Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ladypink88    20/02/2022    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Anna non era ancora arrivata.

Avrà avuto qualche contrattempo in ufficio” pensò Roberta, che nell’attesa aveva preso posto al tavolo e ordinato un calice di vino bianco scintillante.

Si portò il calice alle labbra e assaporò lentamente il contenuto.

“ Mmm… ho sempre adorato il vino di questo ristorante !” sussurrò tra sé e sé con aria compiaciuta.

Il fatto che Anna fosse in ritardo le diede il tempo di guardarsi attorno e apprezzare la bellezza degli interni di quel ristorantino : estremamente essenziali e semplici, ma allo stesso tempo eleganti

Decisamente “ Osaka” era uno dei migliori ristoranti giapponesi di Milano. Ma anche uno dei più cari.
Ma in quel momento, poco le importava.

Erano decisamente poche le volte che Anna le aveva chiesto di fare due chiacchere con quell’impeto, quindi pensò che doveva essere qualcosa di importante.
Una delle caratteristiche peluliari di quel ristorantino era che tutti, da camerieri ai gestori erano realmente nipponici, e non cinesi, come succedeva nella maggior parte dei ristoranti giapponesi della città.
Anche il menù lo dimostrava : i piatti erano pochi, ma decisamente tipici.

Roberta diede un’occhiata al sukiyaki e decise di proporlo ad Anna non appena fosse arrivata.
Era talmente sommersa nell’osservazione dei piatti intorno a sé che non si rese conto dell’arrivo imminente dell’amica :

“ Roby, scusami!! Ma è arrivato un cliente all’ultimo minuto e… niente non potevo certo scacciarlo!” disse impacciata ed in affanno.

La mora, in totale relax, e per nulla infastidita del ritardo la rassicurò :

“ Tranquilla tesoro, io mi stavo già intrattenendo! “ alzando il calice di bianco che era quasi finito.

Anna sorrise compiaciuta :

“ Bè , ma allora mi tenti! Che ne dici se ordiniamo direttamente la bottiglia a questo punto? “
“ Direi che ci capiamo! Stavo per proporti la stessa cosa e anche… il sukiyaki!”

Anna aggrottò le ciglia, era un nome già conosciuto, ma non riusciva a ricordare esattamente di cosa si trattasse.
Ci pensò Roberta a rinfrescarle la memoria, mostrandole la foto del piatto.
E fu in quella che alla bionda vennero in mente un mare di ricordi :

Il sorriso di Davide, uscite domenicali con lei e Manuel, loro due che si prendevano per mano e il piccolo Manuel che sorrideva…”

Scacciò il ricordo e annuì :

“ E sia, andiamo di sukiyaki oggi!”

Fecero il loro ordine al cameriere e la mora, che conosceva molto bene la sua amica le chiese :

“ Cosa ti è venuto in mente quando hai visto la foto del piatto nel menu?”

Anna pensò che la sua occasione le era stata servita su un piatto d’argento. E non se la lasciò scappare.

“ Sai Roby, io ti devo ringraziare, se non fosse stato per te e per Manuel , non so se sarei riuscita a riprendermi dalla situazione in cui mi ero cacciata dopo la fine della storia con Davide. Devo dire che è stata dura sai?”

“ Bè, in realtà la nostra amicizia è stata preziosa anche per me sai? E sì, ricordo bene come ti eri ridotta!”

Anna decise di giocare duro :

“ Se penso che ero diventata dipendente da quel farmaco tremendo, che mi lasciava in una sorta di letargo emozionale, dove per qualche ora riuscivo a non sentire il dolore lancinante che mi pulsava nel petto ogni secondo…. Che cosa tremenda!” esclamò la donna con tono affranto.

Gli occhi di Roberta si illuminarono. In qualche modo era riuscita a catturare il suo interesse. Vi era qualcosa di nuovo in quel racconto, qualcosa che non aveva mai notato sotto quel punto di vista:

“ Posso chiederti, se te lo ricordi il nome di quel farmaco “tremendo” se non ti spiace?” chiese con un filo di voce.

