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Autore: _Kalika_    17/02/2022    2 recensioni
Correre. Correre. Correre.
Usopp è bravo a correre.
«Forza, Hamlet!»
Sa come controllare il fiato, sa come gestire le energie. Anche con il peso di un uomo in fin di vita sulle spalle, anche con gli zoccoli di legno che incespicano sul pavimento dissestato, anche con il fumo che gli fa bruciare gli occhi e il sudore che gli scivola sulla faccia e il sapore del sangue in bocca, sa che deve continuare a correre.
Anche se le gambe vorrebbero fermarsi e andare da tutt'altra parte, sa che deve andare avanti. Gli viene quasi da ridere. Quando mai ha desiderato tornare a combattere?
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Spoiler Manga dal cap 1031!!!
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*Fanfiction partecipante alla Chocolate Box2022, indetta dal FairyPieceForum*
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Chopper, Kinemon, Sanji, Usop
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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*Fanfiction partecipante alla Chocolate Box, indetta dal FairyPieceForum*
Citazione #2: Per un'ora d'amore non so cosa darei, per poterti sfiorare non so cosa farei. (Per un'ora d'amore, Matia Bazar)




 
Dream n' lie



Correre. Correre. Correre.
Usopp è bravo a correre.
«Forza, Hamlet!»
Sa come controllare il fiato, sa come gestire le energie. Anche con il peso di un uomo in fin di vita sulle spalle, anche con gli zoccoli di legno che incespicano sul pavimento dissestato, anche con il fumo che gli fa bruciare gli occhi e il sudore che gli scivola sulla faccia e il sapore del sangue in bocca, sa che deve continuare a correre.
Anche se le gambe vorrebbero fermarsi e andare da tutt'altra parte, sa che deve andare avanti. Gli viene quasi da ridere. Quando mai ha desiderato tornare a combattere? Mai, mai.
«Usopp dono... se vuoi andare da...» Kin tossisce, non riesce neanche a finire la frase e Usopp non ritiene degno rispondergli.
Perché se gli rispondesse, ammetterebbe tutto ciò che non può permettersi neanche di pensare.
Perché, ne è sicuro, anche questa volta si sta ingannando. Sicuramente! Ha interpretato male ciò che ha sentito, e deve smettere di pensarci e Kin deve smettere di ricordarglielo. Deve smettere adesso, adesso, perchè l'unica cosa che conta è portare Kiku e Kin'emon al sicuro. Ed eccola, l'entrata del Live Floor è quella! 
C'è un enorme buco al centro della stanza, tanta polvere, e i samurai festeggiano. Va bene, va bene. Sembra una cosa buona. Ma dov'è...
«Chopper!» Di chi è quella voce strozzata? Che fine ha fatto il tono coraggioso con cui due minuti prima urlava a quei due samurai di vivere? Dove è finita? Possibile che gliel'abbia rapita tutta quel maledetto Den Den Mushi? «Chopper!»
Smettila, smettila, smettila di pensarci!
«Chopper!»
Sicuramente sta bene!
«Chopper!!»
Sanji sta bene!
«Cho...»
«Usopp! Tutto bene?!»
Sembra apparire davanti ai suoi occhi, il musetto preoccupato e gli occhi già attenti a valutare la situazione. Kin'emon gli scivola dalle spalle, o forse è lui che è caduto in ginocchio, e Hamlet posa il corpo distrutto di Kiku a terra, lì, in un canto del Live Floor che sembra quasi isolarsi dal resto del mondo.
Gli fanno male le gambe.
Ma adesso c'è Chopper con Kiku e Kin, sono al sicuro. Il suo lavoro lì è finito e quindi, e quindi anche la stupida bugia che continuava a ripetersi si infrange in mille pezzi. «Chopper, tu... te-te li affido.» Cosa sta dicendo? Neanche sente le sue stesse parole. Fa caldo. Si passa la mano sulla fronte, è tutta bagnata. E tutta rossa. «Io..vado...»
Già ha il fiatone. Ma non ha parlato molto, no? Non ha parlato affatto. Andiamo, andiamo, alzatevi! Perchè adesso non obbedite? Non è la paura che vi blocca adesso, stupide gambe! Forse con una mano sul muro sarà più facile tirarsi in piedi.
