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Autore: Daicchan    05/02/2022    0 recensioni
La Prima Guerra Magica incombe, in un mosaico di missioni, agguati, scontri.
I Malandrini, Lily e i loro amici si sono uniti all'Ordine della Fenice, Piton e Regulus ai Mangiamorte.
Ognuno sembra aver fatto la propria scelta ma, in una notte del Settembre 1979, il rapimento di un amico e la perdita di controllo su una missione, apriranno la strada a dubbi e conflitti, facendo emergere le fragilità di ognuno.
Long sulla Prima Guerra Magica, ma con numerosi rimandi alla vita di Hogwarts.
Pairings: Jily, Wolfstar, cenni di SiriusxMarlene.
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, Marlene McKinnon, Mary MacDonald, Regulus Black, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao! Sono tanti anni che non scrivo una fanfiction e, non so, mi è tornata voglia... Avevo già scritto una fanfiction sui Malandrini, ambientata ad Hogwarts. Non volevo ripetermi, e inoltre il panorama delle fanfiction è pieno di storie meravigliose sugli anni scolastici della Old Generation, così ho deciso di scrivere di un particolare episodio (inventato da me) durante la Prima Guerra Magica. 
Quindi sì, i Malandrini e Lily fanno parte dell'Ordine della Fenice. Ovviamente, non volevo rinunciare del tutto ad Hogwarts e alle vicende scolastiche, quindi... vedrete!
Ma ho parlato anche troppo, buona lettura!




