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Autore: lunadivergente21dw    16/01/2022    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dopo quello che era successo a colazione, Amelia provò a concentrarsi in qualcosa fallendo miseramente.
Alla fine decise di teletrasportarsi nel suo posto preferito e andò a sedersi alla solita panchina dove trovò un altro messaggio di Ilenia insieme a dei dolcetti alle mandorle.
Osservò le prime foglie autunnali volteggiare nell'aria mentre mangiava il terzo dolcetto.
Sospirò ripensando a tutto quello che era successo. Prima il bacio alla spiaggia con Bucky con la respinge, poi due settimane e mezza senza una parola o uno sguardo da lui, e infine il bacio di quella mattina senza neanche una parola.
Amelia era nella più totale confusione e non sapeva nemmeno cosa pensare, il suo cervello continuava a ripetere quei momenti ininterrottamente per cercare di trovare una spiegazione nel comportamento dell'uomo di cui si era innamorata.
Tornò a guardare il messaggio di Ilenia che stringeva tra le mani.
"Chiunque tu sia, lasciami un altro messaggio. Per favore."
Non avrebbe mai dovuto cominciare quel gioco. Ma l'unica persona con cui voleva parlare in quel momento era la sua migliore amica che ancora la credeva morta.
Sospirò per l'ennesima volta e si alzò dalla panchina per fare una passeggiata lì intorno. Questa volta aveva preso precauzioni andando a prendere in prestito un velo fotostatico dai gadget da super spie della squadra.
Scese le scale accanto al fiume continuando a dare qualche morso al dolcetto. Si perse a guardare le prime foglie autunnali che le cadevano timidamente accanto, alla fine delle scale quasi ebbe un infarto vedendo chi le stava venendo incontro.
Ilenia stava camminando velocemente senza guardare dove andava e prima che Amy potesse fare qualcosa se la ritrovò davanti. La guardò impanicata mentre lei alzava lo sguardo.
La sua migliore amica la stava guardando con un sorriso di scuse. -Scusi signora, non stavo guardando...-  Disse prima di posare lo sguardo sul dolcetto alle mandorle.
L'espressione dell'amica si trasformò e quasi guardò male la donna davanti a sè. -Mi scusi signora ma...-
-Signora?- Domandò confusa prima di ricordarsi del velo fotostatico che stava indossando e che quindi agli altri sembrava una signora di settant'anni.
Ilenia ignorò la sua domanda. -Per caso ha mangiato altri dolcetti dalla borsa che c'è sulla panchina qui vicino?-
Amelia la guardò in silenzio per qualche secondo contemplando se mettere fine a quella storia oppure darle qualche speranza.
E alla fine decise.
-Oh sì, si trovano sempre dei dolcetti deliziosi. Mio nipote mi ha mostrato un video dove la gente fa queste cose gentili per il prossimo. Sei stata tu a idearlo?-
L'espressione di Ilenia si trasformò in pura delusione. -Sì... Sono contenta che le siano piaciuti...- Mormorò abbassando lo sguardo. -Le auguro una buona giornata...- Disse andando verso la panchina.
Amelia si morse il labbro ma si costrinse ad allontanarsi, combattendo il desiderio di correrle dietro e raccontarle la verità.
-È stata lei ad incidere il fiocco di neve sulla panchina?- Quasi le urlò dietro Ilenia facendola girare.
Lei cercò di sembrare confusa. -Come scusa?-
-Oh niente... Mi scusi.- Disse lei dandole di nuovo le spalle. E Amelia fece lo stesso.
Cominciò a camminare più velocemente per raggiungere  un posto lontano da occhi indiscreti e con le lacrime agli occhi fece apparire un portale. Lo attraversò per ritrovarsi in camera ed era pronta a lasciar cadere le lacrime che stava trattenendo quando si accorse che non era sola.
Tony e Peter si girarono verso di lei confusi e Amelia si tolse velocemente il velo fotostatico.
-Cosa. Diamine. Stai. Combinando.??- Chiese Tony guardandola esterrefatto.
-Io...-
-Ti ho chiamata. Non rispondevi, scopro che non sei al quartier generale anche se il tuo cellulare è in camera. E ora spunti fuori dal nulla vestita da ottantenne?-
-Credo settantenne.- Puntualizzò Amelia guadagnandosi un'occhiata estereffatta da Tony. -Sai che posso andare ovunque senza dirti niente, vero?-
Peter scosse la testa violentemente dietro Tony e Amelia lo guardò confusa, ma quando Tony diede di matto capì.
-Stamattina mi avevi chiesto di venire a trovarti perché avevi voglia di passare del tempo insieme!-
Amelia lo guardò confusa per un attimo poi si ricordò che prima di alzarsi per andare a fare colazione lo aveva effettivamente chiamato. Ma in sua difesa era stato prima che Bucky la baciasse e che Ilenia le parlasse per la prima volta dopo un anno e mezzo.
Guardò Tony, poi Peter e poi si mise a ridere. -Pesce d'aprile!- Esclamò sforzandosi di sembrare divertita. -Ci sei cascato, eh? Io che mi dimentico di averti chiamato e  scompaio per poi spuntare con un velo fotostatico... Classico, no?-
Tony sembrava avere un monologo interiore cercando di capire quello che stava dicendo, così Amy lanciò un'occhiata d'intesa a Peter.
Quest'ultimo sembrava ancor più confuso di Tony ma si mise comunque a ridere. -Questa sì che era forte Amy. L'hai fatta anche a me, scusi signor Stark. Eravamo d'accordo da qualche giorno.-
Tony guardò i due sconvolto. -Qualunque cosa stiate facendo, smettetela. È settembre.- Disse poi rivolto ad Amelia. Settembre. Non aprile. E non coinvolgere Peter nei tuoi scherzi, me lo stai rovinando.-
Amelia sorrise davvero divertita questa volta. -Devo farlo, non sono più la tua preferita. Ora è Peter il prediletto.-
L'uomo sospirò rumorosamente e si passò una mano tra i capelli. -Ora vado a trovare Bruce in laboratorio, voi ricomponetevi prima di raggiungermi.- Detto questo uscì dalla stanza borbottando qualcosa tra sè e sè.
