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Autore: Donatozilla    20/02/2022    3 recensioni
Sono passati cinque anni da quando Goku è partito insieme ad Ub per allenarlo, e sulla Terra vi è stato un lungo periodo di pace.
Tuttavia le cose stanno nuovamente per cambiare.
Nuovi nemici si stagliano all'orizzonte, minacciando la Terra e persino l'Universo intero, mettendo fine a questo periodo di pace.
Ma Goku, Vegeta e i loro compagni sono pronti a ritornare nuovamente in azione e ad affrontare queste nuove minacce con tutto ciò che hanno.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’erano una volta Son Goku e i suoi amici, in viaggio alla ricerca delle misteriose Sfere del Drago che, se riunite, fanno apparire il drago Shenron, capace di realizzare qualsiasi desiderio. Dopo mille peripezie i nostri sono riusciti a raccogliere tutte e sette le sfere e in seguito, in attesa che Shenron potesse tornare a manifestarsi, Goku andò ad allenarsi presso l’Eremita della Tartaruga.

E questo fu solo l’inizio delle sue avventure.

Il Grande Mago Piccolo.

Suo figlio, Piccolo.

I Saiyan.

Freezer.

Cell,

Majin Bu.

Il Dio della distruzione Beerus.

Freezer tornato in vita per compiere la sua vendetta.

Hit.

Zamasu.

Jiren.

Broly.

Moro.

Granolah e gli Heeters.

Tutti nemici e avversari incredibilmente forti, ognuno più potente dell’altro.

Goku e i suoi amici affrontarono ognuno di essi, con alcuni di loro che finirono per diventare addirittura dei nuovi e preziosi alleati.

Affrontò innumerevoli battaglie per il destino del mondo e certe volte anche per quello dell’intero universo.

Alla fine, dopo innumerevoli battaglie, ci fu un periodo in pace e durante il ventottesimo Torneo Tenkaichi Goku incontrò la reincarnazione buona di Kid Bu, Ub.

Impressionato dalla sua forza e desideroso di allenarlo sia per renderlo più forte e per insegnarli a controllare i suoi poteri e per rendere più forte anche sé stesso, Goku partì insieme a Ub verso il suo villaggio dove i due si sarebbero allenati duramente.

Da quel giorno sono passati cinque anni.

Ed è da qui che le avventure di Son Goku e dei suoi amici ricominceranno.

Nuove avventure sì, ma anche nuove nuove battaglie… e nuovi e temibili nemici.

Dragon Ball Power

La saga di Treezor

Capitolo 1: Un nuovo inizio. Bentornato a casa Goku.

Villaggio di Ub.

Era una giornata tranquilla nel villaggio, con i vari abitanti che compivano i loro doveri nella pace e tranquillità.

C’era chi lavorava nei campi, c’era chi stava cucinando e così via.

D’un tratto, però, l’intero villaggio fu percorso da un onda d’urto che fece tremare tutto e tutti.

Dopo un iniziale sorpresa gli abitanti si tranquillizzarono e ritornarono ai loro doveri.

Perché vi starete chiedendo?

Beh è semplice.

Oramai era una routine da ben cinque anni sentire quelle onde d’urto attraversare il villaggio, al punto che tutti ci erano fatti l’abitudine.

Ma da chi erano causate tutte quelle onde d’urto?

La risposta è semplice.

In un grande lago nei pressi del villaggio due guerrieri si stava allenando in aria, scambiandosi colpi l’un l’altro.

Essi erano Goku e Ub.

Ub indossava un abito d’allenamento di color verde, ed era decisamente cresciuto rispetto a cinque anni prima: aveva ora 15 anni, e in quei cinque anni di allenamento era diventato decisamente più muscoloso rispetto ai ragazzi della sua età.

Goku, invece, indossava la sua classica tuta da combattimento blu, con polsini gialli, pantaloni verdi e cintura bianca e sembrava rimasto lo stesso di cinque anni prima, questo anche grazie alla sua biologia Saiyan che gli permetteva di invecchiare lentamente.

