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Autore: Fiorentinasara    07/02/2022    2 recensioni
Hilary una ragazza di 25 anni scrittrice eredita alla morte della nonna Camille la casa dove abitava a Wako in Texas. Lei non ci è più voluta tornare in Texas a Wako da quando era morta la nonna ma con le insistenze della madre decide di tornarci e lo farà a pochi giorni dal Natale perché aveva sempre amato Wako sotto le feste ed era un modo per sentire la nonna più vicina visto che adorava il Natale a Wako Hilary farà nuove amicizie tra cui conoscerà Zac un bel professore della Baylor univerity e suo figlio Tommy di quattro anni che si affezionerà a lei cosa accadrà tra i due se ve lo state chiedendo leggete questa storia
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Claus si accorse di Hilary a quel punto, e ricombió il saluto avvicinandosi a lei.
“Ciao che ci fai qui tutta sola?” Chiese Claus.
“Sto aspettando dei miei amici,Tanya e Michael, che sono appena in ritardo “ Rispose Hilary. 
In quel momento arrivò una trafelata l'amica. 
“Hilary, scusa il ritardo.” Disse la ragazzaa non accorgendosi di Claus.
“Tanya non ti preoccupare e respira, che se no ti viene un infarto, e riprendi fiato. Ah, che sbadata! Ti presento Claus Mortimer, ti ricordi che ti parlavo spesso di lui? E a proposito, dove è Michael?” Chiese Hilary non vedendolo. 
“Michael ci raggiungerà più tardi. Sì Hilary, vagamente mi ricordo di Claus. Ciao io sono Tanya.” Disse lei tendendogli la mano per salutarlo.
“Piacere mio, Claus.” Disse il ragazzo stringendo la mano di Tanya molto vigorosamente. 
“Vogliamo andare a sederci?” Chiese Hilary.
Nella piazza, c’era un piccolo parco con dei tavolini quadrati contornati da panche per sedersi. 
“Io passo e vi lascio da sole, e chissà quante cose avrete da dirvi. Solamente una cosa Hilary... andrai sabato alla festa al ristoro di Sally? Vorrei accompagnarti, se ti fa piacere.” Chiese Claus molto convinto. 
“Certo Claus che andrò alla festa, l’ho promesso a Sally. E mi farebbe piacere se mi accompagnassi. Ci vediamo alle otto sabato sotto casa mia.” Rispose Hilary con le guance colorate di rosa per l’imbarazzo. 
Si salutarono, e Tanya non perse occasione per punzecchiarla. 
“Finiscilla Tanya!! Non mi piace Claus. E' solo un vecchio amico che era mio vicino di casa quando eravamo bambini. Insomma, tu vedi sempre quello che non c’è.” Disse Hilary un po’ irritata. 
“Va bene, va bene. Non ti scaldare tanto! Era così per dire, perché ti ho visto arrossire mentre parlavi con lui.” Rispose Tanya. 
“Tanya, parliamo di cose serie. Sai che ho deciso di andare a Wako, e voglio realizzare il desiderio di mia nonna, che mi ha detto quando mi è apparsa in sogno con mio padre. Ma ho un po’ di timore, non so cosa troverò là.” Disse Hilary. 
“Hilary, non ti preoccupare di questo, vai là e vedi. Realizzare il desiderio di tua nonna è una bella cosa, ed io sono dalla tua parte.” Rispose Tanya. 
Finalmente arrivò anche Michael. 
“Ciao ragazze, scusate il ritardo.” Disse Michael, baciando Tanya appassionatamente sulle labbra. 
“Michael non ti devi scusare. Ll’importante è che ora tu sia qui.” Rispose Hilary. 