Amelia sorrise divertita e guardò Peter. -Non potevi avvisarmi telepaticamente? Pensavo fossimo una squadra-
-Hey, non guardare me. Io sono arrivato cinque minuti fa e l'ho trovato così- Disse indicando la direzione dove Tony era fino a pochi minuti fa. -E poi tu non usi più la connessione, quindi pensavo ti fossi stancata- Disse poi smettendo di sorridere.
Amelia lo guardò sorpresa. -Cosa? Come ti viene in mente?-
Lui alzò le spalle. -No, niente. È che ora io vado al MIT, tu sei qui con gli Avengers ed è normale perdersi di vista...- Disse cercando di sorriderle, ma notando che lei non se la stava bevendo, continuò. -Prima mi dicevi tutto, ora invece...- Non sapendo come continuare indicò il velo fotostatico che aveva gettato a terra appena arrivata.
-Peter...-
-No, hai ragione. Non devi spiegarmi niente, stavo solo...-
Ma Amelia si era già fiondata su di lui per abbracciarlo. -Smettila. Sai che sei come un fratello per me. E ultimamente sono successe tante di quelle cose che...- Ma prima che potesse continuare, le emozioni delle ultime settimane e soprattutto di quella mattina la travolsero come una valanga e cominciò a singhiozzare sulla spalla dell'amico.
Peter la guardò un po' impanicato ma ricambiò subito l'abbraccio e ebbe la buona idea di chiudere la porta con una ragnatela quando sentì delle voci in corridoio.
Passarono qualche minuto così, con Amelia che singhiozzava e Peter che cercava di calmarla finché lui non disse: -So che non è il momento giusto, ma se piangessi fiocchi di neve sarebbe fichissimo.- Amelia ridacchiò e cominciò a prendere dei respiri profondi per calmarsi del tutto.
-Oppure della lava. Non sarebbe bello piangere lava??-
Lei rise di nuovo e lo schiaffeggiò leggermente sul braccio prima di allontanarsi e sedersi sul letto. -Sembra più doloroso che bello.- Affermò asciugandosi le lacrime.
Peter andò a sederle accanto e le tirò una ciocca di capelli. -Doloroso ma comunque fichissimo.- Disse facendola sorridere esasperatamente. -Quindi quelle cose successe ultimamente...?- Chiese con prudenza, per paura che scoppiasse di nuovo a piangere, il che la fece sorridere divertita.
Rilasciò un sospiro sconsolato prima di spiegarsi. -Ho parlato con Ilenia.-
-Oh??- Fu l'unica cosa che Peter riuscì a dire. -Quindi le hai spiegato tutto?-
Amelia scosse la testa leggermente tenendo lo sguardo sul tappeto. -È successo prima, per questo avevo il velo fotostatico...-
-Oh... Allora hai...-
Ma prima che chiedesse altre spiegazioni Amy continuò. -Bucky mi ha baciata stamattina.-
Peter allora la guardò sorpreso. -Cosa?-
-Mi ha baciata. Dopo non avermi parlato per due settimane...-
-Perché non ti parlava?- Chiese Peter cercando di processare tutte le nuove informazioni che stava ricevendo dall'amica.
-Perché lo avevo baciato. Quando siamo andati in vacanza.-
Peter si alzò, un po' sconvolto. -Prima che tu continui... Sarà meglio che vada a prendere qualche snack consolatorio per ascoltare altre novità dal mondo sottosopra di Amy.- Disse facendola sorridere. -Arrivo subito. Intanto tu non tirare fuori di nuovo il muso lungo che non racconta niente a nessuno e si porta dietro tutte le emozioni represse.- Disse tra il serio e lo scherzo.
Amelia sorrise e fece apparire un portale davanti al ragazzo.
-Ah beh, comodo così.- Commentò Peter prima di saltare nel portale facendo una delle sue acrobazie da Spiderman.
Due minuti dopo riemerse dal portale con una vaschetta di gelato e due cucchiai, un pacchetto di biscotti e delle patatine.
-Hai preso le patatine di Clint- Mormorò Amelia lasciandosi scappare un singhiozzo mentre chiudeva il portale.
-Il sale gli fa salire la pressione, noi siamo giovani, possiamo mangiarle-
Amy ridacchiò e gli fece spazio. -È cominciato tutto il giorno del mio compleanno-
-Che è anche il mio compleanno- Commentò Peter sedendole accanto per poi aprire la vaschetta di gelato e darle un cucchiaio.
Lei infilò in bocca un cucchiaio di gelato.- Sì, va bene. Il giorno del nostro compleanno- Acconsentì alzando gli occhi al cielo.
-Meglio, continua.- Disse Peter prendendo il suo cellulare per far partire Taylor Swift.
-Il giorno del nostro compleanno... Mi avevano preparato una piccola festa ed ero così euforica, e poi ho cercato le mie scarpe e Bucky mi ha aiutata e poi alla spiaggia abbiamo ballato e...-
Amelia gli raccontò per filo e per segno tutto quello che era successo in quelle settimane: dal bacio, a Johnny, a Ilenia, fino ad arrivare al bacio di quella mattina.
Alla fine del racconto Peter la stava guardando a bocca aperta. -Amy... Come diamine funziona il tuo mondo?- Le domandò sconvolto.
Lei sospirò e si lasciò cadere all'indietro sul cuscino per poi infilarsi un biscotto in bocca. -A volte mi sembra di essere la protagonista di una fan fiction scritta male.- Affermò osservando il soffitto.
Peter rimase in silenzio per qualche minuto, pensando che in effetti sembrava davvero una fan fiction scritta male, ma comunque tornò a guardarla. -Quindi devi ancora parlare con Bucky?-
-Sì...-
-Devi farlo subito. Prima che decidiate qualcosa senza consultarvi-
-Ma non so cosa dirgli!- Protestò Amy guardando l'amico.
-Digli che lo ami!- Disse Peter esasperato.
Amy si zittì passandosi una mano tra i capelli. -Non ho detto che lo amo...- Disse piano mentre arrossiva.
Peter alzò gli occhi al cielo divertito. -Sì, come no... Allora comincia col dirgli che ti piace molto e che vuoi passare le serate a sbaciucchiarlo.- 
Amelia arrossì ancor di più e ridacchiò nervosamente. -Peter...-
-Se non glielo dici tu...- Ma non riuscì a finire la frase perché qualcuno bussò alla porta.
