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Autore: fiphina    10/02/2022    1 recensioni
"Capisco" proseguì lo sconosciuto "So bene come ci si sente ad essere sottomessi. Quando sei temuto per i tuoi talenti"
"Lo sai davvero?" sussurrò in risposta il ragazzo, sollevando entrambe le sopracciglia, lasciando trasparire una finissima punta di sarcasmo in quella finta domanda.
"Si, lo so. Ed infatti... penso proprio che in te c'è esattamente ciò che cerco per i nostri ranghi, Severus"
Le sopracciglia del giovane serpeverde scattarono nuovamente, ma verso il basso insieme alle palpebre: stavolta le parole che udì suscitarono in lui un punto sospettoso nei riguardi del suo misterioso interlocutore, spingendolo a spostare lo sguardo nella sua direzione.
"Non capisco... di quali ranghi parli? Chi sei tu?"
Lo sconosciuto si voltò lentamente alla sua sinistra, mostrando a Severus il volto pallido e visibilmente intaccato nascosto sotto il cappuccio nero del mantello; lo fissò per diversi secondi, prima di dargli finalmente una risposta.
"Tu sai chi"
Severus non lo sapeva ancora, ma la decisione che prese quella sera avrebbe scatenato una serie di orribili conseguenze; non sapeva ancora di aver commesso il peggior errore della sua vita.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Dal pomeriggio che i due bambini trascorsero insieme nel parco ne seguirono tanti altri in cui le conversazioni si facevano sempre più lunghe, sempre più specifiche, ponendo le basi che stavano trasformando il loro rapporto in una solida amicizia.

Lily non si era mai sentita così felice, soprattutto nell'ultimo periodo difficile con sua sorella, non solamente per le meravigliose scoperte che aveva fatto e di cui aveva ancora solo una rappresentazione mentale, ma anche perché il tempo trascorso con Severus le aveva permesso e le stava tutt'ora permettendo di conoscerlo sempre meglio e poter notare la persona estremamente intelligente che era; c'era però un lato di lui che le piaceva particolarmente: la sua timidezza (che prima aveva erroneamente associato al suo essere impacciato), lo rendeva in realtà così dolce, così gentile nei modi di fare, nel modo di porsi.

Effettivamente era ben diverso dalle dicerie sulla sua famiglia... a proposito di famiglia, Lily aveva accennato riguardo alla propria, ma si accorse di non aver, però, mai sentito nessuna parola uscire dalla bocca del suo amico riguardo la sua.

Forse la mancata occasione, dato che il loro argomento principale era la scuola ed il mondo magico di cui presto sarebbero entrati a far parte, però le sembrò ugualmente strano; tuttavia, non voleva insistere... almeno per il momento: magari lui non se la sentiva, essendo con tutta probabilità un argomento spinoso da affrontare, ma di certo lei non voleva abbandonarlo.

La bambina era appena rientrata in camera sua dopo essere tornata da una mattinata di scuola babbana (ormai usava quel termine per distinguere maghi e non maghi); mentre sistemava la propria roba, la sua mente era già occupata da un altro bellissimo pomeriggio che avrebbe trascorso in compagnia di Severus... i suoi pensieri vennero però interrotti dal rumore dell'anta della porta che si mosse.

Due figure apparvero davanti a Lily: il signore e la signora Evans, dopo averle sorriso e salutato dandole un buon rientro a casa, le chiesero se potevano parlarle; la secondogenita notò subito le espressioni abbastanza tirate dei genitori, ad ogni modo annuì e prese posto a sua volta tra le madre ed il padre già seduti sul bordo del materasso.

I due coniugi si scambiarono una rapida occhiata complice: il signor Evans mancava spesso da casa per lavoro, se avesse iniziato a parlare lui Lily avrebbe potuto spaventarsi o intimorirsi al punto di chiudersi in se stessa, ragion per cui acconsentì a lasciare la prima parola alla moglie.

"Tesoro" iniziò la donna, cercando il modo diretto migliore per entrare nella conversazione; tirò un leggero sospiro "Sai che noi riponiamo la massima fiducia in te. Sei una brava bambina, sei perspicace, intelligente... bella! E sai pure molto bene che non ci piacciono le bugie, così come non ci piace quando o tu o Petunia ci nascondete delle cose importanti perché ci preoccupiamo per voi. Abbiamo saputo che trascorri quasi tutti i pomeriggi al parcogiochi e questo va benissimo..." fece una breve pausa in cui studiò a fondo ogni reazione della figlia minore, ma nel viso della rossa non vi era traccia di ansia o di improvvisa agitazione, almeno in apparenza; la donna passò poi al sodo, sempre con delicatezza e fermezza "Non sei sola lì, giusto? Hai conosciuto un bambino, non è vero?"

