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Autore: Altair13Sirio    04/02/2022    3 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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La neve ad Anemone arrivava presto, ancora prima dell'inizio ufficiale dell’inverno. Kya si divertiva a schiacciare gli accumuli a bordo della strada, schizzando acqua in tutte le direzioni con i suoi stivali impermeabili mentre Ryo la osservava chiedendosi se fosse ancora una bambina.
Anche in “vacanza” la ragazza non aveva resistito un giorno lontano da lui, così quella mattina si erano incontrati per passare un po’ di tempo assieme e approfittare di quella giornata che annunciava l’inizio della stagione fredda.
<< Tra poche settimane sarà la fine dell’anno… >> Esordì con aria furba la ragazza affondando le mani nel giaccone a quadri che la copriva dalla testa ai piedi. << Come sono andati i tuoi propositi di quest’anno? Sei riuscito a realizzare tutto? >>
Ryo era ancora un po’ assonnato. Il freddo lo rallentava, sentiva che fosse passato ormai da tempo il periodo in cui si divertiva scorazzare nella neve come faceva ancora Kya; tuttavia era piacevole vederla mentre saltava in mezzo ai mucchi di neve più grossi, magari per scoprire con disappunto che sotto ci fossero una siepe o un sasso sepolti.
<< Io… Credo di sì. Tu hai qualche rimpianto? >>
Per un attimo, nonostante l’allegria di quella giornata, Kya si imbronciò. << Bé, sì… Come al solito. >> Calciò una piccola colonna di neve, guardandola mentre si spappolava sul lastricato del marciapiedi.
<< Come al solito! >> Le fece eco il ragazzo piegando di lato la testa, spostandosi un po’ la sciarpa per respirare meglio. << Forse dovresti smetterla di fare propositi all’inizio dell’anno, così magari riusciresti a combinare qualcosa. >>
<< Ehi, i miei propositi vanno alla grande! E’ solo che ce n'è qualcuno che salta sempre… >> La ragazza sembrò sul punto di aggiungere qualcosa a quel suo commento piccato, ma invece si ammutolì e girò lo sguardo da tutt'altra parte.
<< E allora fanne di meno! >> La provocò, ma a quel punto gli occhi di Kya tornarono su di lui mandandogli lo sguardo più strano che avesse mai visto: più che contrariata, sembrava addirittura ferita da quelle parole. Alla fine girò la testa di lato e fece finta di ignorarlo, affrettando il passo.
Si poteva capire che le fosse passato il buonumore perché aveva iniziato a ignorare anche i mucchi di neve più grossi e invitanti, e i suoi stivali affondavano pesantemente lungo la strada imbiancata; Ryo però non riusciva a comprendere che cosa avesse detto da offenderla tanto. Dopo un attimo, come se avesse sentito i suoi pensieri, la ragazza ci tenne a chiarire di non essersela presa.
<< E’ solo che… Mi sento inadatta a starti accanto quando metti in risalto le nostre differenze in questo modo. >> Borbottò rallentando l’andatura e accelerando improvvisamente dopo essersi fatta raggiungere, in un ritmo impossibile da decifrare.
<< Inadatta…? Kya, sei la mia migliore amica! Per cosa ti dovresti sentire inadeguata? >>
Lei si girò per un momento e lo fissò intensamente negli occhi. Come se Ryo le avesse fatto la domanda più importante di tutte, si avvicinò e iniziò a scrutarlo con uno sguardo intenso, sempre più seria; leggermente a disagio, Ryo non riuscì a capire cosa volesse dirgli.
<< Mi vergogno di essere così indietro rispetto a te, tutti gli anni! >> Disse alla fine, sbuffando come se si aspettasse che lui dicesse qualcosa. << Tu sei sempre così bravo a mantenere le promesse, finisci sempre i compiti in tempo e poi anche i tuoi propositi del nuovo anno finiscono sempre per avverarsi… Io invece sono disordinata, lenta, pigra e inconcludente. >>
Ryo non credeva alle proprie orecchie; quella non era Kya e non soltanto perché aveva appena descritto una parte di sé non veritiera, ma anche per quell'atteggiamento di autocommiserazione che non le si addiceva per niente.
