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Autore: ciosa82    01/02/2022    3 recensioni
Improvvisamente arriva a Nankatsu la cugina di Tsubasa, timida ed introversa ma grande appassionata di calcio e con un'occhio da critica calcistica scoperto per caso da Misugi e Yayoi.
Una visita di pochi mesi ma sufficienti a cambiarla e farle prendere decisioni importanti per il futuro grazie a Sanae e a Misaki che la aiutano a conoscersi meglio ed essere più sicura di se stessa e pronta ad affrontare sempre sfide nuove.
Genere: Romantico, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Emily Ozora, tra amore a calcio'
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“Siamo a metà strada, Emily-chan” mi dice papà e poi si appisola. Poverino, dopo avermi accompagnata a Nankatsu partirà per lavoro in treno e starà via tre giorni perciò lo lascio dormire e torno ai miei ricordi.
Alle scuole medie sono riuscita a finire in classe con Jun e Yayoi così passavo molto tempo con loro quando non li lasciavo soli di proposito.
Jun poteva giocare a calcio solo trenta minuti perciò era quasi sempre in panchina con Yayoi a dare da lì le direttive agli altri giocatori insieme al mister e io sono diventata la sua “allieva” imparando tutte le regole del calcio e tecniche di allenamento varie in base al ruolo di ogni giocatore in modo da poterlo sostituire quando non poteva essere agli allenamenti per motivi di salute. Io imparavo in fretta e così ha iniziato a farmi analizzare prima il gioco dei singoli calciatori del Musashi e poi quello di altre squadre che incontravamo per le partite amichevoli creando delle pagelle abbastanza dettagliate.
io e Yayoi, quando eravamo sole, parlavamo quasi sempre di lui perché ormai non le interessava più molto di Tsu-chan: lei mi raccontava i progressi della sua guarigione e della loro amicizia e invece io mi lamentavo di quanto spesso fosse severo e pretenzioso con me nonostante il mio ruolo fosse sistemare divise, pulire palloni e seguire la squadra ma non fossi una calciatrice!
Ma lei, un giorno, stranamente mi fermò e mi disse:” No, sei molto di più di quello che pensi come manager! Jun è così severo on te perché sei brava e secondo lui in te c’è qualcosa dell’amore per il calcio di Tsubasa. Sei professionale però hai fatto amicizia con tutta la squadra e i ragazzi ti stimano e ti ritengono importante... Quando parli di calcio con loro la tua timidezza scompare e sai dargli consigli e critiche costruttive che ti hanno resa una parte della Musashi. Hai notato che non ti chiamano più “la cugina di Ozora?””
Io mi sono commossa, l’ho ringraziata e abbracciata forte e le ho promesso di non lamentarmi più. Anzi, da quel giorno, mi sono impegnata ancora di più per fare in modo che arrivassimo al campionato nazionale.

Il campionato nazionale era l’unica occasione in cui potevo veder giocare Tsu-chan perciò lo aspettavo ogni anno con ansia e felicità e tutti lo sapevano.
Il primo anno delle medie io e Yayoi abbiamo iniziato a vedere le partite del Musashi e della Nankatsu con Sanae e così siamo diventate amiche e ci siamo riviste ogni anno.
Quest’anno è stato più triste perché sapevamo tutte e tre che Tsubasa sarebbe partito per il Brasile. Quando ha vinto in parità con la Toho io e Sanae ci siamo abbracciate forte per festeggiare e ci siamo promesse che ci saremmo telefonate ogni settimana come facevo con Tsu-chan per farci compagnia e raccontarci se avevamo novità da lui.

Ma, alla fine, di quella partita venne annunciato che i migliori calciatori erano convocati nella nazionale juniores per un torneo a Parigi! La zia Natsuko aveva invitato tutti i tifosi della Nankatsu a vedere le partite a casa sua per non stare da sola e si era offerta di ospitare anche me e Yayoi ma lei ha rifiutato e così sono rimasta anch’io a Tokio per non lasciarla sola. Ci mettevamo sul divano di casa mia. Lei stretta ad un cuscino sperando div edere Jun in panchina anche solo per un attimo, io ipnotizzata da Tsuabsa e dagli schemi che sapeva creare con Hyuga e soprattutto con Misaki… già, a Parigi, mio cugino aveva ritrovato Taro e devo ammettere che è diventato ancora più bravo delle elementari ed è anche bello. Arrossisco da sola mentre ci penso anche perché Tsu-chan, quando ha saputo che mi sarei trasferita a casa sua, mi ha parlato un po’ di tutti i suoi amici e mi ha detto anche che Taro e suo padre sono tornati a vivere a Nankatsu perciò presto vedrò dal vivo com’è diventato.

Mio padre si sveglia e mi indica il monte Fuji.
Siamo arrivati e in lontananza scorgo la zia che ci sta aspettando davanti a casa.
Non venivo qui da quando ho salutato Tsu-chan prima che partisse per il Brasile. Ricordo che ero in cortile e piangevo, lui mi ha abbracciata e mi ha detto:” Emily-chan, non fare così, parto per realizzare un sogno come farai anche tu un giorno se vuoi restare nel mondo del calcio. Promettimi che sarai sempre te stessa e che chiamerai spesso Sanae, ci conto. Ma… non spettegolate troppo su di me!” Gli sussurro solo: “Si, Tsu-chan” lui mi fa l’occhiolino e se ne va. Chi l’avrebbe detto che dopo pochi mesi mi sarei trasferita proprio qui?

La zia è gentilissima come sempre e mi accompagna in casa mentre papà scarica le valigie dal taxi.
Mi ha preparato la stanza accanto a quella di Tsubasa e mi mostra che ha già preso la divisa e i libri del mio nuovo liceo così inizierò già da domani a seguire le lezioni.
Pranziamo tutti insieme e poi saluto papà prima che perda il treno. “Verrò a trovarti ogni volta che sono nei paraggi. Abbi cura di te, della zia e del piccolino in arrivo, mi raccomando Emily-chan.” Lo abbraccio forte e torno in casa perché ho tante cose da sistemare e domani inizia una nuova vita. Chissà come sarà questa scuola e con chi sarò in classe…poi telefonerò a Sanae per dirle che sono arrivata ed organizzarci per domani mattina.

 
La timida Emily ha il calcio che scorre nelle vene come suo cugino Tsubasa ma ha bisogno di essere sempre sostenuta da qualcuno per superare la sua timidezza e far vedere quante vale. Restano tante domande nella sua mente che avranno risposta nei prossimi giorni. A Nankatsu potrà sicuramente contare su Sanae ma come la accoglierà Yukari? Come se la caverà nella nuova scuola senza Jun e Yayoi? E poi perché non vede l’ora di incontrare Taro anche senza conoscerlo?
   
 
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