Lily annuì di nuovo.

"Come si chiama? Ti va di dircelo?" intervenne pacatamente suo padre, inclinando maggiormente il capo verso la figlia.

"Severus"

"E ti trovi bene con lui? Cosa fate quando siete insieme? Parlate di qualcosa in particolare?" proseguì di nuovo la signora Evans: in realtà già era a conoscenza di chi fosse il bambino in questione, ma voleva fosse Lily ad aprirsi senza segreti e verificare così la veridicità di quanto raccontatole dalla figlia maggiore; come faceva sempre in simili occasioni, la donna ascoltava entrambe le versioni prima di giungere ad una conclusione definitiva: lei stessa si sforzava ogni giorno di insegnare alle bambine di non giudicare in maniera affrettata.

Ma stavolta la situazione era abbastanza differente.

Ciò implicava proprio la nuova compagnia di sua figlia minore e ciò che potenzialmente potevano fare insieme... o peggio, che lui potesse fare.

Nel quartiere dove vivevano le voci circolavano in fretta, così come la reputazione di Tobias Piton faceva il giro dei pettegolezzi; una volta si era ritrovata per pura casualità ad assistere ad una scena evitabile da dover guardare e che preferiva non riportare alla mente e non aveva nemmeno accennato niente al marito per non farlo preoccupare.

Non avrebbe mai voluto che alla sua adorata Lily accadesse qualcosa di brutto.

Ora, vi erano due detti significativi quanto in contrasto tra loro...

La mela non cade molto lontana dall'albero.

Non fare di ogni erba un fascio.

Ora, la domanda fondamentale era questa: quale dei due scegliere?

"Tutto quello che di dice in giro non corrisponde affatto al carattere di Severus!" il caso voleva che la risposta poteva darla solo Lily ed è proprio quello che la bambina si prodigò di fare prendendo le difese del giovanissimo mago senza la minima esitazione "Non mi sono avvicinata subito a lui perché anch'io all'inizio credevo non fosse il caso, ma poi mi sono accorta che stavo sbagliando e che in realtà lui era solo timido. Aveva paura di non riuscire ad avere amici perché pensava che gli altri lo giudicassero associandolo subito alle dicerie sulla sua famiglia senza prima conoscerlo" in verità quest'ultima affermazione Lily l'aveva esclusivamente ipotizzata, ma era così sicura che Severus si sentisse così da esporlo come un dato di fatto "Severus è sempre molto gentile con me. Non mi ha mai trattata male e nemmeno io voglio farlo star male interrompendo la nostra amicizia" gli enormi occhi verdi della rossa si ingrandirono talmente tanto da intenerire i genitori: le situazioni apparentemente semplici si rivelavano spesso e volentieri le più complicate... talmente complicate da ribaltare completamente un discorso, senza comunque cambiarne il perno di fondo.

Ad ogni modo i due erano piuttosto colpiti dalla determinazione con cui Lily aveva difeso l'amico, dalla luce che le illuminava le già lucenti iridi verdi quando lo aveva descritto come secondo lei lui era in realtà.

"Quello che vuoi fare è molto dolce, tesoro. Ci dispiace, non volevamo giudicare subito il tuo amico. Io e tua madre vogliamo solo che tu non corra pericoli, solo questo" il padre le sistemò con cura un'ondulata ciocca rossa, identica a quella della moglie, dietro l'orecchio destro; a riaccendere la stupore nei volti dei due adulti fu ciò che la loro secondogenita confessò in seguito.

"Una cosa però è, però, vera..." Lily fece una breve pausa, preparandosi alla parte fragile dell'argomento: come avrebbe potuto spiegare in che modo Severus la capiva? Come avrebbe potuto spiegare in quale modo l'aveva confortata mandandole quello stelo quella notte? La risposta esaustiva poteva essere data solo da una dimostrazione... tuttavia, scendendo dal letto, la piccola Evans rammentò per un istante ciò che Severus le aveva spiegato sull'utilizzo della magia: espressamente vietata davanti ai babbani, ma dal momento che loro due non erano ancora in possesso di una bacchetta e non ancora frequentavano Hogwarts, non erano ancora soggetti alle restrizioni; e poi aveva già fatto piccole magie davanti a Petunia.