I due si guardarono con occhi spalancati, pensando che il soggetto della loro conversazione fosse fuori dalla porta.
-Avanti!- Esclamò Peter entusiasta, mentre Amy cercava di sistemarsi i capelli.
La maniglia si abbassò e...
-Non vi avevo detto di raggiungermi? Forza, devo presentarvi qualcuno.-
Peter alzò gli occhi al cielo. -Senti, Tony. Questo non è il momento- Affermò lasciando di sasso l'uomo.
Quest'ultimo guardò Amelia esterrefatto. -Tony??- Le chiese per poi tornare a guardare Peter.
Amelia cercò di non ridere guardando la scena.
Peter sembrò sorpreso di se stesso. -Scusi signor Stark, può raggiungerci dopo?-
Tony lo guardò ancor più esterrefatto. -Non so cosa stia succedendo, ma ora seguitemi.- Disse frastornato. -Volevo farvi conoscere questa persona da molto tempo e oggi è qui, anche se per poco-
-Oh, dobbiamo proprio?- Chiesero Amelia e Peter all'unisono.
L'uomo a questo punto sbuffò. -Muovetevi.- Disse tenendo spalancata la porta.
I due brontolarono e si alzarono per uscire dalla stanza mentre Freddie sbadigliava sonoramente.
Lo sguardo di Amelia andò a posarsi sulla porta accanto alla sua,chiedendosi dove fosse Bucky in quel momento e non sentì quello che stava dicendo Tony, finché non le strattonò il braccio.
-Cosa hai fatto a Peter? Non mi aveva mai chiamato per nome prima d'ora- Le sussurrò Tony seriamente preoccupato.
Amelia sorrise divertita. -Il piccoletto sta crescendo-
-Sei tu che lo stai rovinando- Le disse ricollegandosi al discorso di prima.
-Guardate che vi sento- Disser Peter entrando nell'ascensore.
Amy gli andò accanto e si scambiarono un sorriso mentre Tony mormorava qualcosa tra sè e sè.
-Quanto ci vorrà?- Chiese Peter guadagnandosi un'occhiataccia da quest'ultimo.
-Senti ragnetto, cosa...-
Ma proprio mentre le porte dell'ascensore stavano per chiudersi sentirono una porta aprirsi in corridoio e subito dopo qualcuno si era infilato nell'ascensore.
Ad Amelia si bloccò il respiro e si sentì arrossire mentre Bucky andava accanto a lei.
-Barnes- Disse Tony facendogli un cenno col capo.
-Stark- Rispose l'altro imitando il cenno.
-Salve signor Barnes, come ha passato laa mattinata? Ha dormito bene stanotte?- Chiese Peter dopo aver rivolto un sorriso divertito ad Amelia.
Tony e Bucky lo guardarono confusi mentre Amy gli rivolgeva uno sguardo truce.
-Ah... Bene, grazie- Rispose spostando lo sguardo da lui  ad Amelia.
-Fatto una buona colazione?- Chiese poi, al che Bucky lanciò un'occhiata ad Amelia, capendo che sapeva quello che era successo.
E dopo qualche secondo annuì. -Ottima direi.- Affermò.
Peter si lasciò scappare una risatina divertita mentre Amelia diventava sempre più rossa.
-Cosa... Amy!- Esclamò Tony mentre le porte dell'ascensore si aprivano.
-Cosa?- Chiese alzando lo sguardo su di lui con occhi spalancati, temendo che avesse capito di cosa stavano parlando.
-Hai trasformato l'ascensore in una pista di pattinaggio.- Puntualizzò tenendosi alla parete per non scivolare.
-Oh.- Disse Amelia notando che effettivamente il pavimento era ghiacciato.
Bucky intanto stava uscendo dall'ascensore e guardò verso Amelia. -Avete programmi?- Chiese cercando di sembrare indifferente.
Mentre Peter e Tony cercavano di stare in piedi, Amelia incontrò il suo sguardo. -Noi... Tony ci deve presentare qualcuno, prima di cena però...-
Tony guardò Amelia. -Poi usciamo a cena con questa persona-
-Chi è? Il presidente?- Chiese Peter arrampicandosi a testa in giù al soffitto quando stava per scivolare.
A quel punto le porte dell'ascensore si stavano chiudendo e Amelia guardò Bucky incerta e proprio quando rimaneva una piccola fessura le mimò con le labbra: "Dopo cena?"
Lei fece in tempo ad annuire prima che l'ascensore si chiudesse.
-Divertente Amy, ora puoi far sparire il ghiaccio?- Le chiese Tony.
"Quindi hai un appuntamento per sbaciucchiarti con Barnes dopo cena, mitico" Le disse telepaticamente Peter.
Amelia lanciò un'occhiataccia al soffitto mentre faceva sparire il ghiaccio e sospirò.
Si prospettava un lungo pomeriggio.
Arrivati al laboratorio sentirono un vociare entusiasta da uno dei tavoli e Amelia e Peter osservarono Tony mentre si dirigeva dove Bruce e un ragazzo -che doveva avere uno o due anni in più di Peter- stavano parlando.
-Mi dispiace dover interrompere i geni al lavoro, ma come promesso...- Disse Tony indicando il ragazzo. -Harley, loro sono Amelia e Peter. Amy, Peter, lui è Harley.- Affermò osservandoli come un padre orgoglioso.
Peter e il ragazzo si guardarno un po' titubanti, allora Amelia si avvicinò porgendogli la mano. -Harley.- Affermò con un sorriso gentile cercando di lasciare da parte tutte le cose successe fino a quel momento. -Tony mi ha parlato molto di te, l'orologio di Dora l'esploratrice e tutto il resto-
Harley sorrise divertito lanciando un'occhiata a Tony e le strinse la mano. -Sì, quell'orologio diverte sempre tutti. Purtroppo non ti ho mai sentita nominare fino a stamattina, quindi non posso tirare fuori storie imbarazzanti su di te-
Amy ridacchiò e guardò Tony. -Sì, Tony parla solo dei suoi figli preferiti.- Affermò facendo alzare gli occhi al cielo all'uomo.
-Figli?- Chiese Harley confuso.
-A Tony piace adottare ragazzini a caso che trova nel corso delle sue sventure- Affermò facendo ridere Bruce, il quale aveva smesso di lavorare ai suoi progetti per osservare l'interazione.
