Capitolo sesto
Le mie scuse erano mille,
mille
E nel cuore sento spille, spille
Prova a toglierle tu baby
Tu baby
Chiamami per nome
Solo quando avrò
Perso le parole
So che in fondo ti ho stupito arrivando qui da
sola
Restando in piedi con un nodo alla gola
Chiamami per nome…
(“Chiamami per nome” –
Fedez, Francesca Michielin)
Giunse il giorno previsto per l’acclamazione
di Re, durante la quale Theon aveva deciso di prendere la parola per sostenere
la rivendicazione del Trono del Mare da parte di Yara. Prima di tutto, però,
Theon ritenne saggio cercare di chiarire un paio di cosette con Ramsay, tanto
per evitare problemi maggiori. Così, mentre salivano insieme verso la collina
dove si sarebbe svolta la famigerata acclamazione di Re, il giovane Greyjoy
iniziò a spiegare quello che gli premeva prima che fosse il disastro totale.
“Ramsay, stiamo per partecipare
all’acclamazione di Re davanti a tutti gli Uomini di Ferro” disse
pazientemente, come se stesse parlando a un bambino di tre anni e neanche
particolarmente sveglio. “Sarebbe oltremodo conveniente se tu evitassi
qualsiasi commento sul Kraken, sull’architettura di Pyke o sul clima delle
Isole di Ferro. Sai, la gente di qui potrebbe non apprezzare molto e già hanno
i loro motivi per non trovarti simpatico…”
“Certo, perché ne ho ammazzati parecchi a
Moat Cailin e comunque neanche loro mi stanno simpatici” replicò Ramsay con un
sorrisetto, al che Theon capì che sarebbe stata dura… “Era per questo che non
ero tanto convinto di venire qui a Pyke, ma poi tu mi hai detto che sarei stato
sotto la tua protezione, no? No?”
Theon sospirò, già stanco ancora prima di
cominciare.
“Sì, sei sotto la mia protezione” confermò,
“ma al momento attuale nemmeno io sono tanto popolare tra gli Uomini di Ferro e
sarebbe meglio non irritarli ulteriormente.”
“Va bene, tanto non avevo intenzione di
parlare con loro” tagliò corto Ramsay. “Piuttosto, che roba sarebbe questa acclamazione di Re? Il Re che è morto,
Balon Greyjoy, era tuo padre e il padre di Yara, no? Quindi sarebbe logico che
tu o lei foste i suoi eredi diretti. Funziona così in tutti i Sette Regni, o
perlomeno in tutti i luoghi civilizzati.”
Cercando di ignorare che il compagno aveva
appena dato di barbari incivili a lui e a tutta la gente delle
Isole di Ferro, Theon riprese la sua lezione,
rendendosi però conto che far capire una cosa del genere a Ramsay sarebbe stata
un’ardua impresa!
“Eh… nelle Isole di Ferro la successione non
è una cosa così immediata” spiegò. “È vero che in genere è un Greyjoy a regnare
sul Trono del Mare, ma io e Yara non siamo gli unici Greyjoy in vita, ci sono i
miei zii Euron e Victarion e comunque, teoricamente, chiunque ha il diritto di
proporsi come nuovo Re dichiarando cosa intende fare per la gloria di Pyke. Se
la folla lo accetta, diventa Re.”
Ramsay sembrava molto divertito da questo
aspetto della faccenda.
“Cioè, vorresti dirmi che qui da voi viene
incoronato chi grida più forte e chi spara le stronzate maggiori? Certo che
siete davvero strani. Quindi, teoricamente potrei venire incoronato anch’io?”
Theon si sentì mancare immaginandosi la
scena…
“Teoricamente,
forse, ma tu non sei un Uomo di Ferro, quindi direi anche no!” replicò,
riprendendosi appena in tempo. Severo ma giusto.
“Dicevo tanto per dire” commentò Ramsay con
un’alzata di spalle. “Figuriamoci se vorrei mai diventare Re di questo posto!”
Theon preferì non indagare troppo sul tono
schifato con cui Ramsay aveva parlato di questo
posto, era già abbastanza sollevato per il fatto che il giovane non gli
avrebbe creato imbarazzo durante l’acclamazione di Re… forse…
E così, chiacchierando piacevolmente, Theon e Ramsay raggiunsero il luogo in cui si
sarebbe svolta l’acclamazione. Yara e gli altri Uomini di Ferro erano già
arrivati e sembravano pure un po’ seccati per aver dovuto attendere. C’era
agitazione nell’aria e si poteva anche capire, non è che facessero acclamazioni
di Re tutti i giorni, i Re delle Isole di Ferro non tendevano a morire così di
frequente!
