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Autore: Angie_Dreyar    08/02/2022    2 recensioni
Mirajane non avrebbe mai pensato di innamorarsi di due ragazzi, soprattutto di due ragazzi che non avrebbero mai ricambiato il suo amore.
Mirajane fece un cenno con la testa, non sentendo altro che vuoto allo stomaco. Anche se era innamorata -lo era davvero- non faceva male come aveva pensato.
[Mirafraxus]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fried Justine, Fried/Laxus, Luxus Dreher, Mirajane, Mirajane/Luxus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Ho provato a scrivere una Miraxus (spoiler: non ha funzionato). Ne è però uscita una storia di cui sono piuttosto orgogliosa. Una Mirafraxus poliamorosa. Non so in quanti la leggeranno ma non importa, onestamente è una delle storie che mi è piaciuto di più scrivere. Ai pochi interessati (o ai curiosi) buona lettura! <3


 
A confused, deeply sincere love
 
 
Quello non era l’uomo di cui si era innamorata. A dire il vero, Mirajane faticava ancora ad ammettere di essersi innamorata. Non sapeva quando era successo. La prima volta che avevano fatto sesso no di certo. E nemmeno la seconda. Non si era innamorata nemmeno quando Laxus l’aveva portata con sé in missione. Non c’era un momento preciso in cui quei sentimenti erano nati.
 
«Quando tornerai quella di una volta?» grugnì Laxus mentre si rivestiva, con già la sigaretta tra le labbra. Mirajane lo guardò con sguardo perso, mentre Laxus si allacciava i pantaloni e la fissava con un’espressione neutra.
 
«Potrebbe non succedere mai» disse, ancora nuda sotto le lenzuola. Laxus sbuffò e Mirajane voltò lo sguardo. A dire il vero, non faceva nemmeno così male. A confronto alla perdita di Lisanna, niente faceva male.
 
«Allora è meglio chiuderla qua» disse Laxus. Mirajane fece un cenno con la testa, non sentendo altro che vuoto allo stomaco. Anche se era innamorata -lo era davvero- non faceva male come aveva pensato. Laxus raccolse le cuffie e uscì dalla stanza mentre lei voltò lo sguardo verso la finestra. Fissò le nuvole fuori dai vetri con sguardo distante e non poté fare altro che farsi la stessa domanda: sarebbe mai tornata quella di una volta?
 
Due anni dopo
 
Mirajane osservò Freed con una certa curiosità. Da quando Laxus era andato in esilio lui, Bickslow ed Evergreen avevano fatto di tutto per farsi perdonare. Si erano presi la piena responsabilità dei danni, avevano pagato tutto e aiutato ad aggiustare tutti gli edifici, si erano scusati con tutte le persone che avevano attaccato e ora cercavano di integrarsi a Fairy Tail. Per Bickslow era stato semplice, per Evergreen un po’ più complesso a causa della sua rivalità con le altre donne, ma per Freed era stato un disastro. Freed era sempre rigido, sempre chiuso in sé stesso, si vedeva che si stava sforzando, ma semplicemente non ci riusciva. Mirajane ridacchiò un po’ quando vide Natsu chiedergli di combattere e decise di intervenire.
 
«Natsu, non ora, devo parlare con Freed» disse posando una mano sulla spalla del mago delle rune. Natsu sbuffò ma si allontanò, mentre Freed sospirava profondamente.
 
«Sono un disastro» commentò. Mirajane ridacchiò e si sedette accanto a lui.
 
«Non lo sei, hai fatto molti progressi» cercò di tirarlo su di morale.
 
«Davvero?» chiese Freed inarcando un sopracciglio. «Ieri ho spaventato e ho fatto piangere Romeo» disse e Mirajane non poté fare altro che ridacchiare.
 
«Come hai fatto?».
 
«Non ne ho idea, semplicemente non so come comportarmi con i bambini» disse Freed frustrato. Mirajane sorrise. Era piuttosto carino vedere il rigido e stoico Freed così aperto con le emozioni. Se solo non fosse stato così solo con lei ma anche con gli altri compagni di gilda, era sicura che si sarebbe integrato benissimo. «Suppongo che dopo aver passato tanto tempo da solo non sia abituato a comportarmi in modo normale con le persone».
 
«Non sei mai stato solo» gli fece notare Mirajane con un caldo sorriso. «Hai sempre avuto Evergreen, Bickslow e Laxus accanto a te».
 
«Sì, beh… non è lo stesso» mormorò Freed e il suo sguardo si fece triste, probabilmente al nominare del nome di Laxus. Mirajane aveva notato che succedeva spesso. Dovevano essere stati amici stretti, forse con Freed Laxus aveva sentito di poter essere sé stesso. Probabilmente perché Freed era esattamente l’amico che Laxus voleva accanto a sé, una persona forte e determinata, ma allo stesso tempo pragmatica e comprensiva.
«Andare d’accordo con Laxus è molto più semplice, ed Ever e Bicks per me sono come fratelli». Mirajane lo guardò sorpresa. Non tanto dall’ultima affermazione -Evergreen, Bickslow e Freed davvero potevano essere fratelli dato che erano cresciuti assieme- ma dalla prima.
 
«Davvero andare d’accordo con Laxus è facile? Chiunque qua avrebbe da ridire» gli fece notare con una risatina, cercando di alleggerire la situazione.
 
«Beh, capisco che può sembrare assurdo» disse Freed accigliandosi leggermente. «Ma per me non è mai stato difficile. Non è così stronzo come sembra, è solo una facciata che usa, ma in realtà ci tiene molto alle persone. Anche l’attacco a Fairy Tail, le sue intenzioni non erano malvagie, perlomeno non all’inizio» mormorò Freed oscurandosi poi in volto. Mirajane gli strinse la mano nella propria, sapendo che quello era un tasto dolente per lui.
 
«Posso immaginarlo» sussurrò. Aveva anche lei conosciuto Laxus e non aveva mai attaccato i membri della gilda prima di quell’anno. Era sempre stato un po’ scorbutico con tutti, ma si vedeva che non li odiava realmente. Era cambiato solo in quegli ultimi mesi, diventando sempre più aggressivo con tutti. Mirajane notò che Freed si era adombrato, doveva aver cominciato a pensare a Laxus e ai tempi passati con lui.
«Sai, penso che andresti molto d’accordo con Levy e Lucy» cambiò argomento. Freed sbuffò leggermente.
 
«Mira, non penso proprio di poter…».
 
«Fidati di me!» esclamò lei senza lasciarlo finire di parlare, e lo obbligò ad alzarsi in piedi. «Vedrai che mi ringrazierai dopo». Freed sorrise leggermente.
 
«Ti sto già ringraziando, senza il tuo aiuto non so dove sarei» ammise e Mirajane lo guardò comprensiva. «Mi stai aiutando molto più di quanto io realmente meriti» disse Freed profondamente sincero. Mirajane sorrise dolcemente, Freed ogni tanto si incolpava troppo per quello che aveva fatto.
 
