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Autore: annapuff    13/02/2022    1 recensioni
Maybe it's a fate... ed ecco il secondo volume!
Avevamo lasciato Yoongi e Isabel separati, per via di un destino crudele!
Ed eccoli pronti a iniziare un 2016!
Se pensate che tutto sia stato tragico in passato... beh non avete ancora visto nulla!
altri quattro anni prima che si rincontrino nel 2020!
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maybe it's fate'
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CAPITOLO 35 BICKER
12 GENNAIO 2017
Namjoon dopo aver lasciato gli altri si diresse verso il suo studio per prendere del materiale per poi poter raggiungere il restante della rap line al Genius Lab.
Appena arrivato nello studio si chiuse dentro come era solito fare e si sedette per un attimo, sospirando nervoso e incominciando a tamburellare con le dita sul bracciolo della sedia.
Era lei, Yoongi ne era sicuro e la guardia si era tradita con le sue stesse parole, e sicuramente aveva l’ordine di non dire niente su di lei.
Era convintissimo che il suo amico non fosse impazzito, era del tutto plausibile che fosse lei. Aveva indagato molto in quei mesi e tutto lo insospettiva, anche se non aveva trovato il suo numero o la sua email, lui ne era convinto Isabel aveva alcuni affari con Pd-nim e questi dovevano essere sicuramente molto riservati.
Non aveva avuto fortuna quando aveva provato a guardare la lista degli azionisti, il nome di lei non era apparso, ma i fiori e il biglietto avevano instaurato in lui il dubbio.
Non si sarebbe dato per vinto avrebbe scoperto la verità.
Prese il telefono per scrivere a Jiwoon e lo trovò con tre chiamate perse della segretaria e dei messaggi.
-namjoon dove sei?-
-isabel kim è qui nell’ufficio di pd-nim-
-le ho parlato sembra stare meglio e sembra essere tornata-
-aigoo che fine hai fatto ti sto chiamando!!!-
-finalmente ho le informazioni che volevi e tu non rispondi aigoo che nervi-
-Dobbiamo parlare!-


Namjoon spalancò  gli occhi ai messaggi, e si desse dell’idiota da solo per aver tolto la suoneria, ora aveva le sue conferme, sapeva anche che negli ultimi giorni pd-nim aveva perso degli azionisti, probabilmente  aveva bisogno di soldi, forse Isabel poteva essere veramente un investitrice.
Se fosse stato vero, allora voleva dire solo una cosa che lei lo amava ancora e stava facendo di tutto per fa sì che fosse felice.
Ora l’unico dubbio che lo affliggeva era di che cosa ne avrebbe dovuto fare di tutte quelle informazioni, non era sicuro di confidarle agli altri. Alla fine sapere troppo non giovava quasi mai come in quel momento, aveva veramente una bomba in mano. Dire una cosa del genere a Yoongi l’avrebbe fatto scoppiare, e non poteva permetterlo, l’amico da poco si stava finalmente riprendendo e forse poteva anche incominciare a essere felice con Suran.
Sospiro confuso, sprofondando di più sulla sedia, doveva parlarne con qualcuno il problema fosse con chi.
Hoseok era ancora nervoso per chissà quale motivo, e non ne parlava con nessuno, Jin era fin tropo preso dalla sua fidanzata, Tae avrebbe voluto fare qualcosa in merito, Jimin invece sarebbe andato in panico, l’ultimo che li rimaneva era Jk che nella faccenda Isabel era il più giudizioso, ma dirlo a Jk avrebbe significato sentirsi dire “Aigoo hyung! non lo possiamo dire, perché me l’hai detto era meglio non saperlo odio dover tenere i segreti” .
Namjoon scosse la testa non poteva dirlo neanche a lui l’avrebbe messo troppo sotto pressione e non se la sentiva.


Il telefono squillo facendolo saltare dalla sedia.
“Pronto?” disse aprendo la chiamata
“Sono io” disse con voce arrabbiata Jisoo
“Oh, scusami se non ho risposto ai messaggi” disse Namjoon immediatamente
“Lascia perdere queste scuse, il tuo indagare mi ha messo nei casini!” urlò lei chiusa nel bagno
“Io… scusa non volevo parlerò con Pd-nim risolverò tutto”
“Non è lui il problema, ma quella pazza della Kim!” urlò lei isterica
“Cosa? Isabel?” chiese lui non capendo
“Si! Lei! Mi ha minacciata!” disse piangendo Jisoo
“Come sarebbe a dire ti ha minacciata?” chiese Namjoon con la voce di panico, alzandosi dalla sedia e incominciando a far su e giù per la stanza
“Si l’ha fatto! Ora non posso parlare devo tornare a lavoro e devo cercare di non sembrare così distrutta” disse singhiozzando isterica
“MA… come? Aspetta vengo da te!” disse lui
“No, o rischio altro, vengo io stasera nel tuo studio” disse con un singhiozzo
“Ma…. Come faccio ad aspettare? Sapendo che stai male”
“Tranquillo, io…. starò meglio devo andare” disse chiudendo la telefonata senza lasciare modo a Namjoon di poter dire altro.
Namjoon sprofondo sulla sedia prendendosi la testa fra le mani confuso, chiedendosi cosa volesse dire che Isabel l’avesse minacciata.
Alla fine si dovette alzare da quella maledetta sedia e uscire fuori dal suo studio, aveva le schedule super piene e a quanto pare non poteva fare niente solo aspettare di finire la giornata e sperare che Jisoo prima o poi avrebbe risposto ai suoi messaggi.
 
SERA
Si trovavano tutti e sette negli spogliatoi dopo un’estenuante giornata, si erano dedicati alla scrittura, avevano partecipato a una riunione di staff per programmare le riprese di Run bts e di Gayo track 12, e si erano esercitati sulla coreografia di Not today, avevano girato l’mv a inizio gennaio insieme a quello di spring day che a ridosso in un mese sarebbe uscito online, ma loro dovevano comunque fare pratica per il futuro tour che gli aspettava.  
“Torniamo a casa?” chiese Hoseok mentre si allacciava le scarpe
“Si, ne ho proprio bisogno!” si stiracchiò Jin stanco
“Abbiamo provato tanto, penso che possiamo ritenerci soddisfatti!” esclamò Tae con in braccio in torno alla spalla di Jimin “Ordiniamo per tutti e mangiamo insieme?” chiese il ragazzo sorridente
“Io rimango” disse Jk mentre aggiustava gli oggetti nel suo zaino di fretta in modo nervoso “Devo fare una cosa” disse altri
“Cosa?” chiese Jimin prima che lo facessero tutti
“Affari miei” rispose Jk in modo tagliente e Jimin lo guardò torvo “Aigoo, non rispondermi così in malo modo” si lamentò il ragazzo “Jin hyung di qualcosa!”
