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Autore: Raven_Stark22_    30/01/2022    0 recensioni
Atsumu è abbastanza sicuro di essere morto. O almeno, questo è quello che crede fino a quando non incrocia due occhi ebano che sembrano catturare ogni colore attorno a lui. Appena tenta un passo verso la figura, però, questa è già svanita nel nulla. Si chiede se il suo cervello non gli abbia giocato un altro brutto scherzo, ma l'immagine del ragazzo è ancora vivida nella sua mente.
Era stato visto da qualcuno?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un istante prima che la sua auto si schianti sul vano di carico di un camion, Atsumu pensa che avrebbe dovuto provare la tataki di tonno del signor Horiguchi.

Suo fratello aveva parlato del contrasto tra il pesce e l'aceto di mele come se stesse descrivendo una vera e propria opera poetica, e Atsumu aveva sognato per settimane di sposare la carne cruda e il ravanello bianco all'interno del suo palato.

Sfortunatamente, un cinquantenne sottopagato del Kansai aveva deciso di mettere fine a tutti i suoi piani.

Atsumu conosceva bene i rischi di mettersi alla guida con un tasso alcolemico superiore allo 0,03 % : tanto per cominciare avrebbe dovuto pagare una multa di 500.000 yen e, nel peggiore dei casi, gli sarebbe stata confiscata la patente.

Forse si era concesso un bicchiere di troppo, ma il chuai aromatizzato al pompelmo aveva vinto la sua curiosità.

Ora, Atsumu era pronto a prendersi le proprie responsabilità se fosse risultato leggermente brillo durante un controllo.

Ma era più che sicuro che quel semaforo fosse stato fottutamente verde.

Si ricorda di aver letto che il 10% degli incidenti stradali è causato dal mancato rispetto della distanza di sicurezza, una piccola percentuale dall'eccesso di velocità, una buona parte dalla distrazione al volante e che il giorno in cui vengono rilevate più morti è il giovedì.

Atsumu non ha idea del motivo per cui il camionista attraversi la strada senza dare la precedenza alla sua Toyota sportiva, ma trova piuttosto ironico che lo scontro sia avvenuto di un giovedì sera.

Mentre la voce familiare di Niall Horan gli dice che andrà tutto bene, il ragazzo capisce che non andrà tutto bene.

La radio viene sovrastata da un feroce suono stridente; metallo e vetro si frantumano e Atsumu riesce a percepire in bocca il sapore ferroso del sangue.

Negli ultimi attimi di vita, si dice che il senso dell'udito sia l'ultimo ad andarsene.

Eppure, i rumori nelle sue orecchie erano già ovattati e il giocatore di pallavolo non era più in grado di distinguere le vocali o la cadenza delle parole.

É solo il fastidioso ronzio nella parte posteriore della sua mente a tenerlo ancorato alla realtà.

Presto riconosce un altro suono, l'acciaio che gratta contro ciò che rimane del parabrezza, e cerca di rannicchiarsi su se stesso, ma il movimento gli causa una dolorosa contrazione all'addome.

La vista inizia a diventare appannata e macchie scure danzano davanti ai suoi occhi.

Perde la capacità di aprire o chiudere le palpebre.

Forse è un bene, visto che quando erano spalancati non avevano incontrato nient'altro che oscurità.

Le sue dita si rifiutano di muoversi, la bocca di collaborare, le orecchie di catturare qualunque suono.

Si lascia sfuggire un lamento sommesso e spezzato dal panico.

Atsumu non ha idea del motivo per cui il camionista ha attraversato la strada senza dare la precedenza alla sua Toyota sportiva, però sa benissimo cosa sta per accadere.

Sa che il suo corpo sta diventando sempre più freddo. Che le sue gambe hanno perso del tutto la sensibilità e che le braccia lo hanno abbandonato per sempre.

Sa che l'ultima debole fiamma di energia nel suo corpo si sta spegnendo lentamente.

Conta i battiti del suo cuore perché finché persistono è certo di trovarsi ancora nel mondo reale.

Una delle classiche esperienze pre-morte che ti presentano nei libri è quella di assistere al film della propria miserabile esistenza che scorre in pochi secondi davanti al tuo naso.

Atsumu non scopre se sia vero.

Si aggrappa alla sensazione di leggerezza che lo porta lontano dalle luci di Osaka e si immagina di essere già in viaggio per il parco Odori di Sapporo.

Pensa a cosa lo attende esalato l'ultimo respiro e gli torna in mente il dipinto dell'aldilà giapponese di cui sua madre era innamorata.

Si pente di non averlo visto di persona.

Rimpiange anche di aver speso 6500 yen per il biglietto della nazionale.

Forse, se la partita fosse stata di venerdì, Atsumu non sarebbe stato coinvolto nell'incidente.

Il vuoto nel petto è diventato incolmabile.

Pensa che avrebbe desiderato con tutto il cuore di fare pace con suo fratello.

Atsumu non sa di essere già morto.

××××××

La prima immagine è quella di una grande folla che preme da tutte le parti.

Un abbagliante muro di luci al neon disegna ombre sinistre sui volti della gente accorsa sul luogo del tamponamento.

Il rosso delle sirene della polizia si riflette sui loro vestiti come se si tratti di uno specchio.

Le vie precedentemente vuote si sono improvvisamente affollate e un brusio di voci confuse si è alzato dalle strade.

I monitor dei cartelloni pubblicitari lampeggiano nella nebbia e i fast-food chiudono le saracinesche.

Sembra quasi di trovarsi nella Los Angeles di Blade Runner, dove oscurità e pioggia dominano la metropoli desolata.

Anche l'aria pare farsi più fredda.

Atsumu non ne ha idea.

Atsumu non ne ha idea perchè non riesce a percepire la temperatura circostante.

