due, sopra gli altri due.

Lucien scosse la testa.

“Che alunni indisciplinati, che dite, li puniamo, almeno capiscono come ci si debba comportare?” chiese Lucien.

I ragazzi si scambiarono un sorriso furbo, poi li riempirono di palle di neve, tanto che ogni palla di neve era un “Son of a bitch” urlato da Dean al tiratore di turno, poi Mark a sorpresa, tirò Edward nella neve fino a rotolarlo persino, con Edward che cercava di dimenarsi, poi a sorpresa qualcosa che nessuno se lo aspettava.

Edward baciò Mark.

Rimasero tutti a bocca aperta, non pensando che sarebbe stato il più giovane del gruppo a prendere l’iniziativa.

“Direi che questo SHOCK merita di essere blandito con una grossa merenda, che ne dite? Magari Babbo Natale non paga!” disse Fushico indicando una locanda tinteggiata di giallo, intitolata: La pasticceria delle rose.

 I ragazzi entrarono nella locanda che era molto carina, interamente di legno e sembrava dedicata ai dolci e alle bevande. Subito ne approfittarono tutti per togliersi la barba e il cappello.

“Entrate, entrate, per i Babbi Natali, il primo giro offre la casa.” Disse il barista

“Sono già più contento ora. Per me una birra, grazie!” disse Dean tutto esaltato.

“Niente alcolici, oggi, playboy! Oggi è giornata di cioccolate! Almeno nel primo pomeriggio.” Lo redarguì Lucien, Dean cominciò a borbottare, mentre tutti gli altri ridevano.

I ragazzi presero subito posto nei tavolini, ma Edward e Mark scoprirono che non c’era più posto e dovettero prendersi un tavolino a parte, cosa che suscitò le ilarità degli altri due.

“Ma guarda, calza a pennello.” Disse Fushico.

“Oh, state zitti.” Disse Edward sorridendo, prendendo posto.

“A me non dispiace avere un po’ di privacy, invece che stare stipati in un angolino tutti insieme.” Disse Mark sorridendo.

Edward abbassò lo sguardo.

“Neanche a me dispiace..e poi..la compagnia non è male così.” Disse ancora.

Le loro gambe si intercettarono in quel momento e Elijah fece un cenno agli altri, indicandoli.

In quel momento una pioggia di coriandoli rosa, rossi e bianchi, cadde dalle loro teste.

“Ma che…”

“Questo è la variante del vischio. Vi piace?”

“Ma..ma cos..” balbettò Edward, poi vide che tutti ridacchiavano.

“Eravate d’accordo, lo sapevo. Siete delle pesti!”

“Andiamo, dobbiamo sopportarvi tutto il giorno, concedetecelo un po’ di divertimento!” diceva Fushico.

“Sì, non vi sopportiamo più!” disse Elijah.

“Ma insomma, cosa volete da noi?” chiese Mark ridendo.

“Che vi dichiarate, una volta per tutte! Il primo bacio non ci ha convinti.” Disse Fushico.

“Ma perché non vi baciate tu e Elijah??” chiese Edward oltraggiato.

“Ma noi siamo come FRATELLI!” disse Fushico, e anche Elijah annuì vigorosamente.

“Magari tra qualche decennio anche questo non sarà poi così strano.” Disse Cas, lasciandoli basiti.

Una nuova pioggia inondò le teste rosse e bionde di Edward e Mark.

“BILL!” protestarono loro due.

“Non smetterà fino a che non vi darete un bacio, su mio ordine.” Cantilenò Lucien.

“Ma cos…perché??” chiese Edward.

A questo rispose Bill, il barista.

“Non so, magari che vi ho visti qui fuori e poi che magari gira voce che avete fatto un discorso eccellente, l’altro ieri. Ma le parole non contano niente se non vengono dimostrate dai fatti..sapete quanti ragazzi vengono nel mio bar e vorrebbero baciarsi ma hanno paura di essere pestati o insultati? Date il buon esempio!”

“Se è solo questo..guardate com’è facile!” disse Dean prendendo Sam e dandogli un bel bacio, acchiappando poi il suo labbro con la bocca e lasciandolo andare in una morsa sensuale, dopo averglielo leccato.

Sam rabbrividì di eccitazione a quel trattamento.

Cas prese a quel punto Gabriel e cominciò a baciarlo fino a quando non si vedevano più le loro bocche, visto che l’arcangelo lo aveva spinto sul tavolo.

