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Autore: ArrowVI    17/01/2022    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 13-2: Soldato


 



Andrew era perso nei suoi pensieri, in quel pomeriggio, disteso nell'erba a fissare il vuoto azzurro del cielo che si espandeva quasi all'infinito sopra di loro. Nella sua mente non c'era un singolo pensiero, ma così tanti che neanche lui fu in grado di concentrarsi su una singola cosa per volta.

Sospirò, poi si voltò lentamente alla sua sinistra.
C'era una donna dai lunghi capelli lunghi e bianchi, distesa al suo fianco e persa in un profondo sonno.


"Cosa sto facendo?"
Pensò il soldato, in un primo momento.
Se si fosse saputo che fosse in una relazione con un demone, cosa sarebbe successo al suo nome, alla sua famiglia?


"Non m'interessa."


Come avrebbe reagito Xernes, se avesse saputo che avesse nascosto la presenza di un demone abile come quello?


"Non sono fatti che lo riguardano."



A ogni sua domanda, seguirono istintivamente pensieri che in situazioni normali non avrebbe mai avuto.
Fu in quei momenti, insieme a quel demone, che finalmente riuscì a sentire di essere libero. 

Era un qualcosa di strano che Andrew non provò mai, prima di quel momento: l'unica cosa che gli interessava, in quei momenti, era solo di rimanere con lei.


Quando Lilith aprì gli occhi, svegliata dai movimenti del soldato, lo fissò per qualche istante con i suoi occhi argentei, incuriositi.
Poi sorrise.




* Fa pure. *
Disse Lucifer, con un tono misto a ironia e frustrazione.

Sono tutt'orecchi. *

Andrew ingoiò il suo stesso orgoglio per riuscire a parlare con qualcuno come Lucifer.
Il suo odio continuò a crescere dentro di lui, ma realizzò che dando libero sfogo ai suoi sentimenti non avrebbe giocato a suo vantaggio.

In situazioni normali non avrebbe mai fatto quella proposta... Ma, in quel momento, aveva solo una cosa in mente...

... E non erano i suoi doveri da soldato.


<< Ti serve un corpo per contenere la Pietra Filosofale, giusto? >>
Domandò a Lucifer, che rispose con un rapido cenno del capo.

Quindi? *
Rispose il demone, confuso da quella strana domanda.
In quell'istante Andrew indicò se stesso, mostrando uno sguardo deciso, senza però nascondere la sua rabbia e il suo odio verso Lucifer.

<< Allora usa me. Togli la Pietra del corpo di Lilith e usa il mio. >>



Davanti a quella proposta, Lucifer spalancò gli occhi in preda allo stupore.
Non riuscì a credere che quell'umano avesse potuto fargli una richiesta dal genere.


Neanche Xernes riuscì a credere a quelle parole. Rapidamente provò ad attirare l'attenzione del soldato per chiedergli spiegazioni, sperando che i colpi subiti da Lucifer, pochi minuti prima, l'avessero fatto impazzire e che non stesse dicendo sul serio.
Andrew, però, non si voltò: continuò a fissare Lucifer in silenzio, senza posare il suo sguardo su nessun altro.

Prima che Lilith potesse fare nulla, fu Lucifer a prendere ancora una volta la parola.


Sospirò, mentre uno sguardo annoiato e infastidito si fece rapidamente largo nel suo volto.

* Nonostante io ammiri il tuo coraggio e la tua determinazione, soldato, non riesco a capire se queste tue parole siano mossi dalla pazzia o semplice ignoranza. *
Andrew fissò il demone con uno sguardo confuso, quando disse quelle parole, non riuscendo a capire a cosa si riferisse.

Se vuoi fare un accordo, dovresti assicurarti che entrambe le fazioni ottengano qualcosa come risultato. Se dovessi accettare questa tua richiesta, ne usciremmo, molto probabilmente, entrambi a mani vuote. *
Continuò subito dopo, mentre Andrew continuò a non capire di cosa stesse parlando.


Stai sprecando il tempo di tutti, ma dalla tua espressione credo di poter intuire che la tua non sia pazzia ma solamente ignoranza. Quindi permettimi di esporre brevemente i problemi dietro a questa tua ridicola richiesta... *
Continuò il demone, schiarendosi subito dopo la voce.


Per prima cosa... Nonostante sia vero che io necessiti di un corpo per contenere la Pietra Filosofale che si trova, attualmente, dentro Lilith, non posso usare qualsiasi contenitore. Se dovessi estrarre la Pietra dal corpo di Lilith e dovessi inserirla dentro il tuo, non posso dire con certezza se il tuo corpo sia in grado di sostenere l'energia di una Pietra Filosofale. Nel peggiore dei casi, la Pietra ti ucciderebbe e perderebbe il controllo. E non posso permettermi questo rischio. *
Spiegò il demone, per poi passare rapidamente al secondo punto senza dare tempo ad Andromeda di controbattere.

Secondo punto. Supponiamo che il tuo corpo sia in grado di sopportare l'energia della Pietra Filosofale, ci sarebbe comunque un problema che non penso ti andrebbe a genio. Se dovessi estrarre la Pietra dal corpo di Lilith, lei tornerebbe nello stato in cui si trovava prima che la usassi come contenitore. Non penso serva dire altro, spero? *
Quelle parole fecero impallidire Andrew.

<< Stai mentendo... >>
Fu l'unica cosa che Andrew riuscì a borbottare. 
Lucifer scosse la testa.

No, non sto mentendo. Non posso mentire, è la mia maledizione. Ogni demone di prima, e di seconda, generazione possiede una maledizione unica a loro. Anche se non mi credete, sono sicuro che Iris possa confermare questa cosa: anche lei, un demone di seconda generazione, ha la sua maledizione. *
Non appena disse quelle parole, tutti posarono il loro sguardo su Iris, che rapidamente confermò che le parole di Lucifer fossero vere.

