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Autore: canzonenoznac    03/02/2022    2 recensioni
Come faceva Hermione, nata Babbana ad essere così preparata su Hogwarts e la magia al suo arrivo nel mondo dei maghi?
Ho immaginato così il suo primo incontro con la magia.
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
“Ministro!” Il capo Auror Rufus Scrimgeour era entrato nell’ufficio del ministro con un fare deciso e un’espressione sin troppo decisa in volto, tanto che non aveva notato da subito la presenza del Preside di Hogwarts. “Professor Silente!”
“Rufus, che succede?” Il Ministro si era immediatamente innervosito, il capo Auror lo intimidiva alquanto.
“Abbiamo un codice rosso di violazione del decreto di ragionevole segretezza. Una bambina Babbana è andata nel negozio del Magonò Jack Crowd, quello che gestisce una libreria Babbana a Londra, e ha richiamato a sè, con un incantesimo di appello molto potente, due libri di storia della magia, davanti a decine di babbani ed è fuggita."
Caramell allungò la mano e vedendo Silente mostrare curiosità per quella che sarebbe diventata una sua studentessa condivise con lui il rapporto redatto da un Obliviatore frettoloso.
Oggi alle 10:15 una ragazzina Babbana, di circa dieci anni è entrata nella libreria “A kind of magic!” e aveva chiesto di vedere i libri di magia; Crowd riferisce di averle portato dei libri Babbani di magia alla cui vista la ragazzina aveva urlato esasperata “Non questi, volgio veri libri di magia!” e dal retro tre vecchi libri di testo di Hogwarts “Storia della magia”, “Storia di Hogwarts” e “Manuale degli Incantesimi” erano volati tra le braccia della ragazzina che era fuggita immediatamente senza dare modo a Crowd di seguirla.
“E noi come lo abbiamo saputo?” chiese allegro Silente, preoccupato che l’idea di alcuni esponenti del ministero desiderosi di porre maggio controllo al mondo dei Babbani potesse essere stata approvata.
Scrimgeour fece una smorfia beffarda: “Crowd ha pensato bene di venire qui a denunciare il furto, dimenticando che quei libri non avrebbero dovuto essere lì! Ma il punto è un altro, Ministro, non sappiamo come sia successo e credo che sarebbe il caso di indagare. L’incantesimo è stato potente e la ragazzina sembrava essere cosciente dell’esistenza della magia. Potrebbe esserci dietro magia oscura, Cornelius, della peggior specie.”
Il ministro fece un’espressione esasperata. “Andiamo Rufus, è solo un caso di magia giovanile.”
“Una ragazzina che non dovrebbe sapere niente della magia chiede libri di vera magia proprio nell’unica libreria Babbana in cui può trovarli e li richiama a sé? A me sembra sospetto, Cornelius!” Caramell notò il passaggio al nome, per sminuirne l’autorità e d’altronde anche se Scrimgeour era un suo sottoposto lo aveva sempre temuto per quel suo aspetto selvaggio e la chiara forza della sua magia e della sua volontà.
"Suvvia, Rufus, stai parlando di una bambina, Babbana per giunta."
“Mi permetta di verificare, andrò con uno o due obliviatori, se non ci sarà nulla da temere le cancelleremo la memoria.”
"Ministro, se permette potrei occuparmene io.” Silente intervenne con tono leggero e deciso, “La scuola è finita da poco, ho un po’ di tempo prima dell’inizio del prossimo anno.”
“Ottima idea, Silente, manderà uno dei suoi professori.” Caramel abbracciò l’idea soprattutto per non dare ragione a Scrimgeour.
"Ministro! Io sono il capo dell'ufficio Auror e credo di essere più adatto di un professore di scuola ad affrontare un probabile caso di magia oscura."
"Una bambina Babbana che richiama un libro non è magia oscura, Rufus."
“Andrò io di persona.” Disse amabile Silente. “Il caso mi incuriosisce moltissimo. Come ha eccellentemente notato Rufus, è sorprendente che la ragazza sapesse dell’esistenza della magia.”
“Se andrà lei, professor Silente, non avrò nulla da obiettare.” Il volto di Scrimgeour tradiva evidentemente che aveva accolto quella decisione come una sconfitta, ma non poteva che fidarsi di Silente.”

 
La strega
Albus Silente era solito andare ad incontrare i suoi allievi, lo aveva fatto spesso in passato e amava sempre il volto stupito dell'undicenne che si scopriva mago, i suoi occhi raggianti e l'entusiasmo per il nuovo mondo che si apriva dinanzi a loro, simile a quello dei sogni. Per questo motivo soprattutto oggi non era affatto felice del compito che aveva dovuto accettare. Sapeva che probabilmente avrebbe dovuto far dimenticare ad una bambina di essere una strega, no, questo non gli piaceva affatto. Ma se non avesse accettato il capo Auror sarebbe intervenuto di persona e lui sospettava che non sarebbe stato delicato, soltanto il suo intervento personale avrebbe evitato ulteriori problemi a quella bambina.