Ub diede un calcio rotante a Goku, il quale, parò il colpo col proprio braccio destro per poi spingere via il suo allievo.

Il lancio fece volare via Ub di qualche metro, ma riuscì a fermarsi in tempo per poi lanciarsi nuovamente all’attacco.

Tirò indietro il pugno destro, pronto a colpire, e Goku si mise immediatamente in posizione di difesa.

Peccato che era tutta una finta.

All’ultimo secondo Ub si teletrasporto dietro Goku, colpendolo alla schiena con un dropkick che lo lanciò contro il lago.

Durante quei cinque anni di allenamento Goku aveva insegnato a Ub molte tecniche che lui stesso aveva imparato in passato, una tra queste il Teletrasporto di Yardrat.

Goku si fermò all’ultimo secondo, per poi alzare lo sguardo verso Ub vedendolo volare a gran velocità verso di lui.

“È migliorato.” Pensò lui sorridendo.

Ub tentò di colpire il proprio maestro con un altro calcio, ma stavolta toccò a Goku teletrasportarsi via, evitando così il colpo dell’allievo.

Ub allora cominciò a guardarsi intorno, col suono del Teletrasporto che riecheggiava ovunque intorno a lui.

Chiuse gli occhi, concentrandosi al massimo per poter avvertire l’aura di Goku e capire da dove avrebbe colpito.

Passarono vari attimi in cui non accadde niente.

Poi..

“Dietro di me!” Pensò la reincarnazione di Kid Bu, voltandosi di scatto per colpire con un altro calcio rotante Goku.

Peccato che lui non si trovasse dietro di lui.

“Sei caduto per il trucco più vecchio del mondo, Ub!” Fece la voce divertita di Goku da dietro Ub.

Quest’ultimo provò a voltarsi ma Goku lo colpì immediatamente al volto con un pungo che lo lanciò verso il lago, facendolo cadere nelle sue acque.

“E ho vinto.” Disse Goku incrociando le braccia, mentre Ub volò fuori dal lago.

“Ugh… ho perso…” fece il ragazzo sconsolato.

“Ehi, non prendertela Ub” fece Goku mettendo una mano sulla spalla dell’allievo “Non sei andato affatto male, anzi. Sei davvero migliorato e devo dire che eri anche vicino nel sconfiggermi.”.

“Dice davvero, maestro Goku?”.

“Certamente” annuì entusiasta Goku “Non ho mai dubitato di te.”.

Ub sorrise alle lodi del suo maestro, mentre i due ritornavano a gran velocità verso il suo villaggio.

Una volta atterrati iniziarono ad incamminarsi verso la casa di Ub, salutando strada facendo i vari abitanti del villaggio.

“Come ho già detto prima, Ub, sei davvero migliorato. Non sei più il bambino che presi sotto la mia ala cinque anni fa.” Cominciò a parlare Goku con i pugni sui fianchi.

“Ne sono davvero felice maestro Goku.” Sorrise grato Ub.

“Dunque è proprio per questa ragione che mi sembra il momento di tornare a casa mia.”.

Passò qualche secondo di silenzio in cui Ub processò ciò che fu detto dal suo maestro per poi dire “Eh?! Cosa?! Ma… perché?”.

Goku sorrise “L’ho già detto. Sei migliorato molto, Ub. Sei diventato molto più forte di quanto tu non lo fossi già, e anche io sono diventato più forte in questi ultimi cinque anni di combattimento. Posso ben dire di essere soddisfatto dei nostri risultati, ma soprattutto dei tuoi” gli mise una mano in testa “Dunque credo di poter tornare a casa senza alcun problema e preoccupazione.”.

“Lo so, ma…” tentò di dire Ub, gli occhi triti.

In quei cinque anni di allenamento era affezionato molto al suo maestro, considerandolo quasi come un padre.

Dunque vederlo andarsene via… beh, non era certamente una cosa facile.