Prologo

Settembre 1979
Il bollitore fischiò, e Lily sollevò di scatto la testa dal tavolo, sussultando.
<< Merlino. >> borbottò la ragazza, allungando la mano sul tavolo per afferrare la bacchetta. Con la mente ancora impastata dal sonno, pronunciò un incantesimo per porre fine a quella tortura. Si passò una mano sul viso, sospirando, e si tirò su in piedi.
<< Merlino. >> ripeté, versando l’acqua nella teiera, e poi in una delle tazze sbeccate della credenza. Il profumo della menta piperita e il calore della tazza tra le mani gelide le sciolse un po’ i nervi, ma non fu sufficiente a scollarle quella frustrazione di dosso.
Non si sarebbe dovuta addormentare, non mentre James era al piano di sopra, Marlene riposava dopo aver trascorso una nottata a rattopparli, e Gideon era… beh, non mentre Gideon era quello che era sempre stato dalla morte del fratello.
Certo, potevano contare sugli incantesimi di protezione, e in teoria nessuno sapeva che casa Prewett fosse la nuova base dell’Ordine, eppure…
“Vigilanza costante.” Intimò la voce di Moody, nella sua testa.
Sospirando, Lily salì le scale e percorse lo stretto corridoio, facendo stridere le assi di legno sotto i suoi piedi. Arrivò alla porta in fondo, abbassandone la maniglia.
<< Ehi… >>
Sul letto, James era sdraiato sulla schiena, le mani intrecciate sotto la testa e le lunghe gambe stese lungo la parete. Il ragazzo sollevò gli occhi verso di lei, e il suo viso si aprì in un sorriso luminoso. Lily si sentì immediatamente meglio.
<< Sai che hai la testa dalla parte sbagliata del letto, vero? >> rise, chiudendosi la porta alle spalle.
<< E chi lo dice? >>
<< Il cuscino. La testiera del letto. >>
<< Oh, beh, James Potter può tranquillamente ignorare il parere di un cuscino. >> replicò James, staccando i piedi dalla parete e mettendosi seduto a gambe incrociate. Lily si ritrovò, ancora una volta, a constatare che quel suo sorrisetto divertito era ancora lo stesso del ragazzino combinaguai di Hogwarts, nonostante tutto.
<< Cazzo, ma quanto fa freddo? >> sbottò poi James, stiracchiando le maniche del maglione a coprirsi le mani.  Lily sorrise, sedendosi sul bordo del letto, vicino a lui.
<< Troppo. >> convenne. << Ti ho portato del thè. >>
Il ragazzo accolse con gratitudine la tazza fumante. << Ti amo. >>
<< Lo so. Come ti senti? >>
La mano di James corse istintivamente alla fronte, dove un brutto taglio spiccava tra i ciuffi scuri dei capelli.
<< È solo un graffio. Marlene ha detto che non rimarrà nemmeno la cicatrice. >> minimizzò il ragazzo. << Peccato, avrei potuto avere la stessa aria da duro di Moony. >>
Lily sollevò gli occhi al cielo. << Remus ha tutto fuorché l’aria da duro. >>
<< Ma lo è. >> rispose lui, improvvisamente serio. << È un duro. >> insistette, lo sguardo improvvisamente distante. Lily ebbe l’impressione che stesse cercando di convincere più che altri sé stesso.
La giovane sospirò. << Hai ragione, Jamie. >> disse, posando la testa sulla sua spalla, e lasciando che la stringesse a sé. << Sei preoccupato per lui? >>
<< Sono tre settimane che non abbiamo sue notizie. >> buttò fuori James. << E anche Sirius e Peter… Sarei dovuto andare con loro. >>
<< Ieri hai quasi rischiato di spaccarti la testa. Per una volta, puoi lasciar fare l’eroe a qualcun altro. >> lo rimbrottò Lily, sollevando gli occhi verdi in sua direzione.
James era accigliato.
<< È che… mi sento tutto un fascio di nervi. >> soffiò fuori. << Mi sento… Godric, è un casino. >>
Lily trattenne il fiato, cogliendo la nota amara che aveva incrinato la voce del suo ragazzo. Ecco, forse era arrivato quel momento, finalmente.
Si raddrizzò leggermente, posandogli una mano sul braccio e puntando gli occhi verdi nei suoi.
<< Vuoi parlarne? >> gli chiese, semplicemente. James aprì la bocca, ma qualunque cosa volesse dirle, gli morì sulle labbra.
<< Sto bene, davvero. >> disse poi, passandosi una mano fra i capelli. << Cioè, quando ci penso è uno schifo, ma ormai sono passati due mesi. Ma, in realtà, non ho nemmeno tutto questo tempo per pensarci, quindi è okay. Suppongo. >>
Lily continuò a guardarlo: i suoi capelli ormai erano un casino e, con quell’aria così confusa, la ragazza avrebbe voluto tanto abbracciarlo forte. Gli prese il volto tra le mani, con dolcezza.
<< Ehi, va bene. >> gli sussurrò, come a tranquillizzarlo. << Quando sarai pronto, io sarò qui. >>
Sorprendentemente, James Potter ammutolì, e Lily ne approfittò per posare le labbra sulle sue. Fu un bacio semplice, dolce. James le prese, gentile, il viso tra le mani, così che quando si separarono, i loro occhi erano ancorati gli uni agli altri. Poi, dalle labbra del giovane sfuggì una risata lieve.
<< Che c’è? >> chiese lei, sorridendo a sua volta. Le risate di James erano sempre contagiose.
<< Niente, alle volte mi sembra ancora incredibile riuscire a baciarti. >> rispose il ragazzo. << Perlomeno, senza beccarmi una fattura subito dopo. >>
Lily scoppiò a ridere. << Ammetterai che molte te le sei meritate. >>
<< Assolutamente no. Ma le accetto come sacrifici necessari all’averti fatto comprendere che eri sempre stata sinceramente, perdutamente innamorata di me. >>
Lily rise, chiudendo gli occhi e scuotendo il capo.  Non era mai stata in grado di individuare il momento esatto in cui i suoi sentimenti per James si erano trasformati in altro. Dopotutto, il loro rapporto era sempre stato un fiume in piena, ricolmo di battibecchi, amicizia, ostilità, amore. Non poteva stabilire delle tappe temporali nette per ognuna di quelle fasi, che in realtà, negli anni ad Hogwarts, avevano finito con il mescolarsi e alternarsi con frustrante assiduità. Eppure, se c’era qualcosa che Lily rammentava, era il momento esatto in cui aveva finito con il rivalutare completamente James Potter.