Ok sto arrivando all’obiettivo!” pensò soddisfatta.

“ Certo, come potrei dimenticarmene? Si chiamava xanax!” commentò decisa.

Roberta impallidì e si zittì improvvisamente :

Ma come diamine ho fatto ad essere così superficiale!! Mi fidavo così tanto di Romina che mi sono quasi imposta con mia figlia, quando invece avevo perfettamente ragione!”

Senza che se ne rendesse conto calde lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi. Quel senso di colpa che da troppi mesi la stava lentamente consumando esplose e si mostrò in tutto il suo vigore.
Decise di uscire fuori di fronte ad una persona di cui si fidava moltissimo, di Anna.
Di lei , che negli anni si era mostrata come amica e sorella.

Con lei poteva, si dava il permesso di lasciarsi andare.

Anna vide la reazione emotiva della sua amica e le diede una mano. Rimase in silenzio. Rispettosa, paziente.
Si chiese se avesse fatto bene a far scatenare questa reazione. Ma una parte di lei sapeva che era positivo.
Roberta aveva maledettamente bisogno di tirare fuori quelle emozioni troppo a lungo soffocate.
E perciò attese.
Quando Roberta rialzò lo sguardo e la guardò sussurro solo :

“ Anna, Laura ha una dipendenza dallo stesso farmaco! Tu come hai fatto ad uscirne? Se lei si trova in una situazione così è anche colpa mia!!” commentò tra un singhiozzo e l’altro.

La bionda non sapeva come gestire quel momento, ma di sicuro la sua amica non era in condizione di lavorare in ufficio quel pomeriggio :

“ Roby, ti va se dopo pranzo vieni un po’ da me e ne parliamo in modo più intimo? Tanto, anche se per un pomeriggio l’ufficio rimane chiuso non succede nulla!”

La mora annuì .

In quella arrivò il cameriere che accese il fornello presente sul tavolo.

Roberta osservò con curiosità le mosse del ragazzo che armeggiava con sapiente maestria il fornello sul tavolo, come appoggiava il sake sul pentolino e come posava le ciotole con le verdute finemente tagliate giusto ai lati del tavolino.

“ A breve vi porterò la carne di kobe per poterla cuocere a vostro piacimento, se volete nel frattempo potete iniziare a fare cuocere le verdure”

Dopo di che prese due ciotoline più piccole decorate da motivi geometrici vari in ceramica bianca e blu luminosa.
Roberta vide con estrema curiosità come poco dopo il giovane prese due uova crude e una alla volta le ruppe dentro la ciotolina girando velocemente il contenuto dentro le bacchette.
La mora lo guardò con aria interrogativa, ma le spiegazioni non tardarono ad arrivare:

“ Bè , sia le carne che le verdure che cuoceranno dentro il pentolino con il sakè e la soia verranno subito dopo intinte nel rosso d’uovo…” spiegò con voce suadente.

Per Anna questa preparazione non era per niente nuova, già aveva assistito nella preparazione del sukyaki anni addietro quando Manuel era più piccolo e quando era ancora assieme al suo ex marito Davide. Ad ogni conta rimaneva sempre affascinata dalla magica atmosfera che si creava di fronte alla preparazione di questo piatto.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce del cameriere giapponese :

“ E ora assaggiate signore, la carne dovrebbe essere cotta”

Roberta imitò Anna : prese una sottile fetta di carne di manzo che era ormai cotta , la passò nella ciotolina con l’uovo e se la portò alla bocca, assaporandola intensamente.
Non era per nulla convinta di ciò che stava per fare ma il sapore delizioso la fece decisamente ricredere:

“ Non avrei mai pensato che il sapore fosse così delizioso!” esclamò subito dopo aver ingurgitato il primo boccone.
“ Ne sono lieto” sussurrò il cameriere .
“ Buon appetito!” fece un inchino e se ne andò.

Il silenzio regnò fra le due donne mentre consumavano il piatto. La degustazione di questo piatto così particolare aveva preso il sopravvento ed entrambe volevano godersi il momento al massimo.
Anna adorava vedere come quelle fette sottili di manzo senza nemmeno una fetta di grasso venivano cotte con tanta grazia nella salsa di soia e di come prendevano il sapore del sake che le rendeva così gustose al gusto.

