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Autore: Lady Moon    24/01/2022    1 recensioni
[...]Ancora riconosco le tenebre, ma la luce non sa più nascondersi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gemmea.

Tu devi scivolare via come acqua cristallina, gemmea e pura. Lascia che il tepore ti rinsavisca, ti incanti con il suono della tua coscienza.


Mi chiesero quando e come avevo deciso ciò che sono oggi.
Decidere, solo il richiamo di questo verbo fa scattare - indirettamente e ineludibilmente - come un colpo di pistola, lo senti nella pancia, ma per qualche burla della gravitá, non passa oltre la schiena ma piomba su, vicino al cuore. E ti senti stringere, sempre più forte, l'aria inizia a mancarti, vorresti un aiuto, cerchi di capire, ma nessun insight sopraggiunge. Sei solo con la tua disperata ansia, con la tua mesta insicurezza.
Ad ogni modo l'avevo arrestato il proiettile, non so esattamente definire il modo. Come non saprei, a dirla tutta, identificare la mia tecnica segreta, quella che mi ha permesso di fuggire, librare tra le nuvole, lontana da un serpente velenoso che tentava di mordermi. Ed io di punture ne avevo avute giá tante. Quella presumibilmente ultima credo sarebbe stata letale o forse no. L'ombra era mia nemica, io ne ero conscia, ma quando sei per mesi rinchiuso in una stanza senza candele, senza il bagliore dei raggi solari, senza finestre, un po' te ne dimentichi. Mediti sul fatto che probabilmente l'oscuritá non è poi così male, senza valutarne gli effettivi rischi, sottovalutandoli. L'abitudine famelica; l'abituarsi a lei è come accettare di donare ogni giorno il proprio pasto ad un sazio perenne, nonostante tu sia digiuno da tre giorni.
Ma io avevo la mia eudaimonia, m'ero ammalata ma bramavo le mie cure. Il mio demone interiore - e per demone intendo l'anima, riprendendo il mio caro Socrate - non si celava mai troppo lontano, soprattutto quando sapeva che era il momento di intervenire. Mi medicavo, sapevo che un giorno senza di loro - le cure - avrebbe comportato delle grosse conseguenze.
Dovete credermi, lo dico fragorosamente, di modo che anche io mi possa delucidare, sarò io stessa ascoltatrice delle mie medesime note: era una mattina, aprii gli occhi, mi misi seduta senza pensarci su quel dannato letto dalle lenzuola bianche e macchiate.
Realizzai inaspettamente che mi pareva di percepire altre emozioni, non avevo più sangue da ripulire, c'era come un cielo stellato che mi pulsava dentro, brillava come non mai, a tal punto da farmi dimenticare il dolore. E però, con eleganza, mi ricordava chi ero veramente.
Una ribellione, mi piace denominarla così, fu la mia. Una guarigione, sì, ma riscattante.
La stanza senza finestre iniziò a riempirsi di colori, io vedevo quadri che da terra si risollevavano, *drum*, si rimettevano al loro posto, inchiodandosi.
Era una magia, nessuno poteva arrestare quell'incantesimo così potente. Oh no, non lo avrei voluto per nulla al mondo, nemmeno per il mio migliore amico.


Ancora riconosco le tenebre, ma la luce non sa più nascondersi.

   
 
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