Con questo misto di tristezza e consapevolezza si materializzò davanti alla casa indicata nel biglietto portatogli dal gufo del Ministro e suonò il campanello.
Il volto dell'uomo che aprì la porta tradiva tutta la possibile sorpresa davanti a quel vecchio, ornato da una lunga barba argentea e vestito in una simil vestaglia blu notte e con un cappello a punta sopra una montagna di lunghi capelli bianchi.
"Lei deve essere il signor Granger?"
"Con... con chi ho il piacere di parlare?"
"Albus Percival Wulfric Brian Silente, Preside della scuola di Hogwarts."
"Capisco, ma Hermione ha già scelto la scuola dove andare e non si farà convincere da offerte di nessun tipo, la ringrazio."
"Davvero? E in quale scuola vorrebbe andare?"
Ma il signor Granger non ebbe il tempo di rispondere, sua figlia si stava precipitando giù dalle scale urlando di gioia.
"Allora avevo ragione, lei è un mago! Io voglio andare ad Hogwarts, dal professor Silente."
“Lui ha detto di chiamarsi Silente.” Esclamò il signor Granger e gli occhi di Hermione parvero schizzare fuori dalle orbite per la felicità.
"Benissimo, allora posso considerarmi invitato ad entrare?"
"Si accomodi," Hermione anticipò il padre. "Io vado a prendere i libri."
"Beh, prego, entri pure. Mi pare che mia figlia abbia scelto proprio la vostra scuola, quindi, che altro dovrei dire?"
"Molto gentile."
Silente entrò e porse i suoi saluti alla signora Granger, dopodiché con un rapido movimento della bacchetta fece un piccolo incanto Confundus ai signori Granger, facendoli allontanare, voleva parlare con la piccola prima di stregarla, e adesso era ancora più incuriosito.
Hermione tornò dopo un minuto nel salone in cui aveva preso posto Silente e si accomodò accanto a lui nell'ampio divano.
"Allora, Hermione, come hai fatto a scoprire di essere una strega?"
"Vede, professor Silente, negli ultimi due mesi mi sono successe un paio di cose che non capivo..."
"Come quando hai gettato in acqua quei due bulli?"
"Lo sa?" Il tono ammirativo della piccola strega fece capire a Silente di aver fatto centro.
"Certo, certo, ma vorrei capire come hai fatto a capire di essere una strega dopo quello che ti è successo?"
"Beh, professore, era la cosa più logica!"
"Stupefacente." Questa volta fu Hermione a pregiarsi di aver stupito il suo interlocutore.
"Vede mi erano capitate altre tre cose strane, senza alcuna spiegazione, sempre in situazioni di grande nervosismo e vede..." Hermione si bloccò come se si vergognasse di quello che stava per dire.
"Continua ti prego, non c'è nulla di cui tu possa vergognarti."
"Beh, una delle mie scrittici preferite, Agatha Christie, dice che tre indizi fanno una prova e io ho provato a capire cosa provassero questi tre indizi."
Silente la guardava ammirato ed Hermione non poté non arrossire.
"Ho cercato se la scienza era in grado di trovare una spiegazione, ma tutto quello che mi hanno detto non quadrava e allora ho pensato che se nessuna risposta razionale era possibile doveva esserlo una irrazionale. Questi fenomeni si sono sempre verificati mentre ero sotto stress e allora ho pensato che forse i miei poteri magici si manifestassero solo in queste condizioni, e infatti quando sono entrata in quella libreria e questi libri mi sono volati incontro ero davvero disperata perchè tutti gli altri libri di magia, beh, erano spazzatura. Oh, mi scusi."
"Non devi scusarti Hermione, non devi, sei davvero una ragazza brillante." Lo sguardo di Silente tradì però un certo sconforto che la giovane strega non si lasciò sfuggire.
"Come mai è venuto a trovarmi, io credevo che i maghi e le streghe nati da genitori non magici venissero avvisati il giorno del loro undicesimo compleanno e mancano ancora due mesi."
"Hai ragione, Hermione, ancora una volta."
"E come mai è venuto lei? Lei è il preside di Hogwarts e uno dei maghi più famosi del mondo."
"Quale edizione di Storia della Magia hai letto?"
Hermione mostrò a Silente il libro che le era volato incontro, era la prima edizione.
"Certamente hai letto del mio duello con Grindewald."
"Anche se non c'è scritto molto."
"Era successo da poco."
"Ma come è possibile che noi, cioè noi Babbani, non ci accorgiamo mai di niente."
