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Autore: Kuro Iri    14/02/2022    0 recensioni
Sono passati molti anni dalla vittoria di Yokio contro i mostruosi òkolok, ma la terra che la Custode ha così faticosamente protetto è in pericolo, e ha bisogno di un nuovo protettore. chi verrà scelto dalla Custode? Un nuovo Guardiano o una nuova Custode?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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“Eccoli! Sono tornati!”
Gli abitanti di Carstal ed Eyos corsero incontro ai concittadini di ritorno dalla battaglia. Gli Anziani e il Saggio si fecero largo tra la folla.
“Allora?”
“È finita”
Tutti esultarono. Poi, iniziarono subito i preparativi della festa. La Custode e i suoi compagni si ritirarono nella capanna dell’elfo.
“Cosa volevi dirci?”
“Non è ancora finita”
Gelarono. Iriel cadde seduto. I loro sguardi erano smarrivi e spaventati.
“Che cosa vorresti dire?”
Eìra aveva il capo chino, le mani strette tra lroo talmente forte da far sbiancare le nocche.
“Mentre combattevamo, gli ho trafitto la gola con Teeko e Rao. Credevo di aver vinto, però…”
Iniziò a tremare.
“Ho sentito quella voce. La voce della disperazione, della morte, del dolore. Ha offerto la sua forza la Veshgres. Il suo potere è aumentato. Ho evocato i miei predecessori, e ha tenuto testa a tutti noi insieme”
Sollevò il volto. Era pallido, e sulla tempia scendeva lentamente una goccia di sudore freddo. I suoi occhi erano cupi e freddi, ma determinati.
“Il vero nemico è quella voce. Quello, sarà l’avversario del mio successore. Io non sono pronta per affrontarlo”
Rimasero in silenzio, poi la Custode sorrise.
“Dovevo dirvelo, ma non dovete preoccuparvi: non ci saranno altre battaglie sul nostro cammino”
Uscirono. Lito si fermò dopo pochi passi, il volto triste e girato verso qualcosa. Eìra lo spinse.
“Va da lei. Ha bisogno di te”
Il sos-ahe la ringraziò con lo sguardo. La ragazza ricambiò sorridendo. Mentre si allontanavano, Lito abbracciò stretta Arien. Poi, i due si baciarono. Qualcuno tirò la mano della Custode. Era una bambina.
“Signora, posso aiutarti a prepararti?”
“per cosa?”
“Stasera c’è la festa”
Eìra sorrise.
“Si, grazie”
 
Scese la sera. Èìra raggiunse la radura nella quale si svolgeva la festa assieme alla bambina. Si frmò al limitare, ancora nell’ombra. Qualcuno le mise una mano sulla spalla. Sah. Dietro di lui, c’erano Mika, Iriel e Lito.
“Andiamo”
Tutte le teste si voltarono.
Iriel aveva il volto circondato dall’immagine evanescente della sua forma di lupo. Sulle braccia e sul petto erano rimaste delle grinzose cicatrici nere. Sulle spalle era drappeggiato da un mantello azzurro, sorretto da una spilla a forma di testa di lupo. I pantaloni erano bianchi e larghi, stretti in vita da una fascia cerulea. Lito aveva modificato la veste tradizionale della sua gente, aprendola ulteriormente sul davanti, per mostrare lo smeraldo e il marchio sul petto. Le braccia di luce lasciavano dietro di loro delle scintille. Incrociò lo sguardo di Arien, e i due si sorrisero. Sah era letteralmente avvolto dalle fiamme, ma le teneva a bada, in modo da non ferire nessuno.
Camminava al fianco di Eìra, con lo sguardo pieno di gioia. Mika aveva deciso di non abbandonare la sua amata felpa, alla quale aveva però rimosso le maniche. Il suo aspetto era quello di un mezzo drago. Eìra aveva le ali richiuse sulla schiena, e il petto coperto dalla solita fascia. Si era presentata nel suo vero aspetto. Appena li videro, i presenti scoppiarono in un crosciante applauso e in alte grida di gioia.  In molti si avvicinarono per stringere loro la mano, o anche solo per salutarli. Qualcuno si fece largo a spintoni.
“Iriel! Iriel!”
Il ragazzo si illuminò, e corse ad abbracciare la ragazza che lo aveva chiamato.
“Mentre non c’eravate, è avvenuta la Cerimonia del Nome”
“No! Speravo di assistere! Ci tenevo!”
“Mi hanno dato un nome”
Gli occhi di Iriel luccicarono.
“Quale?”
“Katiana”
“Suona bene!”
Eìra allungo il collo verso i due.
“Significa ‘amore di stelle’”
I due avvamparono, poi si unirono ala sua risata. Vedendo l’avvicinarsi di Mika, suggerì loro di allontanarsi.
“Ehi, sorellina, che conquiste quei due, eh?”
Lo prese per un orecchio e lo trascinò lontano, sorda alle sue proteste.
 
