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Autore: Carme93    05/02/2022    1 recensioni
Caradoc Dearbon è stato un valoroso membro dell'Esercito di Silente, ma quale fine gli hanno riservato i Mangiamorte?
[Questa storia partecipa alla #sweetchallenge].
Genere: Angst, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caradoc Dearborn, Mangiamorte
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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#Sweetchallenge
Carbone zuccherato nero
Genere: dark
Al protagonista manca il senso della vista
Tempo: sono le due del mattino
 
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Mangiamorte (tra cui Augustus Roockwood), Caradoc Dearbon.
 
 


 

Nel buio dei miei occhi
 
 



In dormiveglia percepì una vaga sensazione d’inquietudine, ma tentò di scacciarla e rigirarsi nel letto, conscio che sarebbe presto giunta l’ora di recarsi al Ministero e non sarebbe stata una mattinata piacevole. Allungò la mano nel desiderio di accarezzare il corpo della moglie e trarne calore. Quella notte appariva così fredda.
Nel farlo, però, un dolore acuto gli attraversò la nuca e rabbrividì. Sollevò le palpebre a fatica.
I ricordi gli ritornarono improvvisamente e violentemente: l’attivazione dell’Incanto Gnaulante, il suo tentativo di opporsi ai Mangiamorte e poi il nulla.
 S’irrigidì nel percepire rumori provenienti dalle altre camere. Instintivamente cercò la sua bacchetta magica, ma invano: naturalmente era stato disarmato. Con il fiato corto si tastò gli occhi nella speranza di poter strappare quella benda che glieli copriva. Non c’era nulla. La sua mano sfiorò prima le palpebre, lentamente e delicatamente, e poi le pupille. O l’avevano ferito gravemente o gli avevano lanciato un incantesimo di oscuramento.
Le campane della chiesa babbana vicina cominciarono a suonare e, prima che rintoccasse il dodicesimo colpo, egli tentò di rimettersi in piedi.
«Non così in fretta Dearbon» sibilò una voce da qualche parte sopra di lui. Il Mangiamorte gli pose un piede sul petto.
Caradoc Dearbon era un mago abbastanza abile da poter essere accolto nell’Ordine della Fenice – unico movimento che ormai tentava di opporsi veramente a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ˗, ma fronteggiare da solo, privo della vista e ferito, un gruppo di Mangiamorte era impossibile.
«Allora, ti va di fare due chiacchiere? Mmm magari qualche bella novità su Albus Silente?».
«Scordatelo» ribatté. Non poteva vederlo, ma ne percepiva la presenza sempre troppo vicina.
«Non andrai lontano con il tuo coraggio da Grifondoro» ringhiò il Mangiamorte, colpendolo con forza.
Caradoc strinse i denti e il pensiero volò a sua moglie, che fortunatamente era rimasta a casa dei loro migliori amici, e a sua figlia, che era sotto l’ala protettiva di Albus Silente in persona. Le scarpe chiodate del Mangiamorte continuarono ad accanirsi sul suo corpo, ma la sua mente si concentrò sulla piccola Annie, così fragile e adorabile.
Non l’avrebbe più rivista.
I suoi occhi erano un pozzo nero e forse era meglio così: avrebbe portato con sé il viso ancora infantile e sorridente della sua bambina. Soltanto quello.
Gli altri Mangiamorte raggiunsero il suo aguzzino.
«Dove lo portiamo?».
«Lontano da qui. Non devono trovare nemmeno il suo corpo» rispose una voce nota a Caradoc: Augustus Roockwood.
Avrebbe voluto sputarlo: i doppiogiochisti non meritavano altro. In che mani lasciava sua figlia? La guerra sarebbe mai finita?
I suoi aggressori lo afferrarono con la forza e si smaterializzarono. Caradoc proruppe in un grido: si era spaccato. Convulsamente si agitò su quello che gli parve un pavimento di foglie umide.
Non si stupì quando la prima cruciatus lo colpì in pieno petto.
Nella sua mente galleggiava sempre più fiocamente il volto della figlia. Il buio dei suoi occhi si estese alla sua mente. Si appigliò a un dolce sorriso, ma sbiadì anche quello. In lontananza riecheggiarono una serie di rintocchi.
Erano le due.
Il sorriso si spense.
Il buio calò.
 


 
“…Caradoc Dearbon, scomparso sei mesi dopo, non abbiamo mai ritrovato il corpo…”
(“Harry Potter e L’ordine della fenice”).
   
 
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