"Vedi, Hermione, è meglio così. Lo Statuto di Segretezza approvato dal Ministero della Magia ci impone di non rilevarci ai Babbani, di non fare magie in loro presenza, per proteggere loro stessi e noi."
"Ma io ho fatto magie davanti a dei Babbani."
"Ma senza neanche sapere di essere una strega."
"Ma come l'ho scoperto io, chissà quante altre persone l'hanno fatto."
"Beh, Hermione, vedi, io sono qui proprio perchè tu sei la prima ad aver capito, e trovato le prove, di essere una strega."
Hermione arrossì violentemente.
"Di solito nessuno lo scopre da solo. Una volta una Babbana mi ha persino scritto, perchè sua sorella era una strega e voleva esserlo pure lei. Ma nessuno aveva mai capito da solo di essere un mago... o meglio una strega, come hai fatto, tu."
"Beh... allora è per questo che è qui?" Il tono speranzoso di Hermione fu per Silente una pugnalata al cuore. "Può farmi ammettere adesso ad Hogwarts, anche se farò undici anni dopo l’inizio dell’anno?"
Lo sguardo di Hermione si trasformò per Silente in un pungolo, doveva farlo, lo sapeva, non poteva esimersi, ma come.
"Mia cara, non posso ammetterti ad Hogwarts adesso, sei figlia di Babbani e saresti troppo giovane, il prossimo anno, ne sono certo, farai la fortuna della casa che ti accoglierà."
"Ma allora, perchè è venuto qui? E dove sono i miei genitori?"
Silente rimase in silenzio.
"Dove sono i miei genitori, professor Silente? Non mi avrebbero mai lasciato sola con il preside della mia futura scuola!" Il petto di Hermione saliva e scendeva nervoso, le sue mani torturavano i suoi capelli crespi e gli occhi giravano senza sosta per tutta la stanza, sino a quando non si calmò e voltò lo sguardo verso il suo futuro preside.
"Quindi lei è qui per impedirmi di diventare una strega prima del tempo."
Ancora una volta Silente non rispose ma guardò ammirato la ragazzina che si trovava dinanzi.
"Dimenticherò tutto? O appena diventerò una strega lo ricorderò?"
"Dimenticherai tutto?"
"E dovrò restituire questi libri?"
"Non sono tuoi, mia cara, Crowd non avrebbe dovuto tenerli nel suo negozio."
"Peccato."
"Farò in modo che insieme alla tua lettera arrivino le ultime edizioni di questi testi, te li farò portare dalla mia vicepreside."
"Promesso?"
"Promesso!"
Hermione recuperò il suo sorriso e di conseguenza anche Silente si rasserenò, non riusciva quasi a credere a quanto quella ragazzina fosse logica, attenta ai dettagli e acuta.
"Allora ci conosceremo ad Hogwarts l'anno prossimo, peccato dover aspettare tanto."
"Così avrai tutto il tempo di studiare mia cara, non credo che avresti apprezzato arrivare in una scuola di magia per la quale non eri preparata."
Hermione abbassò lo sguardo davanti a quella frase che tanto bene la ritraeva e Silente ne approfittò per tirare fuori la bacchetta.
"Oblivio!"
 
Epilogo
Aprendo la porta il signor Granger ebbe una strana sensazione di deja-vu davanti a quella buffa e severa signora in vestaglia e cappello a punta, e forse guidato da quella sensazione, le fece cenno di accomodarsi senza tentennamenti.
"Veramente vorrei parlare con sua figlia, ho una lettera per lei da parte del preside della nostra scuola."
Appena il signor Granger manifestò resistenza all'idea di chiamare la figlia un rapido movimento di bacchetta lo convinse del contrario.
"Hermione" urlò. "Scendi c'è una visita per te." E andò nella cucina a far compagnia alla moglie.
"Grazie, signor Granger."
Il colloquio tra Hermione e la professoressa McGranitt fu breve e molto più semplice del solito, la ragazzina accettò l'idea di essere una strega molto più facilmente di tanti altri Babbani. Quando ormai pensava di aver finito senza dover chiarire alcuna perplessità Minerva McGranitt si sentì rivolgere la domanda che le era stata preannunciata.
"Ma, ma come farò a frequentare questa scuola, io non ho mai studiato per diventare una strega, non sarò mai pronta in tempo."
"Pare che lei sia una strega molto dotata, signorina Granger, e per quanto riguarda la sua preparazione sul mondo magico il nostro preside, il professor Silente, mi ha pregato di regalarle questi libri." E così Hermione si ritrovò in mano una copia di Storia di Hogwarts e una di Storia della Magia, insieme ad un manuale degli incantesimi. Li sfogliò e notò che i margini erano ricchi di appunti e note, scritti con una grafia elegante e sottile.
   
 
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