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Autore: La dix Croix    05/09/2009    4 recensioni
"Addentrandoci all'interno di questo covo di matti, potrete osservare lo stato di totale anarchia in cui vivono gli strani e assai misteriosi personaggi di questo luogo di perdizione..."
Di cosa sto parlando? Ma è ovvio, no? Del rinomato Emporio Urahara! Che offre un vasto assortimento di accessori per Shingam... Ok, basta pubblicità!
Perchè covo di matti? Non venitemi a dire che "Kisuke and the others" sono gente normale e affabile!
Può un luogo del genere mettere a dura prova la sanità mentale di una Shinigami, che a seguito di un malaugurato avvenimento si trova all'interno di un gigai senza poter far ritorno alla Soul Society? Non sto parlando certo di Rukia Kuchiki! Per lei le cose non sono affatto andate in tal modo!
Ben venga, un impiegato in più non può far altro che bene! Ma il problema è: quanto sarà bene?
Come mai questa ragazza non ricorda il modo in cui ha perso i suoi poteri di Dio della Morte? Che rapporti instaurerà con i suoi nuovi strambi coinquilini e cosa cambierà tra di lei e la Rukia che conosciamo molto bene?
Sono entrambe nella stessa situazione: Si aiuteranno, o si allontaneranno ancora di più di quanto già lontane non fossero in passato?
La storia si svolge a Karakura, quando ormai Rukia è scomparsa dalla Soul Society da tempo. E Urahara? Cosa penserà di questo nuovo arrivo? Troverà una nuova "vittima" da sfottere oppure...?
[ Nuovo personaggio - garantisco un ANTI MARY SUE ][ Cercherò di mettere delle gag alla Bleach... Ci provo! ]
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Un pò tutti, Urahara Kisuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Orologio 2 Grazie per aver commentato in 6!! Spero che recensirete di nuovo tutti in questo, mi avete fatto molto piacere! E' il massimo che abbia mai ottenuto per una OC ^^! Qui ci sono alcune immagini del mio personaggio: http://tsubakimephisto.deviantart.com/ le modifico con Corel Paint Shop Pro X ^^, se vi va, date un'occhiata!
Come vedrete, sono molto immagini molto semplici... Non volevo agghindarla in modo da farla sembrare un albero di Natale, povera stella!

PS= Nello speciale che tiene Kon infondo a uno dei primi volumi, lui e un altro\un'altra ( non mi ricordo XD ), fanno un sopralluogo in camera di Urahara, e nel corridoio trovano le famose rivistelle sconce! Personalmente penso che questa cosa del fatto che molti credano che Zoccoli e Cappello sia un po' pervertito derivi da lì.... XDD! 

                Le cronache di un emporio e di un... Orologio...?



Dopo una lunga notte nera popolata da sogni irrequieti per la nostra povera e già rassegnata protagonista, il sole finalmente si alzò nel cielo, infondendo tutto il suo splendore estivo in quella fresca mattinata.
L'alba, che con le sue tinte chiare illuminava gentilmente il profilo della città, impiegò poco a trasformare quella frescura in un caldo temperato, che sarebbe andato a peggiorare al tocco.
Dopotutto si sa, l'estate è bella, si può andare al mare, ma allo stesso tempo è una brutta bestia.

