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Autore: Spensieratezza    12/02/2022    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Gabriel aveva dormito per tutto il giorno, preoccupando tantissimo Sam, Dean, Castiel e il resto della comitiva.

Albert aveva continuato a ospitare Dean e Sam nella camerata riservata agli ospiti, ma Sam e Dean volevano tornare a casa, Gabriel aveva duplicato dei vestiti per loro, ma altri inconvenienti e scomodità, si presentarono presto. Chi doveva farsi la barba, chi la doccia, si sentivano di troppo in quella università, ad occupare abusivamente una stanza, senza contare che Sam e Dean, Castiel e Gabriel avevano voglia di fare l’amore e non potevano, dal momento che dividevano la stanza con tutti loro.

C’era poi la questione del tornare al loro tempo.

Dean e Sam avevano il timore che qualcosa di grave sarebbe accaduto se non fossero tornati subito al loro tempo. Finora sapevano di avere un tempo limitato per stare nel passato, era stato sempre così, ma loro si trovavano negli anni 70 da troppo tempo e avevano il terrore che sarebbero scoppiati grossi pasticci temporali e Gabriel…non sapevano cosa gli stava succedendo. Si comportava in maniera troppo strana, sembrava quasi come se non volesse tornare al loro tempo.

“Sentite, so che può sembrare assurdo..ma lui ha una ragione per comportarsi così, credetemi!” li aveva rassicurati Castiel.

“Oh, vedo che si parla di me. Spero MALE immagino, ne sarei deluso altrimenti.” Disse Gabriel sbadigliando in mezzo al corridoio.

“Gabriel!! Che onore vederti in piedi, finalmente!” disse Dean scherzando.

“Questi guastafeste volevano chiederti quando tornerete nel vostro sfigato futuro.” Disse Cedric.

“Ehi, il nostro non è un futuro sfigato!” disse Dean.

Gabriel si mise a ridere.

“Non è ancora ora, godetevi questa epoca finchè potete.”

“Stai scherzando, vero?” chiese Dean.

Tutti scoppiarono a ridere, tranne Castiel, Dean e Sam.

“Gabriel, è stato tutto molto bello, ma se non torniamo SUBITO rischiamo grossi pasticci temporali.” Disse Sam, mentre Gabriel fingeva di limarsi le unghie.

“In realtà il problema di Dean sono le comodità, mangiare cibo spazzatura, guidare la sua impala, guardare altra spazzatura alla tivù..” disse Castiel.

“Trasmettono spazzatura anche qui.” Disse Fushico subito.

“Il problema non è questo..” cominciò Dean.

“Sentite, vi RIPETO che è tutto sotto controllo, e poi..dovete scoprire ancora altre cose.”

“Che tipo di cose?” chiese Dean.

“Tutto a suo tempo, so cosa sto facendo..piuttosto so che vi siete lamentati perché non avete più VESTITI..ecco qui..” disse Gabriel, facendo comparire con l’indice una montagna di vestiti in un cesto da biancheria.

Rimasero tutti sbalorditi.

“Non sono solo per voi, ma anche per i vostri amici..e per me e Castiel ovviamente. E questi…” disse facendo comparire delle monete d’oro dal nulla. “Sono per il disturbo, da dare al professore, tranquilli..sono di questa epoca..”

Gabriel stava già per andarsene, ma Dean e Sam gli andarono dietro.

“Gabriel, scusaci, non volevamo essere scortesi.” Disse Sam.

“Davvero? Beh, vi consiglio di impegnarvi MEGLIO la prossima volta.” Disse lui senza fermarsi.

“Eravamo solo preoccupati per te!” disse Dean.

“Davvero?? Mi risulta che eravate preoccupati INVECE di tornare a casa. “

“Anche, ma soprattutto non capivamo come potessi dormire così tanto. Ci hai detto che ora che sei potenziato dopo la trasformazione che hai avuto qualche mese fa, hai poteri più grandi..ma hai fatto comunque tanto..da quando sei qui..hai fatto..delle magie..anche per darci dei vestiti e non farci viaggiare come barboni puzzolenti..e quando abbiamo visto che non ti svegliavi..” diceva Dean.

Gabriel si fermò di botto.

“Eravate preoccupati per me?” chiese Gabriel meravigliato.

Dean e Sam rimasero zitti in imbarazzo.

“Non erano gli unici.” Disse Castiel sorridendo.

“Eravamo preoccupati anche noi, razza di buzzurri. Voglio dire, se succede qualcosa a te, noi tutti di quest’epoca non avremo un futuro!” disse Lucien.

“Ah grazie.” Disse sarcasticamente Gabriel.

Gli altri risero.

