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Autore: cabin13    17/02/2022    1 recensioni
[Angst][hinted Erasermic]
Hizashi Yamada mette le mani tra i capelli di Shouta sin dal loro primo anno come studenti alla U.A. ed è ancora vivo per raccontarlo.
{...} Non c’è bisogno di chiedere o dire niente. A volte è il moro che si appoggia contro le gambe dell’altro, a volte è invece quest’ultimo che prende l’iniziativa e comincia a giocherellare con i capelli del primo.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Present Mic, Shōta Aizawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Braided ties

I don't know where,

confused about how as well,

just know that these things will

never change for us at all

(Chasing cars - Snow Patrol)

Che Shouta Aizawa sia un tipo trasandato a cui non può fregar di meno del suo aspetto esteriore è cosa ben nota a chiunque sia parte dell’istituto U.A., studente, insegnate o robot addetto alle pulizie che sia. Fintanto che non puzza o non è sporco, Eraserhead non si cura minimamente della foggia degli abiti che ha indosso né dell’aspetto tetro impresso sui suoi lineamenti sempre esausti.

Però, forse almeno i suoi studenti si saranno accorti che la sua lunga chioma corvina così disordinata non lo è poi mica tanto. Se avessero abbastanza coraggio per avvicinarsi e dare un’occhiata più attenta, si accorgerebbero che non ci sono nemmeno tutte le doppie punte che uno si aspetterebbe. La fonte di questa sconcertante stranezza, tuttavia, va ricercata in una persona ben diversa da Eraserhead; si tratta di una persona che può essere considerata diametralmente all’opposto del trasandato professore.

Hizashi Yamada mette le mani tra i capelli di Shouta sin dal loro primo anno come studenti alla U.A. ed è ancora vivo per raccontarlo.

La prima volta è stato per puro caso: era durante un’esercitazione e i capelli davanti agli occhi impacciavano Shouta nei movimenti, ma non aveva le mani libere per raccoglierli in una coda e così ci ha pensato Hizashi. Con una maestria da far invidia al parrucchiere più capace, voilà, le ciocche corvine di Aizawa erano sparite da davanti al suo campo visivo.

La lezione successiva è stato Yamada a offrirsi con un sorriso di sistemargli i capelli ancora prima di uscire dallo spogliatoio, e Aizawa ha accettato senza pensarci troppo. Ma, con più tempo e un pettine nello zaino a disposizione, il ragazzo ha potuto fare un lavoro migliore: il moro ha scoperto quanto potesse essere rilassante lasciare che fosse l’amico a prendersi cura delle sue ciocche.

Shirakumo lo prendeva in giro dicendo che, se solo glielo avesse lasciato fare per tutta la notte, Mic avrebbe potuto risolvere il suo problema di insonnia in un battibaleno – e quel genio dai capelli biondi gli era pure andato dietro per un po’. Dopo la terza occhiataccia che ha invano lanciato loro, Aizawa si è rassegnato alle loro battute. L'albino ha smesso solo quando Eraserhead ha minacciato di convincere Present Mic a tingere i suoi preziosi capelli bianchi.

Yamada ha continuato a occuparsi dei capelli di Shouta, arrivando negli ultimi mesi del primo anno a giocherellare distrattamente con le ciocche del ragazzo finché se ne stavano con Oboro sul tetto o nel parco della scuola a godersi i pochi momenti di pausa tra una lezione e l’altra.

E non ha smesso neppure al secondo anno, persino dopo la morte di Shirakumo. Anzi, se possibile, le occasioni sono pure aumentate.