Il sorriso di Goku si fece triste “Credimi Ub, anche a me dispiace molto andarmene. Ma ho compiuto  ciò che avevo intenzione di fare dal momento in cui ho messo gli occhi su di te: allenarti per aiutarti a diventare più forte e controllare la tua grande forza. E poi… anche se me ne vado, non significa che non ci rivedremo più. Ricorda: posso pur sempre teletrasportarmi qui in caso voglia rivederti, o puoi fare lo stesso tu se vuoi venire a visitarmi di persona.”.

Ub rimase in silenzio per qualche secondo a pensarci, per poi sorridere ed annuire “Ha ragione, maestro. Poi è stato lontano da casa per cinque anni, e mi sembrerebbe ingiusto farvi restare qui ancora a lungo. Sarete mancato molto alla vostra famiglia.”.

“Eh sì. Immagino che Chi Chi sarà molto arrabbiata con me una volta che mi rivedrà” rise nervosamente Goku grattandosi la testa, mentre Ub si limitò a sghignazzare.

 Fatto questo Goku osservò il villaggio intorno a sé per l’ultima volta, per poi portarsi l’indice e il medio della mano destra sulla fronte e salutò Ub con la mano sinistra dicendo “Allora arrivederci Ub. Prenditi cura di te e del tuo villaggio.”.

“Lo farò maestro.” Annuì sorridendo Ub.

Goku sorrise soddisfatto e fatto questo si teletrasporto via, sotto lo sguardo sorridente di Ub e quello sorpreso degli abitanti del villaggio che si trovavano lì intorno.

“Dunque… se n’è andato?” Chiese una donna ad Ub il quale semplicemente annuì.

“Sì. Il mio addestramento con lui è completato, ma ha detto che ci saremmo potuti rivedere un giorno. Ma fino ad allora” strinse la mano destra in un pugno “Non smetterò di allenarmi e di proteggere questo villaggio.”.

Giardino della Capsule Corporation.

In quel momento i Guerrieri Z insieme ai loro amici e famiglie erano occupati a passare la giornata insieme, parlando e scherzando tra loro.

Bulma aveva deciso di indire quella riunire in modo da poter rivedere tutti i suoi vecchi amici e per poter sapere come stavano andando le cose a ognuno di loro.

Buu era occupato a mangiare qualsiasi cibo che si trovasse davanti con Mr Satan che cercava di impedirgli di causare un disastro, Pan, Bra e Marron erano occupate a giocare tra loro con Gohan, Video e 18 che le osservavano, Crilin, Tenshinan, Yamcha, Jiaozi e il Maestro Muten erano occupati a parlare tra loro, Goten e Trunks stavano a scherzare tra di loro mentre Vegeta e Piccolo se ne stavano in disparte senza far niente e ad osservare la situazione.

“Sai, ci voleva proprio questa piccola riunione tra tutti noi.” Disse Chi Chi a Bulma, entrambe le donne sedute su delle sedie vicino all’enorme tavolo.

“Sì, mi era sembrata una buona idea così che tutti noi potessimo rivederci e vedere come stessero andando le cose” rispose Bulma “Beh, tu che mi dici Chi Chi? Come vanno le cose a casa?”.

“Oh tutto bene considerando tutto. Solo che… beh, sai che Goku è partito con quel ragazzino, Ub, da ben cinque anni… quindi la sua mancanza si fa sempre sentire.” Rispose chi Chi con sguardo triste.

Bulma sospirò “Già, posso capirti. Manca anche a me Goku, sai?”.

“Oh lo so bene. Dopotutto tu sei stat la sua rima amica, no? Dunque ovviamente mancherebbe anche a te. Mi chiedo solo se mai tornerà a casa” Chi Chi tirò un sospiro “A questo punto sto perdendo tutte le spera…”.

D’un tratto un rumore famigliare risuonò nelle orecchie di tutti i presenti.

Il rumore del Teletrasporto.

Lì, al centro del giardino, vi era Goku che si osservò intorno per guardare tutti i presenti.

“Ehilà ragazzi! Sono io, Goku!” Salutò il Saiyan sorridendo e alzando la mano destra in aria in segno di saluto.