“Jk tu torni a casa!” esclamò il più grande, con tono autoritario.
“No, non decidi tu sulla mia vita, ho detto che ho da fare” disse con tono adirato prendendo lo zaino e lasciando tutti nello spogliatoio andandosene sbattendo la porta. Incominciò a camminare a passo veloce con la speranza che nessuno lo rincorresse, non aveva per niente voglia di incominciare un’altra litigata, era già abbastanza nervoso per le problematiche che stava avendo e non voleva esserlo di più per colpa dei suoi Hyung. Doveva vedersi con i manager e pd-nim e capire se finalmente avessero messo fine alla problematica della saeseng, che lo stava importunando da circa due mesi.
 
“Aigoo, ragazzino torna indietro!” urlò Jin per poi rimanere con la bocca aperta e indicare la porta arrabbiato “Avete visto anche voi! Ultimamente è sempre peggio dobbiamo fare qualcosa!” esclamò il più grande
“Forse perché gli state sempre addosso?” disse Yoongi in tono pacato mentre infilava una maglia sporca in un sacchetto “Ragazzi lasciatelo perdere, avrà qualcosa da fare, non possiamo stare sempre insieme” disse Yoongi scuotendo la testa
“Siamo una famiglia dovremmo condividere tutto! Ogni volta che non parliamo succede qualche casino e scopriamo che uno di noi sta male e sta affrontando una brutta situazione da solo!” esclamò Jimin beccandosi un’occhiataccia da Tae che scosse la testa non per niente d’accordo con quello che avesse detto l’amico, poiché Jimin fosse uno dei primi a non parlare.
“Ha ragione dobbiamo parlare tra di noi!” esclamò Jin “No, scappare via come fa Jk, che scompare sempre!” disse stringendo i pugni
“Se volete parliamo di Isabel” disse Yoongi ghignando
“Aigoo, Yoongi!” si lamentò Jin scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo.
“Visto come reagisci? Se Jk ha un problema non verrà a dirtelo specie perché lo assilli, se ha combinato qualche guaio non te lo riferirà per non sentirsi dire te lo detto. Se invece si sta solo frequentando con una ragazza non te lo dirà comunque perché sicuramente lo rimproverai, dicendogli che non è serio per una relazione. Hyung sta diventando difficile parlare con te perché ci guardi sempre come se stessimo per fare un qualche casino.” Sbuffò Yoongi mentre cacciava la busta con la maglia dentro lo zaino sentendo di star perdendo la pazienza.
“Non è vero!” urlò in sua difesa diventando rosso in faccia
“Si invece, hai fatto lo stesso sguardo in ascensore quando ho detto di aver visto Isabel, non vuoi che la cerchi, poiché pensi che farò solo dei casini. L’hai detto tu perdo la testa quando si tratta di lei.” Disse piccato
“E ho ragione!” esclamò in modo severo, per poi guardare Namjoon cercando il suo appoggio ma il ragazzo fece no con la testa, dal momento che non si voleva immischiare, anzi lui voleva correre via da quello spogliatoio per potersi vedere con Jisoo, che era il suo unico pensiero da tutta la giornata quella discussione gli stava solo facendo perdere altro tempo prezioso e si sentiva piuttosto nervoso.
“Si, perdo la testa quando si tratta di lei, lo so alla perfezione, e saranno cazzi miei se la voglio perdere, saranno affari miei se ci starò male” disse in modo ostile mentre si infilare lo zaino in spalla e sperando di aver messo un punto a quell’inizio di discussione.
“Sono affari di tutti! Se uno di voi fa un casino ne risentiamo tutti!” disse Jin sempre più paonazzo in faccia e sulle orecchie.
“Allora cosa vuoi? Che nessuno di noi faccia nulla, che non provi a vivere? Hyung a te è andata bene con Yuri, sei felice, hai la relazione perfetta con la principessa perfetta. Ma devi capire che io non sono te e non avrò mai questo. Sai il perché? Non lo voglio, non voglio la perfezione. Molto probabilmente anche Jungkoook non vuole la stessa cosa” sbuffò passandosi una mano tra i capelli scompigliandoli
“Quindi hai deciso di tornare a inseguire Isabel? E Suran?” chiese provocandolo con una espressione schifata in viso  
“Non ho detto questo, ho intenzione di scoprire se Isabel stia bene e basta, lo so che non mi ci posso avvicinare e che lei non vuole. Ma non puoi realmente pretendere che se la vedo io non impazzisca. Per quanto riguarda Suran non sono affari tuoi” disse in modo secco mentre si avvicinava a lui.
“Quindi rimarrai in eterno innamorato di Isabel e prenderai in giro Suran!” gli urlò contro
“Aigoo, basta ragazzi, non litigate” provò ad intromettersi Tae alzandosi in piedi ma Hoseok lo tirò per la felpa facendolo sedere di nuovo e facendo no con la testa
“Ti ripeto sono cazzi miei, lasciami perdere e lascia in pace Jk, quando vorrà parlare di quello che sta succedendo allora, ne parlerà ognuno di noi ha i suoi tempi”
“Incomincia ad assomigliarti” disse Jin con una smorfia
“Okay dai la colpa a me dei suoi comportamenti se ti fa stare meglio” disse con una risata ironica
“Dovresti essere d’esempio per i più piccoli!” lo rimproverò Jin mettendo le mani sui fianchi e guardandolo inviperito
“Aigoo anche tu, ma non mi sembri di gran esempio soffochi solo le persone” rispose Yoongi stizzito
“Tu invece le ignori e non fai mai niente per aiutarle, stai lì con la faccia corrucciata e basta!” ridacchiò in modo ironico il ragazzo continuando a scuotere la testa.
“Aigoo, quando torna Yuri così finalmente ti dai da fare e smetti di rompere?” chiese Yoongi incazzato nero, avrebbe dovuto fare come Jungkook e andare subito via e ora si ritrovava impanato in una discussione con il più grande.
“Cosa c’entra?” balbettò Jin non capendo perché stesse inserendo la sua ragazza nel discorso.
“C’entra che da quando è partita stai sempre a controllare tutti! Questo è perché ti annoi, Hyung ognuno ha la propria vita lasciaci respirare”
“Te la stai prendendo con me perché ho detto di lasciar perdere Isabel!” si lamentò Jin
“Si va bene, è per questo contento?” chiese Yoongi sarcastico sorpassandolo.
“Si… no aspetta! Dove vai? Non ho finito di parlare” disse girandosi a guardarlo vicino alla porta.