Così, finalmente, la cerimonia poté avere
inizio e Aeron Capelli Bagnati, uno dei tanti zii di Theon e Yara e che aveva
avuto la sua rivelazione privata
diventando Sacerdote del Dio Abissale, iniziò la sua tirata trionfale.
“Siamo qui riuniti al cospetto del Dio
Abissale e nel suo nome per scegliere un nuovo Re che ci guidi. Chi reclama il
Trono del Mare?” esclamò, secondo la formula rituale di quei posti là, come avrebbe detto Ramsay.
Come stabilito, fu Yara a prendere per prima
la parola.
“Io sono Yara Greyjoy, figlia di Balon
Greyjoy, e reclamo il Trono del Mare!”
Ma gli Uomini di Ferro, come si evince già
dal nome, erano dei terribili maschilisti e subito ci fu qualcuno che protestò.
“Non vogliamo una donna come Regina!”
“Non abbiamo mai avuto Regine!” urlò un
altro. No, a quanto pareva la parità dei sessi e le quote rosa erano ancora al di là da venire nelle amene Isole di
Ferro.
Yara, evidentemente, se ne fregava del sessismo
dei suoi compatrioti e rispose per le rime.
“Non abbiamo mai fatto tante cose, il mondo
neanche ci conosce. I grandi Signori di Westeros si ricordano di noi solo
quando vengono a schiacciarci per punirci delle razzie che li infastidiscono,
ma io vi prometto che, quando sarò Regina, costruirò una flotta che…”
Uno dei gentiluomini
che partecipavano all’acclamazione di Re la interruppe senza tanti
complimenti.
“Tu non sarai mai Regina, non ci guiderà mai
una donna” sentenziò con aria schifata, “soprattutto ora che il figlio di Re
Balon, Theon Greyjoy, è tornato!”
Lo disse un po’ con l’aria di pensare che,
piuttosto che veder incoronata una donna, avrebbe fatto Re il primo deficiente
che fosse passato per la strada, ma tant’è… Theon sembrò non accorgersi di
questo particolare e, dopo aver scambiato un’occhiata d’intesa con la sorella,
si fece avanti. Vederlo così impettito, fiero e deciso davanti a uomini che,
chiaramente, lo disprezzavano, fece uno strano effetto a Ramsay, che si sentì
prima gelare da brividi freddi lungo la schiena, poi avvampare come se il
sangue gli prendesse fuoco. Chissà che cos’era? Chissà?
“Io sono Theon Greyjoy, ultimo figlio maschio
rimasto in vita di Re Balon” dichiarò, caso mai qualcuno non si fosse ricordato
chi era, o forse era d’obbligo fare così. Fece una bella pausa ad effetto da
attore consumato e poi riprese, indicando Yara. “E lei è la vostra legittima
sovrana! So che molti di voi sono stati in mare sotto il suo comando e quindi
sanno, come lo so io, che Yara è una grande guerriera, una razziatrice, Yara è
un vero Uomo di Ferro, migliore di molti di noi. Non troveremo mai un
condottiero migliore, è lei la nostra Regina!”
Theon era stato oltremodo convincente e la
folla, che da sempre segue il vento ovunque soffi, a quel punto era tutta dalla
sua parte e quindi era prontissima ad acclamare Yara come Regina delle Isole di
Ferro lì e subito, senza pensarci due volte. E anche Ramsay ascoltò in silenzio
il discorso appassionato di Theon senza interromperlo né fare battutine irriverenti
e, del resto, non ne sarebbe stato in grado visto che era rimasto praticamente
incantato, ammirato, ipnotizzato. Quel Theon così sicuro e determinato che
parlava a testa alta e con sguardo fiero davanti agli Uomini di Ferro sembrava
davvero un Principe, anzi, un Re vero e proprio. Ramsay sentiva un calore
sempre più intenso avvolgerlo tutto, era agitato e turbato e, se fosse stato
per lui, si sarebbe messo ad acclamare Theon come Re senza tanti complimenti!
