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Autore: Pandora13    13/01/2022    2 recensioni
Kuroo e Bokuto sono due Latin lover di prim'ordine, che dopo aver trovato le persone giuste mettono la testa a posto... o forse no? Questo è quello che succede ogni venerdì sera al loro solito club.
Genere: Angst, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tetsurou Kuroo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdA: Ho ripreso da poco a pubblicare le mie fanfiction qua, poichè finalmente ho modo di lavorare da PC.
Quale modo migliore, se non con una KurooTsuki con solo un leggero ritardo sul KurooTsuki day?!
Si tratta di una song-fic facente parte di una serie multi-ship e multi-fandom a cui sto lavorando.
Questa storia è in parte crack-pairing, ma posso già
dirvi che -anche se non so ancora tra quanto- ci sarà un "sequel", a voi la scelta se leggerla comunque subito.

La canzone, di cui vi lascio il link, è "La fidanzata" degli Articolo 31:
https://youtu.be/OQHrOvFt7po

Disclaimer: i personaggi (tutti maggiorenni) non mi appartengono, sono opera di Haruichi Furudate.
La storia non è scritta a scopo di lucro, ma unicamente a scopo ricreativo ed è frutto della mia immaginazione.


P.S. non ho assolutamente niente contro Yams, anzi lo adoro, ma un minimo di antagonismo in alcune storie serve!

Buona lettura!



 



 

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Perché io devo mettere la testa a posto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Una che mi faccia vivere nel modo giusto

E non così

Sono in preda ad una psicosi

Rischio una nevrosi


 

«Tetsu non posso continuare così, ho bisogno di... di...» Kōtarō Bokuto era un grande e grosso... bambinone, con un'autostima che oscillava dal livello "sono io la vostra divinità da osannare", a quello "valgo meno di un'ameba, calpestatemi pure", senza vie di mezzo.

«Una bella scopata e meno seghe mentali?» l'ego di Tetsurō Kuroo invece era sempre in modalità "sono io la vostra divinità da osannare".

«Ma no Bro', stavolta è diverso, mi serve qualcuno che... qualcuno che mi faccia vivere nel modo giusto...».


 

Mami

Non posso continuare questo andazzo da funky-gigolò

Ogni giorno sul mio palco recita lo stesso show

Di pupe a gogò

Cristallo e Pinot

Dolce vita però

Spesso in stile Peppino e Totò.


 

«Non ne posso più di questa situazione, dico davvero...».

«Certo, non ne puoi più di avere la fila ogni sera per entrare nel tuo letto! Ma sei serio?!» gli rise in faccia l'amico, ordinando altri due bicchieri di Champagne.

«Guardati intorno! Ogni persona qui dentro, maschio o femmina che sia, ha occhi solo per noi due e tu vorresti cercare qualcuno da cui farti incastrare con la monogamia?».


 

Le mie ex dicono che sono

Un bastardo bugiardo ma io gioco d'azzardo

La mia vita è un casinò


 

«Le mie ex e i miei ex dicono tutti soltanto cattiverie su di me...» aveva esordito quel Venerdì sera Kōtarō, con voce lagnosa.

«Bo' cosa dovrebbero dire? Sono ex, è normale che sparlino!».

«Non voglio che Keiji la pensi come loro, o che mi allontani perché crede a ciò che raccontano...».

«Chi cazzo è Keiji?!».


 

Ogni sera nel night di King Mauri

Con i ragazzi della banda

Cospirando manco si trattasse di una rapa in banca

Per cacciar la bimba da portare in branda

Seppur la compagnia di pupe non ci manca

Trattasi di avventuriere straniere

Amori che si rivelano chimere

Le puoi vedere sparire

Alla luce del mattino come un sogno

Adesso basta, ora so di che ho bisogno



 

«Visto qualcuno di interessante?» chiese Tsukishima Kei, girando pigramente la cannuccia nella sua caipiroska alla fragola.

