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Autore: Angela Rosa    22/01/2022    0 recensioni
I loro cuori, collegati per l'ultima volta insieme, sembrarono tornare a battere all'unisono.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie '"Fred..." , "Si, Granger?"'
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Hermione camminava su e giù sul pianerottolo della sua stanza, scaldandosi le braccia.
Grimmauld Place era tornata ad essere fredda e malridotta dopo che la famiglia Weasley aveva lasciato Sirius da solo.
Il palazzo riprese le vecchie sembianze decadenti e logorate, le stesse di quando l’Ordine, decise di farne il loro Quartier Generale.
L'impressione che fosse il periodo di Natale in quella grande casa, si avvertiva solo in cucina, addobbata per la festività, nel resto del palazzo, i muri, le porte, le stanze, le finestre, trasudavano un senso di inquietudine e di tristezza.

La strega non appena udì qualcuno scendere in cucina per fare colazione saltò giù dalle scale ed entrò nell’ala più calda e vivibile della casa. Al grande tavolo posto al centro della stanza erano già seduti il signor Weasley, che stava decisamente meglio dopo l'aggressione al Ministero, Lupin e Tonks.
Lei prese a sedere al suo solito posto e cominciò a chiacchierare con Arthur, tornando a parlare del suo intervento al San Mungo, entusiasta di esser stato curato con delle medicine babbane e che se mai gli fosse ricapitato di star male (Molly pregava di no), non avrebbe esitato a sperimentare nuovamente quelle cure su di lui.
La signora Weasley lo guardava di sbieco ogniqualvolta raccontava quella storia ed Hermione dovette soffocare una risatina.
Nel frattempo che la conversazione mutava dallo stato di salute del signor Weasley agli ultimi avvenimenti del Ministero, il resto della casa scendeva in cucina, pronti per iniziare la giornata.
Ron si sedette accanto ad Hermione, mentre Ginny prese posto dall’altro lato della strega che a sua volta sedeva accanto ad Harry e vicino a quest’ultimo sedeva Sirius, che quella mattina, si era svegliato con una strana sensazione. E siccome nessuno aveva intenzione di ascoltare le lune storte di Sirius, tranne Harry, tutti, quella mattina, si rovesciarono addosso a Lupin o al Signor Weasley, per dialogare.
La maggior parte degli inquilini che abitava a Grimmauld Place era a tavola per fare la colazione, mancavano solo i gemelli.
Molly, non appena si accorse della loro assenza, li chiamò ai piedi delle scale scalcagnate del grande palazzo, minacciandoli di scendere in tempo per salutare Lupin e Tonks.

Hermione in cuor suo sperava, invece, che quella mattina non fossero scesi, che avessero fatto colazione più tardi, che una volta tanto potessero restare nella loro dannata stanza a fare le loro dannate cose, senza disturbare in giro e infastidire nessuno.
Al contrario, dopo l'ennesima minaccia, sbucarono con il loro solito puff dietro le spalle di Molly, facendola spaventare e beccandosi un bernoccolo in testa per uno da parte della Signora Weasley, stanca delle continue materializzazioni a caso dei suoi figli.
Presero posto anche loro al grande tavolo della cucina ed Hermione, nel frattempo, con la testa bassa, girava il suo caffè, ignorando spudoratamente il suo batticuore nato dal momento del puff.
I gemelli presero a parlare come al solito delle loro battute e scherzi, animando il momento della colazione.
Ogni tanto Fred guardava in direzione della ragazza, ma Hermione, disinvolta, faceva finta di non vederlo, cercando di parlare con gli altri, agganciandosi a qualsiasi argomento per poter dialogare, provando a tenere vivo il suo animo che quella mattina non aveva voglia di sorridere.

In realtà non aveva voglia di sorridere da una bel po' di tempo, ma in quei giorni intrappolata a Grimmauld Place la sua voglia di sorridere era completamente scomparsa.
Sembrava che quella casa così fredda e rovinata le avesse risucchiato tutta la sua energia magica, tutta la sua allegria.
E si malediva. Si malediva perché aveva deciso di restare a Grimmauld Place per le vacanze, si malediva perché non era con i suoi genitori a sciare da qualche parte. Si malediva ogni volta che sentiva quel dannato puff.
Ma lo stava facendo per Harry. Per un amico. Solo per questo.
E allora si sforzava di sorridere, di non farla vincere a quel dissennatore che sembrava aleggiare per la grande casa a risucchiarle l’energia.