<< Tu non sei così! Alcune cose sono semplicemente troppo difficili da realizzare… >> Mormorò cercando di farla ragionare, e lo sguardo di Kya tornò a farsi pressante su di lui. Nel tentativo di alleggerire quella tensione, Ryo suggerì rapidamente:<< Perché non provi a darti degli obiettivi più realistici, una volta tanto? >>
<< Ma i miei obiettivi sono realistici! >>
Ryo preferì non dire niente, pur potendo smontare con facilità quell'affermazione. Il suo silenzio finì per essere ancora più fastidioso per Kya, che finse di strozzarlo e lo scosse con forza come se stesse cercando di tirargli fuori qualcosa.
<< Ehi, posso farti una domanda seria? >> Riprese il ragazzo quando furono tornati a camminare; non durò molto perché Kya si voltò verso di lui e si fermò completamente.
Ryo rimase fermo a guardare davanti a sé come se in realtà lei non ci fosse, evitando il suo sguardo e cercando le parole giuste. Era una cosa che si era chiesto sin dall'inizio, ma non aveva mai avuto un reale motivo per chiederglielo:<< Non credevo davvero che ti saresti arruolata nel programma Parasite. Perché lo hai fatto? >>
<< Eh? >> Sbottò quella. << E perché mai mi chiedi una cosa simile? >>
<< Te l’ho detto perché. >> La incalzò, e questa volta Kya sentì un tono diverso nella sua voce.
Quando lo aveva menzionato la prima volta, Ryo aveva ricevuto solo una risposta fumosa con Kya che sfruttava la sua solita allegria per distogliere l'attenzione dall'argomento, ma continuava a non avere senso: quel tipo di vita non era adatto a lei, e non poteva averlo fatto per senso del dovere perché Kya era la ragazza più egoista che avesse mai conosciuto! Era stato sorprendente vederla così a suo agio in un mondo fatto di regole e disseminato di pericoli, ma continuava ad avere quel pensiero fisso che gli diceva che ci fosse qualche altro motivo ad averla spinta a prendere parte alla squadra, magari qualcosa che non poteva dire o che la metteva a disagio. Era vero che una scelta così folle fosse sensata nell'imprevedibilità di Kya, però Ryo non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei.
Mentre esternava i suoi dubbi, Ryo poté vedere lo sguardo dell'amica passare dal serio al preoccupato, passando poi per totale confusione fino a lasciar andare un sospiro di sollievo e tornare a ridere.
<< Ti preoccupava davvero tutto questo? >> Domandò evitando il suo sguardo. << Avrei dovuto immaginarlo… Eppure mi hai sorpreso ancora una volta. >>
Ryo inarcò un sopracciglio, desideroso di saperne di più. Allora ci aveva visto giusto, c’era davvero qualcosa dietro alla scelta di Kya di arruolarsi nel progetto Parasite!
Si voltò mostrandogli un sorriso dolce, le guance arrossate per il freddo rendevano ancora più espressivo il suo volto solitamente allegro e pungente; si avvicinò con le movenze di una ballerina, gli occhi che sembravano nascondere mille pensieri e le mani nascoste dietro la schiena fino all'ultimo momento, quando gli diede una spinta. Ryo finì con il sedere su un mucchio di neve e gemette per il freddo improvviso che gli entrò fino alle ossa.
<< Credevi che ti avrei potuto lasciare da solo? Scordatelo Ryo, noi due siamo inseparabili! >> Disse con voce squillante prima di voltarsi e iniziare a fuggire con passo rapido, facendo comunque attenzione a non scivolare sul suolo ghiacciato, risultando in una corsa goffa e poco dignitosa.
Ryo ancora non capiva che diamine le fosse saltato in testa che mentre si rialzava, Kya si voltò di nuovo per strillargli contro:<< E che sarebbe successo se ti avessero assegnato una partner più carina di me? >>
Poi gli fece la linguaccia.
Ryo rimase fermo a guardarla mentre scappava lungo il marciapiedi, i pantaloni umidi e la neve ancora attaccata ai vestiti. Era stato per lui che Kya si era arruolata? Ma non aveva alcun senso! Non era una gita di piacere, loro erano andati lì a combattere; che sarebbe successo se non si fosse adattata abbastanza allo Stridiosauro? Se non fosse andata d'accordo con gli altri compagni di squadra? Era stata una scelta sconsiderata, non aveva semplicemente guardato solo a ciò che le avrebbe fatto più comodo, aveva completamente ignorato ogni aspetto di quella situazione solamente perché voleva restare con lui! Doveva ammetterlo, era sicuramente un comportamento che ci si sarebbe potuto aspettare dalla sua migliore amica, ma era una cosa talmente stupida che gli veniva il latte alle ginocchia… E poi le probabilità che loro due venissero scelti come partner erano talmente scarse che era impensabile che Kya avesse fatto quella scelta credendo veramente di essere selezionata!
