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Autore: Dragana    04/09/2009    7 recensioni
Una mattina tranquilla, ed un test su una rivista. [Clan di Denali]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Poker di donne'
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TEST

- Tanya, tesoro, guarda cosa c’è qui per te!-
Era mattina, l’ora in cui in una casa normale sarebbero stati tutti a fare colazione intorno al tavolo. Ma quella non era una casa normale. In primo luogo era una casa in cui il nucleo principale della famiglia era formato da donne, e gli uomini erano acquisti più o meno recenti; in secondo luogo tutti gli abitanti, nessuno escluso, erano vampiri.
Per cui in quanto donne era ritenuta importante la ritualità di certi gesti condivisi, come appunto trovarsi tutti insieme al mattino attorno al tavolo per discutere degli impegni della prossima giornata, chiedere consigli o fare due chiacchiere, ma in quanto vampiri la colazione tradizionale veniva saltata ed ognuno faceva semplicemente ciò che più gli aggradava.
Per la precisione Kate stava sfogliando una rivista di moda ed aveva trovato la pagina del test. Tanya, che era calata in pieno nel ruolo della saggia capofamiglia e stava facendo dei conti su un foglio a quadretti con un sacco di ricevute e lettere della banca davanti a se’, alzò gli occhi e scrutò la sorella da sopra gli occhiali.
-Che cosa c’è, Katrina?-
Kate picchiettò col dito sulla pagina patinata della rivista.
-Senti qua! “Che single sei? Ti piacerebbe moltissimo trovare l’amore e soprattutto riuscire a conservarlo. E invece ti lamenti perché sei sempre sola… rispondi alle nostre domande per capire come stanno veramente le cose. Per poterle cambiare.”-
Tanya ritornò con lo sguardo sui conti.
- Kate, so perfettamente perché sono sempre sola: sono single per scelta. Degli altri.-
Eleazar scoppiò a ridere dietro il quotidiano che stava leggendo. Carmen agitò la limetta per le unghie in direzione di Tanya.
-Non dire sciocchezze, corazón. Nessun uomo sano di mente ti rifiuterebbe, lo sai.-
-Ti faccio un nome su due piedi, se vuoi… e mi state facendo perdere il conto. Zitte.-
Ovviamente Carmen continuò imperterrita.
-Ho detto uomini, tesoro, non ragazzini. Senza nulla togliere ad Edward Cullen, sia chiaro.-
-Ragazzini? Ma se avrà ormai più di cento anni!-, sbottò Tanya. Carmen assunse un’aria saputa.
-Appunto. Tu ne hai circa novecento in più, non per mettere il dito nella piaga… Madre de Dìos, quando sei nata neanche avevano scoperto l’America!-
-Che discorsi… se la metti su questo piano sono fregata, a meno di prendere in considerazione Marcus dei Volturi, e dopo gli ultimi avvenimenti non mi sembra proprio il caso.-
- Tanya, non dico che deve aver visto nascere e cadere l’Impero Romano, ma come minimo la Rivoluzione Francese!-
A quel punto Kate sbatté le mani sul tavolo, interrompendo il battibecco.
- Finitela, stupide! Mi state deprimendo, state facendo sentire me una vecchia decrepita!-
Si guardò intorno per vedere se Garreth stava scendendo, ma per fortuna era ancora nella stanza al piano di sopra; se fosse stato umano sarebbe stato il tipo che dorme fino a tardi, e dato che non lo era ogni tanto al mattino se ne stava nel letto di fronte alla finestra spalancata e chiudeva gli occhi. Una volta Kate gli aveva chiesto perché lo facesse e lui aveva risposto: -Sto sognando, donna-. Non lo sapeva nessuno a parte lei, ed ogni volta che ci pensava andava in visibilio. Comunque cominciò a leggere alla sorella le domande del test.