“Hyung torna a casa, io ho del lavoro da fare, non ho tempo da perdere con te, sono stanco di questa discussione” disse aprendo la porta con uno scatto e andandosene.
“Grazie per il supporto!” disse rivolto a Namjoon, sbuffando e andandosi a sedere sulla panca imbronciato.
“Aigoo, cosa vuoi ora da me?” disse il leader guardandolo torvo
“Che mi aiutassi a farli ragionare” disse con un alzata di sopracciglio a rimprovero.
“Non credo sbagli, ci stai spesso con il fiato sul collo, beh no a me ma agli altri si specie ai più piccoli o a Yoongi Hyung. E mi dispiace dirtelo ma ognuno di noi ha la propria vita e penso sia giusto che facciamo le proprie esperienze e che ci prendiamo anche il rischio di sbagliare” disse serio alzandosi in piendi, Jin fece per ribattere ma Namjoon lo fermò alzando la mano “Devo andare anch’io in studio, fine discussione” disse prendendo la sua borsa e difilandosela da lì, per quella volta non poteva di certo prendere le parti del più grande, ringraziò di non essere nel suo mirino dei sorvegliati, dato che era super consapevole che la relazione che aveva da due mesi intrapreso non sarebbe mai stata approvata da lui. Relazione che aveva avuto un crollo quella mattina e a cui finalmente poteva dedicarsi.
 
“Direi che è meglio se andiamo a casa” disse Hoseok per rompere il silenzio che era appena calato nello spogliatoio
“Tu dai ragione a me vero?” chiese Jin guardandolo
“Aigoo, hyung… mmh io penso che poiché sei il più grande, ti senti responsabile per noi, e a volte se facciamo degli errori pensi sia colpa tua, quindi diventi leggermente duro con noi perché lo sei con te stesso. Il fatto è che se commettiamo errori non è colpa tua, siamo noi responsabili della nostra vita. E sicuramente non vogliamo essere un peso per te. Penso che Yoongi la pensi così” disse Hoseok serio, tamburellando con un piede a terra un po’ a disagio.
“Ha ragione Hoseok hyung, dovresti preoccuparti un po’ di meno, alla fine ce la caviamo bene. Abbiamo i nostri momenti ma poi si superano.” annuì serio Tae
“Jimin? Tu sei dalla mia parte vero?” chiese guardandolo sperando di avere almeno lui
“Ehm… io sono convinto che ci sia qualcosa che non vada in Jk è sospettoso, sparisce sempre” disse agguerrito il ragazzo.
“Io penso che tu sia solo geloso” disse Tae con le braccia incrociate scuotendo la testa
“Non sono geloso! Sono preoccupato!” disse Jimin lamentandosi e attaccandosi al suo braccio
“Immagino che non torneremo a casa e che vorrai seguirlo per tutta l’agenzia” sbuffò Tae
“OMO! È un’ottima idea! Jin-hyung tu sei stanco, vai a riposarti con Hoseok hyung a casa! Ci pensiamo io e Tae al più piccolo!” sorrise raggiante Jimin
“Cosa? Io scherzavo! No dai!!!” si lamentò Tae
“Io non sono stanco! Voglio scoprire cosa combina” disse sempre più agguerrito con una luce brillante negli occhi.
“Aigoo… ma perché devo fare sempre io il secondo investigatore!” esclamò Tae scuotendo la testa, lamentandosi.
“Cosa vuol dire?” chiese Jimin non capendo grattandosi la testa confuso.
“Tu e Jungkook siete uguali, bisticciate per questo motivo. Entrambi vi preoccupate l’uno per l’altro, ed entrambi siete gelosi, poi nascondete le cose, e chiedete a me di investigare con voi” si lamentò Tae con tono lugubre
“Beh si, un po’ uguali lo sono” disse Hoseok “Hai dimenticato che vengono da Busan tutti e due!” cercò di smorsare la tensione Hoseok  non riuscendoci poi molto.
“Quindi ci pensate voi due e noi possiamo andare via?” chiese Jin scettico
“Si hyung! Non pensare a Tae, tanto viene con me” disse Jimin alzando il pugno al cielo mentre Tae tornava a sedersi sulla panca e si prendeva la testa tra le mani, ed eccolo che avrebbe fatto di nuovo le scale a piedi e avrebbe girato per tutta l’agenzia per cercare Jk nascosto chissà dove, così come aveva fatto in passato girando per tutto un Hotel per cercare Jimin per colpa di Jk.
“Bene, allora andiamo a casa, beviamo qualcosa, Hoseok ho bisogno di far andare via la rabbia che ho accumulato per colpa di Yoongi e Jk”
“Aigoo… e ti lamenterai di loro immagino?” disse Hoseok scuotendo la testa  “Tae fai a cambio con me?” chiese con le mani giunte mentre V alzava il capo e spalancava gli occhi impaurito “No…. Mi tengo Jimin, anche se una birra aiuterebbe” disse con tono affranto
“Dai ci divertiremo!” disse Jimin invece sedendosi sulla panca e abbracciando l’amico.
“Non c’è niente di divertente nel farsi le scale a piedi e girare ogni piano dell’agenzia sapendo già che non lo troveremo mai” disse con il muso Tae
“Prendiamo l’ascensore… non faccio le scale io”
“In questo ti differenzi da Jk, quella peste mi fece fare tutte le scale di un Hotel per  spiare te” disse sbuffando
“eh? Che cosa è questa storia?” chiese Jimin incuriosito
“Ahahahah, ecco perché dici che sono uguali hai ragione, Jk ha provato a spiare Jimin in tour” rise Hoseok
“In questi momenti mi manca Noona, lei avrebbe preso il mio posto nei vari spionaggi. Sicuramente avrebbe saputo cosa ha Jk, molto probabilmente avrebbe calmato Jin Hyung distraendolo, e Yoongi non sarebbe in questo stato”  disse con tono affranto V gelando tutti e tre i ragazzi nella stanza
“Si… probabilmente lei sarebbe stata la valvola di sfogo di tutti” disse Hoseok consapevole con una faccia triste.
“Si ma lei non è qui, quindi dobbiamo pensare noi a noi stessi!” disse Jin duramente sentirla nominare peggiorava il suo cattivo umore “Andiamo a casa, basta parlare di Isabel” disse arrabbiato prendendo lo zaino.
“Buona fortuna Tae ne avrai bisogno” disse Hoseok guardando Jimin che fece una faccia perplessa “Anche a te Hyung ne avrai bisogno” disse Tae sconsolato.