E poco mancò che lo facesse. Purtroppo, però,
il magnifico discorso del giovane Greyjoy aveva ammaliato tutti gli Uomini di
Ferro meno uno, che fece sentire per la prima volta la sua voce proprio in quel
momento epico.
“Io sono Euron Greyjoy e reclamo il Trono del
Mare” disse il nuovo arrivato, al quale Ramsay lanciò subito un’occhiata
ostile. L’uomo sghignazzò, fregandosene allegramente degli sguardi di aperta
antipatia che gli lanciava non solo Ramsay, ma anche Theon e Yara. Anzi, si
avvicinò ai nipoti e li squadrò con aria di sfottimento. “Yara, che piacere
trovarti sana e salva. E guardate un po’ chi si rivede, il nostro Theon che è
tornato dopo anni di disastri e figure di merda su al Nord. In effetti penso
che dovresti pure vergognarti di parlare davanti agli Uomini di Ferro dopo che
ti sei fatto ridere dietro da tutti: hai perso Grande Inverno come un coglione,
ti sei fatto prendere prigioniero e poi… che devo vedere? Ti sei portato dietro
uno di quei gran Signori del Nord, come se avesse qualche diritto su di noi
solo perché ti ha tenuto prigioniero per anni! Sei arrivato ad essere tanto
plagiato da questi Lord di Westeros da lasciare che uno di loro venga qui a
dire la sua sulla nostra acclamazione
di Re, fino a questo punto sei codardo e servile? Sei un abominio, una vergogna
per i Greyjoy e per tutte le Isole di Ferro, dovresti correre a nasconderti
come il vigliacco che sei, tu non sei un Uomo di Ferro!”
Theon, poveretto, era già stato abbastanza
bravo a trovare la forza per parlare davanti ai suoi compatrioti sapendo bene
che lo consideravano un traditore e un inetto e adesso, di fronte alle parole
cattive e sprezzanti di suo zio Euron non trovava più sufficiente sangue freddo
per rispondergli per le rime… e fu allora che, finalmente, Ramsay ritrovò la
sua verve e si produsse in una delle
sue più belle esternazioni (quel ragazzo era proprio nato nel posto sbagliato,
se fosse stato un Uomo di Ferro avrebbe avuto sempre un grande successo alle
acclamazioni di Re!).
“Ma insomma, chi accidenti sei tu che ti
presenti così all’improvviso a rovinare tutto quando noi ci stavamo divertendo
così tanto e Yara stava per essere incoronata?” lo aggredì con rabbia. “Un
altro Greyjoy, sì, vabbè, più che altro mi sembri un buzzurro venuto dalla
campagna, ti manca solo la zappa e il forcone! E un pallone gonfiato come te si
permette di interferire in una cosa importante come questa acclamazione di Re?
È proprio vero, allora, che qui incoronano l’imbecille che spara stronzate a
voce più alta di tutti, se è così vincerai senz’altro… ma non osare mai più
offendere Theon in quel modo, ci siamo capiti?”
No, evidentemente Euron non aveva capito
niente, visto che per tutta risposta ignorò Ramsay e si rivolse di nuovo con
malignità al nipote.
“Ah, sei addirittura tanto vile e incapace da
aver bisogno che sia uno dei tuoi gran Signori del Nord a difenderti?” iniziò a
dire, ma non riuscì a finire la sua invettiva perché Ramsay era lanciatissimo e
lo spettinò ben bene.
“Cos’è, sei sordo oppure proprio idiota? Ti
ho appena detto di non permetterti più di offendere Theon” ringhiò Ramsay che,
in effetti, in quel momento aveva ritrovato tutta la baldanza dei tempi d’oro
in cui scuoiava la gente… e Euron non era nemmeno legato! “Come te lo devo
dire? Non. Offendere. Più. Theon. Tu non sai un bel niente di lui, non lo
conosci nemmeno, altrimenti non oseresti neanche pensare che Theon Greyjoy sia
un vigliacco. Ha affrontato sofferenze atroci, umiliazioni, mortificazioni, ha
subito affronti che avrebbero spezzato chiunque altro e sicuramente uno
sbruffone arrogante come te avrebbe ceduto alla prima! Invece Theon ha saputo
resistere e, anzi, tanto dolore lo ha reso più forte, è stato capace di
ricostruirsi, di rimettersi in piedi, di riprendere energia tanto da aiutarmi a
scappare da Grande Inverno quando gli Stark sono tornati. È stato Theon a
organizzare la fuga, a trovare i nascondigli e alla fine a ritornare sano e
salvo qui a Pyke, dovendosi occupare anche di me che ero ferito. È stato un eroe, altro che un vigliacco, e tu non
sei degno neanche di leccargli gli stivali, faccia da maiale! Se ti azzardi
un’altra volta a dire qualcosa di male a Theon ti assicuro che dovrai imparare
a camminare sulle mani… se riusciranno a reggere il peso di quel culone che ti
ritrovi!”
