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Autore: Serin_88    19/02/2022    5 recensioni
Kagome ha tutto quello che ha sempre sognato: ha sposato Koga, il suo grande amore, ha una fratello ed una migliore amica che adora. Le manca solo diventare madre per completare questo quadro perfetto. La felicità però, viene spazzata via in un lampo: un tumore all'utero le strappa ogni sogno e alla fine, anche l'amore di Koga. L'incontro inaspettato con Inuyasha, barman dal sorriso scanzonato e la reputazione da playboy, sembra riportare Kagome alla vita. Un'amicizia improbabile che diviene molto di più, inaspettatamente, per entrambi. I fantasmi del passato di Kagome però sono duri a morire, Inuyasha sarà disposto a lottare contro di essi? Anche se significa rimetterci il cuore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Kagome ⭐
 
 

Ancora un week end e tornerò a lavoro. La scuola sta per ricominciare e non potrebbe farmi più che piacere, finalmente.
È già passata una settimana, da quando Inuyasha ha messo su quella che lui definisce: joggin terapia come se io ne avessi bisogno.
Però, se devo essere sincera, mi sono quasi abituata a questa corsa mattutina. Giuro, ho sempre odiato correre e lo odio ancora ma, forse è l'aria pura che si respira a quell'ora, forse sono le chiacchiere continue di Inuyasha(come diavolo fa a correre e blaterare allo stesso tempo, proprio non lo capisco)che mi distraggono, ma si, c'ho preso l'abitudine.
Mister tutto muscoli, continua a fare domande sulla mia vita privata, su Koga.Già…Koga ha bellamente ignorato il mio messaggio, ma lo capisco, era talmente tanto patetico da farmi venir voglia di picchiarmi da sola.
 “Non è molto carino ignorare una persona che sta parlando”.
La voce di Inuyasha mi riporta alla realtà e subito torno attenta.
“Scusami” dico e lui mi guarda stupito.
“Ti sei scusata? Oh quindi sei acida solo a momenti. Bene...”dice sorridendo. Vorrei tirargli in faccia il mio caffè , ma ne ho troppo bisogno.
Come le altre mattine, ce ne stiamo seduti al bar di Akira . Sarebbe stato più normale scegliere un bar vicino al parco, anziché fare nuovamente tutta la strada a piedi, ma no…Inuyasha vuole il the solo del bar di Akira. Che pazienza di prima mattina.
 “Perchè hai sempre questa espressione quando stai seduta qui?” Mi chiede lui sorseggiando il suo the ed io lo guardo curiosa.
“Che espressione?”
“Non saprei definirla. Forse malinconica” ribatte lui ed io sorrido mesta.
“Questo posto mi fa tornare in mente tante cose”.
“Per esempio?” Chiede ancora lui, sinceramente interessato e guardandomi tranquillo. Forse è proprio questa sua tranquillità, questo suo sguardo sempre sereno, che mi spinge per la prima volta ad aprirmi davvero, almeno un po'.
“Da ragazzini, io Miroku, Sango e Koga venivamo qui dopo la scuola....”.
“Koga sarebbe..”
“Si…il mio ex marito” sussurro con un sorriso sulle labbra.
Lui mi guarda in silenzio, poi beve un sorso di the.
“Dovresti ridere più spesso sai? Sembri meno acida” dice.
“Ma la pianti?Io non sono acida accidenti” sbraito e lui mi guarda come per dire: certo come no. Odioso, arrogante e idiota!
 Come le altre mattine, mi riaccompagna a casa.
“Passa al locale stasera, tanto non hai niente di meglio da fare, no?” Mi dice sorridendo.
“Scusa, che ne sai? Io ho un sacco di cose da fare” rispondo piccata.
“Immagino...”ridacchia lui, scendendo le scale e lasciandomi sola davanti al portone.
“Ho davvero un sacco di cose da fare” sbraito e lui mi fa un cenno con la mano, senza voltarsi.


 Passo tutto il pomeriggio a cercare qualcosa da fare, ma davvero non trovo nulla e miseramente sono costretta a cedere davanti allo sguardo truce di Sango, che praticamente mi impone di uscire con lei.
 “Ma non è che in realtà tra te e Inuyasha sta succedendo qualcosa?” Mi chiede lei, scendendo dalla macchina, davanti al locale ed io la guardò storto.
“Ma nemmeno per idea. Presuntuoso e idiota, ecco cos'è” borbotto e lei alza gli occhi al cielo.
“Giusto, non è il tuo tipo” dice lei entrando nel locale e facendosi strada tra la folla.
“Infatti..” rispondo, seguendola.
“E perchè? Perchè è decisamente troppo sexy per i tuoi gusti?” Mi chiede con voce esasperata, gettando uno sguardo al bancone, dove Inuyasha sta servendo i clienti.
“No...perchè non è Koga” ribatto fredda, forse un po' troppo, perché vedo Sango guardarmi mortificata, ma io la ignoro e cammino fino al bancone.
“Buona sera fanciulle” dice Inuyasha con un sorriso, ma io lo ignoro e mi siedo.
“Una birra” dico secca.
“Una qualsiasi?” Mi chiede lui ed io lo trucido con lo sguardo.
“Stupiscimi” sibilo, smettendo di guardarlo.
“Io…vado a salutare Miroku ”sussurra Sango ed io annuisco soltanto, restando al mio posto, mentre Inuyasha mi porge un bicchiere di birra rossa.
“Dunque...mi pareva che avessi molto da fare stasera, no?”
“La tua missione nella vita è rompermi le palle, vero? È così, non c'è altra spiegazione” ribatto e lui sorride appena con quel suo sorriso scanzonato.
“Hai fame?” Mi chiede poco dopo ed io scuoto la testa.
“Sicura? Perché questi stuzzichini sono la fine del mondo” aggiunge ancora.
“Si..sicura, sicurissima. Vuoi sottopormi alla macchina della verità?” Ribatto irritata e lui si acciglia appena.
“Hai litigato con Sango?” Mi chiede infine ed io sbotto.
“La mia vita non è affar tuo, chiaro? Non siamo amici, che diamine!”
Inuyasha rimane zitto a guardarmi, poi scuote la testa.
“Sai che c'è? Adesso mi hai rotto le palle tu e la tua acidità del cavolo, non sono affari miei hai ragione, ma come un coglione pensavo avessi bisogno di aiuto, ma sai la verità? Ti piace fare la vittima, ti piace eccome! Perciò mi sono rotto le palle di te e del tuo carattere di merda, chissà perchè avevo pensato che amici potevamo anche diventarlo, ma chiaramente ti trovi più a tuo agio rintanata in te stessa a piangerti addosso! Bene fai pure, quella è la porta!”
È incazzato .Non l'ho mai visto incazzato, ho sempre visto il sorriso sulle sue labbra, o comunque un'espressione tranquilla, mai così. Mi getta un'ultima occhiata, poi mi molla li da sola e va servire altri clienti, tra cui una ragazza che se lo mangia con gli occhi.
Vorrei gridargli che lo odio, che non sa nulla di me, ma non ci riesco. Perché ha ragione. Sono l'ombra di me stessa. La Kagome che ero ha ceduto il passo ad una acida, stronza e stupida donna, che sa solo nascondere la testa sotto la sabbia.

