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Autore: sallythecountess    07/02/2022    1 recensioni
Julie è una ragazza madre di vent'anni, ingenua e piena di sogni, che un giorno per caso ha notato un ragazzo bellissimo che abita di fronte a casa sua. Riuscirà a far innamorare di lei lo schivo e tenebroso 4ld3r4n, hacker nemico numero uno delle maggiori potenze mondiali?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo: soldi e diamanti
Passarono un paio di mesi dalla morte del famoso 4ld3r4n, ma la loro vita procedette in modo apparentemente normale. La notte del suo addio agli Scheletri, abbracciò forte Julie che era immersa nella cucina e le disse solo “adesso esisto anche io, solo per te” facendole venire mille dubbi.
Erano diventati una famiglia in quei mesi, e Rami impazziva per Julie e quella piccola, che ormai stava imparando a stare insieme e gridava paroline sconclusionate dalla mattina alla sera. Aveva imparato a dire “mamma” e “yayi” per Rami e urlava il suo nome di continuo, quando voleva attirare la sua attenzione. Julie li adorava insieme, e anche se non lo aveva mai detto, pensava che Rami fosse un papà tenerissimo. Le comprava mille giochi interattivi, guardava la tv con lei e si divertivano un sacco insieme, ed entrambi pensavano di avere davvero tutto.
Solo qualche mese dopo, senza entrare troppo nel dettaglio Rami aveva spiegato alla sua compagna di aver rinunciato al suo lavoro, e Julie in tutta la sua tenerezza gli aveva preso le mani preoccupata.
“Non preoccuparti amore mio, capita di avere problemi con il lavoro. Lo avevo immaginato, ma non volevo chiedertelo perché mi sembrava non fossi pronto a parlarne…” gli aveva detto dolcemente, e lui aveva soltanto sorriso.
“…ma non temere, ho un buon lavoro e potrò prendermi cura di entrambi, magari con qualche straordinario per un po’. Fino a quando non avrai trovato qualcosa che ti piace e che magari…beh non ci metta in pericolo tutti, ok amore?” aveva concluso, ottimista e ironica, ma anche infinitamente dolce e Rami non era riuscito a non baciarla sussurrandole piano “ti amo sempre di più…”.
Si baciarono e coccolarono per qualche istante, e Julie si perse tra le sue braccia, dimenticando totalmente i presunti problemi economici. Lo amava tanto da lavorare anche per lui, ed era davvero felice che lui avesse abbandonato i suoi loschi affari per starle accanto, le dava un senso di tranquillità.
 “E se per caso vorrai tenere Lory, quando sei a casa e non stai cercando lavoro, possiamo farcela alla grande e magari mettere anche qualcosa da parte…” provò a spiegare, per tranquillizzarlo e lui ridacchiò forte, perché era troppo tenera quella donna.
“Abbracciami ancora…” le disse serio, tirandola contro il suo corpo, e Julie lo fissò confusa, ma obbedì.
“Sei il mio enorme tesoro, lo sai?” le sussurrò all’orecchio, accarezzandole i capelli e lei sorridendo rispose “anche tu” facendolo sciogliere.
“E io ti amo davvero, e voglio una sola cosa da te…” concluse, fissandola con sguardo estremamente magnetico e Julie completamente arsa dal desiderio rispose con un filo di voce “andiamo, non so tra quanto si sveglierà la piccola urlatrice…” e fece per trascinarlo nell’altra stanza, ma Rami si oppose.
“Volevo dire il tuo cuore…” spiegò ridendo e Julie confusa emise solo un flebile “oh!” ma poi il suo uomo aggiunse “…però va bene lo stesso fare l’amore” e la trascinò a letto, dove la tenne per ben venti minuti, prima del risveglio della piccola.
“Allora che te ne pare della proposta del babysitting? Insomma regalo tre quarti del mio stipendio a Inga per tenerla, e non so neppure sempre se la lava. Lo sai che l’altro giorno…”
Rami capì a quel punto di doverle dire la verità, perché era giusto e perché davvero non poteva sopportare di sentire di nuovo la storia dei piedini sporchi di Lory. Pensava di essere lui quello con i problemi sulla pulizia, e spesso aveva ripreso la sua compagna perché era abbastanza caotica, ma se quella bambina aveva anche solo una mezza macchiolina, Julie era in grado di trovarla e innervosirsi quasi peggio di lui quando lei metteva a soqquadro la sua cucina.
“Julie non sono povero e senza lavoro. Se vuoi che mi trovi qualcosa perché ti vergogni di non sapere cosa dire sul mio conto, ok lo farò, ma davvero non avremo problemi economici…” le disse piano, mentre lei di spalle tranquillizzava la piccola e Julie si girò a fissarlo e disse piano “io non potrei mai vergognarmi di te!” facendolo sorridere.
 “Ho una serie di conti da un milione di dollari in giro per il mondo…” le confessò, con enormi occhi languidi e lei iniziò a ridere forte e rispose solo “come no!”
“Non sto scherzando, tesoro. Te lo giuro…” aggiunse serio e lei si girò a guardarlo con fare molto perplesso.
“…non serve che tu metta da parte i soldi per la tata, perché ci penserò io a te e alla piccolina. Sempre e per sempre. Quindi rilassati per un po’, ok? Fai spese folli, sperpera come vuoi o almeno smetti di comprare quello strano cibo in offerta!” concluse sorridendo e Julie rimase letteralmente senza parole. Solo molto dopo, una volta a letto tutti e tre gli chiese piano “…quindi posso chiederti qualsiasi cosa?” e lui annuì.
