Ha conosciuto la
delusione, Ciel Phantomhive.
Al punto da considerare, come avvilente probabilità, l’idea che persino
quanto vi era di predestinato, sin dall’inizio, potesse
andare storto.
Non è mai stato artefice che di una cosa, il re
della scacchiera
:
quel patto
con
cui ha stabilito di
m
a n t e n e r e i l c o n t r o l l o
sulla
propria morte, pur
disposto
ad affidarsi a qualcuno
anche
in quel caso.
Non
riesce neppure a crepare da solo.
Però
va bene così.
E
non
perché,
quando
era a un passo dall’abisso,
il
guanto bianco lo ha ritrovato,
attento
a trarre il suo premio.
Ma
perché
il lato peggiore è stato
temere,
per quei lunghi istanti
sulla
nave, che
i n e v i t a b i l m e n t e
sarebbe
morto
nel
modo sbagliato.
Senza profitto per nessuno.
Profitto
e
paura
sono state le caselle
della
scacchiera
fino
alla fine.
E
Ciel può
dirsi soddisfatto,
adesso,
della
piena coerenza del suo epitaffio.
Entro
i bordi legnosi di quel dolore che lo accompagna da anni,
il
profitto del demone
e
la
paura
dell’uomo
si
alternano,
nero e bianca,
a
comporre il terreno di una partita che attende
solo
i suoi giocatori.
Elizabeth ha poi imparato le regole degli scacchi?
Non… se ne
ricorda più.
Ora vorrebbe aver
cercato con
più
attenzione
quel
ricordo,
nelle
acque della sua vita.
È in fondo l’unico
rimpianto che gli resta,
e
non dura a lungo comunque.
Gli
occhi si riempiono di rosso,
quel
colore impossibile con cui
S
e b a s t i a n
lo
conduce al punto dove non avrà più
bisogno di
un briciolo
di memoria cui aggrapparsi.
Non
un
briciolo di
. . .
. . .
E i puntini finali indicano
che questo schizzetto di rosso termina qui, con la morte del nostro Conte.
Che dire. Reduce più che
fresca dalla visione dell’ultima puntata, ho dovuto assecondare quel morbo
sciocco da flash death-fic e portare in risalto
l’aspetto a mio dire più affascinante e rilevante del finale di serie.
Ciel Phantomhive
non ha mai fatto niente completamente da solo, tranne impegnarsi l’anima.
Persino nella morte è accompagnato, ma così facendo porta a buon esito
l’accordo da lui stesso volontariamente stipulato.
Vale a dire: Ciel Phantomhive ha compiuto da
solo un’unica azione, e quella ha avuto il suo degno compimento.
Il re vince
anche quando non ha più terreno.
Un grazie dal
profondo del cuore a chiunque vorrà passare di qui e,
se possibile, lasciare le sue opinioni. ^o^