"Cosa, tesoro?" la incoraggiò a proseguire la signora Evans, Lily si fece coraggio ed aprì la mano sinistra proprio come aveva fatto già altre volte, ma stavolta invece della margherita, sul palmo fece nascere un bellissimo giglio, il fiore preferito di sua madre; la piccola Evans proseguì poi raccontando tutto dall'inizio alla fine riguardo i suoi poteri, quello che aveva saputo dal suo nuovo amico e, soprattutto, che lui e lei condividevano le stesse capacità.

Come c'era da aspettarsi, davanti a quella confessione i due adulti rimasero in silenzio per un tempo abbastanza duraturo da spingere la rossa a credere, in un primo momento, che le supposizioni di sua sorella fossero veritiere: se i genitori avessero saputo ciò che era in grado di fare l'avrebbero giudicata un mostro.

Ora, quel fatidico momento era appena arrivato, benché ne fosse Lily la responsabile.

Cosa avrebbero risposto loro adesso?

La avrebbero davvero considerata come la considerava sua sorella? Oppure la loro opinione sarebbe stata come quella di Severus?

"Lily" prese parola per prima sua madre: già che l'avesse chiamata per nome invece che come l'aveva chiamata fino a poco prima le infuse un certo timore; la donna appariva giustamente confusa, come aveva fatto all'inizio scambiò un'altra occhiata con il marito prima di sistemarsi meglio sul materasso e prese una mano tenendola stretta nelle proprie, accompagnando il gesto con un lieve sorriso "Ascolta..." lo stupore continuava comunque a toglierle la parola, alla fine passò dritta al punto senza ulteriori giri di parole "Lily, tu sei nostra figlia e continuerai ad esserlo sempre, a prescindere se tu sappia fare o meno certe cose. Si, è stata una sorpresa che non ci aspettavamo, tesoro, ma questo non cambia il bene che io e papà ti vogliamo bene. D'accordo? Non è vero?" la signora Evans alzò lo sguardo verso il marito, sistemandosi dietro l'orecchio destro una ciocca di capelli rossi, cercando una conferma delle sue parole.

"Certo, la mamma ha perfettamente ragione" aggiunse l'uomo, circondandole l'esile vita con un braccio per attirarla a sé, sollevando il viso della figlia minore posandole l'indice sotto il mento "Qualsiasi cosa tu sia o diventerai. Rimarrai sempre nostra figlia. L'importante è che tu faccia sempre le scelte giuste nella vita, Lily" in ultimo le diede un bacio sulla punta del naso.

"Papà" continuò la bambina, decisamente sollevata "Qualche volta posso invitare Severus a casa? Per favore, mi piacerebbe tanto!"

Da dietro la porta chiusa della camera Petunia era rossa in viso dalla rabbia, mentre le nocche e le labbra erano sbiancate come la neve per la troppa forza con cui erano contratte.

Senza farsi scoprire si allontanò immediatamente.

Non voleva sentire una sola parola di più!








Se scopriva netti miglioramenti nel proprio umore giorno per giorno, Severus doveva ringraziare solo Lily, la cui presenza e amicizia stavano profondamente incidendo sui sentimenti negativi che lo stavano letteralmente consumando da dentro, soprattutto a causa della schifosa vita domestica che conduceva, e che adesso parevano essere dimenticati per l'intero arco di ogni giornata che trascorreva in compagnia della sua unica amica; salvo poi tornare nel momento in cui il sole spariva dietro l'orizzonte, perché questo significava tornare a casa... significava sprofondare di nuovo nell'incubo che lo colpiva in pieno stomaco come fosse vuoto, portandolo a corrucciarsi di nascosto.

Anche senza Lily, il bambino, non recandosi nelle scuole babbane, trascorreva le mattinate nel parco accanto al gigantesco albero dove era avvenuta la loro prima e vera conversazione e da lì poi la nascita della loro amicizia; nel frattempo che attendeva l'arrivo della rossa, ne approfittava per leggere i libri di magia della madre che portava con sé: prima di andare ad Hogwarts voleva apprendere quanto più gli fosse possibile.

Era un suo modo per non essere considerato l'ultimo arrivato.

Doveva anche ammettere che più imparava più gli piaceva e più desiderava imparare, approfondire determinati argomenti.

Non era però l'unico a trarne piacere: Lily non era solo un'ottima compagnia, era anche una perfetta compagna di studio; si era rivelata una persona con tanta curiosità e notevole capacità di apprendimento.