-Allora, Tanya. L’avventura di una sera è legata a: una speranza, una fregatura, una bella risata o no, grazie e arrivederci?-
-Ma devo proprio fare questo test?-
-Sì.-
-Io dico la A, una speranza!- s’inserì Carmen con notevole entusiasmo.
Kate sospirò. –Carmen, tu non sei single. Non puoi fare il test.-
-E poi cosa mi significa “una speranza”, scusa?- chiese Eleazar, sempre dietro il quotidiano. Carmen gli abbassò il giornale con la mano, spiegazzandolo.
-Che, quando una notte di un sacco di tempo fa è arrivato a Granada un uomo bruno e bellissimo che mi ha fissata tutta la sera ed ha suonato la chitarra per farmi ballare il flamenco, ed io dopo il flamenco ci sono andata a fare l’amore, l’ho fatto con la speranza che la cosa avesse un seguito!-
-“Granada, tu tierra esta llena de lindas mujere, de sangre y de sol”!- intonò Eleazar con voce da tenore; Tanya e Kate scoppiarono a ridere, mentre Carmen si allungava a baciare il compagno.
-Quindi? Speranza, fregatura, risata o no grazie?- incalzò Kate rivolta alla sorella.
-Se proprio devo… C, una risata.-
-Bene, vedo che ti sei rassegnata. Ottima cosa. Allora: un ragazzo ti invita a bere qualcosa ma tu rifiuti.-
-A bere qualcosa? Tipo “Ehi bambolina, lo prendi un alce on the rocks”?-
Kate sbuffò. –Oh, che palle! Non stare a spaccare il capello in quattro, non possiamo impiegare il tempo da qui all’Armageddon per finire un test! Comunque rifiuti. Le tue amiche ti dicono: sei un po’troppo difficile; Brava! Non sei una ragazza facile; non fare la sciocca, è uno schianto; in fondo, cos’avevi da perdere? Ti metto già la C, io ti direi quella senz’altro!-
-No, aspetta!- intervenne Carmen. –Io no, io le direi l’ultima!-
Eleazar ridacchiò di nuovo dietro il giornale spiegazzato.
-Ma signore, cos’è, un test o un brainstorming?-
Tanya fece un sorriso malinconico. –Metti la C. Anche Irina mi avrebbe detto quella, e così siete due a uno.-
Calò il silenzio. Quattro paia di occhi si posarono sul ritratto ad olio di una donna bellissima, dai capelli lisci ed i lineamenti affilati. Non c’era più, ma la sua presenza continuava a permeare la vita di coloro che fissavano la sua immagine come se ci fosse un buco freddo, un vuoto perenne laddove sarebbe dovuta esserci lei: il suo posto vuoto attorno al tavolo, la sua stanza perfettamente in ordine con solo un’anta dell’armadio lasciata socchiusa a rivelare la precisione in cui erano appesi gli abiti, l’ombretto argentato che non usava più nessuno perché era l’unica a cui stesse bene, le parole che avrebbe detto, facendole scivolare nell’aria come ruscelli gelidi, trovando tracce di scarpe infangate in salotto. Una presenza costante, una presenza rivelata dall’assenza.
Come al solito fu Kate la prima a reagire, reclamando bruscamente l’attenzione su ciò che stava facendo. Non serviva a niente disperarsi. Il passato non si può riportare indietro, mai.
-Tanya. Su un sito per incontrare l’anima gemella mentiresti: sul tuo stato civile, sulle tue misure, sul tuo nome o sul numero dei tuoi ex?-
Lei capì, e ricompose l’espressione leggera sul viso. Era la capofamiglia. Doveva essere forte.
