Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Martin Eden    05/02/2022    1 recensioni
Ciao a tutti! Dopo anni di latitanza, mi è venuta voglia di tornare su questo Fandom, che ho tanto amato...e lo faccio con una vecchia storia LOTR che ho ripreso in mano ultimamente, dopo aver rivisto i film della trilogia de Lo Hobbit...mi è venuta voglia!
Scommetto che molti di voi, come me si sono posti questa domanda: ma Legolas e Aragorn dove si saranno conosciuti?! :D
Questa fanfiction cercherà di dare una risposta...allora voi leggete e commentate! :)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aragorn, Legolas, Thranduil
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Compagni di Sventura'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Legolas

 

- Avete figli?- mi domandò una sera, senza tanti giri di parole.

La sua domanda mi colse di sorpresa.

Il mio viso scattò subito verso di lui, come se mi avesse punto con un ago. In effetti era proprio così che mi sentivo, poiché ero sempre stato molto sensibile all’argomento.

Dopo la morte di mia madre, mio padre non si era più risposato, né aveva mai osato levare una sola occhiata alle avvenenti dame che avevano frequentato la corte, o a quelle che avevano avuto l’ardire di avanzare qualche velata proposta. Quindi, nessun altro piccolo principe aveva sgambettato per i corridoi, e con quell’effimera figura se n’era andata anche la speranza di poter ricostruire qualcosa di buono dalle macerie che ogni giorno si accumulavano dentro di noi. Solo molto più tardi sarebbe arrivata Tauriel a palazzo: avrebbe potuto colmare il vuoto, ma non ci era mai veramente riuscita.

Thranduil non si era fatto distrarre. Lui era sempre stato soltanto per me, forse perché in me viveva una parte di sua moglie, dell’unico essere che avesse mai amato: amato così tanto profondamente da sentirsi spezzato in sua assenza.

Nemmeno io potevo competere con un simile amore.

Mi chiedevo se, fronte a tutto quel dolore, avrei potuto rimediare condividendo con lui la gioia di un figlio mio, un giorno. Ma non ne ero per niente certo.

Il tempo era passato e nulla di tutto ciò era accaduto.

- No, non ho figli.- replicai, un po’ stranito.

- Avete moglie?-

Non capivo perché Aragorn insistesse tanto.

- Non è venuto il tempo per me di pensare al matrimonio.- aggiunsi.

Non si arrese così facilmente:

- Ma c’è una donna nel vostro cuore.-

Deglutii nervosamente. Aveva colto nel segno.

Aragorn mi osservava. Era un po’ di giorni che mi osservava, come a volere carpire i miei segreti. In effetti la mia mente era stata occasionalmente rapita da certi pensieri, che si dischiudevano quando vedevo i bambini giocare a rincorrersi.

Non potevo immaginare come Aragorn avesse potuto comprenderlo: dal mio modo di scuotere la testa, dalle pieghe sul mio viso? Come aveva potuto capire senza che io parlassi di nulla?

La sua curiosità era qualcosa di estremamente fastidioso, di fronte alla quale mi ritrovavo disarmato. Distolsi gli occhi per non permettergli di vedere una profonda tristezza. Ai suoi dovette apparire un’ammissione di colpa.

Mi stupii di come, per tutto quel tempo, in verità, io non avessi pensato a Tauriel. Mi era venuto quasi più naturale non pensarla, o forse non avevo potuto godere di sufficiente tranquillità per dedicarmi a una riflessione. Ma qualcosa era trapelato comunque dal mio animo e si era espanso tutto intorno, fino ad arrivare ad Aragorn.

- Non è esatto.- nicchiai.

Subito rizzò le orecchie. Era stato quasi un sussurro, ma era quello che sperava.

Si alzò e venne più vicino. Impossibile sfuggirgli.

- Lei vi ama?- continuò.

No.

- Perchè ora siete così interessato alla mia vita privata?- cercai di dissuaderlo.

Quella che era partita come una gentile diatriba rischiava di trasformarsi in qualcosa di potenzialmente disastroso. Non avevo alcuna intenzione di permetterlo. I tasti drammatici del mio passato erano e dovevano rimanere in mano a me, chiusi a chiave nel mio silenzio.

- Ho visto con quanta tenerezza avete abbracciato quel bambino e come vi siete occupato di lui anche ieri...- precisò – Quindi mi chiedevo se era la lontananza dalla vostra famiglia a farvi soffrire così tanto.-

Apparentemente, la considerazione poteva sembrare sensata. Io nemmeno mi ero accorto di essermi mostrato così amorevole nei confronti di quel poppante. Ma era vero, avevo giocato con lui tutta la mattina: me ne ero occupato volentieri, mentre sua madre era impegnata a ricucire gli abiti a un vecchio. Non pensavo di aver dato tanto nell’occhio.

I toni così diretti di Aragorn mi meravigliavano ogni volta. Avrei voluto avere la possibilità di confrontarmi con lui senza trasalire, ma pareva una strada impraticabile.

- Anche voi avete l’aria di uno che soffre...potrei porvi la stessa domanda.- tentai di sviarlo.

Distolse lo sguardo indagatore da me per appuntarlo sull’orizzonte appena rischiarato da qualche stella. La sua espressione cambiò di colpo, come se si fosse perso in quel cielo non del tutto amico. O si fosse assentato.

Il suo improvviso mutamento mi turbò.