“Aigoo, non fare quella faccia, dai è per un buon motivo” disse Jimin
“No che non lo è, se ti becca Jk non ti parlerà più” disse Tae
“Mmh non credo, perché potrò dirgli che ha fatto lo stesso con me! Avviamoci sarà già lontano, e ne approfitto per farmi dire questa storia di Jk che mi ha spiato in tour” disse sorridendo ampliamente
“Perché? Perché a me” si lamentò Tae scuotendo la testa affranto mentre Jimin sorrideva e lo tira per una mano per farlo alzare e incominciare lo spionaggio segreto.
 
 
Erano le nove passate e Namjoon finalmente dopo un’ora di discussione con Jisoo era finalmente riuscito a calmarla. Lei gli aveva raccontato una storia assurda su come Isabel l’avesse minacciata dicendoli che se non l’avessero finita con quella relazione se la sarebbe presa con lei. Lui inizialmente ne era rimasto confuso, non avrebbe mai potuto credere che la sua noona fosse stata capace di una minaccia del genere, aveva provato a convincere Jisoo che non ci fosse nessun rischio che forse lei aveva capito male, ma non ci era riuscito anzi aveva fatto si che la donna si arrabbiasse accusandolo di non fidarsi di lei. Aveva pianto, aveva urlato, aveva detto che non era lei a essersi confusa e che Isabel l’avesse veramente minacciata e lui alla fine vedendo quella scena, si era dovuto ricredere e convincersi che Isabel fosse la cattiva della situazione.
Aveva dovuto dare ragione a Jisoo, l’aveva rassicurata e calmata, le aveva promesso che non avrebbero mai più parlato di Isabel e lui non l’avrebbe cercata, e aveva promesso di proteggerla.
Alla fine era riuscito a convincerla a fidarsi di lui e a non lasciarlo e lui malgrado scosso da tutti quei fatti e dalla discussione, aveva deciso di spegnere il cervello e non pensare a noona. Così aveva messo tutto quel fattaccio in uno spazio remoto del suo cervello, chiudendo con quel capitolo. Isabel non avrebbe fatto mai più parte dei suoi pensieri, come non faceva parte della sua vita, decidendo così di credere a Jisoo, poiché era l’unica cosa da fare, o avrebbe perso quella donna, la donna per cui stava rischiando tutto e per cui molto probabilmente si stesse innamorando.
 
Finalmente si stavano baciando facendo la pace, quando improvvisamente bussarono alla porta.
Namjoon si allontanò da lei in un lampo mettendole una mano sulla bocca per evitare che lei parlasse, le fece segno di tacere, pallido in faccia, con la paura in corpo di essere beccato da qualcuno dei suoi amici, ancora non si sentiva pronto a raccontare tutta quella storia.
Sperò che chiunque fosse dietro la porta probabilmente a non sentire risposta sarebbe andato via, sentì le labbra di lei muoversi sotto la sua mano, ma lui insistette nel premere di più per non farla parlare continuando a guardare la porta pieno di terrore, ed ecco che la porta si aprì da sola e Namjoon si ritrovò a impallidire di più dandosi del cretino, si era completamento dimenticato che i suoi amici erano al coerente della password e che se non rispondeva loro entravano lo stesso.
Tolse velocemente la mano dalla bocca di Jisoo allottandosi da lei cercando di ritrovare il suo solito e imperturbabile contegno e cercando di pensare velocemente a quale scusa potesse usare per spiegare il perché la segretaria di Pd-nim si trovasse nel suo ufficio.
La porta si richiuse mostrando una ragazza con un berretto nero da cui fuoriuscivano ciocche nere dei capelli tagliati corti, gli occhi scuri della ragazza lo osservavano e la sua bocca mostrava un ghignò.
Aveva una tutta nera, un parka nero aperto e una mascherina del medesimo colore in mano, se avesse avuto anche un paio di occhiali scuri, sarebbe stata scambiata per una normalissima trainer dell’agenzia o una qualunque ballerina.
Erano gli occhi a tradirla.
“Ciao” disse sorridendo sempre più ampliamente
“Cosa?” boccheggiò Namjoon incredulo di trovarla nel suo studio
“Non mi sorprende il trovarla qui segretary park” disse alzando gli occhi al cielo come infastidita dalla presenza della donna
“Signorina Kim, cosa ci fa lei qui” disse tremante Jisoo attaccandosi al braccio di Namjoon che era rimasto immobile ad osservare Isabel
“Sono venuta a parlare con Namjoon in privato, siccome sta indagando su di me, ho pensato di dargli io direttamente le risposte, pensavo che lei non avesse recepito il messaggio” disse secca Isabel andandosi poi a sedere sul divano dello studio, comportandosi come se fosse casa sua, senza chiedere alcun permesso a nessuno.
“Forse dovresti lasciarci soli” disse poi mentre appoggiava la borsa sul divano e continuava a guardarla in modo glaciale.
“Io… si certo vado via” disse distogliendo gli occhi da Isabel e guardando un attimo Namjoon in cerca di aiuto
“Si, forse è meglio se vai” disse Namjoon serio cercando di riprendersi dallo stupore inziale nel vedere Isabel nel suo studio “Ci penso io qui” disse secco guardando poi Isabel con aria di sfida, era la resa dei conti, dopo un attimo di incredulità nel vederla nel suo studio, Namjoon era finalmente pronto ad avere le sue risposte e anche ad incazzarsi per quello che Isabel avesse detto a Jisoo.
Isabel fissò Namjoon rimanendo fredda e distaccata, ma intuendo che ci fosse dell’ostilità nel tono duro che il ragazzo avesse usato e nel suo irrigidimento dei muscoli.
Jisoo se ne andò chiudendosi la porta alle spalle in silenzio e Namjoon prese posto sulla sua sedia che posizionò di fronte alla ragazza.

Entrambi si guardarono indecisi su chi di loro dovesse iniziare, Isabel sentiva la spavalderia farsi meno, Namjoon si sentiva arrabbiato, ma guardarla in viso lo faceva dubitare su quell’emozione che stesse provando. Una parte di sé era pronto ad attaccare Isabel, ma un’altra parte di sé invece avrebbe solo voluto far finta di nulla e abbracciarla, dirle che andava tutto bene e parlare dell’ultimo libro che aveva letto, avrebbe voluto fare come ai vecchi tempi, perdersi nel suo passato insieme a lei.
Ma non poteva lasciarsi andare ai bei ricordi, quello non era il passato, era il presente e lui aveva l’opportunità di discutere con lei e mettere le cose in chiaro.
“Dovresti cambiare la password, per evitare che qualcuno entri e ci interrompa” disse secca Isabel cercando di essere fredda e impassibile e riuscendoci anche. 
“Paura che venga Yoongi?” gli rispose con aria di sfida Namjoon alzando un sopracciglio e con una risata amara a fine frase.