-Nessuno di questi: mentirei sulla mia età!-
-Ta-nya!-
-Va bene, va bene… sul numero dei miei ex.-
-Ok, ha un senso. Alain Bashung cantava Vertige d’amour.Cosa ti viene in mente? Un bacio sulla tour Eiffel, l’adolescenza, il corpo del tuo vicino, la rottura di un legame?-
-Niente di tutto ciò… metti la A. La tour Eiffel mi piace. Che canzone è “Vertige d’amour”?-
-Dai, quella che fa “Vertige d’amour, vertige d’amour, je t’aime bien toujour”…-
-Non l’ho mai sentita.-
Kate ridacchiò. –Per forza Tanya, me la sto inventando! Che ne so io che canzone è “Vertige d’amour”? Probabilmente la conoscono solo Alan Bashung e sua mamma!-
Scoppiarono tutti a ridere. Ringalluzzita dal suo successo Kate continuò a leggere.
-L’uomo dei tuoi sogni rappresenta soprattutto: l’altro da te, uno specchio, un salvatore, tuo padre con qualche anno in meno.-
-Che test stupido… mi tocca scegliere per esclusione: mio padre no di certo, uno specchio no, che noia, un salvatore neanche, è una cosa patetica… L’altro da me, a questo punto.-
Carmen rimirò assorta lo smalto rosso che si era passata sulle unghie della mano destra. Poi buttò lì.
-Vedi perché ad Edward non andavi bene? Lui è Il Salvatore per eccellenza!-
Tanya alzò gli occhi al cielo. –Carmencita. Ad Edward non andavo bene perché gli piacciono più giovani di lui e non gli sono mai piaciute le bionde.-
Kate fece un sorriso sardonico. –Dilettanti. Ad Edward non è mai andata bene nessuna perché gli leggeva la mente. Infatti appena ne ha trovata una a cui non la leggeva se n’è innamorato, e per forza: come lo conquisti un uomo, se non con il mistero?-
-Sei sempre la migliore, bionda!-
I quattro si voltarono verso le scale. Garreth si era finalmente palesato in salotto spettinato, scalzo e a petto nudo; il ritratto perfetto di un uomo appena alzatosi dal letto. Kate aspettò che le fosse vicino poi lo tirò verso di se’per baciarlo. Cristo, quanto le piaceva quell’uomo! L’avrebbe trascinato di nuovo in camera da letto, se non ci fossero state cose molto, molto più urgenti da fare.
-Tanya, giù quei conti! Non credere di scamparla così, siamo solo alla domanda sei! Stai flirtando con un tipo, ma sono 48 ore che non lo senti. Pensi: sono brutta, sono tutti bastardi, avrei dovuto…, peccato, non era male. Hai ragione, che test stupido… se io con questo scemo mi arrendevo dopo quarantotto ore che ci flirtavo a quest’ora stavo fresca!-
Garreth la guardò storto, evidentemente offeso nel suo orgoglio maschile.
-Sei ingiusta, Katie! Tu non flirtavi affatto con me, altrimenti credi che mi sarei ridotto all’ultimissimo istante prima di dirti che mi piacevi?-
Lei alzò gli occhi al cielo.
-Gary. Io flirtavo in modo talmente spudorato che credo se ne fosse accorta perfino Renesmee. Certo se la tua idea di flirt è una bambolona in bikini frangiato che ti si mette a cavalcioni e ti dice “hey soldato, vuoi farti una bella cavalcata?” allora no, non flirtavo. Ma la mia idea è leggermente diversa, non so, sarò all’antica io!-
Scoppiarono tutti a ridere, compreso Garreth. Tanya si fece ripetere la domanda, poi diede la risposta D. Kate fece sedere Garreth sulla sua sedia, gli salì in braccio e continuò il test.
-In amore le differenze tra lui e lei sono: i preliminari del sesso, un mondo da esplorare, concessioni da fare, una potenziale causa della rottura del rapporto?-
-Direi un mondo da esplorare, tutte le altre risposte mi sembrano piuttosto tristi. Ma chi diamine l’ha inventato questo test?-
Kate cercò l’autore dell’articolo, e dopo averlo individuato cominciò a sghignazzare.