In meno di mezzora il piatto venne divorato e Roberta esclamò :

“ Giuro questo sukiyaki è un’esperienza mistica!! Buonissimo! Grazie Anna!”

La bionda le fece l’occhiolino.
“ E non è finita qui…. “
Il cameriere arrivò poco dopo, sapientemente versò nel pentolino degli udon e la mora rimase sorpresa ancora una volta :

“ Che meraviglia! Questi udon hanno un’aspetto delizioso!”
“ Sono fatti da noi in modo artigianale!” spiegò . Anna non potè fare a meno di notare una nota di orgoglio nel tono del giovane asiatico.

Il pranzo andò avanti in modo quasi perfetto, e Roberta aveva recuperato in parte il suo buon umore.
“ Grazie Anna, scelta magnifica!”
L’amica sorrise.
“ Che ne dici di venire da me a passare un pomeriggio come ai vecchi tempi? Sono secoli che non ce lo concediamo?” propose la mora.
“ E va bene!” ed entrambe dopo aver pagato il conto si avviarono verso la casa di Roberta.
***

Si stropicciò gli occhi pigramente e si sgranchì le braccia.
Si sentì decisamente molto più riposato del solito.
“ Accipicchia che dormita che mi sono fatto! Questo nuovo  mix di erbe creato da mamma per farmi dormire è davvero una bomba!” pensò tra sé e sé .

In quella però un pensiero lo colpì come un fulmine a cielo aperto e diede un’occhiata fulminea all’orologio.
Erano le 20.15 di sera.

Andrea restò di sasso :
“ Sono un cretino! Ho dato buca a Serena e non ho potuto neanche avvisarla! Adesso a ragione mi odierà!”

Si alzò e si diresse verso il bagno con fare sconsolato.
Dalla cucina arrivò una voce a lui ben nota:

“ Ma buongiorno, hai deciso di fare come i vampiri? Dormi di giorno e fai il leone di notte?” lo accolse con fare giocoso sua madre Barbara che si stava dilettando a preparare la cena.
“ Mamma il problema è che la tua nuova creazione è fin troppo efficace! Avevo un appuntamento stasera e non sono neanche riuscito ad avvisare!” sussurrò Andrea con voce dispiaciuta.
“ Cosa vuoi che sia? Succede a tutti di dare buca!” minimizzò la madre.
“ Non con una ragazza al primo appuntamento !” si lasciò scappare lui.
Barbara cambiò espressione.
“ E allora la questione cambia! L’hai chiamata?” chiese
“ Non ancora!”
“ E cosa aspetti?” lo incalzò la donna.

Andrea non se lo fece ripetere due volte.
Il cellulare di Serena però risultava o spento o fuori copertura.
Sul viso del ragazzo si dipinse un’espressione di sconforto.

“ Me la sono giocata! Lei non è il tipo che da seconde opportunità!”  sussurrò.

Barbara lo osservò con fare indagatore.
“ Se reagisce in questo modo questa ragazza deve proprio chiamare la sua attenzione!”
Decise di spronarlo :
“ Magari hai ragione ragazzo! Ma persa per persa perché non provi a farti perdonare?” esclamò con tono incoraggiante.
“ E come? Non hai idea del caratterino che ha lei! Davvero si tratta di un peperino… di un bellissimo peperino!”
“ Bè, io proverei con una sorpresa!Noi donne amiamo le sorprese no?” e gli fece un occhiolino.
“ Uhm… ci posso provare” disse Andrea con tono non proprio convinto, ma un po’ più animato.
“ Vado a sistemarmi. Che c’è per cena?”
“ Minestrone”

Mentre tornava nella sua stanza Andrea iniziò a pensare a come si sarà sentita Serena dopo quella buca.

Ma come diamine ho fatto ad essere così pirla?” rimproverò mentalmente se stesso.

E con quel pensiero ritornò in camera sua ragionando sul da farsi per rimediare.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ladypink88