“Vorrei non incontrarlo, sono qui solo per te” disse lei piccata togliendosi il berretto dalla testa e poggiandolo sulla borsa nascondendo la mano tremante e togliendosi anche il parka.
“Perché? Perché hai deciso di venire a rispondere alle mie domande?” chiese incredulo Namjoon ridendo nervoso
“Perché ho saputo che usi quella donna per avere informazioni su di me, Pd-nim mi ha informata” disse lei alzando leggermente il mento e accavallando le gambe appoggiandosi le mani sopra.
“Io non uso nessuno, non sono come te” disse Namjoon incrociando anche lui le braccia al petto irritato dal tono di lei
“Aigoo, lo sapevo io!” sbuffò Isabel, e scuotendo la testa leggermente, tornando pian piano a essere quella di un tempo.  
“Cosa sai tu?” chiese Namjoon guardandola torvo storcendo la bocca, cosa mai potesse sapere lei, lei che ormai non faceva parte della sua vita e che doveva essere come una estranea per lui.
“Che ti sei preso una cotta per quella donna, come ti è venuto in mente!” rimproverò lei sbuffando e guardandolo come se fosse impazzito
“Cosa?” disse lui incredulo incominciando a perdere sempre di più la pazienza
“Non sono affari tuoi questi, la mia vita non ti riguarda, come anche quella degli altri.” Disse secco, lei si trovava nel suo studio, si era presentata senza alcun permesso e ora lo stava anche rimproverando, era una cosa inaudita, proprio da non crederci.
“Namjoon è sposata! Più grande di te e più furba di te! Potrebbe rovinarti! Potrebbe rovinare la tua carriera! E anche quella degli altri!” esclamò sbuffando e agitandosi sul divano gesticolando con mani
“Non sono affari tuoi! Ho tutto sotto controllo! Non hai il diritto di farmi la predica!” urlò lui in pieno scoppio di rabbia, facendola bloccare seduta.
“Okay… hai ragione non c’è bisogno di urlare, perché sei tanto arrabbiato?” disse lei per un attimo preoccupata da quella reazione alzandosi in piedi e mettendo le mani di fronte a lei in segno di resa
 “Perché sono arrabbiato? Lo chiedi? Anche se lo sai!” continuò lui ad aggredirla sempre con lo sguardo stupito, non riuscendo a credere a quanto tutta quella conversazione fosse così surreale.
“Okay… va bene” disse lei cercando di rimanere calma vedendo la rabbia del leader aumentare e sperando che lui si calmasse
“Posso essere al coerente del perché sei incazzato con me, specie dopo l’ultima lettera che ho scritto a Yoongi, per tutto quello che ho fatto. Capisco perché tu voglia investigare, ti preoccupi per Yoongi. Lo comprendo quindi chiedi pure, così che io possa risponderti e andare via” disse lei provando ad essere accomodante con la speranza che si calmasse, e sperando di poter concludere subito quella conversazione, incominciando a pensare che avesse sbagliato ad andare lì presa dall’istinto.
“Non ho niente da chiederti, non importa più” rispose arrabbiato
“Ah.. capisco” disse lei pur non capendo il perché di quell’atteggiamento “Hai ragione ho sbagliato a venire qui, non so perché io l’abbia fatto” disse lei provando a prendere la borsa, per potersene andare ma Namjoon si alzò anche lui di scatto e le bloccò il polso tirandola di più vicino a lui per poterla guardare negli occhi con il viso contratto per via della rabbia. 
“Tu non vai da nessuna parte!” disse lui arrabbiato vicino al viso di lei
“Io… tu non puoi impedirmelo!” disse lei incredula 
“Invece si! Non ho finito! Non sono incazzato per la lettera di Yoongi, sappiamo tutti che l’hai fatto per tenerlo distante, sappiamo che ti sei vista con Hoseok!” urlò lui
“Allora perché sei incazzato?” chiese lei non capendo e cercando di farli mollare la presa scuotendo il braccio e non riuscendoci.
“Come ti sei permessa di andare da Jiwoo a minacciarla!” urlò arrivando al nocciolo della questione, il problema era che aveva minacciato la sua donna, intromettendosi nei suoi affari. Non si sarebbe mai aspettato da parte di Isabel un tradimento del genere, un modo di agire così subdolo.
“Cosa?” chiese lei stranita spalancando la bocca, “Che cosa ho fatto io?” chiese lei di nuovo non capendo di cosa lui stesse parlando, con la faccia che mostrava puro stupore
“L’hai minacciata!” urlò senza minimante soffermandosi sul fatto che lei fosse basita e lo stesse anche dimostrando con le espressioni del viso
“Non l’ho minacciata, le ho ricordato che non doveva divulgare informazioni su di me e sui miei incontri con Pd-nim, solo questo” disse in modo scettico, sbattendo un paio di volte gli occhi non capendo di cosa realmente stesse parlando Namjoon
“Giusto perché nessuno deve sapere qualcosa su di te, sei tanto importante che la gente deve mentire per te e sotto minaccia!” urlò lui attaccandola usando un tono sarcastico e rafforzando la presa sul suo polso quasi a farle male.
“Mentire sotto minaccia? Ma di cosa stai parlando, io non ho minacciato nessuno” boccheggiò lei
“Non mentire Isabel lo so! Hai detto a Jisoo che se non mi lasciava l’avresti rovinata! Come ti sei permessa a minacciarla! Come ti permetti a intrometterti nella mia vita amorosa! Sei un’ipocrita! Tu puoi fare qualunque cosa e io non posso neanche indagare su di te che ti precipiti nel mio ufficio e minacci la gente senza alcun diritto! Sei cambiata Isabel e in peggio!” urlò lui tenendola sempre più stretta quasi a farle male, Isabel boccheggio confusa, senza sapere cosa dire a corta di parole, era la prima volta che vedeva Namjoon furioso in quella maniera, lui che era sempre gentile e pacato, lui che cercava di essere sempre neutrale e calmare tutti.
“Io…. non l’ho minacciata… io non l’ho fatto” disse lei sconvolta  tremante incominciando a fare no con la testa.
“Lei me l’ha detto!” urlò lui avvicinando di più il suo viso a quello della ragazza che incominciava ad avere il panico
“Non l’ho fatto! Nam non l’ho fatto!” urlò isterica anche lei di conseguenza in panico, con un tono supplice che lo implorava di crederle 
“Come potrei crederti? Come potrei quando sono anni che ci racconti bugie e ci tratti in modo freddo e distaccato! Io non mi fido di te Isabel! Tu menti! E sei diventata anche un’ottima bugiarda!” urlò lui
“Io….” cercò di dire lei ma le parole le morirono in bocca, lui aveva ragione non poteva fidarsi di lei, no dopo tutto il dolore che aveva causato, sentiva gli occhi pizzicarle e sapeva che a breve sarebbe scoppiata a piangere.