In seguito all’incidente, Hizashi non voleva che Shouta si chiudesse nel suo guscio di dolore e sprofondasse ancora di più nei comportamenti poco salutari che già gli causavano quelle vistose borse scure sotto gli occhi. Per più di una settimana ha visto l’amico buttarsi a capofitto nel suo addestramento da eroe, con fare quasi rabbioso, senza nemmeno dare il tempo a se stesso di riposare. Per quanto il possessore di Voice ammirasse la caparbietà dell’amico, non ci teneva a vederlo autodistruggersi in quel modo. In un primissimo momento, Aizawa sembrava fuori di sé e non ne voleva sapere. I ruoli si sono invertiti ed è toccato a Yamada essere quello lucido e realista, quello che fa sbattere il muso all’altro contro la cruda verità dei fatti: “Non combinerai niente di buono, se continui a massacrarti così senza alcuna sosta”, gli ha detto. Duro e conciso.

E Shouta, suo malgrado, sapeva che aveva ragione.

Dapprima ha accettato riluttante, ma il tocco delicato di Present Mic sul suo cuoio capelluto ha compiuto la sua magia: i muscoli legnosi e la postura rigida si sono rilassati, i lineamenti distorti dalla stanchezza si sono fatti più dolci e morbidi. Il biondo si sedeva sul divano di casa o su una panchina al parco, e Shouta si accomodava senza problemi sul tappeto o sull’erba antistante, il busto che sfiorava le gambe dell’amico e la nuca che si abbandonava contro le sue ginocchia.

Spesso restavano così senza dirsi una parola, con Yamada che pettinava le ciocche di Aizawa – a volte con un pettine vero e proprio, molte altre solo con le dita –, con movimenti lenti e misurati le separava in parti uguali e le intrecciava oppure le raccoglieva in una piccola crocchia. Dopo un po’ scioglieva tutto e ricominciava da capo.

Shouta si godeva la sensazione, e Hizashi ha imparato a prenderla come una piccola vittoria. Il suo gesto, seppur così banale e all’apparenza insignificante, è riuscito ad aiutare il suo migliore amico nel suo periodo più buio, quando aveva un disperato bisogno di qualcuno che gli stesse vicino e si preoccupasse per lui.

Oltre che ad aiutare se stesso. Perché Eraserhead non è stato l’unico a trarre beneficio da questo momento di calma: Present Mic si doveva concentrare sui movimenti che compievano le sue mani, sui passaggi da eseguire per terminare una treccia ed evitare di annodare tutte le ciocche, sul ponderare la forza per non strattonare indietro la testa dell’amico e causargli più fastidio che altro. Era un buon modo per tenere la mente impegnata e non lasciare che i pensieri di quanto successo in quel giorno di pioggia corressero liberi, feroci, minacciando di soffocarlo e farlo sprofondare nella disperazione. Doveva essere forte e restare a galla, e tenere Shouta in salvo con sé.

E dopo quindici anni di amicizia e due di non meglio specificato qualcosa oltre – che con molta probabilità è iniziato parecchio tempo prima, solo che è impossibile definire con esattezza quanto –, Yamada ancora acconcia i capelli di Aizawa e ancora entrambi ricorrono a questo come meccanismo di reazione. Non c’è bisogno di chiedere o dire niente. A volte è il moro che si appoggia contro le gambe dell’altro, a volte è invece quest’ultimo che prende l’iniziativa e comincia a giocherellare con i capelli del primo.

Hizashi cerca subito Shouta e Shouta cerca subito Hizashi quando tornano a casa dalla prigione di Tartaros. Non serve nemmeno osservare il viso dell’altro per comprendere che sono tutti e due sconvolti dalla notizia della vera identità di Kurogiri, pare ancora un’assurda bugia. Però entrambi hanno visto cos’è successo quando Eraserhead ha attivato il suo quirk e ha parlato con il braccio destro di Shigaraki.

Nel silenzio, il nugolo di pensieri che infesta la mente di entrambi riesce a dipanarsi, perlomeno quel poco che serve per raggiungere un unico pensiero lucido. Quando Mic lo mormora a mezza voce, Aizawa annuisce e basta, ma è più che sufficiente. Non possono riportare indietro il Shirakumo che conoscevano, quel ragazzo è morto al loro secondo anno di liceo e così deve restare. Ma un modo ci deve essere – quei bastardi di All for One e dei suoi tirapiedi sicuro lo conoscono – per riportare il suo corpo alla normalità e far sì che almeno quello riposi in pace.

