Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Juliet8198    19/01/2022    3 recensioni
Seokjin era l'ombra di se stesso dall'incidente. Un anno di terapia. Un anno di depressione clinica. Un anno in cui la sua personalità brillante e perennemente concentrata sul lato positivo della vita si era spenta come una candela, lasciando dietro di sé solo un fantasma che i suoi amici non riuscivano a riconoscere. Dall'incidente, la solitudine a cui il destino lo aveva sottoposto pesava su di lui più di quanto avrebbe potuto prevedere.
Yona aveva imparato sin da piccola a non credere nei legami a lungo termine. Quale significato aveva trovare la propria anima gemella? I suoi genitori avevano divorziato pur essendo fatti l'uno per l'altra e lei aveva una vita perfettamente felice pur non potendo congiungersi con la sua metà. Aveva imparato che la solitudine a cui il destino l'aveva sottoposta dalla nascita non le avrebbe impedito di diventare una persona completa.
Una scatenata insegnante di inglese, inguaribile nerd e sfegatata amante di musical dai discutibili metodi didattici, riuscirà a scuotere una persona così persa nella propria solitudine e a salvarla da se stessa?
SOULMATE AU
Quarto libro del JU
Questa storia fa parte di un universo integrato. Non è però necessario aver letto
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Diana appoggiò l'archetto sul suo ventre, passandosi poi distrattamente il pollice sui calli presenti sui suoi polpastrelli. La pelle indurita e insensibile non le dava fastidio. La considerava una medaglia d'onore ai suoi sforzi e alle sue ore e ore di prove giornaliere. Era un motivo di vanto. Quando era soprappensiero, però, per qualche motivo si trovava grattare le zone scolorite, testandone la durezza con gesti via via più incisivi. 

 

Cessò solo quando una vibrazione attirò la sua attenzione sulla tasca dei suoi pantaloni. Sollevando lo sguardo, vide il direttore d'orchestra parlare con il primo violino, probabilmente per definire i dettagli del secondo attacco della melodia principale, mentre il resto della sezione degli archi si sollevava già dalle sedie per riporre gli strumenti nella propria custodia. Vedendo ciò, estrasse il cellulare e guardò il mittente del messaggio che le era arrivato. 

 

Da: Yoongi ♥️

Sei libera oggi pom... 

 

La giovane strinse le labbra. Aprirlo o non aprirlo? I suoi occhi ripassarono almeno una decina di volte sull'inizio della frase. Era raro che i suoi messaggi iniziassero in modo così diretto. Di solito trovava un modo molto più contorto per chiederle se era libera e se voleva fare qualcosa. Traendo un sospiro, toccò l'icona della chat. 

 

Da: Yoongi♥️

Sei libera oggi pomeriggio? 

 

Normalmente, Diana lo avrebbe facilitato rispondendogli in maniera chiara e concisa in modo che capisse che era disponibile a qualsiasi cosa lui volesse proporre. Era il suo modo per incoraggiarlo a farsi più avanti con lei, a prendere maggiormente l'iniziativa. Quella mattina, però, non era in vena di essere accondiscendente. 

 

Tu:

Avevo le prove solo alla mattina. 

 

Arricciando le labbra, inviò il messaggio, iniziando ad alzarsi in piedi per riporre il violoncello all'interno della custodia. 

 

"Beccati questo, Min Yoongi."

 

Non gli avrebbe chiesto perché le faceva quella domanda e non avrebbe risposto direttamente di sì. Era arrivato il momento che la sua anima gemella iniziasse a muovere un po' le sue gambe. 

 

Da: Yoongi ♥️

Ti andrebbe di venire in studio? 

 

Diana, dopo aver letto il messaggio, si bloccò. Quella sì che era una novità. Una richiesta diretta? Sollevando un sopracciglio, rimase immobile con il dito sospeso sulla tastiera. Ok, forse ci stava iniziando a mettere un briciolo di impegno. Oppure aveva percepito il suo pessimo umore e voleva cercare di arginare la tempesta prima che si trasformasse in tragedia. Riponendo il telefono nella tasca, riprese a sistemare i suoi spartiti e a infilarli nella borsa. Dirigendosi verso l'uscita della sala prove, trasse un profondo respiro e indossò la mascherina scura nascondendo le sue onde dorate sotto un cappello. Piccoli accorgimenti per girare per Seoul senza essere notata dalle fan di passaggio. 