Tokei dormiva placidamente su un futon che aveva steso a terra dopo aver appartato alla meglio tutti gli scatoloni la sera prima.
Le serrande della finestra erano leggermente rovinate, e da esse filtravano piccoli raggi di luce che si proiettavano per tutta la stanza, lasciandola in una condizione di piacevole penombra.
Non si sentiva alcun rumore, se non il russare della ragazza e il ronzio delle zanzare che le svolazzavano intorno fastidiosamente solo come tale specie sa fare.
Però, i piccoli Jinta e Ururu erano già svegli da tempo, e dopo aver fatto colazione, si erano diretti all'esterno del negozio per spazzare, in modo che tutto avesse un aspetto ordinato prima dell'orario di apertura.
Peccato, che il sonno di Tokei sarebbe durato ancora per poco!
- Ururu. - Cominciò Jinta, che stava pigramente addossato a un muro, guardando la compagna mentre puliva.
- Sbaglio o Urahara aveva detto che quella tizia d'ora in poi avrebbe lavorato con noi?-
Lei si girò verso di lui e scosse amabilmente la testa, nonostante il tono aggressivo dell'amico.
La ragazzina era talmente timida che aveva paura a reagire agli assidui scherzi del rosso, perchè sapeva quanto lui potesse diventare tremendo se contraddetto: nonostante gli volesse comunque bene perchè lavoravano ormai da tempo immeborabile assieme, a volte non lo sopportava proprio.
Ma lei non diceva nulla, nè lo dava a vedere.
Il giorno prima era stata felice di quel debole tentativo di protezione da parte della nuova arrivata, ovviamente andato in fumo.
Jinta infondo era capace di tener testa verbalmente a chiunque lo attaccasse o meno... Tutti, apparte Tessai, certo!
Con Ururu faceva tanto il grosso dicendole di non aver paura ma la verità era ben altra.
Chiunque avrebbe potuto dire che quei due bambini erano l'uno l'opposto dell'altro.
Ma gli opposti, sappiamo che prima o poi, finiscono per andare d'accordo.

Tessai stipava con cura le merci destinate agli esseri umani, e ogni tanto si passava una mano sulla fronte.
Quanto lavoro, già di prima mattina!
Erano soltanto le otto, e il fervore predominava in quel piccolo angolo di mondo, lasciando ovviamente perdere i due che ancora ronfavano della grossa.
Jinta, senza farsi sentire, sgattaiolò al piano di sopra, circospetto:
Il corridoio era poco illuminato, la luce filtrava attraverso le persiane e si udiva solo il russare del padrone Kisuke.
Aprì piano piano la porta della stanza di Tokei e vi si infilò dentro.
Era chiaro che stava ghignando, a malapena riusciva a trattenere le risate!
Avvicinandosi in punta di piedi al letto dove la ragazza dormiva ebbe modo di scoprirne il volto: la bocca era semiaperta e da essa scorreva fuori un piccolo rivolo di bava che poco dava di fine all'immagine della nuova arrivata.
Leggermente schifato, prese la rincorsa e si buttò pesantemente addosso a Tokei, cercando in ogni modo di schiacciarla con la sua mole:
- SVEGLIATI! TU A POLTRIRE MENTRE NOI SGOBBIAMO COME SOMARI! OROLOGIO! - Gridò.
Lei si svegliò di soprassalto, spalancando gli enormi occhi blu:
- AAAARGH!!... AH? Sei tu, tappetto? - fece lei, presa alla sprovvista, tirandosi immediatamente su.
Se lo scrollò di dosso, dato che non riusciva a respirare bene, e si buttò nuovamente sul cuscino, assonnata:
- Uff... Che stanchezza! Se gli umani tutte le mattine si sentono così, non capisco proprio come facciano a sopravvivere...- Si lamentò lei, osservando con un occhio socchiuso lo scocciatore.
- Alzati, scema! Devi aiutarci a lavorare, non ti ricordi?! - la apostrofò, il ragazzino.
Quella mattina Tokei era troppo stanca e non ce la faceva a ribattere, così seguì di malavoglia il compagno, stropicciandosi gli occhi.
La sua attenzione fu catturata da una porta scorrevole sulla quale vi era riportata la scritta " Urahara's Castle " che veniva spalancata, e vide uscire proprio Urahara, colui che sperava in tutti i mofi di non incontrare di prima mattina.
Era già vestito di tutto punto come al solito, e sbadigliando, additò la ragazza, che lo fissò rassegnata: di sicuro stava per smollarle un altro compito, come se non ne avesse già abbastanza!
- Uh, guarda chi si vede, cercavo proprio lei, sa? -
- Eh? E perchè?- chiese, allibita.