Sarebbe stata una strega singolarmente dotata; anzi, lo era già.

Mentre era occupato a leggere un particolare capitolo di uno dei libri che aveva portato per quel pomeriggio, gli venne improvvisamente impedito di proseguire; Severus non si arrabbiò né si irritò in alcun modo perché aveva già riconosciuto la proprietaria di quelle due piccole e calde mani che si erano posate con dolcezza sui suoi occhi scuri, nonostante lei non avesse emesso nessun suono vocale.

Il giovanissimo mago allargò le labbra in un sorriso (come ormai faceva solo in sua presenza), posò il libro al contrario sull'erba e si voltò verso la nuova arrivata, la quale brillava di un sorriso assai più bello e luminoso del suo: era stupenda nel suo vestito rosso che le arrivava a metà ginocchio, il colore acceso faceva spiccare come non mai le sue iridi smeraldo.

In realtà era bellissima con qualunque vestito indossasse.

"Scusami per il ritardo" mormorò la bambina dai capelli rossi, stringendosi nelle spalle; Severus si affrettò a rassicurarla, invitandola a sedersi affianco a lui, non facendosi sfuggire la presenza del cestino che Lily aveva con sé "Per farmi perdonare ho portato qualcosa da mangiare, se ne hai voglia" lei si inginocchiò sul prato ed appoggiò il cesto sull'erba, aprendone un lato per mostrare all'amico il contenuto consistente in piccoli muffins al cioccolato, fragola, mirtilli e banana, tutti incartati in un cestello bianco "Sono arrivata tardi, ecco... perché stavo preparando i muffins per noi. Ti piacciono? Li hai mai mangiati?" Severus scosse il capo in risposta "Beh, allora è il momento giusto per provarli, che ne dici? Così mi dici se sono venuti bene"

Sempre in silenzio, il bambino, dopo aver osservato di nuovo i dolcetti uno per uno, timidamente prese quello alla banana e ne addentò un pezzo, sotto lo sguardo attento dell'amica in attesa di un risvolto sulla sua abilità culinaria.

Severus non aveva dubbi che quei muffins fossero buoni ed infatti, dopo averne provato uno, ebbe la conferma positiva della sua teoria.

Al secondo morso che diede al dolcetto, Lily non riuscì a trattenere una risatina divertita dapprima soffocata, ma che dovette ben presto nascondere dietro una mano, spingendolo ad alzare un sguardo sorpreso ed interrogativo, sbattendo diverse volte le palpebre.

"Hai un po' di crema sulla punta del naso" spiegò la rossa, indicando il proprio, non appena riuscì a placare le risate: risate non affatto di scherno o presa in giro, solo di divertimento.

Mentre la bambina riprese a ridere nel notare che l'espressione perplessa dell'amico non era cambiata, ad un certo punto quest'ultimo tolse via la crema dal naso ed assumendo un'aria furba, stringendo le labbra ed assottigliando gli occhi, con lo stesso indice sfiorò il naso di Lily; fu il turno di lei di cadere per qualche secondo in uno stato confusionale, mentre Severus si lasciò andare a sua volta ad una genuina risata.

Com'era liberatorio ridere!

Aveva l'incredibile potere di svuotare la mente da qualsiasi brutto pensiero e sostituirlo solo con ricordi felici.

Questo riportò alla mente del giovanissimo mago l'incantesimo di cui stava leggendo la descrizione proprio poco prima dell'arrivo di Lily.

Riprese in fretta il libro da terra ed invitò l'amica a seguirlo nella lettura, sicuro che ciò che avrebbe saputo l'avrebbe di sicuro incuriosita; la rossa infatti si accomodò subito accanto a lui, sporgendo la testa verso le pagine.

"In questo capitolo si parla di un particolare tipo di magia: l'incanto patronus"

"Incanto patronus? Cosa sarebbe di preciso?"

"Il patronus è una forza positiva che serve a proteggere il mago che ne evoca uno. Può essere evocato in forma incorporea: solo un forte bagliore bianco, oppure in forma corporea di un preciso animale. La forma corporea però è la più complicata"

"Serve a proteggere da cosa?"

