Il rumore bianco è un particolare tipo di rumore caratterizzato dall'assenza di periodicità nel tempo e da ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze.

Rumori bianchi che facevano fiorire un sorriso consolatorio sulle sue labbra appassite: lo scorrere della cascata nel lago presso la sua casetta al limitare della foresta a Yakushima; il frusciare della bora tra le foglie degli alberi nelle fredde notti di gennaio; lo scoppiettare del fuoco nel caminetto; lo sfrigolare della carne sulla brace; il chiacchiericcio delle persone nei giorni di festa; il frinire delle cicale durante le calde sere estive; lo sciabordare del mare che bagnava le coste dell'isola.

Se si concentrava sui pensieri, poteva volare; se si concentrava sui desideri, allora poteva solo cadere.

C'era altro, però…
Una lieve risata, il ribollire del sangue come fuoco ardente e veleno di vipera nelle vene, il respiro affannoso, l'infrangersi del male nel suo cervello simile a burrascose onde contro gli scogli. Sentiva la vibrazione avvicinarsi, il volume si alzava, la frequenza diventava sempre più insistente fino a occupare la mente, fino a riempirla e a svuotarla di ogni residuo di desideri alieni.
Era un ritmo che conosceva bene: era il suono della maledizione del Diavolo che si risvegliava.

Se si concentrava sui pensieri, poteva volare; se si concentrava sui desideri, allora poteva solo cadere.

Quando la sua mente non era abbastanza focalizzata, la decadente melodia si riversava nell'atmosfera, ossessiva, perseguitante. In quel modo, con la sua frequenza costante, riusciva a sovrastare ogni altro suono che scandiva il tempo della frenetica vita dell'isola di Yakushima, imponendosi come l'unica sinfonia che potesse avvertire il suo udito, l'unico ritmo che potessero seguire il suo cuore e il suo corpo e la sua mente.
Jin non osava desiderare che smettesse, che lo lasciasse in pace, no. Non osava sperare tanto: sapeva di non disporre ancora della forza mentale per affrontare il demone su un terreno tanto scosceso. E allora si consolava pensando che poteva, però, concentrarsi per riprendere possesso dei proprio pensieri, della propria mente; e abbassare il volume del suono del flauto del demone fino a ridurlo a una stridente melodia di sottofondo, un rumore bianco con cui Jin si ritrovava costretto a convivere.
Era ben cosciente del fatto che avrebbe potuto trasformarsi nel suo schiavo, nel suo serpente incantato, nel suo burattino danzante – ma se si fosse concentrato sui suoi pensieri, allora avrebbe potuto volare; se si fosse concentrato sui suoi desideri, sarebbe solo caduto… se si fosse concentrato sui suoi pensieri, avrebbe potuto volare; se si fosse concentrato sui suoi…

Desideri?

Non gli erano concessi desideri.

Bolliva e fischiava il sangue dannato nelle vene come acqua sul fuoco.


N/D: qualcuno ha scoperto i rumori bianchi grazie a una certa personcina su questo sito lol
ho usato parecchie volte queste metafore di melodia e roba varia per riferirmi al Gene Devil (ma anche ai morti che invoca Wei Wuxian in Mdzs) ma le trovo calzanti quindi beccatevele <3