«Smettila di fare il melodrammatico» sorrise quindi e lo afferrò per il polso trascinandolo verso Levy e Lucy. Era sicura che con loro avrebbe avuto molto di cui parlare.
 
Due mesi dopo
 
Mirajane sorrise quando vide lo sguardo deciso di Freed pronto a partecipare alle prove di classe S. Aveva quasi temuto che avrebbe rinunciato pensando di non esserne meritevole. Onestamente, non aveva dubbi che avrebbe superato le prove. Anche Erza era d’accordo con lei -anche se la rossa diceva che anche Natsu e Gray avevano possibilità di vincere. Mirajane però era sicura che Freed non avrebbe avuto alcun problema a vincere: era intelligente, astuto e incredibilmente forte. Uno dei pochi che poteva affrontare sia lei sia Erza.
 
«Perché non vai a parlargli?» domandò Lisanna dietro di lei. Mirajane sobbalzò un po’.
 
«Come?» chiese confusa.
 
«Andiamo, ti piace» disse Lisanna con un sorrisetto divertito. Mirajane si voltò confusa verso Freed. Le piaceva davvero? Non ci aveva mai pensato molto, soprattutto in quell’ultimo periodo in cui era stata travolta dalle emozioni per aver scoperto che sua sorella era ancora viva ma in effetti passava molto tempo con Freed. Le piaceva farlo. Freed era comprensivo, simpatico, incredibilmente gentile e molto galante. Un uomo d’altri tempi. E… beh, era molto bello. Mirajane arrossì leggermente al pensiero, ma non poteva negarlo. Freed sembrava un principe, o un angelo. Mirajane ridacchiò un po’ al pensiero, se Freed avesse saputo che l’aveva comparato a un angelo l’avrebbe guardata con scettiscismo.
 
«Forse hai ragione» mormorò Mirajane con le guance leggermente rosse. Non si vergognava ad ammetterlo. E onestamente, pensava che Freed potesse ricambiarla. La aiutava spesso con il bar e passava molto tempo con lei, che si allenassero o che facessero qualche semplice passeggiata. Non voleva leggere troppo ma Freed era davvero un gentiluomo. Forse lo era di natura, ma Mirajane pensava che con lei lo fosse più che con le altre ragazze. Non lo aveva mai visto fare il baciamano a Lucy, mentre con lei lo faceva -anche se in modo scherzoso. Le lasciava acconciare i suoi capelli e si offriva sempre di aiutarla in qualsiasi cosa.
 
«Vai a parlare con lui» la spronò Lisanna. «Dai, bado io al bar». Mirajane le fece un sorriso di ringraziamento e si avvicinò a Freed. Non gli avrebbe ancora detto niente ma almeno poteva indagare un po’ e capire se il ragazzo provava lo stesso per lei. In quello era sempre stata brava.
 
Sette anni dopo
 
Mirajane non si era mai sentita con il cuore così a pezzi. Era stata convinta che Freed fosse innamorato di lui, che ricambiasse i suoi sentimenti -quale ragazzo poteva divertirsi ad ascoltare i suoi monologhi per pomeriggi interi?- ma era evidente che non era così. Freed era indubbiamente innamorato di Laxus. Non era così palese, ma Mirajane aveva imparato a conoscere i segni. Freed si illuminava in volto quando il ragazzo era nei dintorni, sorrideva più spesso, faceva di tutto per stargli vicino, aveva sempre una buona parola su di lui e arrossiva leggermente quando Laxus era affettuoso. Mirajane era stata convinta a lungo che quella che Freed provava per Laxus fosse solo ammirazione, ma così non era. Era amore, profondo e sincero. E lei si era solo illusa per tutto quel tempo.
 
«Mira, stai bene?» chiese Lisanna stringendole affettuosamente il braccio. Mirajane annuì con le lacrime agli occhi, mentre osservava Freed e Laxus allontanarsi con Evergreen e Bickslow, per allenarsi in vista dei Giochi Magici. Come al solito Freed e Laxus erano vicini, tanto vicini che le loro braccia si sfioravano e Freed guardava Laxus pieno di sentimento. Un sentimento che non era rivolto a lei.
 
«Sì, sto bene».
 
«Mira…».
 
«Andiamo ad allenarci» decise Mirajane asciugandosi il volto. In fin dei conti era solo una cotta, sarebbe passata.
 
Sei mesi dopo
 
Mirajane non si era aspettata di entrare nel Team B, ma avrebbe fatto tutto il possibile per portare Fairy Tail alla vittoria. Anche se stare in compagnia di Laxus era difficile. Lo era sempre stato dopo come Laxus si era comportato anni prima ma ora era peggio, perché Mirajane aveva visto lui e Freed scambiarsi un bacio prima del combattimento di Gerard. Non ne avevano parlato, ma era evidente che Laxus fosse nervoso per il fatto che lei sapesse, e lei… era semplicemente gelosa. Odiava sé stessa per quelle emozioni negative, avrebbe dovuto essere felice per i suoi amici, ma non lo era.
 
«Posso parlarti?» le chiese Laxus alla fine della prima giornata dei Giochi, con le spalle tese.
 
«Certo» rispose lei pacata.
 
«Senti, quello che hai visto prima, puoi… non dirlo a nessuno?» chiese Laxus evidentemente nervoso, passandosi una mano tra i capelli ed evitando i suoi occhi, come se si vergognasse. Mirajane lo guardò tristemente. Non aveva mai visto Laxus così vulnerabile, ma in quel momento quell’uomo alto quasi due metri era un agglomerato di nervosismo e paura. Sembrava quasi un bambino.
 
«Ovviamente» rispose subito e notò il sollievo inondare il volto del ragazzo.
 
«Grazie» disse Laxus guardandola di nuovo. Mirajane sorrise leggermente, contenta che non fosse più così nervoso.
 
«Posso sapere solo cosa c’è tra te e Freed? È una cosa seria?». Mirajane voleva sapere almeno quello, così da mettersi il cuore in pace.
 
«Sì, ci siamo messi assieme» disse Laxus. «In realtà è abbastanza recente, stiamo assieme da solo una settimana ufficialmente» ammise. Mirajane annuì. Sentirlo faceva male, perché quello significava che non avrebbe avuto alcuna speranza con Freed. Ma sapeva che Freed amava Laxus, e che meritava quella felicità dopo mesi passati a pensare di non essere abbastanza. E anche Laxus la meritava. Quello però non rendeva le cose più facili.
 
«Sono contenta per voi» mentì con un sorriso. Laxus sorrise sincero.
 
«Anche io lo sono. Grazie per tenerlo segreto. E… volevo dirti che mi dispiace per come ti ho trattato anni fa, sono stato uno stronzo nel periodo peggiore della tua vita. Avrei solo dovuto starti vicino» disse Laxus abbassando la voce.
 
