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Autore: Pandora13    15/02/2022    3 recensioni
Yamaguchi trova prima se stesso e poi la sua anima gemella.
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi, Yachi Hitoka, Yuuji Terushima
Note: Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdA: per questa OS -che vi ricordo far parte della mia raccolta di song-fic multi-ship, multi-fandom- ho bisogno di parlare di un paio di cose, chiedo scusa per la lunghezza di questa nota, ma mi e' stato fatto notare che si tratta di qualcosa di necessario.
La prima riguarda il personaggio di Yamaguchi: la song-fic si basa su un mio headcanon, che ho scoperto essere molto comune -seppure affrontato nei modi più disparati- secondo cui Yams nasconde un'animo Punk.
La seconda è una piccola intro inerente all'universo in cui è ambientata: si tratta di una SoulmateAU ambientata in un universo identico a quello dell'anime, ma in cui esistono le anime gemelle. La scoperta dell'anima gemella avviene tramite un tatuaggio che compare sul braccio sinistro e che indica il nome del compagno predestinato. Il tatuaggio appare nel giorno del proprio 18esimo compleanno.
Ora il fatto "critico" è che Yamaguchi non ha idea di tutto questo.
La mia idea è che spesso si suppone che l'ignoranza su un argomento dipenda dalla sua rarità, quando in realtà spesso è il contrario.
In questo universo, l'esistenza delle anime gemelle non un qualcosa di talmente radicato da darlo per scontato, i ragazzi tra loro magari ne parlano, ma generalmente sono i genitori a spiegarlo ai figli e niente più. In casa Yamaguchi l'argomento è tabù a causa del passato della madre, quindi lui non ne sa niente e quando gli capita di sentir qualcuno parlarne pensa che parlino di anime gemelle nel senso metaforico, romantico in cui ne parliamo nel nostro universo e niente più, questo è il motivo per cui cade dalle nuvole all'improvviso.
Forse a qualcuno potrà sembrare improbabile, ma a me piaceva molto questa idea.
La canzone su cui si basa la storia è "Smile" di Avrille Lavigne:

Buona lettura e buon San Valentino a tutt!
 


 

 

 

You know that I'm a crazy bitch
I do what I want when I feel like it
All I wanna do is lose control
Oh, oh
But you don't really give a shit
You go with it, go with it, go with it
'Cause you're fucking crazy rock-n-roll

 

La musica gli pulsava in testa e nelle vene, mentre si lasciava andare nel rifugio della propria camera: quello era l'unico momento in cui si permetteva di lasciarsi andare e sentirsi semplicemente vivo.
Non che fuori fingesse, anche quella persona timida, pacata e insicura era parte del suo essere. Semplicemente non aveva ancora imparato a conciliare questi due lati di se' in un qualcosa di unico che potesse definire se stesso.
Per quanto sentisse tutti quei tratti come parte del suo io, continuavano a rimanere ben distinti e uscire allo scoperto in momenti differenti, questo anche perché non era ancora sicuro di voler mostrare questo suo lato "selvaggio" ad altri, lo vedeva come qualcosa di solo suo, un momento privato per sfogare tutta la negatività e la tensione.
Era strano pensare che ci fosse una parte di lui che nessuno conosceva, qualcosa di cui neanche Tsukki sapeva niente: quella parte che voleva solo perdere il controllo e fare ciò che voleva, senza dover rendere conto a niente e nessuno.
Senza dover rendere conto prima di tutto a se stesso e alle proprie insicurezze.

 

You said, Hey
What's your name?
It took one look
And now we're not the same
Yeah, you said, Hey
And since that day
You stole my heart
And you're the one to blame (Yeah)


 

Dopo la loro prima partita da avversari, si erano scontrati in bagno.

«Ehi» aveva detto, afferrandolo per un braccio.