<< Una "maledizione"? Cosa sarebbe? >>
Domandò Xane, ma Lucifer non gli diede alcuna risposta.

Ho sprecato abbastanza tempo, se volete spiegazioni su questa cosa, inutile, chiedete pure a Iris. *
Sbuffò il demone subito dopo, per poi fare cenno a Lilith di seguirlo dentro il portale che aprì qualche minuto prima.

* Inoltre non posso neanche permettere a Lilith di mantenere il controllo sul suo stesso corpo. Non so voi, ma se io fossi ucciso da qualcuno e poi riportato in vita, non vorrei assolutamente restare vicino al mio assassino. Suppongo Lilith la pensi allo stesso modo, non ho forse ragione? *


In quell'istante Lilith abbassò lo sguardo, per poi fare una domanda al suo vecchio superiore.

<< Puoi darmi un minuto per dirgli un'ultima cosa? >>
Domandò la donna, mentre Lucifer la fissò con occhi annoiati e infastiditi.

Non abbiamo già perso abbastanza tempo, Lilith? Mi sembra quasi di essere rimasto qui per settimane. *
Controbatté il demone, dando poi il permesso alla donna di fare ciò che voleva.

Fa pure. *
Aggiunse subito dopo, facendole un rapido cenno annoiato con la mano.



Sospirando, e cercando di farsi coraggio, Lilith si mosse lentamente verso Andromeda che, nel mentre, s'inginocchiò nel terreno, occhi persi nel vuoto e pallido in volto.
Non appena lo raggiunse lo chiamò per nome, sperando di essere in grado di fargli sollevare lo sguardo, ma il soldato non ci riuscì.

"Mi dispiace..."
Disse il soldato, portandosi le mani al volto, quando lei lo raggiunse.

<< Mi piacevi di più quando eri serio e deciso, Andrew. >>
Ridacchiò la donna demone, senza però riuscire a nascondere la sua amarezza.
Il soldato non riuscì a guardarla negli occhi.

Lentamente s'inginocchiò nel terreno anche lei, avvolgendo il soldato in un abbraccio malinconico, dal quale non si sarebbe voluta più staccare.


<< Grazie. >>
Bastò quella parola a far scoppiare il soldato, che cominciò a singhiozzare come un bambino a cui era stato tolto un giocattolo.
Non servì altro, nessuna parola o nessun gesto. Sapevano entrambi che i momenti che trascorsero insieme furono i più bei momenti della loro vita, e nessuno dei due fu in grado di cancellarli dalla loro mente neanche dopo così tanti anni.


<< Vivi la tua vita, Andrew, e lascia il passato alle spalle. Non voglio trascinarti nell'abisso insieme a me. >>
Con quelle ultime parole, Lilith lasciò andare il suo compagno che nel mentre smise di singhiozzare, senza però riuscire a sollevare lo sguardo.


Poi si voltò verso Ehra. Aveva qualcosa da dire anche a lei.

<< Sei Ehra, giusto? Da quanto ho capito, sei una esperta delle Pietre Filosofali? >>
Domandò la donna demone.

Ehra sospirò, mostrando uno sguardo dispiaciuto e colpevole.

<< So una cosa o due, su questo argomento... >>
Rispose Ehra, sospirando.

<< Quando Lucifer avrà sigillato definitivamente suo fratello con il potere della Pietra dentro di me, non gli servirò più. Per questo voglio chiederti un favore. >>
Continuò Lilith, attirando sia l'attenzione di Lucifer che quella di Andrew.

<< Quando arriverà quel momento... Quando non gli servirò più... In quel momento a lui non importerà se dovessi morire. >>
Andrew sollevò istintivamente lo sguardo, posandolo finalmente su Lilith non riuscendo ad accettare quella sua richiesta.

<< No, non permetterò che accada! >>
Esclamò.
Lilith, però, non sembrò felice di sentire quelle parole.

<< Andrew... Questo non è vivere! >>
Ruggì la donna, stringendo un pugno dalla rabbia e digrignando i denti.

<< Intrappolata in un corpo che non è più il mio, legata per sempre al mio assassino... Voglio essere libera da questo incubo una volta per tutte. >>
Continuò subito dopo.
Andrew non riuscì a risponderle nulla.

<< So che la mia richiesta possa sembrare egoista, considerando che non ci siamo mai neanche presentate a vicenda. Non ci conosciamo, per cui non dovrebbe neanche importarti di me... Ma se provi anche solo un minimo di empatia nei miei confronti, ti prego di soddisfare questa mia unica richiesta. Per voi non sarebbe pericoloso... Ovviamente non potete farlo ora, lui non ve lo permetterebbe. Ho aspettato diciassette anni, posso aspettare ancora un pochino. >>
Ehra all'inizio sembrò preoccupata dall'accettare quella richiesta.

Osservò lo sguardo di Lucifer per un istante, notando che fosse infastidito, poi si rivolse ancora una volta a Lilith.

<< La tua situazione attuale... Voglio aiutarti. Troverò un modo, hai la mia parola. >>



Non appena Ehra disse quelle parole, Lilith sorrise.
Senza dire altro si diresse verso il portale che Lucifer aprì qualche minuto prima, entrando al suo interno senza proferire alcuna parola e scomparendo dalla scena.
Lucifer la seguì a ruota, senza dire nient'altro.

Non appena il portale si chiuse, un silenzio tombale cadde all'interno di quella stanza, rotto solamente dai respiri ancora pesanti di Andrew.



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Fine del capitolo 13-2, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
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