«Ti ho perdonato, Laxus» disse lei, questa volta sincera.
 
«Oh» disse lui sorpreso. «Beh, bene… io… non me l’aspettavo» ammise e poi fece un piccolo sorriso. «Freed ha ragione, sei troppo buona». Mirajane sentì il cuore accelerare un po’ i battiti a quella frase.
 
«Freed te lo ha detto?» domandò, volendo aggrapparsi a qualunque buona parola Freed avesse avuto su di lei.
 
«Sì, ha detto che lo hai aiutato molto a integrarsi a Fairy Tail. Che senza di te non sarebbe dov’è ora» disse Laxus e le sorrise ancora. «Grazie per averlo aiutato, l’ho trascinato all’Inferno e tu lo hai riportato dalla parte giusta. Ti siamo entrambi grati per questo». Mirajane ridacchiò leggermente per camuffare la sua tristezza, perché anche se lo aveva riportato dalla parte giusta, Freed aveva comunque scelto Laxus.
 
«Lo avrei fatto con chiunque».
 
«Lo so, ma non tutti lo avrebbero fatto. Ora andiamo, o Freed si chiederà dove sono» disse avviandosi verso la locanda. Mirajane lo seguì, con il cuore spezzato e gli occhi che bruciavano. Ma andava bene così, se la sarebbe fatta passare.
 
Due giorni dopo
 
«Laxus…» mormorò Mirajane tenendo il ragazzo stretto a sé. Non aveva pensato che Laxus potesse crollare in quel modo. Sapeva che la battaglia contro Ivan lo aveva stremato emotivamente, ma non pensava così tanto da farlo piangere e immergere nel suo abbraccio. Mirajane lo aveva seguito perché aveva visto che qualcosa in lui non andava, ma non si aspettava che il forte e indistruttibile Laxus Dreyar avrebbe pianto contro il suo seno. Mirajane gli accarezzò i capelli. «Va tutto bene, è finito» mormorò. Laxus continuò a singhiozzare.
 
«Lo odio, cazzo, lo odio» disse con voce roca. Mirajane lo guardò compassionevole. Sapeva cosa Laxus aveva passato durante l’adolescenza, in quel breve periodo in cui si erano frequentati Laxus le aveva parlato di suo padre e del rapporto complicato tra loro due.
 
«Lo so, ma ora è finita» cercò di rassicurarlo. In quel momento la porta si aprì ed entrò Freed, agitato come se avesse corso per arrivare fino a lì. Diede una rapida occhiata a entrambi e dopo due secondi era già accanto a loro.
 
«Laxus» mormorò prendendo una mano di Laxus nella sua e chinandosi su di lui. «Ehi, è finita» disse, lasciando un bacio leggero tra i suoi capelli. Laxus continuò a singhiozzare. Mirajane non sapeva cosa fare, voleva lasciarli da soli alla loro intimità, ma letteralmente non poteva. Laxus era spalmato su di lei e non sembrava avere intenzione di lasciarla andare.
«Va tutto bene, lo prometto, non lo vedrai più» sussurrò Freed. Era tanto vicino che Mirajane poteva sentire il profumo del suo shampoo, ma in quel momento non riusciva a pensare alla cotta che aveva per lui. In quel momento voleva solo che Laxus stesse meglio. E se Freed ci fosse riuscito, non aveva intenzione di spezzare quel momento.
 
Cinque giorni dopo
 
Mirajane trovava quell’abito troppo pomposo, troppo ampio e troppo pesante. Avrebbe voluto divertirsi ma non ci riusciva, non quando ogni volta che posava lo sguardo su Freed -che come al solito, era bellissimo- si rendeva conto che lui stava con Laxus. Non aiutava il fatto che ogni uomo ci provasse con lei, continuandole a chiedere di ballare. Alla lunga diventavano insistenti, e i loro complimenti non le piacevano. Avrebbe voluto ricevere uno di quei complimenti da Freed, non da degli sconosciuti che vedevano solo la modella.
 
«Ti va di ballare?». Mirajane si voltò sorpresa e vide Freed davanti a lei in un mezzo inchino. Le prese la mano e la baciò come un vero gentiluomo e Mirajane si sentì un po’ arrossire.
 
«Non balli con Laxus?» chiese sorpresa, con il cuore che aveva accelerato il battito.
 
«Lui… uhm… non è pronto a mostrarsi in pubblico» spiegò Freed lanciando un’occhiata al biondo e sorridendo mentre le sue guance arrossivano. Era adorabile. Freed si voltò verso di lei. «Ti ho vista un po’ in difficoltà con quegli uomini insistenti, se balli con me puoi allontanarli». Lei annuì.
 
«Va bene, ma mi aspetto che tu ti comporti come un vero galantuomo» lo prese in giro.
 
«Non lo faccio già normalmente?» ridacchiò Freed e Mirajane si sentì contagiare dalla risata. Il ragazzo posò una mano sulla sua vita e cominciarono a ballare. «Ovviamente sarò un gentiluomo, non ballerò con nessun’altra donna stasera, anche perché non c’è nessuna donna più bella di te».
 
«Oh, smettila. Ho detto galante, non ruffiano» rise Mirajane.
 
«Ma io sono solo onesto» ribatté lui. Mirajane sorrise dolcemente, sapendo che Freed lo intendeva davvero. Peccato solo che ci fosse un uomo più bello di lei in quella sala. Ma per una sera poteva almeno fingere di essere contenta. Poteva fingere di ballare con un ragazzo che desiderava solo lei, anche perché Freed sembrava non avere occhi per nessun altro. E in fin dei conti, che male c’era a scaldare il proprio cuore per una sera soltanto?
 
Due settimane dopo
 
«Se mi dicevi che non avremmo preso il treno avrei portato un sacco a pelo» disse Mirajane infastidita e Laxus alzò gli occhi al cielo. Erano partiti per una missione assieme perché dopo i Giochi Magici molte persone li avevano conosciuti e chiedevano di maghi specifici. La maggior parte chiedevano di Natsu e Gray, o di Erza e Juvia, ma alcuni anche di loro.
 
«Pensavo fosse scontato» grugnì lui. «Dai, prendi il mio sacco a pelo, io dormirò nel cappotto». Mirajane inarcò un sopracciglio ma non obiettò, faceva freddo per rifiutare l’offerta. Lo ringraziò e si infilò nel sacco a pelo, mentre borbottava qualcosa a proposito delle strane abitudini dei Dragon Slayer. Laxus le fece il dito medio e lei lo ignorò. Poi sentì qualcosa suonare e quando Laxus tirò fuori la Lacrima si rese conto che era Freed.
 
«Come sta andando la missione?» domandò il ragazzo dalla Lacrima.
 
«Di merda!» esclamò Mirajane.
 