«Può darsi, ma è un bel rischio...» rispose Akaashi Keiji.

«Che stai macchinando Keiji?».

«Niente, solo mi sono stancato delle forestiere in vacanza, o dei cagnolini che scodinzolano per le briciole...» disse con tono insinuante.

«Stai parlando di Yamaguchi?».

«Si chiama così il tuo cagnolino? - disse indicando con il capo un ragazzo moro che guardava Kei con occhi sognanti dall'altro capo della sala- Comunque io ho deciso di cambiare rotta...» concluse chiamando il cameriere per chiedergli di portare due drink ad un tavolo ben preciso.



 

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Perché io devo mettere la testa a posto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Una che mi faccia vivere nel modo giusto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Prima o poi io devo metterla 'sta testa a posto



 

«Stasera andiamo a caccia?» aveva chiesto Kuroo con tono malizioso.

«Eh? Come?» aveva risposto Kōtarō, allacciando la camicia fino all'ultimo bottone, per poi riaprire i primi tre.

«A caccia Bo', C. A. C. C. I. A, ricordi? Pupe e Bambolotti per passare piacevoli serate in compagnia?» lo prese in giro.

«Oh... oooooooh, no, non posso, devo mettere la testa a posto ormai, sto uscendo con Akaashi da quasi un mese.» rispose orgoglioso.

Beh a ben pensarci probabilmente un mese era già ben oltre ogni loro record.



 

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Magari una che mi contraddica

Qualsiasi cosa dica



 

Kōtarō era gelosissimo e anche se non gli diceva mai di no, faceva sempre il broncio quando doveva uscire con i suoi amici... per Keiji non sarebbe stato un problema, se non fosse stato per il fatto che loro invece non potevano avere un normale appuntamento.

Erano al cinema e Akaashi si ritrovava seduto tra Bokuto e Kuroo, il quale continuava a masticare rumorosamente i propri popcorn e stendersi praticamente sulle sue gambe per parlare con l'amico.


 

Che mi ripeta

Che sono disordinato

Che mi chieda

Se ho bevuto

Che quando sono affamato

Sia a dieta



 

«Quindi tu e Tsukki...» chiese Bokuto con tono malizioso.

Quel Venerdì sera erano usciti solo lui e Kuroo per farsi una bevuta e quattro chiacchiere tra amici...

«Se sente che lo chiami Tsukki va in bestia, lo sai vero?».

«Oh certo che lo so, ma è divertente da provocare, no?» rise ancora Bokuto.

«Vero... è... mh, interessante ecco... anche se mi fa impazzire, ha sempre da ridire su tutto, a volte credo che lo faccia solo per fare il bastian contrario... non mi annoio mai!».

Kuroo rise e l'amico si chiese se si rendesse conto di essere già completamente fregato...


 

Che non mi creda

Se sono sincero

E se mente lei

Pretende

Che me la beva


 

«Dove sei stato?».

«Al club a fare due chiacchiere con Akaashi.» rispose monocorde Kei.

Kuroo rise forte, quella era una bugia, palese, lui e Bokuto erano stati tutta la sera al loro solito tavolo, nel privé del club, avrebbero visto se i loro ragazzi fossero stati lì, ma con Kei era sempre così, non credeva ad una parola delle sue, probabilmente perché era preceduto dalla propria fama di playboy, ma pretendeva che si bevesse ogni sua bugia.

«Sai che non penserei male di te, se invece che al pub foste andati... non so, per esempio... a quella nuova mostra sui dinosauri, vero?».

«Come scusa?».

«No, niente, dicevo che dovete esservi divertiti al pub...».



 

Che mi telefona mentre sto lavorando

E se le dico che al momento

Sono occupato ti richiamo

Quando la chiamo dice che non l'amo

E fa l'offesa



 

«Bokuto-San sta di nuovo tenendo il broncio?» chiese Kei, girando la cannuccia nella solita caipiroska alla fragola.