-Questa poi! Uno che si chiama Edouard!-
-Ma non ci credo!-
-Davvero, non scherzo. Per te la solitudine inizia quando: non hai un uomo anche se lo cerchi, gli amici non ti chiamano più, ti manca l’amore, lui ti lascia.-
-Senza dubbio quando gli amici non mi chiamano più!-
-Mi querida, ma allora per te la solitudine non inizierà mai!- esclamò Carmen buttandole un bacio. Gli altri fecero un applauso, Tanya incitò Kate ad andare avanti prima che le si cariassero i denti. Lei obbedì.
-Quando la condizione di single ti pesa, dici a te stessa: ho davvero voglia di trovare qualcuno, vorrei sentirmi amata, mi merito un amore perché ho sudato sette camicie, che cosa faccio stasera? Ti metto la A, perché lo dici sempre!-
-Va bene, in effetti avrei davvero voglia di incontrare qualcuno. Senti, Kate, ho un’idea: fammelo tu questo test, rispondi come risponderei io ed intanto guardo come siamo messi con i soldi… mi ha chiamata Carlisle, dice che Alice ha previsto una crisi economica…-
-Scusa Tanya, ma si può sapere perché porti gli occhiali?- la interruppe Garreth. Eleazar ripiegò il quotidiano, rassegnato al fatto che per il momento non sarebbe riuscito a leggere con attenzione nessuna notizia. -Dice che la fanno concentrare mentre fa i conti -, gli rispose. I due si scambiarono un’occhiata lievemente esasperata, del tipo “che vuoi farci? Sono donne!”. Senza badare a loro, Kate proseguì.
-Ma che crisi vuoi che ci sia al giorno d’oggi che possa fare paura a noi? Dico, ma vi ricordate nel Trecento? Quella era una crisi! Se ci penso mi vengono ancora i brividi… Piuttosto, bella mia, che cosa ti spaventa di più nella coppia? Dipendere da lui, soffrire di nuovo, la vita quotidiana, l’infedeltà.-
-Dipendere da lui, e se fate ancora battute su Edward vi brucio. Non scherzo.-
-A me spaventa molto di più l’infedeltà… non ti pare che sia molto peggio?- domandò Carmen sventolando le mani per fare asciugare lo smalto. Tanya si strinse nelle spalle.
-Beh, alla mia età capisci una cosa: che se dipendi da qualcuno va a finire che ti ritrovi come le mogli dei Volturi, se invece uno dei due ha un’avventura di sesso non è che un intermezzo senza alcuna importanza, e ci si può passare sopra con poca difficoltà. Chiaro?-
-Claro- , ribattè Carmen, -ma se Eleazar anche solo pensa di avere un’avventura senza importanza io lo do in pasto ai lupi. Amore, parlo a te.-
-No, io no!- intervenne Kate voltandosi verso Garreth. –Io faccio finta di niente, ti porto a letto e quando tu sei lì tutto beato e felice… Zac! Parto con la scarica di corrente e ti friggo, e se non muori dico che stavo cercando di passarci sopra senza difficoltà!-
Tanya rise, poi guardò fisso negli occhi Garreth che era rimasto a bocca aperta e incrociò i polsi nella tipica posizione di chi ha le manette attorno ad essi. Per tutta risposta lui cercò conforto rivolgendosi all’unico altro uomo presente. –Ma… siete delle donne terribili! Eleazar, come si fa a sopportarle tutte?- Eleazar fece un grosso e teatrale sospiro.