«Usopp, dove vuoi andare? Non sei in condizioni...»
E la striscia rossa sul muro si allunga piano piano, lenta e tremula ma costante. Ecco, finalmente in piedi! Brucia, brucia tutto. Spalanca la bocca, perchè dal naso l'aria sembra non entrare più. E sgrana gli occhi, perchè il fumo è sempre più denso. I samurai del Live Floor urlano e ridono ma non c'è niente da festeggiare.
C'è tanto casino e gli gira la testa ma desso deve solo andare avanti. Un passo dopo l'altro, una chiazza sul muro, un respiro ancora. E al terzo la terra ruota tutta, e la guancia è tra la polvere, la testa fa malissimo. No, no, non può tornare a terra dopo tutta quella fatica!
Sente Chopper che si avvicina, gli sta dicendo qualcosa. Di restare a terra, probabilmente. Di restare lì, perchè dopo Kin'emon e Kiku visiterà anche lui.
Sa riconoscere i suoi limiti. Sa farlo e proprio per questo gli basta allungare la mano per capire che non riuscirà più a fare un passo.
Fa malissimo ma non è il corpo che grida. Non solo.
Vorrebbe urlare per davvero ma riesce solo a puntare lo sguardo lontano, lontano, come se potesse trapassare i muri e i soffitti e raggiungere il quartiere del piacere. Ammesso che Sanji stia ancora là dopo la chiamata che ha fatto.
La sua mano si sta gelando. Forse c'è del vento, forse semplicemente ha perso troppo sangue ma sente la mano ancora tesa farsi sempre più fredda. 
Ed è vuota.
Tossisce.
La sua mano è troppo vuota. Non era così quella volta, quando tutto il corpo tremava di spasmi involontari e ancora aleggiava la puzza di pelle bruciacchiata. Anche adesso c'è puzza di bruciato ma non a causa dei fulmini di un dio. Non, non che ne senta la mancanza! Ma anche adesso ha la mano fredda e sporca e non c'è nessuno a stringergliela.
Che poi, in realtà, Sanji nemmeno l'aveva fatto apposta.
Stava sognando, sicuramente stava sognando qualche bella fanciulla e neanche Usopp poteva dire di essere del tutto sveglio. Dopo settordici milioni di volt, nessuno si sarebbe aspettato il contrario dopotutto. Ma ricordava quella stretta di mano. Era calma e sicura e dolce come quella di una madre e Usopp aveva cominciato, forse incosciamente, a desiderarla. E sicuramente l'aveva fatto innamorare.
O, beh, forse non così sicuramente, perchè magari qualcosa c'era già e doveva solo accorgersene. Non che il grande Usopp avesse difficoltà a comprendere i suoi sentimenti, eh! Ma c'era anche il fatto che non poteva dimenticare il motivo per cui Sanji era lì bruciacchiato insieme a lui. 
In fondo, però, il punto è che non c'era mai stato tempo per riflettere su quelle cose, non con Rufy come capitano e la Rotta Maggiore sotto la chiglia.
Bastava continuare a cercare quella stretta di mano con ogni scusa, con ogni gradino inciampato e oggetto passato di mano e cinque battuto. Se c'era qualcuno che poteva farlo sembra sembrare sospetto, era lui.
Ma no, non era facile riflettere, non con Rufy come capitano e non con la Merry che si piegava ogni giorno di più al clima implacabile della Grand Line.
Era stato difficile allontanarsi dalla ciurma. Era stato difficile perchè erano i suoi migliori amici, e perchè non appena si era trovato sanguinante a terra, con il suo capitano che se ne andava, aveva capito che non avrebbe più potuto cercare la sua stretta di mano, nè avrebbe potuto vederlo ridere e cucinare e parlare dell'All Blue e di tante altre cose. Le epifanie capitavano sempre quando era in fin di vita e in quel momento aveva intuito che forse più che cercare la mano di Sanji, aveva cominciato a correre dietro a Sanji.
Era stato impossibile andarsene davvero, per tanti e tanti motivi.
E allora cosa poteva fare? E allora si era messo una maschera, e si era coperto di bende, ma dei guanti proprio non li aveva voluti mettere. Era proprio inutile cercare di negarlo perchè semplicemente non poteva mettere dei guanti, non con la possibilità di vederlo di nuovo, di sfiorarlo di nuovo e perdersi quelle sue mani di cuoco tanto delicate. Poi, sempre semplicemente, aveva capito di aver sbagliato tutto ed era tornato a casa, anche se casa proprio non era.