Tutti i presenti rimasero nel silenzio più totale, gli occhi e le bocche spalancate.

“Uh… ragazzi?” Ripetè Goku, confuso “Tutto bene?”.

“Goku…” mormorò Chi Chi alzandosi dalla sedia e lentamente avvicinandosi al marito appena riapparso dopo ben cinque anni.

Goku la guardo e grattandosi la testa disse “Uh… ciao Chi Chi. Da quanto tempo, eh?” Il suo tono di voce era un misto tra l’imbarazzato e lo spaventato, non sapendo come avrebbe reagito la moglie nel rivederlo dopo così tanto tempo.

Si sarebbe aspettato rabbia da parte sua.

Cavolo, non gliene avrebbe fatta nemmeno una colpa.

Non si aspettò, però, di essere abbracciata da Chi Chi.

“Oh non ci posso credere! Sei tu, sei davvero tu! Sei tornato!” Esclamò Chi Chi, lacrime di gioia che scendevano dagli occhi.

La gioia era così tanta che neanche se la sentiva di essere arrabbiata col marito, ora che era tornato.

Goku, rimase sorpreso senza far nulla per qualche secondo, per poi ricambiare l’abbraccio con un sorriso dicendo “Ehi, ehi, tranquilla Chi Chi. Va tutto bene. Sono tornato ora.”.

“PAPà!” Urlarono all’unisono Goten e Gohan correndo verso il padre, lacrime di gioia che scendevano dia loro occhi.

“NONNO GOKU!” Ad urlare ciò fu Pan che corse verso il sopracitato Saiyan per abbracciarlo insieme a Gohan e Goten.

Goku ricambiò anche i loro di abbracci, mentre i presenti cominciarono ad avvicinarsi chi con sguardi felici o chi addirittura con le lacrime agli occhi.

“Oh Goku! È così bello rivederti, vecchio mio!” Fece Crilin felice come una pasqua.

“Mph. Alla fine sei tornato Kakaroth. Ce ne hai messo di tempo.” Disse Vegeta con le braccia conserte, ma pur sempre sorridendo.

“Ehi, Vegeta. Sì, ce ne ho messo di tempo per tornare” rispose Goku separandosi dagli abbracci dei propri cari ma pur sempre tenendo Chi Chi accanto a sé “è bello rivedere tutti voi. Dico davvero. Mi… dispiace tanto di essermene andato in questo modo cinque anni fa, dico davvero. Ma ora sono tornato. E sono qui per restare.”.

“Farai meglio a mantenere questa promessa, allora.” Disse Chi Chi sorridendo.

Goku ricambiò il sorriso “Vedrai Chi Chi. Stvolta non sparirò per anni senza farmi rivedere. Te lo giuro.”.

Bulma si asciugò gli occhi dalla lacrime sorridendo “Beh… fortuna allora che abbiamo tutto questo banchetto. Perché questo tuto ritorno… è qualcosa da festeggiare.”.

Tuttavia, mentre i nostri eroi erano occupati a festeggiare il ritorno di Goku, qualcosa di oscuro si prostrava all’orizzonte di questo momento felice e di questa pace durata tanto a lungo.

Nelle profondità dello spazio, infatti, un enorme astronave rotonda era occupata a girovagare nello spazio.

All’interno di essa vi erano un gran numero di soldati che indossavano delle armature famigliari: le armature dell’esercito di Freezer.

Dopo il Torneo del Potere Freezer era stato fatto ritornare in vita, ed egli aveva ricominciato a costruire il suo impero. Tuttavia, a differenza del passato, non aveva cercato subito vendetta contro Goku e i suoi compagni.

Certo, aveva provato ad eliminarli col Saiyan chiamato Broly, ma al cosa non finì bene e dopo ciò decise di ignorare la Terra e di occuparsene a tempo debito, conquistando pianeti nella maniera più silenziosa possibile in modo da non attirare eventualmente l’attenzione dei Saiyan.

Aveva bisogno di essere più orte per occuparsi di loro una volta per tutte.

