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Autore: _JustaFanGirl_    12/02/2022    0 recensioni
I pensieri di Regulus scritti su carta per un destinatario che finalmente dopo anni riesce a leggerli e comprendere gli errori del suo passato.
Genere: Noir | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sei mai annegato Sirius?

Settembre1995

Sirius odiava quella casa con tutto se stesso, era riuscito a tollerarla mentre era piena di persone dell’ordine e i ragazzi ma da quando ci abitava da solo provava solo odio. Non aveva ricordi felici da abbinare a quell’ambiente, ogni luogo gli riportava alla mente una meledizione, una cruciatus, una litigata con i suoi genitori. Ma più di tutto gli ricordava suo fratello, quel moccioso che per quanto doveva odiare non riusciva a fargli sussultare il cuore. Non era ancora entrato nella sua stanza, a volte indugiava sulla porta ma quando poggiava la mano sulla maniglia gli tremavano le mani.
Come ogni giorno si ritrovò davanti a quella stanza ma stavolta decise di entrare: era o no un maledetto grifondoro.
Non sapeva cosa avrebbe visto ma era tutto come si sarebbe aspettato: ordinato.
Suo fratello era sempre stato il suo opposto in tutto difatti la dove lui aveva ostentato l’appartenenza a grifondoro suo fratello aveva rimarcato l’appartenenza a quella famiglia. Non c’erano foto alle pareti fatta eccezioni per quella della squadra e quella di lui con Pandora; non sapeva che lui e pandora erano amici. C’erano ovunque ritagli di Voldemort, delle sue vittorie. Sirius lì guardò schifato, il suo fratellino era davvero fiero di essere un suo seguace a quanto pare. L’immobilità di quella stanza gli fece paura: i vestiti erano nell’armadio, i libri in libreria. Sembrava che fosse ancora vivo ma era ormai morto da più di 15 anni e ogni volta che si ricordava questo particolare sentiva come un pugno nello stomaco e una vocina all’orecchio gli sussurrava: non è giusto. Era solo un ragazzo.
Si avvicinò alla scrivania e spostò un libro di magia oscura che a giudicare dal titolo, l’arte dell’immortalità, era qualcosa di oscuro e fu sotto quello che Sirius trovo un foglio piegato su cui c’erano scritte sei lettere: Sirius
L’aprì con le mani che tremavano.


Caro Sirius,                                                                                                                               15 aprile 1979

Annegavo…
Stavo annegando da tutta la vita e nessuno se ne rendeva conto, quando ero piccolo piangevo per il dolore che sentivo. Sirius mi hai sempre aiutato a sentirmi meglio ma poi anche tu sei è andato via. Allora ho iniziato ad annegare e non sono più riuscito a risalire.
Volevo solo che qualcuno mi salvasse…
Urlavo… ma nessuno mi sentiva mai.
TU non veniva mai.
Ogni giorno ti vedevo seduto in sala grande con i tuoi amici a ridere e scherzare, a rifarti una vita e io? Contavo davvero cosi poco per te…
Nel buio della mia stanza, avevo undici anni, mi avevi detto che finché saresti stato vivo non mi sarebbe mai successo niente. Quando ho capito che avevi mentito ho nascosto la parte che, di me, ti amava di più. Volevo protteggermi dal dolore che sentivo ed è stato allora che ho iniziato a morire, ogni giorno di più. Ogni tuo sorriso era una pugnalata dritta al cuore.
Quello che sto dicendo è egoistico ma volevo solamente che mi dicessi che mi amavi quanto io amavo te, volevo solo che mi salvassi.
Il mio rimorso più grande e non essere venuto con te quel giorno d’estate del 1975, ma allora io ero un ragazzino che non riusciva a capire che i maltrattamenti e gli abusi non erano normali, ero solo un ragazzino e tu mi hai lascito su quelle scale, perché per la prima volta volevi essere egoista. Ti sei salvato ma hai condannato me… Io non sono te, non mi sarei mai potuto salvare da solo anche perché se solo ci avessi provato sarei morto. Io non avevo un Potter da cui andare, io non avevo amici… io avevo solo te e te ne sei andato.
Sei mai annegato Sirius? Io vivo con la sensazione di soffocamento perenne.
Avevo paura.
Urlavo.
Ogni giorno.
E tu ridevi.
Avevo paura.
E tu no.
Io piangevo.
E tu ridevi.
Ogni giorno... io morivo
e tu tornavi alla vita.
Ora non ho più paura, spero che in qualche modo tu sappia che finalmente ho trovato il coraggio per fare la cosa giusta: morire cercando di sconfiggere il mostro che ho giurato di servire è la cosa più giusta che io possa fare.
Sono un bugiardo sai? Ho ancora paura di una cosa: che tu non mi accetteresti mai. Per questo sto qui a scrivere e non ti sto dicendo queste cose di persona...Ho paura Sirius.
Vorrei fossi qui.
Sei fiero di me?



Sirius non sapeva quando aveva cominciato a piangere ma ad un certo punto si lasciò cadere sul pavimento e si strinse la lettera al petto lasciando che le lacrime sgorgassero fuori come un fiume in piena. Non si rese conto che non era più solo almeno finché delle braccia confortevoli non l’avvolsero e delle labbra amorevoli non gli baciarono una tempia. Conosceva benissimo quelle labbra e quelle braccia: Remus.
Lui non fece domande, lasciò che si sfogasse a dovere e alla fine Sirius gli mostrò spontaneamente la lettera. “Era buono… avrei dovuto salvarlo. Lui lo meritava. Meritava l’aiuto che voi avete dato a me”
Remus annuì “Si lo meritava. Ma noi avevamo quindici anni Sirius… non avremmo, non era compito tuo salvarlo”
“Lo so… ma potevo chiederlo alla signora Potter o Silente” Remus annuì
“E’ vero… avremmo potuto, dovevamo farlo. Ma eravamo solo dei ragazzi, proprio come lo era anche lui”
“Doveva venire da me… l’avrei aiutato” Remus l’abbracciò ancora desiderando di poter avere una giratempo per tornare indietro e salvare tutti.

NOTE D'AUTRICE.
Salve, torno con una one shot harry potter e questa e su regulus e Sirius, personalmente è il rapporto fraterno per cui soffro di più. Insomma non si sono mai veramente compresi  e secondo me ci meritiamo tutto uno scritto sulla vita di questo povero ragazzo. L'ho scritta di getto, mentre ascotavo Inverno dei fiori di Michele bravi e Brividi di Mahmood e Blanco,  per cui abbiate venia per eventuali errori. Alla prossima, Baci Baci 

 
   
 
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