–Rassegnati, sarà sempre così. Io e Carmen siamo insieme da tre secoli e ancora mi minaccia… Dopo tre secoli in cui non ho mai neppure guardato un’altra donna ha paura delle corna, solo perché prima di conoscerla ero… beh… mi piacevano molto le donne, ecco. Tre secoli. Mi sa che ha ragione Tanya, ti sei ammanettato da solo, e se davvero ami la libertà come dici fuggi a gambe levate!-
Garreth guardò le donne al tavolo che ridevano e facevano gesti tipo “ti taglio la gola”. Poi sorrise baldanzoso. –Sai che facciamo io e te, latino? Prendiamo due motociclette e facciamo una gita di soli uomini a Las Vegas! Come la vedi?-
Tanya li guardò storto. –Ma vi ho appena detto che si prevede una crisi, come ti viene in mente Las Vegas?-
-Che poi vi ci vedo proprio voi due a Las Vegas-, intervenne Kate, -Gary che si lancia sulle tipe semivestite da conigliette perché non ha ancora abbastanza autocontrollo ed Eleazar dietro a cercare di fermarlo… divertente… torniamo a noi, mi rifiuto di proseguire oltre con queste sciocchezze. Tanya, conosci un uomo che ha di tutto per piacerti ma tu non ci provi neppure… No, questa la salto. Non esiste che tu non ci provi neppure.-
-Ma non puoi mica saltarla! Poi si falsa il risultato!-
-Carmen, ma senti le risposte! Tu non ci provi neppure perché: A, sei timida, e già questa riferita a Tanya sembra una barzelletta. B, non s’interesserà mai a te, e finchè non ci prova non può mica saperlo, quindi ci proverebbe comunque. C, si veste male, e lei direbbe che tanto nel momento che conta deve essere nudo…-
-Kate!-
-È inutile che ti scandalizzi. Lo dici sempre.-
-Cosa dico io?- Tanya fissava la sorella a bocca aperta.
-Ma è vero! Dai, l’hai detto persino di Jacob Black quando Carmen ha commentato che aveva portato la sciatteria a livelli che l’uomo avrebbe dovuto non conoscere mai!-
-Kate, per l’amor del cielo, vai avanti invece di dire sciocchezze!-
-Qual era già Jacob Black?- s’inserì Garreth, che invece trovava interessante l’argomento e voleva saperne di più.
-Era il licantropo. Quell’amico di Bella, la moglie di Edward. E sì, Tanya, l’hai detto!- rispose Carmen.
-Ah, ti piaceva il licantropo eh? Golosona… animalesco e puzzolente!- Incalzò Garreth.
-Ma no che non mi piaceva il licantropo! Avevo solo fatto una battuta!-
-Beh, a me animaleschi e puzzolenti non dispiacciono mica tanto, per esempio…- asserì Kate passando una mano tra i lunghi capelli di Garreth e voltandosi per guardarlo con aria maliziosa.
-Ma infatti tu sei una buongustaia, donna!- le ribattè lui attirandola a se’ per baciarle il collo.
-E D, ha già qualcuno!- intervenne Carmen a voce alta leggendo il test. I due si separarono, ridacchiando.
-Allora metti la D- concesse Tanya, -è ovvio che se uno è sposato io non ci provo neppure.-
-Mica c’è scritto che è sposato. Dice solo che ha già qualcuno. Sarà forse un lapsus freudiano il tuo?-
Tanya sbuffò. –Kate, se vuoi farmi questo test vai avanti. Altrimenti lasciami in pace a fare i conti. Va bene?-
-Ok, ok, ti stavo solo prendendo in giro! A cosa imputi il fallimento della tua ultima storia d’amore? Gli ho fatto paura, non avevo più voglia di lui, ho dovuto fare o dire qualcosa di sbagliato, ha incontrato un’altra donna. Questa.-
-Kate, Edward non è stato la mia ultima storia d’amore. Non ci siamo neanche mai baciati.-
-Ma che c’entra? Non è importante che sia stata consumata o no, è l’ultima persona che ti è piaciuta!- decretò Carmen, provocando il disappunto di Tanya.