Nonostante si fossero già fronteggiati prima, non si erano mai guardati negli occhi e soprattutto nessuno aveva mai visto quel suo sguardo, quello che mostrava chi era nei suoi momenti di solitudine, che lasciava intravedere l'altro Tadashi, quello che fino ad allora era esistito solo nella privacy della sua stanza. Non aveva pensato Yamaguchi, per un istante aveva spento la razionalità, semplicemente convinto che l'altro volesse ancora chiedergli qualche cosa per importunare Kiyoko-san, si era girato a fronteggiarlo.
Il ragazzo di fronte a lui si era bloccato, il mondo si era bloccato, si erano guardati negli occhi e il mondo non era più lo stesso.

«Qual'è  il tuo nome?»

«Yamaguchi, Tadashi Yamaguchi» aveva risposto, di nuovo pervaso dal se stesso insicuro.

«Yamaguchi sei ancora in bagno? Sbrigati o ti lasciamo qui!» la voce di Tanaka-san aveva rotto la magia in quel momento.

Che cazzo era appena successo?
Aveva detto solo "Ehi" e aveva già rubato il suo cuore.

 

And that's why I smile
It's been a while
Since every day and everything has
Felt this right
And now you turn it all around
And suddenly you're all I need
The reason why I-I-I
I smi-i-ile

 

Non riusciva a smettere di sorridere da quel giorno, sapeva che era irrazionale e insensato, non si conoscevano minimamente e non si erano più parlati da allora, anche se lo aveva visto sugli spalti ad ognuna delle loro partite successive.
Dal loro incontro sembrava che ogni cosa, ogni giorno andasse per il verso giusto, non riusciva a ricordare da quanto non era così, forse non lo era mai stato.
Chiaramente Yachi e Tsukki se ne resero conto immediatamente e -da buoni migliori amici- lo stressarono per avere risposte. Beh, Yachi lo stressava, Tsukki aguzzava le orecchie sotto le cuffie, fingendo disinteresse.
Fu così che si decise.
Pensò che fosse ora di mostrare almeno a loro quel lato di sé che teneva nascosto e di raccontare loro anche di quello strano incontro e dell'effetto che gli aveva fatto.
Erano andati a casa sua a studiare, dopo di che aveva messo su una delle sue playlist preferite: era una di quelle fatte da Tsukki, una di quelle che il biondo non avrebbe mai pensato essere adatte anche a lui, una playlist punk-rock con canzoni sia giapponesi che straniere.
Mentre la musica cominciava a espandersi nella stanza, aveva iniziato a cambiarsi, muovendosi a ritmo: aveva raccolto la frangia in una mezza coda sopra la testa, poi era entrato nell'armadio a muro, uscendone con indosso degli skinny di pelle nera e una maglietta over-size a righe verdi e nere, ancora ballando era andato davanti alla specchiera e si era messo un filo di kajal, dopo di che si era lasciato andare completamente.

«Wow, possiamo farlo insieme ogni tanto? Credo farebbe bene anche a me!».

Yachi aveva un sorriso enorme, mentre gli rubava qualche abito adatto a lei dall'armadio e cominciava a saltare sul letto e stonare su ogni canzone, comprendendo perfettamente cosa provasse l'amico nel farlo.
Se Tsukki era rimasto sorpreso, beh non lo aveva mostrato in alcun modo. Si era limitato a stendersi sul letto, godendosi la musica e le loro risate, tenendo il ritmo con la testa e si era lasciato sfuggire uno dei suoi rari sorrisi, vedendoli così sereni e così liberi.
Alla fine anche loro erano crollati sul letto ridendo, stanchi ma felici e lì, sdraiati scompostamente uno sull'altro, guardando il soffitto della sua camera, Tadashi aveva raccontato loro di Terushima Yuuji.
In quel momento Yachi aveva pensato a due sole parole: "anima gemella", ma se così fosse stato, Yamaguchi lo avrebbe saputo, no?
Anche se a dire il vero lo aveva sempre sentito parlare quasi con superficialità al riguardo, come se non ne conoscesse l'esistenza, o non ci credesse, forse avrebbero dovuto parlarne prima o poi...