Apro la bocca per dire qualcosa, qualunque cosa, ma non so cosa e a disagio, più con me stessa che per altro, mi alzo. Non so dove andare. Sango è sparita, Miroku sta lavorando ed io mi fiondo in bagno. Mi appoggio al lavandino, mentre torna quella orribile sensazione di non riuscire a respirare. Mi sciacquo il viso e cerco di calmarmi e calde lacrime mi scendono sulle guance.
“Ehi, va tutto bene?” Mi chiede una ragazza, appena uscita da uno dei bagni.
“Si” sussurro.
“Sicura?” Mi chiede lei ancora.
“Si…davvero. Grazie” dico, entrando in uno dei bagni e chiudendomi dentro. Mi siedo per terra e lascio che tutto passi, anche se non passa mai....


Quando esco dal bagno, Sango è seduta al bancone e chiacchiera con Inuyasha sorride di nuovo. Stanca, mi dirigo verso Miroku che, mentre lavora, flirta con una ragazza tutta curve.
“Ciao sorellina” dice con un sorriso.
“È mia sorella” spiega poi alla ragazza accanto a lui, come se fosse una cretina. Lei sorride come un'idiota e annuisce vigorosamente.
“Quindi siete fratelli!” Dice come se avesse appena fatto la scoperta del secolo. Ok, cancello il...se fosse!
“Tutto ok?” Mi chiede Miroku ed io annuisco.
“Si. Tutto bene” dico, tornando a guardare Sango ed Inuyasha .Stanno ridendo come fossero vecchi amici, non sono nemmeno male come coppia. Mi volto per dire a Miroku che vado via, ma mi blocco, quando vedo il suo sguardo puntato proprio su Inuyasha e Sango e non sembra molto felice.
“Però...sono una bella coppietta” dico facendo un cenno verso la loro parte e Miroku mi guarda stranito. La sua amichetta si ritiene presa in causa e sorride.
“Inuyasha non è certo tipo da coppia. Lui se le porta a letto le donne, ma non ci si fidanza” dice con occhi sognanti. Io faccio un'alzata di spalle, evitando di farle notare quanto sia squallido e mi volto verso Miroku, che beve un sorso di birra.
“Beh, Sango è adulta e vaccinata, certamente non sarà un problema per lei un po' di divertimento”.
Miroku inizia a tossire, strozzandosi con la birra ed io sorrido.


“Sango, io ma vado a casa” dico, una volta tornata al bancone, lanciando una vaga occhiata ad Inuyasha che, di spalle, sta presumibilmente preparando dei cocktails.
“Cosa? Perché?” Mi chiede ancora Sango.
“Non mi sento tanto bene” rispondo.
“Allora ti accompagno” dice mentre si alza, ma io la fermo.
“Non serve, tranquilla. Faccio due passi a piedi” concludo, dandole un bacio sulla guancia, poi mi dileguo.

 Casa mia non è proprio vicino, ma non importa. Camminare mi aiuta a pensare in genere. Tanti ricordi mi passano per la testa, tanti momenti belli e brutti e le parole di Inuyasha mi rimbombano nella testa. Sono stata abbastanza sgarbata con lui, per tutto il tempo o quasi. Invece lui è stato gentile con me. Certo è un impiccione, anche sbruffone e spesso rompiscatole, ma è diverso in effetti da come lo avevo immaginato, ovvero un dongiovanni senza cervello. È un dongiovanni a quanto pare...ma non è come lo avevo etichettato.