Qualche secondo dopo si trovavano tutti e cinque all'interno della stanza di Urahara.
Un enorme futon a forma circolare si trovava nel bel mezzo della stanza, dal soffitto subito sopra di esso, era stato montato un impianto per delle tende verdi, del medesimo colore del letto, che lo coprivano elegantemente. Di fronte al futon, attaccato al muro, vi era un gigantesco televisore al plasma, e per tutta la stanza, erano cosparsi tappeti verdi di ogni forma.
La ragazza notò anche che in un angolino si trovava un grande armadio a muro, ove su un'anta vi era riportata la scritta "vestiti", sull'altra "effetti personali".
Guardando quei kanji di sbieco, pensò che non ci volesse tanto per capire che tipo di effetti personali si trovassero lì dentro, visto l'accaduto della sera prima.
" Dato che poi dovrò pulire questa pacchianissima stanza, farò tabula rasa anche di tutte quelle schifezze. " pensava, lei, divertita.

Tokei si ergeva su un piccolo sgabello di legno, e si guardava allo specchio con occhi critici.
Lo stesso facevano gli altri: la Shinigami indossava una gonna a pieghe di media lunghezza di colore grigio, accompagnata da una camicetta bianca a maniche corte, dove al colletto, era legato un fiocco rosso.
Indossava delle calze blu notte che le arrivavano quasi al ginocchio e delle scarpe marroni di vernice,
La classica uniforme scolastica giapponese, insomma. 
- Che schifo! - commentò Jinta, serrando le braccia.
- Parla per te... - replicò lei stancamente, guardandosi di spalle - Mi sento come... Come un insaccato all'interno di questa roba. E la gonna! E' troppo corta, che indecenza! E poi mi sta pure stretta in vita... Perchè devo indossare questi stracci?!- si lamentò, lei, inorridita.
- Oh, beh, per andare alla school, ovviamente! - esclamò Urahara sventolandosi felicemente.
Lei lo guardò di sottecchi: school?
- Tranquilla, tranquilla. E' tipo l'accademia nella Soul Society, solo che qui non si insegna il Kido, o a maneggiare le Zanpakuto, ma si impara da libri materie come il giapponese moderno, ad esempio, le scienze, e quant'altro. - Spiegò, lui.
Tokei era disperata: doveva andare a scuola e neanche sapeva di cosa si trattassero le materie che vi insegnavano!
E poi avrebbe dovuto familiarizzare con gli esseri umani!
No, no no... Non poteva davvero esserci di peggio.
- Ehm... Ma ci devo andare per forza? - chiese, speranzosa del contrario.
- Certo, stupida! Anche io e Ururu ci andiamo! - le rispose Jinta, sbuffando:- Sembrerebbe strano che due bambini lavorassero in un negozio invece di andare a scuola. - continuò.
- E poi, io e Kisuke san abbiamo già pensato a iscriverla. - puntualizzò, Tessai, sistemandosi gli occhiali.
Tokei li guardò disperata: non c'era davvero la minima speranza di salvezza!