***************************************************************************************

Settembre 1977 [Settimo Anno]
Lily si sistemò la tracolla sulla spalla, mentre la borsa ricolma di libri le batteva contro il fianco. Quell’anno aveva deciso di seguire decisamente troppi corsi, avrebbe dovuto perfezionare il suo incantesimo alleggerente sulla borsa.
<< Ehi, Lily, rallenta! >> la richiamò Marlene, correndole dietro. Lily si fermò, aspettando che l’amica la raggiungesse. Provenivano dalla lezione di Erbologia, nelle serre, e avevano deciso di tagliare passando per i giardini. L’aria di settembre si stava rinfrescando, arrossando il naso e le guance del viso pallido di Marlene. Accanto a lei, Mary era deliziosa e fresca come una rosa, al solito.
<< Volevi seminarci? >>
Lily fece un sorrisetto di scuse. << Scusate, ma ho il tempo agli sgoccioli: ora ho due ore di Rune Antiche, e devo ancora finire il tema di Aritmanzia e quello di Incantesimi, che non so quando farò, dato che stasera ho anche il primo turno da Caposcuola. >>
Mary sogghignò, giocherellando con uno dei suoi ricci scuri. << Ronda notturna, eh? Con… >>
<< Con Potter, sì. >> sbuffò Lily. << Mary, sei senza pietà. >>
<< Ma se giusto quest’estate ci dicevi che “Oh, forse non è così male!” >> fece notare Marlene, pragmatica.  Lily le rivolse un’occhiata impietosa.
<< Come amico, o compagno di scuola che vedi a lezione o che incroci durante i pasti o in Sala Comune. >> spiegò. << Vi immaginate un’intera notte soltanto noi due, da soli? >>
<< Beh, messa in questi termini... >>
<< Mary. >>
<< Lily. >>
La rossa sbuffò: << Sei pessima. >>
<< Lo siete entrambe. >> dichiarò Marlene. << Lily, forse tu esageri? >>
<< Giusto un po’? >> incalzò Mary, allegra.
Lily si strinse nelle spalle. La verità era che… Aveva avuto un po’ di confusione in testa, quell’estate, con Potter che aveva improvvisamente cominciato a fare il carino e a scriverle tutte quelle lettere piene di frasi spiritose e gentili e senza stracotanza. Ovviamente, da quando erano tornati a scuola si erano parlati, ma sempre in compagnia dei loro amici o durante la riunione dei Caposcuola. Se si fossero trovati loro due da soli, cosa si sarebbero detti? Lui avrebbe chiesto di uscire, al solito? Due pomelli rossi si accesero sulle guance della ragazza.
 << Ecco… Dico solo che sarebbe stato più semplice se avessero fatto Caposcuola Remus. >> bofonchiò, imbarazzata. << Perché no, poi? Sarebbe stata la scelta migliore, Remus è… beh, Remus. >>
<< Forse dovreste tutti togliere Lupin dal piedistallo. >> ribatté Marlene, con un tono stizzito che fece spalancare gli occhi a Lily e a Marlene.
A Marlene Remus era sempre piaciuto, no? Cosa si era persa?
<< È successo… >>
<< Oh-oh, guai in vista. >> la interruppe Mary, indicando un punto davanti a loro. Lily spostò lo sguardo: a qualche piede di distanza, vide un gruppo di ragazzi in divisa da cui proveniva quel tipo di vociare che, dopo due anni da prefetto e altrettanti passati a sopportare gli insulti per il suo stato di sangue, Lily aveva imparato ad associare a una rissa magica.
Lily imprecò, tirando fuori la bacchetta e premurandosi che la spilla di Caposcuola fosse ben visibile sulla sua mantella. Si diresse, spedita, verso di loro, ma fu preceduta da un Grifondoro alto e con un cespuglio indomito di capelli in testa.
<< Expelliarmus! >> esclamò James Potter, mentre due bacchette gli volavano in mano. << Che state combinando? >>
Lily arrivò di corsa, il respiro affannato. I due ragazzi che erano stati disarmati erano un Grifondoro e un Tassorosso, poco più giovani di loro. Davanti a loro, per terra, c’era un ragazzo dalla pelle scura e i ricci castani, la cravatta verde-argento mal allacciata attorno al collo.
<< Le serpi hanno maledetto un nostro amico, solo perché è Nato-Babbano! >>
A quelle parole, Lily rabbrividì, istintivamente.
<< Ok. >> disse Potter, insolitamente gelido. Guardò verso il ragazzo a terra. << È stato lui? >>
<< Io non ho fatto nulla! >> protestò il Serpeverde. << Non farei mai niente di simile! Per me sono tutte stronzate! >>
<< Sei tu che spari stronzate! Di voi Serpi non ci si può fidare! >> scattò il Grifondoro più giovane.
Lily fece per intervenire ma, di nuovo, James la precedette.
<< Basta così, non si attacca uno solo perché di una Casa di merda. Senza offesa, ehm… >>
In attesa, abbassò lo sguardo verso il Serpeverde, che lo guardava con gli occhi grandi quanto due palline da tennis.
<< Mi chiamo Benji Fenwick. >>
<< Piacere, io sono James Potter. >>
<< Sì, lo so. >>
<< Ottimo. >> fece il Grifondoro, con un sorriso. Poi assunse un’aria incerta, grattandosi la nuca con la bacchetta, un gesto tano sconsiderato quanto Potter.
<< Vediamo… Direi, dieci punti in meno? Per Tassorosso e Grifondoro. E, Sturgis… >> spostò lo sguardo vero il Grifondoro più piccolo. << Alla prossima cavolata, ti butto fuori dalla squadra. >>
<< Ma, James! È un Serpeverde! >>
Potter alzò gli occhi al cielo. << Zitto, o ti lavo la bocca con un gratta e netta. Filate via, forza. >>
Sotto lo sguardo allibito di Lily, i due ragazzi si scambiarono un’occhiata e si allontanarono, a testa bassa.
James porse la mano a Fenwick, aiutandolo a rimettersi in piedi. Il Serpeverde, che sembrava ancor più confuso di Lily, ringraziò James con una sorta di inchino -decisamente un Purosangue- e corse via a sua volta. Alla fine, rimasero solo loro.
Marlene emise un fischio.
<< Che classe, capitano! >>
James scoppiò a ridere.
<< È stato forte, eh? Potrei quasi abituarmici. >> esclamò, passandosi una mano tra i capelli. << Che dici, Lily, sono stata bravo? >>
Lily batté le palpebre, e si limitò ad annuire, confusa.
Il cuore le martellava forte contro il petto.