Il vento invernale sfiora la sua pelle, ma nessun brivido gli corre lungo la schiena.

Il ragazzo rimane in piedi davanti alla scena dell'incidente, lo sguardo perso tra il grattacielo di Senri e la sua sommità che sparisce tra le nuvole.

Come ci è arrivato lì?

Qualche passante gesticola, alcuni si coprono gli occhi, altri ancora forniscono la propria testimonianza agli agenti.

Una madre allontana il figlio dalla strada rassicurandolo con parole dolci e le due figure vengono nascoste dalla foschia.

Atsumu si piega in avanti ed esamina con gli occhi un frammento del parabrezza.

L'urto con il camion era stato talmente potente che i cocci di vetro erano giunti fino al marciapiede.

Quando solleva lo sguardo, sente il sangue raggelarsi nelle vene.

Ha bisogno di sedersi per riprendere fiato.

Il momento dell'impatto è ancora vivido nella sua mente e il ragazzo è sicuro di essere stato coinvolto nell'incidente.

Ma deve esserci stato qualche tipo di errore, perchè quello che i medici hanno recuperato dall'auto distrutta è il suo corpo.

I due uomini posano il cadavere sopra una barella e la spingono delicatamente dentro il furgone dell'ambulanza.

Atsumu incrocia gli occhi incavati del morto prima che le gambe cedano sotto il suo peso.

La parte razionale del suo cervello cerca di convincerlo che sia semplicemente un brutto sogno.

Non è possibile che si tratti della stessa persona.

Eppure, quel sottosquadro scuro e le palpebre leggermente cadenti sono gli stessi tratti che incontra ogni mattina di fronte allo specchio.

Riconosce persino la cicatrice sul sopracciglio sinistro, un attimo prima che il volto inerme venga coperto da un telo.

Se le circostanze fossero state più allegre, probabilmente Atsumu avrebbe scherzato sul fatto che il mondo sarebbe stato un posto migliore con due versioni di sè stesso, ma il presentimento che tutto questo non abbia nulla a che fare con un incubo si insidia dentro di lui.

Sta per chiamare gli agenti di polizia per chiedere spiegazioni, quando una figura lo supera senza prestargli attenzione.

Il ragazzo impiega qualche secondo di troppo per capire che la donna gli è appena passata attraverso.

China la testa e osserva come il suo busto appaia ancora intatto ma avvolto da una strana luce bluastra.

Tutto d'un tratto si sente fuori dalla realtà, senza alcun controllo delle proprie azioni e insensibile a ciò che gli sta attorno.

É come se una parete di vetro lo separasse dalla metropoli, come se il mondo apparisse senza vita e incolore.

Le sue braccia risplendono di un bagliore insolitamente chiaro e le dita trattengono un riflesso trasparente.

Il tempo inizia a scorrere più lentamente e con esso la vita degli abitanti di Osaka.

Atsumu collega l'ultimo punto e si ritrova a boccheggiare sull'asfalto in cerca di ossigeno.

Trema dalla testa ai piedi e i suoi polmoni urlano dal dolore.

La consapevolezza di essersi distaccato dal mondo reale gli sta lacerando l'anima.

Un singhiozzo soffocato esce dalla sua gola.

Ormai ha capito che nessuno riuscirà a sentirlo.

Stringe le palpebre talmente forte che potrebbero quasi cadere.

Atsumu non si è mai lasciato vincere dalla debolezza ma, a questo punto, non ha più un motivo per combattere.

Si accovaccia sulla strada e si accorge che le sue guance sono bagnate di lacrime.

Vuole urlare.

Vuole trovare la forza di rimettersi in piedi e gridare con tutto il fiato che ha in gola.

Vuole strappare definitivamente ciò che resta della sua anima, sempre che gliene sia rimasta una.

Ma non ci riesce.

Scopre di non avvertire il bisogno di prendere una boccata d'aria perchè il sangue non viene più pompato nei suoi polmoni.

Prende a pugni l'asfalto e soffre appena si accorge di non provare alcun dolore fisico.

Impara che ai morti non è concesso nemmeno quello.

La testa oscilla in basso trascinando il ragazzo verso il vuoto.

Si lascia annegare fino a quando non capisce di aver toccato il fondo.

Solo allora il suo affanno diminuisce e gli spasmi muscolari cessano definitivamente.

É stanco. É davvero stanco.

I suoi sensi sono annebbiati e la vista è opaca.

Si mette in piedi a fatica mentre il suono delle sirene riecheggia nel retro della sua mente.

Sa che i fantasmi non provano freddo, ma Atsumu non saprebbe in che altro modo chiamare la sensazione che si sta facendo largo nel suo petto.

I suoi occhi viaggiano spenti tra la folla e si fermano solo dopo aver raggiunto il marciapiede opposto.

La luce del lampione delinea un profilo furtivo nell'ombra.

La mascella della figura misteriosa scatta nella sua direzione e Atsumu si ritrova a mantenere un breve contatto visivo con il ragazzo.

Il suo sguardo sprofonda in quegli occhi ebano che sembrano catturare ogni colore attorno a lui, come un immenso buco nero.

Lo scambio di occhiate dura troppo poco perchè Atsumu possa identificare lo sconosciuto, ma abbastanza a lungo perchè il ragazzo sia sicuro di aver incrociato le due iridi scure.

Fa un passo incerto verso la figura, ma questa è già svanita nel nulla.

Si chiede se il suo cervello non gli abbia giocato un altro brutto scherzo, ma l'immagine del ragazzo è ancora vivida nella sua mente.

Era appena stato visto da qualcuno?

Rimane fermo in mezzo alla strada, la pioggia che batte sull'asfalto e i medici che allontanano il suo corpo dalla zona dell'incidente.

   
 
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