Questa famigerata scuola iniziava alle nove, così, i tre aiutanti dell'Urahara Shoten, uscirono di casa solennemente e vestiti di tutto punto alle otto e quaranta circa.
Tokei si sentiva un po' in ansia al pensiero di un nuovo inizio: avrebbe dovuto impegnarsi di nuovo al massimo per ottenere una buona nomea all'interno della classe, cosa che le era costata molta fatica e molti anni, alla Soul Society.
Difatti, i suoi genitori non erano esattamente brillanti Shinigami, e di solito, tutti all'accademia si aspettavano da te quello che hanno fatto tanti anni prima i tuoi familiari.
Le scarpe di vernice le facevano male mentre camminava, non vi era abituata. E poi, solita com'era a indossare l'hakama, quella gonnellina grigia la faceva sentire quasi nuda al confronto.
Ururu e Jinta invece sembravano tranquilli, come se la cosa che stessero per affrontare fosse la cavolata più assurda: Tokei si riscosse subito, al pensiero che quel tappetto di Jinta potesse essere più calmo di lei in una situazione del genere.
" Mi faccio superare persino dai bambini... Sto cadendo proprio in basso! " Penso, lei scettica.
Arrivarono davanti a scuola alle nove precise, e lei fece per entrare con i due:
- Ma dove cavolo vai, tu?!- le chiese Jinta, sorpreso.
- O non dovevo andare alla school o come diavolo si chiama?!- sbottò lei.
Lui la guardò come se fosse tocca, poi sbuffò rumorosamente e gridò:
- CRETINA! TU SEI ISCRITTA ALLA SCUOLA SUPERIORE KARAKURA NORD!! QUESTE SONO LE ELEMENTARI, OROLOGIO!!-
Tokei era rimasta basita: come sarebbe a dire che lei doveva dirigersi a nord? Da che parte era il nord, tra tutto quel casino di edifici ammassati che vi erano?!
- Piantala di chiamarmi in quel modo, orrido tappetto, altrimenti farò strage. E comunque... Non è che magari mi ci potreste accompagnare a questa magnifica scuola? Dopotutto non so nulla di questa città, è probabile che mi perda... Come ieri. - fece, lei. un pò ansiosa.
Ururu fece:
- Il nord è da quella parte. - e così facendo indicò alla sua destra.
Jinta per tutta risposta la prese per la frangia e cominciò a tirarle i capelli:
- Stupida, perchè gliel'hai detto, frangia a scarafaggio?!-
- AHI!! Dai, lasciamiiii mi fai male!! -
Le grida di Ururu si affievolirono man mano che Tokei si allontanava dalle scuole elementari: Dio, che combinazione erano, quei  bambini.
Si chiedeva come quegli altri due facessero a sopportare i loro litigi ogni giorno!
Comunque, menomale che la ragazzina le aveva mostrato la via, altrimenti si sarebbe immediatamente persa.
Osservò l'edificio scolastico, così diverso dall'accademia della Soul society: era molto alto, e in cima alla facciata principale vi era collocato un enorme orologio. 
Presentava molte file di finestre, un cortile ghiaioso e qualche albero qua e là. Molti studenti stavano arrivando in quell'istante a scuola, e tutti si affrettarono ad entrarvi, dato che la campana della scuola suonava ormai per la seconda volta.
Preferì seguirli, dato che non sapeva esattamente cosa fare e dove andare.
All'interno era piuttosto ventilato: un condizionatore rinfrescava l'aria a tutto spiano.
Con i suoi occhi blu, si guardò intorno:
" Che posto strano... " si disse.
Davanti a lei vi erano le scale che portavano ai piani superiori, mentre alla sua destra, il bancone della segreteria posto dietro un pannello di vetro.
Una donna si affrettava a rispondere alle chiamate che arriavavano al telefono della scuola.
Accanto alla segreteria, invece, si trovava una porta scorrevole con su scritto: " Sala professori ": Tokei pensò bene che i professori fossero i "maestri, i sensei della scuola", e si avvicinò circospetta alla porta, ma quasi scivolò:
- Ah! Ma che diavolo è, qui?! - fece lei, slittando sul pavimento cosparso di cera.
La donna dietro il bancone la guardò in modo strano, come per dire che fosse proprio scema.
Prestando attenzione a non scivolare nuovamente, dato che non era abituata a camminare su un pavimento incerato, si diresse con fatica alla porta della Sala professori, alla quale bussò un paio di volte, quando sentì una voce provenire dall'interno:
- Sììì? Chi è? -
Tokei aprì timidamente la porta e sbirciò all'interno:
Un grande tavolo era posto all'interno della stanza, le sedie erano appartate in un angolo e innumerevoli armadietti erano ridossati alle pareti. La luce filtrava attraverso delle tendine bianche, e una professoressa occhialuta dai capelli lunghi e neri raccolti in una coda stava sistemando delle scartoffie all'interno di un fascicolo di colore blu.
- Ehm... Scusi? - chiese, lei.
La donna si girò all'istante verso di lei:
- Oh? Hai bisogno di qualcosa? - chiese, lei, dolcemente.
Tokei avanzò di qualche passo, felice che non fosse come una di quelle maestre aspre che aveva avuto ai tempi dell'accademia.
Tirò un sospiro di sollievo, introducendosi.
- Mi chiamo Tokei Masanobu e... Sono nuova, non so dove devo andare... Non è che potrebbe aiutarmi? - chiese, sottolineando la frase con una piccola riverenza.
La professoressa ridacchiò:
- Ma non c'era bisogno di inchinarsi! ... Comunque certo che ti aiuterò... Non c'è neanche bisogno che tu ti dia pena più di tanto, dato che sarai una mia allieva. Comunque piacere, sono Misato Ochi, e insegno agli alunni di prima della terza sezione, che d'ora in avanti sarà anche la tua classe. - Evidentemente Kisuke e Tessai avevano parlato proprio con lei, iscrivendola.
Tokei era rimasta contraddetta:
- Come sarebbe a dire che non c'è bisogno di inchinarsi? Nel paese dal quale provengo, è obbligatorio rivolgersi così ai propri superiori! - esclamò lei.
Subito dopo si morse la lingua, credendo di aver parlato troppo... Se ci fosse stato Urahara con lei, almeno le avrebbe tenuto la bocca chiusa, evitando così il rischio che gli umani scoprissero accidentalmente la Soul Society!
Però, sembrava che la prof si fosse bevuta la soffiata della ragazza, e quando ebbe finito di riordinare il registro le disse, notando la sua espressione ansiosa, la tranquillizzò:
- Bene, adesso andiamo a conoscere i tuoi compagni!... E non fare quella faccia, su! E' vero che i miei ragazzi sono un po' strambi, ma non sono certo malvagi!-
" Lo spero tanto " Puntualizzò, Tokei, mentalmente.