-Sentite un po’, perché allora non me lo fate voi questo test, così intanto io…-
-Faccio questi conti, che tra un po’arrivano Carestia, Pestilenza, Guerra e Morte? Qual è la frase da non dire al primo appuntamento? Ho un figlio, sono single, ci vediamo domani, ho voglia di te.-
-Ci vediamo domani. Mette ansia.-
Carmen ridacchiava. –Eleazar, lo sai che tu queste me le hai dette tutte? Tranne “Ho un figlio”, ma se l’avessi avuto mi avresti detto anche quella!-
-E allora? Ti ho messo ansia?-
-In effetti no. Quando hai detto “Ci vediamo domani” mi hai messo una rosa rossa nei capelli.-
-“Granada, manola, cantada en coplas preciosas, no tengo otra cosa que darte que un ramo de rosas”- intonò nuovamente Eleazar continuando la canzone di prima.
Kate rivolse alla coppia un sorriso sardonico. –Oh, cuoricini, che meraviglia! Allora: navigare su internet per conoscere qualcuno è: roba da falliti, allargare i propri orizzonti, pericoloso, una soluzione ma non per me?-
-Pericoloso. Mi pare ovvio.- fu la risposta di Tanya. Garreth la guardò perplesso.-Scusa, e perché?-
Lei si tolse gli occhiali e li agitò con aria ammonitrice in direzione degli occupanti del tavolo.
-Perché si corre il rischio di innamorarsi di Brad Love di anni trenta, imprenditore e poeta, che invece è Don Masino di anni sessanta, malavitoso!-
-Oh, che grande pericolo per te Tanya, incontrare un malavitoso!- la schernì Carmen; Tanya si accigliò. –Se le risposte che do non ti vanno bene fallo tu. È pericoloso perché ti fa innamorare di qualcuno che non esiste, chiaro il concetto?-
-Va bene, stai calma, metto la C, pericoloso… oltretutto se capitasse a me preferirei il malavitoso, Brad Love mi da l’impressione di essere gay ed oltretutto poco interessante. Comunque sei sul punto di concludere, non con Don Masino, immagino sia un altro. Fai uno sforzo per: trovare il look migliore, dire lo stretto indispensabile su di te, concludere, decifrare l’uomo in questione?-
-Uh, che carrettata di cose inutili! Concludere, direi!-
-Cose inutili?- chiese Eleazar perplesso. Carmen sorrise. –Il look migliore ad esempio è inutile perché poi tanto ci si spoglia, vero Tanya? Vedi che alla fine si torna sempre lì?-
Lei sbuffò.-Voi tornate sempre lì. Se sono sul punto di concludere avrò già detto di me quel che dovevo dire, decifrato quello che m’interessava sapere e mi sarò anche vestita bene, no? E quindi resta solo da concludere!-
-Beh, insomma, poi finalmente vi baciate. Lo fai perché è perfetto, è gentile, ha una bocca irresistibile, non ti ha lasciato altra scelta.-
-Ha una bocca iresistibile-, sospirò Tanya. Poi si guardò intorno, cogliendo le espressioni degli altri. –Insomma, dice che lo bacio, mica che me lo sposo! Manca molto, Kate?-
-No, l’ultima. Per te vivere in coppia è: uno sforzo quotidiano, l’unica soluzione, una difficile avventura, non obbligatorio.-
Tanya si guardò intorno. Kate se ne stava accoccolata sulle ginocchia di Garreth, una mano a reggere la penna con cui segnava le risposte e l’altra intenta ad accarezzargli la schiena; lui le circondava la vita con le braccia ed ogni volta che la guardava i suoi occhi, ormai divenuti completamente dorati, sembravano accendersi. Carmen ed Eleazar invece non si stavano toccando, ma il legame tra loro era reso evidente dalla complicità del loro sguardi, dal modo particolare in cui si sorridevano, dall’atteggiamento tranquillo e consapevole l’uno della presenza dell’altro.