«Ehi, sta parlando con me» grugnì Laxus. Mirajane lo ignorò.
 
«Laxus non ha voluto prendere il treno e non mi ha neanche avvisato, così ora dormiamo all’aperto e io non ho il sacco a pelo» disse.
 
«Laxus, perché non glielo hai detto?» chiese Freed, e Mirajane ridacchiò all’espressione sconvolta del biondo.
 
«Stai dando ragione a lei?» esclamò allibito. «Lei ha dimenticato il sacco a pelo».
 
«Perché tu non le hai detto di portarlo» lo rimbeccò Freed. «Spero almeno che tu ti stia comportando da galantuomo e le lasci la coperta».
 
«Ovviamente» grugnì Laxus. «Anche se non sarebbe necessario, è un demone, può dormire ovunque» borbottò, e sia Mirajane che Freed ridacchiarono. Poi però Freed si accigliò.
 
«E tu come dormi?».
 
«Il cappotto basterà» tagliò corto Laxus.
 
«Assolutamente no, ti prenderai un raffreddore come l’ultima volta» ribatté Freed. Laxus arrossì leggermente e Mirajane ridacchiò alla sua espressione imbronciata. «Potreste dormire assieme».
 
«Che cosa?» chiese Laxus sconvolto. Mirajane sgranò gli occhi altrettanto sorpresa.
 
«Se a Mira va bene ovviamente» si affrettò a dire Freed. «Non sentirti obbligata». Mirajane si ritrovò a ridacchiare onestamente allibita.
 
«Non sono io il problema, Freed. Sei tu che sei fidanzato con Laxus, non sei geloso?» chiese. Freed scrollò le spalle.
 
«Se fosse un’altra ragazza forse, ma sei tu, e preferisco che Laxus dorma al caldo. Quando si ammala diventa peggio di un bambino, è lamentoso a non finire e…».
 
«E ora la smetti di dire i cazzi miei in giro» finì la frase Laxus. Mirajane rise ancora.
 
«Stavo per dire che mi fido ciecamente di te, so che non mi tradiresti mai» lo rimbeccò Freed. Mirajane osservò il volto di Laxus ammorbidirsi.
 
«Ovviamente non lo farei mai, ti amo troppo» mormorò il biondo a bassa voce. Probabilmente era destinato solo a Freed, ma Mira lo sentì lo stesso e sorrise come una scema. Anche se sapere che Freed amava un altro faceva male, sapere che Laxus lo ricambiava tanto da essere così aperto con le sue emozioni la tranquillizzava. Freed meritava qualcuno così al suo fianco. Laxus e Freed si salutarono e poi Laxus si voltò verso Mirajane.
 
«Quindi, ti dà fastidio o no?».
 
«Nessun problema, ma se russi ti tiro calci» lo avvertì Mirajane facendogli spazio. Laxus ghignò divertito.
 
«Ricordo che eri tu quella che russava» ribatté, con il chiaro intento di infastidirla.
 
«Che cosa? Maledetto stronzo, non ho mai russato» sbottò Mira mentre Laxus si distendeva accanto a lei. Tanto vicino che inevitabilmente i loro corpi si toccavano, non che fosse un problema, perlomeno non per lei. Non sapeva cosa Laxus pensasse a riguardo, ma dato quanto amava Freed dubitava gli facesse qualche effetto.
 
«E mi tiravi calci nel sonno» continuò Laxus.
 
«Quello lo facevo apposta» ghignò Mirajane. «Semplicemente te lo meritavi, dato quanto ti comportavi male con gli altri. Soprattutto con Lisanna».
 
«Sei come Freed» disse Laxus alzando gli occhi al cielo.
 
«Anche lui ti tira calci quando sei stronzo con gli altri?» domandò Mirajane inarcando un sopracciglio.
 
«Sì» rispose lui. «Sto ancora cercando di capire quali sono i peggiori tra i tuoi e i suoi» borbottò e Mirajane sorrise diabolicamente.
 
«Comunque, con Freed sei incredibilmente carino» lo prese in giro. Laxus avvampò di botto.
 
«Non lo sono» ringhiò imbarazzato.
 
«Lo ami così tanto che anche se avessi una tettona davanti a te non la guarderesti nemmeno, scommetto anche che sei un coccolone, e che non riesci a resistere senza chiamarlo ogni sera» continuò. Il colore del volto di Laxus le disse solo che aveva ragione, e si divertì a infierire ancora di più. «E scommetto che sei sempre tu ad abbracciarlo e ad aggrapparti a lui ogni notte».
 
«Zitta» ringhiò Laxus rosso in volto, e Mirajane scoppiò a ridere di gusto. Prendere in giro Laxus era così facile, si imbarazzava per così poco. Gli sorrise dolcemente.
 
«Andiamo, prendere in giro il grande Laxus Dreyar non è roba da tutti i giorni» disse chiarendo che avrebbe smesso di farlo. Almeno per ora. Vedere Laxus essere così carino era troppo per non approfittarne.
 
«Sei una stronza» borbottò Laxus.
 
«Davvero? Nessuno lo direbbe mai» sorrise Mirajane fintamente innocente.
 
«Perché non ti conoscono» ribatté Laxus con un sorriso. Mirajane lo fissò senza sapere cosa dire, perché aveva ragione. Era strano pensare che Laxus fosse uno dei pochi a conoscere quel suo lato. Certo, c’erano i suoi fratelli e Freed, ma con loro aveva un legame speciale. Con Laxus non lo aveva. Non più perlomeno. Sapere però di poter scherzare così anche dopo anni era bello, ora Mirajane si ricordava perché si era innamorata di lui. Perché Laxus non era lo stronzo arrogante che si ostinava a mostrare. Quella era solo una copertura, lui era semplicemente un disastro sociale quando si trattava di appuntamenti seri, ed era la dolcezza in persona quando si innamorava di qualcuno. L’aveva sempre guardata con occhi pieni di amore in quel breve periodo in cui erano stati assieme. Come faceva adesso con Freed.
 
Mirajane diede la buonanotte a Laxus e chiuse gli occhi, quando si addormentò sognò gli sguardi che Laxus rivolgeva a Freed rivolti verso di lei, le sue labbra morbide e le sue prese in giro. Quando qualche ora dopo si svegliò, si rese conto che Laxus la stava stringendo in un abbraccio e arrossì violentemente alla sensazione bellissima. Da quanto tempo qualcuno non la teneva così stretta? Laxus mosse il naso contro i suoi capelli e un borbottio uscì dalle sue labbra. Freed. Mirajane sentì il cuore stringersi e non seppe nemmeno il perché, in fin dei conti sapeva benissimo di chi Laxus era innamorato.
 
