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Autore: lmpaoli94    04/02/2022    2 recensioni
“Tanto tempo fa’, in un paese lontano lontano…”
No, questo non è il preambolo di una fiaba tanto famosa quanto affascinante.
E’ la storia di un giovane conte rinchiuso contro la sua volontà in un luogo dove le bellezze la fanno da padrone e la solitudine è alquanto presente in quei momenti così lugubri e tanto maledetti.
Il mistero di un uomo che non ha mai conosciuto il vero amore e la felicità che tanto ne concerne.
Il suo castello è l’unica cosa che gli rimane, a parte l’amore possessivo e malato di una madre che non lo lascia mai da solo.
Richard Castle, è questo il nome dell’uomo protagonista che vivrà la leggenda di un incontro che potrebbe cambiare per sempre il suo futuro e la visione di una realtà divenuta troppo opprimente e maledetta.
Ma non sarà tutto oro quello che luccica.
Gli imprevisti saranno all’ordine del momento e la gelosia potrà avere in qualunque modo la meglio in quel luogo in cui la storia dice tutto ma che la sua maledizione di essere un uomo “diverso”, sarà la probabilità di una nuova visione che solo l’amore potrà distruggere tali barriere.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Vedendo quella figura in difficoltà, il giovane principe non ci pensò due volte nel soccorrerla.
Ma d’altronde sua madre, non era assolutamente d’accordo che suo figlio potesse uscire dal castello.
< Richard, dove stai andando? >
< Non sono affari vostri, madre. Quand’è che mi lascerete in pace? >
< Richard, non avrai intenzione di uscire dal castello spero. >
< E anche se fosse? >
< Non è sicuro per te. >
< Pensate davvero che rimanere qui insieme a voi sia sicuro? >
< Richard, ti prego… >
Senza ascoltare la madre, Richard aprì il portone del castello sotto lo sguardo sorpreso della madre.
La neve cadeva copiosamente e le raffiche di vento erano molto forti.
Vedendo la misteriosa figura cadere a terra senza forze, Richard forzò il cancello per riuscire ad aprirlo e salvò quel misterioso curioso che tentava invano di superare il cancello.
Vedendo che era una giovane donna con il viso sciupato dal freddo, Richard non ebbe nessun dubbio nel salvarla.
preparando da solo il salotto intimo con un fuoco ben caldo, la bestia sperò vivamente che quella donna potesse riprendere a svegliarsi.
< Madre, c’è bisogno di un medico! > fece disperato Richard < Questa donna ha bisogno di essere salvata. Vi prego di aiutarmi. >
Ma la donna, restia nell’aiutare il figlio, fece finta di nulla limitandosi a fissare con odio quella donna che ai suoi occhi stava morendo piano piano.
< Madre, cosa state facendo? >
< Richard, sai meglio di me che non è consigliabile accettare ospiti nel nostro castello. >
< Ma quale ospiti? Sto solo cercando di salvare quella giovane donna. Che cosa avete in mente? >
< Niente. ed è per questo che sarebbe meglio se questa donna muoia proprio in questo momento. >
< Spero che voi stiate scherzando. >
Senza rispondere, la donna fece finta di nulla lasciando il salotto sotto le grida furiose di una bestia che non riusciva a trovare in nessun modo la pace di una sua vita che stava scivolando via.
< Madre, vi rendete conto che questa donna potrebbe essere la mia salvatrice? >
< Nessuno vuole avere a che fare con una bestia. Mettitelo bene in testa, Richard. >
< Voi non potete essere così maledettamente irascibile. E per di più non avete nessuna intenzione di aiutarmi. >
< Perché dovrei farlo? Dopo tutto questo tempo che non fai altro che darmi tutte le colpe della tua trasformazione. In fondo tu sei stato maledetto durante una notte fredda e invernale come questa. Ma io non accetto che tu mi continui a mancare di rispetto. Per questo dovrai cavartela da solo. >
Irritato e incredulo per le parole della madre, la giovane bestia si limitò a scagliare contro la sua stessa madre ingiurie di ogni tipo minacciandola quasi di cacciarla dal castello.