Salirono un paio di rampe di scale, finalmente raggiungendo la porta sopra la quale vi era la targhetta che riportava i numeri uno e tre.
- Scusi, non credo proprio di voler entrare lì dentro...! - protestò la Shinigami, ormai verde.
La professoressa, per tutta risposta, le disse di non preoccuparsi, aprì la porta e la spinse gentilmente all'interno della classe.
- Buon giorno ragazzi! - esclamò felice Misato, con Tokei che le trotterellava dietro ed osservava torva gli studenti.
- Buon giorno, prof! - cantilenò qualcuno, dato che la maggior parte della classe portava il caos.
La donna posò la borsa sulla sedia e schiaffò il registro sulla cattedra, riportando il silenzio, dopodichè si diresse alla lavagna e vi scrisse sopra il nome della nuova alunna:
- Da oggi avremo una nuova compagna di classe! Non siete contenti?... Su, Masanobu, presentati! Non potrai restare lì impalata in eterno! - la incoraggiò, lei.
Intanto tra i futuri compagni della ragazza, era già cominciato a circolare un brusio di voci, che lei percepì come:
- Orologio? Come ci si può chiamare così? -
- Se i miei genitori mi avessero appioppato un nome del genere, non avrei tardato ad eseguire l' Harakiri su me stessa!-
Tokei, già ribollente di rabbia, pensò:
" Ecco, era proprio questo quello che volevo evitare... "
Poi inspirò, e iniziò il suo discorsetto:
- Beh, salve classe! Il mio nome è Tokei Masanobu e... Ehm... Vengo... Vengo dal nord del Giappone, mi sono trasferita qui a causa del mestiere dei miei parenti, che li costringe spesso a cambiare città ogni volta... e... Gradirei che non mi chiamaste Orologio, grazie. So da sola che il mio nome è ridicolo, quindi non infierite, prego. - e terminò il periodo con una piccola vena spezzata sulla fronte, con una piccola incrinazione irritata nella voce.
Improvvisamente, guardando tra i compagni di classe, intravide una figura familiare... anzi, troppo familiare: quasi le si drizzarono i capelli in testa... Non era possibile che fosse lei!
- TU!! KUCHIKI RUKIA!! - gridò, sorpresa, additandola.
Anch'essa, appena Tokei aveva fatto la sua entrata in classe era rimasta stupita, successivamente era ritornata padrona di se stessa, e le rispose, neutralmente:
- Indovinato. -
Ichigo Kurosaki era curioso, aggrottò le sopracciglia: se quelle due si conoscevano... Allora quella nuova compagna di classe, era anch'essa una Shinigami?
- Cooosa??! - strillò Asano, allarmato:
- Vuol dire che voi due magnifiche fanciulle vi conoscete?! - chiese.
Rukia guardò nella sua direzione, e rispose, con una voce gentile che a Tokei parve falsissima:
- Certamente, Asano-kun! Io e Tokei-chan eravamo insieme... Alle, ehm, medie. -
Allora, Ichigo non ci aveva visto sbagliato: anche Tokei proveniva dalla Soul Society.
Inoltre adesso si spiegava il perchè la mattina prima, seguendo il reiraku di un konpaku, aveva avvertito un reiatsu superiore a quello dei comuni esseri umani, e per di più di colore rosso: significava che un altro Shinigami aveva fatto il suo ingresso nel mondo reale.
Con sorpresa però, aveva visto quel nastro da rosso sfumare in bianco, il che voleva dire il dato Dio della Morte aveva perso i suoi poteri, ed evidentemente, il soggetto interessato si trovava dinanzi ai suoi occhi: che le fosse successo una cosa simile alla sua e quella di Rukia?
Tokei si sedette in prima fila accanto a una ragazza dai capelli a caschetto e gli occhiali.
Notando che la stava osservando, si girò verso di lei, e la salutò.
- Mh, non eguaglierai mai la bellezza della mia Inoue, però neanche tu sei male!- affermò, lei sorridendole in un modo poco pulito.
Tokei, che aveva impiegato così poco tempo a voltarsi verso di lei, ancora di meno ce ne mise per distogliere lo sguardo da quella tipa.
" Oh, mio Dio.
In che scuola era finita? Non bastava la casa da dover condividere con dei matti di prim'ordine, ma anche l'edificio del sapere doveva esserne pieno!
E poi la Kuchiki! Ecco dove diavolo si era cacciata!
Trovarla lì l'aveva proprio sconvolta... I tempi dell'accademia erano tornati tutti insieme...
" Quando si dice High school never ends... "
Con le prese di giro per il suo nome...
Con Rukia Kuchiki...