Eppure era successo. Ryo si bloccò non appena quel pensiero gli saltò in testa, incapace di trovare una spiegazione; non si accorse di Kya che tornava sui propri passi per osservare cosa avesse turbato tanto il suo amico.
<< Non ti ci arrovellare troppo, darling. >> Lo stuzzicò sorridendo con astuzia. << Dovresti sapere che siamo destinati a restare uniti! >>
Ryo alzò lo sguardo confuso, quasi spaventato da quello che aveva appena detto. Certo, si trattava solo delle solite chiacchiere di Kya, eppure in quella situazione assumeva una luce totalmente diversa… Era da parecchio tempo che non sentiva quel nomignolo e gli suonò strano per qualche motivo; Kya non gli aveva mai dato dei soprannomi, lui era sempre stato il suo Ryo e nient'altro… Era talmente importante per lei da averle fatto prendere quella scelta, noncurante dei rischi e delle difficoltà, e nonostante tutto, le cose erano andate esattamente come voleva lei.
Ryo non riuscì a dire niente, la mente non connetteva e lo sguardo appannato gli rendeva difficile concentrarsi. Kya credette di averlo sopraffatto come al suo solito e si voltò soddisfatta, avviandosi lungo la strada e intimandogli di stare al passo; erano quasi arrivati.
Incapace di trovare le parole e pensando che non sarebbe riuscito a tirare fuori alcuna informazione dall'amica, Ryo si rassegnò a seguirla e le chiese invece perché lo stesse portando al vecchio albero di ciliegio. Lei non disse niente, preferì mostrarglielo direttamente una volta arrivati: ad attenderli ai piedi del gigantesco albero millenario c’erano le loro compagne, Fukuda e Sakei.
<< Nessuno ci impedisce di incontrarci anche quando non siamo a Mistilteinn, no? >> Cinguettò Kya abbracciando le sue amiche, che sembravano essere lì già da un po'. Entrambe erano avvolte nei loro indumenti pesanti, circondate da impronte che combaciavano con le loro scarpe a dimostrazione di come avessero fatto avanti e indietro sul posto a lungo: Naho indossava una sciarpa a motivi geometrici e un giubbotto aderente ben chiuso, mentre Momo sfoggiava una cappellino di lana con pompon e un grande impermeabile che le raggiungeva le ginocchia, lasciando intravedere i calzettoni di lana indossati di sotto.
<< Ciao, Sato! Spero che non ti dia fastidio il fatto che ci siamo anche noi. >> Lo accolse la ragazza più alta, tenendo le mani al sicuro nelle ampie tasche del giubbotto e sorridendo con trasporto; da quando le cose si erano sistemate tra lei e Kondō, era diventata più espansiva con tutto il resto della squadra.
<< No, non mi dà fastidio… Sono solo confuso, come avete fatto a organizzarvi per venire qui? >>
A quella domanda Kya sbuffò vistosamente. << Ci siamo scambiate i numeri di telefono, ovviamente! >> Borbottò dandogli una botta sulla fronte. << Appena ho visto la neve, ho dovuto chiamare Momo e Naho, non potevo lasciare che si perdessero lo spettacolo! >>
<< Quale spetta…? >> Ryo ammutolì quando alzò lo sguardo per vedere il maestoso albero, ridotto quasi a uno scheletro in quel periodo, reggere il peso della neve sui suoi rami tanto fitti da sembrare dei capillari. Rimanevano pochi fiori, pochi coraggiosi boccioli di petali rosa che presto avrebbero posato le armi per riposare durante l’inverno e prepararsi così a un nuovo inizio; erano mille anni che quell’albero affrontava quel ciclo, e ogni volta ne usciva sempre più forte.
<< Oh. >> Mormorò provando un tepore familiare dentro di sé. Aveva quasi dimenticato quella vista, dopo che aveva smesso di fargli visita; il ghiaccio invadeva i rami del suo albero preferito e li trasformava in giganteschi fiocchi di neve, belli e delicati come cristalli.