Tuttavia alcuni membri dell’esercito di Freezer non apprezzavano ciò.

Erano dell’idea che la minaccia dei Saiyan dovesse essere eliminata subito, dunque il fatto che Freezer stese prendendo tempo stava innervosendo costoro.

Per loro Freezer si era solo rammollito.

Per questo, essi, decisero di ribellarsi a Freezer e di fuggire, rubando una delle sue astronavi per cominciare a costruire un impero tutto loro.

Freezer ignorò la cosa, dato che i soldati e gli scienziati che si erano ribellati avevano un infimo livello di forza per lui, e dunque li lascio andare con la promessa che si sarebbe occupato di loro a tempo debito.

Non sapeva però, che con gli scienziati che si erano ribellati, questi ribelli avevano un asso nella manica: potevo rendersi più forti grazie a miglioramenti scientifici fatti dagli scienziati stessi.

Essi, grazie alle loro vaste conoscenze scientifiche, erano riusciti a capire come modificare il DNA di un individuo in modo da renderlo più forte che mai.

Certe modifiche, però, non dovevano essere esagerate perché altrimenti avrebbero portato alla morte di colui che doveva diventare più forte.

Questi soldati, dunque, erano decisamente più forti del normale, ma sempre non una minaccia per qualcuno come Freezer.

E questi soldati e questa astronave facevano propio parte dello pugno di ribelli che avevano deciso di creare un impero tutto loro.

Un alieno alto e dalla pelle rossa, con occhi dalle pupille gialle, con addosso un armatura nera e un mantello bianco si sta incamminando tra i corridoi dell’astronave, dirigendosi verso uno dei laboratori.

Egli era il Generale Hang(*), colui che aveva deciso di ribellarsi a Freezer e di creare questo nuovo impero.

Entrò nel laboratorio trovando un alieno più basso, col corpo attraversato da squame marroni e con una testa che ricordava un rospo che osserva qualcosa a un microscopio.

“Professor Shusho(**).” Salutò Hang entrando nel laboratorio.

Lo scienziato si voltò immediatamente, piegando la testa in un inchino “Ah, Generale Hang. Qual buon vento vi porta qui?”.

“Per vedere come stanno andando i lavori. Il DNA è modificabile come avevamo sperato?”.

Shusho sorrise soddisfatto “Ebbene sì signore. Dopo vari e attenti studi… posso darvi la conferma che questo DNA è modificabile” disse tornando a osservare il DNA nel microscopio.

Ma non un semplice DNA.

Quello di Freezer stesso.

I ribelli, nonostante ciò che avevano detto, avevano ancora bisogno di qualcuno che guidasse tutti loro e il futuro impero che avevano intenzione di costruire e che fosse anche ben disposto a uccidere i Saiyan che potevano mettersi in mezzo tra loro e il loro obiettivo.

Hang era un generale, certo, ma non era adatto a comandare un intero impero.

Quindi a loro venne l’idea.

L’idea di clonare Freezer.

Riuscirono a prendere di nascosto del DNA di Freezer prima di fuggire con l’astronave rubate, in modo da poterlo studiare e vedere se era possibile modificarlo in modo da rendere il futuro clone ancora più forte del Freezer originale e, possibilmente, dei Saiyan.

Sapevano che essi erano diventati ancor più forti, dunque avevano bisogno di un leader che potesse essere più forte dei Saiyan e di Freezer stesso, in modo che potesse occuparsi di loro e ucciderli quando il tempo sarebbe arrivato.

“Possiamo modificare questo DNA… così quando lo useremo per poter creare un clone di Freezer, sarà più potente dell’originale… e di quei Saiyan che vivono sulla Terra.”.

Hang sorrise soddisfatto “Perfetto. Iniziamo subito allora.”.

 

(*): Hang è il diminutivo di Hangyaku-sha che significa ‘Ribelle’ in giapponese.

(**): Shusho è il diminutivo di Shūshokushi che significa ‘Modificatore’ in giapponese.

   
 
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