Quando entro in casa, getto la borsa per terra e mi tolgo le scarpe. Il display della segreteria mi avverte che c'è un messaggio, di certo sarà mia madre , ma non ho voglia di parlare, non stasera, per cui lo cancello senza ascoltarlo. Non vincerò mai il premio di figlia dell'anno, ma davvero non ce la faccio.
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 Inuyasha 🍸
 Resto di spalle, mentre sento Kagome parlare con Sango .Non mi volto. Ecco che ci si guadagna a dare una mano a chi è in difficoltà. E va bene che la voglio aiutare, ma mi sono rotto le palle di essere trattato di merda da una acida come lei, che andasse al diavolo allora. Evidentemente ci vive bene così, e chi sono io per obbligarla a scuotersi? Nessuno. Ha ragione, non sono affari miei.
Quando la vedo allontanarsi , mi volto verso Sango che mi guarda abbattuta.
“Non le fa bene essere così coccolata, sai?” Dico e lei mi guarda senza capire.
“Da quello che vedo, Kagome inizia a prenderci gusto a far la vittima e voi la giustificate...”le spiego. Sango mi guarda di colpo accigliata.
“Kagome non fa la vittima. Tu non hai idea di quanto ha sofferto” dice ed io sospiro.
“Sango, non è l'unica persona al mondo che non può avere figli. E non è l'unica che ha divorziato. Posso capire che è stato traumatico per lei, davvero, ma sembra che la sua vita sia finita, beh io penso non sia la cosa peggiore del mondo” ribatto.
Sango mi fissa senza dire nulla per qualche secondo, sempre più accigliata.
“Si invece. Si, se l'uomo che ami, che ha giurato di amarti nella buona e nella cattiva sorte, ti dice che ha sbagliato tutto. Che ha sbagliato a sposarti e che non lo avrebbe fatto se avesse saputo che non eri in grado di dargli ciò che desiderava di più. Non sparare sentenze Inuyasha , non sai cosa ha passato”.
Rimango zitto, per meglio dire ammutolito. Le ha davvero detto una cosa così meschina?
“Lei crede che io non lo sappia. Non mi ha mai detto nulla sulla loro ultima litigata...ed io ho fatto finta di non sapere” aggiunge Sango bevendo l'ultimo goccio del suo cocktail
Non so davvero che dire. Sono stato molto brusco con Kagome, ho esagerato, decisamente e adesso mi dispiace.
“Meglio che vada” dice Sango alzandosi ed io annuisco appena. Lei mi da un bacio sulla guancia e sventola la mano verso Miroku, che la saluta con un vago cenno, per poi guardare me...incazzato? Che ho fatto?

“Inu, un bicchiere d'acqua” dice Kikyo sedendosi al bancone ed io la servo. Dopo un bel sorso, mi guarda.
“C'era la tua amica in bagno” dice ed io la guardo stranito.
“Ma si. Quella carina che però dici che non è il tuo tipo. È la sorella di Miroku, mi pare. Me l'hai detto tu?” Chiede ed io scuoto la testa.
“Si Kikyo ”sorrido della sua sbadataggine e lei ride, poi torna e bere la sua acqua.
“Comunque, stava piangendo. Non so perchè...”.
Stava piangendo? Ecco...adesso mi sento ancora peggio di prima, cazzo! Sono stato molto più che brusco.
“Che le hai fatto?” Mi chiede, intuendo un mio coinvolgimento .
“Le ho detto cose poco carine e ho sbagliato” rispondo e lei mi guarda dubbiosa.
“Che rapporto c'è tra voi due?” Chiede lei sorniona ed io sbuffo.
“Sta passando un brutto momento e voglio aiutarla. Nulla di più”
“Quindi non sbagliavo. È tua amica” ribatte lei ed io scrollo le spalle.
“Bah…che ne so”.
“Lo sai che è strano vero? Tu che diventi amico di una donna. Tu non hai amiche donne” dice Kikyo.
“Mi stai dicendo che in realtà tu sei un uomo!?” le domando ironico. Lei mi gela con lo sguardo ed io rido facendo spallucce.
“Che ti devo dire. Non è il mio genere di donna. Non mi attrae in quel senso, sai che io ho dei miei parametri”
“Oh si, certo.Tette grosse e cervello piccolo”.
“Mah. Se anche fosse, mica ci devo parlare” ridacchio e lei si alza ridendo.
“Fa attenzione Inuyasha...sai come dice il detto, chi disprezza compra” dice infine.
La osservo perplesso e mi faccio una birra.


 Quando finalmente la serata finisce, metto la giacca. Devo parlare con Miroku, mi è parso l'avesse con me, ma non so perchè.
“Ehi amico” dico e lui mi guarda.
“Ehi..” dice solo. Ma che ho fatto?
“Tutto bene? Ho fatto qualcosa?” Chiedo e lui scrolla le spalle.
“No” dice. Mah, perchè ho come l'impressione che non sia così?
“È per via di tua sorella? Perché sappi che non ho la minima intenzione di portarmela a letto. Insomma so che sembro il tipo. E qualche volta lo sono, ma non voglio fare nulla con lei, in quel senso”.
Miroku mi guarda e fa spallucce.
“Kagome è abbastanza grande per fare quello che le pare” dice.
“Quindi, tutto bene?”
“Ma si...certo” dice infine sorridendo ed io mi sento meglio. Miroku mi piace, come amico certo, perchè io ovviamente sono completamente ed inderogabilmente etero ed infatti una bella mora mi aspetta per una notte di fuoco.


Dopo una bella doccia, alle sei del mattino sono sotto casa di Kagome, sperando che non mi tiri qualcosa dalla finestra, ne sarebbe capace.
Suono ed attendo, poi sento la sua voce.
“Chi è?”
“Sono io” rispondo. Mi aspetto una delle sue sfuriate, invece la sento esitare.
“Inuyasha non mi sento bene..” cerca di liquidarmi, ma io non demordo.
“Apri dai...” dico in attesa ed infine il portone si apre.
Salgo fino al suo appartamento e lei è davanti alla porta. Non l'ho mai vista così. Sembra così fragile e…triste.
“Scusami…”sussurra a sguardo basso ed io resto basito. Si sta scusando? Ma...
“Hai ragione su di me. È tutto vero. Mi dispiace di essere stata così odiosa ed acida, io non sono così o almeno, non lo ero” sussurra ancora e sento la sua voce rotta dal pianto.
Mi sembra così piccola...così indifesa. Senza nemmeno rendermene conto, la avvolgo tra le mie braccia e la stringo a me per calmarla e lei , docile, me lo permette.
“Mi dispiace” continua a dire.
“Ehi. Su non piangere. Non è successo niente, dai” la tranquillizzo. In genere non sono proprio bravo a consolare la gente in lacrime. Ma con lei stranamente non mi sento fuori posto.
“Su. Basta...ti preferisco rompipalle anziché piagnucolona” sorrido appena, quando finalmente vedo il suo sguardo fulminarmi. Così va meglio.
“Non sono nessuna delle due, idiota” ribatte lei allontanandosi da me e asciugandosi le lacrime. Sembra una bambina, è così tenera.
“Posso vero?” Dico entrando e lei sbuffa appena, facendomi sorridere. Mi dirigo verso la cucina e preparo il caffè. Quando torno in salotto, la trovo seduta sul divano e anche io mi siedo e le porgo la tazza di caffè.