-Adottare?- Chiese confuso Harley.
-Sì, io, te e Peter- Disse indicando dietro di sè.
Peter allora si avvicinò ai due e strinse la mano ad Harley. -Piacere di conoscerti, credo di averti incrociato al MIT qualche volta- Disse cautamente.
Harley lo squadrò dall'alto in basso. -Sei il tipo che mi ha versato il caffè addosso.- Affermò annoiato.
Peter sembrò arrossire e fece un'espressione che fece ridere Amelia. -Non so di cosa tu stia parlando-
"Gli hai versato il caffè addosso?" Gli chiese Amelia telepaticamente.
"Mj mi aveva spinto!"
"Ora non dare la colpa a Mj"
-Sì che sei tu, non sono mica scemo- Gli disse Harley guardandolo male.
-Beh, ora che ci penso... Sì, credo sia successo tempo fa... Ma ovviamente non l'ho fatto di proposito, quindi possiamo lasciarci tutto alle spalle-
-Mh.- Disse Harley.
Tony si avvicinò e posò una mano sulla spalla di entrambi. -Ma guarda com'è piccolo il mondo!- Esclamò sempre sorridendo. -Venite, ho in mente un nuovo progetto e vorrei che mi aiutaste-
Ai due brillarono gli occhi e lo seguirono subito a una postazione del laboratorio.
Amy si avvicinò a Bruce, il quale stava sorridendo. -Non sai da quanto stava organizzando questa cosa- Le disse.
Lei guardò teneramente i tre. -Quindi sono incastrata qui, eh?- Scherzò facendolo ridere.
-Credi davvero che Tony ti lascerebbe andare via? Ha tutto programmato, lavorare al progetto insieme, andare a cena....-
-Ha organzzato anche una cena? Sul serio?- Chiese Amy sorpresa. -Beh, addio chiacchierata o litigata con Bucky allora...- Mormorò.
-Cosa?- Chiese Bruce distrattamente mentre scriveva qualche nota sul suo quaderno.
-Oh, niente...- Disse lei.
-Ma dov'é Amy?- Chiese Tony all'improvviso girandosi verso di loro. -Amy! Vieni qui-
Amelia sorrise divertita per il suo entusiasmo e andò a sedersi accanto a lui mentre Peter e Harley discutevano su come comincire il progetto. -Sai che non capisco niente di queste cose-
-Per questo ti ho portato un libro da colorare.- Affermò tirando fuori da uno dei cassetti un libretto per bambini di Iron man. -Ci sono anche i colori e gli adesivi.- Disse facendola ridere.
-Tu sì che mi conosci.-
-Ma sai colorare dentro i bordi?- Chiese Harley divertito mentre cominciava a colorare la tuta di Iron man.
-È maleducato- Osservò Peter. -Ma no, non lo sa fare-
Amelia guardò male i due. -Solo perché non vado al MIT non vuol dire che io sia stupida, sapete?-
-Ti stiamo solo prendendo in giro- Disse Peter mentre afferrava il cacciavite che gli aveva lanciato Harley.
-Amy è pure brava, ma si ostina a lavorare in mezzo a individui di dubbia moralità invece di andare all'università- Commentò Tony controllando qualche calcolo.
Amy sorrise divertita alzando gli occhi al cielo. -Non farmi pensare a quante mail dovevo cancellare ogni giorno con le tue finte proposte per le borse di studio- 
Tony alzò lo sguardo da un ologramma per osservarla. -Quali mail?-
-Dove lavori?- Chiese Harley nello stesso momento.
-Lavora con gli Avengers- Rispose subito Peter rimanendo concentrato sul progetto.
A quel punto Harley guardò Peter, poi Amy e poi Tony. -Tipo come segretaria?- Tony si portò una mano alla tempia e stava per rispondere quando Harley spalancò gli occhi. -Aspetta un momento... Tu sei Frost woman?- Chiese sorpreso.
Peter sembrò rendersi conto di quel che aveva combinato quindi mormorò qualcosa e andò verso Bruce.
-No, come segretaria. Ovvio.- Rispose Amy lanciando un'occhiataccia a Peter.
Harley alzò un sopracciglio scettico e guardò Peter tornare fingendo un'espressione innocente. -Ora mi direte che lui è Spiderman- Disse ridacchiando.
A quell'affermazione seguì un silenzio assordante nel laboratorio, al che Harley quasi si strozzò con l'acqua che stava bevendo. -Non potete fare sul serio.-
Amy, Tony e Peter ridacchiarono nervosamente.
-Ti pare...- Cominciò Amelia.
-Che idee ti fai?- Chiese subito dopo Peter.
Tony sospirò e alzò gli occhi al cielo. -Pensa quello che vuoi Harley- Poi lo osservò di sottecchi -Ma non dire niente a nessuno. Andate avanti col progetto ora- Disse poi mostrando ai due un nuovo ologramma. -Quali mail?- Chiese poi tornando a rivolgere l'attenzione ad Amelia.
Lei lo guardò confusa per poi ricordare di cosa stavano parlando prima che Peter spiferasse le loro identità segrete.
-Oh... Sì, c'era un periodo prima che accadesse quello che è successo in cui ricevevo mail da parte di varie università. Dicevano che avevo ricevuto una borsa di studio ma non avevo fatto domanda per nessuna, pensavo fossi tu a mandarle-
Tony la guardò offeso. -Secondo te uso questi stratagemmi complicati?-
-Sì.- Rispose subito lei.
-Così mi offendi. In realtà lo speravo, ero pronto a mandare dei soldi ai tuoi genitori per aiutarvi con l'università, questa era una delle ragioni per cui ti tenevo d'occhio.- Mormorò osservandola pensieroso.
-L'altra è perchè sei un ficcanaso rompiscatole- Disse lei facendolo ridere. -Allora da dove arrivavano?- Chiese poi.
Tony distolse lo sguardo per osservare come Peter e Harley lavoravano insieme e rimase in silenzio per un po'. -Amy...- Cominciò.
E fu tutto quello che le servì per capire. -Hydra.- Mormorò. -Era quello il loro piano originale allora-
-Temo di sì-
-Avrei dovuto rispondere, avrebbero preso me e avrebbero lasciato stare loro.- Affermò stringendo la matita che aveva in mano.