- I miei sinceri complimenti, Kuchiki. Per adesso solo tu sei riuscita ad eseguire un sortilegio del Kido in modo perfetto...
Tu, Masanobu, invece... Sei proprio senza speranza! Ma dico, ti eserciti mai? Ormai sono due anni che studiamo questa materia e tu hai fatto pochissimi progressi! Dovresti prendere l'esempio da Kuchiki! -
- ...Vero, Orologio? - la punzecchiò, Rukia.
- ... Zitta, tu! - rimbeccò, Tokei, incavolata.

Ah, i vecchi tempi, quale nostalgia!
Lei e Rukia non erano mai andate propriamente d'accordo, anzi.
Tokei l'aveva sempre vista come un modello da seguire ( e invidiare ): difatti era la migliore della classe nel Kido, sempre lei e Renji Abarai furono i primi a chiedere il nome alla propria Zanpakuto, per non dire che Sode no Shirayuki, la spada di Rukia, era considerata la più bella della Soul Society... E come dare torto.
Tokei, essendo più competitiva, era stata lei a dare il via alla " inimicizia " tra le due... In realtà non le importava di avere una rivale, avrebbe semplicemente voluto anche lei provenire da una famiglia ricca e rinomata, e soprattutto essere la migliore della classe... Quale ragazzo non vorrebbe essere il più bravo della classe?
Rukia era anche più facilitata sotto un certo lato: facendo parte del casato Kuchiki, sarebbe stato più facile per lei essere ammessa ad un alto seggio di qualche casata, mentre Tokei, appena uscita dall'accademia, era partita subito dall'ultimo seggio.