 

Tu:

Ok. 

 

 

 

Fermandosi davanti alla porta di vetro del Genius Lab, rimase con il dito sospeso sul tastierino dove avrebbe dovuto digitare la password d'ingresso. Poi, stringendo la bocca, spostò la mano fino a raggiungere il citofono accanto a esso. Premendo dolcemente, sentì il tintinnio del campanello risuonare all'interno della stanza e scorse una vaga ombra che si muoveva, avvicinandosi velocemente a lei. Quando il volto di Yoongi emerse dallo spiraglio sulla soglia e la vide, un'espressione confusa prese possesso del suo volto. 

 

-Potevi entrare direttamente. 

 

Diana distolse gli occhi, poggiandoli sulla sua borsa a tracolla. 

 

-Non volevo disturbare- disse con tono piatto. Dal silenzio di lui, era evidente che avesse percepito il suo grado di insoddisfazione perché, in effetti, lei non rispondeva mai a quel modo. Mentre la sua anima gemella si allontanava per farla entrare, lo sentì infatti borbottare a fior di labbra.

 

-Lo sai che puoi entrare quando vuoi. Il citofono non è lì per te... 

 

Diana, voltandosi per chiudere la porta, sollevò un sopracciglio. Lo sapeva? Lui di certo non l'aveva mai detto chiaramente. Un giorno, poco dopo che lei si era trasferita a Seoul, le aveva semplicemente lasciato in mano un pezzo di carta con la combinazione numerica della password dicendo "Usala per entrare". Non le aveva mai detto che gli faceva piacere averla lì. Glielo aveva fatto intendere, a modo suo. Ma non aveva mai fatto lo sforzo di guardarla e dirle chiaro e tondo: "Vorrei che venissi qui a passare del tempo insieme ogni tanto". 

 

Traendo un altro lieve sospiro, si girò e lo trovò già seduto alla sua seduta ergonomica. Invece di avere gli occhi piantati al computer, però, aveva il viso rivolto verso di lei e le sopracciglia appena contratte, come se stesse pensando con intensità a qualcosa. Diana, cercando di ignorare il suo sguardo attento, abbassò gli occhi al pavimento e si diresse verso la sedia pieghevole riposta al lato della gigantesca scrivania, aprendola con un colpo secco per sistemarla accanto a lui. 

 

Yoongi, però, rimase in silenzio. 

 

-Mi volevi far sentire qualcosa di nuovo? Come stanno procedendo le tracce per il mixtape?- chiese allora lei, concentrandosi sui due schermi di computer che riportavano il programma di composizione perennemente aperto e le strisce di onde sonore impilate l'una sopra l'altra. Lui, allora, sibilò leggermente a labbra schiuse, come aveva l'abitudine di fare prima di iniziare una frase. 

 

-Ho rimasto Honsool e Set me free che non mi convincono. Sto continuando a cambiare i versi e a registrare le armonie ma... ancora non riesco a trovare cosa non va.

 

Diana annuì distrattamente, mantenendo lo sguardo sugli schermi mentre osservava il cursore viaggiare sulle strisce blu senza una meta. Poi, però, la piccola freccia si fermò. La ragazza si aspettava che avrebbe cliccato il tasto play per farle sentire la traccia, ma il mouse non emise alcun rumore. Fu solo il giovane a rompere il silenzio, traendo un respiro profondo. 

 

-Ti ricordi il nostro primo bacio? 

 

La ragazza sollevò le sopracciglia. 

 

E quella da dove gli veniva? 

 

Nonostante la frase completamente casuale, la giovane si ritrovò a sollevare gli angoli della bocca, mentre la sua mente disseppelliva il ricordo dai recessi della sua memoria. 

 

-Intendi dire quando hai usato quella assurda scusa per cui la mia sedia era troppo scomoda per farmi sedere sulle tue gambe? 

 

Sul momento, Diana ricordava di essere arrossita violentemente e di aver guardato il ragazzo con occhi spalancati. Poi, spostandosi con estrema prudenza, si era appoggiata delicatamente su di lui, cercando di trattenere il suo peso il più possibile. Lui, però, le aveva circondato prontamente la vita con il braccio, portandola a incollare la schiena al suo petto asciutto e facendo sparire tutta l'aria dai suoi polmoni. E mentre lei cercava di riportare la sua temperatura corporea a un livello normale concentrandosi sullo schermo davanti a sé, lui, con una stupida battuta, la fece voltare all'indietro. E in quel momento catturò le labbra di lei nelle sue, portandola direttamente all'autocombustione. 