Tony andò dietro di lei e le posò una mano sulla spalla. -Sai che sarebbe andata a finire nello stesso modo, non torturarti con questi pensieri.- Sussurrò osservandola preoccupato.
-Ma...-
-Ti avrebbero seguita ovunque, lo sai-
Amy annuì leggermente. -Il pensiero che quelle mail fossero tue mi piaceva, ti faceva sembrare disperato.- Gli mormorò accennando un piccolo sorriso.
Tony alzò gli occhi al cielo divertito e la abbracciò. -Ora spegni i tuoi capelli Raperonzolo, o partirà l'allarme antincendio- Le sussurrò facendola ridacchiare.
-Scusa- Disse scuotendo la testa, facendo tornare i suoi capelli alla normalità. -Non mi accorgo mai quando lo faccio-
-Posso perdonarti- Disse soffiando su una parte della sua maglietta che era stata bruciacchiata. -Se smetti di torturarti con pensieri inutili- 
Amy sorrise tornando a colorare il libretto. -Ci proverò uomo di latta.- Mormorò facendolo ridacchiare prima che tornasse a seguire Peter e Harley.
Per il resto del pomeriggio in laboratorio cercò di non tornare a pensare alla nuova informazione e cercò di concentrarsi su quello che stava facendo, ogni tanto faceva qualche domanda sul progetto a Peter, oppure cercava di non ridere per i piccoli litigi che iniziavano Harley e Peter e che facevano impazzire Tony.
Ma il suo cervello aveva deciso di distrarsi pensando a cose più liete, ovvero il bacio di quella mattina e l'incontro con Bucky nell'ascensore. Ogni volta che riviveva la scena nella sua mente sentiva le farfalle nello stomaco e non poteva fare a meno di sorridere come una scema e ovviamente doveva ricordarsi continuamente che non poteva perdonarlo subito per un bacetto, ma doveva chiedergli spiegazioni e probabilmente delle scuse.
Ma appena si diceva questo, tornava a sorridere e arrossire pensando al bacio.
"So esattamente a cosa stai pensando" Le disse Peter telepaticamente.
"Oh, stai zitto"
"Se continui a sorridere in quel modo Tony comincerà a farti domande e se tu non dici niente..."
Amelia alzò lo sguardo su di lui. "Posso anche perdonarti per aver rivelato le nostre identità segrete da supereroi, ma se osi farti scappare una sola parola su questa cosa io giuro. Giuro che te ne pentirai Peter Parker."
Peter la guardò un po' impaurito. -Wow.- Disse ad alta voce, guadagnandosi delle occhiate confuse da Harley e Tony.
-Cosa state confabulando voi due?- Chiese quest'ultimo.
-Niente.- Disse Amelia ferma mantenendo il contatto visivo con Peter.
-Niente.- Ripeté lui.
Tony e Harley li guardarono incuriositi per un po' prima di tornare a fare quello che stavano facendo prima.
"Stavo scherzando" Disse Peter poco dopo. "Diventi aggressiva quando si tratta di Barnes, lo terrò a mente"
Amelia scosse la testa divertita. "Stai zitto" Gli disse per poi sentirlo ridacchiare.
Verso l'ora di cena Tony batté le mani annunciando che sarebbero andati fuori, quindi si ritrovarono tutti a camminare verso la macchina sportiva di Tony.
Sia Harley che Peter avevano allungato la mano verso la maniglia della portiera anteriore e quando se ne accorsero, si guardarono in cagnesco. Amelia alzò gli occhi al cielo e spinse entrambi per allontanarli. -I bambini che litigano vanno dietro.- Disse entrando al lato del passeggero per poi sbattere la porta in faccia ai due.
-È così aggressiva- Sentì mormorare Harley mentre entravano in macchina.
-E non hai visto niente- Gli rispose Peter.
-Vi sento- Disse Amelia osservando i due dallo specchietto retrovisore.
Harley si allungò appoggiando i gomiti su entrambi i sedili anteriori. -Allora Frostwoman, com'è essere la fidanzata di Spiderman?- Chiese divertito.
Amelia lo guardò male. -Cosa?-
-Io ce l'ho già la fidanzata- Protestò Peter cercando di inserire il viso sopra il sedile dato che si sentiva escluso.
-Non li guardate i cartoni animati sugli Avengers? Spiderman e Frost Woman non vanno mai d'accordo ma combattono sempre insieme e nell'ultimo episodio si sono baciati-
-Cosa???- Chiesero Peter e Amelia all'unisono.
-Avete sentito bene, il mio compagno di stanza è ossessionato da quei cartoni e non se ne perde mai una puntata- Disse con un sorrisetto soddisfatto vedendo come aveva sconcertato i due.
-Da quando in qua siamo in dei cartoni animati?- Chiese Amelia. -Non ci pagano i diritti?- Chiese subito dopo.
-I derivati vanno in beneficenza- Spiegò Harley alzando le spalle.
-Ma è fichissimo. Devo dirlo a Ned- Disse Peter tirando fuori il cellulare.
-Ma perché proprio una enemies to lovers con il ragnetto...- Si lamentò Amelia facendo ridere Harley.
-Comunque... Perché Tony ci ha abbandonati in una macchina dopo averci costretto a passare il pomeriggio insieme?- Chiese quest'ultimo indicando l'uomo che stava parlando al telefono fuori dalla macchina.
Amy osservò Tony intenerita. -Vuole che andiamo d'accordo-
-Se lo può sognare- Mormorano Peter e Harley allo stesso tempo facendole alzare gli occhi al cielo.
-Sentite voi due, ora fate uno sforzo e fate contento Tony, avete capito?- Disse osservandoli.
Harley si lasciò cadere di nuovo sul sedile e alzò gli occhi al cielo. -Ma come fai a sopportarlo?- Chiese indicando Peter.
-Hey!- Protestò Peter offeso. -Forse il problema sei tu-
-Io non sono il problema, tu lo sei.-
-Siete tutti e due il problema.- Affermò Amelia girandosi per guardarli meglio. -Siete due...- Non ebbe il tempo di trovare la parola giusta che Tony era entrato in macchina.
-Allora, pronti per andare a cena? Ho chiamato Pepper, ci raggiungerà con Morgan-
-Prontissimi- Mormorò Harley dietro di lui.