Un mese dopo
 
Mirajane non sapeva cosa le stava succedendo. Aveva svolto diverse missioni con Laxus, continuava a vedere Freed in gilda e i suoi sentimenti erano incredibilmente confusi. Da una parte sentiva il cuore scaldarsi ogni volta che Laxus scherzava con lei come ai vecchi tempi, dall’altra parte sentiva il cuore aumentare i battiti ogni volta che Freed le parlava come se fosse la donna più importante del mondo. Non capiva niente, solo di una cosa era sicura: la relazione tra Laxus e Freed le spezzava il cuore ogni volta che li vedeva vicini. Anche se non lo rendevano chiaro a nessuno, Mirajane sapeva e quindi notava i più piccoli tocchi. E vederli faceva male. Avrebbe voluto essere lei. Non sapeva chi dei due, sapeva solo che avrebbe voluto far parte di quell’amore. Allo stesso tempo l’idea di spezzare il loro rapporto così bello le faceva male al petto. Non poteva farlo.
Stava pensando a quello quando vide le porte della gilda aprirsi, la forma demoniaca di Freed riversarsi per terra in una pozza di sangue con Laxus, Bickslow, Evergreen e Yajima tra le sue braccia.
 
«Freed!» esclamò Mirajane correndo verso di loro.
 
«Aiutali» chiese disperato Freed, prima di tornare della sua forma normale e svenire a terra. Mirajane cominciò a urlare.
 
Due ore dopo
 
Mirajane sentiva le lacrime agli occhi. Tartaros. Erano stati loro e avevano ucciso gli abitanti di un villaggio. I loro amici erano salvi solo per un pelo e solo perché Freed era riuscito a portarli a casa in tempo. Mirajane strinse le mani sulla gonna mentre guardava Laxus respirare a fatica. Aveva sentito cosa aveva detto Freed, che Laxus aveva respirato quelle particelle per loro, che si era sacrificato per salvarli.
 
«Mira». Mirajane alzò lo sguardo di scatto e vide Freed tossire nel letto a fianco. Si alzò immediatamente e si avvicinò al ragazzo, per aiutarlo con qualsiasi cosa di cui avesse bisogno. C’era solo lei in infermeria in quel momento.
 
«Di cosa hai bisogno?» chiese apprensiva. Freed tossì per qualche secondo e poi la guardò disperato.
 
«Voglio stare vicino a Laxus. Spostami vicino a lui» le chiese.
 
«Freed, più ti muovi più la malattia peggiora… hai già fatto troppo» cercò di dire lei.
 
«Se muoio, voglio essere vicino a Laxus».
 
«Non morirai!» esclamò Mirajane in panico. Assolutamente no. Non sarebbe morto. Non lo avrebbe permesso. Freed la guardò con occhi pieni di lacrime.
 
«Per favore» la scongiurò. Mirajane sospirò e aiutò il ragazzo ad alzarsi, lui si appoggiò a lei e a fatica raggiunsero il letto vicino. Freed si distese accanto a Laxus e strinse un braccio attorno al bicipite del biondo, che era ancora privo di sensi e aveva le vene scure e grosse attorno agli occhi. Faticava a respirare e Mirajane aveva il terrore che di lì a pochi secondi avrebbe smesso di farlo.
 
«Grazie» mormorò Freed stringendole la mano nella sua. Lei non ebbe nemmeno modo di rispondergli che Freed si era già addormentato, con entrambe le mani impegnate ad avvolgere le dita di Laxus e quelle di Mirajane. Lei lo guardò e senza riuscire a resistere cominciò a piangere silenziosamente, pregando che Polyushka trovasse una soluzione il prima possibile, non voleva che nessuno di loro morisse. Non lo avrebbe sopportato.
 
A un certo punto vide Laxus muoversi e Mirajane lo guardò piena di speranza. Lui aveva forse le condizioni peggiori, quindi sapere che aveva ripreso i sensi era un miracolo.
 
«Laxus» mormorò. Laxus si voltò verso di lei, poi notò che c’era Freed accanto a sé e posò le labbra contro la sua fronte.
 
«È malato, non ce l’ho fatta?» chiese.
 
«È malato, ma è salvo per merito tuo» disse Mirajane.
 
«Non mi sembra salvo» ribatté Laxus con voce roca e tossì ancora, sputando sangue. Mirajane lo guardò preoccupata mentre lui cercava di mettersi seduto.
 
«Non fare sforzi inutili» gli ordinò. Laxus la ignorò.
 
«Devo salvarlo».
 
«Hai già fatto abbastanza!» esclamò Mirajane lasciando andare la presa dalla mano di Freed e spingendo Laxus disteso sul letto. «Non fare cazzate, dico sul serio. Freed ti ha riportato qui vivo, non rendere vani i suoi sforzi» ringhiò. Laxus obbedì, seppur frustrato. Avvolse un braccio attorno al corpo di Freed e lo strinse a sé in modo protettivo. Poi alzò lo sguardo su Mirajane.
 
«Proteggilo» le chiese con lo sguardo annebbiato e un altro attacco di tosse lo colpì.
 
«È ovvio che lo farò» lo tranquillizzò lei. Laxus annuì e sembrò rilassarsi un po’.
 
«Non può morire. Non lasciarlo morire» mormorò mentre chiudeva gli occhi. Un attimo dopo si addormentò, con il mento poggiato sopra la testa di Freed, il petto che si alzava a fatica a ogni respiro. Mirajane li guardò con le lacrime che le scorrevano lungo le guance, sperando con tutta sé stessa che resistessero abbastanza.
 
Poi sentì l’odio dentro. Un’oscurità pericolosa e una furia cieca che non sentiva da anni. Avrebbe ammazzato Tartaros, avrebbe ridotto a brandelli qualunque demone avrebbe trovato là. Non avrebbe permesso a niente e a nessuno di distruggere il loro amore. Meritavano entrambi il meglio, e lei avrebbe fatto di tutto perché lo avessero. Chiunque si fosse messo in mezzo avrebbe dovuto affrontare la sua furia.
 
Tre settimane dopo
 
Era tutto finito. I demoni erano morti, la gilda distrutta ancora una volta, macerie ovunque, e tutti i loro cuori distrutti. Ognuno aveva perso qualcosa in quella battaglia, chi i suoi genitori, chi la propria casa. E ora Fairy Tail non esisteva più. L’unica cosa che la rincuorava era che fossero tutti vivi.
 
«Mira-nee, che faremo?» domandò Lisanna preoccupata, seduta su un muretto accanto a lei. Mirajane non ne aveva idea. Non sapeva dove andare, Elfman stava ancora soffrendo per quello che aveva causato alla gilda e sapeva che Lisanna non voleva separarsi dai suoi compagni di gilda. Molti però erano già partiti, Natsu non si vedeva più, Gray era sparito e anche Erza aveva abbandonato la città.
 