“Ehi, ehi, ehi, vogliamo uno spettacolo..non pornografia.” Disse il barista allegro, alzando le mani, guardando la platea che osservava curiosa e applaudiva.

“Sentite, se Ed non vuole baciarmi, non..”

Ma Edward come se avesse subito uno shock, lo acchiappò e diedero il via a un super bacio, diverso da quello imbarazzato che si erano dati prima, così passionale che anche volendo non riuscivano più a staccarsi, tanto che finirono rotolando sul pavimento, tra le risate generali.

“E ora si dia inizio i festeggiamenti!” disse il barista.

Battè le mani e piovvero decine di putti sulle teste di tutti, anche su quelle di Sam e Dean, Cas e Gabe, coinvolgendo anche gli altri presenti.

“Oh, al diavolo, dobbiamo pur partecipare anche noi!” disse Lucien, dando un bacio a stampo anche a Elijah e Fushico, che un po’ imbarazzati, poi si diedero un bacio anche tra di loro, coinvolgendosi poi in un affettuoso abbraccio, seguito da un abbraccio a tre.

Tutta la gente che stava nella locanda si mise ad applaudire e tutti si baciarono tra di loro, coppiette che erano già nate e forse coppiette che dovevano ancora dichiararsi, il cameriere riuscì a dichiararsi a quel punto alla graziosa cameriera con i capelli rossi vaporosi e gli occhi azzurri che stava al suo fianco e anche loro si baciarono sotto la pioggia di petali.

“Credevo che ci avrebbero riempito di botte o fischiati, invece applaudono, ma come è possibile?" chiese Fushico ridendo.

“Me lo chiedo anche io.” Disse Dean meditabondo.

“Beh, il vostro discorso ha raggiunto noi come credo moltissimi da molte parti del mondo. Era da tanto tempo che non assistevamo a discorsi così belli ed emozionanti, la gente è rimasta impressionata, anche i più..tradizionalisti.” disse il barista sorridendo.

“Questo..grazie a me?” chiese Sam commosso.

“Beh, un pochino anche grazie a noi, non vorrai mica prenderti tutto il merito, brutto..ma cosa fa, piange? Ho detto qualcosa che non va?” chiese Elijah.

“Sam..” disse Dean, abbracciandolo per confortarlo mentre lui scoppiava in singhiozzi.

“D-Dean, scusatemi, io non..non so cosa..mi prende.” Disse, buttando la testa sulla sua spalla.

“Non devi piangere, hai fatto una cosa meravigliosa. Io sono tanto fiero di te.” Disse Dean.

“Lascia stare il tuo ragazzo, Dean, sappiamo noi cosa vuole Sam.” Disse Lucien e insieme a Fushico lo sollevarono e in men che non si dica, con l'aiuto anche degli altri, fu portato su come un trofeo di coppa.

“Perché Sam è il nostro leader, perché Sam è il nostro Leader…” cominciarono a cantare.

"Ho vinto una partita di calcio?" domandava Sam tra l'imbarazzato e l'allegro.  

  



In un altro tempo, in un altro luogo…



Era Natale, Alan, Steve, Bruce, Matt stavano passeggiando al parco mangiando roastbeef e patatine e sentirono all’improvviso un’atmosfera strana.

Gioiosa, allegra, quasi gioviale, anche la luce del giorno sembrava più luminosa.

Si guardarono intorno e videro che molte coppie si stavano baciando e i ragazzi rimasero sbalorditi di vedere anche due coppie di ragazzi baciarsi incurante dell'altra gente come se non esistesse più una cosa così orribile come l'omofobia, non che loro si facessero molti problemi, quando volevano baciarsi, si baciavano, anche in pubblico, ma sempre con la sensazione che qualcuno li avrebbe guardati male, ora invece sembrava..diverso..

“Ti ricordi, Bruce, ti ricordi il nostro primo bacio?” chiese Matt sognante.

Bruce gli dedicò lo stesso sguardo mentre fuori nevicava e lui sentiva calore ripensando a quel momento magnifico.

 “Sei uno stupido..lo sai? Oggi saresti ritornato a casa..” disse Matt con gli occhi lucidi.

“Quei pezzi di merda..volevano farti del male.”

Matt si asciugò gli occhi con il dorso della mano.

“Io me la sarei cavata e tu saresti stato LIBERO.”