Rimaniamo in silenzio per un po', anche io dovrei scusarmi in effetti, ma prima che possa dire qualcosa, lei mi anticipa.
“Io e Koga ci siamo sposati giovani. Io avevo ventun'anni e lui ventitré. Fantasticavamo sempre sulla nostra vita insieme, sui nostri figli. Ci amavamo e non volevamo aspettare. È stato un bellissimo matrimonio. Eravamo felici” dice, interrompendosi. Io la guardo senza fiatare, infine lei riprende.
“Dopo quasi tre anni di matrimonio rimasi incinta. Koga era al settimo cielo ed anche io. Ma...al terzo mese persi il bambino” sussurra.
Le costa fatica immagino, per questo non fiato ed attendo. Si sta aprendo con me…ed io non voglio metterle fretta.
“Benchè non me la sentissi ancora, dopo qualche mese ci riprovammo. Koga diceva che non aveva senso avere paura e che sarebbe andato tutto bene. Non fu così. Quello che seguì, fu un anno d'inferno. Io che mi sentivo inadeguata e lui...”sussurra deglutendo, poi parla ancora.
“Iniziai a fare esami su esami. Koga cercava di starmi vicino quanto più possibile, ma era distante anni luce...io lo vedevo, era diverso. Comunque seguivamo alla lettera le istruzioni del medico ed io rimasi di nuovo incinta. Stava andando tutto bene, ma giunta al sesto mese, non si è più sentito il battito” si passa una mano tra i capelli e si raggomitola su se stessa.
“È stato orribile. Mi sono sentita morire ed in più, sono stata in ospedale per delle complicazioni. Era come se il mio corpo non fosse capace di...”
Ho una tale voglia di stringerla, ma resto fermo e la guardo.
“È stato allora che….”
Trattengo il fiato, in attesa. Kagome deglutisce, poi scuote la testa.
“Le cose sono peggiorate. Io mi sono chiusa a riccio...mentre Koga, qualcosa in lui era cambiato. Non era più quello di prima. Era deluso. Arrabbiato con me, credo. Anche se mi ripeteva che non era colpa mia .Litigavamo sempre più spesso per ogni sciocchezza. Siamo andati anche in terapia per un po'.La terapista ha suggerito anche l'adozione, ma lui non era d'accordo, perchè voleva un figlio suo. Durante una lite mi ha detto che non sarebbe mai riuscito a crescere il figlio di qualcun altro. Non lo diceva , ma sapevo che aveva preso ad odiarmi, lo vedevo dal suo sguardo. Poi ci si mise anche sua madre. Ricordo che alla cena di Natale disse qualcosa come: mio figlio desidera tanto una famiglia sua, una casa piena di figli, invece non avrà nulla di ciò che desidera. Mia madre le urlò di stare zitta, mentre io mi chiudevo in bagno. A ripensarci, mi viene quasi da ridere”
“Lui le ha permesso di parlarti così?” Chiedo senza parole. Ma che razza di uomo è questo Koga? Che uomo è uno che molla la propria moglie così, su due piedi? Che la ferisce con parole crudeli? Un bastardo!
“All'inizio no, ma poi...era come se io non avessi più alcun legame con lui. La nostra ultima litigata è stata epica” sussurra mesta.
“Prima di andarsene, sbattendo la porta disse, che se avesse saputo che sposandomi avrebbe rinunciato alla cosa che desiderava di più, non l'avrebbe mai fatto. Disse che aveva sbagliato tutto” una lacrima le scende fino alle labbra e lei la lascia scivolare. Sembra senza forza.
Maledetto bastardo. Ma come si può essere così meschini! L’ha abbandonata. L’ha lasciata da sola ad affrontare tutto questo.

La vedo alzare lo sguardo finalmente e guardarmi come in attesa. Non so cosa dire, o meglio lo so...ed anche se sento che non mi ha detto proprio tutto, non le chiedo nulla di più.
“Che gran bastardo!”.
Lei mi guarda stupita dalla mia veemenza.
“Non permettergli di rovinarti la vita più di quanto non abbia già fatto! Non ti merita uno così, a conti fatti quello che c'ha perso è lui, non certo tu!”
Lei sorride appena, anche se la tristezza non smette di adombrarle il viso.
“Dico davvero! Smetti di colpevolizzarti, smetti di rovinarti la vita. Non lo merita” mi ritrovo a dire e lo penso davvero. Ha sofferto tanto ed io l'ho accusata di fare la vittima. È ovvio che sia scottata. Anzi peggio.
“Non so nemmeno perchè ti ho detto tutto questo...”dice lei con uno sbuffo.
“Forse perchè stiamo diventando amici” ribatto io e lei mi guarda stupita.
“Amici? Io e te?” Chiede incredula.
“Perchè no? Io non ho mai avuto un simile rapporto con una donna”
“Riesco ad immaginare che tipi di rapporti intrattieni con le donne” dice lei, di nuovo col suo tono da saputella ed io sorrido. Sono contento, vederla così abbattuta non mi piace.
“Appunto. Ma con te è diverso. Non farei mai sesso con te..”
“Oh grazie...gentilissimo” ribatte ed io ridacchio.
“Perché, vorresti forse..”
“No brutto maniaco. Ma che diamine, non è molto carino da dire”
“Beh, non vedo che differenza possa fare. A me non interessi ...ed io non interesso a te. Non ti interesso, giusto?” Le chiedo tanto per farla incavolare ed infatti ecco tornare il suo sguardo omicida.
“Giustissimo. Non ci penso nemmeno! Razza di idiota” borbotta infine.
Il caffè si è del tutto freddato e non l'abbiamo bevuto.
“Senti. Che ne dici di saltare la corsa e andare direttamente a colazione?” Le chiedo e lei annuisce.
“Ok. Vado a vestirmi” dice infine.
 