 

-Quella sedia è troppo scomoda. 

 

Diana sbatté le palpebre numerose volte quando la sua testa iniziò a sovrapporre la realtà con il ricordo, prima di accorgersi che Yoongi si era allontanato leggermente dalla scrivania, creando uno spazio sufficiente a farla passare e guardandola con un sorrisetto accennato sulle labbra sottili. Lei, piegando il capo, lo scrutò per un istante. Poi, distogliendo lo sguardo, si alzò e andò a sedersi sulle gambe della sua anima gemella, accomodandosi senza cerimonie e appoggiando direttamente la schiena al suo corpo. 

 

Il tepore del legame le era mancato. 

 

Non appena si avvicinò a lui, il piacevole calore ricominciò a scorrere abbondantemente tra di loro, in maniera così generosa da poter quasi essere interpretato come una sorta di rimprovero del legame per aver passato così tanto tempo separati. Sospirando per via della sensazione di immediato sollievo, socchiuse gli occhi, tornando a concentrare lo sguardo davanti a sé. 

 

"Quale sarà la tua prossima mossa, Min?" 

 

-Di. 

 

La ragazza emise un mormorio per indicare che ascoltava, in attesa delle parole di lui. 

 

-Cosa c'è che non va? 

 

Diana si voltò di scatto verso il giovane, che aveva lo sguardo focalizzato su di lei e gli occhi concentrati in un'espressione di pura serietà. E lei seppe, in quel momento, di avere la sua più totale e assoluta attenzione. 

 

-Di cosa parli?- chiese con tono fin troppo evidente, deglutendo. Lui tese le labbra, ma non distolse lo sguardo dal suo e mantenne un'espressione conciliante sul resto del suo viso, forse a indicare che voleva solo capire e non dare inizio a  una guerra. 

 

-Parlo di stamattina. E di ieri notte. E di tutte le settimane precedenti, in cui sembravi ogni giorno più stanca e più distante.

 

La ragazza non fuggì dai suoi occhi scuri. Non avrebbe avuto senso. La guardavano con un misto di apprensione e confusione, unite a una sorta di determinazione che gli animava il volto intero. Forse per qualcun altro quei dettagli sarebbero stati impossibili da carpire dal volto enigmatico di Min Yoongi, ma non per lei. Lei aveva imparato a leggerne le sfumature alla perfezione.

 

-E del fatto che stai scappando da me. 

 

Diana, allora, abbassò il capo, concentrandosi sui calli nelle sue dita e ricominciando a raspare sulla pelle indurita, mentre radunava le parole nel suo cervello, prima di scomporle e radunarle in nuove combinazioni. 

 

-Di. 

 

La ragazza vide le braccia della sua anima gemella stringersi attorno alla sua vita, avvicinandola ulteriormente a lui, portandola a deglutire ancora una volta.

 

-Sai che sono stupido. Sai che per me gli esseri umani sono più difficili da interpretare dell'algebra. Perciò, se non mi dici cosa c'è che non va, io non sono abbastanza intelligente da capirlo da solo. Ma riesco a vedere che non stai bene e voglio capire il perché. 

 

Diana socchiuse le palpebre. Era arrivato il momento. Doveva dirglielo. Lui si era preso il tempo di mettere da parte il lavoro e di chiederle direttamente qual era il problema perciò era evidente che fosse pronto ad ascoltarla. 

 

Poteva farcela. 

 

Era semplice, in fondo. 

 

Bastava dirlo. 

 

-Non riesco a dormire quando tu non ci sei. 

 

La ragazza strinse le labbra mentre sentiva le lacrime di frustrazione salirle agli occhi e portarla a sbattere le palpebre per cancellare il fastidioso bruciore. Quando la sua lingua era stata in procinto di pronunciare tutta la verità, era come se qualcuno ne avesse preso il possesso, sostituendo invece le parole con quella mezza versione dell'intero problema. 

 

Perché era così difficile? 

 

"Soffro di attacchi di panico." 

 

Semplice. Eppure c'era quella paura così trincerata in lei. Quella paura che non riusciva a sradicare neanche tirando con tutte le sue forze per farla andare via. Non del giudizio di lui. Ma di essere un peso per lui. Di aggiungere stress e preoccupazione su di lui, che già combatteva con la sua di salute mentale. Non era giusto che lei abbandonasse il peso della sua problematica su di lui. Non era giusto che gli gettasse addosso le sue stupide, assurde paranoie. 