“Quante volte te lo devo dire…ci sono cose più importanti.”

La stretta delle loro mani giunte si rafforzò.

Eri triste..Ma io ero felice, FELICE invece. Non sarei più andato via, non avrei più avuto quella libertà che è ORO per un detenuto, ma se non potevo stare con voi..e con TE soprattutto, non contava.

Quella sera stessa dormii nella mia cella, quando ti sentii, mi stavi guardando, mi chiedesti se potevi dormire insieme a me, e io un po’ confuso dal sonno, ti dissi di sì.

Non so come accadde, o forse sì, dentro di me sapevo che il tuo desiderio era il tuo stesso mio, eravamo connessi in quel momento.

Il nostro abbraccio sembrò decidere per noi, i nostri corpi sapevano già quello che cercavamo di rifuggire a noi stessi.

Cercai di guardare i tuoi occhi nel buio, ma non li vedevo. Sapevo però che erano incollati ai miei.

Ce ne vuole tanto di coraggio per scappare, per fuggire, per fuggire dalla libertà, ma quanto ce ne vuole per baciare qualcuno? Quanto ce ne vuole per baciare la persona che ami e che ti fa battere il cuore?

“All’inizio, mi preoccupai, credevo che qualcun altro ti avesse dato fastidio e invece…”

“Ti baciai.”disse Matt.

“Avrei dovuto farlo io.” Disse Bruce contrariato.

“Temevo non avresti mai trovato il coraggio..e poi eri così bello pieno di graffi per difendere il mio ONORE.”

“Lì ho capito che ti piace il sadomaso.” Disse Bruce ridendo, ma guardandolo con gli occhi che luccicavano.

“Quanto sei stupido.” Disse Matt, allacciandogli le braccia al collo e baciandolo sotto i leggeri fiocchi di neve.

Dopo il piccolo spuntino a base di cioccolate, i ragazzi ripresero la loro camminata ad elargire doni, Edward e Mark erano più complici e mai e quando tutti finirono esausti il giro, si sedettero vicini abbracciati, facevano tenerezza.

“Beh, ragazzi, sono state delle belle giornate intense con voi, ma credo sia giunto il momento di salutarvi, domani toglieremo il disturbo.” Disse Gabriel d’un tratto.

Castiel, Sam e Dean si voltarono subito verso di lui, realizzando in quel momento che era vero, quello non era il loro tempo e anche se poteva essere un po’ triste, adesso dovevano tornare.

“Piano, cos’è tutta questa fretta? Anche noi dobbiamo tornare al nostro lavoro e avevamo intenzione di presentarvi la nostra base, dove suoniamo e tutto il resto. Domani torniamo a casa!” disse Fushico con entusiasmo.

“Sì, è molto bello, ma anche noi dovremmo tornare a casa e..” cominciò Sam con imbarazzo.

“Se non sbaglio, avete detto che non avete una vera e propria casa, ma che vi spostate continuamente.” Disse Elijah pensieroso.

“Ehm, beh, sì, ma ogni tanto torniamo..a CASA, per riprendere le energie, riposarci..e considerato le disavventure che abbiamo avuto in treno, abbiamo proprio bisogno di..”

“E va bene, permetteteci almeno di accompagnarvi, ormai siamo quasi di famiglia..” disse Edward.

Dean e Sam sbiancarono.

“E poi, siamo curiosi di conoscere dove abitate, non ce l’avete mai detto.” Disse Elijah fumando un tiro di canna.

“Nel Kansas..è molto, molto, lontano..non credo che voi possiate andare fino laggiù..è un posto sperduto, fidatevi.” Disse Sam.

Okay!! “ disse Gabriel con voce squillante. “Credo che il tempo ora sia scaduto, in tutti i sensi.” Disse Gabriel guardandoli con sguardo eloquente. “Se non vogliamo avere problemi, credo che dovremmo sbrigarci a tornare..al bunker, sì, al bunker, dove conserviamo tutta quella cosa per la disinfestazione, potete immaginare. Le persone a cui abbiamo affidato il bunker, saranno preoccupate..tutto questo tempo senza sentirci..torniamo da Thomas, così restituiamo i costumi e ce ne andiamo!”

“Ve ne andate? Non credo proprio.” Disse Lucien.

Castiel non aveva colto allarme in quella frase.

“Sì, invece, è stato bellissimo stare con voi, ma adesso dobbiamo proprio andare.” Insistette con ingenuità.