Forse gli erano giunti accenni di tempeste sempre più vicine e io rappresentavo la persona più leale alla quale appoggiarsi, nel raggio di miglia. Forse stava solo cercando un po’ di conforto e lo chiedeva a me, anche se io non mi sentivo esattamente la persona più adeguata a ricoprire quel ruolo consolatorio.

Le notizie potevano riguardare la sua famiglia, se da qualche parte ce n’era una. Non dovevo lasciarmi sopraffare dall’egoismo.

- Voi avete moglie?- ricambiai, sperando di potergli dare l'aiuto di cui aveva bisogno.

Stupito, ma più che altro scornato da tanta confidenza, Aragorn ribatté seccamente:

- Sono promesso.-

Mi raggelai. Tacqui, senza avere il coraggio di aggiungere altro.

Non era decisamente come avevo pensato.

Dopo un po’, tuttavia, avvertii uno di quei sospiri a me ormai noti, che preludevano a un nuovo inizio di conversazione, secondo i canoni dell’uomo:

- Lei è come voi.- disse, lasciando la frase volutamente aperta a molteplici interpretazioni.

Alzai la testa. Faticavo ad afferrare il suo concetto.

- Come me?- ripetei, confuso.

Aragorn sorrise:

- E’ un elfo.-

Rimasi sbalordito dal sentirgli dire quelle parole. Ancora più sbalordito del fatto che un elfo e un uomo potessero vivere nell’unanime speranza di potersi, un giorno, unire in una famiglia. I matrimoni tra razze diverse non erano ben visti, anche se esisteva più di una leggenda che narrava simili storie, dalle quali erano discese non poche dicerie, nel bene e nel male.

Credo me lo lesse in faccia, perché si mise a ridere:

- Non ve l’aspettavate...- mi fece notare.

Ancora tacqui, rosso di vergogna.

- Sono cresciuto alla corte di re Elrond, a Gran Burrone...- iniziò Aragorn – Ve l’ho già raccontato una volta. I miei fratelli Elladan e Elrohir mi hanno insegnato tutto di voi Elfi, le leggende, i canti, le abilità…mentre re Elrond mi insegnava come curarvi e Arwen mi insegnava come amare.-

Mi strizzò l’occhio. Credetti di capire, ma tergiversai:

- E’ lì che avete imparato l’elfico Sindarin.-

- Già.- sorrise compiaciuto.

Per un po’ nessuno di noi due parlò più. Sembravamo due statue immobili nella notte incipiente, ognuno immerso nei propri foschi presentimenti.

Con la coda dell’occhio, vedevo le sue mani muoversi nervosamente. Mi volsi appena per capire che stesse facendo e notai che teneva una piccola pergamena tra le mani, che lui srotolava e arrotolava continuamente. La accarezzava come se fosse il suo tesoro più grande; e probabilmente era davvero così. Immaginai che doveva trattarsi di un dono molto importante, proveniente da una persona ancora più importante.

- Appartiene alla vostra amata?- osai chiedere.

Non si girò verso di me, preferendo la volta celeste, ma aggiunse:

- Così come le appartengo io.- il suo sguardo si fece sognante e così anche il mio.

Non avrei saputo dire se quella donna assomigliasse o meno a Tauriel. Non so perché, ma la immaginavo molto diversa, più adatta ad Aragorn: con vestiti lucenti, uno sguardo fiero, da regina, che le attraversava il viso e lunghi capelli che toccavano terra.

Niente a che vedere con la mia Tauriel. Tauriel era un guerriero nel corpo e nell’animo e tale sarebbe rimasta fino alla morte: fuggevole come un’ombra, dura come corteccia. Era così lontana da quello che gli altri si potevano aspettare da lei: probabilmente era per questo che provavo per la sua figura una sincera ammirazione, oltre che sentimenti che mai si erano accesi per nessun'altra.

Di nuovo le dedicai un mesto sorriso, uno pensiero malcelato, man mano che faceva capolino nella mia mente. Sapevo che avrei dovuto smettere, ma ora che era ritornata alla mia memoria risultava incredibilmente difficile.

Non avevo più sue notizie da un sacco di tempo e avrei dovuto attendere ancora molto per riceverne.

Non mi accorsi che Aragorn mi stava guardando a sua volta:

- Perchè non mi parlate di lei?- mi chiese – Forse ne avete bisogno.-

Le sue parole mi sfiorarono come un tizzone ardente. L’ultima cosa che volevo era dover parlare di Tauriel. Mi istigavo a dimenticarla, anche se era un pugno allo stomaco, e intendevo continuare su quella linea.

- Non c’è nulla da dire.- sbocconcellai di malavoglia, evitando accuratamente di incontrare gli occhi di Aragorn.

Ai suoi non avrei saputo resistere.

- Pretendete troppo da voi stesso.- interloquì, senza insistere più di tanto.

Non dissi nulla.

Credo che intuì, senza che glielo spiegassi, che il mio era un amore impossibile. Non fu necessario precisare.

Mi sentii sollevato.








***N.d.A***
Ciao a tuttiiii!!!!! Rieccomi, finalmente! Questo capitolo è un po' una pausa nella narrazione della nostra storia, ma ho avuto piacere di concedere un momento più intimista ai nostri due eroi, che forse spiega un sacco di cose. Vi ricordate il film, in particolare ne "Le due Torri", che cosa succede?! Questa è la mia personale interpretazione a quello che forse è rimasto un arcano...a voi trarre le conclusioni ;)
Se vi piace, lasciatemi una recensione, risponderò appena possibile!
A presto

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Martin Eden