“Cazzo! Sei diventata una vera e propria stronza” disse lui lasciandole il braccio e guardandola con odio, lei sotto lo sguardo di lui, si sentì morire dentro, non aveva mai visto nessuno dei ragazzi guardarla in quella maniera, scivolo sul divano abbassando lo sguardo, distrutta da quello che lui le aveva appena detto.
“Ora non fingere di stare male! Sei tu nel torto non io… tu hai minacciato la mia ragazza!”
“Io… non l’ho fatto… non avrei mai potuto” disse con voce bassa quasi in un sussulto
“Non ti credo!” disse lui, lei alzò la testa per guardarlo negli occhi
“Ti ho detto di no, non avrei potuto, so cosa si prova a subire una minaccia del genere, non avrei mai fatto, non ti avrei fatto questo! Non ti avrei fatto provare il dolore che ho provato, che provo io ogni giorno!!” disse con tono supplice incominciando a piangere a singhiozzo.
Lui rimase immobile a guardarla mentre piangeva con lo sguardo di nuovo basso.  E le parole di lei che risuonavano nella sua testa, sprofondo sulla sedia confuso mentre non riusciva a staccare gli occhi dalla ragazza in lacrime che si nascondeva dal suo sguardo, e sentiva la rabbia scemare alla velocità della luce.
“Sai cosa si prova?” chiese lui tentennando con il respiro affannato e gli occhi spalancati per lo stupore.
“Le ho detto che… se ti avrebbe fatto…. del male.. l’avrei saputo” disse singhiozzando “Solo questo… non ho detto di lasciarti!” disse lei passandosi la manica della maglia sulle guance e gli occhi provando a smettere di piangere “Devi credermi!” disse con la voce straziante e colma di dolore.
“Lei mi ha detto che l’avevi minacciata” disse lui con voce fievole mentre la guardava confuso, anche Jiwoo aveva pianto prima davanti a lui, ma il pianto di Isabel il suo tono di voce erano tremila volte più strazianti. Sembrava sofferente e lui non sapeva a chi credere.
Isabel continuò a far no con la testa cercando di asciugare le lacrime e di bloccare quel pianto che l’aveva invasa e cui non riusciva a dare una fine, sentirsi accusata di un atto del genere l’aveva distrutta internamente. Non avrebbe mai potuto commettere una cosa del genere, lei che subiva quella minaccia da anni. Non sarebbe mai stata causa di una rottura, le bastava essere causa della sua rottura con Yoongi.

Namjoon si alzò dalla sua sedia lentamente e tentennando provando ad avvicinarsi a lei che alzò lo sguardo su di lui, gli occhi arrossati colmi di lacrime che comunicavano solo una supplica e di crederle. Si sedette vicino a lei la guardò un po’ a disagio inclinando leggermente la testa mentre si mordeva a disagio e nervoso l’interno della bocca. Lei incominciò a scuotere la testa facendo di no, come a ribadire che non avesse mai fatto una cosa del genere, aprì la bocca leggermente come a voler parlare ma la richiuse subito dopo accorta di parole.
Gli occhi di Namjoon incominciarono a inumidirsi, sentendosi in colpa per averla accusata, lei era Isabel, la noona di tutti non gli avrebbe mai fatto del male.
Si avvicino a lei e l’abbracciò stringendola forte contro il suo petto, tremendamente in colpa per averla accusata, bastava guardarla, lei non aveva fatto nulla di cui l’aveva accusata Jisoo.
“Devi credermi Nam” disse a tratti lei tremando contro il suo petto continuando a singhiozzare
“Sei ancora la mia noona?” chiese lui allontanandola per prenderle il viso tra le mani e guardarla negli occhi, lei annuì.
“Sembri sincera…. Ma Jiwoo mi ha detto quelle cose ed è tutto così confuso, non capisco perché l’abbia fatto forse si sarà confusa? Io le ho detto che non aveva capito probabilmente, ma… ” provò a dire lui guardandola cercando di risposte
“Le ho detto che non doveva farti del male” disse lei tremante “Mi dispiace, è stato più forte di me, io non ci ho pensato…” disse lei cercando di non singhiozzare e continuando a guardarlo negli occhi.
“Io... sono così confuso… lei ha urlato e pianto tanto, sembrava tutto così vero. Ma tu anche sembri vera, mi ha detto che avevi minacciato di dire tutto al marito, di rovinarla e che avresti convinto Pd-nim a licenziarla perché dannosa per me!” disse lui cercando di avere delle risposte
“No!” esclamò lei scuotendo la testa “No, io non ho detto niente del genere, puoi chiedere a Pd-nim lui era presente” disse lei boccheggiando
“Pd-nim era presente? Lui può dirmi la verità?” chiese lui stupito
“Si! Possiamo andare anche ora!” disse lei agguerrita di nuovo alzandosi in piedi, mentre si passava con decisone la manica della felpa sulle guance per asciugare le ultime lacrime, l’avrebbe portato da pd-nim e avrebbe fatto capire a Namjoon che non aveva minacciato nessuno, che lei era ancora la persona che avessero conosciuto.
“No, noona non c’è ne bisogno” disse chinando la testa e prendendosela tra le mani
“Quindi mi credi? Credi che io non l’abbia minacciata?” chiese Isabel guardandolo supplice, aveva provato diverse volte a farsi vedere come la stronza di turno, ma non riusciva più a farlo non riusciva a farlo con i ragazzi, così come era successo mesi addietro con Hoseok si ritrovava a non voler essere stronza o a fingere, si ritrovava a essere del tutto sincera.
“Io… si scusami se ho dubitato di te, ma lei ha pianto e urlato di volermi lasciare e mi sono convinto che fossi tu la cattiva della situazione.” Disse lui tentennando “Lei mi ha mentito” disse in un soffio, e sapeva che era vero, che si era fatto solo convincere del contrario.
“Mi dispiace…” disse lei sedendosi sul divano e dandoli qualche pacca sulla spalla senza sapere bene cosa dire
“Forse non è quella che credevo” disse tristemente, sentendosi il cuore spezzato e non capendo perché Jiwoo si fosse comportata in quella maniera.
“Forse dovresti parlare con lei, e chiarire dirle che sai la verità e chiederle perché si sia comportata così” disse lei incerta, quella segretaria non le piaceva proprio ma forse poteva sbagliarsi anche lei accecata dalla gelosia e dal voler proteggere a tutti i costi i ragazzi.