“Non prima che non ci diciate chi siete veramente.” Disse Lucien.

Silenzio assordante per qualche secondo.

“Ve l’abbiamo già detto. Siamo dei ragazzi semplici, disinfestiamo le case.” disse Sam.

“Da che cosa??” insistette Edward.

Sam guardò allarmato Dean.

“Dall’orrore più grande che esista. La polvere. Poi ci sarebbero anche i fantasmi, certo.” disse Dean.

“Disinfestate le case dai fantasmi? E vi aspettate che noi ci crediamo? Sono cose che non esistono!” rise Fushico.

“Chi ci chiama, ci crede e sostengono che siamo piuttosto bravi in quello che facciamo visto che ci dicono che dopo che siamo passati noi, loro se ne sono andati.” Disse Dean facendo spallucce.

“Perché non ci mostrate quello che sapete fare allora? Almeno possiamo giudicare.” Disse Lucien.

“Il loro lavoro è molto serio, non comprende SPETTATORI.” Disse Castiel con sguardo duro e tono di sfida.

"E perchè mai?" chiese Mark.  

"Perchè è così e basta.." disse Dean.  

"Dovreste dare più spiegazioni a chi vi chiede perchè non è permesso assistere a qualcosa..si potrebbe pensare..che nascondiate qualcosa.." disse Lucien malizioso.  

 “Insomma, adesso basta. Si può sapere che cosa vi prende?? Perché questo interrogatorio?” si arrabbiò Gabriel.

Lucien lo fissò a lungo, intensamente.

“Sono stanco delle vostre balle, siamo stanchi.”

“Lucien, ti assicuro, che noi non..” cominciò Dean, ma lui con un cenno della mano lo fermò.

“Digli che cos’hai visto stamattina, Ed.”

“Loro due che galleggiavano sopra il letto. Erano..in aria..” disse Edward facendo dei gesti con le mani in maniera buffa.

Gbariel scoppiò a ridere, e spinse il braccio a Cas che rise anche un po’ in ritardo in maniera isterica, mentre Dean e Sam li guardavano allibiti.

“E cosa ci facevano in aria, Ed? Continua.”

“Facevano..facevano..sesso.” disse sottovoce.

Dean e Sam strabuzzarono ancora di più gli occhi, mentre Gabriel rise ancora più forte battendo le mani.

“Ma certo. Le mie doti amatorie sono LEGGENDA, talmente potenziate che faccio VOLARE. Non è una novità. Credo che il vostro amico abbia bevuto troppe birre irlandesi prima di coricarsi.”

“Ed non è uno che conta balle, e poi ho pensato spesso alla tua faccia..sono abbastanza SICURO che l’apparizione che vidi quel giorno, quella dell’angelo che suonava un’arpa..eri TU..e la tua faccia quando lo raccontai, me ne diede conferma.”

Gabriel si alzò di scatto in quel momento e spinse tutti ad alzarsi.

“Questo è troppo, ce ne andiamo, ORA. “

Ma si trovarono la strada sbarrata da un seccato Elijah.

“Dove andrete? Per essere dei tizi che predicano l’amore universale, sembrate molto seccati di condividere informazioni con chi ritenete inferiori.” Disse Elijah.

Inferiori?? Ma di cosa state parlando??” sbottò incredulo Sam.

“Andiamo, ammettetelo. Siete degli extraterrestri.” Disse Fushico.

“Cos…ahhahahahha. No!!” sbottò Dean.

“State prendendo un granchio gigantesco!!” disse Castiel. “Diglielo anche tu, Gabe.”

Ma Gabriel continuava a fissarli, stando zitto.

“Se non siete extraterrestri,cosa siete allora??? Fantasmi??” sbottò Elijah.

“Sempre meglio. Scartale tutte, prima o poi arriverai a quella giusta.” Disse Gabriel a sfottò.

“Gabriel, non provocarlo.” Disse Cas.

 “So cosa ho visto, vi sollevavate a metri da terra!!”

“E pensavate davvero che non avremmo capito che c’è qualcosa di MOLTO STRANO nei vostri telefoni?" disse mostrando tre cellulari che teneva in mano. L'arcangelo non era abituato a usarne uno, ma loro non potevano saperlo.

"RIDATECELI SUBITO!!" gridò Sam.