<< Già. >> Gli fece eco Kya. << Sarebbe stato bello esserci durante la nevicata, ma non importa; saremo qui per la festa dei ciliegi! >>
<< Già, lo spettacolo della fioritura è mille volte meglio. >> Constatò Naho affiancandosi alla sua amica. Era strano vederla all’aperto senza un libro per le mani. << Deve essere ancora più interessante passarlo in tua compagnia, Kya. >>
La ragazza si voltò perplessa verso di lei, sbattendo le grandi palpebre un paio di volte per chiedere delucidazioni. La spiegazione non tardò ad arrivare, assieme a un sorrisetto della lettrice.
<< I tuoi capelli hanno lo stesso colore dei fiori di ciliegio. Sarebbe veramente fantastico vederti danzare in mezzo ai petali… >> Rise assieme a Momo, che trovava quell’idea davvero adorabile.
<< Scommetto che Sato lo ha visto decine di volte. >> Aggiunse questa con un sorrisetto compiaciuto, facendo voltare immediatamente l'interpellato verso di sé.
<< Povero Sato, speravi di restare tutto solo con la nostra dolce Kya in questa magica giornata? >> Cinguettò Naho avvicinandosi, studiando il suo volto alla ricerca di qualche segno che lo facesse tradire, nascondendo in modo molto teatrale un ghigno di scherno. Ryo preferì non abboccare all’amo e sbuffò, impotente.
Qualunque cosa avrebbe detto, sarebbe risultato in una sua sconfitta, ma in realtà c'era anche un altro motivo se aveva preferito stare in silenzio: Ryo era sicuro che quello che avevano descritto le due ragazze non fosse mai accaduto, eppure nella sua mente riaffiorarono vivide delle immagini che corrispondevano esattamente a quella situazione, con Kya che danzava gioiosa in mezzo ai ciliegi in fiore e lui completamente rapito da quella visione celestiale. Non poteva essere reale, eppure…
<< Ehi! >> La voce della sua partner li raggiunse, destandolo da quei pensieri. << Pensa a quello con cui vorresti restare tu da sola, invece di importunare il mio Ryo! >>
Naho reagì in maniera scomposta e tentò di nascondersi dietro le spalle di Momo mentre la fronte le si arrossava vistosamente. Balbettò qualcosa in risposta nel tentativo di sviare la conversazione, ma Kya lesse alla perfezione la sua reazione e capì di aver fatto centro.
<< Oh, ma come siamo timide! >> La stuzzicò piegandosi da un lato all'altro, nel tentativo di oltrepassare la muraglia Sakei e incrociare il suo sguardo.
<< Non litigate… >> Sbuffò Momo inutilmente, un attimo prima che Naho si sganciasse da lei e iniziasse a correre mentre Kya raccoglieva un po' di neve da lanciarle addosso.
Ryo rimase interdetto, incapace di seguire oltre quel siparietto, e si ritrovò a osservare le due ragazze che si davano battaglia in mezzo alla neve accanto a Momo, che sorrideva con un'espressione di esasperazione.
<< Allora… >> Commentò dopo un po', non sapendo cosa dire. << A casa tutto bene? >>
Momo non riuscì a trattenere un sorriso stranito come per chiedergli come mai le stesse facendo quella domanda, reazione che lo fece subito arrossire dalla vergogna; si rese conto di averle posto una domanda personale e totalmente scollegata dal contesto, oltre che invadente.
Però Momo rispose mostrando di aver apprezzato comunque la domanda.
<< Potrebbe andare meglio! Adesso che sono tornata, posso aiutare mia nonna ad accudire i miei fratellini, ma c’è sempre un sacco di lavoro da fare… >> La ragazza sorrideva, eppure c'era un tono di malinconia nella sua voce. E nonostante ciò, bastava uno sguardo per vedere come Momo fosse molto più serena che in passato; lo sguardo materno che volgeva alle compagne di stanza era dolce e paziente, ma non nascondeva assolutamente i problemi che potessero vessarla, e tuttavia la ragazza sembrava aver deciso di non lasciarsi toccare da essi.