“Forse… dovrei” disse alzando il capo e guardandola poco convinto per poi abbozzare un sorriso, lei era lì sul suo divano e stava cercando di aiutarlo.
“Perché sorridi ora? Non stai male per lei?” chiese lei confusa ancora con gli occhi leggermente lucidi e le guance arrossate
“Perché sei tu, sei qui, perché ti importa ancora di noi e questa è la conferma” sorrise lui annuendo con il capo e una lacrima gli scivolo furtiva mentre la guardava e sorrideva.
“Io… certo che ci tengo a voi! Ma non puoi dire niente a Yoongi, devi promettermelo” disse lei con slancio presa dal momento e dalle emozioni.
“Ti ha riconosciuta oggi, ma non ha fatto in tempo a seguirti, è rimasto poi fuori al portone a cercarti ma tu sei stata più veloce della luce” disse lui
“Continuo a sbagliare, Namjoon continuò a tornare da lui o ad avvicinarmi, so che non dovrei, sono consapevole che incontrare voi non dovrebbe accadere. Per quanto io abbia potuto far di tutto per farmi credere una stronza, solo per tenervi lontani, sono certa che voi non ci abbiate mai creduto. E sono stanca di nascondere quello che provo per lui e per tutti voi” disse lei
“Noona, lo sappiamo e lui ha capito… forse… dice che vuole solo sapere come stai, niente di più”
“Sappiamo entrambi che non è vero, se mi dovesse incontrare e sapere la verità del perché l’ho lasciato potrebbe fare qualcosa di avventato, lui sta meglio senza di me, non voglio che corra dei rischi” disse triste continuando a guardare il leader.
“Noona lo sappiamo che è colpa di tuo padre, ci siamo arrivati ormai” disse lui annuendo
“Avete formulato solo delle ipotesi, e tali devono rimanere. Forse è meglio se io vada” disse rendendosi conto sempre di più del danno che stava facendo stando lì ed essendo se stessa, la Isabel del passato.
“Noona no! Ho delle domande, hai detto che eri venuta qui per rispondere alle mie domande! Sei venuta per questo no? ” disse lui bloccandola per le spalle prima che si alzasse e lei rimase ferma a guardarlo sospirando, aveva sbagliato, stava sbagliando e ora non poteva fuggire ma solo finire quella conversazione con Namjoon e sperare che Yoongi non l’avesse mai saputo, e che non avrebbe fatto niente di avventato.
“Noona perché sei qui?” chiese Namjoon “La vera ragione, no una bugia per proteggermi” continuò a chiedere lui supplice
“Pensavo tu fossi preoccupato, Pd-nim mi ha detto che indagavi tramite la segretaria e non volevo che avessi ricevuto strane informazioni, volevo dirti che andava tutto bene di non preoccuparti….” Disse lei incerta
“Solo questo?” chiese lui guardandola di sottecchi sapendo che ci fosse altro
“Mmmh, io… ora non ti arrabbiare con me, ma penso che tu meriti di meglio di una donna sposata, prima o poi ti farà soffrire… io ero preoccupata! Ma ti giuro non le ho detto che doveva lasciarti! Io volevo parlarne con te…” disse lei tentennando, aveva passato tutta la giornata a rimuginare su quell’informazione e alla fine senza pensarci poi molto, senza prevedere le conseguenze, si era ritrovata a varcare per la seconda volta in quella giornata le porte della Big hit e dirigersi verso lo studio di Namjoon.
“Io… non ho detto a nessuno di lei, so che non mi capirebbero, Jin hyung soprattutto… io inizialmente provavo attrazione nei suoi confronti e ho deciso di indagare su di te, tramite lei… e poi mi ci sono trovato insieme. A me piace, e lo so che non è moralmente giusto! Ora so anche che mi ha mentito su di te e sapevo anche che fosse andata anche a letto con Pd-nim!” esclamò lui
“Allora è interessata agli uomini di successo!” disse lei facendosi prendere dal discorso.
“Aigoo, noona! Io non sono un uomo di successo! Sono un ragazzino per lei, io non ho niente di tanto speciale” disse in imbarazzo il ragazzo
“Namjoon, ho visto i vostri video ultimamente… non sembrate più i ragazzini di prima, e state diventando sempre più famosi, la vostra strada sembra in salita, lei potrebbe guadagnarci…non pensi di essere speciale? Sei un leader di un band e badi a tutti loro, produci, rappi e sei una delle persone più intelligenti che io conosca. C’è solo da guadagnarci a stare con te. Sei anche una bella persona, molto buona e vera. Ma ho paura che lei se ne possa approfittare” disse lei con tono apprensivo
“Noona… a me piace, prima mi hai detto di parlarne con lei” disse lui confuso
“Capisco, dovresti parlare con lei, rimango della stessa idea ma penso che dovresti parlane con i ragazzi, metterli al coerente, parla con qualcuno confidati però. Non ti direi mai di lasciarla, ma apri gli occhi Namjoon e cerca di stare attento, ha molta più esperienza di te ed è più grande” disse lei annuendo con la testa accarezzandoli dolcemente una mano.
“Sai noona, sono molto convinto che se fossi rimasta nelle nostre vite, ti avrei raccontato subito di lei” disse lui “Mi mancano i tuoi consigli” disse prendendole la mano in modo affettivo e lei strinse la presa.
“A me manca far parte della vostra vita” disse lei sorridendo e accarezzandoli la guancia con dolcezza con l’altra mano.
“Noona posso farti altre domande? Poche giuro, ma ho dei dubbi, e poi l’hai detto eri qui per questo” tornò sull’argomento lui doveva fare le altre domande prima che lei fuggisse via, in un momento di panico.
“Ehm… hai ragione, allora chiedi proverò a essere onesta e a rispondere a ciò che posso” disse abbozzando a un sorriso mentre si scompigliava i capelli leggermente nervosa dalle possibili domande.
“Perché eri qui oggi?” chiese lui sperando in una risposta sincera
“Dovevo parlare con Hitman… aveva bisogno di un consiglio” disse lei in modo tranquillo
“Sei un’investitrice?” chiese lui “Hai mandato tu i fiori e il biglietto?” chiese di nuovo cercando una risposta
“Io…. si ho mandato i fiori e il biglietto, Pd-nim mi ha detto che Tae sembrasse avere dei dubbi,  ma non ho investito nulla” disse lei dicendo una mezza verità non poteva dire a nessuno di quel investimento ma poteva dire dei fiori e del biglietto “Io…ogni tanto contatto Pd-nim per sapere se state bene” disse a disagio lei prendendo la collana fra le dita col far nervoso.