Hermione bevve il suo caffè che accompagnò con uno dei dolci della signora Weasley.
La conversazione era improntata, come negli ultimi mesi, sulle decisioni folli del Ministero e sulle assurdità della gazzetta del Profeta che dichiarava Sirius ancora latitante e colpevole degli ultimi assassini, invece di proclamare il ritorno del Signore Oscuro.
Sirius imprecava contro Cornelius Fudge, mentre Lupin ribadiva il suo solito concetto: Bisogna fidarsi di Silente.
Il tavolo poi si svuotò e ognuno riprese con calma la propria routine. Lupin e Tonks andarono via, promettendo che sarebbero tornati per l’orario di cena (dovevano sbrigare delle commissioni per Silente), mentre Ron e Ginny salirono in camera per finire i loro compiti.
Sirius ed Harry si recarono in salotto, per parlare delle loro varie sensazioni e al tavolo rimasero solo Hermione, i gemelli e Arthur.
Molly sparecchiava mentre canticchiava le canzoni di Celestina Warbeck ed Hermione accorgendosi poco dopo di esser rimasta quasi sola al tavolo, insieme ai gemelli, le prese nuovamente il batticuore. Voleva evitare di trovarsi in una situazione sfavorevole, quindi si alzò, prestandosi ad aiutare la signora Weasley.
《Molly, ti aiuto io.》 E prese a portare le varie stoviglie dall'altra parte della cucina, dove era solito dormire Kreacher. Arthur rimase seduto a leggere la gazzetta del Profeta, anche perché ultimamente poco poteva fare, e i gemelli continuarono a parlottare tra di loro.
Hermione prese la tazza di Ron ed era in procinto di prendere quella del signor Weasley, quando: 《No, cara, grazie, ma non ho ancora finito il mio caffè. 》
Lo sguardo di Hermione guizzò al prossimo posto a sedere e siccome il posto di Lupin era stato appena sparecchiato, vide che la prossima tazza da togliere dal tavolo era proprio quella di Fred Weasley.
La gambe parvero cedere.
Un pensiero fulmineo le attraversò la mente.
Doveva avvicinarsi a Fred Weasley.
Non si avvicinava a Fred Weasley almeno da un paio di mesi.

Lentamente si mosse in direzione del ragazzo che parlottava ininterrottamente con George, ed entrando nel suo radar, si sentì investita da una strana sensazione. Si trovava troppo vicino al ragazzo e le salì istintivamente un nodo alla gola, bloccandole il respiro.
Quando Hermione allungò il braccio prendendo la tazza, notò che il contenuto non era finito e la domanda "posso?" stava affiorando tra le sue labbra. Al suo cuore, però, non andava di rivolgere la parola al mago dalle mille lentiggini.
Con grossa fatica chiese a Fred: 《Posso? 》 e il ragazzo, destato dalle sue chiacchiere, alzò lo sguardo verso di lei e la prima cosa che incrociò furono i suoi occhi marroni carichi di tristezza. Solo da così vicino si poteva notare. Il cuore del mago ebbe un sussulto.

Poi fu un attimo.

Ad entrambi parve di ripercorrere tutti i loro vecchi momenti passati insieme, dall'attimo in cui Fred cominciò a notarla come ragazza e non più come amica di Ron, all'attimo in cui entrambi si baciarono per la prima volta. Ed Hermione sentì il sapore dei suoi baci, il suo dolce profumo che come una sorta di tossina le invadeva i polmoni.
I loro cuori, collegati per l'ultima volta insieme, sembrarono tornare a battere all'unisono.
Fred vide quello che aveva fatto ad Hermione, Hermione visse quegli istanti con malinconia. Il loro contatto oculare rimase fisso, assaporando l'uno le sensazioni dell'altro.
Tutto intorno sembrava sfumarsi, i colori si attenuarono e i rumori diventarono impercettibili. Parevano esser stati catturati dalla realtà cruda e fredda di Grimmauld Place ed esser stati trasportati in un'altra realtà, lisergica e rarefatta, che piano nasceva intorno ai due, una sorta di nebbia bianca, quasi come se qualcosa volesse farli tornare indietro nel tempo, a quando tutto andava bene, quando Fred amava Hermione più di ogni altra cosa. Quando Hermione aveva accettato la sua corte.
Ma poi la realtà surreale si dissolse frettolosamente.

