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Autore: Gatto1967    26/01/2022    1 recensioni
Un giorno Anthony Brown passeggiando nel giardino degli Andrew, vede una bambina che piange disperata vicino al cancello delle rose, quelle rose a lui tanto care.
Chi sarà mai?
Ovviamente noi sappiamo chi è quella bambina, e questa sembrerebbe essere la solita riedizione della storia di Candy. E in effetti lo è. Solo che stavolta c’è un elemento nuovo, un nuovo personaggio.
Chi è? Che ruolo avrà nella vita della protagonista?
Leggete e saprete…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mentre usciva dalla stalla Candy vide una macchina entrare nella proprietà dei Legan.

-Quella è la macchina degli Andrew. Forse la signora Elroy è venuta in visita?-

La signora Elroy veniva spesso in visita dai Legan, e la signora Legan ricambiava altrettanto spesso le visite. Quello evidentemente era il turno della signora Elroy.

Arrivata vicino all’ingresso della casa, Candy si avvide che l’occupante della macchina non era affatto la signora Elroy, ma un giovane uomo vestito in modo informale.

Aveva capelli biondi e corti e una barba corta e ben curata.

Chi sarà mai, si chiese Candy.

-Buongiorno piccola.- la salutò l’uomo sceso dalla macchina.

-Buongiorno signore. Sta cercando i signori Legan?-

-Certo piccola, ho un appuntamento con Raymond Legan.-

-La annuncio subito signore. Chi devo dire?-

-Io sono William Albert Andrew.-

-Oh, lei è il fratello della signora Rose Brown! Prego, si accomodi, la annuncio subito al signor Raymond.-

-Tu sei Candy, vero?-

-Sì signore, ma come fa a sapere il mio nome?-

-Mia sorella e i miei nipoti mi hanno parlato molto di te. Sono rientrato da pochi giorni e tu sei la persona che ho sentito nominare di più, Candy.-

Candy sorrise, quell’uomo era simpatico come la sorella.

 

Poco dopo William Andrew e Raymond Legan sedevano nello studio di quest’ultimo.

-Così hai deciso di entrare ufficialmente nel tuo ruolo di capofamiglia degli Andrew…-

-Sì Raymond, in questi anni mi sono preparato, con l’aiuto di George ho studiato economia, e ho preso una prima visione d’insieme degli affari di famiglia. Adesso conto sul tuo aiuto e su quello dei membri anziani della famiglia per entrare a pieno titolo nel mio ruolo.

Naturalmente il mio inserimento sarà graduale, e nessuno dimenticherà il ruolo che hai avuto in questi anni Raymond. D’accordo con la zia Elroy sarei propenso a lasciarti il ruolo di presidente della Banca di Chicago.-

-Ringrazia per me anche la zia Elroy.-

-Riferirò.-

-Quanto pensi di fermarti a Lakewood?-

-Poco purtroppo, sono venuto per incontrare te e per discutere con mia sorella di una certa questione.-

-Come sta Rose?-

-Bene direi, almeno di salute. L’ho trovata migliorata dall’ultima volta.-

-Purtroppo non ho molto tempo per andarla a trovare, domani mattina devo partire di nuovo. Salutamela tanto.-

-Certamente.

Quando sono arrivato sono stato accolto da una bambina… Candy mi sembra che si chiami.-

-Sì certo, è la disperazione di mia moglie, e non credo di aver fatto bene a farla venire qui. Figurati che Sarah l’ha addirittura messa a dormire nella stalla.-

-Addirittura? E cos’avrà mai fatto di così terribile?-

-Francamente non lo so, e i racconti di mia moglie sono un po’ confusi. Comunque quando tornerò mi preoccuperò di farla tornare a dormire in casa.-

-Ma… da dove viene? Perché lavora così giovane?- 

-È un’orfana che viene dall’Indiana. L’avevo fatta venire qui per fare compagnia a Iriza, ma figurati che già il primo giorno si sono addirittura picchiate, e così Sarah l’ha messa a fare la cameriera.-

 

Chiusa nella sua stanza Rose leggeva una serie di carte poste sullo scrittoio, quando sentì bussare alla porta.

-Avanti.-

Anthony entrò nella stanza.

-Buongiorno mamma, tutto bene?-

-Vedi queste carte Anthony? Da oggi sono di nuovo Rose Andrew.-

Il ragazzo abbassò la testa.

-Così avete proprio deciso.-

-Sì Anthony, io e tuo padre ci siamo lasciati. Ormai il nostro matrimonio non aveva più senso.-

-Lo so. Papà non è stato certo un buon marito, sempre in viaggio per mare lontano da casa…-

-Quand’è stata l’ultima volta che lo abbiamo visto? Un anno fa?-

-Quattordici mesi fa mamma…-

Rose si accorse che suo figlio stava per mettersi a piangere, e lo abbracciò.

-Non ti chiedo certo di rinunciare ad ogni rapporto con lui Anthony…- gli disse mentre lui piangeva sulla sua spalla.

-Anche se non è stato un padre esemplare devo riconoscere che ti vuole bene e che tu ne vuoi a lui.

Scrivigli subito una lettera, digli che gli vuoi bene e che speri di rivederlo al più presto.