***

Fortunatamente, quella sera, durante la ronda, Potter tornò il fastidioso narcisista di sempre, dando una tregua al suo povero cuore.
<< Sembravo proprio autoritario, vero? Però non ho perso la calma, no, severo ma giusto. >> stava blaterando il ragazzo, mentre i due percorrevano i corridoi bui di Hogwarts. << E Fenwick mi guardava con una tale ammirazione, si è persino inchinato! A te è mai successo, da prefetto? >>
Lily sospirò. << No, Potter, nessuno mi ha mai fatto un inchino… >>
James rise, tamburellando un dito sulla spilla sul suo petto. << Godric, Sirius voleva rinnegarmi, per questa. Ma credo che potrei prenderci gusto.  >>
Lily lo guardò di sottecchi: << A togliere punti? >>
<< Beh, no. >> replicò lui, passandosi una mano tra i capelli. << A proteggere gli altri, riparare alle ingiustizie… Cose così. >>
Lily lo guardò, sorpresa. James sembrava serio ma anche, in un certo modo, imbarazzato.
La ragazza sorrise. << Sai, un Caposcuola non deve salvare il mondo. Rilassati, cavaliere. >>
<< Beh, sono pur sempre un Grifondoro. >> rispose lui, sorridendo di rimando. << E poi, sì, lo ammetto, la questione dei punti è una forza. Ora capisco perché ce ne hai sempre tolti così tanti! >>
Questo spinse una leva nella testa di Lily. Si accigliò.
<< Sai che non era per questo che lo facevo, vero? Quello che è successo con Fenwick… È lo stesso che facevate con Severus. >>
Potter ammutolì, la bocca tesa in una linea dura.
<< Sai che era diverso. >> disse, lo sguardo puntato a terra. << Piton era sempre invischiato nella magia oscura, è amico di quei due stronzi che hanno fatto del male a Mary e ha sempre dato il tormento a Moony e… >> si interruppe, inspirando a fondo. << Ok, sì, tutto questo è vero. Ma, forse, ecco, ero anche un po’ invidioso di lui. >>
<< Di Severus? >> domandò Lily, stupita dal fatto che James Potter potesse essere invidioso di qualcuno. << E perché mai?! >>
Timidamente, James sollevò lo sguardo verso di lei. << Secondo te? >>
Lily rimase senza parole. Sentì le guance andarle in fiamme, ma tentò di ragionare lucidamente.
<< P-Potter…. Secondo te questo dovrebbe farmi sentire onorata? >>
<< No! >> esclamò lui, urgente. << Certo che no! Sei troppo in gamba per aver bisogno di uno che ti marchi attorno il suo territorio. Senti… Non negherò la meschinità di Piton, e che certe cose se le sia meritate, ma… Sì, anche io sono stato un po’ idiota. >>
Per l’ennesima volta in quel giorno, la lasciò incredula. James Potter si era appena dato dell’idiota. Ora un troll poteva tranquillamente piombare ad Hogwarts e distruggere il bagno delle ragazze, e Lily non se ne sarebbe stupita.
<< Beh, è vero. Eri un po’ idiota. >> commentò. << Ma lo è anche Piton. E so che gli hai salvato la vita, due anni fa. >>
<< Remus ti ha detto… >>
<< Giravano delle voci sul fatto che tu avessi soccorso Severus in una qualche situazione. >> spiegò Lily. << Ma non conoscevo i dettagli, non prima che Remus mi raccontasse del suo… piccolo problema peloso. Sei stato molto coraggioso. >>
<< È più forte di me. >> spiegò James, facendo spallucce. << Non posso semplicemente lasciare che qualcuno si faccia male, non quando posso fare qualcosa.  >>
<< Anche se quel qualcuno è Piton? >>
<< Anche se quel qualcuno è Piton. >> confermò lui, con un mezzo sorriso. << Merlino, hai un’opinione così bassa di me? >>
Lily si ritrovò a sorridere. Scosse il capo. << No, Potter, l’opinione che ho di te, non è affatto bassa. >>
<< Eh? Era un complimento? >> saltò su James. << Oh, Evans! Andiamo insieme ad Hogsmeade, questo sabato? >>
Lily scoppiò a ridere: << Il passaggio da “buona opinione” ad “appuntamento” è così scontato, per te? >>
<< No, ma quello da “buona opinione” al “ti amo profondamente”, sì. >> ribatté Potter, allegro. << Ce ne hai messo di tempo per accorgertene, Evans. >>
 