“Perché vieni sempre qui se ti fa ricordare lui?” Le chiedo curioso e lei fa spallucce.
“Non lo so” sussurra.
“Qui Koga mi ha chiesto di sposarlo” dice infine.
“Qui? Ti ha chiesto di sposarlo in un bar?” Chiedo e lei annuisce.
“Cos'è non poteva portarti in un ristorante?!”
Mi guarda senza capire ed io faccio un gesto con la mano.
“Andiamo. In un bar...ma dai! Non ne so molto di proposte di matrimonio, ma in tutti i film che ho visto , lui fa la figura dell'idiota inginocchiandosi in un ristorante di lusso, o alla peggio al chiaro di luna. Certo non in un bar” dico convinto.
“Ma che c'entra. Questo era un posto speciale per noi. Qui mi ha detto per la prima volta che mi amava e gli è venuto naturale farmi qui la proposta” risponde lei.
“Ah si? E se ti avesse detto ti amo in un bagno pubblico? Gli sarebbe venuto lo stesso naturale farti la proposta?!”
La vedo fissarmi sconcertata e mi preparo a qualche insulto, invece fa una cosa che mai mi sarei aspettato. Scoppia a ridere e lo fa di gusto. Non l'ho mai vista ridere…mai e di certo non così. Ha una risata spontanea e molto bella, peccato non rida più spesso. Si asciuga le lacrime per il troppo ridere e sembra non riesca a smettere, ed io mi ritrovo ad imitarla. È contagiosa la sua risata e chi se lo aspettava.
Quando finalmente si calma, dopo che la cameriera ci ha portato le ordinazioni, non senza guardarci in modo strano, inizia a mangiare la sua torta .
“Ti avevo giudicato male, lo ammetto ” esordisce dopo un po' ed io la guardo in attesa.
“Credevo fossi un idiota, stronzo, cioè non che tu non lo sia...”
“Oh grazie mille...sei sempre così gentile” dico io, ma sorridendo.
“Ehi, hai detto tu che siamo amici no? Gli amici sono sinceri” risponde lei con un sorrisetto. Che tipo!
“Certo...miss mangio ogni mattina uno yogurt scaduto e per questo sono super acida” dico subito dopo, fregandole un pezzo di torta.
“Stronzo” ribatte lei.
“Odiosa” dico io.
“Idiota” dice lei ancora.
“Antipatica” le sorrido io e lei inaspettatamente ricambia.
Infondo non è così male...e sono contento che mi abbia confidato tutto.
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Kagome ⭐



 “E quindi...davvero ti sei aperta con lui?”
Annuisco a Sango, che sorride.
“Sai che sono contenta, insomma, hai visto che non è così male?” Mi dice tranquilla, mentre si prova una maglia.
“Si va bene. È meno stronzo del previsto” ribatto con un sorriso.

La scuola inizierà tra qualche giorno e Sango si è messa in testa di non avere molti vestiti da “maestra”, così mi ha trascinata a fare shopping ed io le ho raccontato tutto ciò che era successo con Inuyasha .
“Piuttosto eravate voi quelli molto affiatati l'altra sera” dico e lei mi guarda perplessa.
“Ma che! È un ragazzo simpatico, ecco tutto” ribatte.
“Ma come? Non era super sexy?”
“Si, lo è...” sussurra ed io sospiro. La signorina qui, predica bene e razzola male.
“Beh allora buttati, no? Alla peggio che può succedere? Sesso torbido con il barista” ridacchio e lei mi guarda, stupita dal mio buon umore. In effetti non è da me...o meglio si, ma della vecchia me quella che rideva sempre.
Sango pare titubante e dubbiosa ed io non le ho detto nulla circa la strana reazione di Miroku, quando l'ha vista parlare e ridere con Inuyasha, non voglio metterle la pulce nell'orecchio se non sono certa delle mie supposizioni...ma conosco mio fratello, l'unica altra volta che ha avuto una simile reazione eravamo al liceo ed uno dell’ultimo anno si era preso una cotta per Sango. La seguiva ovunque, facendole un mucchio di complimenti. E Miroku lo odiava.


