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Autore: IvanaAnkhese    24/01/2022    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction su Dragon Ball, in particolare su Freezer. Ho immaginato un futuro possibile per Freezer dopo gli avvenimenti del Torneo del Potere e del film su Broly. Per questa storia ho creato due miei OC, in perfetto stile Dragon Ball Multiverse, che avranno uno stretto legame con Freezer. Faranno la loro comparsa in questa storia anche Goku&co.
NOTA BENE: Ho deciso di essere fedele allo stile di Toriyama per quanto riguarda il metodo di scelta dei nomi dei personaggi. Quindi, per quanto riguarda la mia storia, ricordate che "Nebbia"fa riferimento a qualcosa che non si vede, che viene nascosto, quindi a qualcosa o a qualcuno avvolto nel mistero, invece "Sangria"si riferisce ovviamente all'omonima bevanda alcolica che va bevuta...fredda!
Spero vi piaccia, buona lettura!
Genere: Azione, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Freezer, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era seduto sul suo trono. Riusciva a malapena a muoversi. Aveva dolori per tutto il corpo, i muscoli erano indolenziti ed era rimasta qualche ferita dello scontro precedente. Nelle narici erano inseriti i tubicini per l'ossigeno. Strinse i denti, e per l'ira sbatté un pugno sul bracciolo. Per la prima volta in vita sua si sentiva sconfitto, inerme...inutile. A quel punto percepì una mano che racchiudeva il suo pugno. Aveva un tocco delicato, gentile, quasi...gradevole. Alzò lo sguardo sorpreso. Era Nebbia. " Fare così non serve a niente! ", sembrava dirgli con lo sguardo. Facile per lei: non aveva mai combattuto, e stava perfettamente bene in salute! Freezer era talmente nervoso che non dette troppo peso al fatto che la giovane lo avesse toccato, in maniera così amorevole, per giunta! << Un giorno mi libererò di questo insopportabile dolore! >>, grugnì. Nebbia aggrottò la fronte. << A quale dolore ti riferisci?? >>, lo pizzicò. Forse c'era dell'altro. Ma non ebbe risposta a quella domanda. << Non sento più niente...gli odori, i sapori, le aure...la Forza..! >>, si crucciava. "Ah ecco...!", pensò la ragazza. Ad ogni suo minimo movimento Nebbia gli si avvicinava sempre di più, fino ad afferrarlo delicatamente per un braccio, quasi per impedirgli di alzarsi o sforzarsi. Allora lui le si rivolse irritato: << E tu come mai stai bene?! Sei immune??! >>. Ella non ebbe il coraggio di rispondere. << Che stregoneria è mai questa??! >>, continuava a borbottare Freezer, cercando di alzarsi. << No! Devi riposare! >>, lo fermava lei. << Forse non ti è chiaro, ma la guerra non è finita! Dobbiamo tenerci pronti. Ho bisogno di allenarmi...ORA! >>, le rispose. << No!! >>, lo ammonì. Purtroppo però l'Imperatore del Male aveva ragione: la guerra non era per niente finita

In quei giorni Nebbia vedeva Freezer soffrire, tentare di allenarsi e fallire. E in un certo senso era una sofferenza anche per lei. Mentre egli metteva alla prova le sue abilità nella sala degli allenamenti, la ragazza lo osservava in silenzio con le braccia incrociate appoggiata allo stipite della porta. Ma ad ogni suo fallimento, egli sbatteva i pugni per terra o sul muro, imprecando, ed ella decideva di andarsene, per evitare ch'egli si accorgesse di essere guardato in quella situazione pietosa. E quando quella si allontanava dalla stanza, sentiva il rumore di qualcosa che si infrangeva sul pavimento. 