Si alzarono dal tavolo, ed andarono a fare un giro per la piazza tutta innevata. La piazza era piccola, circondata da molti negozi con le vetrine addobbate per il Natale, ed era lastricata di piccoli ciottoli grigi chiari con al centro un gazebo bianco tutto addobbato con le luci natalizie e una stella sulla punta. Poco più in là c’era un piccolo parco, con dei tavolini quadrati di legno scuro con intorno panche di legno, anch’esse di legno scuro. Hilary prese a camminare, stringendosi il cappotto di più al suo corpo dao che si era alzato un lieve venticello gelido che le fece alzare i capelli. Si fermarono davanti ad un chiosco di zucchero filato, ed Hilary ne comprò un po’. Le ricordava quando da bambina ci andava con suo padre e puntualmente glielo prendeva, dicendo di non dire niente a sua madre, sennò li avrebbe sgridati, perché non voleva che mangiasse niente prima di pranzo o di cena. A pensare a quel ricordo nacque un sorriso sul volto di Hilary fu riscossa da Tanya 
“ Michael, lo sai che la nostra Hilary finalmente si è decisa ad andare a Wako.” Disse Tanya al fidanzato. 
“Davvero sono contento che si sia decisa. Non poteva non andarci più perché quel posto le ricordava sua nonna.” Rispose Michael. 
Rimasero a chiacchierare un altro po’, poi riaccompagnarono Hilary a casa. 
“Hilary, domani andiamo a comprare un vestito per la festa. Non sento storie.” Disse risoluta Tanya. 
Ad Hilary non piaceva fare shopping, ma accettò di andare o Tanya non avrebbe smesso di darle il tormento, e si accordarono per il giorno dopo. Si salutarono, ed Hilary entrò in casa dove trovò la madre che leggeva sul divano con una coperta sulle gambe. Non la sentì arrivare.
“Mamma sono tornata.” Disse Hilary.
La madre alzò la testa dal libro e le fece un sorriso. 
“Hilary bentornata. Come è andata? Ti sei divertita?” Chiese la madre.
“Sì, sono stata bene e mi sono divertita. E' andata molto bene.” Rispose Hilary, dogliendosi il cappotto e appendendolo all’attaccapanni, poi si andò a sedere sul divano vicino alla madre e le prese le mani. 
“Mamma posso lasciarti sola? Non ti dispiace che vado a Wako? Non starò tranquilla se non sei tranquilla tu.” Disse Hilary. 
“Tesoro io starò bene, puoi lasciarmi sola. Stai tranquilla e non pensare a me, sai sono felice che tu vada a Wako.” Rispose con molta calma. 
Hilary abbracciò la madre per rassicurarla, ma era più una rassicurazione per se stessa, poi si staccò dall’abbraccio, si alzò dal divano e salì in camera per andare a dormire. Anche la madre si alzò dal divano, e seguì la figlia su per le scale per andare a letto. Hilary entrò in camera sua, si mise il pigiama e si infilò dentro il piumone, addormentandosi. 
La mattina dopo, Hilary si svegliò più riposata. Uscì dal letto e si accorse che stava piovendo osservando la finestra. Non si diede per vinta, si fiondò in bagno per farsi una doccia calda, si vestí con pantaloni e maglione caldi, e scese in cucina a fare colazione. Come ogni mattina, la madre si stava versando del caffè in una tazza. Si avvicinò alla madre, le diede un bacio sulla guancia, ed aprendo un anta della credenza prese una tazza per versarsi anche lei il caffè. Si sedettero al tavolo, dove la madre aveva già preparato due  piatti con uova e pancetta, e mangiarono. 
“ Hilary cosa farai oggi?.” Chiese la madre. 
“Andrò con Tanya a comprare il vestito per la festa di domani. Non ho potuto rifiutare, anche se non mi piace fare shopping, perché se no non la finiva più.” Rispose Hilary. 
“ Hilary, Tanya ha ragione. Devi avere un vestito, visto che non ne hai di carini.” Disse la madre. 
“D’accordo, d’accordo mamma. Ci andrò, non voglio discutere su questo. Io e Tanya ci vedremo al ristoro di Sally, poi andremo a fare shopping.” Rispose Hilary. 
Finirono di fare colazione, ed Hilary aiutò la madre a riordinare. Poi indossarono il cappotto, presero l’ombrello ed uscirono di casa. Hilary aprì l’ombrello per non far bagnare entrambe, e si avviarono alla macchina. Partirono alla volta della libreria, dove Hilary parcheggiò davanti alla vetrina, scendendo con l'ombrello aperto per accompagnare la madre fino al negozio. 
“Ciao mamma, io vado da Tanya al ristoro di Sally. Ci vediamo più tardi.” Disse Hilary.