Finalmente il nostro momento di shopping termina, Sango mi lascia andare e così, senza meta, inizio a camminare per strada. Persa nei miei pensieri quasi mi viene un infarto, quando per poco un tizio con la moto non mi mette sotto.
“Brutta testa di...”rimango con il pugno alzato con fare minaccioso, quando l'idiota si toglie il casco ed il sorriso scanzonato di Inuyasha fa capolino.
“Ma guarda...acida come sempre vedo” ridacchia.
“Acida un cavolo! Stavi per mettermi sotto. Idiota” sbraito.
“Tecnicamente, tu camminavi col naso per aria. Non è colpa mia se hai istinti suicidi” ribatte. Quanto non lo sopporto quando fa così....
“Dove andavi?” Chiede poi come se non avesse appena attentato alla mia vita, per caso certo, credo.
“Da nessuna parte...camminavo” dico io facendo spallucce e lui sorride.
“Bene, allora accompagnami” ribatte tranquillo.
“Dove scusa?” Chiedo perplessa.
“Tra poco è il compleanno di mia madre ...e non ho idea di cosa comprarle” dice lui ed io annuisco.
“E vuoi il mio aiuto?” Chiedo.
“Beh, mi serve il consiglio di una donna. Sei una donna giusto?”
La mia occhiata furiosa, anziché zittirlo lo fa ridere.
“Dai non te la prendere, scherzavo”.
“Idiota, ma come osi” sbraito dandogli un pugno sul braccio e lui ride.
“Non ti sopporto” aggiungo irritata e quello che mi imbestialisce il doppio, è vederlo piegato in due dalle risate.
“Su sali, dai” conclude alla fine, sempre ridendo ed io sbuffando lo faccio.
“Solo perchè non ho di meglio da fare” borbotto e lui ridacchia.
“Reggiti” dice poi.
“Non mi serve...” rispondo e lui fa spallucce.
“Bene” sorride lui per poi dare gas all'improvviso ed io per poco non cado all'indietro.
“Razza di cretino” sbraito.
“Che c'è? Te l'ho detto di reggerti, ma tu: non mi serve” dice imitandomi.
“Scemo. Io non parlo così...” dico sbuffando una risata. È strano, da quando mi sono aperta con lui, mi ritrovo a sorridere più spesso.

 “Allora. Che hai in mente?” Chiedo guardandomi intorno, una volta giunti in un negozietto.
“Niente, per questo sei qui” dice lui scrollando le spalle.
“Ma io non so nulla di tua madre ”ribatto.
“Beh...le piace l'opera, le piace collezionare ninnoli antichi ed è tremenda in cucina” dice lui curiosando tra gli scaffali.
“Si. Beh non mi è di molto aiuto” sospiro, camminandogli accanto.
“In genere chiedo consiglio a mia sorella. Ma lei è fuori città” dice infine.
“Hai una sorella?” Chiedo stupita e lui annuisce.
“Perchè non te l'ho detto?”
“No..” dico sorpresa.
Ma come, mi ha raccontato tutta la sua vita, ma si è scordato di sua sorella? Che tipo strambo.
“Si chiama Shiori”
“Più grande?” Chiedo e lui nega con la testa.
“Ha un figlio, il suo ex fidanzato l'ha mollata quando era incinta, vive per conto suo con Dai”
“Dai sarebbe tuo nipote?” Chiedo e lui annuisce.
“I miei non l'hanno presa affatto bene, almeno all'inizio. Lei aveva 18 anni” conclude.
Rimaniamo in silenzio per un po', poi lui torna a parlare.
“Non parli mai di tuo padre” dice all'improvviso ed io lo guardo.
“Non ho molto da dire, è morto” ribatto e lui annuisce.
“E andavate d'accordo?” Chiede ancora, prendendo in mano una sveglia mostruosa.
“Si, molto” dico, scippandogliela di mano e rimettendola al suo posto. Non conosco sua madre, ma sono certa che le farebbe schifo.
“E con tua madre? Vai d'accordo?” Chiede ancora.
“Si, anche con lei” dico, facendo una faccia schifata davanti ad un quadretto che tiene in mano e lui lo posa con una mezza risata.
“Sei molto legata a tuo fratello, vero?”
“Ma è una specie di interrogatorio?” Rispondo e lui sbuffa
“Cercavo solo di conoscerti meglio. Scusa tanto” dice imbronciato.
“Si, adoro Miroku. È mezzo scemo...ma lo adoro” dico poi con un sorriso.
“Mezzo scemo in che senso?” Mi chiede lui ed io prima di blaterare ancora, afferro un piccolo ma bellissimo carillon dall'aria antica, ma ben curata. Lo apro ed una musica armoniosa inizia a suonare, ed una ballerina in miniatura danza impeccabile a quelle dolci note.
“Secondo te potrebbe piacerle?” Chiedo e lui sorride.
“Si, lei li adora” dice prendendolo in mano ed io annuisco soddisfatta.
“Bene allora”.
 

Dopo gli acquisti, Inuyasha mi riaccompagna a casa.
“Stasera passate al locale, tu e Sango?” Mi chiede ed io faccio spallucce.
“Bah, non lo so”
“Oh, giusto, chissà quante cose avrai da fare” ridacchia, beccandosi un pugno sulla spalla, peccato che non se ne accorga nemmeno, cos'è fatto di acciaio?
“Sei un cretino” sbotto e lui ride.
“Ci vediamo stasera” aggiunge mettendo in moto.

 Guardo Sango pronta per uscire e sorrido.
“Accidenti, sei decisa a far conquiste stasera” dico e lei arrossisce.
“Ma smettila” sussurra, poi mi guarda maliziosa.
“Beh...anche tu non stai messa male” ribatte.
Io mi guardo appena , facendo uno sguardo perplesso. Sono normale. Jeans, canotta bianca e si, tacchi, ma bassi. Non sono una fan dei trampoli che poi fanno venire il mal di schiena.

Quando entriamo nel locale, la ressa è incredibile ma Inuyasha ci vede lo stesso e inizia a sventolare una mano.
“Sera” dice con quella sue espressione scanzonata.
“Una birra, oppure lasci fare a me?” Mi chiede ed io faccio spallucce.
“Ok” dico e lui sorride.
Sango si siede ed accavalla le gambe stile Basic Instinct con gli slip addosso però. Almeno credo. Però, ha proprio deciso di giocare duro ed infatti Inuyasha la guarda sorridendo.
“E a te? Cosa porto?” Chiede e lei sorride.
“Fai tu. Mi fido”.
Li guardo e sospiro.
“Vado da Miroku” dico, prima di assistere a qualcosa di scabroso.