George strattonava il fratello ed entrambi, sbattendo le palpebre, ruppero istantaneamente la bolla delle loro emozioni ed Hermione con il cuore che accelerava prese la tazza del gemello dopo che egli gli aveva risposto con un freddo: 《Si. 》
Velocemente si spostò nell'altra ala della cucina, ignorando volontariamente lo sfiorarsi del suo braccio con quello di lui. Un tocco quasi inesistente che le fece andare a fuoco la pelle sotto il maglione.
Fred la guardò andarsene e scomparire tra le tende, poste come separé per dividere la cucina. Si massaggiò il braccio più volte, lì, dove Hermione lo aveva sfiorato.

La strega scomparsa dietro le tende, prese finalmente a respirare. L'aria le sembrava meno sudicia dopo aver trattenuto il respiro.
Poi abbassò lo sguardo, ricordandosi di tenere fra le mani delle stoviglie e precisamente la tazza di Fred. Le sembrò di reggere qualcosa di molto delicato, molto fragile, quasi evanescente.
Hermione si fermò vicino a un davanzale e poggiando le altre che aveva in mano, prese con due mani la tazza di Fred.
Era tiepida. Il caldo del caffè si stava dissolvendo tra le mani della strega. Quasi volesse di proposito riscaldarla.
Voltò la tazza e notò che vicino al bordo si era depositata una striscia di caffè, quella che è solita fermarsi sul bordo dopo aver bevuto e cadere gocciolando fuori dalla tazza.
Strisciò con un dito su quella macchietta marroncina. Poi osservò la macchietta ciondolare dal suo dito ed Hermione la rincorse con il suo sguardo. Infine la portò alle labbra.
Un sapore.
Sapeva di Fred.
Aveva il sapore dei baci di Fred.
Sgranò lo sguardo e si sentì svuotata.
Un brivido le corse veloce lungo la schiena, spezzando in due le ossa.
Fu un attimo, nuovamente.
I baci di Fred, tutti quei baci che lui era solito darle, fino all’estasi, fino a quell’ebrezza pura e ingenua. E i brividi aumentarono.
Le mani iniziarono a tremare dai troppi ricordi dolorosi, e la tazza cadde, rompendosi in mille pezzi.

Hermione si svegliò da quel momento di torpore e si spaventò.
Aveva rotto la tazza di Fred.
Al suono della ceramica per terra accorsero tutti in cucina e chiesero a raffica cosa fosse successo.
Lei avvampò, eliminò con un gesto fulmineo la piccola lacrima che le stava scivolando sul volto.
《Nulla, nulla non-è niente, mi è solamente scivolata dalle m-mani e si è rotta…》 Farfugliò la strega.
《Sicura? Stai bene? Si può aggiustare, cara. 》 Chiese Molly avvicinandosi alla ragazza e con un colpo di bacchetta risistemò la tazza e la mise apposto.
《Si, sto bene davvero, tutto bene.》 Il suo viso si colorò di rosso ed uscì violentemente dalla stanza lasciando gli altri tornare alla normalità.
I gemelli erano sulla soglia della cucina e quando lei li attraversò frettolosamente, sentì George sibilare a Fred: 《Quella era la tua tazza, vero? 》, 《Si, George. 》 Sentì rispondere.
Salì le scale e si chiuse in camera. Le veniva di piangere, era stanca di stare in quel posto, stanca di condividere con Fred la sua quotidianità.
Dopo ciò che era successo, sperava solo che nessun puff si facesse sentire dalle sue parti. 
 
 
 
 
 
 
*Angolo autrice:

Ho amato scrivere questa fanfiction!

Tutto è nato dai brividi che prova Hermione non appena posa sulle sue labbra la goccia di caffè. È un momento così intimo e così profondo che poi ho sviluppato tutto il resto intorno a quell’attimo.
La fanfiction mira a rappresentare un momento di distacco tra i due protagonisti… non sappiamo perché non si parlino più, sappiamo solo che sono distanti e che forse da entrambe le parti c’è una leggera voglia di continuare a viversi ma che piano piano sfuma.
Rivivono i loro momenti con grande dolore ma sappiamo che fino a quando non nasce l’indifferenza, c’è sempre speranza, chi lo sa? E chi lo sa, se poi dopo quel dannato puff si è fatto vivo?

Alla prossima, qualche commentino mi farebbe piacere!
XOXO
   
 
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