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Autore: Gatto1967    24/01/2022    1 recensioni
Un giorno Anthony Brown passeggiando nel giardino degli Andrew, vede una bambina che piange disperata vicino al cancello delle rose, quelle rose a lui tanto care.
Chi sarà mai?
Ovviamente noi sappiamo chi è quella bambina, e questa sembrerebbe essere la solita riedizione della storia di Candy. E in effetti lo è. Solo che stavolta c’è un elemento nuovo, un nuovo personaggio.
Chi è? Che ruolo avrà nella vita della protagonista?
Leggete e saprete…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’attesa visita della signora Brighton e di sua figlia Annie, si tradusse per Candy nell’ennesima mortificazione che subiva da quando viveva in casa Legan.

Vedere Annie, la sua amata Annie così vicina da poterla quasi toccare e non poterla nemmeno salutare, doversi rivolgere a lei con il termine “signorina”, essere costretta a chiederle scusa per qualcosa che non aveva fatto, ma che anzi avevano fatto i soliti Neal e Iriza, l’aveva lacerata nell’anima.

Aveva promesso di non piangere, ma sentì che non sarebbe riuscita a mantenere la promessa, così si allontanò da sola nel bosco fino a arrivare in riva ad un fiumiciattolo che scorreva nelle vicinanze.

Si sedette sulla sua riva a guardare l’acqua che scorreva.

-Chissà, magari questo fiume passa vicino alla Casa di Pony…- si disse la bambina -…ma se anche fosse che faccio? Ci vado a nuoto?-

Il piccolo Klin emerse dalla boscaglia e si sedette accanto a lei, e lei lo accarezzò.

-Oh Klin, se non avessi te…-

La vicinanza del piccolo animale la rinfrancò.

-Vieni Klin, vediamo dove arriva questo fiume.- disse poi alzandosi e incamminandosi sulla riva del piccolo corso d’acqua.

Intanto il sole andava tramontando e la visibilità diminuiva.

-Oh accidenti, non si vede più niente!-

Davanti a lei c’era una specie di pontile, e ancorata al pontile Candy vide la sagoma di una barca.

-Sono stanchissima Klin…- disse Candy rivolta più a se stessa che al procione che l’accompagnava.

Quasi senza pensarci salì sulla barchetta e vi si sdraiò senza avvedersi che l’ancoraggio al pontile era molto precario, e mentre lei si addormentava si sciolse del tutto.

 

Gli scossoni della barchetta in preda alla corrente la svegliarono e rapidamente lei si rese conto della situazione: la barca stava accelerando in preda alle rapide. Evidentemente poco più a valle c’era una cascata.

Candy capì di essere perduta! Non avrebbe mai potuto guadagnare la riva da sola!

Cominciò a gridare, a chiamare aiuto. Ma dalla notte buia non emerse nessuno in grado di aiutarla. 

Poi vide che la luna illuminava il bordo della cascata proprio davanti a lei, e sentì di non avere scampo. Chiuse gli occhi in attesa del peggio.

 

Quando li riaprì si trovava sdraiata su un letto, dentro una stanza che sembrava abbandonata per quanto era in disordine. 

Fuori si era fatto giorno e la luce del sole filtrava dalle finestre di quella stanza.

-Dove sono? Cos’è successo?-

Poi vide un camino acceso e sentì un calore diffuso in tutta la stanza.

La porta della stanza si aprì ed entrarono Rose Brown ed Anthony.

-Candy, sei sveglia!- disse la donna precipitandosi su di lei mentre Anthony posava un carico di legna vicino al camino.

-Alimenta quel fuoco Anthony!- ordinò Rose mentre si sincerava delle condizioni di Candy.

-Benedetta bambina! Ma si può sapere che ci facevi su quella barchetta  di notte, da sola su quel dannato fiume? Non lo sapevi che c’è una cascata?-

-No, non lo sapevo. Mi sono addormentata su quella barca, e la corda dev’essersi sciolta… ma cos’è successo? Dove siamo?-

-Ieri notte io e Anthony stavamo guardando la cascata. Sai, di notte illuminata dalla luna, è uno spettacolo molto bello, e all’improvviso ci siamo accorti che c’era una barca che stava precipitando dalla cascata. Come abbiamo visto che c’era qualcuno dentro ci siamo buttati tutti e due nel fiume.-

-Ti abbiamo presa giusto in tempo Candy.- aggiunse Anthony mentre alimentava il fuoco. -Se avessi sbattuto contro il fondale non ci sarebbe stato niente da fare.-

Rose ebbe un nuovo attacco di tosse.

-Signora sta bene? Mi dispiace che si sia bagnata in quel fiume per me.-

-Non pensarci, piuttosto spiegaci perché diavolo ti sei messa a dormire su quella barca.-

Candy raccontò l’ennesima mortificazione subita il giorno prima dai soliti Legan.

-Per favore, non dite che Annie Brighton viene dalla Casa di Pony…-

Dentro di sé Rose maledisse una volta di più le stupide convenzioni di una classe sociale che giocava a scimmiottare la nobiltà europea, e che costringeva una bambina a vergognarsi delle sue origini.

-No Candy, noi non diremo niente, ma non c’è niente da vergognarsi ad essere orfani.-

-No signora, non c’è niente da vergognarsi.-

-Quando la giornata si farà un  po’ più calda ti riporteremo a casa Candy. Abbiamo un calesse qui fuori.-

-Quel posto non è casa mia.-

Rose si sentì stringere il cuore.

-No, non lo è, ma per il momento ti conviene stare lì. Le cose cambieranno Candy. Te lo prometto!-

   
 
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