Digli quello che vorresti dirgli di persona, arrabbiati con lui se è questo che ti senti, ma non rinunciare ad avere un padre.-

-No mamma…-

-Coraggio adesso, sciacquati la faccia e poi vai a trovare Candy. Lo so che ti fa piacere andare da lei.-

-C-Candy?-

-Credi che non mi sia accorta che ti piace quella ragazzina? Non puoi farla sotto il naso di tua madre, ragazzo!-

-Oh mamma, cosa dici? Ti assicuro che io e Candy siamo solo amici.-

-Vorrei ben vedere! Alla vostra età!

Comunque quella bambina piace molto anche a me, sappilo.

Adesso vai, e portala qui che dobbiamo darle quella cosa.-

Anthony uscì dalla stanza appena un po’ rincuorato, e allora fu Rose a mettersi a piangere.

 

Poco dopo a casa Legan Anthony trovò Candy nella stalla. Approfittava di un momento di tregua dal lavoro per riposarsi un po’: quella negriera della signora Legan la spremeva come un limone, e quella mattina l’aveva passata inginocchiata a lucidare gli scalini d’ingresso alla casa.

-Ciao Anthony!- lo salutò lei alzandosi dal letto.

-Ciao Candy!-

-Qualcosa non va? Ti vedo un po’ mogio…-

-I miei genitori hanno divorziato.-

-Mi dispiace Anthony. Tu come stai?-

-Come vuoi che stia? Non faccio certo salti di gioia.-

-Ti va di parlarne?-

Lui si sedette sul letto accanto a lei.

-Mio padre preferisce andare per mare piuttosto che stare con noi, e quindi mia madre non ha certo torto.

Che matrimonio è quello dove uno dei due non c’è mai?-

-Ma tuo padre non poteva trovare un altro lavoro?-

-Poteva certo, ma non ha mai voluto. E così dopo anni di attesa la decisione di mia madre è stata inevitabile.- 

-E tu invece come te la passi?- le chiese lui dopo un po’.

-In certi momenti li ammazzerei!-

-Chi? Mia zia e i miei cugini? Come ti capisco…-

-La signora Legan sembra quasi aspettare che io passi vicino casa per appiopparmi i lavori più faticosi: oggi mi ha fatto lucidare gli scalini davanti al portone d’ingresso, ieri mi ha ordinato di pulire da sola tutti i bagni di casa, l’altro ieri mi ha fatto pelare una montagna di patate, ovviamente da sola, perché la cuoca era impegnata.

E se non finisco i lavori nei tempi che vuole lei, mi punisce!-

Anthony fremeva per l’indignazione.

-Ascolta Candy! Non stiamo qui a rimuginare sulle cattiverie dei miei parenti, ti va di fare una passeggiata con me?-

-Certo che sì! Se si tratta di sfuggire per un po’ a quella schiavista di tua zia…-

-Andiamo allora! Devo mostrarti una cosa!-

 

Arrivarono rapidamente al cancello delle rose, e vi entrarono dirigendosi verso un cespuglio vicino al quale si intravedeva la figura di Rose Andrew.

-Ciao Candy!- la salutò cordialmente la madre di Anthony. -Benvenuta! Voglio mostrarti una cosa, avvicinati dai.-

Candy si avvicinò a Rose e quando le fu vicino rimase senza fiato: una rosa bellissima emergeva dal cespuglio, una rosa che sembrava rifulgere di una luce multicolore, e i cui petali mostravano sfumature di colori che andavano dal bianco al rosa, fino al rosso.

-È… bellissima signora.-

-Ti piace? L’abbiamo creata io e Anthony, e l’abbiamo chiamata “Dolce Candy”-

-L’avete… chiamata… Dolce Candy?-

La piccola farfugliava per l’emozione: quella donna le stava dimostrando un amore vero e disinteressato, laddove altri le dimostravano indifferenza e addirittura odio.

Rose Andrew recise il gambo della rosa e lo piantò in un vaso che Anthony le porgeva.

-Che fa signora? Perché lo ha tagliato?-

-Questo fiore è tuo Candy.- rispose Rose Andrew

-M-mio? Ma… perché…-

-Perché ho piacere che lo abbia tu Candy.-

Candy si mise a piangere mentre stringeva a sé quel vaso come se fosse il tesoro più prezioso del mondo.

-Io… io ho paura che se lo porto via con me, Neal e Iriza potrebbero farmi qualche dispetto…-

-Hai paura che possano rubartelo?- chiese Anthony.

-Certe volte entrano nella stalla e mettono a soqquadro le mie cose. Ho trovato i miei vestiti in mezzo agli escrementi dei cavalli, e mi è toccato di lavarmi tutto da sola.

Io lo so che sono loro, ma non posso dimostrarlo. E anche se potessi credete davvero che la signora Legan interverrebbe?-

Rose ed Anthony fremevano: come avrebbero voluto andare da quelle vipere e sbatacchiarle per bene! Ma sapevano che questo non avrebbe portato nessun bene alla loro piccola amica. Anzi, la sua situazione dai Legan avrebbe potuto peggiorare.

-D’accordo Candy, la terremo noi per te.- disse Rose -Ma ti prometto che presto potrai tenere questo fiore senza nessuna paura.-  

-Lo spero tanto signora…-

Rose era troppo emozionata per proferire altre parole, e abbracciò forte forte quella sfortunata bambina.

   
 
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