E gli era bastato qualche giorno o addirittura qualche ora per imparare a essere innamorato. Aveva riconosciuto - sì, forse prima non l'aveva capito - che quel fastidio che provava quando Sanji faceva il cascamorto con qualche donzella non era altro che gelosia, aveva ricordato la paura di quando si buttava a capofitto nel pericolo, le farfalle di quando sorrideva per lui o cucinava per lui o di quando, perchè sì, aveva iniziato a farlo, lo teneva per mano.
Non sapeva come e neanche ricordava quando ma Sanji aveva cominciato a ricambiare i buffetti rubati, e sedersi accanto a lui a tavola, e chiacchierare la sera e la mattina e la notte e intanto Usopp aveva scoperto che lavare i piatti era divertente e che cucinare - cucinare bene - era difficile. Ma era tutto tanto incerto e si era promesso e ripromesso che avrebbe tenuto la bocca chiusa, che non avrebbe fatto il passo più lungo della gamba, tanto più che avevano Rufy come capitano e avere Rufy come capitano significava sempre tanti imprevisti futuri.
E così avevano incontrato Foxy, che era un imprevisto in cui Rufy non c'entrava niente ma forse proprio per questo era il più imprevisto degli imprevisti.
Imprevisto era il potere del Noro Noro no Mi, che non aveva causato davvero alcun danno ma Usopp non poteva dimenticare Sanji e Zoro rallentati all'infinito che avanzavano uno verso l'altro, e le aveva viste, oh se le aveva viste!, le loro labbra avvicinarsi. Non ricordava neanche più cosa gli aveva detto quella stessa sera, sicuramente qualcosa di illogico perchè Sanji non c'entrava proprio niente, ma ricordava benissimo il suo volto incredulo e la gola che bruciava un po'. Ricordava la sfumatura di una stupidissima scenata di gelosia e di sentimenti espressi così, nudi e incompleti, tra un balbettio e l'altro perchè non aveva mai programmato di farlo.
E ricordava anche i tentativi di Sanji di trovare le sue labbra senza cecarsi un occhio, e la dolcezza di quando finalmente ci era riuscito. E all'improvviso, Long Ring Long Land gli era sembrata l'isola più romantica del mondo.
Poi era andata tutto in discesa. Oh se gli sarebbe piaciuto poterlo dire! Ma no. Non con lo stato in cui si erano ridotti a Thriller Bark, non con i due interminabili anni di separazione che gli avevano riempito la pancia e la mente di paure. E anche questa volta Rufy come capitano non c'entrava niente e forse doveva smetterla di associarlo a tutti gli imprevisti.
Anche perchè in quei due anni Rufy era cambiato. E anche lui l'aveva fatto! Quindi, a rigor di logica...
Era stato debole e inutile per tutto il loro viaggio. Si era fatto salvare innumerevoli volte, si era allontanato e aveva sfidato il suo stesso capitano. E il suo contributo, alla fine, qual era stato? Incendiare una bandiera? Sai che roba!
Per due anni aveva maturato questa consapevolezza. E si era spronato a migliorare, sì, ma intanto qualcosa gli bruciava dentro. Perchè se l'aveva capito lui, perchè Sanji non avrebbe dovuto accorgersi che forse... forse meritava di meglio?
Era un pensiero che aveva paura anche solo di formulare. Era qualcosa che aveva ignorato il più a lungo possibile, allenandosi e rinforzandosi e mentendo a sè stesso. Era qualcosa che aveva rimontato a poco a poco fino a che non lo aveva visto di nuovo a Sabaody, più alto e più forte e con i capelli dall'altra parte, rivelando un sopracciglio che aveva già avuto modo di vedere, ma comunque innegabilmente Sanji tanto quanto era innegabilmente diverso.
E lo aveva visto da lontano andare dietro ad ogni donna attorno a lui, quasi non ne avesse viste per due anni, e qualcosa si era spezzato. Poi Sanji lo aveva notato, e ancora faticava a levarsi dalla testa l'immagine di quel sorriso così radioso da far male.