-A proposito...- Cominciò Amelia mentre erano per strada e Harley stava mostrando a Peter i cartoni di cui parlava. -Quanto ci metteremo?-
Tony la osservò per un millisecondo prima di tornare a guardare la strada. -Hai qualcosa di importante da fare?-
Amy cercò di non sospirare. -No, Wanda mi aveva chiesto di guardare una serie tv insieme-
-Mi dispiace ragazzina, serie tv rimandata a domani. Morgan non vede l'ora di vederti-
"Non è l'unica a non vedere l'ora di vederti"
Amelia alzò gli occhi al cielo al commento telepatico di Peter.
La cena fu più lunga di quanto aveva previsto. Certo, si divertì un mondo commentando i litigi tra Peter e Harley con Pepper e giocando con Morgan che cominciava a stare in piedi da sola, cosa che la fece sentire vecchia per qualche strano motivo.
Ma i pensieri tornavano sempre a Bucky. E visto che si erano fatte le nove passate decise di andare in bagno per mandargli un messaggio lontana da occhi indiscreti. Stava cercando di trovare le parole giuste quando Pepper entrò in bagno.
-Hey- Le disse con un sorriso caloroso. -Tony ha insistito per cambiare Morgan ma avevo bisogno di un momento di pace da quei tre, anche se Tony ha prenotato tutta la sala per noi loro la riempiono come farebbero cinquanta persone- Disse divertita mentre stendeva la piccola assonnata sul fasciatoio.
-Oh, ti capisco.- Disse Amelia divertita lasciando perdere le parole giuste e scrivendo velocemente "Non credo di riuscire stasera" per poi inviarlo a Bucky. -Lascia, faccio io- Disse avvicinandosi e prendendo la borsa dei pannollini dalla spalla di Pepper.
-Oh beh, grazie- Disse Pepper per poi avvicinarsi al lavandino per rinfrescarsi il viso.
Amy fece qualche faccia buffa a Morgan mentre la cambiava e sorrise quando la piccola ridacchiava. -Sei stanca Morgana?- Le sussurrò mentre sbadigliava per poi prenderla in braccio.
Pepper ridacchiò per il nomignolo della piccola. -Tu e Tony siete uguali- Disse prendendo la borsa dei pannollini.
-Guarda che mi offendo- Replicò Amy divertita.
-E guarda che io dico a Tony che ti offendi perché ti paragono a lui- Mormorò facendola ridacchiare. -Oppure devo dirgli che ti eri rifugiata in bagno per mandare messaggini?- Domandò per poi ridacchiare vedendo la sua espressione. -Quindi ti ho beccata? E io che stavo scherzando-
Amelia alzò gli occhi al cielo. -Non stavo facendo niente del genere- Ma poi si tradì tirando subito fuori il telefono dalla tasca quando lo sentì vibrare.
Pepper cercò di non ridere e aprì la porta per farla uscire. -Non dirò niente a nessuno signorina Mistero, puoi stare tranquilla- Disse facendole l'occhiolino.
Lei le sorrise grata e rimise il cellulare in tasca mentre tornava al tavolo con le due.
Un'altra ora passò con Tony che osservava divertito Peter e Harley che litigavano tra loro per una ricerca scientifica.
-Non dovresti sembrare così compiaciuto, stanno letteralmente litigando per la tua attenzione- Mormorò Amelia dandogli un pizzicotto.
-E che male c'è a nutrire un po' il mio ego? E poi si stanno divertnedo, guardali- Disse indicando come Harley aveva appena riso per la battuta di Peter e come quest'ultimo sembrava confuso ma al contempo compiaicuto.
-C'è che il tuo ego è abbastanza grande-
-È abbastanza sotto controllo negli ultimi anni- Disse Pepper.
-Visto? È abbastanza sotto controllo- Affermò Tony compiaciuto.
Lei alzò gli occhi al cielo divertita.
-Io l'ho conosciuto prima- Disse Harley infine con un sorriso.
-E questo cosa c'entra?- Chiese Peter. -E comunque io ci passo più tempo- Aggiunse poi.
Amelia decise di mettere fine alla discussione prima che degenerasse. -Io lo conosco da quando avevo otto anni e ci ho passato un sacco di tempo insieme, mi ha portato anche a Disneyland- Affermò zittendoli una volta per tutte.
Harley e Peter guardarono Tony, finché quest'ultimo non si alzò infilandosi la giacca. -Bene Amy, ora devo organizzare qualcosa con questi due per compensare il tuo Disneyland, grazie tante.-
-Quando vuoi- Rispose lei ridacchiando per poi alzarsi a sua volta e posare Morgan nel passeggino, dove continuò a dormire beata.
Mentre Pepper e Tony raccomandavano delle cose a Harley Amy andò ad abbracciare Peter da dietro. -Ti sei trovato un nuovo amico- Gli sussurrò.
-È insopportabile- Mormorò facendole alzare gli occhi al cielo. -Hai scritto a...-
-Oh, sì- Disse subito Aelia tirando fuori il cellulare. Come aveva fatto a dimenticarsi del messaggio?
Peter allungò il collo per sbirciare. -"Tranquilla, possiamo parlare domani"- Mormorò Peter leggendo il messaggio. -Da notare come ha scritto "parlare" e non "sbaciucchiare", sei delusa?- Le sussurrò guadagnandosi una sberla sul braccio, cosa che lo fece ridacchiare. -Sul serio però, se fa ancora l'idiota chiamami e ci penso io.- Disse guardandola seriamente. -E non provare a tenerti tutte quelle cose per te ancora una volta- Sussurrò mentre Tony si avvicinava.
-Ci proverò- Mormorò Amy un po' dispiaciuta per averlo fatto preoccupare.
-Andiamo?- Chiese Tony.
-Oh, io mi arrangio, grazie- Disse Amelia facendo apparire un portale che portava direttamente alla sua camera. -Puoi tenere sotto controllo Peter? A volte si mette nei guai senza accorgersene.- Mormorò a Harley.
-Devo proprio?- Chiese Harley annoiato, ma dopo l'occhiata di Amy annuì -Credo di poter fare questo sforzo... magari se lo vedo in giro per il campus lo invito a bere un caffè-
-Grazie- Disse Amelia abbracciandolo. -Magari qualche volta vi vengo a trovare e guardiamo quei cartoni-
-Sarebbe divertente- Acconsentì Harley.