«Non lo so» sussurrò distrutta. Sentì dei passi davanti a lei e fu sorpresa a vedere Laxus e Freed che si avvicinavano. Perlomeno loro erano salvi. Il sollievo nel vederli entrambi vivi era tanto ed era intenso, e Mirajane ora sapeva cosa provava per loro. Amore, per entrambi. Così vero e così sincero da farle male, ma così forte da non voler permettere a nessuno di distruggere quello che i due ragazzi avevano. Nemmeno a sé stessa.
 
«Noi partiamo» disse Laxus. «Non sappiamo ancora dove andremo, volete unirvi a noi?» chiese. Anche loro due erano distrutti. Freed era evidentemente stanco, e Laxus aveva ancora ferite sul corpo dalla battaglia contro Tempesta.
 
«No» disse Mirajane e poi sorrise loro. «Sono sicura che ci rincontreremo, ma è meglio che ognuno di noi prenda la propria strada. E volevo tornare al villaggio dove sono nata». Laxus e Freed annuirono.
 
«Va bene» disse Freed e si avvicinò a lei. La strinse in un abbraccio e lei si aggrappò alle sue spalle, trattenendo a stento un singhiozzo. «Stai bene» sussurrò tra i suoi capelli e Mirajane annuì. Poi Freed si allontanò e lui e Laxus salutarono Lisanna. Si allontanarono unendosi a Bickslow ed Evergreen e Mirajane li osservò allontanarsi lungo la stradina. Era giusto così, era giusto lasciarli da soli. Laxus e Freed stavano bene così com’erano, lei non aveva intenzione di mettersi in mezzo alla loro storia d’amore. E magari, quel tempo lontano da loro le avrebbe fatto superare i suoi sentimenti per entrambi.
 
«Mira» mormorò Lisanna e Mirajane si rese conto che aveva cominciato a piangere forte. La sorella la strinse in un abbraccio, e Mirajane posò la testa sulla sua spalla.
 
«Li amo» ammise tra i singhiozzi. «Li amo entrambi così tanto» rivelò, e fu la prima volta che disse qualcosa di così sincero a voce alta. Lisanna la tenne stretta a sé.
 
«Lo so» mormorò. «Ma andrà tutto bene» la rassicurò. Mirajane non ne era sicura, ma almeno aveva i suoi fratelli accanto a sé.
 
Un anno dopo
 
Mirajane percorse la nave con passo veloce e ignorò i flirt tra Gajeel e Levy, e le chiacchiere tra Jenny ed Evergreen. Dopo più di un anno non credeva davvero che fossero riusciti a riformare Fairy Tail e ritrovare tutti i membri. Mancava solo il Master, lo stavano andando a prendere in quel momento. Entrò in una cabina e sobbalzò quando vide Laxus e Freed abbracciati in quello che doveva essere un momento intimo. Mirajane arrossì leggermente.
 
«Scusate, non volevo interrompervi» disse e stava già per chiudere la porta, ma Freed la fermò.
 
«Entra, ci sei mancata» disse. Mirajane non trovò il coraggio di rifiutare ed entrò.
 
«Anche voi» ammise. Non immaginavano nemmeno quanto. I suoi sentimenti per loro non erano spariti, per tutto quel tempo non aveva fatto altro che chiedersi se i due ragazzi stessero bene, e aveva pregato per loro e per il loro bene. Laxus la trascinò a sedersi sul materasso tra loro due.
 
«Allora, siete pubblici adesso» disse Mirajane con un sorriso. Perlomeno in quell’anno era riuscita a eliminare qualsiasi emozione negativa dal suo corpo. Era sinceramente e profondamente felice per loro. Non provava alcuna gelosia, solo un po’ di tristezza a sapere di non poter fare parte di quello che avevano. Ma era davvero contenta per loro.
 
«Più o meno, diciamo che Laxus ha avuto un attacco di gelosia quando un cliente ci ha provato con me» disse Freed con una risatina.
 
«Era uno stronzo» tagliò corto Laxus. «Ti saresti incazzata anche tu, gli stava toccando i capelli» disse guardandola intensamente. Mirajane non capì quello sguardo ma ridacchiò immaginandosi la scena, poteva vedere Laxus geloso e incazzato lanciare fulmini dal proprio corpo. Quando si calmò dalla risata ghignò e li guardò entrambi.
 
«Allora… avete entrambi flirtato con i clienti? Anche tu, Laxus?» chiese con un sorriso divertito, ben sapendo quanto il biondo fosse incapace ad avere a che fare con le persone. Laxus gemette mentre Freed scoppiava a ridere.
 
«Oh lo ha fatto, anche se era un disastro» disse Freed.
 
«Devi per forza dirglielo?» gemette Laxus.
 
«Certo, è Mira» disse Freed come se fosse ovvio. Poi le raccontò di quello che Laxus aveva fatto e Mirajane non poté fare altro che ridere ai racconti. Immaginare Laxus che cercava di flirtare con le donne era troppo per poter rimanere seria.
 
«Avete finito di prendermi in giro?» grugnì Laxus incrociando le braccia al petto.
 
«Assolutamente no» dissero Freed e Mira in coro.
 
«Onestamente, solo tu puoi essere così bello e non saper conquistare una donna» disse Mirajane con tono scherzoso.
 
«Vaffanculo» disse il biondo. Poi però la sua espressione imbronciata cambiò, e ghignò come se fosse divertito da qualcosa. «Anche se non direi lo stesso, la donna migliore l’ho conquistata» disse sicuro di sé. Mirajane si accigliò confusa.
 
«Pensavo che fossi fedele a Freed» lo rimbeccò già pronta a prenderlo a pugni se avesse osato tradire il mago delle rune. Laxus alzò gli occhi al cielo come se fosse esasperato.
 
«Lo sono» disse come se fosse ovvio.
 
«E chi sarebbe questa donna?» domandò Mirajane assottigliando lo sguardo. Laxus si scambiò un’occhiata con Freed e Mira fece passare lo sguardo da uno all’altro. Sembrava che le stessero nascondendo qualcosa, ma non capiva cosa…
 
«Te lo diremo quando sarai grande» disse alla fine Freed.
 
«Eh?» chiese Mirajane confusa e un dubbio le si insinuò nella mente. «Aspettate, mica avete fatto una cosa a tre con una donna?» chiese con gli occhi sgranati.
 
«Mira, no!» esclamò Freed subito arrossendo, mentre Laxus rideva di gusto.
 
«Ora chi è quello imbarazzato?» ghignò, spingendo scherzosamente Mirajane contro Freed. La ragazza fu presa alla sprovvista e si ribaltò contro il mago delle rune, distendendosi sopra di lui sul letto.
 
«Laxus» si lamentò Freed rosso in volto mentre il biondo continuava a ridere. Mirajane non sapeva cosa fare schiacciata tra quei due corpi ma per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva felice. Anche se non poteva far parte del loro amore, era bello poterli vedere comportarsi così davanti a lei perché significava che si fidavano abbastanza. Anche se era solo un’amica. Sorrise si lasciò travolgere dalla risata di Laxus, sperando solo che quel momento durasse il più a lungo possibile.
 