< Non avresti mai il coraggio di farlo, Richard. Io sono tua madre. >
< U a donna maledetta dall’odio e dalla possessione. Ecco cosa siete! >
< Adesso basta. Hai superato ogni limite! Pensa a quella donna. Io mi ritiro nelle mie stanze private e non voglio avere minimamente a che fare con te. Mi hai capito?! >
< Ah davvero? Forse allora questa sarà la volta buona che mi lascerete in pace una volta per tutte! >
Nel tornare nel salotto senza dimenticare le sfuriate della donna, Richard vide con grande sorpresa che la donna stava respirando da sola e che presto si sarebbe svegliata.
ma la paura di rovinare tutte era presente nella mente della bestia.
Come poteva la donna accettare quella figura malsana che era il viso dannato e il corpo maledetto di una figura egoista?
Come poteva dirsi al sicuro in quel castello dimenticato da tutti mentre l’odio più profondo che Richard aveva per la vita era ancora vivido nei suoi occhi?
Domande che non avrebbero atteso molte risposte, mentre quella notte era ancora molto lunga e il sole ancora molto lontano per sporgere in quell’inconsueto nuovo giorno.


Quando la donna riaprì gli occhi, non riusciva minimamente a capire dove si potesse trovare.
Richard, dal canto suo, era rimasto nell’ombra nel vedere ogni singolo movimento della misteriosa donna.
Alta, bella, capelli lunghi castani e una forza sovrumana dove Richard non si poteva sottrarre.
Vedendola spaesata, fu proprio lui il primo a parlare.
< Sono contento nel vedervi che voi state bene. >
< Chi c’è? >
< Mi chiamo Richard Castle e sono il padrone di questo castello. >
< Da dove mi state parlando? Non riesco a vedervi con tutto questo buio. >
< Ecco, sarebbe meglio non mostrarvi alla luce dei vostri occhi. >
< Perché dite questo? Non capisco. Siete un uomo timoroso? >
< Diciamo che se voi sapreste di me, molto probabilmente scappereste a gambe levate. E non posso assolutamente permetterlo con questo tempo. E poi voi potreste aiutarmi nella mia dannazione. >
< Dannazione? Quale dannazione? >
< E’ una situazione molto difficile da spiegare. Ma vi prego di non spaventarvi. >
< Ma io non mi spaventi di niente > fece la donna con un sorriso < Mi piacerebbe vedervi in volto, questo sì. Ah, a proposito: il mio nome è Kate Beckett. >
< Lieto di conoscervi, Kate. Il mio cuore mi si riempie di gioia nel vedervi qua. Ma non so se la mia presenza sarà accettata di fronte alla vostra bellezza. >
< Ma cosa dite? Certo che vi accetterò. Voi siete il mio salvatore. Vi prego, avvicinatevi al fuoco. Così magari potremmo scaldarci insieme. >
Richard, con il cuore che gli pulsava in gola, a piccoli passi si avvicinò alla giovane donna incredula per quello che avrebbe visto da lì a poco.
Rimanendo scioccata a quella visione di una bestia davvero mostruosa, Kate non riusciva a trovare le parole adatte.
< Forse… è meglio che me ne vada. >
< Kate, vi prego. Non fate così anche se ai vostri occhi sono una bestia feroce, il mio animo è gentile. Vi prego di essere buona con me. >
< Non credo che ciò sarà possibile, Signor Castle. Vi prego, lasciatemi andare. >
< Kate, è molto pericoloso là fuori. Potreste morire congelata. >
< Meglio congelata che qui dentro, Richard. >
la voce di sua madre risuonò come un preambolo in un finale che sembrava già scritto.
< Madre! Voi che cosa ci fate qua? >
< Ti sto salvando, Richard. Da questa donna ignobile. >
< Che cosa? Voi siete la madre di questa… cosa? >
< Non vi azzardate a rivolgervi così a mio figlio. Voi non capite che cosa davvero stiamo passando. >
< Verto. E forse è meglio che io non capisca. Me ne vado immediatamente. >
< Ecco brava! Lasciate immediatamente questo castello. >
Vedendola correre lontano dai suoi occhi, Richard rimase incredulo.