“Capisco… è quello che stavo cercando di fare io… sapere se stessi bene, Jiwoo mi ha detto che ti aveva vista consegnare la lettera ed…” gli morirono le parole guardandola lì di fronte a lui con gli occhi ancora lucidi, lo sguardo incollato su di lui e la mano che stringeva forte, quella collana che sapeva fosse il regalo di Yoongi durante il loro diploma, lui c’era stato in quel giorno mentre lei gli chiedeva di aiutarlo e saltellava felice per la collana, era stato il primo giorno che l’aveva vista.
“L’hai detto a lui?” chiese lei tremante, impaurita che lui avesse potuto fare qualche pazzia.
“No, non sa che indago, non sa nessuno di questo e di me e Jiwoo” disse abbassando leggermente il capo sentendosi in colpa per quel segreto che teneva nascosto ai ragazzi.
“Non lo dire… ti prego non dirgli in che stato fossi” disse lei impaurita di nuovo con le lacrime che tornavano, mentre prendeva le mani di Namjoon tra le sue supplice
“Io… non dirò nulla te lo prometto, ma che cosa ti era successo? È stato tuo padre? Noona sei sicura che non rischi la vita?” chiese Namjoon con voce veloce non dandole neanche tempo di rispondere, incominciando a sentirsi in ansia, comprendendo a pieno di come Jungkook si sentisse ogni volta che si nominasse Isabel, il ragazzino era convintissimo di ciò che lui aveva appena chiesto alla ragazza.
“Namjoonie… io non posso dirtelo, tienilo lontano da me. Io… non sarei dovuta venire. Cado sempre negli stessi sbagli…mi dispiace!” disse lei scuotendo la testa, sentire nominare suo padre le faceva venire tremendi pensieri in mente, provò ad alzarsi ma lui la tenne ferma di nuovo.
“Ti prego smettila di scappare” chiese lui supplice
“Io non posso farlo, hai altre domande? Perché penso di dover andare” disse lei
“No, noona mi bastano le risposte che mi hai dato, e non voglio metterti a disagio, mi dispiace che tu stia affrontando delle situazioni difficili e odio il fatto che noi non possiamo fare niente per aiutarti. Io forse ho chiesto troppo, e proverò a non dire niente a Yoongi anche se sarà difficile, lui vuole delle risposte, dopo che ti ha visto oggi le cercherà” disse Namjoon conoscendo fin troppo bene il ragazzo e di cosa fosse capace quando si intestardiva.  
“Lui deve credere che io sia stronza, è meglio così”
“Noona non lo crede più” disse lui “E non si convincerà del contrario” sorridendo gentile.
“Allora deve andare avanti, puoi dire che hai scoperto che sto bene tramite Jisoo, e poi convincerlo ad andare avanti con la relazione che ha ora” disse lei
“Sai che è fidanzato?” chiese lui stupito
“Si, non so lei chi sia, non lo voglio sapere, voglio solo che lui stia bene e provi a vivere senza di me, proverò a fare anche io così e a non incontrarvi di nuovo, proverò a farlo. Perché questo nostro esserci visti per quanto sia bello, sappiamo entrambi che farà male ad entrambi perché non potrà accadere di nuovo” disse tristemente lei, sapendo che sarebbe stata male in seguito appena avrebbe varcato quella porta e gli avrebbe di nuovo dovuto dire addio. 
“Dipende, da come decidiamo di pensarla, se decidiamo che è un momento felice e lo guardiamo come tale, non farà male. Puoi far finta che è stato un momento nostro ed è finito qui. Ma un momento felice” sorrise lui
“Si non è male come pensiero” sorrise lei per poi guardare il telefono di Namjoon che si accedeva sulla scrivania
“Il tuo telefono si illumina da parecchio” disse indicandolo
“Ah…. Sarà Jiwoo, non ho voglia di parlare con lei ora, ho bisogno di pensare”
“Io dovrei andare invece” disse lei sorridendo gentile
“Noona, cercherò di parlare con gli altri e troverò una soluzione a tutto e sarò prudente per quanto riguarda la situazione con Jiwoo” disse annuendo
“Puoi evitare di dire a Yoongi di me?” chiese lei supplice
“Proverò a non dirlo a nessuno, non ho detto neanche del mio indagare” disse lui con un’alzata di spalle un po’ a disagio “Mi dispiace di averti fatto piangere”
“Ah… non è niente, mi sembrava logico che fossi incazzato, lo sarei stata anche io per quello che ti ha raccontato la segretaria” annuì lei capendo la situazione alzandosi dal divano e prendendo il Parka incominciando a indossarlo.
“è meglio che io vada si è fatto tardi” disse sorridendo prendendo la borsa
“Ti accompagno al parcheggio va bene? Così parliamo un po’” disse sorridente Namjoon e Isabel abbozzo un sorriso annuendo con la testa, lui prese il suo cappotto sull’appendiabiti vicino alla porta.
“Hai bisogno di altri consigli?” chiese lei sorridendo
“Ti dispiace se te li chiedo?” chiese lui con le mani giunte sorridendo
“No, alcun problema” ridacchiò lei felice che lui si volesse confidare come ai vecchi tempi.  
“Noona, io devo fare una cosa prima di uscire fuori da qui” disse facendosi serio
“Cosa?” chiese lei confusa e lui l’abbracciò.
“Creare un momento felice con te” sussurrò all’orecchio della ragazza mentre la teneva stretta “e dirti anche che ti voglio bene, ti vorremo sempre tutti bene” disse un po’ in imbarazzo, non era mai stato una persona affettiva ma con lei venivano spontanei quei tipi di atteggiamenti.
Isabel si lasciò abbracciare, sentendo il calore di tutto quell’abbraccio e sentendosi come quella di un tempo.
Si staccarono da quel lungo abbraccio sorridenti e Namjoon aprì la porta subito dopo per poterla accompagnare al parcheggio.
Lei si voltò per uscire dalla porta e si paralizzò sul posto e così fece anche Namjoon, c’era una persona davanti a loro e li stava guardando in modo confuso.
 
Angolo dell’autrice:
Questo capitolo è infinito!
Sono tre settimane che sbatto e dico parolacce, maledetta a me che ho inserito questo incontro!
Ho avuto difficoltà assurde con questi e due!
Continuo a non sentirmi soddisfatta! Aigooooooooo!
Isabel è un po’ strana ha tipo ottocento personalità, lei normalmente è istintiva ma poi le vengo le turbe mentali, quindi è altalenante con Namjoon.
Quindi va a sbalzi dall’essere fredda, a essere la isabel di prima, a quella che scappa. Non sa bene come comportarsi quindi esce strana.
Namjoon era incazzato ma poi si calma subito e decide di credere a lei!
Per quanto riguarda il gruppo inziale bhe sono pazzi tutti!
A domenica prossima!
   
 
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