Una settimana dopo
 
Ovviamente il momento non era durato nemmeno un battito di gilda. Era stato tutto frenetico, avevano recuperato il Master, erano tornati a casa e avevano sentito il racconto di Mavis. Poi erano stati subito attaccati avendo a malapena il tempo di organizzare qualcosa. Per fortuna avevano Mavis dalla loro parte, e per fortuna erano uniti. Mirajane aveva combattuto con tutte le sue forze contro le macchine che creavano le loro debolezze, ed aveva esultato quando aveva scoperto che avevano superato il primo attacco. Quando però aveva sentito l’esplosione alla cattedrale il cuore le si era fermato.
 
Freed era là.
 
Aveva temuto il peggio, ma fortunatamente era vivo, come i suoi amici. Mirajane avrebbe voluto andare a trovarlo e assicurarsi che stesse bene, ma non voleva che i suoi sentimenti la distraessero. Vederlo ferito avrebbe solo peggiorato le cose. Aveva bisogno di fidarsi della parola di Laxus e aveva bisogno di essere concentrata per combattere. Avrebbe raggiunto Sabertooth e Blue Pegasus e li avrebbe aiutati. Stava sistemando la sua roba in uno zaino quando sentì la porta della propria camera aprirsi. Alzò lo sguardo pensando fosse uno dei suoi fratelli ma rimase sorpresa quando vide Laxus.
 
«Laxus, che fai qua?» domandò. Laxus non parlò, si avvicinò a lei e le prese il volto tra le mani. Mirajane ebbe solo il tempo di sgranare gli occhi prima di rendersi conto di cosa stava succedendo, e le labbra morbide e calde di Laxus erano sulle sue. Mirajane sentì il cuore batterle furiosamente nel petto, mentre chiudeva gli occhi e ricambiava il bacio con tutto il sentimento possibile. Voleva prendersi tutto quello che aveva voluto in quegli anni, voleva fargli capire quanto lo amava e quanto lo avrebbe amato. Solo quando si ricordò di Freed staccò Laxus da sé a forza, confusa e stordita.
 
«Che stai facendo?» chiese con voce roca e occhi sgranati.
 
«Quello che dovevo fare un anno fa».
 
«Laxus, no» sbottò Mirajane e lo allontanò da sé. «Sei fidanzato con Freed, ami lui e…».
 
«Sì, e amo anche te» sbottò Laxus. Con forza le prese il polso e la trascinò contro il suo petto. Mirajane lo guardò sconvolta.
 
«Laxus, stai facendo una cazzata».
 
«Freed lo sa» tagliò corto lui.
 
«Cosa?» chiese Mirajane sconvolta.
 
«Sa che ti amo, ed è d’accordo con me. E ti ama anche lui, avrebbe preferito dirtelo di persona ma non sei passata in infermeria e ora sta dormendo. Ma te lo dico io per lui» disse tenendola stretta a sé. Mirajane lo guardò sempre più confusa, quasi temendo di stare sognando. Ma non stava sognando, sentiva ancora le ferite bruciare e il profumo forte del dopobarba di Laxus contro di sé.
«Non so esattamente cosa provi per me, ma sono sicuro che ami Freed» continuò Laxus.
 
«Io… amo entrambi» ammise Mirajane in un soffio, con il cuore che impazziva nel petto e il cervello che non riusciva a stare al passo con quello che stava succedendo. Era assurdo. Troppo bello per essere vero.
 
«Bene» mormorò Laxus sorpreso. «Avremmo dovuto dirtelo un anno fa, ma eravamo entrambi confusi e non capivamo cosa… non importa» disse scuotendo la testa. Non c’era tempo per quello. Prese le mani di Mirajane nelle sue. «Voglio che tu sappia che Freed ti ama con tutto il cuore, e che anche io lo faccio. E se dovessi morire voglio che voi due stiate assieme, che siate felici. Promettimi che starete assieme, per favore». Mirajane lo guardò sconvolta.
 
«Che diavolo stai dicendo? Tu non morirai!».
 
«Potrei».
 
«No, non puoi!» urlò Mirajane. Non ora, non ora che sapeva che avrebbero potuto avere un futuro assieme. Non poteva morire a prescindere, cazzo. Non riusciva a immaginare una vita senza Laxus.
 
«Promettimelo e basta» sbottò Laxus.
 
«Tu non morirai» ripeté Mirajane in un ringhio. «Non osare nemmeno pensare una cosa del genere, non osare…» un singhiozzo le sfuggì, perché sapeva che era possibile. Chiunque di loro poteva morire in qualunque momento, la guerra non risparmiava nessuno e Alvarez era troppo forte. Freed aveva rischiato quel giorno, era un miracolo che fosse vivo.
«Laxus, Freed non può vivere senza di te. E nemmeno io» disse guardandolo intensamente.
 
«Insieme potete farlo» sussurrò Laxus. Mirajane scosse la testa.
 
«No, non possiamo» ribatté. «Starò accanto a Freed ma tu… tu promettimi che farai di tutto per tornare vivo» gli chiese. Laxus annuì.
 
«Certo che lo farò» disse e la strinse a sé, posandole un bacio sulla fronte. «Lo farai anche tu» le ordinò e lei annuì. Quello non era nemmeno in dubbio. Mirajane alzò la testa e si spinse sulle punte dei piedi, unendo le loro labbra un’altra volta, in un bacio disperato che sapeva di lacrime.
 
«Ti amo. Ti ho amato per così tanto tempo, Laxus».
 
«Anche io» disse lui a un soffio dalle sue labbra. «Anche noi».
 
Due settimane dopo
 
Era finita. La guerra era finita. Mirajane faticava a crederci ma era davvero finita. Alvarez era stato sconfitto, come anche Acnologia e ora stavano ricostruendo la città. Mirajane aveva avuto a malapena il tempo per parlare con Laxus e Freed, perché dopo la guerra era crollata in un sonno lungo e aveva passato i giorni a riprendersi dalle ferite che la battaglia le aveva lasciato. Aveva curato i suoi fratelli e si era presa cura di loro.
 
«Mira, Laxus e Freed sono qua» disse Lisanna con un sorriso entrando nella sua stanza.
 
«Oh, ok. Adesso scendo» disse lei alzandosi dal letto.
 
«Non serve, li faccio salire» ribatté la sorella. Mirajane stava per ribattere ma Lisanna chiamò a gran voce i due ragazzi e poco dopo i due maghi erano già lì sulla porta della sua stanza.
 
«Come stai?» chiese subito Freed apprensivo.
 
«Bene» rispose Mirajane. «Solo un po’ stanca, voi?».
 