Miroku sceglie la musica, ma in realtà non fa che guardare Sango e Inuyasha ed io sogghigno.
“Ehi ciao” dico ma lui nemmeno mi ascolta.
“Ehilà...” dico ancora, ma nulla.
“Miroku!” grido e lui mi guarda.
“Ehi...quando sei arrivata?” Chiede per poi tornare a guardare Sango.
“Da un po', ma tu nemmeno mi hai notato” dico, ma lui fissa ancora Sango e Inuyasha Oddio, l'ha presa male di brutto.
“Mmh mmh” dice lui a mo' di risposta.
“Sai, ho conosciuto meglio Inuyasha, non è così male”.
“Mmmh mmh” risponde ancora lui, sempre senza guardarmi ed io sorrido malefica.
“E sai? Sango sembra molto interessata a lui”
“Davvero?” Mi chiede turbato , voltandosi di colpo ed io rido.
Ah, questo lo ha sentito però. Prima che possa rispondere, lo vedo irrigidirsi.
“Ma che cazzo sta facendo?” Sbraita ed io mi volto, giusto in tempo per vedere Inuyasha chinato a sussurrare qualcosa all'orecchio di Sango e lei sorridere
“Miroku” lo chiamo, ma lui è già sceso e non ha buone intenzioni.
 “Che diavolo succede qui?!”Chiede furioso e Inuyasha e Sango lo guardano straniti.
“Miroku...calmati” dico improvvisamente preoccupata. Non l'ho mai visto così arrabbiato.
“Che ti prende amico?” Chiede Inuyasha che lo guarda senza capire.
“Che diavolo prende e te. Sango non è una da botta e via” dice, sporgendosi sul bancone ed afferrandolo per la maglietta.
“Miroku, ma che stai facendo smettila” urla lei.
“Amico, datti una calmata” dice Inuyasha cercando di restare calmo ed a quel punto intervengo.
“Miroku, ma sei impazzito. Stavano solo parlando. Finiscila” dico e lui mi guarda ed infine sembra rendersi conto di aver esagerato e lascia la maglia di Inuyasha, poi si volta verso Sango, che lo guarda arrabbiata e stranita.
“Scusa” sussurra infine allontanandosi.
“Ma che diavolo. È impazzito?!” Dice lei alzandosi ed io sbuffo, ecco l'altro genio. Dio li fa e poi li accoppia, non c'è che dire!
“Tutto bene?” Dico poi, voltandomi verso Inuyasha che sorride, come se non fosse successo niente.
“Si, si. Solo, non sapevo che Sango fosse off limits” ridacchia ed io sospiro.
“Credo che nemmeno lei lo sappia e forse nemmeno mio fratello” borbotto
“Ah l'amore, è un gran casino” dice, per poi iniziare a trafficare con alcool e bicchieri.
“Et voila..il tuo cocktail” dice porgendomi un bicchiere, con dentro un liquido rossastro.
“Cos'è?!” Chiedo dubbiosa.
“È buono. Fidati” dice lui facendomi l'occhiolino ed io annuisco bevendone un sorso…ed è buono si.
“Sa di frutta” dico e lui annuisce sorridendo, poi fa un cenno ad una ragazza, dai capelli rossi, che fa il giro e lo affianca al bancone.
“Scusa il ritardo, puoi andare” dice la ragazza per poi sorridermi e lui annuisce dandole un bacio sulla guancia.
Io finisco il mio drink, poi guardo l'ora.
“Vado a cercare Sango, si sta facendo tardi” dico alzandomi e lui mi guarda, poi afferra la giacca e mi segue.
“Hai finito?” Chiedo e lui annuisce.
“Si, me ne vado prima. Il bello di essere socio del grande capo” dice poi. Usciamo dal retro e ci sono Sango e Miroku che parlano nel vicolo. Dovrei interromperli? Non credo sia giusto. Guardo ancora l'ora e sospiro.
“Hai fame?” Mi chiede Inuyasha.
“Beh...in effetti , un pochetto” dico e lui sorride.
“Bene. Fammi compagnia , poi ti lascio a casa” dice, facendomi cenno di uscire dall'altra parte, per lasciarli soli.
 
Alla fine ci ritroviamo in un bar ancora aperto. Seduta sul muretto di fronte al bar, vedo Inuyasha avvicinarsi.
“Ti ho preso una crepe, ti piace?” Mi chiede ed io annuisco. Lui si siede accanto a me e addenta la sua di crepe.
“Ti piace Sango?” Chiedo e lui mi guarda.
“Perché, sei gelosa?” Ridacchia lui ed io sbuffo.
“Ma sta zitto. Lo chiedo perchè lei è innamorata di Miroku, ti userebbe come scacciapensieri” aggiungo e lui fa spallucce.
“Bah...una come lei può usarmi come vuole” dice facendomi l'occhiolino e mio malgrado mi ritrovo a ridere.
“Idiota!”
“Così, lei è innamorata di tuo fratello...”
“Da una vita” rispondo e lui sorride.
“E tuo fratello? Credo che lei non gli sia indifferente, visto che per poco non mi spaccava la faccia”.
“Mio fratello sa essere un vero idiota a volte” rispondo io e lui sorride di nuovo.
Restiamo in silenzio per un po' finendo di mangiare.
“Quando è il compleanno di tua madre?” Chiedo per rompere il silenzio. Anche se non è un silenzio pesante ed imbarazzante.
“Il 29 ottobre” risponde lui ed io perdo di colpo il sorriso.
“Che c'è?” Mi chiede lui ed io scuoto la testa.
“Niente” dico.
“Kagome, che c'è?” Chiede ancora.
“Tua madre compie gli anni lo stesso giorno del mio anniversario. Cioè il mio ex anniversario, col mio ex marito” sussurro. Una strana e crudele coincidenza.  Lui mi guarda in silenzio.
“Come fa di cognome?” Chiede infine.
“Koga?”Chiedo e lui annuisce.
“Yoro” rispondo senza capire dove vuole arrivare.
“Yoro ?Che cognome di merda…”dice poi ed io lo guardo stupita.
“Smettila” dico, ma mi viene da ridere. Non so come faccia, ma riesce a tirarmi su di morale.
“Ma è vero. È un cognome di merda. Kagome Yoro. Senti come suona male? Ti ha fatto un favore, credimi. Ti ha liberato della sua presenza e del suo cognome di merda” conclude sorridendo ed io mi ritrovo a ricambiare.
“Comunque manca più di un mese al compleanno di tua madre” dico, cambiando argomento.
“Si...ma odio fare le cose all'ultimo momento” ribatte lui, gettando la carta che ha in mano.
“Ho un sacco di cose da fare…io” aggiunge, prendendomi in giro.
“Quanto non ti sopporto” ringhio e lui ride, poi mi porge la mano.
“Dunque, amici?” Chiede con fare solenne ed io lo guardo, poi faccio spallucce.
“Bah. Amici” rispondo stringendo la mano.
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Inuyasha 🍸