-Una gioia-, rispose con foga. –Vivere in coppia è una gioia.-
-Tanya, ma non c’è tra le risposte! Non puoi mica inventartela!- sbottò Kate. La sorella sorrise placida, senza scomporsi. –Sì, ma non me ne piace nessun’altra. Sono tristi, limitanti, pessimistiche e da frustrate, invece io ho dei buoni esempi di fronte e tanta fiducia nel domani.-
A queste parole anche Kate sorrise, e fece un rapido conto. –Non importa, in ogni caso la maggioranza sono le risposte C. Allora: sei aperta all’amore.-
-Bella scoperta. Tutta questa fatica per sapere questo? Se me l’avessi chiesto te l’avrei detto subito!-
-Dice: “sei single, ma non è una condizione permanente”…ok, secondo Edouard sei pronta ad amare di nuovo… ah: “sei indipendente, ma ti sei resa conto che amare significa accettare di dipendere dall’altro: accettando questa dipendenza mobile e dinamica si guadagna la libertà di amare a nostro piacimento”. E così sei pronta per Marcus dei Volturi. “Esiste una forma di incoscienza che permette di allentare la presa nei confronti dell’altro, lasciando parlare il desiderio. D’altra parte tu l’hai capito benissimo. A volte una grande storia d’amore inizia con la follia di una sera.” E l’ha capito anche Carmen, aggiungerei.-
-Buono a sapersi. Adesso posso fare questi conti, se prometto che poi stasera mi butto nelle follie ed accetterò di dipendere da qualcuno in modo mobile e dinamico?-
-E fai quei conti, ingrata! E io che mi preoccupavo per te!-
Tanya sorrise, rimettendosi gli occhiali. –Non preoccupatevi, tesori miei. Arriverà anche il mio momento, c’è tutto il tempo del mondo! Adesso basta, via tutti da qui, che devo mettere in sesto le nostre finanze!-
Osservò i quattro andare via chiacchierando. Eleazar a togliere la neve dal vialetto del cortile, Carmen a fare acquisti che quasi sicuramente comprendevano l’ennesimo paio di scarpe, Kate e Garreth diretti di nuovo verso la loro stanza.
Che single sei? Sei aperta all’amore. Già. Aperta all’amore da circa mille anni. Talmente aperta all’amore che aveva preso a nutrirsi solo di sangue animale pur di non portare sofferenza agli uomini e che prima del periodo dei Lumi l’avevano chiamata succube. Almeno le ragazze sono tutte sistemate, pensò. E per ora sono al sicuro. Almeno loro. Almeno Irina aveva fatto in tempo ad amare, anche se per poco, anche se le conseguenze di quell’amore malriposto erano state tragiche.
Scosse la testa per non pensarci, non adesso, e fissò le colonne di cifre sul foglio a quadretti concentrandosi sulla pura e semplice aritmetica. Non erano messi poi così male, e Kate aveva ragione, le vere crisi erano ben altre.
Andava tutto bene. Le ragazze erano felici e la sua porta era aperta, e come diceva sempre la loro madre solo Dio sa chi c’è ad attenderci dietro la curva della strada. A lei, come sempre, quella strada non restava che percorrerla.










Questa storia è stata scritta perchè mi piaceva l'idea. Poi, quando era quasi pronta, è uscito il concorso di Shnusschen Denali's sisters, e le ragazze hanno deciso che volevano partecipare. Ed io con quelle lì che strillano non ci discuto.
il test che fanno le ragazze esiste davvero, l’ho copiato pari pari dall’articolo “Che single sei?” pubblicato sulla rivista “Elle” di giugno 2009, a cura di Edouard Dutour.
E la canzone che canta Eleazar è “Granada”. Invece "Vertige d' amour", giuro, non ho la più pallida idea di che canzone sia; per informazioni, chiedete ad Edouard Dutour.
Ovviamente tutte quelle cose sul fatto che Eleazar e Carmen si siano incontrati a Granada, che lui prima di incontrarla era un donnaiolo impenitente, che Tanya quando fa i conti indossa gli occhiali con le lenti non graduate ed altre amenità varie le ho inventate. La Stephenie in merito non dice niente, e noi non stiamo mica qui a pettinare bambole!
   
 
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