«Gli passerà... e se non gli passerà, più tardi gli parlerò... sta facendo l'offeso perché oggi ha chiamato in ufficio mentre ero in riunione, quindi non ho potuto rispondere... Kuroo-san gli spiegherà che questo non significa che non lo amo e tornerà quello di sempre...» rispose Keiji prima di riprendere a bere il proprio gin tonic.



 

Che abbia la pretesa

Che ogni giorno le faccia una sorpresa

Mi ci vuole un po' di disciplina

Che mi obblighi a svegliarmi presto la mattina



 

«Che stai facendo?» chiese Kuroo, sbadigliando.

«Sto pensando a come sorprendere Akaashi...».

«Perché devi sorprenderlo?».

«Non devo farlo, ma voglio... io vorrei che mi facesse ogni giorno sorprese nuove... e lui lo fa, quindi stavolta voglio farlo io...» rispose quasi sognante.

Kuroo scrollò le spalle, sbadigliando ancora.

«Non hai dormito?».

«Tsukki ha deciso che mi alzavo troppo tardi e non è salutare, così mi ha buttato giù dal letto all'alba...».

«Sai che non qualsiasi orario prima del pranzo è l'alba, vero?».
Beh, in effetti non lo aveva svegliato prima delle dieci quella mattina e non lo aveva portato né a correre come aveva minacciato di fare, né al museo, come forse avrebbe desiderato, ma si era lasciato convincere dai suoi baci e le sue carezze a rimanere nel letto con lui, in attività fisiche ben più interessanti del jogging mattutino.



 

Che mi faccia stare un'ora a esaminare una vetrina

Che quando danno un filmone in tv inviti gente a cena

Che mi svegli per chiedermi se sto dormendo




 

«Perché quel sorriso da ebete? Io sarei incazzato nero se Kuroo invitasse gente a cena mentre in TV c'è Jurassic Park...».

«Perché anche tu e Kuroo convivete?» scherzò Keiji facendo arrossire l'amico, che paragonava fin troppo spesso le loro storie, per poi sostenere costantemente quanto esse fossero differenti.

«Comunque ho questo sorriso ebete perché ieri, prima di invitare gente -disse, sottolineando con un'occhiata che lui era compreso in quel "gente"- a cena, mi ha fatto passare ore davanti ad una vetrina, a scegliere il portachiavi per le chiavi di casa nostra... quella che vi ha mostrato a cena. E poi stanotte mi ha svegliato...».

«Ed è sempre vivo?» chiese beccandosi un pugno sul braccio.

«Mi ha svegliato per sapere se stavo dormendo...».

«Ripeto... ed è ancora vivo?!».

Altro pugno sulla spalla.

«E fammi finire?! Mi ha svegliato perché lui non riusciva a dormire per l'emozione, non riusciva a credere che non fosse solo un sogno...».



 

Che tenti di cambiarmi

E poi mi accusi di stare cambiando

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Perché io devo mettere la testa a posto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Una che mi faccia vivere nel modo giusto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Perché io devo mettere la testa a posto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Una che mi faccia vivere nel modo giusto


 

«Io non so quanto reggo ancora così...» sospirò Kei, di fronte alla solita caipiroska, il solito venerdì, nel solito club, osservando Kuroo e Bokuto ballare in pista.

«È cambiato... sembra come se desse tutto per scontato... e se provo a fargli notare che non è più lo stesso, dice che sono io che cerco di modellarlo e trasformarlo in qualcosa che non è... ci ha tenuto a precisare che non è un cagnolino come Yamaguchi... ma chi mai gli ha chiesto di diventarlo?!».



 

In fondo la mia vita non è poi malaccio

Con i casini che faccio e i guai in cui mi caccio

So che non è serio cambiare ogni sera

Ma preferisco un'overdose di libertà che una dose di galera.