Che cos'erano due anni di sofferenze in confronto al loro abbraccio? Niente, niente di niente! Perchè sì, Sanji amava le donne magari non proprio solo platonicamente, e mai avrebbe smesso di farlo, ma nessuna di loro si sarebbe sentita nelle orecchie quel "ti amo" soffiato così all'improvviso, che più che ti amo voleva dire mi manchi e che Usopp aveva faticato tanto a ricambiare, non per incertezza ma per il fatto che la gola si era come fossilizzata.
Ma ce l'aveva fatta ed era andato tutto bene.
Finché...
«Portatelo qui! Ha bisogno di cure urgenti!»
Il sangue e il fumo e la terra scomoda tornano tutte insieme al sentire Chopper gridare preoccupato. Quanto tempo è passato? Per quanto è stato svenuto? La mano è ancora vuota.
Tossisce, cercando di rigirarsi e guardarsi intorno. Di chi parlava Chopper? Forse l'hanno trovato? Forse gli basta girare lo sguardo per trovarselo accanto, magari malridotto ma vivo?
Una testa verde è tutto ciò che vede, e basta a farlo sprofondare nell'abisso. Zoro. Zoro è lì e Sanji non c'è. E questo vuol dire che...
Il fianco sembra bruciargli mentre si ricorda del Den Den Mushi. Perchè Sanji ne aveva messo uno addosso a Zoro, ma Usopp ne aveva messo uno addosso a Sanji. E Sanji, evidentemente, se n'era dimenticato.
«Sconfiggeremo tutti i pirati di Kaido...»
Non aveva capito subito da dove provenisse il suono, troppo impegnato a sostenere il peso di Kin'emon. Ma la voce l'aveva riconosciuta subito, e per poco non aveva arrestato la sua corsa.
«Ovvio! Che vuoi?»
Rumori di battaglia, di spade, di calci e robot.
«Alla fine della battaglia, se non dovessi più essere me stesso...»
Anche Kin aveva smesso di dimenarsi a quel punto, incapace di immaginare le prossime parole.
«...Voglio che tu mi finisca!»
Era stato certo di aver sentito male. Di aver capito male, di aver interpretato in qualche modo che la faceva sembrare più grave di quello che fosse. E Kin'emon continuava a dirgli che andava bene se lo lasciava lì, in mezzo al nulla, se andava a capire cosa stesse succedendo a Sanji. Come se non ne avesse voglia!
Era tutto crollato. Era semplicemente tutto crollato.
E non ha neanche avuto il tempo di riflettere, come sempre, perchè doveva portare Kiku e Kin'emon da Chopper e poi, solo poi avrebbe potuto correre da Sanji e invece, puntualmente, il corpo non lo aveva sostenuto. Cosa avrebbe dato per vederlo di nuovo! Per un istante di amore, per un sorriso o una carezza!
E tutto ciò che si trova davanti è Zoro, Zoro svenuto, disfatto, nelle condizioni peggiori che abbia mai visto. E comunque prova ad aprire la bocca e chiamarlo, ma gli esce un suono che neanche riconosce.
Se Zoro è lì e Sanji no, si sono scontrati.
E ne è rimasto soltanto uno.
Se si sono scontrati, è perchè Sanji ha smesso di essere sè stesso.
Che cosa vuol dire? Che cos'è Sanji?
Sanji è un amante delle donne e la sua ragione di vita. Sanji è il motivo per cui gli sta esplodendo il cuore nel petto, per cui qualche lacrima gli sta scappando dagli occhi.
Sanji non è Sanji Vinsmoke, la crudele macchina programmata per uccidere. E forse è per questo che Usopp non è andato a Whole Cake Island, perchè aveva paura di vederlo diverso da come lo conosce.
Che stupidaggine! Che stupidaggine!
Ha fatto male a non andare.
Perchè adesso sa con la più assoluta certezza che non ha importanza.
Perchè adesso che Sanji non è più sè stesso, non può fregargliene di meno. Vuole soltanto che sia vivo.
Può anche essere senza cuore, può anche non amarlo più, che importanza ha se è ancora vivo!
E neanche questo gli è concesso.