"Dai dissennatori. Sono creature malvagie a guardia della prigione di Azkaban. Si nutrono di ogni ricordo felice finché al mago non resta più nulla" l'espressione di Lily si contorse leggermente "Per questo motivo per evocare un perfetto patronus bisogna scegliere il ricordo più felice che si ha, in modo che il dissennatore si nutra di esso e non del mago"

"Tu quale ricordo felice sceglieresti, Severus?" gli domandò ad un certo punto Lily: con quell'argomento la rossa poteva cogliere la palla al balzo e poter finalmente convincere l'amico ad aprirsi sulla sua famiglia senza essere invadente, e così decise dunque di fare.

Il sottoscritto era stato preso in contropiede con quel quesito.

Ciononostante nel ricambiare il contatto visivo con quei due lucenti occhi verdi che in quel momento lo stavano fissando con intensità, Severus decise di evitare il silenzio e risponderle: dopotutto era la sua migliore ed unica amica ed era anche l'unica con cui sentiva di potersi confidare liberamente senza essere giudicato.

Forse il tempo aveva voluto farlo attendere e concedergli il momento esatto per sfogarsi al tempo opportuno e con la persona giusta.

Oltretutto, forse gli avrebbe fatto bene vuotare il sacco.

Qualcosa gli sussurrava di approfittare di questa occasione... strano come la situazione si fosse ribaltata: nell'ultimo periodo pareva essere considerato dalla benignità della vita.

"Cerco di evitare di restare a casa più di quanto sono costretto, come nel caso di dormire e a malapena mangiare. È da quando ero più piccolo che trascorro le ore nella più totale solitudine: i miei genitori passano tutto il tempo in furiosi litigi e se io non sono solo un semplice spettatore divento il bersaglio preferito di quello sciocco babbano di mio padre" il viso di Severus era tornato immediatamente ad essere una maschera di ghiaccio tagliente e scivoloso "Lui odia tutto quello che ha a che fare con la magia. A dir la verità lui odia tutto e basta. Avrei voluto avere un rapporto con mia madre. Siamo simili, facciamo entrambi parte del mondo magico. Invece anche da lei non ho niente. Ecco perché preferisco trascorrere il mio tempo fuori da quella schifosa casa"

Lily aveva compreso che Severus non fosse il tipo dalle molte parole e dagli infiniti monologhi, ma era in grado di essere chiaro e coinciso: infatti nella sua breve rivelazione era trasparito perfettamente l'orrore che provava nei confronti della vita che era costretto a vivere ogni giorno; aveva inoltre capito anche in che modo aveva connesso il modo in cui aveva denominato il padre e quando invece lo aveva fatto con Petunia: vivendo in un ambiente ostile, proiettava il proprio odio verso un'altra persona in cui ritrovava gli stessi tratti schivi e negativi.

Era un atteggiamento sbagliato, ma da una parte comprensibile.

La bambina era decisa ad aiutarlo e mostrargli come la vita non era sempre ingiusta e che si potevano trovare attimi felici se si era disposti ad affrontare i problemi nel modo corretto.

Ci sarebbe voluto del tempo, era vero, ma loro ne avevano in abbondanza.

Quando nel piccolo quartiere i pochi gialli raggi del sole che riuscivano a filtrare dalle nuvole si tramutarono i fasce arancioni, per i due amici era giunta l'ora di separarsi, almeno fino al giungere di un nuovo giorno.

Come faceva sempre, Severus accompagnò Lily a casa; al momento di salutarsi la bambina lo sorprese per la seconda volta quando gli comunicò l'invito di trascorrere un pomeriggio a casa Evans, se ovviamente gli avrebbe fatto piacere.

Il giovanissimo mago socchiuse le labbra: sinceramente non sapeva cosa dire... non era molto propenso a stare in mezzo ai babbani... a lui bastava stare in compagnia di Lily, il resto non gli importava, ma non volendo offendere l'amica alla fine accettò.

L'effetto sorpresa non era affatto finito perché la rossa, prima di sparire dietro la porta di casa, scese di nuovo gli scalini e raggiuntolo si sollevò sulle punte delle scarpe per posare le proprie labbra sulla sua guancia destra in un piccolo bacio di saluto a cui aggiunse l'augurio di una buonanotte.

Severus restò pietrificato sul posto per alcuni minuti, mentre la sua mente era in totale subbuglio: diverse volte si era imbarazzato in presenza di Lily, ma mai come adesso aveva avvertito un forte calore concentrarsi sulle sue guance come fosse fuoco ardente ed una specie di solletico all'interno dello stomaco.

Per la prima volta sentì dentro di sé nascere una strana sensazione a cui non sapeva ancora dare un nome.

 

   
 
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