 

Last night I blacked out I think
What did you, what did you put in my drink?
I remember making out and then, oh, oh
I woke up with a new tattoo
Your name was on me and my name was on you
I would do it all over again

 

«Che cazzo è successo?».
Era stato al loro terzo anno, il suo compleanno cadeva in un weekend lontano dalle partite, così il neo-capitano si era lasciato convincere dai suoi migliori amici ad andare ad una festa a Tokyo.
Entrambi erano stati invitati dai rispettivi fidanzati, che non vedevano quasi mai a causa della distanza, quindi sarebbero andati con o senza di lui: del resto non avrebbe permesso loro di comportarsi diversamente. Tuttavia non volevano lasciarlo solo per il suo compleanno, in più avevano saputo che alla festa avrebbe suonato una band punk-rock emergente che sapevano avrebbero amato tutti e tre e... cade a pennello, non possiamo farci scappare questa occasione! Aveva insistito Yachi e lui si era fatto intortare come sempre da quel finto faccino innocente e dalla luce speranzosa nascosta dietro alle lenti di Kei. Sapeva quanto gli mancava Kuroo-san -non che lo avrebbe mai ammesso a voce alta comunque- ma se non li avesse accompagnati sarebbe stato il primo compleanno che non festeggiavano insieme e a quanto pareva non sarebbe stato l'unico a soffrirne.
Così era andato, si era divertito, aveva ballato, cantato e bevuto e poi... IL BUIO!
Da un certo punto della serata aveva un vuoto totale, tutto ciò che sapeva era che in quel momento era mattina, si trovava sul divano di Kuroo-san, con indosso solo la sua t-shirt, un paio di boxer e uno sconosciuto.
Suddetto sconosciuto dormiva sopra di lui, non si era svegliato apparentemente neanche con il suo gridare, ma si era mosso in maniera da mettere in mostra il polso sinistro, su cui era chiaramente tatuato il suo nome.
Guardando il proprio polso, scoprì con orrore un tatuaggio nella stessa grafia "Terushima Yuuji".

Che diavolo significava?

Fu quella mattina che una Yachi appena sveglia, gli servì insieme a caffè e spremuta d'arancia, una dettagliata spiegazione delle anime gemelle.
Fu quella mattina che Yachi capì che quel giorno in camera dell'amico aveva avuto ragione, per qualche strano motivo non sapeva niente di tutta quella storia e lei avrebbe decisamente dovuto parlargliene prima che si trovasse catapultato in quella situazione e sommerso dalle emozioni.
Yamaguchi si ritrovò di botto dentro qualcosa di più grande di lui.

«Scusami Yams, ho dato per scontato che non ti importasse, ma che tu lo sapessi, come tutti.» aveva detto la ragazza.

La capiva, a quanto pareva era una cosa talmente normale, che neanche Tsukki aveva mai pensato che lui potesse aver bisogno di spiegazioni.
Sua madre lo aveva cresciuto da sola e non aveva mai nominato niente del genere, probabilmente ciò aveva a che fare con i motivi per cui non aveva mai conosciuto suo padre. Poteva anche capirla, in parte, ma in quel modo lui fino a quel momento era stato del tutto ignorante su un qualcosa di totalmente normale e aveva semplicemente scambiato per metafore romantiche ed esagerazioni adolescenziali, tutti i discorsi al riguardo che aveva sentito dai compagni.
Ripensando al passato si rese conto che mentre non si era stupito della nascita di un rapporto così profondo tra Tsukki e Kuroo, visto come si giravano attorno sin dal loro primo incontro, la storia di Yachi lo aveva stupito. Era stato felice che l'amica fosse riuscita a mettere da parte la sua colossale cotta non corrisposta per Kiyoko-san e si fosse innamorata seriamente, ma si era anche chiesto come lei e la sua attuale ragazza si fossero re-incontrate al di fuori della scena pallavolistica liceale e fossero finite insieme e fossero già così innamorate in così poco tempo. Di tante cose non si era aspettato di scoprire che quella delle anime gemelle non era solamente una leggenda e che "Kanoka Amanai" era il nome perfettamente leggibile sotto il polsino che la manager aveva iniziato a portare dal giorno del proprio compleanno.