-Lo sapete che vi sento?- Chiese Peter dietro di loro.
Amy e Harley si scambiarono un'occhiata divertita e alzarono le spalle a Peter.
Dopo aver fatto un'ultima carezza a Morgan e aver salutato tutti, Amelia scomparì nel portale.
Una volta in camera salutò Freddie, il quale miagolò affettuosamente seguendola con lo sguardo mentre usciva dalla camera.
Il corridoio era buio e da sotto la porta di Bucky non si filtrava nessuna luce, quindi sospirò.
Non voleva rischiare di andare a svegliarlo, quindi, dato che non sarebbe riuscita ad addormenatrsi aveva deciso di sfogarsi un po' sulla pista.
Mentre si allacciava i pattini ogni piccolo rumore echeggiava per tutta la pista, per un momento si immaginò di essere rimasta chiusa in una cattedrale per la notte.
Si alzò e cominciò a girare lungo il perimetro della pista ripassando mentalmente tutte le cose successe nella giornata. E ogni volta che passava ad un altro pensiero faceva una giravolta, così la superficie del ghiaccio fu presto ricoperta di cerchi e ghirigori quasi a voler riflettere i suoi tormenti.
Cercò di pensare a cosa avrebbe potuto dire a Bucky il giorno seguente e mormorò sotto voce parole su parole finché non sentì chiamare il suo nome.
Si girò subito verso l'entrata della pista e il suo cuore perse dei colpi. -James- Sussurrò piano, ma era abbastanza per echeggiare nella stanza.
-Freddie è venuto a graffiare alla mia porta,  ho pensato che magari eri tornata ma in camera non c'eri, così ho deciso di andare un po' in palestra e mentre passavo di qui ho sentito dei rumori.- Disse velocemente. -Ma se vuoi parlare domani io...-
Amy scosse la testa. -Meglio farlo adesso.- 
-Okay.- Sussurrò lui aspettandola, e vedendo che non si avvicinava sospirò e prese un paio di pattini dagli armadietti. -Sai che non sono un granché con il pattinaggio- Sussurrò mentre cercava di mantenere l'equilibrio per raggiungerla al centro della pista.
Lei sorrise leggermente ripensando all'ultima volta che erano stati lì insieme e a come avevano praticamente rovinato tutta la pista. -Credo di ricordarlo vagamente-
Bucky ridacchiò ma se ne pentì subito perché proprio in quel momento perse l'equilibrio. Amy fu subito davanti a lui e lo aiutò a ristabilizzarsi tenendolo per le mani.
-Grazie- Susssurrò piano guardandola negli occhi, e per un attimo Amelia si dimenticò di respirare dato che non osservava quegli occhi azzurri da così vicino da un po' di tempo.
Abbassò lo sguardo e fece per allontanarsi ma Bucky continuava a strigerle le mani, e quando rialzò lo sguardo su di lui tutto diventò nero per una frazione di secondo.
Subito dopo vide passare davanti a sè diverse scene.

Un attimo prima stava guardando Bucky, e quello dopo stava  rivedendo la spiaggia dove erano andati in vacanza. Lei e Bucky stavano danzando sulla spiaggia e subito dopo stavano ridendo e nuotando insieme tra le onde, poi il bacio e Bucky che si allontana.
Quando la sua immagine le passò accanto notò gli occhi lucidi e il viso tormentato da qualche pensiero e si sentì in colpa. Osservò un po' se stessa che osservava Bucky andarsene e fece la cosa che voleva fare quella sera, quindi lo seguì.
Non camminò per molto, perché lo trovò nascosto dietro una siepe poco prima dell'entrata della casa dove erano gli altri. Lo guardò confusa perché quella sera aveva pensato che fosse andato direttamente a letto, invece stava guardando verso la spiaggia. Più precisamente stava guardando lei, un piccolo puntino in mezzo al mare.
E rimase a guardarla finché lei non uscì dall'acqua e cominciò a salire le scale verso la casa, solo in quel momento tornò dentro.
Amy rimase confusa, ma non ebbe il tempo di cercare una spiegazione al comportamento di Bucky che la scena cambiò.

Ora si trovava nel corridoio fuori dalla sua camera, dalla luce sembrava sera.
All'improvviso la porta di Bucky si aprì e lui uscì in fretta, camminò velocemente fino alla porta di Amelia e alzò la mano per bussare per poi bloccarsi. Rimase lì davanti per un po' prima di allontanarsi e tornare verso la sua camera. Si girò altre due volte prima di arrendersi e tornare in camera chiudendo la porta.

A quella seguirono varie scene simili, quindi si trovò ad osservare Bucky provare a parlarle in ogni occasione prima di rinunciare e allontanarsi senza che lei si accorgesse di niente: durante gli allenamenti, mentre erano da soli in cucina, quando si incrociavano in corridoio, sulle scale e mentre mangiavano insieme agli altri.

-Amy...- Mormorò Bucky, e all'improvviso era di nuovo davanti a lui a stringergli le mani sulla pista di pattinaggio. -Come fai a farlo? Come quella volta in aeroporto...- Disse ricordando il loro primo incontro dove era successa una cosa simile.
Amy scosse la testa e si scusò.  -Non lo so, non l'ho fatto apposta, sembra che non abbia il controllo su questa cosa...-
-Ti è successo altre volte?- Chiese Bucky curioso.
Amy ci pensò un attimo e scosse di nuovo la testa. -Solo con te, sei sicuro di non essere tu a farlo?- Chiese facendolo sorridere.
-Sono certo di non essere io- Mormorò abbassando lo sguardo per poi tornare  a guardarla seriamente. -Comunque ora sai che ho provato a parlarti molte volte in queste settimane ma non ne ho mai trovato il coraggio. E so di essere stato un idiota e di averti ferita. Quando mi hai baciato alla spiaggia mi è sembrato di vivere un sogno, prima di cominciare a pensare a...-
Amelia lo osservò preoccupata che stesse per dire quello che temeva, ovvero che non provava le stesse cose che lei provava per lui.