Un proiettile ghiacciato lo prese in pieno su un orecchio; Ryo fu scosso da tremendi brividi e si irrigidì nel tentativo di scacciare il freddo che gli inondò il colletto. Dopo essersi ricomposto un minimo si voltò contrariato verso la propria partner, sapendo già che fosse stata lei, e le urlò di fare attenzione.
<< Smettila di fare il musone! >> Rispose lei, ottenendo la reazione sperata.
Ryo iniziò a raccogliere un po' di neve e si mise a inseguire Kya mentre, ancora spiazzata dalla botta che aveva ricevuto il ragazzo, Momo incominciava a ridere incontrollabilmente solo per venire interrotta da un’altra palla di neve che la prese dritta in faccia. Questa volta era Naho a sfidarla, e Momo non se lo lasciò ripetere due volte, lanciandosi in cerca di vendetta dopo essersi tolta la neve dalla faccia.
In fondo era una splendida giornata e la neve avrebbe potuto sciogliersi a breve; dovevano approfittarne.
 
*
 
<< Sicuri che i vostri genitori non avranno nulla da ridire? >>
<< Tranquilla, i miei hanno pianto dalla gioia quando gli ho detto che sarei uscita. Dicono che parlo troppo! >> Naho sbuffò e rabbrividì, sperando che l'abitazione di Momo fosse più calda del pianerottolo dove li aveva portati la ragazza.
Kya rise. << Bé, non è vero? >>
<< Gli stavo solo raccontando della nostra battaglia! >> Protestò quella.
Per un attimo ci fu silenzio sul pianerottolo. Kya volgeva uno sguardo furbo all'amica e Momo lo rinforzava con un sopracciglio inarcato, come se entrambe già sapessero che quella non fosse tutta la storia. Alla fine Naho si arrese e sospirò:<< Va bene, forse ho parlato ininterrottamente da quando sono tornata a casa fino a che non sono andata a dormire… Ma avevo veramente tante cose da dire! >>
Il sorriso soddisfatto di Kya si affiancò a quello imbarazzato dell'amica mentre Ryo alle loro spalle si immaginava la scena, ridendo sotto i baffi.
Momo tornò ad occuparsi della porta e quando girò la chiave nella serratura per aprire, una scena con Iki e Thoki mezzi nudi che si picchiavano con delle asciugamani si aprì di fronte a loro. E dire che sperava di poter fare bella figura con gli amici…
Mayu comparve di corsa di fronte alla porta, la faccia imbrattata di pittura e segni di dita sulle guance, e inseguì i due gemelli urlando parole poco lusinghiere, fermandosi giusto un attimo a salutare la sorellona appena tornata.
<< Sono i tuoi fratellini? >> Domandò Kya già rapita dal caos che regnava in quella casa. Momo sospirò e annuì.
<< Mayu è la più grande, quando non ci sono io deve occuparsi di far rigare dritto Iki e Thoki… >> Spiegò la ragazza con rassegnazione. Un pianto interruppe il suo discorso e Momo sbuffò vistosamente prima di far entrare in fretta gli amici, dirigendosi poi dal piccolo Sho per calmarlo.
<< Momo, sei tu? >> Domandò una voce roca prima che da una stanza venisse fuori una vecchietta dall’aspetto vispo; la nonna di Momo si mostrò sorpresa quando vide i ragazzi di fronte all’entrata e sfoggiò un sorriso accogliente prima di salutarli e invitarli a mettersi comodi.
Dopo che Ryo, Kya e Naho ebbero raggiunto il piccolo soggiorno della abitazione seguiti da nonna Ema, la donna si presentò.
<< Allora voi siete gli amici della mia Momo, eh? Lasciatemi indovinare… >> Con calma, puntò il dito nodoso contro Naho e ghignò:<< La piccola divoratrice di libri. >>
In un primo momento la ragazza fu sorpresa da quella cosa, ma pensò che, anche solo tirando a indovinare, non dovesse essere poi tanto difficile capire chi fossero. << Mi chiamo Naho Fukuda; è un piacere conoscerla, signora! >> Si presentò cordialmente, abbozzando un sorriso.
Ema annuì soddisfatta mormorando qualcosa su come il suo sguardo fosse proprio quello da topo di biblioteca e passò alla seconda ragazza, seduta al centro del divano. << Tu sei la peste che continua a toccare le tette a mia nipote! >>
Naho scoppiò a ridere e si piegò su sé stessa, noncurante dell'imbarazzo che avrebbe provato subito dopo. Incredibilmente, anche Kya era diventata completamente rossa in volto e anche se non stesse negando l’evidenza avrebbe tanto voluto scomparire in quel momento.