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Settembre 1979
Era vero, a Lily era servito parecchio tempo, per rendersi conto dei suoi sentimenti verso James Potter. Ma, adesso, non sarebbe tornata indietro per nulla al mondo. James era la sua roccia, ma anche il sole che risplendeva nella sua vita, in quell’esistenza fatta di guerra, paura, morte.
<< Uno zellino per i tuoi pensieri? >> domandò il giovane, sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Lei sorrise. << Niente, solo che… >>
S’interruppe, quando qualcuno bussò rumorosamente alla porta del piano di sotto.
Lily e James si scambiarono una breve occhiata e, in un istante, si smaterializzarono al piano di sotto, bacchette alla mano.
Marlene era già alla porta, davanti al nuovo arrivato.
Con il respiro affannato, i capelli neri scompigliati e un’espressione urgente, Sirius Black stava in piedi sull’uscio, le mani poggiate sulle ginocchia.
<< Che cosa c’era sulle pareti del mio dormitorio ad Hogwarts, il sesto anno? >> domandò Marlene, tenendo la bacchetta puntata verso di lui.
<< Pretendi davvero che mi ricordi i nomi di tutti quei fumetti babbani? >> domandò Sirius, sconvolto. << In quel momento avevo meglio da fare che guardare i poster sopra il tuo letto. >>
 << È lui. Anche solo per la mancanza di tatto. >> disse Marlene, abbassando la bacchetta. A Lily sembrò più pallida e stanca del solito.
<< Pad! >> esclamò James, afferrando l’amico per le spalle. << Stai bene? Dove sono gli altri? >>
<< È successo un casino! >> proruppe Frank, sbucando dalla porta, seguito da Gideon, che aveva dover già confermato la sua identità. << Il luogo non era sicuro, ci hanno colto alla sprovvista, e Alice è andata ad avvertire Moody e… >>
<< Prongs. >> disse Sirius, fissando gli occhi grigi in quelli dell’amico. << Ho perso Peter. Lo hanno preso. >>








Eccomi qui! La struttura dei prossimi capitoli sarà simile a questa, incentrata sulla trama del 1979 ma con un flashback scolastico per inquadrare meglio i personaggi… ed è così che mi tengo stretta Hogwarts muahah
So che a molti importerà poco del rapimento di Peter, ma questo evento aprirà la strada a tante situazioni 😉
Nei prossimi capitoli compariranno tutti gli altri personaggi, ho cercato e cercherò di dare ampio spazio a tutti. Ma, essendo una storia su Harry Potter, mi sembrava doveroso cominciare con Lily e James.
Trovate la storia anche su wattpad 
https://www.wattpad.com/story/299187655-malandrini-nowhere-nights
Se vi ho incuriosito, lasciate un commento (pleasee) o mettete le storie tra le seguite  e i preferiti... e se il capitolo vi ha fatto schifo, scrivete pure il perchè! :) Siamo una community di scrittori e lettori, è bello aiutarsi a migliorare

 
  
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