-...Prima di pensare a tutti i motivi per cui non ti merito- Mormorò infine incontrando il suo sguardo. -E di come tu meriti qualcun altro, per questo quando ti vedevo passare del tempo con Johnny ero combattuto. Da una parte ero geloso perché... perché insomma, è ovvio che ha una cotta per te e vederti ridere con lui, e quando vi siete baciati durante la missione...- Bucky si fermò non sapendo come continuare e alzò lo sguardo frustato per un attimo verso il soffitto. -Dall'altra invece ero sollevato perché lui è esattamente il tipo di persona che meriteresti, socievole, divertente, gentile e...-
-E?- Chiese lei quando notò che si era bloccato un'altra volta.
Bucky sospirò con un sorriso leggero. -E soprattutto non è me- Disse infine.
-James...-
-No, è così. Ne hai già passate tante e di certo stare con qualcuno come me non è quello che meriti e di cui hai bisogno. E di certo io non merito di stare con una persona meravigliosa come te- Disse sussurrando l'ultima parte.
Amy lo osservò sorpresa, il cuore le batteva forte e stava cercando di dare un senso a quello che Bucky stava dicendo ma non riusciva a trovare le parole giuste, così rimase in silenzio.
Lui la guardò con uno sguardo che le implorava di dire qualcosa. -Stamattina...- Disse infine. -Stamattina mi ero deciso di parlarti e chiedere scusa. Volevo chiederti se potevamo tornare a essere amici ma mi è bastato vederti per non capirci più niente e.... Scusami ancora, capisco se sei arrabbiata con me e non vuoi...-
Amelia alla fine riuscì a riprendersi e gli strinse le mani. -Quando smetterai di parlare di te e mi lascerai dire qualcosa?- Domandò.
Bucky sembrò andare in panico. -Scusa, io...-
-James, Peter e Ned mi prendono in giro per la mia cotta da quando ci siamo incontrati, i miei sentimenti non cambiano così rapidamente.-
Lui la guardò sorpreso. -Hai una cotta per me dalla prima volta in cui ci siamo incontrati?- Chiese stupito e con tono un po' compiaciuto.
Amy arrossì e scosse la testa. -Non è questo il punto. Volevo dire che i miei sentimenti sono gli stessi. E farai meglio a trovare un po' di autostima perché se ti sento ancora dire che non sei abbastanza per me o chiunque altro passerò le giornate  a ripeterti tutti i motivi per cui sei una delle persone più preziose dell'universo e come meriti di essere felice.-
In quel momento fu Bucky a rimanere senza parole e la guardò con lo sguardo affettuoso che le era mancato tanto in quelle settimane.
-Vuoi... Voi uscire con me allora? Organizziamo un appuntamento e...- Si fermò improvvisamente sentendola ridere. -Cosa?- Chiese preoccupato che avesse davvero cambiato idea.
Amy scosse la testa divertita. -Niente, è che hai tirato fuori la tua aria da gentiluomo degli anni quaranta.- Disse facendolo sorridere. -Comunque sì, James. Voglio uscire con te.- Affermò per poi abbracciarlo.
Bucky sorrise e la avvolse in un abbraccio caloroso per poi darle un bacio sulla fronte. Amy alzò lo sguardo su di lui con un sorrisetto dipinto sulle labbra e gli occhi sognanti. -Perché prima di baciarmi mi hai fatto promettere di non picchiarti?- Chiese in un sussurro.
Lui le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio senza distogliere gli occhi dai suoi, che sembravano attrarlo come due calamite. -Una volta hai raccontato a tutti di aver preso a pugni un tizio per evitare che ti baciasse mentre giocavate a obbligo o verità-
-Oh.- Disse Amy divertita. -Beh, sentiti libero di baciarmi quando vuoi James, prometto di non prenderti a pugni.- Disse infine continuando ad abbracciarlo.
Bucky sorrise divertito e le accarezzò la guancia prima di posare un bacio sulle sue labbra.
Dopo il primo i due condivisero lo stesso sguardo colmo di sollievo e affetto e nello stesso momento si avvicinarono per baciarsi ancora, cosa che li fece sorridere come due scemi innamorati.
Quella sera la pista di pattinaggio del quartier generale fu riempita di risate, chiacchiere, altre scuse e ovviamente altri baci.































fine.























Hey, hey. Sto scherzando.





















scena post-credit:


-Senti? Hanno smesso di litigare ora- Disse Tony mentre girava ad una curva.
Pepper guardò nel sedile posteriore e sorrise divertita. -Sembrano andare molto d'accordo nel sonno.- Affermò.
Tony lanciò un'occhiata allo specchietto retrovisore e sorrise vedendo i due dormire quasi abbracciati. -Puoi fare loro una foto e mandarla a Amy?-
Pepper sorrise e acconsentì alla sua richiesta.
Dopo un po' Tony sbuffò. -Non ha ancora risposto?- 
-Non ti pare di essere un po' impaziente?- Gli chiese la moglie alzando gli occhi al cielo.
-Di solito risponde in due secondi, è sempre attaccata al cellulare-
-Beh, magari in questo momento ha qualcosa di meglio da fare-
Tony pensò qualche secondo per poi dire: -No, non credo-

















_Angolo autrice

Thanos ha schioccato le dita e mi ha fatta scomparire, date la colpa a lui, non a me.
Se vi consola tra i propositi del nuovo anno ho scritto di aggiornare più spesso quindi ci proverò seriamente questa volta.
Cosa ne pensate del capitolo? Ma soprattutto cosa ne pensate di Amy e Bucky? È quello che aspettavate, no?
O magari no, chi lo sa.
Spero che vi sia piaciuto e che non abbia fatto troppi errori perché voglio sbrigarmi ad aggiornare.
Ancora miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiille grazie a chi ha inserito la storia tra preferite/seguite/ ricordate, chi segue la storia silenziosamente e chi mi lascia sempre qualche commento.
Se avete voglia scrivete quello che pensate qui sotto, anche un "fai schifo" può andare.
Magari non proprio "fai schifo" ma insomma, avete capito.
Spero che stiate bene e che vi stiate prendendo cura di voi.
Ci vediamo al prossimo capitolo dove vedremo come si evolverà il rapporto tra Amy e Bucky e come gestiranno la cosa. Siete fiduciosi?
Alla prossima! :3
   
 
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