"Per fare cosa? Sono inutilizzabili e ufficialmente oserei dire che non esistono, né il modello né il numero che voi chiamate! Non ne abbiamo mai visti in giro e se non fossero nelle mie mani in questo momento, lo prenderei seriamente in considerazione. " disse sempre Elijah.

"Allora, da dove venite? Da un altro mondo o cos’altro?” disse Lucien.

“Ve lo ripetiamo, non veniamo da un altro mondo, state fraintendendo tutto, possiamo spiegarvi..” cercava di dire Sam sempre più in panico.

“Bene, allora adesso andiamo alla polizia, spiegherete tutto a loro come mai possedete telefoni e schede di numeri che non esistono e con il quale non è possibile chiamare.”

“FERMI!” disse Gabriel mostrando i suoi luccicanti occhi azzurri.

“Per tutti i capperi!!” gridò Lucien, anche gli altri sussultarono.

“CHI..diavolo sei tu..”

“Hai sbagliato parola, tesoro.” Disse Gabriel, mostrando le ali in un battito di ciglia per poi farle sparire subito prima di essere visto da altre persone..

Sussultarono tutti ma rimasero lì sul posto.

“Eri tu…eri DAVVERO TU.” Disse Lucien.

Gabriel sospirò.

“Siete davvero delle spine nel fianco.”

Schioccò le dita e sparirono tutti in un batter d’occhio.






















Note dell'autrice: Allora inizio con il dire che il capitolo non era finito, ma non resistevo più, DOVEVO POSTARE lol e non volevo più farvi aspettare xd ma quanto adoroooooo questa storia? No, davvero, raga, non potetete capire, mi sto Fproprio gustando questa vacanza negli anni 70 e spero davvero che anche per voi è lo stesso..solo un piccolo appunto, per me la linea temporale di spn è la stessa nostra, è una scelta più per comodità che per altro, capite che mi sento troppo a disagio, a pensare che visto che siamo nella sesta stagione, devo far finta che siamo ancora nel 2012 O.O non ce la faccio proprio e non sarebbe naturale..quindi questa ff si ambienta nel 2020/2021 ma giusto perchè io specifico che è passato un anno, quando non specifico quanto tempo passa, l'anno è sempre quello della pubblicazione,. spero che sia chiaro il ragionamento.) quindi anche se è la sesta stagione, loro sono comunque nel 2021 (la ff è iniziata nel 2020 e poi nel frattempo è passato un anno..) questo significa che Dean e Sam sono nati negli anni 90! Fate voi il conto :)vi dico già subito che NON incontreranno i genitori, già ci sono troppi casini in ballo LOL e dovrei stare a calcolare quando si sono conosciuti, da quanto tempo stanno insieme, se sono fidanzati è già sposati , viaaaaaaaaaaaaaa dalla mia vitaaaaa ahahhahaha lasciatemi stare sciò LOL

ci tengo a specificare che in OGNI CASO Dean è sempre fan dei led zeppelin , compreso tutto il suo reparto musicale..i gusti son gusti, e lo stesso vale per l'Impala, a prescindere da quando nasci LOL comunque se notate qualche incongruenza nella storyline,se qualcosa non torna, non preoccupatevi, ditemelo e io troverò una spiegazione in ogni caso..

SO che magari questi capitoli possono sembrare senza senso, ma vi assicuro che c'è il senso e anche tanto, ho seminato indizi qua e la ma penso che saranno più palesi con il prossimo capitolo a questo proposito ne approfitto per dire che COME AL SOLITO Fho riunito i capitoli in questo super capitolo, un abbraccio alle ragazze che mi sopportano in questa continua divisione/riunione xd LOOL Teamfreewill Ciuffettina Xd

cmq non ve l'aspettavate questo colpo di scena eh? E ce ne saranno altri :)

Ve ne andate? Non credo proprio

presa da Harry Potter e la camera dei segreti :ppp

si potrebbe pensare..che nascondiate qualcosa anche questa è leggermente modificata ma sempre presa da Harry Potter ma della pietra filosofale! Con "tramiate" al posto di nascondiate :))

ps: quasi dimenticavo! Ora capirete anche perchè Edward non aveva detto niente fino adesso quando ha visto Cas e Gabe volteggiare in aria? loool in realtà ne aveva parlato con gli altri, che hanno aspettato il momento giusto. Chiaramente non è che puoi andare da uno a dire: ti ho visto volteggiare in aria..uno la prima cosa che pensa è di aver avuto un'allucinazione :)
   
 
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