Ema mostrò un sorrisetto compiaciuto, sapendo di aver preso alla sprovvista un tipetto difficile da imbarazzare, e chiuse voltandosi verso Ryo, ancora strabiliato per aver visto ammutolire la sua amica.
<< E tu invece sei… >> La donna rimase a pensare per qualche secondo, la fronte corrugata pesantemente; alla fine però scosse la testa:<< Scusa, hai un volto troppo generico per capire chi sia. >>
Kya rise dimenticando immediatamente l’imbarazzo per quello che le aveva detto Ema; sapeva già per cosa lo avrebbe preso in giro per i prossimi giorni. Anche se un po’ deluso, Ryo si mostrò comprensivo e ignorò le battute della sua compagna presentandosi alla signora:<< Mi chiamo Sato. Non si preoccupi se non mi conosce, sua nipote probabilmente non le ha parlato di… >>
<< Ah, sì! >> Lo interruppe di colpo schioccando le dita. << Sei il fidanzatino di questa qui. >>
Kya smise immediatamente di ridere e fissò lo sguardo sulla nonna di Momo; l'espressione che avevano lei e Ryo era identica ed esilarante, si poteva quasi vedere il fumo uscirgli dalle orecchie mentre i loro visi prendevano rapidamente colore. Ema sembrava starsi divertendo alla grande e assieme a lei anche Naho non riusciva più a trattenersi. Purtroppo per il loro divertimento, il ritorno di Momo interruppe quel momento di scherzi e permise ai due partner di distendere i nervi.
Ancora confusa per la scena che si era trovata di fronte, la ragazza cercò di attirare l’attenzione su di sé e agitò una mano tenendo in braccio il fratellino.
<< Ehm… Vedo che avete già conosciuto mia nonna! Scusatela, non è abituata a trattenere la lingua… >> Disse mettendosi in mezzo. Ema sembrò contrariata, dicendo che se non avesse potuto dire quello che pensava sarebbe stato meglio che morisse, ma accolse la nipote con un sorriso.
<< Lui invece è il mio fratellino, Sho! >> Cambiò argomento, voltandosi per mostrare il bimbo aggrappato alla sua spalla che si ciucciava un pollice.
Kya sembrò scordare immediatamente l’imbarazzo della conversazione con la signora Ema e saltò per raggiungere Momo e il piccolo Sho, riempiendolo di moine. Le si avvicinò rapidamente anche Ryo, forse ancora alla ricerca di un modo per stemperare, e insieme iniziarono a fare delle faccette buffe per far ridere il bambino.
<< Tua nonna mi piace già! >> Sussurrò Naho accostandosi all’amica, provocandole una risatina.
<< E’ un tipo molto schietto, ma non è cattiva. >> Rispose prima di sistemarsi meglio il fratellino in braccio in modo che fossero rivolti entrambi dallo stesso lato. Kya e Ryo giocarono un altro po’ con Sho prima che la nonna di Momo gli si avvicinasse di nuovo.
<< E come mai non hai portato qui quel tappo del tuo partner? >>
La risata che Kya soffocò assunse il rumore di un potente sbuffo di narici che quasi le fece perdere tutta la dignità di fronte alla donna; sentire qualcuno che parlava in quel modo di Kondō era esilarante, ancora di più se era qualcuno che non lo conosceva nemmeno.
<< Nonna! Ti ho detto di non chiamarlo così! >> Protestò Momo, che però trovò buffo quel commento; Ema si limitò a fare spallucce e a dire che sarebbe stata anche ora che glielo presentasse.
Arrossendo però, Momo disse che non fosse il caso di disturbarlo. << E poi non ho il suo numero, non avrei potuto contattarlo in nessun modo… >> Aggiunse borbottando, pur sapendo che non fosse quello il problema.
<< Ma come, non volevi fargli provare i tuoi biscotti? >> Continuò la donna sapendo che in quel momento Momo si stesse trattenendo dal saltarle addosso e tapparle la bocca. La sua allusione passò inosservata, principalmente grazie alla reazione di Kya che iniziò a girare attorno alla signora Ema.