La sottile
retorica di Ramsay aveva
evidentemente conquistato il pubblico degli Uomini di Ferro che, come abbiamo
già avuto modo di notare, non erano esattamente degli animi poetici e
intellettuali. Mentre Theon fissava sbalordito il suo ex-carceriere che adesso
sfoderava tutta la sua parte più violenta e minacciosa non per fare del male a
lui, bensì per difenderlo, Yara pensò bene di approfittare del momento per dire
anche lei la sua contro Euron.
“Credo proprio che Ramsay abbia ragione” disse,
“e devo ammettere che sono felice che tu sia qui, zio, perché la prima cosa che
farò, non appena sarò Regina delle Isole di Ferro, sarà farti giustiziare per
aver assassinato mio padre!”
Gli Uomini di Ferro si stavano divertendo
davvero un sacco, avevano aspettato anni per una nuova acclamazione di Re, ma
certo non ce n’era mai stata una così emozionante e piena di colpi di scena,
almeno a memoria d’uomo. Quelli che poco prima stavano per acclamare Euron
adesso iniziavano a guardarlo con sospetto. Va dato atto all’uomo che,
perlomeno, non era né un vigliacco né un bugiardo, infatti reagì con un’alzata
di spalle alle accuse di Yara.
“Sì, è vero, ho ucciso Balon Greyjoy. Era
ubriaco fradicio e l’ho spinto giù da uno dei ponti sospesi della fortezza di Pyke”
ammise, tranquillamente, mentre Ramsay pensava Lo dicevo io che quei maledetti ponti sono pericolosi! “Dovrei
vergognarmene? Neanche per sogno. Balon Greyjoy era un pessimo Re, nessuno lo
amava e ci stava portando alla rovina con le sue decisioni scellerate, io vi ho
solo fatto un favore. Anzi, vi chiedo perdono per non averlo ucciso prima.”
“E come avresti potuto farlo?” domandò Theon,
che dopo l’appassionata difesa di Ramsay sembrava aver ritrovato fierezza e
determinazione e che voleva dimostrare di meritarsi tutte quelle belle parole
che il giovane Bolton aveva detto in suo favore. “Tu non c’eri nemmeno, eri in
giro per il mondo… ma Yara c’era, lei c’è sempre stata accanto agli Uomini di
Ferro ed è per questo che sarà lei a portarli verso la gloria che la nostra
gente merita!”
Ora, non è dato sapere fino a che punto gli
Uomini di Ferro meritassero davvero tale gloria, quel che è certo è che, come
tutte le folle di questo pazzo mondo, non facevano altro che seguire la persona
che diceva ciò che volevano sentire. E così dopo essersi mostrati favorevoli,
nell’ordine, prima a Theon, poi a Yara, poi a Euron, adesso erano tornati a
guardare Yara con ammirazione ed erano pronti ad acclamarla.
Insomma, forse non aveva tutti i torti Ramsay
quando diceva che all’acclamazione di Re vinceva quello che urlava più forte e
che sparava le stronzate più grosse! Come sarebbe finita? Al momento sembrava
proprio che Yara godesse delle simpatie della sua gente che la conosceva bene e
che l’aveva seguita molte volte nelle sue imprese, molto più di questo Euron
che aveva viaggiato per anni e che compariva guarda caso giusto giusto per
ammazzare il Re e cercare di prendere il suo posto.
Ma, come ben sappiamo, nel simpatico e vivace
universo di Game of Thrones c’è
sempre qualcuno che gioca sull’effetto sorpresa e le cose non vanno mai come la
gente ragionevole e normale immagina che debbano andare. Chissà, forse davvero
le Isole di Ferro erano un luogo perfetto per un tipo irragionevole e con un
unico neurone come Ramsay e, non volendo, Theon lo aveva portato proprio nel
posto a lui più congeniale!
Fine capitolo sesto