 

Non poteva. 

 

-Ho provato anche a prendere dei sonniferi ma... come acqua- continuò con una piega amara sulla bocca. Lo sentì appoggiare il mento sulla sua spalla, avvicinando ancora di più il viso per guardarla. 

 

-Ti hanno prescritto dei sonniferi? Sei andata dal medico?

 

Il lieve tono di allarme nella sua voce la portò a bloccare la replica che si era spinta fino alla punta della sua lingua. 

 

"Sì, certo, insieme allo Xanax..." 

 

-Succede solo quando io non ci sono?

 

Diana annuì silenziosamente, intrecciando le mani in una morsa nervosa e incastrandole in mezzo alle sue cosce. Poi, con labbra tremanti, si forzò a ricominciare a parlare. 

 

-Non riesco a chiudere occhio fino a che non rientri a casa, qualsiasi orario sia. Non importa quanto sono stremata. Continuo a guardare l'orologio ogni dieci minuti, per poi ritrovarmi a fissare il soffitto con le palpebre spalancate. 

 

Yoongi emise un secco sbuffo dal naso. Poi, appoggiò le labbra sul breve tratto di pelle della sua spalla lasciato libero dal maglione. 

 

-Ero sempre stato convinto che fossi addormentata quando tornavo dato che non ti muovevi... 

 

La ragazza chiuse gli occhi, stringendo ancora di più la bocca. 

 

-Fingevo. Ogni volta- replicò con voce incerta e vagamente altalenante nel tono. La sua anima gemella sciolse un braccio dalla presa nella sua vita e lo sollevò per scostarle i capelli dietro all'orecchio, in modo da rendere il suo profilo più accessibile alla sua vista. 

 

-Scusami. 

 

Diana si voltò verso di lui, nonostante il terrore che le arpionava il cuore al pensiero di incontrare la sua espressione e trovare anche solo una minima traccia di rifiuto o di ribrezzo nei confronti delle sue stupide problematiche. Invece, quello che vi trovò fu rimorso e una traccia di autocommiserazione. 

 

-Per colpa del mixtape non ho fatto altro che trascurarti senza considerare le tue necessità. Ero talmente distratto dal lavoro da non accorgermi nemmeno che il problema era di questo genere. 

 

Poi, concentrando lo sguardo ancora più intensamente su di lei, appoggiò delicatamente le labbra sulle sue. 

 

-Dimmi cosa posso fare- mormorò, rimanendo a un soffio dal suo viso e sfiorando il suo naso, prima di lasciarle un altro breve bacio. Non un bacio di passione e lussuria ma uno che indicava la sua vicinanza e disponibilità. Racchiudeva in modo semplice ma genuino la sua cura e la sua attenzione, il suo timido affetto. Diana, allora, emise un lungo, tremante sospiro prima di appoggiare la fronte alla sua e chiudere gli occhi. 

 

-Mezzanotte. 

 

La ragazza riaprì gli occhi, guardandolo con una traccia di implorazione dipinta sul viso.

 

-Non fare più tardi di mezzanotte. È tutto ciò che ti chiedo. 

 

Yoongi, prontamente, annuì sospirando, mentre si avvicinava per un nuovo bacio che indugiò maggiormente sulle sue labbra. 

 

-Affare fatto. A mezzanotte sarò a letto accanto a te. Promesso. 

 

Diana annuì a sua volta, chiudendo le palpebre mentre il sollievo la investiva come uno tsunami e prendeva il sopravvento sulla sua emotività, portandola a nascondere il volto nell'incavo del collo di lui e a incastrare le braccia dietro alla sua nuca, stringendolo a sé.

 

 

ANGOLO AUTRICE 

 

Buongiornino. Ecco la risoluzione che tutti stavamo aspettando... o forse no? Il problema sembra ancora essere rimasto in parte insoluto ma, ehi, cosa vi aspettavate? Siamo ancora all’inizio della storia, babes 😝 ne abbiamo di acqua da far passare sotto i ponti. È ora che torniamo a vedere come sono messi i nostri cari protagonisti, sopratutto contando che Jin è finalmente uscito dalla sua caverna. E si sta avvicinando velocemente la prima serata musical.... 👀 previsioni su come andranno le cose?

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Juliet8198