“Mi dispiace di avervi fatto preoccupare, comunque mi sentivo un po’ scarico in effetti, ma non dovete stare in pena per me. Il massimo che mi può succedere è soltanto che finisco in coma per un po..che per noi angeli è come andare in letargo. Ho esagerato un po’ ultimamente, ma..suppongo che il viaggio nel tempo mi abbia scaricato più di quello che pensavo..ora sto meglio, ho dormito e mi sono ricaricato..ma prima di andarcene voglio che passiamo ancora un po’ di tempo qui..voi non potete capirlo, ma è di estrema importanza.”

Sam si avvicinò a Gabriel e parlò a bassa voce.

“Chi dobbiamo incontrare..o forse..riconoscere?

Dean era vicino a lui e sgranò gli occhi, Gabriel guardò con sguardo obliquo loro e Castiel.

“Ehi, che sono questi sguardi misteriosi? Rendete partecipi anche noi!” si lamentò Cedric.

“In futuro.” disse Gabriel enigmatico.

“Che cosa voleva dire eh?? Cosa voleva dire il vostro amico? Adesso è anche enigmista eh? Abbiamo un professore matematico e un enigmista, tra poco potremo fondare un circo!” si lamentava Lucien mentre Gabriel andava via con il sorriso sulle labbra.

“Dean, non è possibile..loro..credi che loro siano..” disse Sam, guardando i loro amici uno a uno, e soffermandosi su Cedric e Edward che erano seduti vicino, accoccolati in una posizione da fidanzatini. Gli rimandarono un’immagine mentale di Matt e Bruce.

“Se non avessi fatto il musicista, avrei voluto studiare MATEMATICA..le teorie del prof sono entusiasmanti.” Disse Elijah.

Dean spalancò la bocca e guardando Elijah, gli sembrò di rivedere il sorridente Alan.

“E io spaccherò la testa a tutti e due.” Disse Lucien.

“Andiamo, Luci, studiare le formule matematiche potrebbe servire in futuro..” scherzava Elijah.

“Ha ragione.” Disse Dean.

Si voltarono verso di lui.

“Cosa hai detto, ragazzo?” chiese Lucien.

“Può davvero servire in futuro. Potrebbe addirittura salvare delle vite.” Disse Dean.

“Che cosa intendi dire? Non ti azzardare adesso a parlare come la sfinge, lui sarà pure un angelo, ma tu no.” Disse Lucien arrabbiato.

Non capite? Non siamo qui per coincidenza! C’è una ragione specifica per cui Gabe ci ha portati qui e per cui ci ha fatti incontrare voi! Non avrebbe mai permesso che cambiassimo il passato così, senza rischiare delle conseguenze, se l’ha fatto..è perché SAPEVA che il futuro non sarebbe stato cambiato da questo incontro..perchè..” iniziò Sam.

“Accadrà di nuovo.” Disse Castiel con il tono di un profeta solenne.

Rimasero tutti senza parole.

“Noi..ci conosciamo già? Ci conosceremo nel FUTURO?” chiese Elijah strabiliato, un po’ sorpreso ma felice della scoperta.

“Sì, ma avete un’altra faccia..non siete..così.” disse Sam.

“Come?? Come sarebbe a dire NON SIAMO COSì? Come siamo? Mi sono per caso rasato i capelli e a Lucien è cresciuta la pancia? Cosa?” chiese Fushico ridendo.

“Sam sta parlando di reincarnazione. Noi abbiamo fatto amicizia con un gruppo di ragazzi giovani.. non vecchi..quindi non siete voi..” disse Dean trovando conferma in Castiel che annuiva.

“E il vostro angelo LO SAPEVA? Ma che figata? Ma perché non ve l’ha detto??” chiese Cedric entusiasta ma poi vedeva tutti a disagio. “Ho detto qualcosa che non va?”

“Aspetta un momento..c’è qualcosa che non quadra..siamo nel 1973, avete detto che siete cinquant’anni avanti nel futuro..abbiamo tutti pressappoco vent’anni..quindi..” disse Edward.

Sam e Dean si guardarono a disagio.

“I conti non tornano!” disse Fushico.

“Ma che caspita dite.adesso ci penso io..” disse a sua volta Cedric.

Si misero tutti a contare, sempre più perplessi, fino a quando Dean disse a disagio:

“È inutile..”

“Inutile un corno! E non abbiamo bisogno di un matematico per questo..dunque..se tra cinquant’anni ci incontriamo di nuovo..dovremmo..dovremmo avere..” continuava febbrilmente Lucien.

“Lucien..” li interruppe Dean a disagio.

“NON MI INTERROMPERE QUANDO CONTO!” Lucien si stava agitando.

“I conti non torneranno, Lucien, è inutile..” disse Castiel calmo.