Sente un singhiozzo nel petto e non si preoccupa di trattenerlo. Attorno a lui è un disastro di lacrime, sangue e saliva e vorrebbe solo andarsene da lì ma tutto quel che riesce a fare è passarsi una mano sulla faccia, coprire gli occhi stretti stretti e la bocca mezza aperta. Sente la voce di Chopper ovattata, non è sicuro che stia parlando a lui ma se lo sta facendo non ha voglia di rispondergli.
Fa male...
Sente disperatamente il bisogno di distrarsi, e a occhi chiusi si concentra sui rumori che gli esplodono in testa. Le zampette di Chopper che fanno avanti e indietro indaffarate. Passi, passi, tantissimi passi di tantissime persone che circolano nel Live Floor.
Va bene così, continuate. C'è tanto tempo, dopo per pensare che...
Qualche parola qua e là, troppo distante per essere afferrata. Un Den Den Mushi che squilla.
E il suono, sordo e possente, di un grosso peso posto accanto a lui.
Basta il suono a farlo sussultare.
Quando apre gli occhi, non ha più fiato con cui respirare.
Perchè è lì.
Inspiegabilmente.
Quella bugia incredibile, quella menzogna che diceva che era tutto un malinteso alla fine è la verità.
Certo è svenuto, e tutto malmesso. Forse anche più di Zoro. Okay, non quanto Zoro, ma forse nel valutarlo è un po' di parte. Ma è lì. A un braccio di distanza.
Allora lo allunga davvero, il braccio.
Sente il corpo formicolare da quanto muore dalla voglia di abbracciarlo. O carezzarlo. O anche solo sfiorarlo.
Perchè - può ammetterlo, per una volta - ha sbagliato a misurare la distanza ed è un po' più di un braccio. E lui non ci arriva.
Resta lì a fissare la sua mano sporca e rovinata a un centimetro da lui.
Senza poterlo toccare.
Forse è solo un sogno. La sente di nuovo, quella vocina nella sua testa, e questa volta porta brutte notizie. Forse è un'allucinazione, un inganno, un velo illusorio.
Sanji non c'è e non lo vedrà più. Che si affanna a fare? Non c'è niente oltre le sue dita, niente sul pavimento a due passi dal suo corpo.
Niente che resta di Sanji, amante delle donne e del mare e dell'All Blue e di Usopp. Non c'è niente dell'uomo che lo aveva preso per mano e guidato, bendato anche lui, sui passi dell'amore.
Questo Usopp sente fino a che Sanji non si muove. Si è sempre mosso nel sonno. Sempre a sognare qualche conquista, sempre ad allungarsi per raggiungerla fisicamente.
Così Sanji si muove e si volta verso di lui, allunga un braccio.
E quando le loro dita di uniscono in una stretta fortissima, Usopp può anche permettersi di leggere il suo nome sulle labbra schiuse di chi sogna le proprie passioni.
Va tutto bene.
Spera solo che non sia un sogno.




***Angolo dell'Autrice***
Eccomi qui! Era da un po' che non scrivevo, e non posso esattamente dire di essere soddisfatta da ciò che ho pubblicato ma l'importante, come sempre, è divertirsi! E quando si tratta di una Run come la Chocolate Box, il labor limae è per forza di cose rimandato al futuro.
A tutti i lettori più attenti, sì lo ammetto: mi sono presa qualche licenza riguardo l'ordine della saga di Foxy. In realtà il presunto bacio tra Sanji e Zoro (inutile negarlo, c'è stato) a causa del potere di Foxy avveniva ben prima di Skypea, mentre qui l'ho ambientato tra Enies Lobby e Thriller Bark.
Ma tanto è una saga filler, quindi ho deciso di forzare un po' le cose senza preoccuparmene.
E per fare la precisina, beh, dubito che nei prossimi capitoli di One Piece sia Sanji che Zoro verranno portati nel Live Floor per essere curati da Chopper: ma proprio perché c'è la minima possibilità che possa accadere, mi sono presa la libertà di farlo. Casomai in futuro aggiusterò le cose se mi sarà possibile farlo senza stravolgere tutto

Grazie ai miei 3 lettori per aver letto, perché non ho dubbi che siamo in tre a leggere le Sanji/Usopp!
E grazie allo staff del FairyPiece per aver organizzato la Run! Come sempre è stato un piacere partecipare.

Alla prossima con il Crack&Sfiga Ship Day del 21 febbraio (a cui siete tutti invitati)!

Kalika
   
 
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