«Bene» risposero entrambi. Mirajane annuì e poi cadde un silenzio imbarazzante nella stanza. Mirajane li scrutò, Laxus era chiaramente a disagio, mentre Freed sembrava che stesse valutando qualcosa, lei invece semplicemente non sapeva cosa dire. Sapeva il motivo per cui erano lì, ma non sapeva come agire a riguardo. Si sentiva ancora di troppo nella loro relazione, e non era ancora convinta di ciò che le aveva detto Laxus.
 
«So che Laxus ti ha parlato» cominciò Freed dopo un po’. «E che ti ha spiegato come ci sentiamo entrambi nei tuoi confronti».
 
«Sì» disse Mirajane. Spostò lo sguardo da Freed a Laxus, ma il biondo chiaramente evitava gli occhi di entrambi, quindi alla fine decise di guardare Freed.
 
«Volevamo dirtelo da tanto tempo ma non ne abbiamo mai avuta l’occasione, all’inizio non capivamo nemmeno noi cosa stava succedendo e poi… la vita si è incasinata, prima a causa di Tartaros e poi a causa di Alvarez, ma ora vogliamo essere chiari entrambi e non vogliamo più sprecare nemmeno un momento» disse Freed e si interruppe per un attimo prendendo un profondo respiro. «Mira, saresti disposta a stare con entrambi?» chiese Freed. Mirajane sorrise a quelle parole e annuì con il cuore ricolmo di gioia.
 
«Ovviamente». Non doveva nemmeno pensarci, non aveva desiderato altro per anni, e anche se mille dubbi le turbinavano nella testa, anche se aveva paura di essere di troppo, non voleva precludersi un’occasione del genere. Freed sospirò sollevato e si avvicinò a lei.
 
«Ti amo da morire, Mira. Ti amo dal momento in cui mi hai salvato dall’oscurità, sono solo stato troppo cieco per rendermene conto» rivelò prendendole la mano.
 
«Oh, Freed» disse lei con voce spezzata. Poi Mira avvolse le braccia attorno al suo collo e unì le loro labbra, in un bacio bellissimo che bastò a calmarle tutti i dubbi che aveva. Perché Freed era caldo, dolce e incredibilmente accogliente. Le sue mani sui suoi fianchi bastavano a farla sentire amata e il modo in cui muoveva le labbra contro le sue, con dolcezza e amore, le riempiva il cuore di gioia e la scaldava tutta. Quando si separarono Mirajane posò la fronte contro il suo petto e si lasciò avvolgere dall’abbraccio del mago.
 
«Mi dispiace essermene reso conto così tardi» sussurrò Freed tra i suoi capelli. «Avrei dovuto dirtelo anni fa». Mirajane sorrise contro la sua camicia e scosse la testa.
 
«Va benissimo così» lo rassicurò. Sciolsero l’abbraccio e si voltarono verso Laxus, che li guardava con occhi dolci, come se quello fosse tutto quello che aveva desiderato.
«Hai intenzione di unirti o starai in disparte?» chiese Mirajane con un piccolo sorriso.
 
«Ah, fanculo» borbottò Laxus prima di raggiungerli e avvolgerli entrambi in un caldo abbraccio, schiacciandoli contro di sé. «Vi amo alla follia» sussurrò a entrambi, e Mirajane voleva ridere dalla felicità. Come aveva fatto ad aver ottenuto l’amore di entrambi i ragazzi che amava? Quasi non lo credeva possibile.
 
«Vi amo anche io, così tanto» mormorò mentre sentiva i due corpi caldi premuti contro di lei. Quando sciolsero l’abbraccio tutti e tre stavano sorridendo. Freed e Mirajane erano raggianti, Laxus sembrava sinceramente innamorato di entrambi.
 
«Come funziona una relazione a tre?» domandò Laxus dopo un po’.
 
«Non ne ho idea» disse Freed corrugando la fronte, come se stesse cercando delle regole per renderla il meno confusa possibile. Mirajane rise e li tirò entrambi nel letto.
 
«Lo scopriremo assieme» ribatté. «Smettila di pensare, Freed».
 
«Difficile da fare» ribatté il mago. «Dobbiamo uscire tutti e tre assieme? Possiamo vederci in coppia? Possiamo…».
 
«Mettigli le tette in faccia per zittirlo o non la finirà più» grugnì Laxus. Freed avvampò mentre Mirajane rise.
 
«Dobbiamo pensarci» insistette Freed. «Non voglio rovinare questa relazione, e se uno si sentisse messo da parte? E se qualcuno si sentisse geloso? E poi come dormiamo? Laxus non riesce a dormire senza di me ma non voglio dormire senza Mira, ovviamente se vuoi, non voglio accelerare troppo le cose e…».
 
«Seriamente, sbattigli le tette in faccia».
 
«Laxus» ringhiò Freed. «Non ti vergogni a parlare così con Mira?».
 
«No, è Mira» scrollò le spalle Laxus. Mirajane ridacchiò e seguì il suggerimento di Laxus, spostandosi sopra il corpo di Freed e premendo il seno contro il suo petto. Freed arrossì in modo adorabile e Mirajane sorrise dolcemente. Non voleva spingere niente la prima volta ma, dannazione, Freed era incredibilmente sexy disteso sul suo letto. Il ragazzo deglutì a fatica.
 
«Che stai facendo?» chiese con voce roca.
 
«Seguo il suo suggerimento» disse Mirajane lasciando una scia di baci lungo la mascella del mago. Sentì Freed fremere sotto di lei e le sue mani raggiungere i suoi fianchi e stringerli con forza. Mirajane sorrise alla reazione e si voltò leggermente verso Laxus, notando che li stava guardando con curiosità e un po’ di… invidia?
«Sai Freed, mi sa che hai ragione. Laxus si sente escluso».
 
«Non è vero» scattò il biondo subito e Mira e Freed si scambiarono uno sguardo complice. Poi, come se lo avessero deciso assieme, si avvicinarono a Laxus e Freed gli lasciò un bacio sulle labbra, mentre Mira lo abbracciava. Laxus si rilassò subito sotto quei gesti.
 
«Beh, per il momento penso che possiamo semplicemente dormire» disse Mirajane accoccolandosi in mezzo ai due. «Domani penseremo al resto».
 
«Va bene» acconsentì Freed, e poi Mirajane sentì il sonoro sbadiglio di Laxus. Poi lei chiuse gli occhi e sentì le braccia di entrambi i ragazzi attorno a sé. Forse era una relazione strana e confusa, ma a lei andava benissimo così. Perché per la prima volta nella sua vita si poteva addormentare tra le braccia degli uomini che amava di più.
 
 
 
 
 
Nota: Grazie a chi è arrivato fino qua in fondo. Lo ammetto, non l’ho riletta una seconda volta, ma avevo fretta di pubblicarla (non so nemmeno perché), passerò nei prossimi giorni a rivederla e correggerla. Se siete arrivati fino a qua fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio a tutti <3
Angie
   
 
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