E si avviò al ristoro di Sally, arrivata sulla soglia chiuse l’ombrello ed entrò posando l’ombrello nel portaombrelli vicino alla porta. Vide subito Tanya seduta al bancone, si incamminò verso di lei e le mise una mano su una spalla. 
“Ciao Tanya. Quando vuoi andare, io ci sono.” Disse Hilary. 
“Ciao anche a te Hilary. Siediti, che ti offro qualcosa. Cosa prendi?” Chiese Tanya. 
“Grazie Tanya. Prendo un tè per riscaldarmi. Fuori fa un freddo e piove pure, questo non ci voleva.” Rispose Hilary. 
Consumarono le loro ordinazioni, ed una volta pronte andarono al negozio di Ollie.  
Hilary conosceva la signora Ollie da quando era nata... Bè, in realtà Hilary conosceva quasi tutti gli abitanti di Laurel, visto che era una piccola cittadina. Entrarono nel negozio, ed Ollie salutò Tanya. 
“Ciao Tanya, qual buon vento ti porta qui?” chiese Ollie avvicinandosi a loro e solo allora notò anche Hilary, abbracciandola. 
“Hilary, quanto tempo! Ho saputo che sei diventata una scrittrice. Guarda caso, ho proprio qui il tuo libro. Non è che potresti farmi una dedica?” Chiese Ollie.  
“Certo Ollie che posso, Dammi il libro.” Rispose Hilary. 
Ollie andò dietro il bancone, prese il libro e tornando dalle due ragazze lo diede a Hilary.  
“Ecco Hilary, sei sempre così gentile.” Disse Ollie con un sorriso.
Hilary le fece la dedica e Ollie rimise via il libro. 
“Ragazze cosa fate qui?” chiese Ollie.  
“Siamo qui per scegliere un vestito per la festa di domani al ristoro di Sally.” Disse Tanya.
"La festa bella di Sally! Io ci vado ogni anno e devo dire che è sempre più bella e divertente.” Rispose Ollie.  
“Certo Ollie. Hilary per questa occasione non ha un bel vestito da mettersi.” Disse Tanya. 
“Bene ragazze, seguitemi. Vi farò vedere dei vestiti.” Rispose Ollie.  
Le due ragazze seguirono Ollie, che diede loro dei vestiti da provare. Tanya prese Hilary per un braccio e la portò nel camerino, poi uscì andandosi a sedere su una poltroncina rossa, aspettando che uscisse con i vestiti per farli vedere. Hilary rassegnata iniziò a provarsi i vestiti e farsi vedere da Tanya e Ollie.  
Non sapeva quale scegliere, non gliene piaceva nemmeno uno, ma alla fine optò per un abito blu dritto con le maniche corte, molto semplice, e uscì per farlo vedere. Tanya storse il naso. 
“Che c’è Tanya, non ti piace? Ma è l’unico vestito decente che sono riuscita a trovare! Non voglio sembrare appariscente e volgare. In fondo è solo una festa al ristoro di Sally, e non credo che bisogni vestirsi in modo particolare.” Disse Hilary.  
“Cara Hilary, questo vestito ti sta benissimo e credo che dovresti comprare questo.” Disse Ollie per stemperare la tensione.  
Alla fine, Hilary prese l'abito, e anche Tanya già che c’era comprò un vestito giallo senza maniche incrociato sul seno, molto carino. Pagarono e salutarono Ollie. 
“Ciao Ollie, grazie per averci aiutato con i vestiti. Ci vediamo domani sera alla festa da Sally.” Dissero all’unisono Tanya e Hilary. 
Uscite dal negozio, Hilary guardò l’orologio al suo polso, e vide che era ora di pranzo.  
“Tanya andiamo a mangiare da Sally, ti offro il pranzo. E' il minimo visto che mi hai aiutato a scegliere il vestito.” Disse Hilary. 
“Sì, ci sto. Andiamo da Sally che ho una fame da lupi, tutto questo cercare mi ha messo fame.” Rispose Tanya.  
Si avviarono da Sally. Hilary notò che ancora c’erano gli spazzaneve sulle strade, e molti abitanti stavano spalando la neve nel vialetto di casa, cospargendovi sopra anche del sale così da poter parcheggiare le auto con più facilità. 