La osservo sorridere e mi sento meglio. Non mi va di vederla giù per quel coglione dell'ex.
“Dunque, amici?” Le chiedo porgendole la mano.
Non so perché, mi intriga questa storia dell'amicizia. Mai avuto amiche io. Si insomma, c’è Kikyo e si, siamo amici, ma non è lo stesso. Con Kagome sento una bizzarra connessione e dato che per lei non provo la minima attrazione fisica e che mi diverte, anche quando fa l'antipatica, trovo sia perfetto. Abbiamo molte cose in comune, anche se sembra il contrario.
La vedo guardarmi sospettosa, poi fa spallucce e afferra la mia mano.
“Bah. Amici” dice.
“Oh che entusiasmo” ribatto e lei sorride.
“Ti riaccompagno a casa” dico e lei annuisce e si alza.


Quando rientro a casa, vedo un macchina in doppia fila davanti il mio palazzo e quando salgo, Kikyo mette la sua roba in una borsa.
“Che succede?” Chiedo e lei mi guarda al settimo cielo.
“Ken mi porta fuori per il week end” trilla ed io sospiro, ecco chi c'era in macchina.
“E sua moglie la lascia a casa?”
“Inuyasha smettila” dice lei senza guardarmi.
“Kikyo...ma non eri tu quella che diceva che era finita?”
“Si...beh ho cambiato idea. Mi ha giurato che entro un mese otterrà il divorzio” ribatte dandomi un bacio sulla guancia ed uscendo. Certo, entro un mese. Bah, contenta lei
Il cellulare vibra ed io lo prendo.
“Miroku…”dico.
“Amico, senti…mi dispiace, non so che mi sia preso ”dice lui dall'altra parte del telefono ed io sorrido.
“Dai tranquillo” rispondo buttandomi sul divano, poi una vaga idea si fa strada nella mia testa.
“Ehi…me lo dai il numero di tua sorella?” e lui rimane zitto un momento, poi sbuffa una risata.
“Mi ammezzerà” dice.
“Ma no, siamo amici ormai” sorrido.
“Già, immagino. Ascolta però: so che ho detto che Kagome è grande abbastanza per fare quello che le pare e Dio solo sa quanto le farebbe bene tornare alla normalità, ma resta mia sorella” dice serio. Il sorriso si attenua sulle mie labbra, ma non scompare.
“Ricevuto!” dico.

Quando mi arriva il messaggio col numero di Kagome subito la chiamo.
“Pronto” risponde subito.
“Dormivi?” Chiedo sorridendo e sento il silenzio.
“Come lo hai avuto il mio numero?” Chiede con voce stupita.
“Miroku” dico tranquillo e lei sbuffa.
“Inuyasha...sono le tre del mattino” dice.
“Si, lo so, non riesco a dormire” rispondo.
“Peccato. Io invece ho proprio voglia di una bella dormita” dice piccata.
“Dai...non fare l'acida” ridacchio.
“Smettila scemo. Rompi le palle alla tua coinquilina” dice ed io sospiro.
“Non posso, il suo pseudo fidanzato la porta fuori per il week end” dico.
Le ho raccontato di Kikyo, di come trovo assurdo come si stia impelagando in una simile relazione.
“Ah ecco”
“È la sua vita, ma lo trovo assurdo” dico stanco. Mi sono affezionato a lei, vorrei vederla felice con uno che la merita, non con quel coglione che tradisce la moglie.
“Quando si è troppo legati ad una persona, a volte si fanno casini” dice lei ed io mi faccio attento.
“Parli d Kikyo o di te?” Chiedo.
“Mi sono ubriacata ed ho lasciato un messaggio a Koga” dice infine.
“Quando?” Chiedo
“Bah...sono passati giorni ormai” ribatte.
“E lui?”
“Non ha risposto. Ma il messaggio era così patetico che posso capirlo” dice infine lei. La sento ridere ma so che non è felice in questo momento.
“Se dovessi rivederlo che faresti?” Le chiedo di getto e la sento esitare.
“Non lo so” dice infine.
“Lo ami?” Chiedo e lei sospira.
“Credo che una parte di me lo amerà per sempre” sussurra triste.
“Glielo hai detto nel messaggio?”
“Si” dice di nuovo.
“Magari non ti ha preso sul serio” dico io e la sento sbuffare.
“Piangevo come una cretina” sussurra.
“Richiamalo a digli che hai sbagliato numero” ribatto e la sento ridere.
“Scemo” sussurra ed io sorrido, felice di averla fatta ridere.
Restiamo per un bel po' a parlare, come se non avessimo fatto altro da sempre...poi ci diamo la buonanotte.



Note autore:
Buona sera a tutti. Vi ringrazio per aveavermi seguito fin qui, per le recensioni e per avermi fatto notare gli errori. Scusate. Grazie a chi mi sostiene silenziosamente. Ci ritroviamo prestissimo val prossimo capitolo! Un bacio 😘
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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