La festa finì. I cinque amici si trovarono sulla rupe della Stele. Osservarono a lungo e in silenzio il mondo per il quale avevano lottato. Poi, tutti insieme, iniziarono a cantare.
Nella notte come sangue,
                 nelle fiamme voraci,
            …
Quattro voci si spensero, ed Eìra cantò da sola l’ultima strofa della sua storia.
            Luce di luna
                 La battaglia illuminò.
            L’unione del mondo
                 Contro l’oscurità.
            Tre dei quattro
                 A proteggere la luce,
            quattro dei cinque
                 a lottare.
            E lei,
                 lei a vincere.
            Chiamò coloro le cui
                 Orme segue.
            Insieme, le forti
                 luci vinsero.
            Sorse il sole,
                 sorse una nuova Era.
            I cinque si misero alla sua guida,
                 fuori dal regno dei ladri.
            Il Figlio del Fuoco,
                 di nascita e Dono,
            l’Erede,
                 Erede dell’Acqua,
            Erede del Lupo,
                 Figlio della terra,
            scelto dal padre.
                Limpido e coraggioso,
pronto a tutto è un fratello.
     La Custode,
Speranza che porta Vittoria.
Il canto si spense pian piano nella foresta, poi Eìra si rivolse agli amici.
“Torniamo a casa”
L’ombra li avvolse e i ragazzi sparirono.
 
Le urla furiose scuotevano le gallerie e la sala. Un globo galleggiante e pulsante di tenebra vorticava l centro di quest’ultima. Era da lì che provenivano le urla.
“Come?! Come ha fatto a vincere?! Era sola, e gli ho anche prestato i miei poteri! Come! Come ha fatto! Quale sporco trucco ha utilizzato!!”
“Nessun trucco”
Ogni movimento del cuore si bloccò. Solo l’aria si muoveva. Poi, ci fu un’esplosione. l’ira di poco prima impallidiva in confronto a quella attuale.
“Tu! Come osi mostrarti a me! Come osi interferire! Sei stato tu, vero? Vattene da qui, e non osare mostrarti una seconda volta!”
“Che maleducato! Sono solo venuto a vedere come stavi”
“Menzogne!”
“Non sto mentendo. Perché doveri?”
“Come hai fatto a venire qui? Questo luogo ti è precluso!”
“Hai ragione, non posso venire qui personalmente, ma ho ricevuto un aiuto”
“Chi? Chi è il traditore? Dimmelo, e lo distruggerò!”
“Non c’è alcun traditore”
“Allora chi-“
“Aria. Ho preso in prestito la sua essenza”
Ci fu un attimo di silenzio. Poi la voce della tenebra scoppiò in una risata isterica.
“Non è importante. Dopotutto, la tua cara Custode mi ha solo fatto un piacere, uccidendo tutti quei luridi leccapiedi: ora, tutte le forze che hanno raccolto sono mie. Manca poco, e potrò regnare!”
“Non te lo permetterò”
“Cosa?”
“Se questo è il tuo obbiettivo, sappi allora che non avrai un lungo dominio. Sonoio a decidere quale delle forze del nostro mondo debba servire il Guardiano o la Custode. Quando allungherai i tuoi artigli, agirò di conseguenza”
“Sparisci dal mio regno!”
La voce rimase sola.
“Aspetta e vedrai, Luce. Non riuscirai a mettermi i bastoni fra le ruote ancora a lungo!”
 
   
 
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