In poche parole era stata molto gelosa di lei ai tempi dell'accademia.
Mentre la professoressa iniziava a spiegare la lezione, mille interrogativi le nacquero nella mente confusa: era ovvio che Rukia avesse perso i poteri: ma allora perchè non abitava all'Emporio Urahara con lei?
Doveva assolutamente parlarle...  

                                                                              ***


Pomeriggio tardo, Urahara Shoten:

- Signor Urahara... Tokei non sta tornando! - disse, Ururu.
- H-ah! Meglio così, magari ce la siamo anche levati di mezzo! Speriamo! - rimbeccò, Jinta.
Urahara guardava pensieroso fuori dalla vetrina del negozio...
Quando sarebbe tornata la sua ospite...?
Aveva assolutamente bisogno...
Che la sua camera venisse riordinata!

                                                                             ***



Grazie mille per aver letto questo capitolo! Spero che sia stato di vostro gradimento, e anche che recensiate in tanti ( VI PREGOOO XDDD )!! Al prossimo!

Risposte alle recensioni:

Shizuki: XDDDD Wonderful gabbia di sudicioni!! Mi sono messa a ridere io davanti alla tua recensione ahahah XD! E grazie per i complimenti! Spero che tu sia contenta, adesso, dato che mi hai chiesto più volte quando pubblicavo il secondo capitolo ^^!

_SomethingBeautiful_: Oh, cara! Anche qui ti trovo *_*!! Eh già, povera Orologia XD! Sono contenta che tu sia solidale nei suoi confronti, io al posto suo sarei morta! Oh, io amo Urahara e ho riso anche io come una grulla a quello speciale XDD!! A me invece Ururu piace molto, è così dolce *w*! E grazie per avermi detto che i pg sono IC ^^! Spero che il chap ti sia piaciuto!
Senboo_: Grazie mille per avermi messa tra i preferiti, davvero! L'ho apprezzato molto ^^! Ho apprezzato moltissimo anche la tua recensione, noi due andiamo molto d'accordo a proposito di OC *o*! Io i questo fandom ne ho visto qualcuno, ma uno o due ma non li ho letti perchè avevo da fare e adesso non li trovo più XD! Infatti no, Tokei non si evolverà in senso Marysuico! E' una persona che lotta molto per ottenere quello che vuole, e con molta fatica, ma non sempre ci riesce! Io amo Urahara, e non vedevo l'ora di scrivere una fanfiction dove ci fosse anche lui! Amo tantissimo anche Tessai, Jinta e Ururu! Sono un quartetto mozzafiato, senza di loro la storia perderebbe di tono, sono troppo divertenti! E pubblicala la tua storia! Voglio assolutamente leggerla! E comunque come hai visto non rimane reclusa all'emporio, incontra anche gli altri! Spero che continui a seguirmi, a presto ^^! Grazie per il sostegno!

lauretta92: Sono felicissima che ti piaccia Tokei *_*!! Urahara è anche il mio personaggio preferito, che bello! Ho un debole per i pg un pò idioti, io XD! Grazie per i complimenti, spero che il chap sia di tuop gradimento ^^!

hanako: Grazie *_*! Poverina un po' meno, abita all'Urahara Shoten ( anche ioooo ç.ç!! )

rosi33: Oddio, ma tu mi lusinghi, grazie mille! La tua recensione mi ha convinto a riprendere il secondo capitolo che avevo accantonato per mancata voglia, ti adoro X3! Nessuno mi ha mai detto che una mia Fanfic è fantastica, grazie davvero *_*!!! E sono contentissima che ti piaccia Tokei! Spero che continui a seguirmi *_*!!














  
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