Una sera Nebbia si diresse nella sala del trono. Era in pensiero. Freezer era in piedi rivolto verso l'oblò. Quando ella fu dietro di lui, pensò che si stesse semplicemente rilassando osservando la galassia, poi si accorse che aveva la testa abbassata e gli occhi chiusi. << Rifletti o dormi in piedi?? >>, lo pizzicò. Freezer ghignò. << Spiritosa! Piuttosto...che ci fai ancora qui??! Il mocciosetto non ti fa dormire??! >>, la schernì, ma lei rispose: << Vorrei tanto fosse il "mocciosetto"...ma sei tu! >>. A quelle parole egli si girò di scatto. Ora perché le importava di lui?? << Non vedo perché ti debba interessare! >>, le rispose. << Sembri arreso... >>, azzardò lei. << Io non mi arrendo mai. >>, disse secco. Lei stette zitta per qualche secondo, poi lui proseguì: << Non riesco più a sentirla...>>. Quelle parole catturarono l'attenzione della ragazza. << Quella Forza...quell'Energia... >>, continuò. << A quale ti riferisci?? >>, gli chiese schietta Nebbia. << Da quando sei qui accadono cose strane... >>, disse lui. << Beh, se ti riferisci a quella con la quale hai sconfitto Toppo e Dyspo, penso non sia stata proprio farina del tuo sacco...E' stato Snow! Mentre dormiva ha percepito la tua energia, alla quale ha unito la sua! Sì, non so come abbia fatto, o come abbiate fatto, sembravate legati!! D'altronde dovevamo aspettarcelo, sapevamo lui avesse una forza straordinaria! Ma a parte questo, c'è qualcosa dentro di te che deve ancora uscire...o che non sai ancora controllare! >>, spiegò la giovane senza dare troppa importanza a quello che aveva detto l'Imperatore su di lei. << Ma davvero!? Illuminami, allora! >>, la pizzicò Freezer leggermente stizzito. Nebbia si morse il labbro: quasi si pentì di aver parlato. Lui la stava mettendo alla prova. Era arrivato il momento. Così si avvicinò a lui, e gli disse: << Io posso aiutarti, ma devi fidarti di me e devi collaborare! Sarà un percorso lungo e difficile. Sei pronto? >>. Freezer abbozzò un ghigno guardandola incredulo, e decise di seguirla. << Quindi non sei qui solo per proteggere il bambino...! >>, proferì lui con tono malizioso e sospettoso. << Purtroppo no! >>, ammise lei con una smorfia. Atterrarono e uscirono dall'astronave.

Era una notte straordinaria: le stelle brillavano in cielo e l'aria era fresca e piacevole. Prima che Freezer potesse mettersi in posizione, Nebbia si fermò, e  disse decisa: << Allora, per accrescere la forza che hai dentro di te, dobbiamo lavorare sull'autocontrollo e sulle intenzioni ! >>. << Mmh..? >>, Freezer la guardò perplesso. << Qual'è il tuo scopo?? >>, gli chiese la ragazza . << Mi prendi in giro??! >>, disse lui abbozzando una risatina. Nebbia gli fece cenno di rispondere alla domanda. << Sconfiggere l'avversario, no??! >>, rispose lui sbuffando. << E perché?? >>, proseguì lei alzando un sopracciglio. Freezer strabuzzò gli occhi. << Che c'è, ora ricominci con i quiz??!! >>, si innervosì. La giovane alzò gli occhi al cielo. << Beh, sai che tu e Goku avete qualcosa in comune?? >>, lo pizzicò. Freezer sussultò. Come si permetteva di paragonarlo a quello scimmione??! << Ohh...e in che cosa?? >>, chiese alterato. << L'IMPAZIENZA. >>, asserì la ragazza. << Un'altra cosa sbagliata di te è l'impulsività. >>, proseguì. << Neanche Snow è così impulsivo nella lotta...eppure è un bambino!! Tu tendi troppo a sottovalutare i tuoi avversari! >>, diceva lei a braccia incrociate mentre camminava intorno a lui. L'Imperatore la scrutava sbigottito. << E questo deriva dal fatto che non sai controllare le tue emozioni! O la tua ira! >>, affermò la donna. << Ohh, grazie della tua analisi psicologica, ma sai...non ne avevo bisogno! >>, e detto questo, schizzò verso di lei. Nebbia creò una barriera difensiva attorno a lei, e i suoi occhi divennero di ghiaccio. << Non ho ancora finito. >>, lo gelò con lo sguardo, e con un solo movimento della mano emanò una forza che lo allontanò da lei. Lui rimase senza parole. La ragazza riacquisì la sua dolcezza, infine gli chiese decisa: << Cos'è per te giusto? >>. Freezer, sorpreso, non rispose. << Non hai mai pensato di agire secondo ciò che è giusto in generale, e non secondo ciò che è giusto per te? >>, continuava lei. << Stai parlando del Bene??! Mi stai dicendo che dovrei essere come lui??! >>, sibilò lui stizzito. << No, non come Goku. Ti chiedo di essere te, ma meglio! >>, rispose quella, poi aggiunse: << Anche meglio di Lord Beerus, per esempio. >>. A sentire quelle parole Freezer strabuzzò gli occhi, ed ebbe una fitta in petto. Si contrasse per il dolore. << Credo che ora sia meglio se ci fermiamo qui. Vieni, devi riposare! >>, asserì Nebbia. Egli avrebbe voluto replicare, ma non ci riuscì: sentiva che il suo corpo lo stava di nuovo abbandonando, e che la sua temperatura stava risalendo. 

Si chiedeva sempre cosa sbagliasse con lei. Lei era l'unica che riusciva a metterlo al tappeto senza combattere.





   
 
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