 

You said, Hey
What's your name?
It took one look
And now we're not the same
Yeah, you said, Hey
And since that day
You stole my heart
And you're the one to blame (Yeah)

 

«Ehi» era tutto ciò che era riuscito a dire, in preda all'imbarazzo, quando Yuuji li aveva raggiunti in cucina, ancora mezzo intontito dal sonno.

«Ciao Lentiggini!» aveva risposto sorridendo lui.

«È Yamaguchi, Tadashi Yamaguchi.» aveva ribattuto ancora, alzando lo sguardo nel suo e il mondo si era fermato di nuovo.

Quel sorriso gli aveva rubato il cuore già due anni prima, si chiese se allora il più grande avesse già il suo nome sul polso.
In ogni caso, di fronte ad un sorriso simile, non era certo lui quello da biasimare!
Ma c'era qualcuno da biasimare per un legame dettato da fato?



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The reason why I-I-I
I smi-i-ile



Era di nuovo passato così tanto tempo dall'ultima volta che tutto era sembrato andare così bene, da due anni prima, quando si erano scontrati in quel bagno e adesso di nuovo non riusciva a smettere di sorridere!
Era diverso Yamaguchi, era finalmente completamente se stesso, aveva amalgamato tutte quelle sfaccettature di sé nella persona che mostrava al mondo, ma era anche ancora una persona sensibile ed insicura e quella felicità esagerata e l'intensità dei propri sentimenti per qualcuno di praticamente sconosciuto lo terrorizzava, no, non era esatto, lo destabilizzava.
Yuuji era la sua anima gemella, bastava davvero solo questo a renderlo improvvisamente tutto ciò di cui aveva bisogno e la ragione di ogni suo sorriso?
Stavolta era stato Tsukki a rispondere alle sue domande.
Erano di nuovo loro due, Yachi e della buona musica in camera sua, dopo gli allenamenti ed evidentemente i suoi sorrisi avevano lasciato spazio al turbamento più di quanto pensasse, così lo avevano di nuovo messo sotto torchio.
Dopo il suo sfogo era calato il silenzio, si aspettava quasi che nessuno dei due rispondesse più.

«Lo so è stu-»

«Non è stupido, stai solo interpretando i fatti dalla prospettiva sbagliata. Non penso che tu ti senta così solo perché Terushima-san è la tua anima gemella, ma che lui sia la tua anima gemella perché ti fa sentire così, capisci cosa intendo?» chiese.

Nascose un rossore nascente dietro alla mano che sistemava gli occhiali, prima di continuare: «Quello che voglio dire è che Kuroo-san per esempio è irritante e un vero idiota, ma è anche intelligente, premuroso e riesce a motivarmi, mi ha sempre spinto a migliorarmi e non è essere la mia anima gemella a renderlo tutto questo.».

 

The reason why I-I-I
I smi-i-ile

You know that I'm a crazy bitch
I do what I want when I feel like it
All I wanna do is lose control
You know that I'm a crazy bitch
I do what I want when I feel like it
All I wanna do is lose control

 

Continuava a ballare in mezzo alla pista, sulle note di quella canzone che sembrava parlare di lui, anche lui, come Avril voleva solo perdere il controllo.
Due braccia lo avvolsero da dietro, fermandosi sul suo stomaco, sotto il crop-top che indossava.
Una bocca calda si posò sul suo collo in piccoli baci sempre più affamati.
Le sue braccia salirono ad agganciarsi dietro il collo del ragazzo alle sue spalle, continuando a ballare e facendo così scontrare il sedere contro il bacino dell'altro.
Il sorriso si allargò sul suo collo.

«Non ricordavo che questo genere di musica si ballasse così.» un sussurro roco, prima che la lingua calda adornata dal piercing iniziasse a giocare col suo lobo.

Tadashi si girò nell'abbraccio «Chi dovrei biasimare per questo?» chiese, prima di coinvolgerlo in un bacio profondo e seducente.


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I smi-i-ile

 

   
 
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