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Autore: _Tiki_    21/02/2022    1 recensioni
"Kid gli sorrise contento, ignorando il dolore -Ce ne hai messo di tempo…- gli disse, leggermente canzonatorio, una nota di affetto che non si premurò troppo di nascondere"
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Questa fanfiction partecipa al Crack&Sfiga's Day 2022, indetto dal forum FairyPieceForum
*Spoiler capitolo 1040*
[ Kid/Killer ]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Killer
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa fanfiction partecipa al Crack&Sfiga's Day 2021, indetto dal forum FairyPieceForum
Avvertimenti:
Spoiler del capitolo 1040, e in generale di tutti quelli precedenti in cui sono stati protagonisti Kid e Killer
Note: Non so perché abbia deciso di scrivere questa fic, da un giorno all'altro poi... ma in un mondo in cui la mia ship del cuore non fosse la KidLaw, bhe, forse Kid e Killer non mi sembrerebbero così impossibili. Nonostante ciò, nella storia non faccio mensione ad una loro vera e propria relazione amorosa, quindi può essere intesa benissimo anche come forte Bromance. Detto questo, buona lettura!






Kid sentiva il dolore propagarsi tagliente lungo tutte le viscere, in quel momento, dopo che l’adrenalina del combattimento era caduta in quella voragine insieme a Big Mom, e lui e Trafalgar ne erano usciti, sì, vincitori, ma totalmente esausti. Il fastidioso mal di testa di poco prima stava tornando a farsi presente, aiutato da tutte le botte che aveva subito dall’imperatrice e che sentiva bruciare sulla sua pelle come fossero fiamme. Il proprio sangue gli copriva parte della vista ed aveva intaccato i suoi vestiti, gli occhiali da aviatore e il suolo circostante, rendendo evidente come quel luogo fosse stato teatro di una cruenta battaglia sanguinolenta tra autentiche forze distruttrici.
Era sdraiato scompostamente sulle macerie che lui stesso aveva aiutato a creare, il respiro pesante, mentre cercava di riprendere fiato, la mano posata fiacca sul suo addome, il braccio meccanico che si stava sgretolando senza più i poteri del frutto del diavolo a tenerlo insieme. Non voleva far altro che prendersi del meritato riposo, buttarsi su una branda del proprio veliero e dimenticare tutti gli eventi che lo avevano colpito negli ultimi mesi, ma rivivere quella battaglia, la battaglia che lo avrebbe consolidato nell’olimpo dei pirati. Ma non era il momento per rilassarsi; anche se avevano sconfitto uno dei nemici più potenti, ne restavano ancora altri pronti ad attentare alle loro vite, in più, ancora non sapevano se Monkey D Lufy fosse riuscito nella sua impresa a battere Kaido. E se avesse fallito, lui doveva essere pronto a difendersi.
 
Trafalgar Law era a pochi metri da lui, appoggiato a degli ammassi di pietra, la postura perennemente composta, mentre cercava di non dare troppo a vedere che anche lui era totalmente esausto, con le forze prosciugate, in cerca di ossigeno per potersi riprendere il prima possibile. I suoi uomini che erano corsi subito in suo aiuto, chiedendo in cosa potessero essergli utili, gioendo per la loro vittoria.
 
Anche i propri, di uomini, lo stavano circondando, urlando parole che lui non riusciva a recepire, troppo concentrato sulla propria condizione, sulla soddisfazione che provava, fiero di se stesso e di dove era riuscito ad arrivare. Ma, soprattutto, ora, voleva vedere soltanto una persona, colei che gli era stata accanto durante tutta la sua vita, durante tutto il suo viaggio per mare, che non lo aveva tradito nemmeno quando ormai lui era stato sconfitto, che aveva tentato ogni cosa pur di salvarlo, anche condannarsi per il resto della vita. E quella persona, era l’unica che non riusciva a scorgere tra la coltre di teste.
 
-Dov’è Killer?...- mormorò, biascicando un tantino le parole, gli occhi che gli restavano aperti a stento, un fitta lancinante al fianco non appena tentò di alzarsi. Tuttavia non ci fu bisogno di fare altri movimenti per ricercare anche solo con lo sguardo il biondo, che la voce di quest’ultimo gli arrivò come una dolce carezza alle orecchie.
 
-Kid!- l’inconfondibile timbro del suo vice sorpasso tutti gli altri rumori, seppur risuonò quasi debole, come se anche lui fosse stato totalmente esausto.
L’attimo dopo vide il biondo comparire al suo fianco, coperto di sangue, i vestiti sporchi e malconci, il casco rotto macchiato di rosso ovunque. Eppure sembrava quasi non accorgersi delle proprie condizioni, impegnato a controllare che il rosso stesse bene, a stargli accanto.
 
Kid gli sorrise contento, ignorando il dolore -Ce ne hai messo di tempo…- gli disse, leggermente canzonatorio, una nota di affetto che non si premurò troppo di nascondere -Con quella schiappa di Hawkins, poi…- smorzò un mezza risata, il dolore alle costole che si fece nuovamente presente -Non dirmi che era troppo forte per te…- continuò a sbeffeggiarlo divertito, tanto per smorzare la tensione.
 
Il biondo si costrinse a mordersi il labbro inferiore da dietro il casco, non riuscendo comunque a trattenere la sua fastidiosa risata che sfuggiva ad ogni suo controllo -Ho fatto del mio meglio, Kid- e pronunciò il nome del compagno come fosse la cosa a cui tenesse di più al mondo, ed, effettivamente, era proprio così. Non gli avrebbe rivelato che l’unico motivo per il quale non lo aveva raggiunto prima, era perché Hawkins teneva in pugno la sua vita. Non gli avrebbe mai rivelato i dettagli di quello scontro, di come aveva supplicato il pirata nemico affinché risparmiasse il suo capitano, di come si era sentito impotente, inutile e disperato, in quei momenti in cui credeva di non avere una via d’uscita, di essere la causa della morte di Kid.
 
-Fai sempre del tuo meglio Kil…- mormorò in risposta il rosso, e stavolta aveva abbandonato ogni tono saccente e sarcastico, lasciando spazio a uno più dolce e soffice, volendo trovare la forza per poter alzare la mano e posarla sul casco del biondo, proprio dove sotto vi era la sua guancia.
 
Killer dovette nuovamente mordersi a sangue il labbro inferiore, non solo perché la sua sporca risata si faceva strada nella sua gola, ma anche perché sentiva chiaramente le lacrime premere insistentemente per poter scorrere liberamente. I pirati di Kid non potevano permettersi di piangere. Ma in quel momento, con il rosso di fronte a lui, ridotto ad un disastro, eppure vincitore, le sue parole che gli colpirono direttamente il cuore, risanando tutte le ferite aperte che si era portato dietro per tutti quei lunghi mesi al servizio di Kaido; in quel momento… percepiva un dolce sollievo invaderlo, spingerlo a lasciarsi andare, a liberarsi di tutto quel peso -Ce l’hai fatta, Kid- disse a stento, poggiando la fronte coperta dal casco, sopra quella del rosso, permettendo solamente ad una singola e solitaria lacrima di percorrere la sua guancia e mischiarsi con il sangue fresco.
 
Kid chiuse gli occhi, sospirando felice e liberatorio, beandosi di quel momento -Ce l’abbiamo fatta, Kil…-

 
   
 
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