Devono tornare! I conti tornano sempre!” insistette lui.

“I conti non tornano perché..tra pochi anni voi morirete.” Disse Castiel.

“No..” la voce di Edward li spezzò.

Dean e Sam sentirono il gelo nelle ossa.

“Stai dicendo una menzogna, una bugia!”

“Non sarà un incidente, né una malattia, vi sacrificherete per il bene di persone innocenti!”

“ADESSO BASTA!” disse Lucien, andando da Castiel e prendendolo per il bavero della giacca.

“Noi non siamo dei cazzo di eroi, siamo dei musicisti!!”

“Gli eroi non sono mai persone che vogliono esserlo..” disse Castiel a occhi chiusi mentre una lacrima cadeva giù dal suo viso.

Lucien lo lasciò cadere.

“Mi dispiace. Volevate la verità? Questa è la verità.”

“Come??” chiese Edward tremando.

“Non posso dirlo.”

“Come? Pezzo di merda, COME??” disse Lucien, parandosi di nuovo davanti a lui.

“Non posso dirvelo, questo non posso proprio o altererete il futuro e davvero loro non li rivedrete mai più.” Disse guardando Sam e Dean.

Ora tutti gli occhi erano puntati su di loro.

I loro sguardi erano un misto di incredulità, tristezza e senso di tradimento, gli occhi di Sam e Dean si ingrandirono nella stessa incredulità e anche forse traboccanti di sensi di colpa, poi entrambi abbassarono lo sguardo.

“Noi moriremo?” disse Edward con gli occhi pieni di lacrime.

“No, rivivremo di nuovo!” disse Lucien schiarendosi la gola. “E adesso smettetela di piagnucolare, non ho scelto una banda di musicisti fifoni e piagnucolosi, abbiamo una seconda possibilità, per fare le cose, per farle MEGLIO, cerchiamo di provare di ESSERNE DEGNI invece di lamentarci.”

Malgrado gli occhi lucidi di ognuno, ora tutti sorridevano, come Sam e Dean.

Castiel si avvicinò a Lucien, con un sorriso.

“Sei un grande uomo, Lucien, capisco sempre di più perché nel futuro, il fato ha stabilito che meritassi di essere salvato.” Disse mettendogli una mano sulla spalla e andando via, lasciandolo basito.







In un altro tempo, in un altro luogo…

Steve, Alan, Bruce, Matt stavano guardando un film all’aperto in bianco e nero.

Quando ad un certo punto, Steve pianse.

“Steve, ma che ti succede, piangi per un film?”

“No..non è per il film…è che d’improvviso mi è venuta una sorta di tristezza..non so perché.”

“Anch’io non sono di buonumore, devo ammetterlo..mi sento un po’ strano.” Disse Bruce.

“A me comincia a mancarmi l’aria..Forse è un po’ di stanchezza..” disse Matt che sembrava dello stesso avviso, ma stemperò, vedendo le facce preoccupate degli altri.

“Prendi un po’ d’acqua, hai un colorito terribile!” disse Bruce, passandogli la bottiglietta, che cominciò a scolarsi.

“O magari, anche se non vogliamo ammetterlo, sentiamo la mancanza di quei mascalzoni, che ci hanno abbandonato da Natale.” Disse Alan.

“Non credete che sarebbe il caso di metterci a cercarli? Potrebbero essere in pericolo.” Disse Matt.

“Ma sono con Gabriel, ha detto che aveva una sorpresa per loro.” Disse Steve.

“Questo non significa che hanno un buon motivo per tenere i telefoni spenti da allora. Sono passati diversi giorni, sto in pensiero, anzi se devo proprio dirla tutta, sono incazzato con loro.” Disse Steve.

“Adesso non esagerare, amore mio.” Disse Alan.

“Se è esagerato lui, allora confesso di sentirmi allo stesso modo, so che è assurdo ma è come se loro..” Matt rimase zitto, senza osare finire la frase.

“Come se ci avessero abbandonato per la seconda volta?” fu Bruce a finire la frase.

Lo guardarono basiti senza osare replicare, anche se non volevano dirlo, si sentivano allo stesso modo.

“Io mi FIDO DI LORO so che ritorneranno. Adesso hanno delle cose da sbrigare, ma torneranno.” Disse Alan.

 














Note dell'autrice:  questo è uno dei capitoli che mi ha fortemente emozionato! <333 chi mi conosce è sicuramente rimasto sbalordito del fatto che io , proprio io, faccio morire qualcuno xd ma ragazzi, non avevo altra scelta..i conti non tornavano veramente xd erano troppo giovani e non avevano matematicamente il tempo per reincarnarsi e avere l'età che hanno ora i ragazzi del gruppo di Alan e Steve xd
   
 
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