< Madre, perché l’avete fatto?! Che voi siate dannata! >
< NO, figliolo. Sarebbe stata lei la tua dannazione. >
< Ma quale dannazione? Lei non capisce in che vita si sia immersa. Nella mia! >
< Lei non potrà mai essere la tua salvatrice. Anzi, nessuno potrà mai salvarti! >
< Madre, la vostra irascibilità e le vostre parole sono continuamente indegne e fuori luogo. >
< Pensa pure quello che vuoi, figliolo. Ma è meglio per tutti che quella donna se ne sia andata. >
Rimanendo interdetto e irritato dalle parole della madre, Richard non ci pensò due volte nel salvare quella figura mentre le urla di paura risuonarono in quell’ambiente.
Nel vederla fuori da una delle finestre del castello, Richard vide la giovane donna circondata da un branco di lupi famelici.
Il freddo l’aveva fatta inginocchiare in una fine che sembrava scritta, ma Richard non avrebbe mai permesso che quella donna potesse morire così dinanzi ai suoi occhi.
Senza dire nulla, Richard uscì dal castello andando incontro a quella donna.
< Ma voi… cosa ci fate qui? > fece Kate con tono flebile.
< Non potrò mai permettere che voi facciate questa fine. >
Combattendo contro quel branco di lupi, Richard riuscì a cacciarli combattendo valorosamente riportando anche ferite di morsi molto gravi.
Senza energie, la bestia stava quasi cadendo nella nebbia, ma Kate avrebbe fatto di tutto per non abbandonarla al suo destino.
Pensando che fosse il momento giusto di fuggire, con le sue residue forze riuscì a riportarlo al castello mentre una madre indignata guardava tale figura.
< Come avete potuto? È colpa vostra se mio figlio ha rischiato la vita! >
< Io… Signora, vi prego… >
< Se morirà, sarò io ad uccidervi. Con le mie stesse mani. >
< Madre, come vi permettete di parlare così a questa donna? Lasciatela in pace o sarete voi a fare il passo verso la vostra morte. >
< Richard, come osi minacciarmi? Io sono tua madre. >
< Vi prego di non ricordarmelo e pensate ad avere cura di me. >
Mettendo da parte l’astio e l’irascibilità per come suo figlio la stava mancando di rispetto, la vecchia signora lo fece accomodare nella sua camera con l’aiuto della giovane donna.
Nel guardarsi intorno, Kate non poteva credere a tutta quella bellezza.
Sembrava essersi immersa in una camera di un bambino piccolo e la sua attenzione si spostò verso quel cavallino di legno.
La sua bellezza e il suo significato parlavano da soli di fronte a quegli occhi commossi.
Come poteva una bestia così grande ma piena di sentimento ergersi in una figura di un bambino indifeso dinanzi a quel presente così dannato?
Eppure il cuore di quella bestia era davvero immenso e i suoi ricordi di una vita passata erano ancora vividi negli occhi di quello che una volta era un uomo.
Pieno di irascibilità ed egoismo, ma anche di un gran cuore che attendeva solo di essere compreso.
In quel momento Kate si sentì stringere un cuore freddo che immediatamente si scaldò dinanzi a tutte quei ricordi che la bestia emanava nei suoi occhi mentre le sue ferite sembravano guarire in così poco tempo.
Era la magia di un momento che sarebbe stata la svolta nella sua vita e il cambiamento repentino che la vecchia madre non poteva fermare in nessun modo.
Perché tutto questo che stava succedendo era amore, soprattutto quel tocco sincero che Kate emanò verso la bestia.
< Che cosa state facendo?! Tuonò la vecchia donna.
< Scusate… credo fermamente che vostro figlio… >
< Aiutatemi. Non rimanete lì impalata. >
< Madre, sto bene > fece Richard.
< No. tu non stia per niente bene. >
< Vi prego. Lasciatemi solo con Kate. >
< Per quale motivo? Non se ne parla nemmeno. >
< Signora, per guarire vostro figlio, sarebbe meglio ascoltarlo. >
< E voi che ne volete sapere?! Siete voi che dovete lasciare questo castello! >
< Se Kate uscirà dal mio castello, io morirò insieme a lei. E i vostri sensi di colpa uccideranno anche voi, madre. >
> Non riesco a credere che tu possa dire questo. >
Indignata per tali parole, la madre di Richard uscì da quella camera con l’odio che ribolliva dentro di lei come un fiume in piena che non avrebbe conosciuto fine.
   
 
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