Gli piaceva quel suo carattere sempre indipendente, apprezzava tantissimo il fatto che lei non fosse materialista, ma sarebbe stato immensamente felice di occuparsi di lei. Julie faceva moltissimi sacrifici, e mille volte aveva provato a dirle che poteva anche risparmiare un pochino meno, ma lei sembrava sorda.
“Avrei bisogno di un prestito di un centinaio di euro…” gli disse, molto imbarazzata e Rami iniziò a ridere a crepapelle.
“devo far fare un’ecografia a Lory, ma non riesco a farla gratis prima di sette mesi e deve farla adesso, perché si fa a undici mesi, però io non sapevo ci volesse molto per prenotarla e l’ho prenotata tardi…” gli disse imbarazzata, perché si era vergognata tantissimo scoprendo quell’errore. Da giorni si sentiva una madre degenere per non aver prenotato in anticipo, e aveva in ogni modo cercato di racimolare denaro per riuscire a farla privatamente, ma quando poi lui le aveva detto di essere senza lavoro, si era sentita sconfitta.
 “Adesso cerco un posto che ce la faccia domani, va bene?” le disse piano, prendendole forte la mano e baciandogliela, e Julie sorrise veramente felice.
“Non so esattamente cosa pensare di una donna a cui dici di poter dare il mondo e che ti chiede solo un’ecografia per la figlia…” le disse serio, mentre cercava dal suo computer uno studio che avrebbe potuto accogliere Lory il giorno successivo. Julie stava coccolandola per farla addormentare, come faceva sempre, e rimase per un attimo senza parole. Non era sicura che fossero sincere le parole di Rami, pensava celassero una punta d’ironia, ma non era così.
“…direi che ho avuto una fortuna vergognosa a trovarti” concluse, lanciandole uno sguardo splendido, che fu ricambiato da lei, ormai serena e molto innamorata.
“…ma anche che hai pretese troppo basse! Insomma almeno un diamante potevi chiederlo” concluse ridendo. Julie sorrise, e accarezzando la sua piccola rilassata sul suo petto sussurrò “…non devo mica chiedertelo di regalarmi un diamante. Quanto sarebbe patetico?”
Rami non capì, pensò che fosse una critica alle sue doti da fidanzato, e si disse che effettivamente non le aveva mai fatto regali frivoli. Era sempre stato su cose utili, come vestiti, libri, cellulare e cose pratiche, ma forse Julie ci era rimasta male? E mentre tutte queste paranoie  intrattenevano i criceti nella sua testa, spense la luce Julie mise nella culletta la piccola e tornò a sdraiarsi sulla sua spalla, lasciandolo perplesso.
“Dovevo prendermi maggiore cura di te, forse. Ho sbagliato…” sussurrò, prendendole la mano, ma lei scosse solo la testa.
“Di che parli, strano uomo? Io sono vergognosamente felice cosi…” gli disse piano, quasi addormentata e Rami le spiegò che doveva regalarle un diamante, o magari un bracciale di diamanti o altro, e invece non ci aveva mai pensato.
“Non è quello che ho detto, amore.” Concluse lei, accoccolandosi sul suo braccio.
“E allora che cosa hai detto?” chiese confuso, posando il computer per dedicarsi a lei. Era tanto bella quando si addormentava così, addosso a lui sorridendo.
“Parlavo del diamante dell’anello di fidanzamento, Rami. Per questo sarebbe patetico se te lo chiedessi io…” concluse sbadigliando, e con gli occhi chiusi, e il cuore di lui si accese.
“E tu lo vorresti?” le disse pianissimo, mentre lei si accoccolava per addormentarsi e lei sorrise e disse piano “…se non con te, davvero non saprei con chi, onestamente” facendolo sorridere in modo bellissimo.
“E non pensi che un giorno potresti incontrare un uomo migliore di me? Che magari potrebbe renderti felice?” le chiese con il cuore in gola, ma Julie accarezzandogli il viso con gli occhi chiusi rispose “non esiste Rami, nessuno è migliore di te per me” facendolo sorridere.
“E…se tornasse il padre di Lory?” incalzò lui, dando voce a tutte le paranoie che non lo facevano dormire di tanto in tanto e Julie ruggì “neanche morta lo prenderei in considerazione, amore mio” facendolo sorridere.
“E se…” provò a dire, aggiungendo l’ennesima paranoia e a quel punto Julie aprì gli occhi e gli disse seria “tu mi completi, Rami. Sei la mia spalla, la mia forza, ma anche l’unica persona al mondo che mi fa sentire come se avessi un posto tutto mio e quel posto è con te e Lory. Ovunque voi siate. E quindi, onestamente, neanche l’uomo più bello del mondo potrebbe competere con il mio amore…” facendolo soltanto sorridere.
 Nota:
Ciao a tutti, e come potete vedere dopo poche righe un pochino più action siamo tornati al miele. In realtà questo capitolo non avrebbe dovuto esistere, non era nel planning doveva essere solo un piccolo pezzo di un altro, ma...non so che dirvi, mi hanno preso la mano questi due. Spero vi sia piaciuta questa piccola scena di vita familiare. A presto
   
 
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