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Autore: katyjolinar    30/01/2022    1 recensioni
[OMEGAVERSE] Storia di un giovane guerriero che si imbatte in una sua compagna d'infanzia.
Storia partecipante a "luoghi dell'orrore" indetto dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono altre settimane, la primavera prese il posto dell'inverno.

Erano tutti pronti, nel campo della Resistenza, attendevano solo l'ordine del Falco per dare il via alla rivoluzione, ma nel frattempo continuavano la loro vita in quel villaggio nascosto in mezzo alle montagne.

Erya ormai era vicina al termine, avrebbe partorito entro poche settimane, per questo tendevano tutti a non lasciarla mai sola.

Quella mattina, insieme a Danhum, era andata a vedere gli animali della guferia, dove alcune coppie di rapaci avevano deposto le uova.

All'ingresso trovarono uno dei ragazzi che curavano normalmente i volatili, il quale teneva tra le mani quello che sembrava un batuffolo arruffato chiaro; la ragazza si avvicinò, incuriosita, e scoprì che il giovane stava curando un pullo.

"Principessa…" la salutò il falconiere "Arrivate giusto in tempo: sto sfamando un pullo di allocco."

"Oh… avete anche rapaci notturni?" domandò, osservando il piccolo, che mangiava voracemente una pappetta appositamente preparata per lui.

"Sì, anche se li usiamo poco." annuì l'altro "Difficilmente mandiamo messaggi di notte, e questi allocchi sono tranquilli, gli piace stare appisolati in casa."

"Ma non lasciate allevare i pulcini ai genitori?" domandò ancora la bionda, carezzando il piumaggio del falcone che Danhum era andato a prendere per fargli fare qualche volo.

"Di solito sì." rispose il moro, anticipando il falconiere "Il mio è stato allevato dai genitori, e non è stato facile addestrarlo, soprattutto perché nessuno doveva ricondurlo a me."

"È così, principessa." confermò l'altro, dando ancora un po' di pappa al pullo "Ma a volte vengono abbandonati, e dobbiamo occuparci noi della loro crescita."

"Come mai li abbandonano?"

"A volte perché li reputano deboli, e in questo caso riusciamo ad addestrarli a fare tutto, da adulti, altre volte perché hanno dei difetti fisici. Se le malformazioni non compromettono la sopravvivenza dell'animale li teniamo per compagnia." passò un dito sulla testolina del piccolo, che tentò di tirarsi su "Questo ad esempio è nato cieco. Dovrà essere completamente dipendente da noi, non può fare molto, anche se, essendo un animale notturno, un minimo di autonomia potrà averla, ma non riuscirà mai a volare come gli altri."

La ragazza osservò il pulcino, che pigolava cercando ancora cibo, nella mano dell'addestratore.

"È così piccolo…" commentò, intenerita.

"Questa specie non cresce tanto, signora." spiegò l'altro, afferrando un guanto di cuoio da una borsa e porgendoglielo "Volete provare a prenderlo in mano?"

"I… io? Non vorrei fargli del male…" balbettò Erya, ma non oppose resistenza quando Danhum la aiutò a indossare il guanto.

Il falconiere sorrise e adagiò il pullo sul palmo, il piccolo si sporse un po' verso di lei, che dovette poggiare il dorso della mano al pancione per non farlo cadere; a quel punto il gufetto poggiò la testolina sulla stoffa dell'abito, agitando le alucce spiumate, tranquillo e, contemporaneamente, la ragazza sentì i bambini muoversi leggermente verso il minuscolo volatile.

Sorrise, carezzandosi la pancia, e fece anche una leggera carezza sulla testa del pulcino, ormai completamente spalmato contro di lei.

"Gli piacete, principessa." ammise l'addestratore, sorridendo "Volete prenderlo voi, una volta svezzato?"

"Certo." acconsentì il moro, anticipando la moglie "Quando i bambini saranno un po' più grandi, in questo modo, impareranno più velocemente a gestire un rapace."

"Io…" sussurrò Erya, un po' imbarazzata "Grazie, ne sarei felice."

Restituì il piccolo volatile al falconiere, proprio quando un nibbio si intrufolò nella piccola costruzione, andando a posarsi su un trespolo accanto a Danhum.

"È uno dei rapaci di comunicazione delle nostre tappe a Corte!" esclamò il ragazzo, dandogli un pezzetto di carne per rifocillarlo e liberarlo con più facilità del messaggio che teneva legato alla zampa.

In silenzio lo lesse, serio, e poi afferrò la mano della compagna, trascinandola fuori.

"Danhum che succede?!" domandò la bionda, allarmata.

"Il re sta male, non gli danno più di un paio di mesi di vita." spiegò il giovane, fermando Clandys "Fai radunare tutti i combattenti! Si parte immediatamente, il piano di liberazione scatta adesso!"

"Vado a prepararmi anche io, allora!" intervenne Erya, determinata.

Il compagno la fermò, altrettanto serio.

"No, tu resti qui."

 

Nota: il termine "pullo" indica solo i piccoli dei volatili che alla nascita non sono autosufficienti (rapaci, pappagalli, piccioni, passeriformi...).

Il termine più conosciuto "pulcino" deve essere usato solo per i piccoli dei volatili che alla nascita sono in grado di camminare e procacciarsi il cibo autonomamente, seppur con la guida dei genitori (galline, anatre, cigni, struzzi...)

   
 
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