Yamada si ritrova a passare le dita tra le ciocche di Aizawa anche quando quest’ultimo è in ospedale, senza più una gamba e un occhio e lui è seduto accanto al moro per tenergli compagnia – Eraserhead si mostra insofferente, perché è sveglio, riesce a stare in posizione eretta e i medici hanno già disinfettato il suo moncherino ma non riesce a muoversi o alzarsi comunque.

Il biondo deve tenere le mani e la mente impegnate, altrimenti rischierebbe di tormentarsele a sangue mentre l’ansia prende il sopravvento e lo divora dall’interno.

Prima Shirakumo. Adesso Midnight.

Un altro nome da aggiungere alle persone a loro care che hanno perso.

Sono rimasti solo loro due.

Sono l’unico affetto stretto rimasto l’un l’altro, e Hizashi non può permettere che la paura di farsi portare via anche Shouta prenda il sopravvento – non quando la guerra contro il Fronte di Liberazione del Sovrannaturale ha messo in ginocchio la società che loro, come eroi, hanno il compito di proteggere. E allora si butta a capofitto nell’unico modo che conosce per tenere a bada i pensieri.

Aizawa è sul letto in posizione seduta, e lo lascia fare. Perché quello che passa per la testa a lui non è poi tanto diverso, è solo meno propenso a dimostrarlo. È preoccupato da morire per i suoi studenti – che cazzo significa che Midoriya ancora non ha ripreso conoscenza? Quanti altri sono feriti come lui? – ed è frastornato dal mix di antidolorifici e shock per la notizia di Nemuri. I ragazzi hanno ritrovato il suo corpo.

Inclina il capo verso l’uomo alla sua destra. Hizashi è lì, il suo respiro calmo e il solletico al cuoio capelluto indici della sua presenza di fianco a sé.

E lui si abbandona a quel tocco, consapevole che sono lì, sono vivi entrambi. Da lì, in un modo o nell’altro, con tempo e fatica perché i danni sono ingenti e irreversibili, potranno darsi a vicenda la forza per ripartire in qualche maniera, per proteggere i loro studenti come gli eroi che sin da ragazzini hanno giurato di diventare.

 

 

 

 

Hola gente

Io non volevo che la storia prendesse una piega così angst e delirante, lo giuro. È la storia che in fase di scrittura che ha fatto quello che le pare e mi è sfuggita di mano... e anche colpa della mia vena angst grossa come una casa. Doveva solo essere basato sul mio headcanon di Present Mic che pettina i capelli di Aizawa, visto che sono abbastanza lunghi, e lui lo lascia fare tranquillamente e invece è diventato... questo...

Il rapporto tra Aizawa e Yamada mi è sempre piaciuto, sia che fossero una bromance che una coppia vera e propria, ma è la prima volta che scrivo direttamente su di loro (e Shirakumo, per quel poco che appare e interagisce con i due) quindi spero di essere rimasta nei limiti dell'IC - in caso, i commenti e le critiche costruttive sono sempre ben accetti

L'ultima parte, anche se credo sia piuttosto palese, è ambientata appena dopo la fine della guerra contro Shigaraki e Re-Destro. il motivo è che mi sono resa conto che nel capitolo all'ospedale (298 o giù di lì) Aizawa e Presenr Mic si vedono in una tavola appena e non è che vengano approfonditi più di tanto... voglio dire, Aizawa è rimasto mutilato e cieco da un occhio e Midnight era comunque una loro buona amica dai tempi del liceo

Horikoshi, dopo tutto questo Aizawa si merita una vcanza

Al solito il titolo a un po' cagare, ma a mia discolpa il gioco di parole in inglese suonava bene secondo il mio umorismo contorto: intrecciare legami, come intrecciare i capelli, eh? Eh? ...no va bene, potete pure picchiarmi adesso

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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