 

«Sai Bo', forse la monogamia non fa proprio per me... forse dovrei semplicemente lasciar perdere e rimettermi in pista...» disse, mentre ordinava da bere al bancone del solito pub.

«Che intendi dire?».

«La biondina là, non ti sembra il mio tipo?» rispose Kuroo, indicando una ragazza bassa e minuta, con biondi capelli a caschetto e lo sguardo annoiato, che ricordava pericolosamente la sua prima cotta, mai ricambiata.

Kōtarō non fece in tempo a rispondere che a lui Kei sembrava il suo tipo, che Kuroo era già partito ancheggiando sensuale verso la tipa... così era tornato al tavolo, mesto, a dare la brutta notizia ad Akaashi.


 

Cattivo coi nemici con le bimbe un agnellino

Ho più pupe io del gangster di Chicago

Perfino al bar del Giambellino

Dicevan che ero un mago mi chiamavan Drago



 

«Kei, mi dispiace, so che entrambi conoscete la fama che ci precede, io ero il Drago, qua dentro... ma credevo davvero che... insomma, forse mi sono illuso perché io mi sono... aaaaaah sto solo peggiorando le cose! Akaashi aiutami!» Bokuto voleva davvero risollevare Tsukishima, ma non riusciva a esprimersi, gli sembrava che qualsiasi cosa dicesse, la situazione peggiorasse sempre di più.

«Tranquillo Bokuto-san, non sei tu a far precipitare le cose, è quello stronzo che preferisce divertirsi piuttosto che costruire qualcosa di serio...».


 

 aspetta che ti spiego

Forse la fidanzata non mi serve come prima ti dicevo

Continuerò a fare zig-zag

Tra soubrette e vedette e tete-a-tete

Con ballerine di

Tip-tap

Ad essere infantile

Ma con stile

Fidanzare me è un'ingiustizia

Per la popolazione femminile

Quindi una alla volta

Avanti c'è posto

Questo è il modo che mi dà più gusto

Quindi è quello giusto



 

«Sei serio Tetsu?!» chiese Bokuto quel venerdì, a quella che era diventata la loro serata settimanale al club.

«Che dovrei volere di più? Guarda là, ora che tu ti sei fidanzato, gli occhi sono tutti per me...» disse richiamando il barista.

Allargò le braccia, stese sullo schienale della poltroncina e accavallò le gambe, nel giro di pochi minuti aveva il suo champagne, una bionda tutta curve sul fianco destro e un ragazzetto alto, magro e con gli occhiali sul sinistro.

«Non so se mi spiego...» ribadì indicando la situazione.

L'amico scosse la testa, rassegnato e tornò a casa da Akaashi.



 

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Così le faccio mettere la testa a posto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Perché sto già vivendo in un modo giusto



 

«Sicuro di sentirtela?».

«Se è ciò che vuole è ciò che avrà...» disse Kei, cambiandosi per la serata al club, quel venerdì sarebbero andati tutti e quattro assieme.

«Non sei costretto...».

«Non lo sono, ho solo capito che con Kuroo-san funziona solo la sua via. Non ho alcun problema al riguardo, non è ciò che facevamo anche prima?».

«Quindi non vuoi tornare con lui?».

«Oh no, non hai capito, lui non mi ha mai lasciato... io lo voglio e lui vuole me, solo a modo suo... vediamo per quanto gli starà bene che stia con lui alle sue condizioni... sono abbastanza certo che stasera ci sia anche Tadashi...» concluse con un ghigno.

«Tadashi? Tadashi Yamaguchi?!» chiese Akaashi.

«Non finirà bene... non finirà affatto bene...» sussurrò Bokuto al suo fianco.



 

O mamma mi ci vuol la fidanzata, a me

Nessuno mi fa mettere la testa a posto

O mamma mi ci vuol la fidanzata

Perché per uno come me è questo il modo giusto

   
 
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