<< Biscotti? Dove? A che gusto? Ce ne sono abbastanza? >>
Le domande assillanti della ragazza sarebbero state in grado di infastidire chiunque, ma la nonna di Momo si limitò a sorridere e disse alla nipote che avrebbe fatto bene a mettersi al lavoro. Dopo aver alzato gli occhi al cielo, Momo si voltò verso l’amica e le sorrise. << Non ci sono ancora. Vi ho invitati qui perché volevo prepararne un po’ e farveli assaggiare, sempre che vogliate fermarvi a pranzo… >>
<< E me lo chiedi pure? >> Sbuffò l’altra ragazza. << Certo che voglio restare! Avresti potuto invitare più gente però. >>
Momo sorrise e scosse la testa. << Siete le persone con cui mi sento più a mio agio… Mi vergognerei troppo a invitare tutti gli altri. >>
<< Non è vero! Tu sei bravissima con le persone, e poi avrebbero accettato tutti quanti! >>
<< E che mi dici di Hoshi? >> Si intromise Naho, che sembrava particolarmente in vena di stuzzicare le sue amiche quel giorno. Momo si morse la lingua quando lo sentì nominare, mentre Kya si voltò seccata.
<< Che cosa c’entra quell’antipatico ora? >>
<< E’ innegabile che negli ultimi tempi la loro amicizia si sia sviluppata molto! >> Continuò la ragazza con le lentiggini, ammiccando per nascondere il sorriso malefico che altrimenti le sarebbe comparso sul volto.
Kya sbuffò e fece spallucce con aria altezzosa. << Sì, bé adesso non è qui, quindi non serve parlare di lui! >>
<< Non ti piace neanche un po’, eh ragazza? >> Commentò la nonna facendole l’occhiolino. Kya le si avvicinò iniziando a raccontarle tutti i motivi per cui valesse la pena prendere a schiaffi quel piccoletto e finì per seguirla in cucina senza accorgersene, dove probabilmente Ema l’avrebbe messa ad aiutare a preparare il pranzo.
Con un po’ di sollievo, Momo rilasciò la tensione che aveva accumulato nelle spalle e iniziò a fare strada verso la cucina. << Andiamo, Naho: dopo aver messo a riposare Sho inizieremo a preparare l’impasto per i biscotti. >>
<< Potrò finalmente mettere alla prova le conoscenze ricevute da “Amore in cucina”! >> Cinguettò raggiante la sua amica, provocandole una risatina.
Per un attimo le due ragazze sembrarono dimenticarsi di Ryo, rimasto da solo nella stanza, poi le raggiunse nel corridoio e si affacciò nella stanza del fratellino.
<< Io cosa faccio? >> Chiese attirando la loro attenzione con un colpo di tosse.
Momo lo osservò per un attimo, poi sorrise. << Bé, in effetti… Sarebbe carino se tu potessi tenere d’occhio i gemelli. Assicurati che non combinino guai! >>
Un urlo interruppe le parole di Momo e i suoi fratellini tornarono a scorazzare per la casa, questa volta con indosso dei pantaloni sbottonati. La sorella direttamente più grande di loro passò poco dopo, continuando il suo inseguimento, ma fu intercettata da Momo che le presentò Ryo.
<< Lui ti aiuterà a tenere a bada Iki e Thoki. >> Le disse con una spintarella di incoraggiamento.
In un primo momento Mayu sembrò diffidare di Ryo, lo squadrò dalla testa ai piedi mentre lui la fissava senza nascondere una certa ansia al pensiero di esse giudicato da una ragazzina di otto anni. Alla fine sbuffò e con tono di superiorità gli chiese:<< Sai cambiare i pannolini? >>
Ryo alzò lo sguardo verso la compagna di squadra che teneva ancora in braccio il fratello più piccolo, e tornò a guardare la bambina con un timido sorriso.
<< Bé… Posso provarci! >>
Mayu piegò le labbra con soddisfazione, quindi gli fece segno di seguirlo. << Tu bloccherai i miei fratelli, così io potrò vestirli senza che facciano storie. >> Disse totalmente a suo agio, iniziando a dare ordini.
Ryo la seguì senza dire niente, ma mandò un ultimo timido sguardo alle sue compagne di squadra; Momo e Naho stavano ridendo di gusto di fronte alla scena della piccoletta che lo comandava a bacchetta, che somigliava troppo a una delle tante scene viste con Kya.
   
 
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