Hilary in un certo senso era felice di essere ritornata lì a Laurel. Stava bene in California, ma non si era ancora abituata a vivere in una grande città.
Arrivarono da Sally, dove incontrarono Claus.  
“Ciao ragazze, cosa avete fatto di bello stamani?.” Chiese Claus.  
“Siamo andate da Ollie ad acquistare un vestito adatto per la festa di domani.” Rispose prontamente Tanya.  
“Molto bene. Vi va se mi unisco a voi per il pranzo?.” Chiese Claus tutto allegro. 
“Certo Claus che puoi unirti a noi.”  Rispose Hilary. 
I tre presero posto ad un tavolino, ed immediatamente arrivò la cameriera.  
“Cosa vi porto?” Chiese la cameriera. 
Hilary ordinò una zuppa calda, una delle specialità della famiglia di Sally, mentre Tanya ordinò un insalata di pollo e Claus decise per gli spaghetti con le polpettine al sugo.  
“I vostri ordini arriveranno subito.” Disse la cameriera dopo aver scritto sul suo taccuino.  
Squillò il telefono, ed Hilary notò che si trattava della sua menager Angie. Sbuffò, non potendone più delle insistenze di quella donna.  
“Ragazzi io esco un attimo. Devo rispondere alla mia menager.” Disse Hilary ai due. 
Uscì dal ristoro e rispose.  
“Ciao Angie, cosa vuoi questa volta?” Chiese Hilary.  
“Hilary non ti arrabbiare, ma la casa editrice mi ha chiamato per l’ennesima volta e mi ha messo pressione per avere il primo capitolo del nuovo romanzo.” Rispose Angie. 
Hilary non ne poteva più della manfrina di Angie, e nuovamente sbuffò infastidita. 
“Angie puoi dire alla casa editrice che avrà presto il primo capitolo. Dopodomani partirò per Wako, e lì in tutta tranquillità riuscirò a scrivere.” Rispose Hilary irritata. 
Salutò Angie e rientrò nel locale, si risedette al tavolo vedendo che erano arrivate le loro ordinazioni, iniziando a mangiare in silenzio. Tanya e Claus la guardarono straniti.
“Che c’è ragazzi, ho qualcosa che non va? Qualcosa di strano?” Chiese Hilary vedono che la stavano fissando con una faccia stranita.
“Hilary questo devi dircelo tu. Sei rientrata molto strana nel locale.” Dissero i due  all’unisono. 
“Non è successo niente, ragazzi. Sono solo irritata con la mia menager chiama solo per sapere se ho iniziato a scrivere il primo capitolo del nuovo romanzo perché la casa editrice le fa pressioni.” Rispose Hilary. 
Finirono di mangiare ed uscirono dal locale, salutandosi. Hilary si avviò alla libreria, dove entrando trovò la madre che stava finendo di pranzare, seduta ad un tavolino.  
“Mamma come mai mangi qua tutta sola? Potevi venire al ristoro.” Chiese Hilary. 
“Figliola non mi andava di venire al ristoro. E poi volevo finire le bozze dei manifesti con le tue idee e si è fatto tardi, così ho deciso di mangiare qui. Ho chiamato Sally, ordinato e mi hanno consegnato il pranzo. A proposito, a te come è andato lo shopping con Tanya?” chiese la madre.  
“È andato molto bene. Ho preso un abito, e poi siamo andate a mangiare al locale, dove abbiamo incontrato Claus che si è unito a noi.” Rispose Hilary. 
La ragazza tirò fuori dalla busta il vestito per farlo vedere a sua madre. 
“ Molto carino il vestito, tesoro.” Rispose la madre.  
Rimasero in negozio fino a tardi quel giorno. Doveva arrivare un carico di libri con un corriere per la raccolta fondi della scuola elementare locale, che puntualmente arrivò in ritardo. Dovevano pure allestire il banchetto con sopra i libri, ma ci avrebbero pensato il giorno dopo, erano troppo stanche. Infatti, appena il corriere se ne fu andato, infilarono i cappotti, chiusero la libreria e tornarono a casa.
   
 
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